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Racconti Trans

MOGLIE&MARITO:

By 1 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Simona ebbe la certezza che suo marito Alessio frequentava delle prostitute, quando verificò per la settima volta consecutiva l’ammanco consistente nei soldi contanti che tenevano nella cassaforte della camera. Di norma c’era 2000-2500 euro per le spese impreviste. Era un’abitudine che avevano preso fin dal loro matrimonio,17 anni prima. Alessio era avvocato e Simona una pittrice affermata e i soldi non erano mai stati un problema per loro,ne avevano sempre tenuti un po’ in cassaforte per necessità o tranquillità. Lei però si era accorta che c’erano degli ammanchi notevoli,in determinate settimane e sempre di mercoledì. Era il giorno in cui Alessio si recava a Torino il pomeriggio per visitare la sede legale del suo socio. Simona non ci mise molto a capire. In passato c’erano stati qualche avvisaglie di tradimenti, una volta ne era certa,con una segretaria molto giovane e avvenente,subito allontanata dallo studio,di cui lei era anche co-proprietaria perché lo studio apparteneva al padre e un’altra occasione,meno certa, con una vecchia fiamma del liceo. Per il resto, Alessio era un marito gentile,premuroso,divertente e fedele. Anche lei si era presa una cotta in passato per un ex tornato alla carica e si era scopata il marito di un’amica un paio di volte,ma tutto sommato il loro matrimonio era solido e posato. Gli amici erano invece tutti divorziati e sfogavano le loro voglie nella maniere più stupide. Fra Alessio e Simona il sesso era sempre stato buono,allegro e passionale, col tempo,come accade a tutte le coppie,era divenuto più freddo e minore,ma certe giornate la voglia riprendeva e si concedevano belle scopate liberatorie in vasca o nella loro casa al mare, qualche volta avevano fatto una cosa a tre con un’amica di Simona,imbarazzati e insicuri,ma poi sempre più divertiti e complici, Alessio gli aveva confessato di essere stato a puttane a Berlino e Praga da giovane e in alcuni bordelli in Messico e Stati Uniti prima di sposarsi. Ma che frequentasse una prostituta così regolarmente( e chissà da quanto,prima che se ne accorgesse..)non gli era passato per la mente. Non se lo aspettava. Così, il mercoledì successivo decise di seguire Alessio. Tornò a casa per pranzo come sempre, quindi, sostenendo che andava a Torino come al solito – lei glielo chiese,come fingendo di non saperlo o ricordarlo, solo per guardarlo in faccia,lui rispose sorpreso,ma tranquillo ‘ uscì di casa con l’automobile e lei lo seguì con la Smart. Attraversò la città,ma invece di prendere l’autostrada per Torino,svoltò a destra verso le zone nuove vicino alla ferrovia dell’alta velocità e si fermò in un anonimo palazzone color giallo. La zona era tranquilla e deserta, molti palazzi alti e poche attività in giro,se non qualche bar e negozi di scommesse on-line. Alessio sparì nel portone dopo aver suonato al citofono e salì su. Simona non sapeva cosa fare. Rintracciare il campanello giusto era impossibile, troppi nomi e molte caselle lasciate vuote. Tornò a casa con una certezza e decisa a scoprire chi era la puttana in questione prima di