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Racconti Trans

Sorelline

By 11 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi fermo sempre in centro prima di gettarmi nelle braccia accoglienti del sabato sera. Passo tutto il pomeriggio a prepararmi senza trascurare nulla. Dal trucco agli abiti voglio essere semplicemente perfetta, la più bella figa della città.Solo quando sicura di poter far girare la testa a tutti i maschi che incontro mi allontano dallo specchio , calzo le mie scarpine col tacco a spillo e mi dirigo verso la zona degli Happy Hour. Inizia lì , in quei locali sempre pieni di gente giovane e arrapata il mio fine settimana standard. Lì , scrutando e facendomi scrutare , Tizy troia esce dal suo bozzolo che la rinchiude durante i giorni lavorativi e si trasforma nella più gioiosa e scatenata macchina del sesso della città. Una succhiacazzi infaticabile , una rottincula senza ritegno, una troia da scopare e da cui essere scopati. Eh si , ormai lo sapete , la dolce, tenera ,Tizy ha il pisello tra le sue gambe affusolate perennemente fasciate dalla seta e dal nylon. Donna con il cazzo , signora dissoluta che non disdegna di rompere culetti anche se , il suo animo &egrave femminile e il suo sogno &egrave quello di essere posseduta dalla virilità maschile fino a svenire dal piacere.
I posti in cui vado a fare le mie prime uscite del sabato sono sempre i soliti due o tre. Non vi dico i nomi perch&egrave sarebbe troppo facile scoprire in quale città vivo. Ordino il mio Mojito e mi siedo a un tavolino dove . con voluta noncuranza inizio a far salire la gonna per mostrare a tutti le mie calze alla francese (oh, le adoro) fino a lasciare intravedere il bordo più spesso tenuto fermo dai gancetti del reggicalze. Lì mi fermo. E’ più che sufficiente come richiamo . In pochi minuti i maschietti in calore iniziano a ronzare intorno al tavolino con sguardi arrapati e parole dolci. E io posso fare così una prima scelta per vedere se ,tra i tanti, ci può essere qualcuno che meriti la mia attenzione. A volte trovo , a volte no.
Quella sera non prometteva niente di buono. Ero già al terzo locale ,e al terzo Mojito, ma avevo incontrato solo robina da poco, molti solofumoenientecazzo oltre a qualche stupidotto di vent’anni che ancora non aveva capito niente della vita. Ma io non mi butto via con il primo che capita. Voglio un vero uomo , uno stallone che mi faccia sognare oltre che riempirmi per bene tutti i buchi.
Stavo per alzarmi e uscire quando improvvisamente entrò , e non si può certo dire che non lasciasse indifferenti.Era in compagnia di un ometto insignificante, molto magro e bruttino che credeva che indossare un completo di Armani lo rendesse affascinante e irresistibile.Uno squallido insomma. Ma lei no. lei era una regina , maestosa , provocante , bellissima e , soprattutto, era una di noi. Non una dolce trav come sono io, ma una splendida trans con un seno in grado di portare all’ orgasmo alla sua sola vista. Una quarta abbondante senza reggiseno , stretto in una camicetta di due misure inferiore e da cui pareva che i grossi capezzoli ,forando la stoffa, potessero sbucare da un momento all’altro. Oh, come le invidiavo quelle due bocce piene e turgide. Chissà ,forse un giorno avrei trovato anch’io il coraggio…
Ma non era solo tette. Era tutto il suo fisico , tutto il suo portamento che chiamavano al sesso sfrenato e selvaggio e a lunghe , umide cavalcate.
Girò la testa e mi vide. Tra noi sorelline ci si capisce al volo. Le lanciai uno sguardo come per dirle “Ma con chi ti stai buttando via tesoro !!!” e lei rispose con un sorriso che significava “Cosa tocca fare per vivere!!!”. Le inviai un bacio appena accennato che lei colse al volo.
Decisi di rimanere . La cosa mi interessava.Si sedettero al tavolino vicino al mio. Lo squallido mi dava le spalle mentre l’ amazzone sedeva proprio di fronte a me e potevo così meglio apprezzare il suo insolente splendore. Io , da truccata, mi sono sempre considerata una gran figa ,inferiore a nessuna , e i complimenti che ricevo me lo confermano regolarmente, ma quella trans era semplicemente perfetta , la dea della lussuria. Devo ammetterlo, provai una punta di sana, femminile invidia.
