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Racconti Trans

Fluffer boy

By 17 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

FLUFFER BOY

Mi presento sono Paul e faccio il fluffer, vi chiederete che mestiere è ed ora ve lo spiego, in pratica le fluffer sono le ragazze che tengono ‘caldi’ gli attori di film porno, fino alla diffusione di pillolette magiche come il Viagra, il Cialis e simili meraviglie, specie in scene con gang bang queste ragazze provvedevano a mantenere alto il tiro dei vari protagonisti fino al momento di girare, ecco questa è la funzione cui assolvo diligentemente nel mondo del porno trans.
Tutto è cominciato per caso, diciamo che intorno all’età di 18 anni ho preso coscienza del fatto di essere attratto dall’ambiguità maliziosa delle transessuali, ero un gran fruitore di pornografia e passavo pomeriggi interi a masturbarmi su giornaletti e video hard, ogni tanto capitava che nel bel mezzo di qualche rivista sfogliata col cazzo duro a smanettarmi si infilasse qualche servizio con protagonista qualche bella trans, e, mentre qualcun altro avrebbe passato le pagine schifatissimo, io rimanevo come ipnotizzato ad osservare queste splendide creature dal corpo iperfemminile e dagli attributi maschili.
In breve cominciai a cercare materiale trans e a masturbarmi furiosamente osservando grossi trans cazzuti abusare di ragazzi minuti e sottomessi dal fisico longilineo e glabro come il mio.
Non ci volle poi molto perché cominciassi a titillarmi il forellino tra le chiappe per aggiungere pepe ai miei piaceri solitari, e proseguendo in questa immersione nei piaceri ‘alternativi’ mi spinsi ad accogliere grossi ortaggi tra le chiappe, anche a costo di qualche sforzo doloroso e ad indossare sensuali capi di abbigliamento di mia sorella per eccitarmi ancor di più ammirando le gesta di Su zana Holmes, Danny Evangelista e delle loro colleghe.
Approfittavo di ogni momento in cui ero solo in casa, correvo nella stanza di mia sorella Luna per rovistare nei cassetti alla ricerca di calze autoreggenti, perizomi in pizzo e canottierine che, devo dire, si adattavano magnificamente al mio fisico snello, con un po’ di sofferenza calzavo le sue scarpe coi tacchi alti provando brividi di piacere al solo contatto del nylon delle calze, poi mi specchiavo a lungo massaggiando l’evidente gonfiore che traspariva dal perizoma piegandomi a 90′ per ammirare il mio bel culetto alto e sodo esaltato dal sottile filo del perizoma, per poi dedicarmi ad estenuanti sedute di autosodomia con carote e zucchine e specializzandomi nel sottile piacere dell’orgasmo anale.
A tutto questo però non avevo mai pensato di sostituire il piacere reale dato da un rapporto con una vera trans, avevo paura di tante cose, in fin dei conti quelli che ritenevo innocenti giochi di esplorazione della mia sessualità temevo potessero diventare una strada senza ritorno nel momento in cui avessi vissuto fino in fondo questa mia passione.
Tutto però cambiò in un bel giorno d’autunno di qualche anno fa.
Tra le mie piccole ed innocenti perversioni aveva da un po’ preso piede quella di recarmi in qualche sperduta località di campagna per poi, una volta accertatomi di essere completamente da solo, dedicarmi ai miei piaceri solitari, complice un periodo di difficile intimità a casa.
Mi trovavo quindi in un boschetto fuori città indossando sotto i miei abiti ‘civili’ un delizioso tanga nero e delle splendide autoreggenti a rete, con maglie molto larghe sempre nere, avevo passato il giorno prima a depilarmi accuratamente e devo dire che con quell’intimo così sexy avrei potuto passare per una bella fighetta, avevo portato con me una bella zucchina ancora acerba e la stavo strusciando tra le natiche mentre passavo lentamente l’altra mano sul mio membro vistosamente inturgidito, già alcune gocce di precum macchiavano il davanti delle sensuali mutandine e il forellino andava magicamente dischiudendosi pronto per una vivace sessione di penetrazione, me ne stavo nel bel mezzo di una piccola radura con i pantaloni abbassati in preda ad un’eccitazione morbosa quando, improvvisamente sussultai al rumore di un auto che si fermava poco distante da me.