fare qualcosa. Tentò nei giorni successivi di recuperare qualche traccia. Il telefonino poteva essere la chiave di volta,ma lui lo teneva sempre con sé. Attese le occasioni in cui faceva la doccia o dormiva. Una notte riuscì ad appuntarsi metà dei numeri che c’erano in uscita alla data del mercoledì precedente e un sabato,mentre lui cantava felice sotto la doccia,ne raccolse altri. Controllò tutti i numeri,scartò quelli di ufficio,avvocati,amici,che lei conosceva o quelli in rubrica,ecc. quindi c’erano gli sconosciuti. Risalì ad un paio attraverso ricerche su internet: altri avvocati,periti,assicuratori, ne rimasero 6. Un giorno si mise a chiamarli tutti dal telefono di casa,oscurando il chiamante. Risposero tutti eccetto uno che riappendeva ogni volta che Simona chiamava. Era lei! Trovata! Pensò. Adesso bisognava vederla,conoscerla. Congetturò che se lei non rispondeva doveva essere per via del numero oscurato. Prese il suo cellulare e chiamò. Questa volta infatti non riappese,ma squillò a lungo,prima di passare ad un messaggio in segreteria: ‘Sono Yuma,adesso non posso risponderti, Amore,ma riprova più tardi. Ricevo solo dalle 14,30, via M_,n 1004,terzo campanello bianco in alto a destra, fai squillo quando sei in zona, un bacio-Yuma’. La cosa che la colpì di più fu la perfetta descrizione della faccenda. Una puttana,delle indicazioni per raggiungerla, come se fosse del tutto normale. Poi chiamò di nuovo per concentrarsi sulla voce. C’era qualcosa che la colpiva. Ascoltò di nuovo il messaggio di Yuma. Era straniera,certamente, sudamericana o spagnola, una voce ferma,decisa,ma anche un po’ sexy,pensò Simona. L’ascoltò una terza volta e pensò che quel suono la colpiva molto,era diverso dalla voce femminile,ma aveva una certa dolcezza che la stordiva. E se???..fu meravigliata e incredula.. Alessio..cio&egrave? chiamò per sentirla di nuovo e capire,forse si stava sbagliando,era una registrazione in fondo,ma. Chiamò e quando si apprestava a sentire ancora la segreteria,la voce disse invece:
‘Ciao, tesoro, mi cercavi con insistenza,vedo. Ero in bagnetto’-risata- eccomi, mi vuoi,tesoro? Sono libera ora,come ti chiami,tesoro?’
Simona rimase pietrificata. Non si aspettava che rispondesse e così non sapeva cosa dire.
‘..ehi, amore?ci sei ancora?ehi, tesoro,sei nervoso?…’
”’
‘Ehi..io devo riattaccare,tesoro,se non parli’
‘..’
‘Ehi! Ma ci sei? Avanti,bellezza’oh?..’
‘..’ Simona non riusciva a parlare né pensare. Quella voce era quella di una donna?di un uomo? Perché non chiudeva la conversazione?perché non parlava?terrore,sconcerto. E poi quella voce:sì,la intimoriva,ma anche la scuoteva.
‘..io..’disse infine,sussurrando.
‘Come tesoro?..’
‘..ecco,io..’
‘Ehi, Amoruccio,su un po’ di animo,mica ti mangio sai? Allora? Cosa vuoi?vuoi venire a trovarmi?’
Lo voleva?
”cio&egrave,scusa..io..’
‘..su su su amorucciobello, parla’dimmi,di qual cosina a Yuma..-risata- e dai’!!’
‘Sì’ disse decisa Simona.
‘Oh, ci sei..finalmente. sì cosa? Vuoi venire a trovarmi?’
‘Sì’disse ancora come se a dirlo non fosse lei.
‘Eccoci!’
‘..io,cio&egrave..vediamo..’
‘Rilassati,amoruccio,Yuma ti piacerà vedrai’allora,ti sei annotata l’indirizzo, bellezza? Ce la fai ad essere qui fra 15 minuti?’
