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Racconti Trans

tradita!

By 28 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, sono Deby, ormai da due anni convivo con Roberto e fino al mese scorso andava tutto bene, o almeno credevo. Roberto &egrave più grande di me, io ho 24 anni e lui 37, fa il direttore in una piccola società di informatica e spesso &egrave fuori per lavoro. Io invece lavoro nel centro fitness di mio fratello e mi occupo dei servizi di estetica. Sono piccolina, 155 cm., mora, capelli lunghi e mossi, occhi verdi. Dimenticavo, sono una trans. Come vi dicevo fino a poco tempo fa la mia vita era fantastica: ero e sono innamorata di Roberto e lui &egrave sempre stato eccezionale con me: mi riempiva di attenzione e soprattutto di regali: vestiti, gioielli, vacanze, fiori, tutto quello che una ragazza può desiderare. Nel nostro rapporto ho sempre dato tutta me stessa e credetemi non gli ho mai fatto mancare nulla. Quando torna a casa la sera, io mi faccio sempre trovare sexy e provocante, perizoma, autoreggenti, sottovesti in finissima seta, tacchi altissimi. Si adoro essere sexy e Roberto mi ha sempre adorato. La nostra vita sessuale era intensissima, pressoché quotidiana. Gli faccio raggiungere l’orgasmo anche due tre volte a notte: d’altra parte io adoro essere posseduta dalla sua verga d’acciaio di ben 25 cm e non ho neppure bisogno di toccarmi per sborrare. Ma il suo cazzo lo adoro anche in bocca, lo prendo fino in gola e riesco addirittura con la lingua a leccargli le palle: quando uso così la mia lingua lui non resiste e immancabilmente bevo in un attimo tutto il suo seme. Non mancano infine le volte che l’ho fatto venire fra i mei grossi e succosi seni (porto una quarta abbondante). Ma questo era il passato. Nell’ultimo mese come detto le cose sono cambiate. Non mi avverte se fa tardi in ufficio, per ben due fine settimana mi ha lasciata sola adducendo incontri di lavoro, non mi presta le attenzioni a cui ero abituata e anche a letto non &egrave più lo stesso. Lo scorso week-end di nuovo &egrave andato via senza di me: mi ha detto che sarebbe andato a Parigi per questioni di affari e che, nonostante le mie insistenze, non poteva portarmi perch&egrave con lui c’era il suo vice. Ho dovuto farmene una ragione, anche se ero un pò dubbiosa. La sera prima della sua partenza però come d’incanto sembrava tornato tutto come prima. Siamo andati a cena in riva al mare, lui stesso mi ha chiesto di indossare qualcosa di molto provocante e così dopo avere trascorso il pomeriggio dal parrucchiere, mi sono preparata: intimo in pizzo, reggicalze, calze in seta nera sfumata, micro vestitino a tubo in cachemire nero, e un magnifico paio di stivali in pelle sopra il ginocchio dal tacco vertignoso di 15 cm: sembravo alta quasi quanto lui. La cena &egrave stata meravigliosa, ma il dopo cena ancora di più. Mi ha distesa sul tavolo del salotto, quindi ha inziato a penetrarmi; ho incrociato le mie braccia attorno al suo collo e lui mi ha preso in braccio continuando a scoparmi mentre io lo mangiavo di baci: sono venuta quasi subito, un’emozione mai provata prima. Poi mi ha sfilato il perizoma, mi ha leccato il mio buchino e mi ha preso nuovamente questa volta da dietro; &egrave andato avanti per quasi un’ora, io gemevo di piacere e infine ho condiviso il suo piacere facendogli un fantastico blow job che lo ha fatto letteralmente impazzire e sborrare nella mia gola litri di sperma. Tutto fantastico. La mattina successiva, rientrata dall’aeroporto dove avevo accompagnato Roberto, mentre ancora fantasticavo della notte precedente e mi davo della stupida per la mia gelosia, vedo alcuni pezzi di carta sul banco della cucina: li prendo per buttarli via, ma non so perché, inizio a leggerli: era la ricevuta di conferma dell’agenzia di viaggi del biglietto aereo: una coltellata! La destinazione non era Parigi, ma un’altra città che neppure conoscevo: mi pare che il nome fosse Tallin o qualcosa del genere. Cosa voleva dire? perch&egrave mi ha detto che andava a Parigi mentre invece era andato in quell’altro posto? Ero frastornata. Non riuscivo a capire, la notte appena trascorsa mi aveva appena restituito il mio amore, e appena partito già riaffioravano i dubbi degli ultimi tempi. Non potevo credere che mi avesse ingannata, forse era solo la mia stuoida gelosia: che ne so io dove si trova Tallin; ma si certo – ho pensato – sarà una città vicina a Parigi, lui non &egrave stato preciso perch&egrave tanto io non me ne intendo. Mi ero tranqulizzata, ma avevo comunque bisogno di confidarmi e così ho chiamato la mia amica Valeria che &egrave pure cartomante. E’ subito venuta a casa mia; ma non appena le ho raccontato il tutto, Valeria mi disse che Tallin non &egrave affatto in Francia, ma, indovinate un po’, in Russia. Lo sapeva perch&egrave suo fratello ci era appena stato per il capodanno. In Russia capito!, dove le donne sono tutte, scusatemi per lo sfogo, delle troie. Con la scusa del lavoro Roberto se ne era andato a troie in Russia. Ero disperata. Valeria cercava di tranquillizzarmi, ma io non risucivo a smetetre di piangere e le chiesi di farmi le carte per avere qualche informazione in più sulla orami poca fedeltà del mio Roberto. Valeria non voleva temendo che la verità dai tarocchi potesse apparire troppo negativa per me, ma io insistevo. Proprio quando ero ormai sull’orlo del precipizio apparve un raggio di sole. Valeria mi disse che infatti le carte erano di difficile lettura, ma dicevano con chiarezza che il motivo del viaggio stava nella persona che accompagnava Roberto. Cosa voleva dire, con chi era andato via? Era partito con il suo vice, lo avevo intravisto all’aeroporto. Non riuscivamo a capire, allora Valeria mi chiese delle notizie su questa persona, ma io non sapevo cosa rispondere, sapevo soltanto che non era italiano. Mi venne però in mente che qualche tempo prima Roberto aveva comprato una moto proprio da questa persona e quindi sul libretto di proprietà doveva esserci almeno il suo nome. Corsi subito verso il mobile che sta nell’entrata, dove teniamo tutta la documentazione della casa e trovai subito il libretto della moto; lo aprimmo e guardammo: si chiamava Arbe Drita, nato in … Albania. Guardai timorosa e speranzosa allo stesso tempo Valeria, per me questi dati non significavano assolutamente nulla. La mia amica era invece pensierosa, stava cercando di intepretare il significato delle carte. Il suo viso si aprì in un sorriso smagliante: “tutto bene Deby, stai tranquilla, ho capito tutto” -mi disse- Roberto &egrave andato via veramente per lavoro, ti ha detto che andava a Parigi soltanto per non preoccuparti, ma in realtà doveva andare in Russia: infatti si &egrave portato dietro il suo vice che lo dovrà aiutare nella lingua, l’Albania infatti &egrave vicina alla Russia e probabilmente si parla probabilmente lo slavo”.
Sarà! Mi sono abbastanza traquillizata, ma a io di russe o di slave proprio non mi fido, per me sono soltanto delle troie che rubano fidanzati e mariti.
Spero proprio che la mia amica Valeria abbia ragione, ma non vedo l’ora che Roberto torni da me con il desiderio di trascorrere un’altra notte di sesso sfrenato.

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