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Racconti Trans

Cuckold sissy per amore e per l’onore della famiglia

By 12 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Cuckold sissy per amore e per l’onore della famiglia (by sweetsissysophie)
Storia di un giovane uomo che, guidato da sua madre e da sua moglie, accetta di diventare una cuckold sissy in un crescendo di erotismo e di dolce perversione.

Salve, mi chiamo Marco, in arte Sophie.
Sto scrivendo questa mia storia per altre persone che come me possono ritrovarsi in situazioni matrimoniali diciamo anomale e in generale per quanti possono essere curiosi di apprendere quali giri di eventi possono condurre un uomo di successo a diventare una cuckold sissy per amore e per l’onore della famiglia.
Adesso ho 32 anni. Quando è principiata la mia storia?
Difficile dirlo. Diciamo che metterei un punto d’inizio il giorno in cui ho incontrato Eleonora, la mia futura moglie. Ha due anni meno di me e stiamo parlando di sei anni fa.
Sono nato in una famiglia benestante, direi anche ricca se parliamo non solo di soldi ma di proprietà e di aziende. Ragazzo fragile ed esile ho sempre avuto mia madre accanto a me ad accudirmi. Mi ha tirato sù come poteva sapendo che, somigliandole, non sarei mai stato un marcantonio.
Mio padre, un capitano d’industria, era preso da Massimiliano, mio fratello, che non gli somigliava affatto ma era una vero uomo, nonché dagli affari e dalla caccia. Si occupava poco di me. Mia madre era invece onnipresente.
Mi seguiva a scuola, pilotava le mie amicizie e si preoccupava della mia crescita anche fisica. Quante visite dal medico e quante cure! Non potevo praticare sport ma lei mi teneva comunque occupato entro le mura domestiche. Aiutavo la nostra tata in tutte le faccende di casa. Certo non era molto virile come attività ma almeno esercitavo il mio debole fisico. E tutto sommato devo dire che mi è stato utile a più di un fine.
Ho frequentato la scuola con risultati medi ma all’università, facendo economia e commercio poi studiando lingue straniere, sono emerso per la mia mente raffinata. Mio padre è presto rimasto colpito. Mi ha affidato una azienda di famiglia e presto ne ho fatto duplicare il fatturato. Grossa considerazione da parte di amici e parenti all’inizio increduli. Tutti a lodarmi per i risultati ottenuti.
Sul piano sentimentale e sessuale le cose non andavano però bene. Mai avuto una ragazza. Cioè, ci avevo provato. Mi piacevano le donne. Ma non piacevo loro per niente.
Mia madre pensò bene di pilotare la mia vita sentimentale come aveva pilotato le mie amicizie infantili ed adolescenziali.
Una sera, durante una festa, mi fece conoscere Eleonora. Bella ragazza, occhi verdi, sguardo intenso, mora, polposa e simpatica. Aveva una aria decisa, imperante che mi metteva a disagio, quasi in una posizione di sottomissione, ma parlava volentieri con me.
Io ero stupefatto. Quella sera la festa era piena di begli uomini, sicuramente molto più mascolini di quanto lo sia io. Ma lei stava lì a parlare con me.
Verso la fine della serata andammo in giardino. Lei mi baciò sulla bocca e mi portò in paradiso. Primo bacio, amore immediato.
Nei giorni successivi ci vedemmo altre volte. Altri baci, effusioni. Niente sesso vero ma ero eccitatissimo e mi stavo innamorando perdutamente.
Eleonora mi invitò nel suo chalet di montagna. Preferisco il mare ma lei è montanina e l’occasione del chalet di famiglia libero mi fece sperare in qualche evoluzione del nostro rapporto.
E così fu. Eravamo da soli. Qualche giro fuori, mi insegnò a sciare. Insomma ci provò. Io ero abbastanza negato come spesso nelle attività fisiche. Lei sembrava una campionessa. Lo era anche stato da adolescente. Poi aveva sviluppato altri interessi.
La terza sera mi fece comprendere che non si accontentava più di baci e coccole. Andammo al letto e ci spogliammo. Lei bellissima. Un fisico mozzafiato con due seni polposi, dei fianchi da sballo, un sedere perfetto, rotondo e protuberante, delle gambe da modella. Stupenda!
Io mi vergognavo molto. Esile nel fisico e nel sesso. Il mio membro è anche cortino. Non supera gli 11 cm in erezione. Ho dei testicoli di dimensioni pressoché normali ma certo l’asta non è proporzionata.
Lei però non sembrò particolarmente turbata. Mi disse che il mio cazzino non era in grado di procurarle piacere ma che c’erano molti modi in cui ci potevamo divertire.
Imparai così a leccarle la passerina. Mi insegnò molti trucchi e tra un amplesso e l’altro mi fece capire che ero bravissimo. Io mi esaltai e quando lei prese a giocare manualmente con il mio cazzetto mi fece eruttare come mai mi era successo.
Da lì in poi il nostro rapporto era pressoché stabilito. Io leccavo la sua vagina anche per ore, lei mi segava per pochi minuti ma raggiungevamo orgasmi intensi. Talvolta me lo prendeva in bocca e mi faceva il piacere di succhiarmelo. Certo poi mi faceva bere la mia sborra ma la cosa non mi dispiaceva. Il gusto, passabile all’inizio, divenne per me inebriante!
Il nostro rapporto aveva anche una altra faccia. Lei mi disse che mi voleva bene e che teneva molto a me. Ma aveva anche altri bisogni. Quindi ogni tanto si portava al letto qualche stallone da monta. Quelle sere stavo male. Sapevo che stava con un uomo, o più uomini, e che si faceva scopare a più non posso.
Però tornava da me sempre dolcissima e raggiante, piena di attenzioni nei miei confronti. Il nostro rapporto si stava dunque consolidando con enorme soddisfazione di mia madre. La quale dopo un anno mi suggerì di chiederla in matrimonio. Io ero emozionatissimo e mi vergognavo un poco sapendo che non ero proprio all’altezza delle sue aspettative.
Comunque seguii le indicazioni di mia madre e una sera al ristorante più lussuoso della nostra città, le offrii un anello stupendo e le chiesi di sposarmi. Lei mi guardò intensamente poi mi disse che avrebbe accettato se il nostro rapporto fosse continuato così come era. Io sapevo di non potere avere una donna come lei per me solo. Ma i momenti in cui era con me erano stupendi e non avrei potuto sognare una altra donna. Senza contare che era molto attenta alle apparenze. Nessuno sapeva delle sue scappatelle a parte me e probabilmente mia madre.
In caso di matrimonio queste non si sarebbero notate e la nostra vita sarebbe stata molto bella.
E molto bella fu in effetti. Matrimonio bellissimo. Un sacco di invitati. Uno sfarzo di eleganza. Lei stupenda. Una diva. Io quel giorno ero al centro dell’attenzione. Invidia di tutti. Gli uomini mi ritenevano molto fortunato ad essere ricco e ad avere quindi una moglie che non mi avrebbe neppure degnato di uno sguardo altrimenti. Già! Però eravamo sposati e questo contava.
La nostra luna di miele seguì le regole del nostro rapporto. Andammo in Australia. Un mese meraviglioso. Il paese merita veramente una lunga vacanza. All’inizio, quando eravamo soli i nostri rapporti sessuali erano all’insegna della continuità ma la novità è che Eleonora mi sollecitava l’ano con le dita mentre mi segava. Risultato… i miei orgasmi arrivavano più in fretta e più intensi che mai. Lei sorrideva e mi baciava. Io ero in estasi.
Unica nota di perplessità era la presenza, quasi ingombrante di Andrew, la nostra guida Australiana nel Bush. Un gran pezzo di uomo del posto che sin dal primo giorno in cui ci incontrammo, spogliò con gli occhi mia moglie. La giornata passò senza colpi di scena ma mia moglie flirtava con lui vistosamente e sotto i miei occhi. Lui sembrava divertito. La sera andammo a cena in una fattoria in mezzo al deserto. Andrew conosceva la famiglia Edwards che ci ospitava. Erano molto gentili.
Mangiammo in allegria. Poi quando si trattò di andare al letto, Eleonora sussurrò qualcosa nell’orecchio di Andrew. Lui sorrise e ci lasciò. Ero convinto che mia moglie lo avrebbe raggiunto poco dopo per una seduta di sesso rovente. Invece mi prese la mano e mi guidò verso la nostra stanza. Agli occhi dei padroni di casa sembravamo una coppia modello intenta a fare tutto ciò che dei neo sposi fanno in luna di miele.
Una volta nella nostra stanza ero basito. Andrew era lì ad aspettarci!
Mia moglie lo baciò di primo acchito di fronte a me. Un bacio passionale, torrido come il sole di quella terra infuocata. Lui la palpava ovunque. Sui seni, sui glutei, la stringeva a sé con una sensualità debordante.
Ed io restavo lì impietrito. Essere cornuto non mi creava problemi se non assistevo alle scene d’amore tra mia moglie ed altri uomini. Ma qui la situazione era nettamente diversa.
Eleonora mi creò ancora più imbarazzo quando mi chiese di avvicinarmi. Vieni amore, mi disse. Vieni a salutare l’uomo che sta per scoparsi tua moglie nella nostra luna di miele.
Arrossii dalla vergogna ma davanti allo sguardo insistente di Eleonora avanzai lentamente.
Sorridi, caro, che diamine! Andrew è un bravo uomo, simpatico, molto cortese. Suvvia!
E così sorrisi, come un imbecille. Arrivai anche a tendere la mano a quel signore che stava per farsi mia moglie. Lui sorrise benevolmente e mi strinse la mano con una forza che quasi mi procurò dolore.
Bene, disse lei. Vi voglio amici, così! Adesso caro dì al signore che sei contento che sia qui per soddisfare tua moglie.
Erm.. Mr Andrew, I am really pleased you are here to satisfy my wife, dissi io con una vocina gracchiante per la vergogna.
Oh.. you’re welcome, little man! rispose lui divertito.
Benissimo, amore. Adesso fai vedere perché non mi puoi soddisfare sessualmente e perché è così importante che ci sia un vero uomo nella nostra luna di miele. E così dicendo mi fece capire che dovevo fare calare il miei calzoni davanti a quell’uomo per mostrare la mia vergogna di cazzetto inadatto alla copulazione.