Nel frattempo al tavolo della trans la discussione si era fatta accesa. non so per quale motivo.Sentivo la voce dello squallido salire di tono fino a raggiungere un fastidioso falsetto. la sorellina faceva finta di niente e si guardava intorno come se la cosa non la riguardasse. Io mi limitavo a sorriderle e a scuotere la testa. A un certo punto lo squallido si alzò di scatto dicendo con tono alterato “Sei proprio una troia!”. Beh , complimenti al genio che aveva impiegato solo un paio d’ ore per capirlo, io ci avevo messo cinque secondi.Uscì con un passo che voleva essere impettito ,ma che risultava solamente ridicolo.
Con un gesto del capo la invitai al mio tavolino. Lei si alzò e con movimenti da gatta mi raggiunse.
“Ciao tesoro , Tizy”
“Ma ciao amore, Eva”
“Ma dove lo hai trovato quello?”
“Lascia stare , un appuntamento per telefono. Uno stronzo che non ti dico”
“Me ne sono accorta”
“E adesso che si fa?” mi chiese sorridendo.Io ovviamente ero già innamorata persa.
“Beh , si va a mangiare qualcosina , poi ci verrà in mente qualche idea. Ti va ?”
” Certo , eccome”
Pagai le consumazioni e uscimmo. Eva era senza auto così salì sulla mia e andammo in un ristorantino molto carino che conoscevo. La cena fu deliziosa e Eva era una sorellina fantastica . Parlammo e ridemmo come delle pazze raccontandoci le avventure più da troia che ci fossero capitate.Tra l’ altro venni a sapere che lei abitava in una città a una cinquantina di km ed era stata portata qui dallo squallido che , per un istante, ringraziai di cuore ,il quale l’ aveva agganciata usando il numero di telefono passatogli da un amico.
“Ma se avessi immaginato che razza di pidocchio era col cazzo che sarei uscita con lui” concluse mettendogli una definitiva pietra tombale sopra.Attirammo ovviamente le attenzioni di una buona parte della clientela del ristorante ,indovinate quale, camerieri compresi , ma non prestammo loro alcuna attenzione.
Al termine uscimmo abbracciate come due amiche che si conoscessero da una vita.Appena fuori dal locale Eva si avvicinò all’ orecchio e mi sussurrò “Ho voglia di sfondarti il culetto”. Dalla gioia di udire quelle parole quasi mi mancarono le gambe, ma mi ripresi subito. La serata stava diventando davvero molto interessante. Non persi tempo e telefonai immediatamente a un alberghetto molto discreto che usavo solo per le occasioni importanti, e se quella non lo era …
Il portiere era un conoscente che adorava i pompini ben fatti e per questo era sempre pronto a liberarmi una delle migliori stanze. Sapeva come lo avrei poi ben ripagato ,il porco !
Mentre eravamo in auto Eva si divertiva a sbaciucchiarmi sul collo. A un semaforo che trovammo rosso ci scambiammo la prima limonatina con tanta saliva. Raggiungemmo rapidamente l’ albergo. Il portiere quando ci vide sbarrò gli occhi dalla sorpresa, ma mi diede la chiave senza problemi chiedendomi però se poteva salire più tardi a trovarci . Gli risposi di no. Volevo godermi la mia sorellina da sola quella notte.
Entrate ci spogliammo rapidamente. Io rimasi come piace a me ,con le scarpine , le calze , il reggicalze e le mutandine sopra in modo da poterle sfilare facilmente. Eva invece si mise completamente nuda. Era veramente bella da vedere. Lunghi capelli neri e lisci , un ovale perfetto , due labbra rosse e gonfie , due tette da Premio Oscar , un culetto bello sodo e due gambe lunghe e affusolate. Niente ciccia , solo carne e tenuta in perfetta forma. Il tutto era esaltato da un’ abbronzatura che le aveva lasciato il segno chiaro del reggiseno sul petto e del perizoma tra le cosce. Ah , dimenticavo … e tra le gambe un cazzo che anche se ancora moscio prometteva meraviglie.
Come ci fummo liberate ci stringemmo in un abbraccio appassionato. Le nostre lingue si fusero in una pomiciata dolcissima. Le nostre mani iniziarono a esplorare i nostri corpi.
“Frocettina mia , stanotte ti faccio impazzire”
“Oh si Eva , voglio essere la tua troietta”
La sua mano era scesa in basso e ,spostate le mutandine, era andata a cercare il mio cazzo che non aspettava altro e che esplose tra le sue mani con la sua improvvisa rigidità.