In preda al panico rialzai i pantaloni in fretta e furia buttai lontano la zucchina e mi chinai cercando di aguzzare la vista per capire da dove provenisse quel rumore.
Dopo aver circondato con lo sguardo l’intero perimetro intorno a me mi resi conto che ad un centinaio di metri da dove mi trovavo alcune luci facevano capolino tra la boscaglia.
Cercando di fare meno rumore possibile mi avvicinai alla sorgente di quelle luci e mi trovai nelle immediate vicinanze di un bel casolare da cui provenivano diverse voci, e dei rumori, simili ad ansiti e gemiti che immediatamente riportarono il mio giocattolino tra le gambe sull’attenti.
Approfittando del fatto che nessuno era nei paraggi sgattaiolai tra varie auto parcheggiate davanti alla casa e mi affacciai ad una delle finestre illuminate per capire cosa stesse accadendo.
La finestra si affacciava su quello che credo fosse il salone della casa, un bel camino acceso illuminava di una luce calda l’ambiente, un gruppo di 4 o 5 persone osservava un cameraman che inquadrava una scena libidinosamente esaltante che si svolgeva sotto la luce di alcuni riflettori nello spazio antistante il camino, tre splendide transessuali molto, molto dotate si stavano sollazzando tra di loro su un tappeto poggiato sul ruvido pavimento.
Dio, se solo ancora ci penso mi viene la pelle d’oca, il cuore mi saltò in gola e il cazzo sembrava volermi esplodere da dentro i pantaloni, il buchetto mi si inumidì e sembrava quasi urlare il suo desiderio di essere violato e la mano destra quasi inconsapevolmente scivolò sulla patta e prese a slacciare impaziente i bottoni.
In un attimo presi a masturbarmi vigorosamente osservando tre delle mie attrici preferite, Isabelly, Adriana e Jo avvinghiate in una serie di posizioni erotiche da infarto.
Isabelly, la meno dotata ma probabilmente la più femminile delle tre, era inginocchiata a pecorina e dalla mia posizione riuscivo a vederla mentre tentava a fatica di accogliere tra le sue labbra carnose l’enorme mazza nodosa di Jo che la afferrava decisa per i capelli spingendole la testa per ingoiare completamente quell’enorme affare rigido che le spuntava tra le gambe, nel frattempo Adriana alle sue spalle presumibilmente affondava il suo bel bastone pallido tra le sode chiappone della fortunata.
Le tre ragazze gemevano per il piacere e i loro mugolii emessi con le eccitanti voci delle trans mi mandavano in manicomio.
Inutile dire che venni copiosamente schizzando il muro e sporcandomi pantaloni e scarpe per l’intensa sborrata, ma pur avendo ormai goduto, non riuscivo a staccare gli occhi da quella scena, ero ipnotizzato e non mi rendevo neanche conto di cos’altro accadeva intorno a me.
Infatti non mi resi conto che il gruppo di persone che si occupava di girare e supervisionare la scena si era improvvisamente assottigliato, né che un paio di persone di quella troupe erano uscite dalla stanza per fumarsi una sigaretta.
Avevo di nuovo l’uccello durissimo e lo stavo accarezzando sensualmente con i pantaloni calati all’altezza dei fianchi quando una voce mi fece sobbalzare alle mie spalle.
-‘Chi cazzo sei tu? Cosa fai qui?’
-”io’io’mi scusi’ecco io’ho sentito delle voci’e sono ‘volevo dire mi sono’insomma”
cercai di balbettare qualche scusa convincente per giustificare la mia presenza voyeuristica vicino a quella finestra ma in effetti c’era davvero ben poco che potessi biascicare vista la situazione, ero lì, con i pantaloni abbassati e l’uccello duro in mano a spiare una scena di un film porno ed ero stato scoperto da due energumeni dall’aspetto poco rassicurante nel bel mezzo di un segone da leggenda!
‘Ora vediamo cosa fare con te, sono sicuro che le ragazze si divertiranno!’ disse il più alto dei due e così dicendo mi presero sotto le braccia e mi scortarono di peso all’interno della stanza, dove le tre trans, ignare dell’accaduto stavano fottendo come cagne in calore.
