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Racconti Trans

THE DIANNA ROSS DREAM-terza parte

By 21 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

VACANZA IN JAMAICA!.
La vita nella comune di Dianna Ross procedeva felicemente. Mi occupavo della Regina giorno e notte. Avevo accesso al suo corpo di donna del sud e al suo randello di carne in mezzo alle gambe. La pulivo,curavo,cullavo,spalmavo di creme,succhiavo,massaggiavo. Dato che mi occupavo io della sua igiene,puliture,depilatura,ecc. Dianna faceva comunque venire a casa una sua vecchia parente,la signorina Leemas,una nera piccola e vecchia,silenziosa e discreta,di circa 50 anni,che si occupava della cura del corpo di tutti gli altri noi. Con i suoi modi delicati,il suo silenzio di tomba Leemas,dalle mani di fata,faceva la ceretta a tutti i boys di Dianna,tagliava i capelli,teneva puliti i bagni e i culi di tutti,ungeva con unguenti naturali miracolosi i culi sfondati di ognuno,rimetteva ogni strappo a posto,curava,leniva,era una donnetta preziosa. Arrivava la mattina presto,faceva i suoi compiti in silenzio,senza dire una parola di troppo,se non ‘voltati,apri,mettiti di fianco’,era rapida e chirurgica,verso mezzogiorno tornava a casa sua,in periferia,con qualche dollaro di mancia da parte nostra,la paga di Dianna e provviste per i suoi nipoti,figli,figliastri. Solo una volta l’ho vista sorridere,precisamente quando le mostrai per la prima volta il tatuaggio sul culo che mi aveva imposto Dianna. La signorina Leemas alzò un sopracciglio,scomponendosi un poco,il volto duro come una pezza di cuoio,la bocca sempre serrata,le labbra strette si aprirono in un sorriso che subito ricacciò indietro.

