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Provino per Diva Futura

By 20 Dicembre 20232 Comments

Non scrivo questa esperienza che mi e capitata anni fa per vantarmi di qualcosa, ma solamente per condividere con voi quanto mi e capitato. Certo non succede tutti i giorni di esser contattati dallo staff di Diva Futura, la piu’ grande distribuzione e realizzazione di film hard in Italia, un tempo gestita da Riccardo Schicchi, colui che scopri’ e lancio’ dive del porno come Cicciolina, Moana Pozzi, Ramba, Ursula Cavalcanti, Baby Pozzi, Mercedes Ambrus, Selen e molte altre.

Il fatto in se non ha nulla di incredibile, fui semplicemente notato su un portale dove chattavo regolarmente a quel tempo, e avevo meso qualche foto nel profilo visibile a tutti. Guardando la casella postale, notai un messaggio, pensando ad uno dei soliti utenti in cerca di incontri fui tentato di cancellarlo senza leggerlo prima, ma alla fine ci ripensai e lo aprii. Ovviamente pensai subito ad uno scherzo o ad una burla di qualche cretino che aveva voluto percularmi. Il messaggio in se era piu’ o meno il seguente, e lo riporto come me lo ricordo magari con qualche lieve variazione – Ciao… mi chiamo Marco (nome fittizio), sono dell’agenzia Diva Futura, credo la conoscerai, siamo i numeri uno in Italia per la produzione di film hard. Ho visto le tue foto, e letto il tuo profilo, di solito non contattiamo gente sulle chat o sui portali, ma il tuo aspetto mi ha incuriosito parecchio. Avrei una proposta da farti se puo’ interessarti, ecco la mia mail di contatto, e relativo numero telefonico, ti aspetto.

Come detto, pensai subito ad uno scherzo, conoscevo bene Diva Futura, al tempo ancora gestita da Schicchi, ovviamente non pensavo che un loro talent scout di nome Marco, mi avesse cercato perche’ interessato al mio aspetto. Tuttavia, volli dare una possibilita’ al burlone di turno, contattando la mail che lui mi aveva girato. Se fosse risultata un fake lo avrei scoperto subito. Andai sul portale di Diva Futura, cercai la sezione contatti, e rimasi quasi di sasso, nel vedere la stessa mail e lo stesso numero di telefono riportati nel mio messaggio.

Deciso a saperne di piu’ mandai una mail di risposta a quell’indirizzo, dicendo che ero stato contattato da un loro agente tale Marco su una web chat. Non pensavo nemmeno di ricevere una risposta, dimenticai la faccenda fino a qualche giorno piu’ tardi, quando mi arrivo’ la risposta di Diva Futura e del loro staff. Previo numero di telefono, fui contattato dallo stesso Marco che mi aveva scritto il primo messaggio,e in breve confermo’ la sua impressione su di me. Era rimasto sorpreso dalla mia bellezza, e non pensava nel nostro paese, potessero esistere dei Femboy cosi’ femminili e aggraziati.

L’uomo, dopo una breve chiacchierata introduttiva, per farla breve, mi offri’ un lavoro per fare dei film hard come Femboy, la paga era assai alta, io ero ancora disoccupato, e mi si offriva all’improvviso, un lavoro ottimamente retribuito. Ovviamente Marco, volle sapere dei miei gusti sessuali, se ero gay, se avevo mai fatto sesso con altri machi e cose del genere. Esaudito tutte le sue domande, mi diede un appuntamento per il giorno dopo allo studio, dove si realizzavano i film per farmi vedere l’ambiente e farmi conoscere un po di persone. Questo sempre che avessi accettato l’offerta.

Presi del tempo, e risposi che ci avrei pensato, gli avrei fatto sapere tramite un sms prima dell’oratio del nostro appuntamento, ci lasciammo con educazione. Inutile dire che non dormii affatto quella notte, e che fui agitato da mille pensieri, da una parte ero eccitatissimo da quella proposta improvvisa che nemmeno mi sarei mai sognato, dall’altra ero eccitato anche e non solo dai guadagni che mi si offrivano, e che avrebbero risolto i miei problemi economici per un bel pezzo, ma anche per gli eventuali uomini che avrebbero fatto parte del film con me e che mi avrebbero scopato.

Vivevo solo nell’appartamento di famiglia, i miei si erano trasferiti da tempo in veneto, dove mio padre era deceduto. Raccontare tutto a mia madre? mi chiesi, sarebbe stata una buona o pessima idea? sapendo come la pensava su certe mie scelte sessuali, forse avrei fatto meglio a tacere, almeno finche’ non avessi ottenuto il mio primo ingaggio. Decisi quindi dopo una lunga e sofferta riflessione, di provarci, alla fine potevo sempre tornare indietro e rescindere il contratto. Non avevo ancora firmato nulla, e quell’incontro, era solo una prova conoscitiva.