Il mio ingresso nella stanza, ancora con i pantaloni abbassati ma con il cazzo ormai smosciato e gocciolante fece sì che l’orgia si interrompesse e senza che neanche qualcuno dovesse spiegare l’accaduto un sorrisetto perverso e beffardo si dipinse sul volto delle tre pornoattrici.
La prima a parlare, col suo suadente accento brasiliano, fu la dolce Adriana, mi squadrò per un attimo, sorridendo alla vista delle mie sensuali mutandine e dell’orlo delle autoreggenti e avvicinandosi a me col suo grosso bastone arrossato per la penetrazione penzolante tra le gambe mi sussurrò all’orecchio:
‘Così abbiamo un guardone’ti piace guardare? Bene ma qui non esiste solo guardare”
Un brivido mi percorse la schiena a quelle parole, e ancor di più tremai di autentico terrore quando Jo, calze a rete autoreggenti, body in pelle nera da vera dominatrice e 30 centimetri di mazza gocciolante tra le gambe, venne verso di me e senza proferir parola mi afferrò per le orecchie e mi spinse la testa in basso verso quel serpente avido di piacere.
‘no’no’vi prego’non l’ho mai fatto’non voglio’lasciatemi andare vi prego ‘.lasciatmffurghhh”
non riuscii a completare il concetto, mentre Adriana, le gambe inguainate in un paio di stivali di lucida pelle nera dal sadico tacco a spillo di 15 cm zeppa annessa, mi costringeva con la testa ad altezza di cerchia, Jo stringendomi le narici mi costrinse ad aprire la bocca e ne approfittò per infilarmi fino in gola quell’enorme batacchio umido cominciando al contempo ad oscillare avanti e indietro per scoparmi la bocca.
Ecco la realizzazione delle mie fantasie era ormai compiuta, l’uccello di Jo era veramente enorme, dovevo spalancare la bocca per poterne accogliere solo un terzo, la circonferenza era tale da slogarmi la mandibola, e le sue spinte mi provocavano conati di vomito che a stento riuscii a contenere per qualche lunghissimo secondo, al terzo o quarto colpo riuscii a divincolarmi e a far uscire l’enorme mazza dalla mia povera bocca, anche se densi filamenti di saliva collegavano le mie labbra alla turgida cappella violacea del cazzo di Jo.
Adriana, smanettandosi il bel cazzo dal colorito meno scuro di quello di Jo, con la mano libera prese a strizzarmi ferocemente i capezzoli fino a farmi urlare di dolore, ‘Cazzo urli troia? Ti piaceva quello che stavi guardando? Bene ora lo faremo a te, tanto lo so che lo vuoi, hai voglia di fare la troia, scommetto che hai un culo fondatissimo’sei una vera zoccola mangiacazzi e ora te li faremo mangiare, dai puttana ingoia ingoialo tutto’ e così mi spinse di nuovo la testa sul bastone in tiro di Jo.
Stavolta offrii meno resistenza, è vero la prima volta era stata faticosa e dolorosa, ma l’odore sprigionato da quello splendido serpente, muschiato, un sentore di sperma misto a sudore e aroma di culo mi inebriava quasi come se fosse una droga, il turgore di quella carne che ingoiavo esaltava la mia lingua e il mio uccello pur ancora penzolante tra le cosce prendeva a rianimarsi in preda ad una selvaggia eccitazione.
Cominciai a spingermi sempre più in avanti cercando di accogliere almeno metà di quel sontuoso sigaro tra le mie fauci, un piacere intenso mi ottundeva i sensi mentre gustavo quel duro pasto.
Isabelly ci osservava maliziosa dal tappeto, il cazzo le si era indurito e teso al massimo e non era un brutto uccello, certo a confronto di quello di Adriana e quello di Jo era minuscolo, ma misurava di sicuro almeno una ventina di centimetri e lei se lo accarezzava lentamente quasi per non rischiare di arrivare e disperdere il prezioso succo che, ero sicuro, era destinato a me.
Era veramente splendida e cercavo di osservarla mentre Jo mi chiamava la bocca e Adriana cercava di togliermi i jeans e la maglietta e intrufolava sinuosa una mano tra le mie natiche.indossav se così si può dire, un corpetto che le strizzava il busto onorando il suo seno florido e un paio di stivali al ginocchio in latex rosso con altissimi tacchi a spillo d’acciaio e se ne stava lì in piedi coccolandosi il membro dalla punta rossastra mentre la troupe la inquadrava nei minimi dettagli.