Arrossii come non mai, ma una volta ancora lo sguardo insistente di Eleonora non ammetteva repliche.
Così mi slacciai i pantaloni e lasciai che l’Australiano vedesse il mio piccolo sesso montato sulle sue palline.
As you can see, Mr Andrew, I am not well endowed. Well, I am so tiny, my sweet wife cannot enjoy her sexuality with me. So it is really important that you, a real man, can be here to satisfy her in our honeymoon.
Lui mi guardò con meraviglia e divertimento massimo. Era crudele per me ma loro si stavano divertendo un sacco.
Benissimo caro, sei molto arrendevole e collaborativo. Molto più di quanto sperassi. Meriti un premio. Vieni qui amore.
Esitando un poco mi avvicinai a mia moglie che mi baciò appassionatamente come lo aveva fatto in pochissime occasioni in precedenza. Mi sentii bene e subito in tiro. Il mio cazzetto reagì da ometto e si distese umilmente per lei.
Me lo prese in mano e lo accarezzò gentilmente. Poverino! Disse. è destinato a rimanere soletto mentre tua moglie è costretta a cercarsi dei bei cazzoni che la possano soddisfare. Ma tu sei contento comunque per me non è vero, amore?
Il mio pensiero era mitigato ma risposi quello che lei si aspettava. Ma certo cara, capisco!
Benissimo! Allegria dunque! Chiedi al nostro amico qui presente se puoi spogliarlo, caro.
Ma? Eleonora!
Mi vuoi bene?
Ma certo!
Allora fallo per me.
Erm’May I ask you to let me strip you for my wife, please? Chiesi con una vergogna estrema.
Lui era ormai preso da questo nostro gioco e annuì.
Così gli tolsi la camicia. Aveva un torso enorme. Dei pettorali in rilievo e degli addominali che avrebbero rivaleggiato con quelli di un pugile. La peluria bionda era abbondante ovunque. I muscoli delle spalle e della braccia sovradimensionati dai lavori pesanti nel Bush.
Slacciai i pantaloni con timore. Mi aspettavo uno spettacolo di mascolinità che mi avrebbe annientato come uomo. Eleonora sceglieva soltanto uomini superdotati lo sapevo. E in questo caso la mia umiliazione era sul punto di raggiungere il suo apice. Sapevo anche questo.
Quando feci calare i pantaloni rimase con i suoi boxer che a mala pena riuscivano a contenere una protuberanza voluminosa che partendo dal suo pube scendeva verso il basso lungo la sua coscia sinistra.
Le mie dita fremevano di paura. Le sue gambe erano forti, nodose e pelose. Il profumo di maschio intenso.
Svelai la sua virilità per mia moglie che contenne appena un grido di gioia. Io invece un rantolo soffocato di disperazione. Mr Andrew aveva un pene lungo almeno quindici centimetri a riposo con una grossa cappella rosa circoncisa che sembrava un fungo montato su un gambo percorso da vene pulsanti.
Il tutto sormontava un paio di testicoli sovradimensionati. Quello sinistro era impressionante. Tutti i miei attributi non avrebbero raggiunto il suo volume.
Mia moglie prese in mano tutto quel ben di Dio e iniziò a giocarci mentre posava baci passionali sul petto del suo amante.
Ero disperato. Accasciato ma anche stranamente felice per mia moglie che stava per essere posseduta da un uomo vero. Se lo meritava. Ed io giustamente potevo solo essere spettatore del loro amplesso. Era nella natura delle cose.
Eleonora mi chiese di prendere la telecamera che le avevo regalato e di montarla in maniera tale che potessimo filmare la nostra serata di luna di miele a tre.
Ero un poco stupito ma capii l’intenzione ed eseguii. Montai la telecamera sul comò da dove si aveva una visuale totale della stanza e quindi della scena. Accesi e ritornai verso di loro.
Allora mia moglie mi disse di chiedere al suo uomo di scoparla.
Please, Mr Andrew, may I ask you to fuck my wife? As you can see I cannot do it myself. It will be kind of you to fuck her brains out while I sit down here to watch. Can you do that for us, sir?
Of course, little man, I can. It will be my pleasure, honey!
Eleonora mi disse allora: amore, spogliati completamente, siediti di fronte alla telecamera guardaci mente facciamo l’amore. Dì che mi vuoi bene e che sei contento di farlo per me, caro.
Ormai non controllavo più la situazione. Ti voglio bene Eleonora mogliettina mia e sono contento che tu faccia l’amore che non ti posso offrire con il sig. Andrew. Divertitevi a spese mie, cara.
Che carino che sei! Ti amo tanto. E mi baciò amorevolmente sulla fronte.
Così rimasi lì ad osservarli mentre prendevano confidenza con i loro corpi. Eleonora con il fisico possente e gli enormi attributi maschili di lui. Ed il sig. Andrew fece altrettanto con il fisico sensuale, pieno di giuste rotondità di mia moglie. Fu una esplosione pirotecnica di sesso!
Eleonora si divertì a leccare e succhiare il grosso membro per renderlo turgido e pronto alla copulazione. Lui intanto le palpava le dolci mammelle, il culo, le lunghe gambe affusolate. Poi si misero in un 69 che durò mezza ora. Lui intento a leccare la passerina di mia moglie come non vi fosse l’indomani. Lei gustandosi il lungo e voluminoso cazzo che le entrava in gola.
Già si avvertiva un profumo intenso di sesso pervadere la stanza ed io malgrado la mia volontà mi stavo eccitando. Il mio cazzetto stava dritto come un fuso alla vista dei loro preliminari.
Poi il sig. Andrew chiese a mia moglie di mettersi alla pecorin. Lei eseguì felicissima di iniziare così la loro copulazione. Lui avanzò imperante e la penetrò dolcemente ma con forza e con spinte ripetute. Una, due, tre, quattro e infine la figa di mia moglie si aprì completamente ed accettò il grosso calibro in lei. Un rantolo di piacere si innalzò dalla bocca di Eleonora che si dimenò come una baldracca sotto le spinte ed il corpo possente del suo amante. Lui senza ritegno alcuno iniziò a stantuffarla come uno stallone e per un tempo che mi sembrò impossibile. Il ritmo cresceva ancora quando mia moglie esplose in un orgasmo intenso. I suoi fluidi colavano lungo le cosce. Doveva essere stato incredibile!
Io osservavo mia moglie come non l’avevo mai vista con me. Era sconvolta dalla goduria. E lui pompava ancora e ancora.
Senza chiedere niente a un certo punto tirò fuori il suo possente pene turgido e lo infilò nel culo di mia moglie. Incontrò pochissima resistenza. Eleonora sorrideva e lo incitava. Oh, si, mio bel stallone. Sì, sìiiiiii, inculamiiii, inculami con forza!
Lui la guardava. Aveva capito l’intento ma non le parole.
Allora Eleonora mi chiese di tradurre per lei. Ed io eccitato a mia volta, lo feci.
Please, Mr. Andrew go on, my wife wants you to fuck her sweet asshole very hard!
Oh, little man, I will. Don’t worry about that! Mi rispose.
Ed iniziò a sfondarle il buchino facendola venire una altra volta prima che lui stesso iniziasse a irrigidirsi e a esplodere pompando il suo seme nel culo di lei che, andando all’indietro contro il suo ventre, accettò tutto l’amore e la mascolinità del suo amante nelle sue viscere.
Nello stesso istante in cui eiaculava lui, feci altrettanto per aria. E senza toccarmi! Eleonora mi vide e sorrise, felicissima.
Io ero rosso dalla vergogna ma anche stranamente soddisfatto.
Quando si calmarono e si staccarono, mia moglie mi venne incontro e mi baciò. Vedo che sei stato felice che il sig Andrew mi abbia scopata a dovere.
E’ vero, cara. Lo devo ammettere.
Bene, amore. Penso che stasera sia stata una rivelazione immortalata a futura memoria e guardò la telecamera che filmava e registrava tutto.
Mi accarezzò le parti intime e mi baciò sulla bocca.
Il resto della serata andò avanti più o meno sullo stesso copione con il sig. Andrew che si sbatté mia moglie fino a farla quasi svenire dalla goduria. Venne altre quattro volte urlando il suo piacere come una infuriata. A un certo punto chiesi anche al suo amante se i padroni di casa non si sarebbero lamentati.
Mi rispose di no. Erano ben al corrente che si trattava di una luna di miele. Quindi eravamo tranquilli.
Io venni altre due volte guardando mia moglie chiavata a dovere. Verso le tre del mattino, Eleonora mi chiese di raggiungerli nel letto e ci addormentammo insieme, soddisfatti come non mai.
Il giorno verificai la registrazione e c’era tutto. Quattro ore di copulazione sul genere cuckold. Mr. Andrew mi disse che su youtube avremmo fatto un successo. Ma mia moglie non voleva rendere pubblica la cosa. La ringraziai. Mi disse che questa era però la prima di una lunghissima serie di registrazioni.
E così fu da subito. Durante il nostro viaggio in Australia Mr. Andrew rimase con noi ben oltre la visita del Bush. Ci accompagnò a Sydney, Camberra, sulla barriera corallina, insomma ovunque per tre settimane. Ed ogni sera avevamo una registrazione nuova!
Tornammo a casa con 20 registrazioni in tutto di 4 ore ciascuna!
Quando mia madre ebbe l’occasione di vedere i filmati delle nostre notti si esaltò, complimentò e baciò sua nuora poi mi disse che ero un bravo maritino attento ai bisogni di mia moglie.
Non solo però.Mia madre apprese che Eleonora era incita. Fu felicissima. In fondo ero felice anche io. Eleonora sarebbe stata una madre adorabile ed io avrei fatto da padre del meglio che potevo.
La nostra vita sessuale aveva assunto una intensità notevole durante la gravidanza. Non potendo avere rapporti normali negli ultimi mesi si concedeva a me solo ed io pur nella particolarità dei nostri rapporti ero felicissimo dei nostri orgasmi a ripetizione.
Certo quando nacquero i nostri gemelli Michael e Ann si poteva vedere lontano un miglio qualche somiglianza con la madre ma nessuna con me. Io sono moro e loro sono biondissimi, come la guida Australiana!
La spiegazione pubblica fu inventata da mia madre che tirò fuori dal suo cilindro un vero antenato germanico della nostra famiglia che aveva i capelli biondi e che aveva generato e fatto generare qualche figlio dall’aria teutonica di generazione in generazione.