Mi presentai puntualissimo all’appuntamento, dopo aver confermato la mia presenza come da accordi, via sms. Era primavera inoltrata, e mi presentai con un abbigliamento vistoso, alla fine se dovevo far colpo, era meglio sfoderassi da subito le mie armi migliori. Leggermente truccato, con i miei lunghissimi capelli biondi sciolti, un paio di shorts sgambati trucidi che mettevano in risalto le mie coscie e il culo a panettone, una t shirt nera attillata nera senza maniche scollata a V davanti e dietro, stivaloni texani ai piedi immancabili nel mio abbigliamento anche oggi, un leggero giubbotto chiodo in pelle nera, guanti in pelle senza dita alle mani, e uno zainetto sulla spalla destra dove tenevo le cose essenziali, chiavi di casa, cellulare, e altre cosette.

Inforcati i miei Rayban a specchio sul nasino, attraversai mezza citta’ con i mezzi pubblici, per raggiungere lo studio di produzione Diva Futura. Quando mi presentai davanti al portone e suonai il video citofono, ebbi l’impulso a tornarmene a casa, ma non cedetti e entrai appena mi annunciai alla voce che mi aprii il portone della struttura. Attraversai un lungo corridoio a varie porte, prima di entrare in quella che mi era stata annunciata dal video citofono. Mi trovai in un ufficio molto moderno e ben arredato, e li a tendermi un braccio teso per stringermi la mano, in piedi dalla sua scrivania, c’era un uomo sui cinquant’anni ben vestito, il classico colletto bianco come si direbbe in America.

Dopo i classici convenevoli di rito, mi fece accomodare su una sedia girevole imbottita e comoda, l’uomo noto’ all’istante il mio look e il mio aspetto, e sottolineo’ ancor di piu’, quanto fosse impressionato da me. – Dal vivo, sei ancora piu’ notevole che in foto, davvero straordinario, disse. Velocemente mi ribadi’ cio’ che mi aveva anticipato telefonicamente, e mi chiese se nel frattempo avessi cambiato idea. Quell’uomo pareva leggermi nel pensiero, rimasi in silenzio, e lui vedendo il mio viso perplesso, scoppio’ a ridere.

Tutti fanno quella faccia al primo incontro disse, ma poi ti assicuro che diventa tutto piu’ semplice, dopo aver incassato il primo assegno. Mi fece vedere approssimativamente, dei listini di film, e i relativi prezzi, spiegandomi un po di marketing e business del porno che io non conoscevo, non essendo nel ramo. Ala fine del discorso, ero piu’ perplesso di prima, ma avevo un’idea di quanto avrei potuto guadagnare. L’uomo mi porto’ a quel punto a visitare alcune stanze dove si giravano delle scene per alcuni film.

Entrammo in un salone dalla porta rossa, e mi trovai davanti una scenografia degna di un film di Hollywood, fari e lampade ovunque con cineprese pronte a girare in ogni angolo, e un enorme riproduzione di una spiaggia con tanto di sabbia vera. Rimasi a bocca aperta per tutto questo, ma ancor di piu’ nel vedere i maschi neri e bianchi nudi completamente e con il cazzo duro e grosso, che giravano ovunque nel posto senza problemi di pudore o vergogna. Sopratutto non capivo, come facessero ad avere un erezione continuata anche senza scopare. Mentre ammiravo qua’ e la, Marco mi spiegava le tecniche di registrazione delle scene, non si svolgevano film interi, ma soltanto scende che poi sarebbero state assemblate in regia e attaccate come un collage, facendone risultare un film.

Notai che la gigantografia del nome e logo di Diva Futura, era ovunque, sia nei corridoi, che nelle sale di ripresa. La mia guida mi disse che doveva assentarsi per qualche minuto, e mi lascio’ solo, in quel posto, dicendomi nel frattempo, di socializzare con i ragazzi della troupe. Cercai di balbettare qualcosa, ma l’uomo era gia’ sparito dietro la porta rossa che dava nel lungo corridoio. Ed eccomi li, sperduto e vergognoso, in un posto che nemmeno conoscevo, con gente estranea nuda che mi passava intorno ad ogni istante.

Dopo qualche minuto in cui ero preso dalla stessa tentazione provata all’entrata, di battermela a gambe elevate, fui avvicinato da uno di quegli uomini nudi dal cazzo che non si afflosciava mai. Avra’ avuto piu o meno l’eta’ della mia guida, sui cinquant’anni, ma ben portati, capelli brizzolati, un accenno di pancetta, e un cazzo meravigliosamente grosso e bello dritto che sembrava sfoggiare con orgoglio. Ciao mi disse, sei nuovo? non risposi, l’uomo mi squadro’ da testa a piedi. Sei davvero molto femminile, davvero bello, hai un visetto che incanta. Cercai di balbettare un grazie a denti stretti.