Ero terrorizzato dal fatto che potessero filmare anche me sputtanandomi così per tutta la vita ma tutti i pensieri e le inibizioni caddero quando Adriana finalmente raggiunse i suoi scopi.
Mentre spompinavo docilmente Jo godendomi il contatto tra le nostre mucose e assa porando le dolcissime gocce di precum a scatti la maestosa trans mi scaricava in gola, Adriana era riuscita dapprima a sfilarmi la maglietta liberando il mio torace glabro e delicato e poi, un po’ a fatica i jeans, lasciandomi lì inginocchiato ai piedi di Jo col suo fantastico tarellone che si faceva largo nella mia bocca e con indosso un intimo femminile sensuale e provocante.
‘ma che bella signorina che abbiamo qui, scommetto che non vedi l’ora di prenderlo tutto, dimmi la verità zoccoletta lo vuoi eh? Lo vuoi tutto su per questo magnifico culetto, dimmi che lo vuoi ‘troia dimmelo’.’ Mentre mi apostrofava con due dita esplorava il buchetto oscuro che nascondevo al centro di un culetto magnifico ‘però ma che bel culetto, non è molto stretto direi, c’è passato qualcosa di ingombrante è vero puttanella? Ti piace tanto prenderlo nel culo, no? è per questo che ti sei conciata come una donnaccia, vero? Lo vuoi ‘si quanto lo vuoi”
Non potevo rispondere con la bocca farcita di carne viva ma se avessi potuto le avrei detto, anzi avrei urlato con quanto fiato avevo in gola di si, lo volevo, non vedevo l’ora di accogliere qualcosa caldo e duro e grosso su per il retto, fino ad otturarmi il colon, fino a farmi strepitare come una scrofa la mia voglia di cazzo!
I membri della troupe nel frattempo decisero di fare una pausa, si rivolsero ad Isabelly che evidentemente era la mente dell’operazione:’Allora Isa vi lasciamo divertire per una mezz’oretta e poi ricominciamo, non vi spompate però eh! Mi raccomando’
Uscirono tutti lasciandomi in balia dei desideri sfrenati delle tre trans, finalmente Jo mi afferrò per i capelli e sfilò il trenino dalla galleria che ormai era diventata la mia boccuccia, Adriana mi scortò fino ad Isa e lì mi costrinse in ginocchio a pecorina, Isa in piedi mi girò intorno e senza alcun preavviso appoggiò il cazzo al mio orifizio eccitato e pulsante e spinse con forza entrando dentro di me.
Fu doloroso, non avevo mai preso un cazzo nel culo fino ad allora e le mie divagazioni anali erano sempre state gestite da me stesso, la penetrazione la praticavo gradualmente, facendo entrare un po’ di zucchina alla volta, attendendo che il mio culetto si abituasse all’ospite e si lubrificasse per bene, e nonostante questo era ben doloroso, ma Isa mi spinse tutti i suoi durissimi 20 cm nel culo con un sol colpo portando i suoi ciglioni glabri e gonfi a sbattere contro le mie chiappe, e senza alcun riguardo per il mio ano cominciò a stantuffare senza tregua strappandomi gemiti e lacrime.
‘aaahhhh mi fai male cazzzo’.ahiaaaa ti prego smettila ahhh ti prego’ahhhmgfhmmghghh’ mentre Isa pompava alle mie spalle Adriana si era inginocchiata davanti a me e dopo avermi assestato un paio di potenti sberle facendomi arrossire le guance già rigate dalle lacrime di dolore per la selvaggia sodomia mi aveva di nuovo costretto a spalancare la bocca e si era infilata dentro di me per poi afferrarmi saldamente per la testa e sfottermi fino in gola.