‘Sì’ urlò ancora Simona e riagganciò. Tremava. Ma cosa cazzo stava facendo? Aveva appena prenotato un appuntamento al telefono con una puttana(o un trans??? E se la scoprivano? E se lo sapeva la polizia? Era una stupida,pensava. Poi si riprese. No,era per scoprire cosa diavolo stesse facendo Alessio. Con chi chiavava ogni mercoledì pomeriggio. Si calmò. Fumò una sigaretta e si sedette. Che figlio di puttana,pensò. Buttare i soldi con le troie,lo stronzo! Rilassati si impose. Doveva pensare a cosa fare. Affrontare Alessio? Sbattergli in faccia le sue verità?le sue scoperte?divorzio? per cosa’quindi le venne in mente che aveva fissato con Yuma. Quel nome gli fece tornare in mente la sua voce e ciò la conturbò. Strano, sono incazzata con Alessio,giustamente,ma non con questa troia,perché? Pensò. E poi rifletté che quella voce l’eccitava,aveva qualcosa di ambiguo che la colpiva profondamente,forse era quella di un trans,eppure era così calda e femminile.. decise di colpo. Mandò un messaggio al numero dicendo che un contrattempo l’avrebbe fatta ritardare di dieci minuti. Corse in garage e prese la Smart. Partì a razzo e velocemente fu al palazzo di Yuma. Suonò al campanello bianco ed entrò. La voce al citofono aveva detto,tredicesimo piano. L’ascensore la portò su. Era sudata,il cuore le batteva a mille,era tirata e stanca,ma anche furiosa ed eccitata. Una porta era socchiusa, filtrava poca luce, Simona spinse la porta ed entrò. Dentro,dietro la porta,Yuma sorrideva dall’alto. Sui vertiginosi tacchi su cui stava infatti,era più di un metro e ottanta. Due gambe lunghissime e scure. Una minigonna gialla e una canotta rosa. Un paio di tette grosse,ma non eccessive splendevano sotto una collana di perle. Yuma era un trans,lo si vedeva subito,dal volto marcato e truccatissimo,ma aveva una brillantezza e ispirava una femminilità materna che Simona percepì all’istante. ‘Vieni,entra’ disse.
‘Ciao’
‘Ciao,tesoro,tutto bene?sei nervosa?’
‘Sì..’
‘Stai tranquilla,rilassati,respira. Che bella donna,sei,complimenti. Fatti vedere meglio’che splendore,micetta,senza un filo di trucco, avrai si e no, quarant’anni e sei uno splendore,tesoro,un cioccolatino”
”.grazie’ disse infine Simona,stupita,ma anche contenta.
‘..e scommetto che sei piena di liquore,tesoro..come mai qui?voglia di trasgressione?’
‘ ecco,io sarei qui..’
‘Vieni,amore,siediti ‘ e le indicò un divanetto ‘ vuoi qualcosa da bere?una Cocacola?acqua?’
‘No..cio&egrave sì, dell’acqua,grazie’ e si sedette. L’appartamento era poco arredato,ma carino, pulito,essenziale. Si vedano la cucina e altre due porte. Yuma le versò dell’acqua fresca. Simona bevette con calma. ‘Avanti,dimmi’cosa cerchi? Cosa ti piacerebbe fare?ti piacciono gli uomini,scommetto?’
‘Sì!’ affermò Simona,decisa,come punta nell’orgoglio.
‘Lo sapevo,si vede che sei una donna vera-risata-scusa,capisci quello che voglio dire,insomma’sei stata anche con donne?’
‘..sì,una,cio&egrave due. Se si considera anche quella storiella al liceo con una mia amica..’ si sorprese a raccontare quella cosa,che aveva come rimosso o nascosto a tutti,anche a Alessio,a Yuma,ad un’estranea su due tacchi vertiginosi e una bocca rosa gonfia come un canotto,spalmata di rossetto luccicante e delle tette allegre sotto una canotta. Perch&egrave lo stava facendo?
”ok,tranquilla,va tutto bene,dolcezza,&egrave normale. Una storiella di ragazzine,che male c’&egrave? E adesso ti &egrave venuta voglia di provare con una come me?con un tr..
‘..ecco io,cio&egrave non &egrave per me che sono qui,scusa..ecco,mio mar..