Dopo il primo anno di matrimonio avevamo ufficialmente già due figli dunque. Mia madre era molto fiera di me. Si atteggiava in società come se fossi il vero padre. Ed i nostri amici e parenti mi facevano tanti complimenti. Eleonora era incantevole e molto brava ad intrattenere gli ospiti durante i nostri party.
Io facevo di necessità virtù ma in fondo ero veramente felice. Essere padre è bellissimo anche se i figli non sono proprio i tuoi. Eleonora li allattava ed io facevo da tata occupandomi volentieri la sera dei loro bisognini. Avevamo però una vera tata durante il giorno poiché l’azienda mi impegnava abbastanza, ovviamente tutti capivano che avevo la necessità di trascorrere più tempo in famiglia ed avevo quindi delegato alcune mie funzioni a degli abili collaboratori che mandavano avanti gli affari correnti. Mi ero riservato la strategia aziendale ed il coordinamento dei miei collaboratori più stretti. Così riuscivo a conciliare lavoro e famiglia con grande soddisfazione di mia madre e di Eleonora.
Certo per lei era molto meglio. Sapevo che con me a casa aveva ripreso a frequentare alcuni uomini piuttosto membruti che la scopavano di santa ragione. Ma come detto in precedenza, lo faceva attentamente fuori dal nostro entourage e nella massima discrezione.
Un aspetto che amavo nel mio lavoro era viaggiare. Andavamo spesso in altri paesi per stabilire o potenziare rapporti commerciali. Gli uomini d’affari che incontravamo erano sempre attratti dalla bellezza prorompente di mia moglie. Io malignamente cercavo di trarre qualche beneficio dalla situazione anche se di solito non si andava oltre il flirt.
Invece una sera a Toulouse, in Francia, dove avevo un potenziale affare, incontrammo M. Morin, un imprenditore del luogo che poteva rappresentare una ottima opportunità per una delle mie aziende. Durante la cena di affari non tolse mai gli occhi dal corpo di Eleonora la quale giocò con lui con parole e gesti ammiccanti. Era un bell’uomo, alto, rossiccio, di bella corporatura e sicuramente ben dotato perché mia moglie mi annunciò che non sarebbe tornata in albergo con me.
Sapevo benissimo come sarebbe andata. Tornai in albergo e mi coricai. Ormai il ruolo del cornuto mi stava a pennello. Eleonora era stata molto franca sin dall’inizio del nostro rapporto così me ne stavo remissivo e sottomesso nella mia posizione.
La sera dopo Eleonora, M. Morin ed io eravamo a cena in un noto ristorante di Toulouse quando mi disse che il suo amante aveva acconsentito a che fossi presente durante le loro copulazioni. Era molto intrigato dalla situazione. Io sorrisi e gli dissi che se poteva fare piacere loro avrei assistito volentieri alle loro notti d’amore.
Andammo in albergo nella nostra stanza. Bevemmo un bicchiere di Champagne e ci spogliammo. M. Morin era un bell’uomo, di grossa corporatura, un poco rotondeggiante ma sicuramente sodo. Quando mi vide piccolo e sottile, sorrise e disse.
Je comprends que votre femme doive chercher des amants. Mais ne vous inquiétez pas. Je m’en occupe.
Ed era in grado di occuparsi di mia moglie, in effetti. Quando si tolse i pantaloni e i boxer il suo lungo pene moscio si svolse giù come una proboscide. Un lungo tubo nodoso di carne. Forse 18 cm. Nella mia testa facevo il confronto con Mr. Andrew. Questo era più sottile ma molto più lungo.
Infatti quando arrivò in erezione mia moglie mi chiese di misurarlo. 25 cm! Una belva!
Eleonora era entusiasta. Mi chiese di tradurre per lei dato che il suo francese era alquanto approssimativo.
Puoi chiedere al signore se ha voglia di farmi l’amore in tua presenza? Sarebbe bellissimo.
Eseguii. M. Morin ma femme demande si vous acceptez de lui faire l’amour en ma présence. Ce serait merveilleux.
Lui rispose divertito: mais monsieur, si votre femme aime ce genre de petit jeu, certes. J’espère que vous y trouverez du plaisir aussi.
Oui, monsieur.
Mia moglie mi ringraziò non appena ebbe la sua risposta e baciò il suo amante appassionatamente. Si coricarono e dovetti guardarli mentre i loro preliminari diventavano sempre più roventi.
Eleonora mi chiese di spogliarmi e di fare vedere al signore quanto fossi inutile come uomo e perché doveva trovarsi dei veri maschi.
Eseguii e mi ritrovai come nel caso di Mr. Adrew ad umiliarmi davanti all’amante di turno di mia moglie spiegando che sarebbe stato una fortuna per noi se avesse potuto scopare bene mia moglie
Lui fu ovviamente molto colpito e disponibile. Quasi fosse un atto riparatore, un gesto di beneficienza.
Eleonora iniziò a leccare e succhiare il lunghissimo membro. La sua fellatio durò tantissimo e capì subito che la resistenza del francese era notevole. Entrava in gola di mia moglie. Se la scopava in bocca come fosse una troia qualsiasi e lei rantolava di piacere.
Fu allora che mia moglie mi chiese di leccarle la passerina. Io rimasi stupito. Non lo aveva mai chiesto in presenza di un uomo.
Ma ero così eccitato che mi misi subito in posizione. Lei riprese la sua fellatio ed io iniziai a leccarle la vagina preparandola alla copulazione.
M. Morin giocava con i suoi seni, accarezzandoli e pinzando i capezzoli. Lei rispondeva leccando i suoi bellissimi testicoli prima di riprendere la sua azione maestra sull’asta lunghissima sormontata da una cappella a fungo che spurgava liquido preseminale profumatissimo.
Ad un certo punto non vidi più niente. Mia moglie manteneva una sua mano sulla mia testa. Appena riuscivo a respirare tanto ero schiacciato contro il suo sesso che eruttava il suo primo orgasmo della serata. Bevvi quanto mi fu possibile. Ambrosia per me!
Ormai Eleonora era in una foia tremenda ed M. Morin non chiedeva altro che di chiavarla con forza e passione.
Mi feci da parte e li osservai da vicino. Lei si coricò sulla schiena, gambe alzate, vagina e culo in mostra. Lui si piazzò davanti con il suo poderoso cazzo tra le mani.
Mia moglie mi chiese di guidarlo in lei.
Il suo sguardo era perentorio e sebbene fossi riluttante eseguii.
Excusez-moi, M. Morin, ma femme voudrait que je vous guide dans son sexe. Je peux?
Ah, c’est nouveau pour moi, mais oui allez-y! Pourquoi pas?
Presi quindi il suo bel membro tra le mie dita ‘ sensazione strana ma piacevole, pelle soffice ma carne soda, calda e pulsante – e lo guidai dolcemente verso la vagina di mia moglie di cui tenevo le labbra ben aperte con l’altra mano.
La cappella entrò con un poco di difficoltà malgrado la lubrificazione precedente. Una volta dentro mia moglie venne di nuovo senza ritegno. Un flusso di liquido profumatissimo che avrei voluto leccare per lei. Ma non era il caso e lasciai che M. Morin ne approfittasse. Entrò bene in lei. Due terzi della lunghezza, circa 16 o 17 cm!
Io ero basito, vedevo che con ogni spinta lui entrava sempre di più. Come faceva mia moglie ad accogliere tanta carne in lei?
Intanto il francese aveva preso a stantuffarla di santa ragione facendola mugolare di piacere. Erano entrambi in estasi. Eleonora mi chiedeva di incitarla, di chiamarla troia, puttana, bagascia. Poi mi chiese di incitarla diversamente.
Così io. Brava, mia mogliettina che ti fai scopare da un vero uomo! Continua, dai, godi per me e per quanto non riesco a fare per te. Approfitta del signore che ti fa l’amore. è così gentile a farlo al posto mio! Ti piace eh, mogliettina puttanina che non sei altro?
E andavo avanti a dire cose del genere mentre lei lo stringeva a sé con le gambe. Obbligandolo a penetrarla con forza e senza remissione.
Ormai entrava in lei con l’intera sua asta!
Mia moglie aveva una fica spaventosamente profonda. Non pensavo fosse possibile. E mi chiedevo che cosa in mio esile cazzino di 11 cm avrebbe mai potuto fare lì dentro!
Andarono avanti ancora un poco mentre effluvi di sesso si espandevano nella stanza d’albergo ed io ero eccitatissimo.
Poi lui si irrigidì, sussulto dopo sussulto, e sborrò getti e getti di sperma nella fica di mia moglie che lo accolse gridando che voleva essere inseminata.
Lui non capiva ma apprezzava gli evidenti incitamenti. Così continuò a pompare il suo seme in lei prima di uscire lentamente dalle sue labbra vaginali.
Non ce la feci più e davanti a quello spettacolo eruttai le mie poche gocce di sperma, senza toccarmi.
Lui divertito assistette alla mia scenetta. Sorrise e mi complimentò per essere molto collaborativo e remissivo. Apprezzava la mia presenza. Non gli era mai capitato ma sperava di trovare altri come me, dediti al cuckold e alla contemplazione davanti alle loro moglie scopate dal suo cazzone.
Parlammo un poco. Mia moglie volle sapere se aveva già avuto dei figli.
Ma femme voudrait savoir si vous avez des enfants, monsieur.
Lui rispose di sì. Oui, mon cher, j’ai trois enfants. Deux avec ma première femme et une fille avec ma compagne actuelle.
Mia moglie non parlava bene il francese ma aveva capito benissimo. Sperava di avere un bel bambino da lui e questa notizia della sua prolificità la mise di buon umore.
Mi chiese di farci avere da bere. Chiamai il room service per avere dello champagne.
Mia moglie ed il suo amante erano intenti a baciarsi quando aprii a porta all’inserviente. Il giovanotto entrò e notò la scena con una occhiata interessata. Non disse però nulla che non fosse legato al suo servizio. Gli detti una mancia e se ne andò augurandomi una buona serata con un sorriso divertito.
Io ero umiliato come non mai ma in fondo che importava? Quel giovanotto contava zero nella mia vita e poi essere cornuto e compiacente nei confronti dei bisogni di mia moglie era una questione privata. E mi piaceva così.