Il cazzo di Isa intanto sembrava quasi volesse squarciarmi l’intestino, il mio povero condotto anale, lubrificato solo all’esterno, all’interno opponeva un violento attrito alla chiavata della trans, sentivo il fuoco nel culo, e il dolore si faceva man mano più intenso all’approfondirsi e radicalizzarsi delle spinte, l’uccello però, che da prima penzolava inerte tra le gambe al ritmo imposto dalle spinte di Isa, stava pian piano irrigidendosi, segno di un’inequivocabile eccitazione e conciava a gocciolare precum che formava delicati nastri collegandosi al pavimento, l’odore del cazzo di Adriana era se possibile ancora più esaltante di quello di Jo, l’aroma del culo di Isa lo avvolgeva solleticandomi le narici e cercavo di concentrarmi nel succhiare quel magnifico stecco per raggiungerne la base ed affondarvi il naso fino ad ubriacarmi di quel profumo erotizzante.
‘Ma lo sai che sei una fantastica succhiacazzi’mmm’.mi stai facendo godere troia’secondo me hai succhiato chilometri e chilometri di grossi cazzoni nella tua vita eh mignotta” Jo, che nel frattempo si masturbava guardandoci e stampandomi ogni tanto uno schiaffone sulle chiappe o mi ci piantava il tacco a spillo delle sue scarpe facendomi oltremodo soffrire, si chinò e cominciò letteralmente a stritolarmi i capezzoli ‘sei proprio una zoccola nata, guarda come succhi, magari un domani potremo usarti come svuotasborra, mi sembra proprio il tuo lavoro ideale, ti piace eh! Quanto ti piace, guarda questo frocio di merda come gocciola’dai ingoia il tuo succo..’ così dicendo mi strinse il cazzo e le palle lasciandomi senza fiato, una, due, tre volte fin quasi a farmi svenire per il dolore accoppiato a quello della penetrazione, per poi raccogliere con le dita il mio stesso precum e portarmelo alle labbra e infilandomelo a forza insieme all’uccellone di Adriana.
Ogni tanto mi afferrava per i capelli costringendomi ad abbandonare il gustoso paso a base di carne di cazzo e guardandomi negli occhi mi diceva ”lavorerai per noi troia, sarai la migliore scaldacazzi che si sia mai vista in giro” e poi dopo avermi di nuovo insultato mi sputava in faccia e io ormai in preda ad un delirio di sottomissione e masochismo allungavo la lingua per raccogliere gocce della sua saliva per poi riaccogliere in bocca l’enorme intimità di Adriana, Isa frattanto continuava la sua opera di esplorazione della mia cavità anale ma qualcosa cominciava a cambiare dentro la mia percezione, il fuoco incendiario che mi aveva acceso con quella subdola e improvvisa deflorazione si andava pian piano trasformando in calore accogliente che dal basso ventre si irradiava a tutto il corpo, ondate di brividi avvolgenti e devastanti si dipanavano dentro di me facendomi mozzare il fiato fino a mugolare di inaspettato piacere, cominciavo a desiderane di più e inarcavo la schiena spingendo il mio culo all’indietro per accogliere più a fondo l’oggetto del mio piacere, Jo si accorse immediatamente del piacere che stavo cominciando a provare e in un attimo con un cenno fece alzare Isa col cazzo saturo di umori anali e rimanendo in pied si pose alle mie spalle piegò le ginocchia e con un colpo secco e violento prese a dilaniarmi le viscere!
Tentai di urlare, di gridare il mio dolore, presi a respirare a fatica ma Adriana non mi permise di liberarmi del suo grosso cerchione anzi prese a stantuffarmi la gola ancora più violentemente mentre Jo sembrava quasi che volesse spaccarmi in due col suo spaventoso cannone piantato a fondo nel mio intestino.
I suoi colpi mi schiacciavano quasi con la schiena sul pavimento, ogni tanto lo sfilava solo per il piacere di riaffondarlo tutto dentro fino alle palle togliendomi il fiato e lancinandomi le viscere, era come una sbarra arroventata che si faceva largo nel mio buco del culo.
Il piacere intenso, sublime, inarrestabile che stavo assaporando gustandomi l’uccello di Isa che mi trapanava il retto ora lasciava spazio solo ad un dolore inenarrabile simile ad un ustione che si propagava dall’interno.
Le ragazze si divertivano come matte ad abusare di me Jo mi insultava mentre Isa mi percuoteva con schiaffi e calci oppure si dedicava a schiacciarmi la testa sul ventre di Adriana il cui sproporzionato cazzo mi sembrava se possibile diventare sempre più grosso e sugoso nella mia gola d’altra parte dedicare tutto me stesso a succhiare, leccare, ingoiare avidamente ogni stilla di piacere che trasudava da quella cappella rubizza e rigonfia era l’unico modo per non pensare allo sventramento che mi stava praticando Jo.