Ero in evidente imbarazzo, e l’uomo si mise a ridere vedendo la mia espressione spaventata e spaesata. Non mangiamo nessuno qui dentro tranquilla. Si era rivolto a me al femminile invece che al maschile. Credetti fosse un suo errore, ma quando lo ripete’, capii che quell’uomo, mi vedeva piu’ come femmina che come maschio. Facemmo subito amicizia, e mi sciolsi un poco dal mio imbarazzo. Dopo la prima ora li dentro, ero gia’ a mio agio, salutavo i ragazzi che passavano nudi, mi ero seduta su una poltroncina a chiacchierare con quel tizio, che appresi si chiamava Fabio.

Mi chiesi dove fosse finita la mia guida, dato era gia’ passata un’oretta, e mi aveva detto si sarebbe assentato solo qualche minuto. Fu li, che Fabio tento’ il primo approccio su di me. Mentre parlavamo del lavoro che si faceva li dentro, l’uomo, si era fatto piu vicino, e mettendomi una mano tra i lunghi capelli, scostandomeli dal visetto truccato. intanto io non potevo scostare lo sguardo da quel cazzo che teneva sempre dritto tra le gambe nude e senza peli. Ti piace? mi chiese l’uomo senza problemi e con un sorrisetto, feci cenno con la testa in senso positivo, – perche’ non ti abbassi un poco e lo prendi in bocca, hai due labbra stupende, scommetto mi faresti venire in pochi istanti, disse lui cogliendomi alla sprovvista.

Ma… come, qui, davanti a tutti? ho risposto perplesso, – certo, se sei qui per imparare e fare questo lavoro, dovrai adeguarti a fare le cose davanti agli altri, rispose quello. Qui’ ci sono operatori e attori che girano tutto il santo giorno, ti ci abitui subito, e poi nessuno ci fa caso, concluse quello. Mi prese i capelli e me li alzo’ con entrambe le mani, e mi esorto’ nuovamente a chinarmi verso di lui – avanti non aver paura, se lo vuoi e tuo. Dopo alcuni istanti, che a me sembrarono lunghissimi, mi decisi. Un po titubante, afferrai il grosso cazzo dell’uomo con la mia manina guantata, mi chinai tra le sue gambe, e aperte le labbra, le serrai sul suo cazzo, mentre l’uomo mi teneva sollevati i lunghi capelli dal visetto per osservarmi meglio.

Iniziai a fare su e giu con la teta, guardandomi intorno con lo sguardo, cercando di capire se mi stessero osservando, ma nessuno sembrava interessato alla faccenda. Tutti erano intenti a sistemare luci, posizionare telecamere e i maschi continuavano a passare da un capo all’altro del salone nudi, senza far caso a noi due seduti su quel divanetto. Iniziai a prendere piu’ confidenza e mi lasciai andare, succhiando e gustandomi quel palo durissimo, sembrava di legno tanto era duro, aveva le venette in evidenza, e una cappella turgina e gonfia da far paura. Mai visto un cazzo del genere mi dissi mentre mi davo da fare per succhiarglielo. L’uomo sembrava quasi anestetizzato, non godeva non partecipava, come fosse un robot.

Mentre io ero al massimo dell’eccitazione, iniziava a far caldo, nonostante i condizionatori accesi da ogni zona del salone ampio, mi feci scivolare via gli shorts, restando con un perizomino nero, gli stivali e la t shirt. Dopo qualche minuto che succhiavo, e vedevo che non facevo nessun effetto all’uomo che mi teneva sollevati i capelli, alzai il visetto dalle sue gambe, e lo guardai come si guarda un alieno. Avevo il fiato corto per lo sforzo,e balbettai un… -ce…. ce l’ho messa tutta… ma vedo non ti faccio molto effetto. La risposta dell’uomo mi spiazzo’ assai -al contrario, hai una bocca che e meglio di tante fiche di legno con cui sto lavorando, disse.

Solo alla fine, venni a sapere, che l’effetto del cazzo dell’uomo era dovuto ai primi Viagra, li utilizzavano per dar maggior prestazione a chi faceva scene durevoli di sesso. Non potevo saperlo ovviamente, le pastiglie blu, erano appena state messe in circolazione, e non pensavo ne facessero uso anche in quei posti. Fino alla fine, rimasi sbalordito dall’effetto che produsse su Fabio, e ne aveva presa disse poi, solo mezza pastiglia. Mi prese per i fianchi, mi fece salire su di lui, e piano piano, attento a non fami male, dandogli la schiena, mi fece sedere su quel cazzo che non si ammosciava mai.