Stappai la bottiglia e offrì le fluttes ai due amanti che sorridendo compiaciuti mi ringraziarono.
M. Morin volle sapere la nostra storia. Così Eleonora raccontò molte cose sulla nostra relazione omettendo pochi particolari famigliari. Io intervenivo a monosillabi. Era lei che guidava ovviamente il racconto così come guidava la nostra vita di coppia.
L’effetto delle sue parole non si fece attendere ed il francese si ritrovò con una erezione da paura tra le gambe.
Mia moglie fece un bel sorriso e mentre finiva di dare alcuni dettagli prese ad accarezzarlo. Io stavo su di un lato del letto godendo la scena di mia moglie che segava il suo grand’uomo.
Dopo dieci minuti M. Morin volle scoparla a pecorina. Lei si posizionò a quattro zampe mostrando il suo deretano al suo amante. Era già lubrificata quindi fu facile per lui penetrarla di nuovo. Entrò in lei come in un fodero. Eleonora gridò il suo piacere da troia ed iniziò la scopata del francese a mia moglie su un ritmo crescente. Lui imperante dietro intento a sfondarla di santa ragione e lei finta sottomessa sotto di lui vera imperatrice della loro copulazione.
Et han! Et han! Et han! Gridava il transalpino. E mia moglie rispondeva con mugoli intensi e selvaggi. Io restavo passivo, ma non fu per molto.
Mia moglie mi chiese di tradurre la sua richiesta al nostro amico di sfondarle il culo.
Dai per fa’fa.. vore, chiedi..di..glie’loooo!
Certo cara. Ehm’ ma femme voudrait que vous l’enculiez monsieur. Est-ce que ‘a vous irait?
Certes! Rispose lui, avec grand plaisir!
Così tirò fuori il suo lungo arnese. Stava per iniziare la sua penetrazione anale quando mia moglie mi pregò di lubrificarle l’ano con la lingua.
Feci cenno al francese di fermarsi un attimo e mi misi dietro di lei. Il loro profumo intenso di sesso mi fece fremere tutto. Doveva avere un buon sapore la sua fighetta slabbrata. Così umettando il suo culetto e preparandola alla sodomia ogni tanto andavo a leccare le sue labbra vaginali ricche di fluidi. Mia moglie non si oppose. Anzi godeva come una pazza e mi incitava.
M. Morin fu molto paziente. Alla fine quando Eleonora era finalmente pronta la lasciai a lui. Mi sedetti vicino a loro ed osservai il suo cazzone inserirsi un poco alla volta nel suo buchino appena allargato dalle mie cure.
Eleonora ansimò profondamente quando accolse in lei la grossa cappella. Gridò un urlo di piacere selvaggio quando entrò per metà della sua lunghezza in lei. Infine quando il transalpino iniziò a pistonarla fu un delirio di gemiti soffocati alternati a grida di goduria.
Rimanevo passivo davanti a mia moglie così chiavata. Lei però non aveva limiti e mi ordinò di leccarle la passerina mentre lui la sgroppava di santa ragione.
Fui sorpreso, ma non molto. Comprendevo che i suoi bisogni e le sue perversioni non avevano limiti. Mi posizionai sotto di lei e, cercando di accompagnare del meglio che potevo i loro movimenti ritmati, mi misi a leccarla mordicchiandole il clitoride come piaceva lei.
Non durò molto. Iniziò a sbrodolare i suoi orgasmi uno dopo l’altro. Un torrente di liquidi che bevetti con immensa soddisfazione.
La copulazione andò avanti ancora un bel poco. Poi lui iniziò a spingere a fondo come non mai ed eruttò urlando il suo seme nel profondo delle sue viscere.
Si accasciò su di lei schiacciandomi sotto la sua vagina profumatissima. Mi mancava il respiro però. Cercai di muovermi ma erano troppo pesanti. Spostai la testa sul lato per trovare una fonte d’aria ed aspettai che si riprendessero.
M. Morin si liberò per primo scivolando sul lato destro di mia moglie. Lei si alzò leggermente e si sdraiò al suo fianco. Infine potei rialzarmi. Stavo per lasciare la stanza quando mia moglie mi chiamò e mi fece cenno di avvicinarmi. Ero sorpreso. Di solito una volta finita la copulazione voleva che la lasciassi.
Vieni amore, mi disse. Vieni qui caro.
Mi avvicinai come un automa. Lei si alzò sul gomito e mi baciò a piene labbra. Sei stato molto carino con noi e con me in particolare amore. Sono molto fiera di te.
Stasera voglio che tu dorma qui nel nostro letto. Te lo sei meritato. Io arrossii e le baciai di seni in segno di ringraziamento. Divertita mi baciò sulla fronte prima di dedicarsi un poco al suo amante.
Tra una effusione e l’altra ci addormentammo tardi ma soddisfatti.
Dormivo da qualche ora quando ebbi la sensazione di muovermi in mare. Ero nel dormiveglia, stanco e non voglioso di svegliarmi veramente. Con gli occhi socchiusi mi sembrò di vedere mia moglie al mio fianco sdraiata con le gambe per aria e il suo amante ansimante su di lei che la sfondava di nuovo con il suo potente sesso. Era una bellissima visione. Molto confortevole e rassicurante. Sorrisi e mi riaddormentai come un bambino.
Passammo dieci giorni in Francia stabilendo fruttuosi rapporti commerciali ed ogni sera mia moglie ed io andavamo a letto con il sig. Morin. Furono notti di sesso intenso in cui mi fu riservato un ruolo di cuckold sempre meno contemplativo. Mia moglie mi voleva molto intento a leccarle la passerina, il buchetto o i suoi magnifici seni mentre il suo amante la scopava a più non posso.
Con tutto lo sperma che egli pompò in lei era molto probabile che avremmo avuto un nuovo bambino. Lei lo sperava tanto e, in fondo, anche io.
Neanche a dirlo tre settimane dopo il nostro rientro scoprimmo con gioia che mia moglie era di nuovo incinta. Felicità di mia madre in particolare che vedeva aumentare i nipotini.
I nostri amici e parenti mi fecero di nuovo tanti complimenti e mi feci anche una reputazione sebbene nessuno capiva come un uomo così poco virile come me potesse inseminare sua moglie a ripetizione!
La seconda gravidanza non andò però per me come la prima. Eleonora portò avanti i suoi rapporti con altri uomini fino al sesto mese. E non mi faceva partecipare alle sue copulazioni. Mi disse che quando voleva dei bambini era necessario che ci fossi anche io per sentirmi in parte almeno coinvolto nella sua gravidanza e per diventare un buon padre. Quando invece si faceva scopare per puro sesso la mia presenza non era richiesta.
Cosa ribattere ad una logica così spietata?
Io ero però frustrato. Non avendo nessuno altro andai a cercare conforto da mia madre. Lei mi accolse con quella attenzione che solo le madri possono avere per i propri figli.
Una sera le chiesi come mai era così contenta che fossi tradito e che avessi dei figli non miei.
Amore, dobbiamo pensare alla famiglia, mi rispose. La casata si è indebolita nel tempo, caro. Troppi matrimoni tra consanguinei. A parte noi nessuno ha avuto dei figli recentemente. Tu e tuo fratello siete le nostre uniche speranze. Tuo fratello è virile però è una testa calda che pensa solo a divertirsi. D’altronde adesso che sei grande posso confessarti che è tuo fratello solo per metà.
Ma madre!
Non fare lo sciocchino! Vedi bene che tuo fratello non somiglia in niente a tuo padre. è molto virile e l’ho avuto con il consenso di tuo padre. Facemmo amicizia con un signore in vacanza un giorno. Ci frequentammo per tutta l’estate e finalmente ebbi tuo fratello. Un bel ragazzo devo dire ma farfallone come il vero padre!
Tu sei il figlio vero di tuo padre. Spetta a te che sei oltretutto il maggiore sacrificarti per il bene ed il futuro della famiglia. Il problema è la tua debole virilità che è un poco quella di tuo padre anche se in peggio. Lui è più consistente di te sul versante attributi. Dovevo trovare una soluzione. Eleonora è una donna molto bella e molto forte. Quando l’ho vista e le ho parlato ho subito capito che era la donna giusta per te e per noi. Avrebbe avuto cura di te e avrebbe ringiovanito e rinforzato la famiglia con sangue diverso e sano. E così è. Mi sembra bravissima non è vero?
Beh, certo madre, da quel punto di vista è bravissima. L’hai scelta bene. Ma io mi trovo sempre più spesso da solo e mi annoio. Il lavoro mi piace ma non voglio rinchiudermi nel ruolo del manager a tempo pieno. E stare sempre con i bambini è bellissimo ma anche faticoso. Se non avessimo la tata sarebbe impossibile per me.
Amore, hai ragione. So che sei bravissimo nel tuo lavoro e ti faccio i miei più sinceri complimenti, anche come papa. Sia io che tuo padre siamo particolarmente colpiti dalle tue capacità e competenze. Riesci sempre a trovare soluzioni laddove altri non vedono che problemi. Negli affari poi hai talvolta il carattere di una donna!
Ma madre, pensavo che dirigere una azienda fosse eminentemente una attività maschile.
Certo può esserlo. Ma tu non sei aggressivo e assertivo. Non lavori come un uomo sempre alla ricerca del potere per il potere. Trovi le mediazioni che gli altri non vedono possibili. Sei molto persuasivo, come lo sono io del resto. E poi devo dire che hai un fascino femminile invidiabile.
Fascino femminile?
Ma certo, caro. Sin da piccolo avresti potuto essere una ragazzina carina e guardati ora, saresti una bella donna con qualche ritocco.
Ma mamma!
Non mi chiamare così. Sai che mi urta i nervi!
Scusa, madre. Ma insomma questa vecchia storia di me come possibile donna mi dà fastidio.
Sai che ci ho sempre pensato. Non abbiamo mai affrontato l’argomento fino in fondo ma sei veramente carino con fattezze femminili. Hai un bel viso, occhi da cerbiatta, labbra polpose. Sei slanciato ed esile, niente muscoli appariscenti. Niente barba né baffi. Pochi peli sulle gambe peraltro affusolate. Hai un bel sedere e sappiamo della pochezza dei tuoi attributi. Hai tutto quanto per fare una bella donna.