‘Non te l’aspettavi così eh proietta, non è come quei giocattolini che sicuramente ti diverti a maneggiare eh? Dai troia ti sfondo il culo’.dovrai camminare per un anno a gambe larghe’lo so che ti piace’prendilo tutto’te lo sguarro questo bel culetto’.non potrai sederti per taaaanto taaanto tempo”, ”si dai Jo chiamalo’dai sfonda questo frocetto rottoinculo’gli piace tanto’gli il cazzone nel culo’è proprio una puttanella viziosa guarda come succhia il cazzo di Adri’guarda come gli piace’ dai ‘dai” e giù schiaffi, sputi, i tacchi di acciaio mi puntavano la carne delle chiappe fin quasi a farmi sanguinare, era troppo, troppo, non ce la facevo più, pensavo che avrebbero dovuto ridurmi chirurgicamente l’ano dopo quella ‘terapia intensiva’ eppure, eppure’
‘mmmm’mmm’si..si..si..si dai’dai’ancora’mmghffrrr..si..dai’scopami’scopami’sfondami il culo’daaaai’scopamiiii’.’ Sembra incredibile ma quel pistone scuro, duro interminabile mi stava facendo godere, mi sentivo una vacca in calore, il culo mi grondava caldi, aromatici umori che Jo mi spalmava in viso e mi costringeva ad ingoiare ed io li ingoiavo avidamente per poi tornare a dedicarmi a ciucciare il cazzo di Adri quasi come fosse una questione di vita o di morte, spingevo il culo all’indietro per accogliere fino in fondo lo splendido wurstel di Jo e sentire le sue nocciole gonfie sbattermi sulle chiappe, agganciai i fianchi di Isa per spingerla verso di me e gustarmi due uccelli in bocca e bere i suoi succhi caldi e profumati, quel sapore dolciastro con un retrogusto appena salato mi esaltavo, l’uccello incapace di indurirsi completamente a causa dell’ingombrante ospite anale che ne inibiva le contrazioni, secerneva in continuazione precum, godevo, mi sentivo una splendida maiala, ma neanche questo bastò a spegnere i furori ardenti delle mie tre aguzzine, Jo, decisa a punirmi oltremisura, mi prese di forza in braccio sollevandomi e andò a sistemarsi su una larga poltrona sempre col suo bastone imperiale piantato a fondo nel mio buchetto ormai spaccato, stavo a malapena cominciando a ragionare sul motivo che aveva portato a quel cambio di posizione quando Adri e Isa vennero verso di me a cazzo sguainato, Isa sorrideva ambigua mentre con la punta dello stivale cominciò a schiacciarmi i coglioni gonfi di desiderio, le mie urla non la fecero certo desistere anzi, mentre Adri le gambe di Jo fra le sue e prima che potessi rendermene conto infilò la sua mazza enorme nel foro già occupato dall’uccellone di Jo, ‘aaaahhhhh’.aaaahhhh’.basta’vi prego’basta’aaahhhh’ piangevo di dolore mentre Isa sembrava quasi che volesse strapparmi il cazzo dal basso ventre tirandomelo e torcendomelo mentre lo stringeva alla base così forte da farmi quasi scoppiare, le due trans ci misero un po’ a trovare un ritmo complementare mentre sentivo come se mi stessero scaricando un torrente di lava bollente nel culo, ma quando presero a fottermi all’unisono ancora una volta il dolore, pur non scomparendo del tutto incominciò a lasciare spazio a sensazioni mai provate, mi sentivo una cagna in calore in balia di una torma di bastardi che la montavano senza posa, il ritmo delle ondate di avvolgente calore prese ad incalzare ed Isa, subito accortasi del piacere che cominciava a deformare il mio volto in una maschera estatica decise che era il momento per me di tornare ad avere un cazzo anche in bocca, così pompando voluttuosamente quell’uccello dal sapore dolciastro, il godimento alla fine ebbe il sopravvento e i miseri tentativi di contrazione anale che accompagnano quello splendido tipo di orgasmo ebbero un effetto immediato sui due arnesi che mi stavano montando.
