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Racconti Trans

PROVIAMOCI IN 3

By 19 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

14 anni di matrimonio più 3 di fidanzamento. Insomma oramai stavano assieme da 17 anni e,facile che capitasse,il sesso fra loro non era più quello di una volta. Meno passione,meno voglia,meno divertimento,meno orgasmi,meno tutto. Avevano provato a ravvivare quel fuoco fattosi con gli anni più debole,con filmetti porno,acquisti nei sexy shop e quant’altro,ma era servito solo fino ad un certo punto. Erano arrivati a fare sesso una volta al mese,poi anche una ogni tre. Fu lui,G.,a proporre di introdurre qualche elemento nuovo: ‘un’altra donna’o farlo con altre coppie?che dici A.?’ lei era perplessa: ‘Mah,non so non nego che mi intrighi,ma ho paura..’ provarono con un club di scambisti. Ma fu un disastro. Si aggirarono per ore in un ambiente buio pieno di guardoni,singoli e poche coppie,dove spesso lui guardava la sua lei farsi scopare da uomini calvi. Furono invitati ad entrare in una stanza dove un uomo scopava una ragazza completamente legata con spesse funi;rifiutarono le avance di una donna attempata e quelle di un signore molto educato ma brutto.
Non ripeterono più l’esperienza.
Per caso,in vacanza a Malta,ebbero un’avventura con una ragazza inglese di 23 anni. Era una tipa intraprendente e maliziosa con un volto da studentessa secchiona. Non era particolarmente bella,ma piacevole,simpatica. Li convinse a fare una cosa assieme nella camera d’albergo. S.,così si chiamava la ragazza,sembrò però fin da subito molto più interessata a A.che al marito. A. ricevette attenzioni particolari che apprezzò,così come apprezzò moltissimo il lunghissimo e delizioso culliningus che S. le fece,ma G.si ritrovò spesso a guardare annoiato.
‘Perché non proviamo con un trans?’ propose qualche mese dopo A.
‘Ma che dici?’ sbottò G. ‘..ti pare..’
‘Ehi,sono convinta invece che sarebbe divertente..una donna..con il cazzo?…!’
‘..mah”
‘..scommetto che ti piacerebbe ciucciare un cazzo da una vestita con la gonna e le calze a rete..’
‘Scommetto di no”
‘..oh,pensiamoci..’
‘..pensiamoci” ma non lo fecero.
Tornarono alla solita routine fatta di noia e attesa. G. una notte andò a troie con amici. Caricarono due puttane e le portarono a casa di un collega. Bevvero molto e risero,ma quando venne il turno di G. di scoparsi una delle troie,una rumena dai seni piccoli e il viso acerbo,riuscì solo ad imbarazzarsi e a farsi fare uno squallido pompino. A. si concesse una piccola relazione di sesso con un collega. Ma anche quello non funzionò,il collega era un tipo viscido e spocchioso,il sesso era volgare e stupido,senza passione. A. lo abbandonò dopo il quarto incontro.
Fu il caso,vari mesi dopo,a portare alla loro mente all’ipotesi del trans. Una sera erano andati al ristorante ma sulla strada del ritorno si erano persi ed erano finiti in periferia. Lungo un grosso viale buio,stavano sul marciapiede dei trans a battere. G. prima per scherzo,poi ingrifato dal vino bevuto e dalla novità aveva preso a fermarsi a fianco del marciapiede per parlare con loro: ‘Quanto vuoi?’ ‘Ma quanto &egrave grosso il tuo cazzo?’ ‘..e lo faresti con me e con mia moglie?’ A. non chiese di andarsene o di lasciar perdere,presto fu presa anche lei dal gioco,dal ruzzo’
‘Quello! Vai da quello!’ ordinava.
‘Come ti chiami?’
‘Miriam..’
‘Lo faresti anche con mia moglie?’
‘Certo,ma voglio 100 in più rispetto ai 200 normali..’ era alta,formosa,gambe grosse e volto tondo,carino. Le tette erano sicuramente rifatte.