“Ma quarda questa frocettina che bel cazzetto che ha” e intanto mi tirava una lentissima sega “E adesso un bel pompino , forza …”
Non c’ era neppure bisogno di dirlo. Mi chinai immediatamente e iniziai a lavorarmela con la bocca. Un bel cazzo , niente da dire ,sui 18 , una bella cappella rosa , profumata e un asta appena appena piegata verso l’alto. Un cazzo nato per rompere culi.
Succhiai , leccai , sbavai , mordicchiai come si addice ad una brava pompinara e Eva mugolava felice
“Brava frocettina , mmmhhhh sei bravissima, sei più brava di me” e intanto con le mani sulla testa mi spingeva perch&egrave potessi ingoiare tutta la sua carne , ma non era necessario. La sua cappella si faceva strada nella mia gola fino a dove poteva e io avevo le labbra appoggiate al suo ventre e alle sue palle.
Pompai per cinque minuti buoni fino ad avere la lingua e le labbra intorpidite poi Eva si staccò e si sedette sul letto.
“Adesso fammi vedere come cammini e come ti muovi da troia” chiese.
Iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza sui miei tacchi da 12, sculettando come una vera donna. ogni tanto facevo una piroetta oppure mi chinavo in avanti per meglio mostrarmi. Eva apprezzava lo spettacolino perch&egrave continuava a masturbare il suo bel cazzo e ogni tanto si dava una leccatina alle tette.
“Complimenti frocettina , con due belle tette saresti una donna perfetta!” Beh , si questo lo sapevo anch’io. “Ora vieni qui che iniziamo a giocare”. Obbedii con piacere.
“Distenditi che ti devo inumidire per bene”. Mi misi supina e divaricai le gambe. La lingua della trans iniziò a giocare con il mio buchetto. Saettava abilmente intorno alla coroncina depositando tanta saliva calda che poi spalmava con due dita iniziando a penetrarmi delicatamente.Dopo che mi ebbe unta e allargata per bene prese la borsetta ed estrasse delle palline cinesi, cinque e di grandezza sempre crescente. Iniziò a infilarle senza dire nulla. Le ultime due erano belle grosse e fecero un po’ fatica a entrare, ma spingendo per bene trovarono anche loro posto dentro le mie budella. Ora dal mio culetto usciva solo la cordicina che le teneva legate.
“Adesso alzati e riprova a camminare”. Mmmmhhh la mia pancina era piena di palline e il mio culetto un pochino bruciava , ma camminando sui tacchi sentivo dentro di me il loro sfregamento contro le mie pareti anali ed era una sensazione straordinaria. Feci così avanti e indietro per la stanza una decina di volte poi Eva mi chiamò vicino a se.
Mi fece distendere sul letto e iniziò a massaggiarmi il ventre con le mani. spingeva sulle sferette come per farle uscire mentre con una mano tirava delicatamente la cordicella fino a far spuntare la prima pallina dal buchetto, ma senza estrarla completamente. Io avevo ormai preso la mia strada verso il paradiso e mi inarcavo come un’ ossessa e avevo iniziato a sbavare dal piacere.
“Si , oh ssiiii, cosììì , aaahhh , dai , continuaaaa”
“Ti piace questo vero frocettina? Ti piace sentirti il culo pieno eh?”.Improvvisamente mi fece alzare.
“E adesso qualche altra sorpresina per la mia frocettina” disse sorridendo. Estrasse dalla borsa un foulard di seta con cui mi legò strettamente le mani dietro la schiena. Erò alla sua merc&egrave , ma non mi importava perch&egrave sapevo che sarei andata incontro a un godimento senza limiti. Poi prese due mollettine di acciaio con due pesetti e me le fissò ai capezzoli. Fu come una scarica elettrica. Il dolore per la pizzicatura scomparve immediatamente e venne sostituito da un brivido che mi corse lungo la schiena. Era meraviglioso. Vedevo i miei capezzolini viola e allungati tendersi per i pesi che dovevano sopportare. Eva cominciò a giocare con loro. li colpiva con schiaffettini , poi li baciava , poi me li pizzicava per ritornare a baciarmeli. E le palline sempre dentro che reagivano ad ogni scossa di piacere mentre stringevo il culo. Non avevo mai goduto tanto. Anche il mio cazzo era duro e viola e teso e pulsava come un grande cuore. Avrei voluto masturbarmi , ma ,con le mani legate.non potevo.
Implorai Eva di farlo. Lei sfiorò appena la cappella che non avevo mai visto così grossa. Un’ altra scarica , un altra fitta nel culetto.
“No tesoro , troppo presto per sborrare” disse continuando a giocare con le mie tettine. Io ormai piangevo , imploravo , supplicavo, ma era tutto inutile.
