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Trio

Anniversario in nero

By 21 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Era il nostro primo anniversario di nozze e noi stavamo per andare nel piccolo e tranquillo ristorante dove avevamo avuto il nostro vero e proprio primo appuntamento.

Anna mi chiese di scegliere quello che avrebbe dovuto indossare quella sera. Sperando che fosse una serata sexy, selezionai una camicetta nera che si avvolgeva tutta intorno al suo amorevole petto giovane e sodo. Aveva dei lacci che giravano tutto intorno alla vita e si annodavano sulla schiena. Selezionai anche una minigonna avvolgente e le suggerii di non indossare le mutandine. Speravo di potermi divertire un poco sulla pista da ballo del locale. Quello che poi si rivelò essere una dichiarazione!

Mentre ci stavamo preparando ed eravamo nell’umore della festa, ci scolammo una bottiglia di vino. Anna propose allora di aprirne una seconda dal momento che non avremmo dovuto guidare. Avevamo prenotato un taxi così che non ci fossero nessun tipo di problemi riguardo al bere.

Il taxi arrivò e mentre Anna stava entrando nella macchina, la sua minigonna avvolgente a portafoglio si aprì completamente fino alla vita. Dalla faccia del tassista potevo capire che lei aveva assecondato la mia richiesta di non indossare le mutandine.

Dopo che si era messa a sedere, le dissi che probabilmente l’autista doveva averle visto la sua patatina completamente depilata quando le si era aperta la minigonna. Lei arrossì abbondantemente, ma poi cominciò a fare degli sciocchi risolini, ripensando alla cosa.

Dissi al tassista l’indirizzo del locale.

‘Siete sicuri di voler andare là?’ chiese lui ‘Io intendo, soprattutto nel modo in cui &egrave vestita sua moglie.’

Gli confermai che era esattamente il posto dove volevamo andare dal momento che era lì che avevamo avuto il nostro vero e proprio primo appuntamento.

‘Capisco, ma adesso &egrave cambiata la gestione. Io vi consiglierei di non andare là e di scegliere un altro locale.’ Disse lui.

Io dovevo aver bevuto più vino di quanto ne potessi reggere perché il significato del suo avvertimento mi passò da un orecchio all’altro, andando irrimediabilmente perduto e io gli confermai ancora che quella era la nostra destinazione.

Quando arrivammo aiutai Anna ad uscire dal taxi. Fu solo quando il taxi si era ormai allontanato che io realizzai che il posto non sembrava più quello. Infatti per un momento mi chiesi anche se fossimo andati nel posto giusto.

C’era un uomo di colore con un abito scuro in piedi accanto alla porta d’ingresso. Così gli chiesi se questo locale fosse il Gatto Nero.

‘Adesso si chiama Gallo Nero, signore.’ Disse lui con un sorriso.

Gatto. Gallo. Non mi sembrava ci fosse una gran differenza.

L’uomo ci aprì la porta e quando entrammo ci volle un po’ di tempo per abituare i nostri occhi a quella oscurità. Era illuminato veramente in maniera molto debole.

Presi Anna per il braccio e l’accompagnai verso il bar. Non sembravano esserci molte persone nel locale, c’era solo una coppia bianca seduta ad un tavolino e due uomini di colore che erano in piedi al bancone del bar.

Anna si issò sullo sgabello del bar facendo sfoggio delle sue bellissime gambe, mentre io ordinavo da bere. Quando ritornai verso Anna, ero eccitato nel vedere che la sua minigonna a portafoglio era scivolata un poco, aprendosi sul davanti e lei stava mostrando tutte le sue gambe. Essendo una serata calda, non si era preso l’incomodo di mettersi le calze.

Il suo spettacolo non era passato inosservato. I due uomini di colore si erano girati per poter avere una visuale migliore e quando il barman di colore ritornò con gli alcolici, si era praticamente chinato sul bancone per poterla sbirciare meglio.

Attirai l’attenzione di Anna sulla sua minigonna e lei in fretta e furia si ritirò su la gonna per coprirsi meglio.

Quando avevamo bevuto un altro paio di cocktails, il locale stava cominciando a riempirsi. La zona del bar era piuttosto affollata e tutte le persone erano intorno a noi. Dopo un poco realizzai che in tutto il locale c’erano solo uomini single di colore e coppie bianche.

Un gruppo di uomini di colore era in piedi intorno ad Anna. Qualcosa attrasse la mia attenzione e guardai più attentamente la sua minigonna. Si stava muovendo. Poi io mi resi conto che il tizio accanto a lei aveva infilato una mano sotto alla gonna di mia moglie e dallo sguardo di lui, non doveva essere molto lontano dalla sua fica.