Ma madre, io non voglio cambiare sesso!
Beh, chi parla di cambiare sesso, caro? Sai che esistono belle donne con qualcosa in più. Saresti una bellissima transessuale. Sono sicura che avresti molto successo con gli uomini.
Madre! Ma cosa stai dicendo?
Beh, forse sto correndo troppo. Ma ne ho parlato con Eleonora e concorda con me.
Concorda con te? Mi volete femminiello e questo ti mette in questo stato di allegria?
Non fare il finto tonto, caro. Io ricordo che quando eri più piccolo ti piaceva vestirti da ragazzina.
Ma madre, avevo dieci anni!
Beh, è pur sempre un segnale e poi quante volte hai rovistato nei miei armadi e nei miei cassetti alla ricerca di vestiti e lingerie.
Ma io ci giocavo soltanto!
Certo amore. Però ti ho sorpreso alcune volte mentre indossavi la lingerie mia e di nonna. Eri molto seducente.
E va bene. Hai vinto. Sì, mi piaceva vestirmi da donna. Sei contenta.
Certo amore! E pensavo che mentre la tua mogliettina se la spassa con i suoi amanti potresti divertirti un poco anche tu.
Ossia?
Beh, potresti riprendere i tuoi giochini erotici con la lingerie e con i vestiti che ti potrei prestare o acquistare.
Faresti questo per me?
Amore, sei mio figlio. Io farei tutto per te. E poi sotto la mia direzione e con i miei trucchi sono sicura che faremmo un bel lavoro e che ti divertiresti molto.
Così fu deciso. Due volte la settimana, il martedi ed il venerdi mentre lasciavamo i bambini alla tata, Eleonora ed io uscivamo per delle serate intime. Solo che lei mi lasciava a casa di mia madre dove riprendevo i miei giochi adolescenziali di crossdressing e lei andava a raggiungere qualche suo amico di letto in una città vicina.
Mia madre era una istruttrice eccezionale. Era di una eleganza e di una sensualità di livello altissimo. Sempre stata bella e lo era ancora nonostante i suoi 55 anni. Il suo seno mi faceva girare la testa e lei si divertiva dicendomi che un giorno forse avrei potuto avere anche io un bel petto femminile. Non forse come il suo ma più proporzionato al mio fisico esile.
Io avevo preso a scherzare con lei e ridevo di gusto alle sue battute anche se nel profondo mi mettevano in subbuglio.
Mia madre mi faceva sempre depilare le gambe. Non ne avevo bisogno spesso. La mia peluria era molto limitata ma così facendo avevo delle gambe sempre glabre e lisce molto seducenti.
Mi insegnò tutto sulla lingerie, sui vestiti, sul trucco. Aveva insegnato teatro per dieci anni quindi mi dette lezioni di dizione per farmi avere una vocina da donna. La cosa più difficile fu apprendere a camminare sui tacchi, specialmente i tacchi a spillo. Poi anche la mimica da donna, i gesti, le mosse, lo sculettare, gli ammiccamenti, incrociare le gambe in modo seducente. Mi fece imparare anche a fare meglio le faccende di casa. Pulire, spolverare, lavare, stirare, cucinare. Lavatrici e lavastoviglie non avevano più segreti per me.
Passarono settimane e mi accorsi che potevo effettivamente ingannare chiunque.
Dopo alcuni mesi ero proprio femmina quando assumevo la mia mise e la mia identità da donna. Mia madre pensò bene di suggerirmi il nome di Sophie.
Io le dissi che in francese era un bel nome ma che da noi era un nome da sissy.
Beh, caro. Quindi ti sta a pennello! Sei una meravigliosa sissy! Penso proprio che dovremmo fare presente ad Eleonora fin dove sono arrivati i tuoi sforzi.
Io cercai di resistere. Mia moglie sapeva che stavo con mia madre le sere in cui lei stava con i suoi amanti. Non le avevo certo detto che presso mia madre imparavo a diventare una sissy.
Ma ci aveva ovviamente pensato mia madre ad aggiornare Eleonora. Quindi una sera ci presentammo come coppia presso mia madre. Lei ed Eleonora erano raggianti. Grandi effusioni. Altri due gemelli in arrivo tra due mesi. Matthew ed Ann che crescevano a vista d’occhio. Matthew in particolare che prometteva bene come maschio con i suoi attributi già cresciutelli.
Intanto mi stavo preparando in camera dopo il solito bagno alla lavanda che mia madre mi imponeva ogni volta.
Per l’occasione era stato deciso che avrei indossato un vestito da cameriera. Quando mi presentai alle signore Eleonora fu meravigliata. Non riusciva a credere che fossi io la bella donna che le stava di fronte. Grande orgoglio da parte di mia madre. Suo figlio era una bella ragazza e una bravissima cameriera.
Eleonora mi baciò sulla bocca come non faceva più da tempo. Era entusiasta. Mi fece i complimenti sulla mise, sul trucco, sulle mie gambe affusolate con calze e reggicalze. Molto sexy!
Le mie due signore continuarono con i complimenti per una buona mezz’ora, poi mia madre mi suggerì di interpretare per loro il mio ruolo di cameriera. Quindi passai la serata a servirle e riverirle mentre chiacchieravano allegramente.
A dire il vero non mi dispiaceva farlo e soprattutto ero contento perché Eleonora era lì con me. Una volta tanto stava con suo marito anche se il marito in questione era vestito da donna e la serviva come una vera cameriera.
Dopo quella sera vi fu una evoluzione inaspettata nella nostra relazione. Eleonora voleva che mi vestissi da donna tutte le sere in cui eravamo insieme. I nostri rapporti carnali erano pressoché gli stessi. Leccavo i suoi seni e la sua passerina, lei mi segava e giocava con il mio sfintere. Solo che lo facevo da “donna” e questo la mandava in un brodo di giuggiole. In fondo non era male perché stava con me più che non in precedenza.
Eleonora partorì Isabelle e Maxime poco dopo. Due bellissimi bambini con i capelli rossicci. Ovviamente! Facemmo un party anche in quella occasione e fui di nuovo al centro dell’attenzione assieme a Eleonora. Vestito però da uomo come si conviene ad un padre!
Mio padre, che era al corrente della situazione, sorrideva un poco compiaciuto di diventare nonno a ripetizione. Quel farfallone di mio fratello era sì virile ma non aveva ancora deciso di sposarsi e di avere figli. Quindi mio padre si affezionò ancora di più ai suoi nipotini.
Inoltre non solo per lavoro ma anche per famiglia mio padre aveva adesso una considerazione alta della mia persona. A dire poco paradossale no? Ma i “suoi” nipotini gli facevano fare bella figura e tanto bastava. Certo le fattezze erano non mie. Ma anche lui aveva sempre qualche parente da ricordare per spiegare i capelli dell’uno o gli occhi dell’altra e tutti erano soddisfatti.
La nostra relazione andò avanti così per diciotto mesi circa.
Nel frattempo miglioravo nella mia fenminizzazione. Mia madre mi faceva fare ulteriori progressi e uscivamo anche qualche volte.
La prima volta mi portò banalmente a fare un passeggiata in una città vicina in cui non ero conosciuto. Fu una esperienza straordinaria. Vestito da signora camminavo a fianco di mia madre come fossimo due amiche. Facemmo shopping! Mi fece entrare in un negozio per acquistare delle scarpe e poi in un altro per comprare un vestito. Ero tesissimo!
Comunque sia me la cavai. Le addette alle vendite non sembrarono accorgersi di niente e fu per me una rivelazione.
Dopo quella esperienza tornammo parecchie volte in quella città per svariate occasioni. Teatro, shopping, o semplicemente per prendere un tè in un bar chic del centro.
E ogni volta passavo per una signora. Anche troppo. Gli sguardi di certi uomini mi dicevano che i loro pensieri erano quelli di maschi vogliosi di scoparsi una come me.
Ne parlai con mia madre, lei sorrise e mi disse che era molto fiera di me. Qualche volta dovresti anche rispondere a questi inviti. Sono sicura che faresti felice questi bei maschioni!
Ma madre non ti sembra di esagerare!
E partì con una grassa risata che attirò l’attenzione dei clienti vicini.
Passarono i mesi così. Per fortuna mia senza maschi intorno alla mia persona. Anche se in molte occasioni avrei potuto veramente ritrovarmi nelle braccia di qualche bellimbusto di turno.
Eleonora ed io facevamo sesso, nei limiti dei nostri rapporti, sempre con il sottoscritto nelle vesti o sottovesti di Sophie. E giocava con me con crescenti perversioni. Ogni volta prima dei nostri rapporti mi faceva fare la cameriera. Per una oretta, dopo avere messo al letto i piccoli e dato indicazioni alla tata, Eleonora mi aiutava a prepararmi e nella nostra camera dovevo umiliarmi davanti a lei, facendo finta di essere la sexymaid dei suoi sogni. Io mi piegavo ai suoi voleri. Che potevo fare d’altro? Infine facevamo sesso con una soddisfazione di entrambi che mi metteva paura. Mi piaceva tanto essere donna al letto e quando mia moglie giocava con il mio sfintere andavo in un brodo di giuggiole!
Cinque mesi capitò che Eleonora ed io facemmo un viaggio in Nigeria. Avevo dei contatti commerciali lì. Ero quasi convinto che mi sarei ritrovato presto con un figlio di colore ma non successe. Certo Eleonora ebbe degli amanti locali quasi tutti i giorni ma pensò bene di non mettermi in imbarazzo e non si fece inseminare.
Tornammo in Italia con buoni risultati sul piano aziendale. I nostri rapporti commerciali con quel paese furono ottimi. Uno dei miei clienti aveva un collaboratore, certo Anthony, che abitava e operava in una cittadina non lontano da noi.
Lo invitai una sera a cena a casa nostra. Quando arrivò fu un colpo di fulmine. Eleonora si innamorò subito di lui! E lui di lei!
Parlammo di lavoro e affari, ma Anthony era preso da mia moglie. Non le staccava gli occhi di dosso. Eleonora per canto suo aveva sempre fantasticato di fare sesso con un nero ultradotato e pensava bene di realizzare i sui sogni. Io mi sentivo di nuovo a disagio, ma questa volta anche di più perché leggevo negli occhi di Anthony e di Eleonora qualcosa che andava al di là del semplice desiderio.
