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Racconti 69Trio

BIANCA. MILLY, L’AMICO CONDIVISO

By 17 Agosto 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Premessa: Per una maggiore comprensione di questo episodio, l’autore consiglia la lettura di ‘Bianca’, il racconto che lo precede.

BIANCA . MILLY: L’AMICO CONDIVISO

Mezz’ora dopo arrivò Milly, si mostrò sorpresa di trovare Bianca a letto, non era mai successo, tanto che pensò che stesse male.
– Sono stanca, non ho neanche mangiato! Spiegò all’amica.
Malgrado la sua dichiarata stanchezza la sua espressione appariva soddisfatta, raggiante, forse si era riappacificata con Andrea suo fidanzato si disse, rimase quindi stupita apprendendo che si erano lasciati, Bianca spiegò che quel pomeriggio era uscita con Tommy loro comune amico.
– E tu? Chiese lei a sua volta.
Milly dovette spiegare che con Gianni era stata la solita delusione, non riusciva proprio a lasciarsi andare, si bloccava e. . . non riusciva, non riusciva!
Mentre si spogliava grossi lacrime scendevano dalle sue guance, quando fece per indossare il pigiama, Bianca la invitò a infilarsi nuda fra le lenzuola. Non se lo fece ripetere e si accoccolò contro l’amica passando le mani sotto la sua camicia da notte. Bianca la fermò.

– Te l’ho detto, sono stanca. . . Ma lasciò che le mani sollevassero del tutto il leggero indumento e percorressero il suo corpo. Era sazia ma le piaceva come l’accarezzava Milly, come con la mano prendeva i suoi seni, come vagava leggera scendendo lungo il suo ventre. Chiuse le gambe imprigionandola fra le cosce.
Cercò la sua bocca, mentre la baciava accarezzò i piccoli seni, poi fece scivolare la mano lungo il corpo minuto fino al ventre lievemente bombato, più giu. . . Milly sospirò e si apri alle dita che giocavano nei suoi peli, gemette sentendole premere il clitoride, accarezzarlo. . .
Bianca si girò per spegnere l’abatjour del tavolino da notte, poi riportò la mano fra le cosce dell’amica e questa volta accarezzò l’intera sua fichina. Sentì che sollevava il bacino offrendosi, in altri momenti l’avrebbe baciata dov’erano ora le sue dita ma quella sera non se la sentiva, baciò invece i piccoli seni passando dall’uno all’altro per lambirne i capezzoli fino a farli tendere mentre con le dita separava le labbra della piccola vulva cercando l’apertura della vagina.
– Oh si Bianca. . . si. . .
Affondò il medio, lo ritirò pregno dei succhi dell’eccitazione che stava provocando, col dito bagnato massaggiò dolcemente il clitoride, lo sentì teso; i gemiti che salivano dalla gola dell’amica accompagnarono la sua masturbazione che fu lenta e lunghissima poi quando capì che Milly era agli stremi, affondò il medio nella vagina muovendolo come fosse un piccolo fallo mentre col pollice riprese il massaggio della crestolina.

Soffocò con la bocca i lamenti dell’amica in orgasmo bevendo i suoi sospiri poi quando questa serrò le gambe ritirò la mano e depose baci leggeri per tutto il suo viso finché l’altra si rilassò del tutto. Nel buio della camera Milly si strinse contro Bianca poggiando il capo sulla sua spalla poi le pose le domande che le dettava la sua curiosità di adolescente.
Bianca esitò, era sempre sincera con Milly, le aveva confidato i suoi segreti, le sue delusioni, decise di non nasconderle nulla neanche questa volta, le confidò che aveva appena fatto all’amore. Le sembrò di veder brillare gli occhi che la scrutavano nel buio.
– Si? Non con Tommy vero?
Alla sua risposta affermativa Milly emise una esclamazione che esprimeva incredulità. Bianca spiegò che quel giorno era particolarmente giù e che lui aveva capito il suo bisogno, l’aveva accompagnata a casa e lì. . . Milly la interruppe.
– Non riesco a immaginarvi insieme, siete così diversi! E adesso?
– Niente, rimaniamo amici ma. . . lo rifaremo se ci va ancora di farlo!
Quella notte Bianca tardò ad addormentarsi, non per la stanchezza ma perché sentiva che la sua amica era ancora sveglia, l’udì singhiozzare silenziosamente, infine percepì i movimenti che faceva masturbandosi poi i suoi gemiti soffocati.