Ormai non facevo piu caso alla gente li intorno, presa com’ero da quella situazione, mi ero lasciata coinvolgere a piene mani, e adesso mi stavo facendo impalare da quell’uomo sul divanetto davanti a tutti. quando la grossa cappella dell’uomo, scivolo’ dentro di me, chiusi gli occhi e iniziai a sprofondare sulle sue ginocchia sempre piu infondo. Mi sono letteralmente sentita aprire in due le chiappe da quel cazzo che mi riempiva fino allo stomaco. Aiutata anche dall’uomo, iniziai a saltellare su e giu’ prima lentamente, poi presi velocita’ e ritmo, ansimando e gemendo di piacere rimbalzando con i miei lunghi capelli che mi abbracciavano spalle e schiena.

Tenevo gli occhi chiusi, tanto li dentro era uguale, le luci si erano abbassate ed era come stare in una stanza con la atbajour soffusa, che aprissi o meno gli occhi, nulla cambiava, e decisi di tenerli chiusi godendo su quel palo duro che mi apriva il culetto. tenevo le mani appoggiate sul divanetto per darmi le spinte nel saltellare, ma ben presto, mi trovai altri cazzi davanti al visetto da troietta, solo a quel punto decisi, dopo aver involontariamente sbattuto le labbra contro un coso duro bagnato, di aprirli, trovandomi il resto dei maschi che fino ad allora ci avevano ignorati davanti al visetto.

Presi in mano senza un minimo di vergogna quei cazzi, e iniziai a succhiare continuando a saltellare su quello di Fabio, come la piu’ consumata delle troie. Le luci erano sempre soffuse, e non vedevo piu gli operatori delle telecamere, avendo tutti davanti e attorno al divanetto, era improbabile riuscissi a vedere oltre. Mi davo da fare piu’ che potevo, succhiavo ogni cazzo mi veniva offerto davanti il visetto, e non mi fermavo nel saltellare su quello di Fabio. Godevo come una cagna in calore, gemevo e sbuffavo insieme al resto dei maschi li attorno a me.

Fabio a quel punto, mi fece alzare dal suo cazzo ancora durissimo, per lasciarmi completamente nelle mani degli altri uomini dal cazzo duro che mi scoparono a turno in bocca e in culo senza tregua,facendomi morire letteralmente dal piacere. Con tante esperienze vissute prima e dopo di quella, posso dire senza problemi, che quella volta, fu la piu’ faticosa di tutte le scopate mai fate. Immaginatevi dei cazzi duri che non si ammosciano mai, penetrarvi per minuti interminabili, e stare un’ora sotto a questi maschi viagrati, (scusate il termine inventato), che non vengono mai.

Mi hanno totalmente rotta il culo e fatta andare in apnea respiratoria, grondavo sudore come se mi avessero gettato dell’acqua addosso, ero sfinita, mi faceva male il culo, la mascella, le mani, avevo i capelli appiccicati ovunque tra visetto e schiena. Non ho idea per quanto tempo sia andata avanti sottomessa a quei maschi, ma quando finalmente mi mollarono, molti non erano ancora venuti, qualcuno si era svuotato dentro al mio culetto ormai slargato oscenamente, ma il piu’ avevano ancora la sperma dentro di se.
Esausta e affaticata, nonche’ dolorante, fui adagiata sul divanetto e rinfrescata con una bibita fredda, credo fosse coca o non ricordo, forse un integratore per rifarmi delle forze perdute. Quando i ragazzi iniziarono a dileguarsi con sorrisetti sul volto, finalmente davanti ai miei occhi, apparve lui, Marco, la mia guida scomparsa per ore. Si sedette accanto a me, sorridendomi compiaciuto, e mi disse – sei stata bravissima, hai superato il provino alla grande e non avevo dubbi, farai strada se deciderai di affidarti a noi, ti inventeremo un nome un personaggio e diventerai una stella del porno italico.

Sicche’ era tutta una cosa concordata, ero stata messa alla prova senza saperlo, li per li non sapevo se mandare a fare in culo il tizio, o se ridere di tutta quella faccenda. Optai per la seconda e mi feci una risata con la testa affondata tra le mani seduta sul bordo del divanetto ancora stravolta dalla fatica appena compiuta. Mi accompagnarono al bagno, dove alla meglio, mi rinfrescai, mi risistemai, rifiutai di farmi una doccia, nonostante il bagno fosse atrezzato di ambia doccia, e cercando di appoggiarmi a Fabio, che mi accompagno’ fuori dalla porta rossa del salone, attraversai il lungo corridoio e uscii per sempre dal fabbricato Diva Futura. Non faceva per me quel mondo mi dissi rincasando, nonostante avessi avuto l’orgasmo piu’ lungo e bello di tutta la mia breve vita, ero giovanissimo, decisi di rifiutare l’offerta e di tornare nel mio mondo. chrisbabyface@libero.it

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