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Racconti Trans

Occhiverdi

By 31 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La mattina mi preparai per passare un’ intera giornata in giro per Roma. Niente roba appariscente, solo cose da brava donnina. Scesi per fare una colazione leggera e , mentre era seduta al un tavolino ,bevendomi un meritato caff&egrave, nella sala apparve Giulio. Come mi vide si diresse verso di me.
“Tesoro , stanotte sei sparita e …”. Non lo lasciai terminare . “Non sono abituata a dormire con quelli che mi inculo” risposi freddamente. “Sei arrabbiata Tizy ?”
“Beh , vedi te. Rimorchio un maschio per farmi sbattere tutta notte e sentirmi una vera donna e chi mi ritrovo invece? Un frocetto che sbava per essere trapanato”. Giulio arrossì imbarazzato. Va bene , lo ammetto , sono una vera troia e mi piace mettere in difficoltà i miei amanti. “Scusa, non immaginavo… io credevo che anche a te fosse piaciuto…” . “Senti biondino , facciamo così. Io oggi esco e tornerò stasera.Tu fammi trovare un paio di tuoi colleghi con cui divertirmi e ti perdono. d’ accordo?”. Si ,lo ammetto , a volte sono una vera vacca.
“Ma , io non so … io mi vergogno , e poi non conosco” “Tesoro , due cazzi per stanotte , e vedrai che non te ne pentirai”. Mi alzai e lo lasciai in mezzo alla sala , confuso e indeciso. Ora dipendeva tutto da lui.
Roma &egrave bellissima. Soprattutto i suoi negozi. Passai l’ intera giornata a spendere soldi per comperare ogni cosa che mipiaceva. Scarpe, abitini, intimo, profumi.A sera la mia carta di credito era fusa e io felice. Feci una cena molto frugale in un ristorante vicino a piazza Navona e poi decisi di tornare in albergo. Giulio era nella hall ad attendermi.
“Finalmente , pensavo non arrivassi più. Non gli risposi e mi limitai a guardarlo. “Ho fatto quello che hai chiesto” “Bene , vediamo cosa hai rimediato”. Mi portò nella sala bar e mi indicò due uomini seduti al bancone. Come vi ho già detto mi basta un’occhiata per inquadrare la fauna maschile e lì capii subito che Giulio era stato bravo. Perch&egrave uno dei due sprizzava sesso da tutti i pori. Non era molto alto , circa 1,70, 45 anni più o meno, capelli neri, molto corti, così come la barba appena accennata e due occhi verdi da annegarci dentro. Cosa volete , in fondo sono una gran romanticona E sotto la camicia si intuiva un fisico da impazzire. Non uno di quei ventenni palestrati e gonfi che dopo due minuti sono già venuti, ma uno sportivo , tenace, solido , tosto e , soprattutto resistente.
Il mio cazzo prese subito vita e tentò di dibattersi tra le cosce dove lo tenevo nascosto . Aveva già capito e io avevo già deciso. Occhiverdi era mio l’ altro se lo sarebbe preso la Giulia.
“Ok , vai a dirgli che ci troviamo tra un’ ora in camera tua. E sbrigati, abbiamo un po’ di lavoro da fare prima”.
Ubbidì senza dire nulla. Quando tornò gli dissi di salire e di aspettarmi che sarei arrivata subito.
“Perché?” “Devo prendere alcune cosine in camera mia “ “Ah !”. Povera Giulia , ancora così inesperta!
Impiegai più di mezz’ora per prepararmi tra una doccia veloce , un bel trucco da maiala e l’ infilarmi un intimo che avevo comperato quel pomeriggio stesso.Un completino blu elettrico di seta con un perizoma trasparente e con un filetto sottile sottile che mi solleticava il culo ,un reggicalze nero , con i quattro gancetti e delle piccole roselline celesti ricamate e un paio di calze di nylon grigio fumee, alla francese , con la riga dietro , di quelle stile anni ’50 che mi piacciono da impazzire. Ai piedi un paio di scarpine aperte sul davanti e con la cinghietta che stringeva le caviglie e con un tacco rigorosamente da 12. Niente reggiseno,non volevo mettere protesi. Per finire indossai una vestaglietta corta , che arrivava a mezza gamba. Un vedo-non vedo da urlo, anche lei nera e trasparente e , ovviamente di seta. Mi misi sopra un accappatoio, presi il necessario e andai nella camera della Giulia.