L’indomani rimasero a letto fino a tardi. Bianca fu la prima ad alzarsi, preparò colazione e col vassoio in mano ritornò svegliando l’amica. Milly riemerse dal sonno e cercò di sorridere, poi si mise a sedere senza curarsi di coprire la sua nudità.
‘Cosa manca a Milly?’ Si chiese guardando la ragazza addentare la brioche. E’ giovane e sarebbe anche bella non fosse per le occhiaie profonde e scure in fondo alle quali, gli occhi brillavano azzurri e belli. Potrebbe fare la gioia di qualsiasi ragazzo, pensò ammirando le deliziose tettine dai capezzoli rosa, delicati in mezzo alle aureole leggermente più pallide, i capelli erano biondi, lunghi. . .
Dai tempi del liceo erano diventate amiche benché Milly fosse più giovane, poi quando si era impiegata avevano condiviso l’appartamento. Ben presto avevano imparato che potevano affrontare meglio le loro delusioni facendo insieme all’amore, ammirò il vello che ombreggiava il suo pube e decorava le sue ascelle, delicato e soffice.
– L’hai fatto anche stanotte, ti ho sentita. . . Lo sai che non devi!
Le faceva pena, sovente veniva svegliata dai sospiri dell’amica; Milly non riusciva a non masturbarsi, lo faceva tutte le notti, anche dopo aver fatto all’amore con lei. La vide arrossire.

– Non riesco a farne a meno, é più forte di me!
Bianca le consigliò di trovarsi un ragazzo e per la verità Milly l’aveva trovato solo che quando era sul punto di fare all’amore non provava più nulla. Anche con gli altri ragazzi era la stessa cosa, finché la toccavano andava tutto bene . . .
No, non aveva paura dei loro membri, le aveva confessato che nelle sue carezze solitarie si immagina di avere in mano un bel cazzo, che un ragazzo la baciava, ma poi appena capiva che stava per penetrarla, niente! Si inaridiva!
Era un problema serio, tutta colpa del primo ragazzo al quale si Milly si era concessa, il quale non aveva avuto scrupoli di venire dentro di lei. Per più di un mese per la giovinetta era stato un inferno, temeva di essere incinta! Anche se era stato un falso allarme non riusciva più a fare all’amore con un ragazzo neanche nei suoi giorni non fecondi. Bianca pensò che neanche per lei era stato facile. . . fino a ieri! Con Tommy era sicura che le cose sarebbero cambiate! Guardò l’amica:
– Dovresti trovare qualcuno come Tommy. . . Oggi esce con noi, ricordi?
Non era inconsueto che la domenica uscisse con entrambe le ragazze, a loro piaceva moltissimo perché con la sua allegria riusciva a far dimenticare i loro problemi amorosi che poi erano sempre problemi di sesso. Bianca non riusciva a trovare un partner soddisfacente, Milly aveva le sue paure.

Quel pomeriggio andarono al cinema, poi fecero una passeggiata chiacchierando allegramente. Milly si divertì moltissimo, nulla nel comportamento dell’amico e di Bianca lasciava trapelare che fra i due vi fosse altro che una schietta amicizia. Neanche nel buio della sala vi fu un gesto, un contatto diverso dal consueto, Tommy fu brillante e fatuo come al solito. Nel riaccompagnare a casa le ragazze si accomiatò come sempre con un bacio sulle guance e una stretta di mano.
Per tutta la settimana Milly dubitò della sincerità dell’amica, fino a quando il sabato successivo questa le chiese di avere la casa tutta per lei, acconsentì volentieri, anzi, disse che aveva delle commissioni da fare.
Tommy le aveva telefonato in ufficio, ma non per uscire, aggiunse Bianca arrossendo e che se prometteva di non rientrare prima delle nove, le avrebbe raccontato tutto.