Quella sera non successe niente ma Eleonora mi disse che Anthony le aveva chiesto una appuntamento per la sera dopo e che lei aveva ovviamente accettato. Niente paura, mi disse, saremo fuori città.
Io andai da mia madre la sera dopo sia per travestirmi che per piangere un poco. Mia madre mi accolse a braccia aperte e mi disse che non dovevo fare così. Eleonora sa benissimo cosa fare.
Ma madre, questa volta non è una scappatella. Eleonora è veramente innamorata di quell’uomo. Gliel’ho letto negli occhi.
Ma se anche fosse? Non penso che ti lascerebbe. Cambierebbe solo il fatto che invece di avere tanti amanti ne avrebbe uno solo. Situazione più gestibile per noi.
Più gestibile ma inquietante per me, madre.
Ho sempre detto che sei troppo sentimentale per un essere un uomo. I tuoi tratti femminili ti dominano. Vieni, andiamo a scegliere la tua lingerie di stasera e penseremo domani a cosa fare. Sono sicura che tutto andrà per il meglio.
Sicuramente andava bene ad Eleonora e Anthony. Il giorno dopo Eleonora era raggiante. Mi raccontò tutto. La cena con Anthony, il loro ballo, poi il flirt in macchina e infine la notte d’amore.
Le feci notare che aveva detto amore quando di solito parlava di sesso.
Lei sorrise e mi disse che Anthony era l’uomo della sua vita.
Ed io?
Ma caro, tu sei mio marito e la mia amica più cara. Facciamo cosine molto carine che mi divertono. Anthony è però il vero uomo che ho sempre cercato e che adesso ho trovato. E’ un maschio straordinario. Anche io non riesco ad accontentarlo!
Rimasi basito da questa ultima affermazione ma non aggiunsi nulla. Salutai i bimbi e andai al lavoro per distrarmi ma il mio pensiero era sempre lì dove era mia moglie.
Si vedevano spesso durante la settimana. La sera soltanto nei giorni canonici ma sapevo che Eleonora incontrava Anthony anche di giorno quando usciva per fare qualche acquisto o per andare dalla parrucchiera. Tornava sempre dopo delle mezze giornate e con una aria soddisfatta che mi inquietava oltremodo.
Poi all’improvviso la mia vita cambiò totalmente. Fino ad ora ero stato molto passivo nella mia relazione con Eleonora. Divenni ancora più passivo ma d’un colpo il mio ruolo passò dall’essere assente dalle sue effusioni amorose ad essere oltremodo presente.
Una sera infatti, dopo essere stata in compagnia di Anthony per tutto il pomeriggio, mi interpellò con un entusiasmo sospetto.
Caro, dobbiamo parlare. Sono stata con Anthony oggi. Gli ho parlato di te e dei tuoi piccoli segreti.
Gli hai parlato di me?
Certo caro. La conversazione era sulle perversioni sessuali che ognuno di noi ha. La sua è come avrai ben capito il cuckolding. Ama sedurre le donne sposate e infilarsi nella vita delle coppie. Non lo fa per farle scoppiare, al contrario. Ho appreso che adora avere la presenza del marito durante gli accoppiamenti con la moglie. Io mi sono esaltata all’idea della tua presenza durante le nostre copulazioni. Allora gli ho raccontato del tuo hobby del crossdressing e di come diventi particolarmente femminile. I suoi occhi si sono accesi d’un colpo!
Mi ha confessato che sarebbe una figata se provassimo una sera a incontrarci a tre per vedere se possiamo avviare questo rapporto con te presente e vestito da sissymaid per servirci durante i nostri rapporti.
Ma Eleonora, non ti sembra di esagerare! Rispondo io. Non solo devo accettare la vostra relazione, cosa che faccio perché capisco i tuoi bisogni. Ma addirittura dovrei presenziare, dimostrare piacere nel vedere mia moglie scopata da un altro come ho fatto per l’Australiano e per il Francese e per di più vestito da donna e da cameriera per potervi rallegrare la serata servendovi da bere tra una scopata e l’altra?
Beh? Non sarebbe mica male, caro! Finalmente potresti essere parte a pieno titolo della mia vita sentimentale e sessuale. Avere un ruolo. E che ruolo! Infine potresti mettere a frutto tutto il lavoro fatto con tua madre. La tua femminizzazione sarebbe finalizzata ad un scopo preciso. Avresti l’occasione di prendere veramente confidenza con te stesso, anzi te stessa, e magari imparare cose nuove.
Il ragionamento non faceva una piega. Era vero che sarebbe stata una occasione importante per me come donna. E poi avrei potuto finalmente partecipare a qualche incontro tra loro. Tanto per controllarli e forse per qualcosa di altro.
Che ne dici se ne parliamo con tua madre? Mi chiese.
Ero molto imbarazzato ma mia madre sapeva tutto di me quindi risposi che poteva essere una buona idea.
La sera dopo, che era martedi, uno dei giorni canonici, dopo avere lasciato i bambini alla tata, partimmo insieme verso la villa dei miei genitori. Mio padre era all’estero per lavoro. Mia madre ci accolse con molta gioia. Non ci vedeva quasi mai insieme nei giorni deputati alle nostre rispettive vite segrete. Qualche convenevole poi Eleonora entrò in argomento. Mia madre ascoltò la sua proposta con la massima attenzione poi decretò che si trattava di una ottima idea. Vedeva di buon occhio questa possibilità per me di fare parte di una storia importante di mia moglie con un suo amante e soprattutto l’opportunità che il mio io donna facesse finalmente il suo ingresso nel mondo vero.
Le mie due signore erano entusiaste. Io seguivo la loro scia, remissivo come sempre. In fondo cosa c’era da perdere?
Eleonora ci lasciò poco dopo per raggiungere Anthony e annunciargli la buona notizia. Io rimasi a casa di mia madre e provai subito il mio più bel vestito da cameriera.
Il venerdi successivo uscii dal lavoro verso le cinque del pomeriggio. Avevo trovato un paio di soluzioni a problemi delle mie aziende. In particolare l’ampliamento di un mercato e la possibilità di ricavi superiori. Quindi ero molto soddisfatto e sicuro di me sul piano professionale.
Quando arrivai a casa di mia madre tutta quella sicurezza si era squagliata. Entravo in un mondo in cui non ero padrone di me stesso.
Come da indicazioni di Eleonora iniziai a prepararmi. Bagno, lingerie, sistemazione dei capelli, trucco, vestito da cameriera, gioielli e scarpe. Mia madre mi aiutò in ogni fase consigliandomi ritocchi e trucchi. Alle otto ero pronta.
Qualche minuto per farmi i complimenti, poi Eleonora, che era venuta a prendermi, mi sistemò un soprabito sulle spalle e partimmo per la casa di Anthony.
Quaranta minuti di auto ed arrivammo presso un palazzo di appartamenti eleganti. Eleonora ed io scendemmo di macchina. Io ero nervosissima. Era la prima volta che camminavo per strada vestita da cameriera. Meno male che era sera. Comunque le mie sensazioni erano positive. Mi piaceva, mi elettrizzava anche se mi faceva un poco paura. La presenza di Eleonora a mio fianco era rassicurante ma se fosse successo qualcosa avrei avuto difficoltà a spiegare la mia mise.
L’appartamento di Anthony era all’attico. Molto bello e riccamente decorato. Dimostrava gusto e pulizia. Anthony baciò mia moglie appassionatamente e poi invece di stringere la mano che gli avevo teso mi baciò teneramente sulle guance. Sei bellissima, mi disse!
Arrossii immediatamente.
Qualche convenevole poi Anthony ed Eleonora mi fecero fare il giro dell’appartamento e dei servizi. Il nostro gioco prevedeva che mentre loro facevano sesso io avrei dovuto servirli, quindi imparai dove si trovava il necessario.
Mi adeguai immediatamente. Non so perché ma tutta la paura che mi aveva attanagliato lo stomaco fino ad allora iniziava a svanire. Forse l’ambiente elegante e tranquillo mi rassicurava, forse il bacio di Anthony, forse anche semplicemente essere lì ed avere un qualche ruolo da assumere nella vita sessuale di mia moglie. Chissà?
Sta di fatto che mentre loro si baciavano io mi liberai del soprabito e iniziai a preparare un drink. Come mi aveva insegnato mia madre lo feci cercando di assumere gesti, posture e ammiccamenti femminili. Ero visibile dalla coppia e vedevo con un certo piacere che Anthony, pur preso dalle effusioni di mia moglie, non mi staccava gli occhi da dosso.
Una volta preparato il tutto avanzai verso di loro con il vassoio in mano. Feci un piccolo inchino ed offrii loro il drink. Eleonora sorrise e mi disse che ero bravissima. Anthony prese il bicchiere e mi ringraziò con un sorriso soddisfatto che mi fece piacere.
Feci una piroetta e mi allontanai un poco facendo risuonare i miei tacchi a spillo sul pavimento per lasciarli riprendere i loro baci.
Ero nell’angolo bar e osservavo l’evoluzione delle loro effusioni. Eleonora si era lasciata spogliare ed offriva i suoi magnifici seni ad Anthony che li baciava e succhiava con passione. Intanto mia moglie accarezzava la sua enorme patta. Dopo un poco tirò fuori un pene barlocco, tutto nero e di dimensioni esagerate!
Un ammasso di carne pulsante che adagio si stava stirando al tocco della manina di Eleonora.
Fu per me rivelatore. Vedere mia moglie bianca con il pene enorme di un nero in mano mi fece eccitare da morire. Il mio cazzetto ristretto nelle mutandine si stirò anch’esso facendomi vibrare. Che razza di pervertito sono, pensai! Allora è vero che sono un marito sissy a cui piace assistere sua moglie nelle effusioni con altri uomini, meglio ancora se di colore!
Intanto mia moglie stava praticando una fellatio a Anthony. Riusciva a prenderlo in bocca per poco più di un terzo della lunghezza ma lo gustava con mugolii di piacere intensi e Anthony era estasiato.
Fu allora che mi chiamò. Fui sorpresa.
Mi chiese di aiutarlo a spogliarli per non disturbare mia moglie. Sorrisi, feci un inchino e mi avvicinai alla coppia cercando di sculettare del mio meglio.