Leilui era già lì ad aspettarmi. Aveva fatto pure la doccia e il suo corpo nudo e glabro era bello a attraente. Non fosse stato una mezza checca mi sarei fatta impalare subito, ma ormai ero fissata con il mio occhiverdi e non lo avrei cambiato con nessun’altro. Lo presi per mano e lo portai in bagno. Lo misi a sedere dinnanzi allo specchio , aprii la mia trousse del trucco e iniziai a lavorare per cambiarlo in una donna , almeno nel viso.
Devo ammettere che fu molto paziente e simpatica. Mano a mano che il suo volto si trasformava in quello di un’ allegra puttanella la Giulia squittiva di gioia e di soddisfazione. Il suo pisello tendeva a indurirsi e un paio di volte dovetti fermarla mentre tentava di masturbarsi. Ci mancava solo che mi venisse prima ancora che il vero divertimento iniziasse.
Alla fine gli feci indossare una mia mutandina molto svasata, un vestaglietta bianca, lunga e trasparente e gli insegnai come nascondere palle e pisello tra le cosce. Era eccitatissima. Continuava a guardarsi allo specchio e a tentare di camminare come una donna. Ci vogliono anni per imparare a farlo davvero bene, io lo so, ma per essere la sua prima volta devo ammettere che non se la cavava poi così male. Il potenziale da mignotta lo aveva tutto.
Eravamo pronte. Dopo pochissimo tempo sentimmo bussare alla porta. Erano loro. Quando videro la Giulia così combinata non poterono fare a meno di esprimere un certa sorpresa condita da frasi tipo “Hai capito che razza di troia” e “Ma guarda un po’ sta rotta nel culo”. Quello alto però se la mangiava con gli occhi. Bene , così avrei potuto buttarmi su occhiverdi senza essere disturbata.
Non ci fu bisogno di dire nulla. Pochi secondi ed eravamo già avvinghiati, lingua in bocca e mani a palparci avidamente. Era ancora meglio di quanto mi fossi immaginata. Piccolino , ma sodo e muscoloso. Un piacere da stringere e accarezzare. Un piacere da cui farsi stringere e accarezzare … e non solo.
Bisognava ringraziare la ditta della Giulia che gli permetteva di alloggiare in camere doppie , ampie e spaziose con due bei letti accoglienti. Un paio di minuti e occhiverdi era gia completamente nudo e io solo in reggicalze e scarpine. Ci sedemmo sul letto. Le nostre mani scottavano mentre ci sfioravamo la pelle. Le nostre lingue scottavano mentre ci limonavamo come dei sedicenni infoiati. le nostre parole scottavano mentre ci sussurravamo nelle orecchie tutte le porcherie che ci passavano per la mente,
Nel frattempo la Giulia era già inginocchiata e stava tirando un bel pompino a occhi chiusi al suo uomo. Niente da dire, aveva imparato proprio bene..Decisi non perdere più tempo e di imitarla.
Il mio cavaliere era ancora meglio di quanto immaginassi, un corpo perfettamente atletico , muscoloso il giusto e con un cazzo come piacciono a me, non troppo lungo , 16-18 cm ,ma con una bella cappellona lucida e tonda e un asta dritta, dura con un buon diametro. Un vero sogno. Persi il controllo e mi gettai su quel cazzo con tutta la passione di cui ero capace .
Iniziaia baciarlo , a leccarlo e a riempirlo di saliva. Poi lo sfiorai con la lingua , lo mordicchiai dolcemente e infine lo inghiottii tutto in un colpo. Così , in un sol boccone , tutto dentro , fino all’ ultimo cm, giù fino in gola a solleticarmi le tonsille con la cappella.
“Mmmmmmhhhh , mmmmmhhh” erano le uniche cose che riuscivo a dire ma avrei invece voluto dire “Mio cazzo meraviglioso , mio bastone del piacere , sono la tua troietta sottomessa , la tua bocchinara da favola , la tua cagna succhiacazzi. Fammi impazzire di godimento Riempimi dovunque , dappertutto “.
Lo sentivo bello ,duro, caldo, delizioso. Lo avvolgevo con la lingua. Era mio , solo mio.