”Ohi Ohi,qui le cose si complicano! Un marito? Ehi, bellezza!? Tutto ok?..non &egrave che sei arrabbiata con me perché,magari,il tuo maritino viene a divertirsi con Yumabella”
‘No,no,non preoccuparti..stai tranquilla ‘ e le posò istintivamente una mano sul braccio scuro e profumato di crema al cocco ‘ tu non c’entri,o almeno non la tua parte nella cosa che mi interessa..cio&egrave,vorrei sapere solo..’
‘Capisco. Bene dolcezza. Non mi devo preoccupare,giusto?’
‘No,no,scusa..io..’
‘Ok,bellezza, no problem,ma io non vorrei che tu..’
‘No. Ascoltami.’ E di colpo,Simona fu calma e seppe cosa fare. ‘Ascolta. Io ho appena scoperto che mio marito viene a trovarti da diversi mesi,credo,&egrave un avvocato e si chiama Alessio G_..ti dice nulla?’
‘Sì e no,dolcezza..’anche Yuma si era seduta a fianco di Simona,le sue lunghe gambe affusolate e nude,sfioravano quelle della donna. Aveva assunto una posa seriosa che contrastava con quell’aspetto sexy e provocante e fissava Simona dubitativa.
‘..non importa,cio&egrave importa a me,stammi a sentire. ‘ Era tornata calma e padrona di sé. Sapeva cosa avrebbe organizzato. Si protese verso Yuma,ne sentì il profumo dolciastro e rustico al contempo.
‘Voglio che quando ti ricontatterà mercoledì prossimo per venire da te, tu mi avverta prima,io vi raggiungerò e mi organizzerò per filmare la seduta. Tu sarai profumatamente pagata,non ti preoccupare..’
‘..Ma,io non posso.. il casino,io bella non voglio rientrare nelle vostre beghe di matrimonio,dolcezza,non posso permettermelo,fra un mese torno in Brasile..non vorrai che..’
‘Niente di tutto ciò. Non ho intenzione di ricattare mio marito. O di mollarlo,mandare a fanculo il matrimonio,ecc. lo amo. Che mi frega se va con una trans..no,voglio filmarlo. Voglio vedere la scena coi mie occhi. Vederlo scopare con te. Vedere cosa fate. Terrai una telecamera nascosta in camera,la sistemeremo per benino..l’accenderai prima che lui arrivi.. e..’
‘Ehi’bellezza calma..capisco,bell’idea,ma perché filmarlo allora?cosa ti importa? Non ti basta guardarlo? Puoi nasconderti nella stanza accanto e vedere tutto con semplicità e coi tuoi occhi!’
‘Non voglio essere presente con voi,prima voglio vedere lui con te,cosa fate?capito?’
‘Sì,ho capito benissimo’vieni con me..
E Yuma le prese la mano, e la portò in camera. Una stanza grande,molto scura,solo il letto era bianco a parte i cuscini neri,l’illuminazione era bassa e soffusa. Yuma la condusse ad una porta in fondo. L’aprì con una chiave e fece entrare Simona. Era una stanza lunga e stretta che correva a fianco della camera da letto. Si vedeva tutta la stanza attraverso un vetro. Come nei polizieschi americani, dall’altra parte non si poteva essere visti. ‘L’ha fatta costruire un maresciallo dei carabinieri che mi protegge. Gli piace venire qui ogni tanto a spiare quelli con cui vado. Clienti importanti,ma anche operai,farmacisti, vigili del fuoco, lo eccita vedermi coi clienti. &egrave un rozzo,ma mi tiene lontano dai guai con gli sbirri e così lo lascio fare,tanto a me non importa,mi piace sapere che lui &egrave qui che si masturba ma mi protegge con la sua pistola.. sai non sai mai chi cazzo sale da quelle scale..’
Simona era stupita.
Incredula.
‘Quanto vuoi per farmi stare qui quando incontrerai Alessio?’