Con cura iniziai a spogliarli. Dapprima mia moglie che conoscevo benissimo. La camicetta, il reggiseno, la gonna. Fu deciso che avrebbe tenuto il reggicalze, le calze e le scarpe quindi le tolsi le mutandine rivelando le sue dolcissime parti intime.
Poi fu il turno di Anthony. Mia moglie si accaniva con passione sul membro e il profumo di sesso si librava nell’aria. Da vicino il suo pene appariva ancora più grosso, lungo e nodoso. Vene pulsanti correvano in rilievo lungo l’asta. Ad occhio quel pene era tre volte il mio!
Capivo che mia moglie fosse desiderosa di quel tipo di maschio. Capivo meno di potere essere attratto a mia volta da cotanta virilità!
Mentre toglievo la camicia di Anthony non era solo il suo pene a turbarmi bensì tutto il suo corpo, la sua imponente muscolatura. Il suo braccio era grosso quanto la mia coscia!
Pettorali in vista e addominali tirati. Gli tolsi i pantaloni e poi scarpe e calzini. Ero fremente di impudicizia nel vederlo e nell’ammirare mia moglie all’opera.
Mi alzai però e stavo per allontanarmi quando Anthony mi chiese di fargli in piccolo massaggio alle spalle mentre sua moglie gli dava piacere. Io arrossii e mi misi all’opera.
Vedevo mia moglie dall’alto. La sua testa andava su e giù, poi alzava il viso, sorrideva sia a Anthony che a me poi riprendeva a leccare e succhiare con gusto. Io continuavo il massaggio. Le mie manine bianche, le mie unghie rosse sulle larghe spalle nere, la sua pelle dolce e forte, il profumo di maschio, non riuscii a trattenere la mia pulsione e posai un bacio sul collo di Anthony.
Lui si girò mezzo divertito e mezzo compiaciuto. Arrossii e chiesi immediatamente scusa. Lui però mi disse di continuare se volevo. Arrossii di nuovo. Lo ringraziai ed iniziai a baciarlo sulle spalle e sul collo. Era bellissimo. Poi inevitabilmente cercò il mio bacio e mi baciò lui sulla bocca. Rivelazione!
Avevo baciato tante volte mia moglie ma il bacio di lui mi sconvolse! Un bacio da uomo, da maschio. Forte e dolce al contempo. Un bacio deciso. Una bacio che mi sconvolse tutta.
Mentre mia moglie continuava a succhiarlo con entusiasmo, io proseguivo massaggi e baci. Anthony era ovviamente molto soddisfatto di come stava andando la serata.
Vi fu una pausa. Eleonora mi baciò sulla guancia dicendomi che ero bravissima. Lui le chiese di mettersi a pecorina. Mia moglie assunse la posizione e Anthony si avvicinò al suo bel culo in mostra.
Sophie, cara, potresti aiutare il mio pene ad entrare nella passerina di tua moglie? è così stretta!
In una qualsiasi altra situazione un marito quale ero avrebbe reagito chissà come, ma io lo avevo già fatto con il Francese e l’Australiano, inoltre remissivo e feminizzato risposi così: certo signore, sarà mia cura aiutarla a penetrare mia moglie del mio meglio signore!
Non potevo comunque credere di avere risposto in un modo così dolce ed arrendevole. Ma già afferravo il suo bel cazzone pulsante. Pelle soffice, asta dura, caldo dalla febbre dell’eccitazione. Lo accarezzai con soddisfazione!
Poi con due dita dell’altra mano allargai la figa di mia moglie e guidai il suo glande dentro. Mia moglie mugolò di piacere. Mi guardava eseguire questo servizio con sorpresa e felicità. Doveva essere eccitatissima perché non appena il pene di Anthony, accompagnato dalla mia mano, s’insinuò nella sua vagina lei non riuscì a trattenere un orgasmo e i suoi fluidi colarono e lubrificarono oltremodo la loro copulazione.
Anthony iniziò a stantuffare mia moglie e prese un ritmo autonomo, presto bestiale.
Non avevo mai visto nessuno scopare così. Neanche nei film porno che ogni tanto guardavo. Anthony era un toro da monta. Sgroppava mia moglie a tal punto che lei perdeva il fiato poi urlava, si dibatteva dal piacere poi si accasciava sottomessa alla sua forza per riprendere successivamente l’euforia del piacere.
Io stavo lì accanto a loro. Li guardavo ed ero eccitatissima. Il mio cazzetto reagiva positivamente. E onestamente invidiavo mia moglie!
Un altro uomo avrebbe invidiato Anthony ma in quel momento avrei tanto voluto essere al posto di Eleonora.
Sembrava estremamente felice. E lui la sbatteva fino a farla godere una volta, due volte ancora.
Allora si contrasse, urlò che stava per venire. Lei lo incitò a venirle dentro e lui eseguì. Sussulto dopo sussulto eruttò sette o otto volte in lei. Tanto che rivoli di sperma colavano lungo le sue cosce!
Osservavo con estrema curiosità. Un inseminatore nato questo Anthony!
Pensai che mia moglie doveva avere preso la pillola per evitare il pericolo di una gravidanza. In caso contrario con tanto sperma bianco e denso qualche suo spermatozoo l’avrebbe sicuramente messo incita.
Si accasciarono felici. Baci e carezze. Li guardavo con invidia. Poi Eleonora mi chiese se avevo voglia di leccarle la passerina. I miei occhi brillarono di contentezza.
Certo signora. Mi piacerebbe tanto. Posso?
Lei sorrise, visibilmente soddisfatta dalla mia reazione.
Mi misi in ginocchio e le baciai la vagina colante dei loro fluidi mescolati. Dopo il bacio la mia lingua sulle sue labbra vaginali ed iniziai a leccarla. Dolce e acida al contempo, calda e profumata. Un aroma delizioso!
Mia moglie godeva di nuovo, vuoi per la sollecitazione vuoi sicuramente per il fatto di vedere suo marito feminizzato in quella situazione dopo essere stata scopata dal suo amante stallone.
Io assaggiai per la prima volta lo sperma di un uomo, cioè di un maschio. Devo ammettere di avere gustato spesso il mio seme. Ma il gusto di quello di Anthony era diverso. Molto più forte ed il profumo’ inebriante!
Leccavo da un poco quando mia moglie mi chiese se mi andava di ripulire Anthony dal suo stesso seme. La guardai sorridente ed annuii. Sorrise anche lei e chiese al suo amante di avvicinarsi.
Il membro di Anthony era flaccido ma lunghissimo. Quasi venti centimetri! Praticamente il doppio del mio che se ne stava eretto come non mai nelle mie mutandine!
La cappella enorme mi apparve all’improvviso sotto gli occhi. Impressionante di bellezza e di sapori. La baciai immediatamente con le mie labbra infuocate. Udii un mugolio provenire da Anthony. Eleonora mi accarezzava la testa. Io assaporavo il suo grosso membro. Pulirlo era una benedizione. Succhiavo, leccavo con gusto quell’arnese che aveva procurato tanto piacere a mia moglie. Ne stava procurando tanto anche a me!
Eleonora mi chiese di non dimenticare la sua passerina quindi presi ad alternare il loro sessi per la mia più grande soddisfazione. L’arma ed il fodero. Carni pulsanti e profumate!
Andai avanti ancora un bel poco poi avvenne qualcosa di magico. Mia moglie giaceva in un rantolo di piacere soffice e lascivo poiché con le dita accarezzavo la sua vagina. Ma la mia attenzione era tutta per Anthony. Il suo membro non era più flaccido. Si stava stirando sotto l’azione della mia bocca. Labbra e lingua facevano faville. Dopo pochi minuti era dritto come un fuso!
Stavo gustando questo momento di soddisfazione immensa quando mia moglie mi disse che non dovevo esagerare. Mi fece i complimenti per avere rianimato il suo amante ma mi disse che al momento doveva essere lei ad approfittarne. Non prevaricare il tuo ruolo Sophie. Ricordati che sei la sissymaid qui!
Certo signora, risposi remissiva ma anche frustrata. Avevo fatto tutto il lavoro dei preliminari e adesso mi escludeva dai giochi. Beh, in fondo avevo comunque goduto tanto.
Goduto forse non è la parola adatta. Eleonora non voleva che io godessi veramente. Niente eiaculazione per me. Sarebbe stato sconveniente!
Mi sedetti quindi accanto a loro mentre Anthony prese mia moglie. La sistemò sdraiata sul letto sotto di lui. Le apri le gambe e la penetrò con forza e con amore per iniziare una scopata impressionante.
Eleonora mugolava di piacere a più non posso. Il grosso membro entrava, usciva e rientrava su di un ritmo alternato che la mandava in paradiso. Anthony era di nuovo quello stallone di prima. Focoso e dolcissimo al contempo.
Mentre li osservavo iniziavo a rendermi conto meglio della mia posizione. Certo non potevo competere con lui. Forse però avrei potuto competere con lei! Io piccolo ometto indifeso. Femmizzato da mia moglie e da mia madre. Io sissymaid potevo sognare soltanto di prendere il posto di una donna, di mia moglie nella copulazione. Quel ruolo per il quale forse madre natura mi aveva fatto nascere.
In quel momento mia moglie stava sulle cosce del suo amante. Danzava con piacere su di lui, impalata e felice. Senza smettere di farsi penetrare a ripetizione mi chiese di baciarle il seno.
Io felice di accontentarla pur di avere un ruolo, mi alzai e mi sistemai proprio davanti a lei, sulle gambe di lui. Mentre lei rallentava il ritmo io iniziai a leccarle e succhiarle le generose mammelle. I suoi capezzoli si drizzarono all’inverosimile e gioii della sua felicità. Dolci seni che avevo succhiato tante volte!
Ma questo giro era diverso ovviamente. Lei si faceva impalare dal membro enorme di Anthony. Il loro profumo di sesso pervadeva la stanza. Ed io succhiavo e leccavo le sue tette passando dal seno destro al sinistro e viceversa. Meraviglioso!
Lei godette due volte di seguito prima di accasciarsi sul suo petto. Io la seguii e continuai a leccarla con cura e dedizione.
Mi accarezzava la testa amorevolmente. Io ero felicissima.
Cara Sophie, sei dolcissima. Sono molto fiera di te, mi disse. Molto. Non avrei mai creduto che tu fossi così remissiva. Averlo saputo prima!