‘Dove?’ chiese lei.
‘A casa mia’un paio di isolati da qui..’
‘Non sei operata?’
‘No,ho un cazzo caldo e duro per te e per tua moglie’andiamo?’ era forse argentina o spagnola,aveva un accento non da brasiliana,pensava G. fissando le tette di marmo. ‘..non so..’ fece A. ‘..neppure io..’ ‘Ehi cocchi..non stiamoci tutta la notte..c’&egrave gente che vuole lavorare qui..’ G. si voltò per vedere se altre macchine erano accostate al marciapiede ma per strada non c’era quasi nessuno.
‘..ecco noi..’ fece A.
‘Beh,magari un’altra volta..ci pensiamo..eh?’
‘Allora?’
‘..sì,insomma,noi..’ disse A.
‘..dai torniamo..’ fece G. e mise la marcia.
‘Aspetta- disse A. – ‘potrem..no,non so..’
‘Che facciamo?’
‘Ehi cocchi”
G. partì di scatto e si allontanò.
Si fermò qualche centinaio di metri avanti. ‘Allora,che facciamo?…’ chiese G.
‘..l’idea mi intrippava,ma non so..così..una del genere raccattata per strada’e le malattie?’
‘Hai ragione..ci ho pensato anch’io”
‘Certo,il preservativo e tutto..’
‘Certo.. preservativo..’
”ma non so,ecco..’
‘Lei era carina e hai visto che tette..- si accorse che stava parlando a sua moglie come se fosse un suo amico ‘ pareva veramente una figa..’
‘ Mi colpiva quel mix di dolcezza e volgarità’ma dai..che idea..io..te e..’
‘Forse dovremo ripassare quando siamo più convinti’fra qualche teempo”
‘No,o si fa ora o niente.’
..niente..dai..’
‘Dici?’
‘Non lo so A’.io i soldi li ho..’
‘Torniamo indietro!’
”?’
‘Facciamolo G.!’
‘Sicura?’
‘NO. Ma facciamolo lo stesso”
Fecero il giro dell’isolato. Lui chiese più volte se fosse sicura. Le rispose: NO. E poi: MA FACCIAMOLO UGUALMENTE. E ancora: NO,non ne sono sicura, ma FACCIAMOLO. G. non era convinto. Da una parte l’idea lo eccitava,dall’altra aveva una fifa boia.
Quando li vide tornare Miriam rise di gusto.
L’appartamento era piccolo,scuro,ma carino,arredato con gusto e accogliente. Vedendoli nervosi,Miriam dette loro del gin. G. pagò. ‘Perché non mi aspettate in camera da letto e non vi spogliate? Io vado a cambiarmi e sarò da voi prestissimo..’
Li accompagnò nella camera da letto e li lasciò soli.
‘Andiamocene,G.!’
‘Sei pazza?adesso siamo qui..’
‘..’
‘..’
Si spogliarono.
Miriam tornò indossando un completino di pelle rosa con una frusta in mano..’Ehi, non scherziamo..’ ‘Senta..noi vogliamo una cosa tranquilla”
‘Ascoltatemi voi. Voi siete una coppia di birichini,ma pieni di paure e sensi di colpa. Lasciatevi andare. Lasciate che sia io a guidarvi. So cosa fare. Shiiiiii. Silenzio. Farò tutto io. Sarò la vostra padroncina stasera e se farete quello che vi dirò di fare vi godrete una serata fantastica. Altrimenti possiamo fare una cosa ‘normale’: un pompino,un’inculata’sarete imbarazzati e impacciati e avrete buttato soldi e occasione. Fidatevi. Obbeditemi e vi condurrò al piacere’!’
A sentire quelle parole decise e accattivanti da una donna in pelle rosa,tette grosse,voce maschile e un pacco sotto le mutandine i due coniugi si convinsero e lasciarono fare a lei o lui. A. fu legata al letto da G.,questi fu legato alle mani da delle manette e messo in ginocchio a fianco del letto. ‘Adesso guardami far divertire tua moglie. Non fiatare o ti frusterò. Non muoverti o ti frusterò!’