‘150 euro. Perché &egrave pur sempre lavoro,bellezza..’
‘Accetto. Il mio numero ce l’hai. Questo &egrave quello di mio marito,quando ti contatterà chiamami. ‘
Segnandosi il numero in memoria,Yuma lo riconobbe e sorrise compiaciuta alla donna. ‘Oh,un porcellino..tuo marito..viene spesso,hai ragione..bell’uomo,complimenti e mi pare anche una persona seria,onesta, lavora molto,spesso deve rinunciare all’ultimo momento per impegno coi clienti,sai?mi pare uno in gamba..’
‘Perché da quanto tempo &egrave che viene da te?per quello che dici,insomma,pare una cosa di lungo corso”
‘Oh, lo conosco almeno da due anni, prima stavo in un altro appartamento..’
Simona era basita. Le venne da ridere ma anche da infuriarsi e poi fu colpita da fatto: ma quanto conosceva, Alessio?due anni che andava con un trans?
‘Allora ok?’ disse infine.
‘Sì,dolcezza,stai tranquilla”

La settimana passò inquieta e strana. Simona cercava di carpire qualcosa da Alessio,ma lui era normale. Discussero un paio di volte,ma per problemi legati alla figlia più grande Irene,che voleva una macchina nuova. Pensò se per caso Alessio fosse coinvolto in quelle storie di trans e cocaina che si vedevano nei peggiori tg. Ma Alessio non amava le droghe,le rifiutava sempre,da giovane qualche canna,ma non fumava,era sempre piuttosto lucido,lei lo aveva visto ubriaco solo una decina di volta in tanti anni. No,questo lo escludeva e poi anche Yuma aveva detto che pareva un tipo a posto. Allora cosa lo spingeva ad andare a trans? Lei non lo eccitava più?le donne lo annoiavano? Una notte provò ad eccitarlo toccandolo sotto le mutande, Alessio all’inizio pareva freddo,ma poi rispose,la baciò e la scopò alla missionaria,ma prima di venire, Simona lo fermò e iniziò a sbocchinarlo. Lui sembrava gradire e allora lei gli infilò un dito nel culo per sentire se era aperto o no. Alessio godeva e il suo cazzo si gonfiò nella bocca di Simona e divenne di pietra, allora lei vi salì sopra e sempre tenendo infilato un dito nel buco del marito si fece cavalcare per una decina di minuti,venendo più volte e accogliendo la sborrata del coniuge dentro la sua fica come non accadeva da anni.

Il mercoledì arrivò con Simona che si sorprese più eccitata che curiosa e incazzata. Voleva rivedere Yuma. E vedere cosa facevano lei e suo marito in quella stanza scura col letto bianco. Yuma telefonò verso le undici. ‘Ciao bellezza.come stai? Il tuo maritino verrà qui alle 15,00 come sempre. Tu può venire un’oretta prima,non ho clienti e possiamo fare con colma. Se il maresciallo dovesse venire ti avverto. Ma &egrave stato qui ieri notte e in genere non si rifà vivo prima di un paio di settimane..’
‘Bene,perfetto. Sarò da te alle due.’
‘Ciao,bellezza..’
‘Ciao Yuma..’ e si accorse di averle mandato un bacio per telefono,al quale Yuma rispose facendo schioccare la lingua e sussurrando: ‘Ehi dolcezza,ti aspetto”
Simona entrò nell’appartamento di Yuma eccitata e confusa. Lei era vestita con un accappatoio bianco che rifletteva la sua pelle scura, struccata pareva più un trans,ma gli occhi erano sempre femminili e rassicuranti. ‘Prenditi da bere,dolcezza, mi vesto e sono da te.’ Simona si sedette dopo aver preso una bottiglia di vino ghiacciata in frigo e due bicchieri. Bevve mentre aspettava. Yuma ci mise molto. Lei era già brilla che pisolava sulla poltrona quando un leggero bacio sulla fronte la svegliò. Il trans era lì nella sua imponenza. Alto,sotto una tunica stile egizia e un turbante in testa.era bella. Era sexy. Simona la fissò a lungo. Ti piaccio bellezza? Sentì dire prima di riprendersi dal torpore e dall’estasi.’Oh,sì, Yuma sei molto donna e provocante..’