Quel pomeriggio fu molto lungo per Milly, guardava le vetrine senza vederle; ora si che era veramente sola! Al suo rientro Bianca era sotto la doccia, sul tavolo il coperto per due con i resti di un pasto frugale, il disordine del letto diceva che era stato usato, ma sicuramente non per dormire, nell’aria aleggiava ancora il profumo delle sigarette che fumava il ragazzo.
Quando l’amica tornò con addosso l’asciugamano di spugna, a Milly venne un tuffo al cuore vedendola raggiante, allora era vero! Bianca senza rivestirsi le preparò da mangiare e la fece sedere a tavola, sedendosi di fronte. Le prese la mano attraverso il tavolo e disse con un sorriso:
– Grazie! Milly si imburrò una fetta di pane e chiese le spiegazioni promesse, Bianca si fece appena pregare poi disse che per lei erano state cinque, per lui tre.
Milly sgranò gli occhi incredula, precisò la domanda, questa volta Bianca arrossì poi disse che lei era venuta cinque volte mentre lui tre volte ma non disse che una volta l’aveva accolto nell’ano. Davanti allo stupore dell’amica precisò ancora che no, non era superdotato, ma sapeva come amministrare le sue forze.

Quella sera Bianca si coricò nuda e per ricompensare l’amica fecero un sessantanove come non avevano fatto da tempo e mentre Milly si contorceva sotto la sua bocca sapiente che lentamente la svuotava, la giovane seppe risvegliare il desiderio dell’altra leccandola voracemente, eccitata dal pensiero che poco prima era col membro di Tommy che Bianca aveva goduto.
Vennero nello stesso tempo poi abbracciate, respirando i loro aliti profumati del piacere che avevano bevuto Milly pose la domanda che da tempo frullava nel suo capolino:
– E. . . com’é il suo. . . coso? Nel buio echeggiò la risata dell’altra.
– Oh é bello . . . grosso!
– E’. . . lungo? e . . .? Terminarono insieme ridendo:
– . . . duro che dura?
Risero ancora allegramente. Milly sognò quel membro, il sogno fu tanto realistico da svegliarla la notte, portò la mano fra le gambe e ricominciò a masturbarsi, subito una mano scostò la sua e ne completò l’opera.
Bianca accese la luce e guardò seria l’amica, finalmente disse:
– Senti, perché non provi con lui, sono sicura che. . . no, stammi a sentire, domani gli telefono e gli parlo di te. . . Milly sussultò:
– Sei pazza? Tommy &egrave tuo!

Bianca l’assicurò che Tommy non era suo ne di nessun’altra e che sicuramente da qualche parte aveva qualche altra ragazza, poi aggiunse:
-Senti, hai la settimana per pensarci, se decidi gli telefono venerdì per sabato e se anche lui é d’accordo. . .
Vide gli occhioni spalancati dell’amica spense la luce dicendo ancora:
– Pensaci!
Per tutta la settimana Milly non pensò ad altro, la notte si masturbava silenziosamente per non svegliare l’amica avendo davanti agli occhi il viso sorridente del ragazzo, si sforzava tuttavia di non pensare che lui la penetrava, ma al suo membro ci pensava immaginandolo secondo la descrizione che ne aveva fatto la sua amica.
Durante il giorno vi erano dei momenti che voleva dire che accettava ma subito dopo scacciava il pensiero.
‘No, non posso. . . non posso. . .’ Si diceva immaginando il suo diniego.
Il venerdì sera dopo cena l’amica la fissò intensamente e chiese come se non avessero parlato d’altro:
– Allora? Milly capi e disse arrossendo che sicuramente lui non avrebbe accettato, Bianca si disse sicura di si, allora Milly acconsentì con un cenno del capo poi si allontanò, non voleva udire la telefonata. Quando ritornò, Bianca le sorrise.

– E’ per domani!
Quella notte non si masturbò ma riuscì a prendere sonno solo quando cominciava ad albeggiare. L’amica la lasciò dormire fino a tardi, quando si svegliò trovò la tavola apparecchiata per il pranzo. Mangiarono in silenzio, Milly in veste da camera toccò appena il cibo, quando ebbero terminato Bianca le disse di prepararsi.
Fece la doccia come un automa non pensando a niente, Bianca entrò nel bagno mentre lei si stava asciugando. Solo allora Milly chiese timorosa:
– Pensi che gli piacerò?
Bianca la guardò, Milly era minuta e il fatto di essere a piedi nudi la faceva sembrare ancora più piccola, dimostrava meno dei suoi diciannove anni per i seni piccoli, simili a mele, il vitino sottile che si allargava nelle anche strette come le hanno le adolescenti, anche le gambe erano sottili ma non magre e benché in quel momento lei le tenesse pudicamente serrate, mostravano sotto la macchia bionda del pube, una luce deliziosa come si vede in certe bambine.
Anche il culetto era piccolo e faceva un’adorabile curva con le reni arcuate. L’espressione del visino era timoroso come in certi quadri dove una vergine si appresta al martirio contrastando singolarmente con le occhiaie scure come le hanno le donne dedite agli stravizi. L’insieme era decisamente ambiguo, Bianca scacciò il desiderio di serrare fra le braccia il corpicino nudo.