Gli occhi di Anna erano chiusi e sembrava che fosse in uno stato di eccitazione sessuale. Notai poi che la camicetta avvolgente era allentata, qualcuno le aveva slacciato i lacci nella schiena. Era talmente aperta nel davanti adesso che potevo tranquillamente vedere uno dei suoi capezzoli. Il pensiero che un gruppo di uomini potesse vedere il suo seno scoperto e che un tizio le stesse sditalinando la fica mi stava veramente facendo eccitare tantissimo.

Un secondo tizio che era in piedi dietro Anna, si stava appoggiando alla sua schiena. Gli stava strofinando il collo e sussurrando qualcosa nell’orecchio. Un terzo tizio stava lentamente cercando di farsi strada fra me ed Anna.

Io dovetti guardare intorno a lui per vedere che gli aveva tirato su la camicetta e che gli stava accarezzando il suo seno scoperto.

Il tizio dietro di lei aveva allungato la mano e aveva afferrato l’altro seno libero mentre il tizio che le aveva aperto la camicetta si era chinato in avanti per succhiarle un capezzolo. Notai anche che lei aveva allargato le gambe e che se non fosse stato per il fatto che il tizio che la stava sgrillettando aveva cominciato a baciarla, lei avrebbe cominciato a gemere fragorosamente quando un orgasmo molto forte le scosse tutto il corpo.

Mentre il suo orgasmo si placava, io spinsi via il tizio tra me e lei, e tirai Anna giù dallo sgabello e la accompagnai al tavolo, provando a tirarle giù la camicetta mentre ci incamminavamo. Fortunatamente la minigonna cadendo, si rimise a posto da sola.

Quando ci sedemmo le chiesi se avesse realizzato quanto era accaduto. Lei mi disse che lei non era ubriaca e che quel fantastico orgasmo di sicuro gli aveva fatto passare la sbornia.

Gli chiesi se volesse andare via. Lei rispose solamente se io facessi come lei che si stava divertendo moltissimo. Le confessai che anche io mi stavo divertendo nella sera del nostro anniversario. Guardarla diventare il giocattolo sessuale di un gruppo di uomini di colore &egrave stata la cosa più eccitante che avessi mai visto.

Proprio in quel momento il cameriere ci portò due cocktails. Ci disse che erano stati offerti dall’uomo del bar. Mentre noi guardavamo in quella direzione, loro sollevarono i bicchieri verso di noi, così noi facemmo la stessa cosa di ritorno.

Feci notare ad Anna che se fossimo rimasti là, ci sarebbero state buone probabilità che quegli uomini avrebbero voluto qualcosa di più che non semplicemente giocare con lei. A quelle parole lei arrossì vivamente e disse: ‘Per me non &egrave un problema se non lo &egrave per te”

‘Intendi dire che gli permetterai di ‘averti’? Gli lascerai mettere i loro cazzi dentro al tuo ventre?’ Le chiesi io.

Lei allungò la mano verso il basso e afferrò il mio cazzo duro.

‘Non mi sembra che l’idea di dispiaccia!’ disse lei ‘Il pensiero dei loro fiotti di sperma che mi vengono dentro e mi riempiono tutta, ti fa eccitare, non &egrave vero?’

‘Oh, sarebbe fantastico!’ replicai io.

‘E vorresti ancora fare l’amore con me dopo che tutti quegli uomini mi hanno riempito la fica con il loro sperma?’

Io non dissi una parola. Anna non ebbe nulla da obiettare quando uno strano tipo di colore infilò una mano sotto alla sua gonna e cominciò a sgrillettargli la fica, provocandogli uno dei migliori orgasmi avesse mai avuto mentre due dei suoi amici gli palpavano e gli succhiavano i seni. Il mio cazzo era diventato tanto duro come non potevo ricordarmi fosse mai accaduto.

Uno degli uomini venne al tavolo e chiese ad Anna di ballare. Lei accettò la proposta prontamente. Io guardavo per quello che potevo ogni volta che entravano nella mia visuale. Il tizio le stava facendo scorrere le mani dappertutto sul culo e sul seno. Lui stava facendo scivolare la sua mano perfino sotto la gonna di mia moglie per giocherellare con la sua patatina depilata.

Il fatto che non le avessi fatto indossare le mutandine, aveva facilitato le cose per lui dandogli un facile accesso alla fica di mia moglie anche in mezzo alla pista da ballo, ed io ero sicuro che lui la stesse sditalinando anche in quel momento. Potevo vedere che Anna era veramente eccitata mentre stava cominciando a baciarlo in bocca nel bel mezzo della pista da ballo.

Furono presto inghiottiti dalla folla e dopo pochi minuti ero curioso di vedere che cosa mi stessi perdendo. Camminai intorno alla pista da ballo poi riuscì a scorgerli proprio nel retro della stanza.

Un gruppo di uomini di colore l’aveva circondata e la guardava mentre ballava e il suo compagno di ballo la baciava e la palpeggiava tutta. Lui si spostò dietro di lei e le aprì completamente la camicetta, così come la sua minigonna a portafoglio, mostrando la sua fica completamente depilata e il suo seno scoperto a tutti gli altri uomini intorno a loro.