‘Ma..io..
La prima frustata. ‘Ho detto silenzio!’
‘..ehi..
Seconda frustata. ‘Zitto!’
g. si inginocchiò.
‘Eccomi dolcezza..’ e Miriam prese a laccare la figa della donna con lentezza e arte. Sapeva giocare con la lingua,leccare freneticamente e succhiare. Ad A. piaceva. Molto. Le ricordava la ragazza inglese,ma qui c’era più abilità,più esperienza. La leccò a lungo e A. venne. ‘vuoi leccare anche tu i piaceri della tua mogliettina?’
‘..sì..’
Frustata. ‘Ho detto silenzio”
‘Ma mi ha fatto una doman’
Frustata. ‘Silenzio. Annuisci”
‘..io non sapev’
Frustata.
‘Lecca!’ g. leccò gli umori di A.
Poi Miriam tirò fuori il suo cazzo,un bel pisello di una ventina di cm. e prese a scopare A. la sbatteva sul letto con rabbia. La possedeva scopandola con forza e volgarità,A. fu rapita dal piacere e dalla lussuria,i suoi occhi si volsero all’indietro e sentì il piacere scomposto e rivelatore dell’orgasmo attraversarla in due,aprendole sacche di piacere scordato. Urlò presa dalla libido e G.la vedeva felice e eccitato. La trans non venne. Uscì dal corpo di A. e si tolse il preservativo. ‘Adesso tocca a te,dolcezza,godere di questo bel cazzo,Vieni,prendilo in bocca e fammi un bel pompino!’
G. rimase imbambolato e confuso,ma era eccitato e stordito dalla visione della moglie che aveva goduto come una vacca. Si avventò sul cazzo della padroncina senza neppure alzarsi,trascinandosi sulle ginocchia,impacciato per le mani legate e aveva avvolto le sue labbra sulla cappella della trans. ‘Ecco,da bravo,lecca in cima,poi inizia a sbocchinare come una puttanella arrapata” G. fece proprio così: baciò la cappella e la ciucciò trovando piacevole quel contatto col cazzo della trans,assaporandone il gusto,quindi prese a far andare la sua bocca lungo il cazzo della padroncina. Miriam gli afferrò la testa e dette ritmo al pompino. ‘Bravo,sapevo che eri un ciuccia cazzi nato’così,continua,leccalo bene,ingoialo’e tu guarda il tuo maritino com’&egrave bravo a succhiare i cazzi delle trans”fece rivolta a A. che,ripresasi dall’orgasmo,ma ancora felice,si divertì a vedere G. ciucciare quel cazzo gonfio nella sua bocca. Miriam lo teneva per la testa e lo faceva andare su e giù e lui godeva nel fare quel bocchino. In ginocchio,scomodo sul pavimento freddo,le mani legate dietro la schiena,ci dava giù duro,spompinando e succhiando giusto come una troia senza più ritegno. Miriam rideva e godeva nel sentire quella bocca vergine andare su e giù lungo il suo cazzo. Prese a frustarlo sulla schiena e questo dette più vigore alla fellatio di G. che istigato dalle frustate si animava di più per far godere la padroncina. Succhiava,ingoiava,ciucciava,leccava l’asta e pompava come una puttana in cerca di cazzi. A. rideva e lo incitava: ‘Forza,forza,leccalo tutto,avanti”
‘Bravo,succhia,ciuccia bene questo cazzo di padroncina”
Quando sentì che Miriam stava per venire,G. si staccò dal cazzo,ma la padroncina lo teneva per la testa,puntò il suo cazzo verso il collo di G. e gli vomitò addosso il suo sperma caldo,mentre veniva copiosamente,urlava di piacere Miriam e frustava G.bloccato a terra,innaffiato di sperma,eccitato e schiavo di quel piacere che lo fece venire fra le gambe senza che nessuno lo avesse toccato””’.

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