“Eva ,amore, per favore fammi venire , ho il cazzo che mi fa male. Dai , dai , non resisto più, liberamiiii ,voglio sborrareeee , ti pregooo , ahhhhhhh, mmmhhhhhh”
“E ora in ginocchio troia” . Senza perdere tempo mi infilò nuovamente il cazzo in gola . questa volta mi pompava in gola con forza, sbattendomelo dentro fino alla radice. Il mio corpo seguiva i movimenti del suo bacino , i pesetti dondolavano tirandomi le tette , le palline si muovevano ad ogni contrazione del culo. Ero un unico , enorme fascio di nervi scoperto. Ogni minimo sfregamento della mia pelle mi procurava lancinanti sensazioni che non sapevo più se di dolore o di piacere. Piangevo grosse lacrime . Le sentivo scendermi lungo il volto e mescolarsi con la saliva sull’ asta della trans scatenata.
“Brutta troiona rottainculo , succhiami per bene , succhia la tua padrona , avanti , tutto dentro , tutto in gola e non piangere bagascia da bordello che non sei altro” e mi schiaffeggiava in volto togliendomi il cazzo dalle labbra per poi reinfilarlo violentemente “I frocetti come te li squarto come capretti, mignottone da strada, Volevi il cazzo? Eccoti servita!”
“Mmmhhhhh mmmmmhhhh” non potevo dire altro, ma era più che sufficiente.
Dopo un tempo infinito mi fece girare e mi mise alla pecorina. Ora i pesetti mi tiravano e stringevano da impazzire. Si pose dietro di me , mi aprì per bene le gambe e mi estrasse le sferette. Ogni pallina che usciva era un giro sull’ ottovolante del piacere. Quando ebbe finito appoggio la sua cappellona e senza perdere tempo mi inculò. Sentii la sua asta farsi strada tra i miei muscoli anali ormai fiaccati e gonfi. non ebbe alcuna pietà. Mi inculò con una veemenza che non avevo mai incontrato in nessun uomo. I pesetti oscillavano e sembrava mi dovessero strappare i capezzoli a ogni oscillazione. con le mani legate non potevo nulla. Avevo appoggiato la testa su un cuscino e continuavo a singhiozzare e a chiedere pietà
“Basta Eva , pietà , non ce la faccio più . Sono la tua troia , la tua vacca , la tua rottainculo cucciacazzi , ma bastaaaaa , aaaahiii , ahiiii, faccio tutto quello che vuoi , la tua schiavetta , la tua cameriera , la tua serva sfondataaaaa, pietàààà”.
Mi sbatte per almeno dieci minuti insensibile a tutte le mie suppliche. Ero tutta un unico brivido. Il culo mi bruciava , il cazzo mi bruciava , il petto mi bruciava , il cervello mi bruciava. Poi mi uscì dal culo, mi fece girare , si rimise con il cazzo davanti alla mia faccia e iniziò a menarselo. Fu una questione di pochi secondi e un fiotto denso e caldo mi colpì sugli occhi e la sborra iniziò a colarmi lungo le guance. Bevvi più che potei . Lappai con ardore ogni gocciolina. Leccai l’ asta e succhiai la cappella per non perdere neppure una stilla di nettare. Eva si scaricava ululando come una sirena e sbattendomi il cazzo sulle labbra.
“Bevi tutto , tutto , frocettina, avanti fai la brava puttanella, ingoia tutto il mio miele della tua padrona, dai, cagnetta in calore”. Non c’ era certo bisogno del suo incitamento.Obbediii avidamente. Infine raccolse con le dita quello che io non potevo raggiungere rimasto sul mio viso e me lo appoggiò sulle labbra. Un misto di sperma , lacrime , saliva e trucco disfatto. Ingoiai tutto con grande ingordigia fino a quando non disse che non ne era rimasta più neppure una goccia.
“Sei proprio una brava frocettina ,sai , brava e bella. Sei stata meravigliosa” e mi baciò dolcemente sulle labbra. Poi abbasso lo sguardo verso il mio cazzo.
“Ma che pisellone duro abbiamo qui !!!”
“Si , amore , tanto , tanto duro e con tanta voglia di sborrare. Tanta calda sborra solo per te”.
Lasciò scivolare la mano sulla cappella. Era talmente gonfia che mi sembrava potesse esplodere al solo contatto , poi accarezzo i testicoli ,anche loro gonfi e duri come noci. Con un dito solleticò la zona tra le palle e il buchetto. io la tenevo abbracciata forte e affondavo il volto tra le sue tette profumate cercando di resistere alla voglia di sborrare, ma era veramente difficile. troppo piacere provato , troppo godimento profondo e assoluto.