Una sera,al ritorno da una festa al Wild53,Dianna annunciò alla Comune che Mister Ching aveva messo a nostra disposizione la sua villa in Jamaica e che saremo partiti la prossima settimana. Urlammo di gioia e iniziarono i preparativi eccitati,ma dopo l’entusiasmo iniziale,la comitiva si ridusse di numero. Molti avevano impegni di lavoro,mogli,figli e menate varie e così rimanemmo io,Dianna,Lug(un boy nuovo della Regina),Samu,la nuova domestica e Rigg,un produttore associato della Compagnia del sito porno di D.R.
L’aereo ci scesa a Kingstown un pomeriggio di aprile. La villa a nostra disposizione era enorme con spiaggia privata e piscina. Dianna organizzò una festa di benvenuto con rum,coca,danze e risate,ingaggiando ragazzi del posto,puttane,ballerine e dj. La festa venne alla grande,gli alcolici furono saccheggiati,i balli sfrenati,l’eccitazione al massimo. Le donne si accoppiarono presto con i ragazzi del posto, Samu si fece scopare sul bordo della piscina da due neri dottissimi,Rigg si sbatteva una mulatta in soggiorno,Dianna rideva e ballava,ma verso le due trascinò Lug e altri due stangoni locali nelle sue stanze,gli altri ballavano o si baciavano. Verso le tre,mentre i ragazzi e le puttane si scolavano il poco rimasto e rubavano tartine,panini,dolci dalla dispensa; detti ordine alle guardie private di sbattere fuori tutta quanta quella gente in un’ora e mi ritirai anch’io stanco;salii di sopra per riposare. Bussai alla porta di Dianna per sentire se avesse bisogno di qualcosa,ma nessuno mi rispose,mentre delle urla di amanti che se lo sbattevano in culo a vicenda sommergeva il suono della musica dal basso.
Andai a letto.
Fui svegliato la mattina dopo da una donna delle pulizie che mi diceva di presentarmi in camera di Dianna,che mi cercava.
Mi vestii in un lampo e bussai alla sua porta. Dianna mi ordinò di entrare.
‘Mi sono slogata una caviglia stanotte’mi fa male’sono caduta dal letto e..’ era seduta sul letto,si reggeva la caviglia,gonfia,con una smorfia di dolore. Accanto giacevano supini tre ragazzi neri. Lug era il primo,alto quasi due metri,sporgeva dal letto,il corpo scolpito nell’ebano. Dormiva placido,ronfando,spossato forse dalla nottata di seso estremo. Accanto,due jamaicani,atletici,non molto alti,ma robusti. Uno aveva ancora i polsi legati da una corda e il culo nero era striato di rosso. L’altro aveva il culo completamente spanato,rotto dal cazzo di Lug o da quello della Regina.
‘Muoviti! ‘ ordinò Dianna. Vai a cercare qualcosa,un dottore,degli antidolorifici,creme,spicciati. Prendi i soldi,vai in città. Muoviti!’
‘Sì,Padrona,mi scusi,vado subito,mi lasci vedere la caviglia,una brutta botta non c’&egrave che dire..mi spiace..corro..vado subito..’
Chiamai un taxi e mi feci portare in un ambulatorio della città. Pagando cifre altissime mi feci fare una ricetta da un dottore:tutto quanto,gel,ghiaccio e soprattutto antidolorifici che avrebbero steso un cavallo.
Ne detti uno a Dianna che era sconvolta dal dolore la misi a letto in un’altra stanza,passai il gel e misi il ghiaccio.
Si addormentò nel giro di qualche minuto.
Rimasi a vegliarla.
La sera stava meglio,ma finito l’effetto dei medicinali,la caviglia prese a dolerle di nuovo. La mattina dopo chiamai un’infermiera che ci dette un’occhiata. Ne avrebbe avuto per molto. Sentenziò. Una settimana,forse dieci giorni.
La vita alla villa era uno sballo per gli ospiti:sole,mare,grigliate,balli,sbronze,ma Dianna e io eravamo confinati in camera,da soli,tv,caldo,succhi di frutta,noia. I primi giorni,sedata e stanca Dianna era stata tranquilla. Mangiava,beveva,dormiva molto,guardava la tv. Ma alla fine della settimana si sentì frustrata. Gli altri si divertivano,stavano sulla spiaggia e lei soffriva ad andare i bagno.
Così cercavo di calmarla e le comprai un vaso di ceramica spiegandole che avrebbe potuto pisciare lì dentro per non doversi alzare.
‘Bel gesto,dolcezza,mi piacciono sempre le tue premure. Sei ancora innamorato di me?’
‘Sì. Dianna. Padrona Dianna,lo sono ogni giorno di più che ho la fortuna di passare al suo fianco e al suo servizio..’
‘Oh, meno male che ci sei tu’cosa farei? Sei la mia puttanella personale..’
Pisciare nel vasetto le piaceva. Mi chiamava,le toglievo le mtandine di pizzo,cacciavo fuori il membro padronale di Dianna e lo spingevo a pisciare. Le rideva e si rilassava.
Ma una sera era intrattabile. Aveva bevuto i suoi succhi corretti al gin e verso le nove aveva preso una sbronza triste. Si lamentava della sfortuna e era nervosa. Le proposi,per calmarla,un bel lavoretto al suo culo,un massaggio di lingua della sua brava cameriera e qualche minuto di rilassamento.
‘Non mi va!’ sbuffò. ‘Ho voglia di ballare..’
‘Non mi pare il caso”
‘Allora balla tu!’
‘Come?’
‘Balla tu per me. Avanti, balla! &egrave un ordine..!’
‘Così,non so..’
‘Spicciati!’
‘senza musica..’
‘Balla,stupido!
Ballai.
Ero goffo e stranito ma mi detti da fare per calmarla un poco.
‘Dai,muovi quel culo,dolcezza,danza,danza..
Ballavo. Mi dimenavo goffamente,ma andavo avanti in quel gioco.
‘Così,,così! Troietta’balla,avanti,girati,piroetta..così..avanti..
Giravo su me stesso e mi dimenavo come mi veniva.
‘Brava,così..dai’vieni qua..
Mi avvicinai a Dianna. Indossava una camicetta rosa,i capelli raccolti dietro,guance rosse e labbra carnose. Era uno sballo.
Ed io ballavo lì per lei.
In quella giornata calda in Jamaica,fuori sole mare,palme. Ballavo e Dianna Ross si divertiva.
‘Togliti la t-shirt. Lentamente. Così..dammela..balla..balla..così..le mutande..così..toglile,spicciati..troietta..continua a ballare..così..le mutande..ecco..inginocchiati..si da bracva..ecco..in ginocchio..porta la tua boccuccia di troietta sul mio cazzo..brava,troietta..così..prendilo in bocca..ecco..il mio cioccolato caldo..eccolo..ciuccia..ciuccia..così..bravo..succhia..succhia..bravo..così..bravo il mio italiano..lecca..da brava..leccamelo bene..succhia..brava..così..oh,ecco..così..brava..sulla punta..così..bene..fammi sentire la tua bocca di troia.. la tua bocca di troia..così..bene..muovi la testa..prendilo tutto..così,brava..così,fammi sentire la tua lingua..fammela sentire..ciuccia..così,tutto nella tua bocca di troia..
Spampinavo il cazzo della Padrona come le piaceva. Era seduta sul bordo del letto,ubriaca,serena,si faceva fare un pompino dalla sua domestica personale,lì in Jamaica. Per un attimo dimenticò la caviglia gonfia,la noia,il fastidio,le ore perse in quella stanza.
Mi sbatteva il cazzo in bocca. Il suo seno magnifico di Padrona,nero,gonfio,i capezzoli massicci,enormi’
Venne nella mia bocca sborra densa e bianca. Mi trattenne la bocca sul suo cazzo eiaculante,spinse la mia testa contro il suo corpo massiccio,caldo,nero,profumato di donna del Sud.
Bevvi tutto e la ringrazia. Si addormentò dopo pochi minuti. Più tardi si svegliò e mi mandò a chiamare per una doccia. La pulii e sotto l’acqua mi permise di masturbarmi davanti a lei mentre mi baciava la bocca con fermezza e dolcezza.

per commenti:dorfett@alice.it

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