Io le sorrisi. E stavo per riprendere il mio compito. Lei mi fermò però. E chiese ad Anthony se era d’accordo per offrire una ricompensa alla sua Sophie che così bene stava assumendo il suo ruolo.
Anthony era d’accordo. Io però non capivo. Li guardavo con stupore e sospetto. Chissà cosa vogliono da me? Forse Eleonora ci ha ripensato e mi vuole fare eiaculare?
Ma no! Mia moglie stava chiedendo ad Anthony se era disposto ad incularmi un poco per ricompensarmi della mia dedizione al loro piacere!
Capii bene quando mia moglie mi chiese di mettermi a pecorina davanti al suo amante. A quattro zampe sul letto, schiena arcuata, sedere per aria, i miei piccoli attributi penzoloni tra le cosce, mi fece girare la testa all’indietro, sorridere ed implorare Anthony di scoparmi.
Per favore, signor Anthony, se non è troppo disturbo, potrebbe scoparmi per un poco? Questo mi costrinse a dire.
La situazione era grottesca lo ammetto ma la mia curiosità e la foia che mi pervadeva mi faceva agire con una certa naturalezza e l’aria remissiva dipinta sul mio viso da pulzella fece divertire positivamente il vero maschio alfa tra noi.
Un sorriso che cambiò espressione quando Anthony osservò il mio culetto in mostra per lui. Mia moglie mi accarezzava la testa e le guance mentre lui iniziò ad accarezzarmi le chiappe. Il suo tocco era dolce ma molto deciso. Allargò le due grosse protuberanze e piazzò un bacio sulla mia rosellina che fremette e mi mandò ondate di voglia intensa.
Non ebbi bisogno delle sollecitazioni di mia moglie. Gli chiesi per favore di prendermi seduta stante. Lui sorrise di nuovo, umettò bene il mio forellino e finalmente avanzò con il suo pene enorme.
Non ce la facevo più. Eleonora mi stava davanti, il suo amante dietro. Ero intento a farmi scopare come forma di ricompensa! Il mio cazzetto cercava disperatamente di andare in tiro ma in quella posizione riusciva a mala pena a distendersi un poco e grondava di liquido pre-seminale.
Passarono ancora trenta o quaranta secondi e infine sentii la sua grossa e caldissima cappella toccare il mio ano bagnato.
Mia moglie mi guidava. Su suo consiglio cercai di spingere con i miei muscoli anali come dovessi espellere qualcosa. Facilita la penetrazione, così disse. Vero!
Anthony entrò in me senza eccessiva difficoltà. Avvertii un bruciore iniziale, una sensazione di ruvido, ma poi quando la testa entrò in me fu piacevolissimo. Ero anche orgogliosa di averlo preso con facilità.
Eleonora mi baciò e mi sussurrò che il più duro era fatto. Capii anche perché mia moglie aveva tanto insistito per farmi due clisteri prima di partire. Sapevo ovviamente che qualcosa sarebbe successo ma pensavo che avrebbe dovuto trattarsi di un dildo o qualche altro oggetto. Invece mia moglie mi stava facendo inculare dal suo amante!
Ed era bellissimo! Quando lui si insinuò in me ulteriormente. Quando mi penetrò tutta. Quando mi fece sentire tutto il suo lungo e voluminoso pene fui rapita da emozioni e sensazioni inebrianti. Urlai il mio piacere ai quattro venti. Eleonora partì in una risata sincera che mi sorprese. La guardai e sorrisi.
Intanto Anthony stava prendendo il suo passo a stantuffo. Dentro, indietro, dentro, indietro, dentro ancora sempre più forte sempre più profondo in me.
Scivolava ormai senza ritegno. Libero di muoversi tra le mie viscere come il padrone che era. Io, omino femminizzato, venivo scopato, posseduto e sottomesso dal vero maschio. Il pensiero solo mi metteva in una foia tremenda. E ancora di più quando pensavo che stavo distraendo questo uomo da monta da mia moglie. L’inseminatore stava facendo sesso con me. E mia moglie se ne stava lì, consenziente e dolce nei miei confronti. Era come se il mondo all’improvviso viaggiasse al contrario. Io scopato, al centro dell’azione, e mia moglie divenuta spettatrice come lo ero stato io in precedenza!
Anthony si dimostrava instancabile. Nei film porno vedi spesso degli uomini più o meno dotati che hanno la capacità di scopare per un tempo che sembra inverosimile. Anthony li batteva tutti. Aveva scopato mia moglie facendola venire più volte e adesso scopava me facendomi sbrodolare di piacere. Con il sedere andavo a cercarlo accompagnando la sua, la nostra copulazione. Ogni tanto la mia faccia andava a finire tra le tette di mia moglie e ne approfittavo per baciarle o leccarle i capezzoli.
Eleonora sembrò divertita e mi offrì le sue dolci mammelle come faceva per i suoi figli. In quel momento non ce la feci più. Era troppo il piacere. Sussulti violenti di sesso mi pervasero e, quando Anthony mi infilò di nuovo il suo pene tutto intero dentro, lanciai il mio debole seme sulle lenzuola fremendo di goduria come mai in vita mia.
Sophie! Esclamò mia moglie. Sei una porca, una dolce porca! E mi baciò sulle labbra. Anthony si divertì ancora un poco poi mentre io ero totalmente abbandonata al suo piacere mia moglie lo volle vicino alle nostre facce.
Uscì dal mio culo ormai largo e sbrodolante di umori profumati. Mi sentii vuota ad un tratto. Ma ero felice. Lo fui di più quando capii le intenzioni di Eleonora.
Posizionò il suo, il nostro amante, davanti ai nostri visi e iniziò a segarlo dolcemente. Come lei iniziai a baciarlo e a tirare fuori la lingua in segno di attesa del suo dolce seme.
Durò poco il nostro Anthony. Probabilmente la visione della sua amante e del marito femminizzato di lei pronti ad accogliere tutto lo sperma di cui era capace lo trasportò tanto che eruttò in pochi minuti.
Fiotti e fiotti di denso liquido seminale cremoso, bianco e profumato sulle nostre facce, in bocca, sulle nostre lingue!
Anthony era attento ad accontentarci entrambe, disseminando la sua ambrosia vitale in parti eguali e facendoci radiose.
Leccammo il suo pene bevendo a più non posso tutto lo sperma che trovammo come in una gara tra noi. Poi lascive cercammo sul viso l’una dell’altra il resto del seme adorato. Le nostre lingue vogliose non lasciarono scampo ad alcuna goccia. Tutto fu raccolto, gustato, ingerito e appropriato per farne parte di noi. Mia moglie doveva certamente avere fatto cose del genere con lui ma mai con me presente ed io ero in uno stato di goduria sensazionale. Scoprivo la troia che aveva per tanto dormito in me. Rivelazione!
Ci riposammo un poco. Anthony ci accarezzava entrambe. Mia moglie mi disse che avrebbe gradito rifarlo quanto prima. Io ovviamente ero alle loro dipendenze, troppo contenta di prendere parte alle loro copulazioni. Dissi che non aspettavo altro.
Comunque Eleonora mi chiese di non abbandonare il mio ruolo di cameriera. Così anche se un poco stanca mi alzai. Sistemai il mio vestitino ed il mio trucco e misi in ordine la stanza. Anthony mi chiese di lavargli le parti intime. Io sorrisi e lo presi per il pene per condurlo nella sala da bagno dove seduto sul bidet gli feci un bel bagnetto. Il suo lungo pene era meravigliosamente soffice e voluminoso nonostante fosse flaccido. I testicoli grossi e polposi da cui avevo bevuto tanto sperma mi apparivano rigogliosi. Insaponai tre volte i suoi attributi e li sciacquai con cura. Poi con un asciugamani lo asciugai facendo molta attenzione a non fargli male. Non resistetti e posai un bacio sulla cappella per concludere il servizio. Anthony sorrise divertito e mia moglie che si stava sistemando il trucco mi disse che non dovevo essere troppo lasciva. Dovevo sempre ricordare il mio ruolo. Malgrado tutto apprezzava la mia dedizione.
Ha perfettamente ragione, signora, mi scusino, dissi io.
Va bene così, Sophie. Sei una bravissima sissymaid. Devi solo imparare tante cosine carine. Ma avremo tempo. Passeremo tanto tempo assieme.
Certo signora. Grazie signora!
Li vestii con molto piacere e con molta dedizione. Poi Eleonora ed io lasciammo l’appartamento di Anthony. Loro si scambiarono un intenso bacio d’amore. Lui mi baciò sulle guance facendomi arrossire di piacere.
Indossai il mio soprabito e scendemmo in macchina. Eleonora aspettò che aprissi la sua portiera come si conviene e salì in macchina.
Mentre stavamo viaggiando verso casa mia moglie mi disse che era veramente fiera di me. Ero stata bravissima nell’insieme anche se alcuni dettagli potevano essere rivisti e corretti.
Io ero felicissima. Il giorno dopo avrei dovuto riprendere il mio ruolo di imprenditore ma Eleonora mi prospettava la prossima serata insieme ed io gongolavo dalla gioia.
La sera dopo andammo eccezionalmente da mia madre. Voleva sapere a tutti i costi come era andata e non si accontentò di una telefonata. Voleva avere tutti i particolari. Eleonora le raccontò la nostra serata, la mia dedizione al loro piacere ed il mio premio.
Mia madre mi prese la mano, la strinse e mi baciò sulla fronte. Dolcissima Sophie. Sei la mia gioia. Sai, invidio molto tua moglie. Avere un marito e una sissymaid in una sola persona come te è meraviglioso per una donna.
Eleonora annuì. Si, cara madre, è gentile, servizievole, molto comprensivo, mi mantiene economicamente non facendomi mancare niente. Mi permette di avere tutti gli amanti che voglio. Ho quattro bellissimi figli non suoi che portano però il suo nome e che daranno un soffio di novità e di forza alla famiglia. Peraltro li cura come fossero suoi. Adesso è anche la mia sissymaid personale. Molto attenta ai miei bisogni e a quelli del mio amante. E’ veramente il marito ideale, madre. Grazie per avermelo presentato. Grazie per averlo convinto che potevo essere la moglie perfetta per lui!

Tutti diritti riservati…
Spero che il racconto sia piaciuto. Aspetto i vostri commenti al seguente indirizzo e-mail: sweetsissysophie1@gmail.com.

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