Mi fece distendere e poi si mise sopra di me offrendomi la visione del suo meraviglioso posteriore. Partimmo per un sessantanove senza freni. Avevo tutta la sua mascolinità in bocca e con due dita le profanavo il culo bollente. Eva mi ricambiava con pari ardore. Miagolavamo come due gatte in calore , ma era quello che in fondo eravamo , due felini assatanati di piacere , sesso e depravazione. Il cazzo di Eva tra le mie labbra aveva ripreso vita ed era nuovamente un bastone di marmo, il suo culetto morbido , elastico e accogliente. La lingua scompariva dentro il buchetto e la accompagnavo con le dita. Stantuffavo con rapidità e abilità e la troia muoveva il bacino per meglio assecondarmi. Ma io ero già al limite. Sentivo lo sperma che ,come lava bollente, spingeva per uscire a inondare il bel faccino di Eva. Cercai di distrarmi , di pensare af altro , volevo resistere ancora un minuto , ancora un secondo, ma fu tutto inutile. Eruttai con una violenza che non mi conoscevo. Urlavo come una sirena , senza nessun ritegno mentre le mie palle si svuotavano lanciando fiotti densi dentro la gola aperta della troia che non aspettava altro. La sentivo inghiottire e con le mani mi stringeva l’ asta per fare uscire tutto il mio dolce miele. Io , abbracciata alla sua schiena e con il volto immerso dentro le sue chiappe mi agitavo come un’ epilettica e ansimavo a pieni polmoni. Un orgasmo incredibile , senza fine ,che mi lasciò assolutamente svuotata e sfinita. Sentivo male dappertutto. Mi doleva il culetto , il cazzo, le palle e i capezzoli, ma ero straordinaramente soddisfatta.
Eva si girò e si distese di fianco a me. Iniziò ad accarezzarmi il petto e il ventre. Mi lasciai andare a quel massaggio voluttuoso che in pochi minuti mi riportò con il cazzo in tiro. Sapevo che ero toccava al mio lato maschile entrare in gioco. Senza parlare Eva si mise supina , allargò le sue splendide gambe e le appoggiò sulle mie spalle.
” E adesso fottimi a sangue , frocettina, scopami fino a farmi sanguinare”.
Entrai dentro a quel culo che pareva un forno tanto era caldo senza fatica , un culetto abituato a essere sfondato da calibri di tutte le misure. Da vera professionista strinse i muscoli anali e imprigionò il mio cazzo. Iniziai un po’ di dolce su e giù prima lentamente poi sempre più rapida. La troia iniziò a rantolare dopo poco. Sbatteva gli occhi all’ insù mentre con le mani tormentava il cuscino. Con una mano le presi il cazzo e iniziai anche e farle una bella segona. Un’ inculata standard insomma , ma fatta a una creatura meravigliosa. Poterla vedere cosi’ arrapata mentre si faceva trapanare dalla sua frocettina mi riporto in breve sull’ orlo dell’ orgasmo. due minuti di spingi spingi e sentii nuovamente la sborra uscirmi dal cazzo per inondare le sue budella. Nel medesimo estante le prese la mia mano e tenendola avvolta sullì asta della sua canna aumentò la velocità della sega.
Venimmo quasi contemporaneamente. I nostri mugolii si confusero ai respiri affannosi e poi ai bacini dolci sulla nostra pelle mentre cercavamo il nostro seme da leccare e da passarci con la lingua e le labbra.
ci leccammo per bene , dappertutto. Esplorammo nuovamente tutti i nostri buchetto con la lingua e con le mani. Infine , senza neppure più la forza di respirare ci addormentammo tenendoci abbracciate dolcemente, con le gambe intrecciate , i nostri cazzi ormai molli a sfiorarsi e il profumo dei nostri corpi a riempirci le narici.
Niente da dire , una scopata da segnarsela sul diario.
La mattina ci svegliammo e dopo una bella doccia fatta insieme ci truccammo nuovamente come due donnine per bene e liberammo la stanza. La salutai con un bacio così profondo che la mia lingua credo le fece una gastroscopia. Lei rispose con trasporto stringendomi il culetto con forza e passione. Eva mi lasciò il suo numero di telefono e se ne andò in taxi verso la stazione.
E io , beh io , avevo un debito da pagare con il portiere e ,come ben sapete, una vera signora non lascia mai debiti in sospeso !

tizysweet@yahoo.it

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