Uno dei suoi amici iniziò a sgrillettarle la fica, mentre altri due le succhiavano i capezzoli.

Ad un certo punto lei cominciò a gemere per lo sditalinamento, il tipo di fronte a lei tirò fuori il suo cazzo e lo fece scivolare dentro al suo ventre. Lui la scopò in quel modo per un po’, ma io credo che fosse un po’ scomodo in quel modo. I due tizi che gli succhiavano i capezzoli la sollevarono per una gamba ciascuno, alzandola quel tanto necessario perché fosse alla giusta altezza con il cazzo del tipo che la stava scopando così che lui lo potesse far scivolare dentro e fuori mia moglie con facilità.

Non gli ci volle molto tempo per cominciare a muoversi più velocemente mentre si avvicinava il suo orgasmo. Potevo sentire i suoi gemiti perfino sopra alla musica mentre veniva dentro alla mia Anna.

Il pensiero che uno sconosciuto stesse pompando il suo sperma dentro alla deliziosa passerina di mia moglie era veramente troppo per me, così mi venni dentro ai pantaloni senza neanche toccarmi. Così mi diressi verso la toilette per ripulirmi.

Quando ritornai l’avevano fatta piegare su di un tavolo e un altro tizio la stava sbattendo dal dietro.

Uno dopo l’altro, tutti gli uomini del gruppo, forse 6 uomini di colore, avevano avuto il loro turno per scoparsela. C’erano degli enormi fiotti di sperma che le colavano giù per le cosce.

Quando anche l’ultimo ebbe finito, si diressero tutti insieme verso il bar, lasciandola stesa lì dove si trovava. Io le ripulii le cosce con il mio fazzoletto. Era mia intenzione di portarla a casa e potermi prendere il mio turno dentro alla sua deliziosa ben scopata passerina, ma proprio mentre noi stavamo per andare via, il portiere di colore ci fermò.

‘Puoi portarla nell’ufficio, se vuoi un po’ di privacy. Sono sicuro che non vedi l’ora di avere il tuo turno per scoparti questa sgualdrina.’ Disse lui mentre apriva la porta dell’ufficio e ci accompagnava all’interno.

Chiuse la porta dietro si sé e ci lasciò da soli. C’era un lungo divano di pelle ed io spinsi Anna giù e le tolsi i vestiti. Ero lì in piedi ad ammirare le sue adorabili forme. Lei era mezza addormentata e mezza immersa in qualche sogno fantastico.

Nonostante io fossi appena venuto, non potevo far niente, ma iniziai ad eccitarmi di nuovo guardando a tanta bellezza e sensualità. C’erano dei morsi e dei succhioni sui suoi adorabili seni e le labbra della sua incantevole fica erano tutte rosse e leggermente gonfie.

Io le allargai le labbra della fica con le dita e guardai tutto lo sperma fuoriuscire da dentro il suo ventre. Era stata ben scopata da sei diversi uomini che l’avevano riempita con il loro sperma, ed era ovvio che lei adesso era nell’estasi dello sperma.

Mi spostai in mezzo alle sue gambe e le sollevai una gamba sopra alla mia spalla così da poter prendermi anche la mia parte nella sua fica deliziosa. Struscia il mio cazzo mezzo duro contro le sue labbra della fica, godendo della sensazione dello sperma viscido che le colava di fuori.

‘La vuoi scopare o farci che cosa?’ mi disse una voce dietro di me.

Si rivelò essere il manager di colore che era lì in piedi insieme al portiere che ci stavano guardando. Non li avevo sentiti entrare.

‘Adesso &egrave il nostro turno!’ disse il portiere mentre mi spinse da una parte in malo modo e mise il suo cazzo in mezzo alle cosce di Anna.

Mi misi a sedere sul pavimento dell’ufficio a guardare come i due uomini si godevano la mia adorabile Anna. Fecero a turno per scoparsela e succhiargli i capezzoli.

Il portiere gli venne dentro alla fica ma il manager continuò a spingere il suo cazzo dentro alla bocca fino a che alla fine non le venne sulla faccia.

‘Questo ti renderà più interessante ed eccitante il baciarla” mi disse con un sorrisetto compiaciuto mentre si ripuliva il cazzo sui suoi capelli.

Io non potei aspettare altro tempo, mi tuffai sulla mia amata Anna, affondando il mio cazzo nella sua fica colma di sperma mentre gli baciavo e leccavo tutta la faccia.

‘Ho pensato che gli sarebbe piaciuto.’ Disse il manager mentre lasciavano l’ufficio ridendo fragorosamente.

Cha anniversario di matrimonio meraviglioso! Da allora ogni volta che usciamo per fare una serata fuori, io insisto sempre di andare al Gallo Nero.

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