‘Grazie,anche a tuo marito piace questo costume. Oggi giochiamo alla regina egizia e all’ancella’te l’ho detto no che &egrave un porcellino il tuo maritino..’
Simona rise. Rise a lungo. ‘Cosa?? La regina..egizia e l’ancella???’
‘Sì,proprio,così vedrai.. anzi si &egrave fatto tardi..muoviamoci. dammi un sorso di quel vino..ehi te lo sei bevuto tutto??’
‘Oh, -rideva ancora- l’ancella’come l’ancella..che vai dicendo?- si accorse di parlare stentatamente,era ubriaca-dai’Yuma,raccontami”
‘No,vedrai tu stessa. Dammi un sorso. Poi ci sistemo di là’tu entrerai nella stanzetta e vedrai coi tuoi occhi..’
Bevvero ancora e Simona non stava dritta in piedi. Yuma l’accompagnò nella stanzetta e la fece sedere. ‘Vedi bene?’ le chiese. Simona,più calma e ripresasi, rispose di sì.
‘Ok, dolcezza, fra dieci minuti,il tuo maritino sarà qui. Giocheremo e tu vedrai tutto,non preoccuparti. Magari scoprirai qualcosa che non immaginavi,in ogni caso sarà divertente.’ Poi si scambiarono due casti baci sulle guancie,ma prima che Yuma uscisse,strinse al petto Simona e lei sentì quel corpo caldo, profumatissimo e volgare e lo desiderò. Si scoprì bagnata quando lei uscì. Dopo una decina di minuti,la vide uscire dalla camera e rientrare tenendo per mano Alessio. Yuma lo fece girare dalla parte in cui,nascosta dalla finta parete,stava Simona. Lei vide il marito in faccia. Sorridente.eccitato. lui. Proprio lui. Il padre della sue figlie. Suo marito(quasi)fedele per mano di un trans più alto di lui,vestito con una tunica. Alessio era a suo agio e parlando del più e del meno,lavoro,tempo,la figlia maggiore che voleva una macchina nuova, si spogliò e rimase solo in mutande. Erano nere e non gliele aveva mai viste. Quando Yuma lo fece girare dalla parte di Simona,con uno schiaffetto sulla nuca, vide che erano bucate dietro con una fessura. Si meravigliò e rise fra sé. Yuma scese dal letto e prese delle piccole manette che pose a Alessio,questi si inginocchiò sul materasso e chinò il capo:
‘Bene,ancella!!, anche oggi sei qui..Cosa hai fatto tutto il giorno? Ancella? Hai fatto quello che la tua regina ti aveva ordinato di fare?’
Alessio senza alzare la testa rispose: ‘Sì, regina. Ho pulito la sua stanza,fatto il bucato,lavato le lenzuola di lino e messo in ordine nell’armadio della regina..’
Simona scoppiò in una risata fragorosa e dovette tapparsi la bocca per paura che la sentissero. Ma che diamine??? Via’non poteva credere a quello che vedeva, suo marito,uno degli avvocati più conosciuti della città che faceva giochetti erotici da due soldi con un trans. Era sbalordita. Ma Yuma continuava a intorpidirla a confonderla.
‘Brava, ancella’hai fatto il tuo dovere di serva personale della regina Yuma..ti meriti il premio che sai’avanti avvicina la tua bocca di ancella ubbidiente al membro regale di Yuma e soddisfala con la tua linguetta come sai fare,ma guai a toccarlo con le mani”
Alessio annuì più volte. ‘Grazie, regina Yuma,la sua piccola ancella farà quello che lei vuole..’