Iniziai a spompinarlo come si deve , tutto dentro , tutto fuori. Occhiverdi mi teneva la testa dolcemente e mi dava il ritmo e poi mi accarezzava i capelli e le spalle e il collo. E io invece leccavo e succhiavo. Con le mani intanto cercavo ogni parte del suo corpo. Accarezzavo i suoi testicoli gonfi , poi scendevo su quelle gambe atletiche con i quadricipiti scolpiti e poi su , sulle chiappe che sembravano di marmo da tanto erano sode e dure e il ventre con gli addominali ben definiti. Baciavo il suo corpo , baciavo i suoi muscoli , baciavo la sua pelle e non ero mai sazia del suo profumo e del suo sapore. Ero inebriata e disperatamente perduta.
Mi girai e mi misi a quattro zampe come una cagnolina arrapata. Abbassai la testa sul cuscino, sporsi il culetto in fuori e con le mani mi allargai per bene le chiappe e gli offrii il mio buco.
“Amore mio , sfondami. Non riesco più ad aspettare. Sbattimi a sangue , fottimi fino a farmi svenire, rompimi tutta . Dai ,non aspettare…” Urlavo , piangevo mugolavo , supplicavo , volevo occhiverdi dentro di me . lo volevo tutto , lo volevo subito.
Si avvicinò. Le sue mani forti si appoggiarono sulla mia schiena, Salivano e scendevano lentamente “Tizy sei bellissima. Sei meravigliosa. Sei la più arrapante donna della terra. Sei una fantastica , dolcissima puttanella. Anch’io ti voglio !” Ormai lo sapete. Io sono fondamentalmente una romanticona e sentirmi dire queste cose mi manda letteralmente in orbita. Le sue mani erano scese sul mio culetto e le dita avevano iniziato ad esplorarmi. Prima un dito , poi due. Dentro , fuori , dentro fuori e mi sbaciucchiava le chiappette e me le mordeva e mi penetrava e mi diceva che ero bellissima. Oramai sbavavo da sembrare una fontana.
Sentii la sua cappella appoggiarsi al buchetto e le sue mani stringermi i fianchi. Mi inarcai per bene e attesi di essere giustiziata.
Entrò lentamente, dolcemente, poco alla volta. Prima con la sua cappellona mi allargò per bene i muscoli anali , poi iniziò un lento movimento rotatorio, infine entrò completamente. Era duro e caldo e lo sentivo pulsare come se avesse avuto una sua vita propria. Mi morsi le labbra per non svenire di piacere.
Iniziò a scoparmi ed era una grandissimo scopatore. Variava il ritmo e l’ intensità dei colpi come un virtuoso musicista. Entrava , usciva , mi colpiva , mi feriva lì dove ero più sensibile. Io piangevo , ululavo e mordevo il cuscino e avrei voluto che il suo cazzo si fosse allungato a dismisura per sventrarmi gli intestini , risalirmi dentro e poi sbucarmi fuori dalla bocca.
Con la coda dell’ occhio ogni tanto sbirciavo l’ altra coppia. La Giulia non si faceva mancare niente , pompini , inculate , leccate, dita dentro e potevo sentirla ansimare e pregare il suo montatore di continuare così.
Mi sfilai da occhiverdi e mi girai sulla schiena. Divaricai per bene le gambe aiutandomi con le braccia e gli offrii di nuovo il mio buco già aperto e slabbrato. Lui si appoggiò e tornò a impalarmi e io gli appoggiai le gambe sulle spalle. Ora potevo vederlo in faccia mentre mi scopava ed era bellissimo con i muscoli che guizzavano lucidi sotto lo sforzo. La sua verga continuava a martoriami senza pace. Iniziai a masturbarmi. Avevo il cazzo duro e viola e mi faceva male da tanto avevo bisogno di liberarmi. Lui tolse la mia mano e iniziò a segarmi con la sua. Chiusi gli occhi. Ero in paradiso.
A un certo punto sentii spostare la mano e due labbra appoggiarsi sulla mia cappella. Aprii gli occhi e vidi la Giulia che iniziava a spompinarmi.L’ altro ,rimasto senza buchi da riempire si era nel frattempo portato davanti alla mia faccia. Non c’ era bisogno di parole, aprii la bocca e ingoiai il suo cazzo.