Vedendo che stava per indossare l’accappatoio, la fermò e tirò fuori l’irrigatore vaginale col tubicino lungo e sottile, si chinò al suo orecchio e come se confidasse un segreto, spiegò cosa doveva fare.
– No. . . non voglio, non voglio fare quello!
L’amica spiegò pazientemente che anche se adesso non voleva, poteva succedere come era successo a lei, che in amore tutto &egrave lecito e che in certi momenti &egrave difficile dire di no. Poi davanti allo sorpreso di Milly tirò fuori il rasoio e una confezione nuova di schiuma da barba, finalmente capì.
– Lo vuole lui questo? Chiese quasi spaventata.
– No, lui non ti ha ancora vista e poi . . . la passerina nuda piace anche a me lo sai! Rassicurati, il rasoio &egrave per me, per te userò, la ceretta, hai i peletti così fini. . .
La ragazza si rassegnò e di buon grado lasciò che l’amica applicasse la ceretta sui suoi peli pubici e dopo aver aspettato il tempo prescritto dal foglietto delle istruzioni, che l’asportasse insieme alla lieve peluria. Il leggero imbarazzo che ebbe quando la ceretta venne applicata fra le sue natiche fu presto superato. Poi Milly stessa spalmò di schiuma il pube dell’altra e fra le natiche facendovi poi scorrere il rasoio.

Le altre volte quelle operazioni erano invariabilmente seguite da folli amplessi ma l’orologio correva, il tempo di massaggiare le parti con una crema ammorbidente ed era già ora di vestirsi.
Su consiglio dell’amica Milly indossò un vestitino civettuolo facile da togliere, si truccò molto sobriamente e mentre aspettavano accesero il televisore. Milly piena di timori, già si era pentita. Guardò senza capire il programma, le orecchie tese al rumore dell’ascensore e quando finalmente lo sentì fermarsi al piano le venne un tuffo al cuore.
Pregò che non fosse lui, invece il campanello suonò e Bianca corse ad aprire, udì la voce allegra del ragazzo poi l’amica entro seguita da Tommy con in mano due mazzi di rose che porse loro con un inchino. Bianca ridendo osservò ironicamente:
– Ci voleva Milly perché tu facessi finalmente un gesto carino.
Il ragazzo arrossì e anche Milly. Bianca spense il televisore.
– Preparo il caff&egrave . . . Disse scomparendo in cucina.
Tom si sedette sul divano accanto alla ragazza. Vedendola impacciata prese le sue mani e la guardò negli occhi.
– Bianca dice che hai un problema. . .
Si interruppe vedendo gli occhioni azzurri riempirsi di lacrime. Un singhiozzo sali al petto di Milly che nascose il viso sulla sua spalla.

– Tommy. . . cosa penserai di me?
Lui la costrinse a guardarla, tirò fuori un fazzoletto immacolato e delicatamente deterse i suoi occhi.
– Penso che sei una sciocchina! Una graziosa sciocchina, ma se non vuoi possiamo uscire oppure rimanere e parlare, solo parlare!
A poco a poco la ragazza si riprese, non si aspettava che Tom fosse così delicato con lei, la sua paura scomparve di colpo, guardò il viso preoccupato del ragazzo e scosse la testolina bionda.
– No, rimaniamo e. . . se riesci. . .
Arrivò Bianca con il caff&egrave, pose il vassoio sul tavolino, lo avvicinò al divano e si sedette su una sedia di fronte a loro, Tom porse loro le tazzine e si servì. Per lunghi momenti non si udì altro che il tintinnio dei cucchiaini e il rumore delle tazzine nei piattini, nessuno parlò, Bianca scrutava i visi assorti dei due di fronte a lei, quando ebbero terminato prese il vassoio scambiando con il ragazzo uno sguardo. Si alzò dicendo:
– Me ne starò qui a guardarmi la televisione. Non vi voglio fra i piedi quindi andate e. . . auguri!

