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Racconti Trans

Trans a domicilio

By 7 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Rebecca e’ una fanciullona … e’ soprattutto buona … e’ capricciosa e volubile come solo una DONNA sa esserlo … e’ una di quelle persone che a conoscerla ti ispira un recondito senso di apprensione e protezione … e’ un essere in carne ed ossa ed, haime’ … sentimenti ! Sentimenti che ti balzano agli occhi e la rendono viva e dinamica, lei e’ protagonista del mondo in cui vive poiche’ con esso e con gli altri interagisce. Rebecca ti fa sentir vivo. Vai via da lei e ti accorgi che per un’intera serata ed anche la notte, quando tutti dormono, tu sei ancora li’ come un coglione a pensare ad una perfetta sconociuta tanto da far prolungare il piacere dell’incontro anche quando l’incontro stesso finisce. Diventa un’ossessione, ma non di sesso,Rebecca ti ammalia e ti fa venire il chiodo fisso di stare con lei. L’ho conosciuta come cliente poi col tempo l’ho apprezzata come persona e ci e’ scappato un rapporto interpersonale che va oltre la tanto ambita “girl friend experience”. Lei e’ una trans molto bella, il suo visino e’ dolce e la sua chioma e’ riccia e bionda come la criniera di una leonessa timida. E’ alta e slanciata, due belle gambe sode e ben tornite un culo da copertina, ma ha una sinuosita’ felina. I suoi occhioni sono dolci e le sue mammelle grosse, sode e materne : ispirano sicurezza e protezione ma mai piu’ di prima mi sono sentito in pericolo alla vista del suo cazzo. Qualcosa di mostruoso. Mi sono sempre divertito a definirla una contraddizione vivente, un ossimoro. Quel giorno la chiamo sul suo numero privato ed &egrave a casa in pigiama a guardare la pioggia che cade. Le parlo degli ultimi avvenimenti salienti della mia vita, mi aggiorna sulla sua : era parecchio che non ci sentivamo. Le chiedo di vederci ma mi dice di non avere un posto avendo dovuto liberare la casa che usava per gli appuntamenti. Data la forte confidenza le propongo per la prima volta di usare casa mia. Mi risponde di si e io al pensiero svengo. Ci mettiamo d’accordo che sarei andato io da lei e poi le avrei indicato la strada scortandola con la mia macchina fino al mio appartamento -studio. Arriviamo a casa ed ho la caldaia rotta il 29 novembre, appena entrati accendo un caldobagno e ci infiliamo sotto il piumone con tutti i vestiti per poi spogliarci a vicenda ansimanti dal freddo. Ci abbracciamo e ci stringiamo in un atto tenero per salvare calore. Le mie mani sono fredde e toccandola rabbrividisce, mi nega i primi baci essendo troppo tesa dal freddo, mi attacco come un vampiro al suo collo per risalire fino alla bocca : finalmente le nostre lingue si aggrovigliano. A furia di strofinarci e limonare ci vien duro e comincio a sentire il suo sesso gonfio schiacciare il mio. In pochi sanno quanto &egrave grosso il cazzo di Rebecca…&egrave luogo largo e venato come un grosso manico di legno. La trovo rinvigorita le sue tettone sembrano ancora più grandi decorate dai capezzoli scuri e turgidi come noccioli di ciliegia, il culo &egrave pieno, tondo e sodo in quel perizoma che traborda carne davantri e di dietro. Il freddo intanto era diventato irrilevante e nudi sul letto prende i preservativi ed il lubrificante che avevo lasciato sulla poltroncina. Si incappuccia allargando e quasi stracciando il preservativo date le dimensioni della sua cappella. Provvede a fare lo stesso con me per poi dedicarsi alla preparazione del mio buchetto : sarebbe impossibile accogliere a freddo una lattina di red-bull : sarebbe impossibile farsi inculare a freddo da lei, roba da ospedale. Con le dita intrise di Luan comincia a massaggiarmi e ungermi ; sento poi un ditino intrufolarsi delicato, poi qualcosa di piu’ piccolo ma piu’ rigido : mi aveva spremuto tutta la confezione di crema nel culo per assicurarsi di non dover interrompere il sesso per ripetere la lubrificazione. Mi chiede di stringere e di non farla uscire ma era impossibile stringere il culo con tre dita dentro. Ho fatto un sacco di storie ma lei paziente alla fine &egrave entrata dietro facendomi sentire davvero sfondato. Non ho retto a luogo steso a pancia sotto con quel palo di carne nel retto. Si era accorta della violenza subita e come per rimediare ha subito preso a baciarelo e succhiarmelo. Si &egrave poi fatta penetrare ma giusto il tempo di rivedermi infoiato perché i suoi piani erano altri. Si &egrave cambiata preservativo e mi ha tirato per i capelli fino a farmelo mangiare per poi sputarmi in culo e finire il lavoro di traforo iniziato prima. Sono carponi e lei mi tira a se mettendomi in ginocchio con la schiena inarcata all’indietro per il piacere. Mi sbatte forte facendomi rimbalzare col culo sul suo pube mungendomi il cazzo con la mano. Dopo avermi seviziato bene &egrave allo stremo dei mugolii, sento il suo pene pulsarmi dentro fino a sentirmi la schiena e le natiche innaffiati e spalmati della sua crema. Mi sbatte il cazzo sul solco delle natiche e sento sli schizzi spandersi ulteriormente sul mio corpo. Il mio latte intanto le era colato tutto sulle dita. Dopo un’oretta trascorsa sotto le lenzuaola a chiacchierare e fumare prende i quattro soldi che lascio di solito sulla mensola e mi dice che con quelli si rimette la benzina. Si fa scortare di nuovo fino a casa, lei con le palle vuote e io col culo in fiamme. Liberi di non crederci…io per primo non credo a cosa mi &egrave successo stasera.

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