Mica male direi , inculata da occhiverdi , spompinata dalla Giulia e un succhiasucchia all’ altro. Sicuramente ero la più troia della città. E mi piaceva.
I due si scambiavano impressioni “Guarda che troie” “Proprio due rotte nel culo” “Già, che vacche” “Non ti fermare baldracca, continua a succhiare” “Apri bene le gambe che ti sfondo quel tuo culo da mignottona”. E io, ovviamente ,obbedivo felice.
Continuammo così per parecchi minuti. Il culetto cominciava a farmi male ormai. Sentivo i muscoli bruciare ogni volta che la cappella di occhiverdi si sfregava contro di loro. E dalle palle sentivo una voglia di venire che non potevo più controllare per molto. Così approfittando di un ingoio bello profondo della Giulia iniziai a sborrarle in bocca. La cosa la prese all’ improvviso , era ancora inesperta, e anziché mandare giù il nettare si sfilò il cazzo. I miei schizzi la colpirono in pieno viso. Ero talmente piena e carica che continuai a sborrare per un minuto almeno. Il viso della Giulia era una maschera di fard e rossetto disciolti e sperma appiccicoso. Era bellissima da vedere. La presi per i capelli e la attirai a me. Sempre tenendola per i capelli iniziai a baciarle tutto il volto e poi le infilai la lingua in bocca. Il sapore della sua saliva e della mia sborra mescolati insieme era buonissimo. Me la lappai per bene fino a farle sanguinare le labbra. Poi la gettai via, mi sfilai da occhiverdi e mi misi in ginocchio tra i due maschi.
“Avanti riempitemi di sperma schifosi”. Non se lo fecero ripetere e iniziarono a menarselo velocemente. Ogni tanto interrompevo uno di loro per inghiottire un po’ di sano cazzo , poi lo mollavo e mi gettavo sull’ altro. Li portai al limite contemporaneamente. Chiusi gli occhi , aprii la bocca e mi misi in attesa. Pochi secondi e l’ urto bruciante e salato dei primi fiotti mi colpirono le labbra da entrambi i lati. Il nettare colava denso ,caldo, appiccicoso dentro la mia gola , ma non potevo inghiottire tutto. Lo sperma iniziò a scivolare fuori . lo sentivo scendere lungo il volto e il collo. Lo sentivo raggiungermi il petto e i capezzoli. La Giulia si buttò a capofitto a leccarmi tutta. Leccava e succhiava avida e insaziabile. Io presi i due cazzi e me li infilai in bocca ,tutti e due contemporaneamente. Volevo godere di ogni goccia del loro delizioso elisir.
Li svuotai per bene mentre la Giulia mi succhiava i capezzoli ancora duri. Il culetto mi bruciava e anche la lingua era quasi priva di sensibilità da tanto l’ avevo usata, ma avevo ancora voglia.
Presi occhiverdi per mano e mi rimisi a baciarlo mentre gli sussurravo paroline dolci all’ orecchio. Sentii il suo membro riacquistare vigore. Come si dice , si deve battere il ferro finch&egrave &egrave caldo. Ci rivestimmo alla bene e meglio, salutammo gli altri due e ci dirigemmo verso la mia camera. A fare ? Indovinate un po’.
Ve la faccio breve. Passammo tutta la notte a sbaciucchiarci , a leccarci , a succhiarci e a esplorare i nostri buchetti godendo non so quante volte. Al mattino eravamo entrambi stravolti dal troppo piacere. Occhiverdi si alzò perché doveva andare a non so bene quale conferenza , mi slinguò dolcemente e mi salutò dicendomi “Ci vediamo oggi pomeriggio , amore”. Gli risposi “Ti aspetterò con impazienza amore”.
Quando se ne fu andato, feci le valigie, scesi nella hall, pagai il conto e chiamai un taxi per farmi portare in stazione. Ma occhiverdi mo &egrave rimasto dentro. Mi aveva lasciato il suo numero di cellulare. Mi sa che uno di questi giorni gli telefono. Sono sicura che sarà molto contento di sentirsi dire “ Ciao stallone da monta , sono la tua dolce Tizy. Ti va di incontrarci ancora?”.

tizyseet@yahoo.it

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