Simona rideva e piangeva.era ubriaca ma quella scena era folle. Assurda.
Alessio si protese in aventi e Yuma sollevò la tunica. Minchia! Pensò Simona vedendo quel randello che sbucò da sotto. Un cazzo enorme come forse non ne aveva mia visti. Simona era sbalordita dalle dimensioni dell’affare di Yuma. E poi vide Alessio che scodinzolava verso quel cazzo,tirava fuori la lingua e prendeva a leccare la cappella. Leccava. Simona rideva ed era sempre più indignata,confusa, eccitata. Leccava la cappella dolcemente e poi scendeva lungo l’asta. Simona non poteva crederci. Alessio leccava l’asta e poi le palle. Il cazzo di Yuma gli dominava la faccia e lui leccava con la sua lingua che tante volte aveva leccato anche la fighettina di Simona. Lei ci pensò e si sentì eccitata. Alessio leccava e provò a afferrare l’asta di Yuma con le mani bloccate per infilarsela in bocca. Ma Yuma si ritrasse e lo schiaffeggiò più volte. Alessio preso a schiaffi così come una ragazzina in calore?lui che aveva visto fare a botte più volte quando erano più giovani? Simona non ci credeva. ‘Cosa ti avevo detto? Niente mani! Riprova,con la bocca solamente..’
Alessio riprovò,ma quel cazzo era troppo teso,troppo grande per la sua bocca,eppure,quella troietta si dava da fare come una gatta in calore per leccare la cappella,per baciare,sbocconcellare,sfiorare,cercava di aprire la bocca al massimo per inghiottire quell’affare ma non ci riusciva. Quando provava ad usare le mani, Yuma lo schiaffeggiava. ‘Non così servetta! Devi fare senza mani! Avanti riprova!’ quella scena sconvolgeva Simona e scuoteva la testa meravigliata,ma era come se da una parte il suo cervello cercava di sforzarsidi provare disgusto per quello che stava vedendo e dall’altra il suo corpo,i suoi sensi,la portassero invece a provare piacere. Sì perché ben presto Simona si trovò eccitata dalla scena. Vedere suo marito,il forte,virile e affermato avvocato di V_ seduto sulle ginocchia a culo in alto,che cercava di spompinare un cazzo enorme e nero di un trans invece di farla infuriare o disgustare,la eccitava da morire. Si ritrovò ben presto confusa e annebbiata. Forse complice il vino,Simona perse i suoi freni e si ritrovò a toccarsi prima leggermente la figa da sopra le mutandine e poi infilò un dito dentro,era bagnatissima,e poi un altro e mentre suo marito adorava quel cazzo nero baciandolo e biascicandolo e leccandone la cappella scura,lei provò un piacere ambiguo e oscuro e mia provato prima. Le dita si fecero sempre più veloci e forti. Conoscevano la strada,il modo,i punti giusti. Prese un ritmo selvaggio e incontenibile,non si masturbava così da tempi lontanissimi,era piegata su se stessa,le dita infilate nella figa che era lubrificata come non mai e gli occhi inchiodati su Alessio che baciava la cappella di Yuma. Sentì la trans ordinare: ‘Adesso puoi usare le mani, ancella, afferra la regale spada della regina Yuma e fammi godere!!!’ e vide suo marito,felice come un bambino portato alle giostre che con l’aiuto delle mani riusciva finalmente a ingoiare il lungo serpente nero di Yuma e farle un pompino come una vera troia esperta e navigata ai più grossi cazzi. Sbocchinava che era un piacere Alessio e faceva godere la trans che lo afferrò per i capelli e lo tenne chino sul suo cazzo fino a quando non venne nella bocca di Alessio e Simona,dall’altra parte del vetro,nascosta,raggiunse un orgasmo che neppure da ragazza aveva mai provato toccandosi.

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