‘Aaaaaahhhhvengoooooooo””.’ La prima fu Adri che mi scaricò nel retto una quantità inverosimile di sbroda bollente con quattro cinque sei scariche abbondanti la seguì di lì a poco Jo che mi sparò su per l’intestino un paio di litri di sperma farcendomi il culo di panna, io nel frattempo avevo schizzato un paio di grosse gocce di sborra che Isa aveva provveduto a raccogliere per farmele ber ma non era nulla in confronto a quello che, masturbandosi con foga inusitata, mi svuotò in gola, ahhh non avevo mai assaporato la sborra e non dimenticherò mai il suo sapore dolciastro e la sua consistenza densa e corposa, il suo tocco bollente e la sua vischiosità immediata Dio che piacere ineguagliabile, ne avrei bevuta e bevuta per ore e fui ben contento quando Jo e Adri sfilando i grossi uccelli dal mio culo gocciolante sperma in quantità me li infilarono in bocca per farsi ripulire per bene.
Mi abbeverai a quella fonte finchè potei, gustando ogni singola goccia di quel nettare prelibato, mentre le tre trans mi osservavano divertite passandomi i loro magnifici cazzoni sul viso disegnando scie di caldo sperma sulla mia pelle, sentivo il culo in fiamme e nonostante ciò mi dedicavo alla pulizia di quelle mazze goduriose con tutto me stesso ansioso di poter rivivere al più presto quella deliziosa esperienza, alla fine mi accasciai in posizione fetale con le mani tra le ginocchia a coprirmi il buco del culo slabbrato e dolorante quasi come una donna oggetto di violenza, ma la violenza da me subita era stata anche il piacere più delizioso da me provato.
Fu isa che mi parlò mentre sempre accucciato leccavo con la lingua lo sperma sin dove potevo arrivare per mantenere quel sapore intenso ben vivo dentro di me, ”sei proprio una bella proietta ci hai fatto davvero divertire e ci piacerebbe che lavorassi con noi, diciamo che ci serve qualcuno che fi sappia scaldare quando non siamo proprio in tiro e potresti lavorare anche con qualche altra nostra maic e magari beccare anche un po’ di soldi, che dici ti va?’ annuii quasi incapace di qualsiasi altro movimento dopo quella cavalcata devastante, ‘però prima che tu cominci questo bel lavoro devi passare per una sorta di battesimo del fuoco” non capivo di cosa stesse parlando fin quando non sentii un getto di liquido caldo bagnarmi la coscia e risalire pian piano, mi voltai e vidi che le tre trans mi stavano svuotando addosso, divertendosi un mondo, le loro vesciche belle gonfie, qualcun altro sarebbe inorridito ma ormai avevo capito quali erano i miei desideri e le mie perversioni, così dapprima mi chinai a pecorina allargando il mio buco del culo ormai sventrato per farmi farcire il culetto di piscio e poi mi voltai e mi inginocchiai a bocca ben spalancata per abbeverarmi a quella fonte di liquido amaro e caldo eccitandomi a dismisura, la bevvi tutta, tutta quella che riuscii a raccogliere e quando le tre ebbero finito mi chinai a raccogliere con la lingua tutto quello che non ero riuscito ad ingoiare o avevo mancato, assaporai quelle magnifiche perle di sperma misto a piscio mentre mi masturbavo con una progressione incalzante, alla fine Isa prese un bicchiere di carta e dopo avermi fatto mettere a pecorina raccolse tutta l’inebriante mistura che mi aveva farcito tra le chiappe, un delizioso cocktail che ai due ingredienti principali aggiungeva la deliziosa cremina di lubrificazione secreta dal mio culetto voglioso, poi mi infilò tre dita nel culo, che quasi non percepii sfondato come ero, e mi costrinse a bere tutta quella brodaglia, cosa che feci con intenso piacere mentre mi segavo sempre più vigorosamente per poi sborrare in modo copioso e furioso al culmine di un orgasmo che mi lasciò spossato ma felice su quel tappeto alla mercè delle tre attrici trans.
Così, grazie a questo piacevole episodio sono entrato nel mondo dell’hard trans e oggi il mio lavoro consiste nel risollevare le sorti di qualche ragazza un po’ restia ad ‘alzare il pennone’, però una chiavata come quella prima volta non l’ho più vissuta!

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