Ora Milly proprio non ce la faceva a guardare l’amico, lui dolcemente la fece alzare e prendendola per mano la condusse lungo il corridoio. Arrivati in camera videro che il letto era già aperto, le coperte inutili visto il caldo che regnava nella stanza erano ripiegate in fondo, solo allora la ragazza si rese pienamente conto che erano lì per fare all’amore.
– Tommy. . . non so se. . .
Non la lasciò terminare e prendendola fra le braccia si chinò sul suo viso. Milly chiuse gli occhi e lascio che la bocca di Tom si posasse sulla sua, Il suo cuore batteva, batteva. . . Si stupì della delicatezza del giovane, sentiva le sue mani lievi sulla sua schiena muoversi adagio e lentamente stringerla a se. Con un sospiro dischiuse le labbra e lasciò che la sua lingua si insinuasse fra i suoi denti.
Dopo un tempo che a Tom parve lunghissimo si sentì aspirato e dolcemente risucchiato nella bocca che sapeva di caff&egrave. Mentre assaporava quel bacio dolcissimo, sentì arrivare l’erezione, si scosto dal ventre dell’amica per non spaventarla, la ragazza sospirò nel porgergli la lingua, lui la catturò fra le sue labbra suggendola languidamente.
Quando i loro visi si allontanarono vide gli occhi di lei brillare, lentamente portò le dita sul primo bottone della camicetta candida, lei spaventata fece un passo indietro.

– Non oso davanti a te, per piacere esci. . . faccio da sola!
Tom uscì dalla camera e nel corridoio udì il rumore della televisione nuovamente accesa; trovò Bianca seduta in salotto, appena lo vide balzò in piedi. Lui la rassicurò:
– Tutto bene, é molto timida ma si sta spogliando.
Lei gli si fece appresso e l’abbracciò. Sentì subito contro il ventre il turgore della sua erezione.
– Ohh di già? Ci sarà qualcosa anche per me?
Lui la baciò accarezzando la sua schiena molto più rudemente di quanto avesse fatto con la sua amica, le sue mani scesero ad accarezzare il sedere compatto stringendo la ragazza contro la verga dura.
– Era con te che volevo scopare. Non metti più le mutandine?
– Oggi no e neanche il reggiseno e le calze, guarda!
Disfece il bottone del vestito e slacciò la cintura aprendolo, era nuda!
Tom si rammaricò che Bianca non fosse sola, strinse il corpo compatto ma lei subito si sottrasse dall’abbraccio.
– Va, é Milly che ha bisogno di te; mi raccomando, sai com’é sensibile!
Respinse il ragazzo che a malincuore rifece il corridoio. Milly era a letto coperta dal lenzuolo fino al mento, aveva gli occhi pudicamente chiusi, capì che era nuda, allora si spogliò rapidamente e sollevando un lembo del lenzuolo si allungò accanto a lei.

Alla ragazza batté forte il cuore contro senti contro il suo il corpo del ragazzo. Non era mai stata a letto con un uomo e nessun uomo l’aveva mai vista nuda. Tom passò il braccio sotto il suo capo e stringendola alla spalla la baciò sulla guancia aspettando finché lei non ebbe girato il viso per baciarla delicatamente sulla bocca.
A poco a poco Milly si chetò ma l’emozione sua era ancora forte per il petto che premeva contro il suo fianco e il pene di lui contro la sua anca. Si girò lievemente quando lui cominciò a passare le mani sui suoi seni, sospirò nella bocca del ragazzo suggendo una lingua che sapeva di caff&egrave e tabacco, non si spaventò sentendo le mani spostarsi lungo il suo addome, attardarsi sulla plaga del suo ventre. . .
Era piacevole come quando l’accarezzava Bianca con la differenza che ora le mani dimostravano una certa impazienza; una di essa scese seguendo la piega dell’inguine, spostandosi sulla coscia, sollevandola.
Sentì il ventre di lui scivolare contro il suo sedere e qualcosa di caldo posarsi contro la sua passera. Con un fremito lei vi portò la mano.
– Oh Tommy. . . Tommy. . . Esclamò cercando di scostarsi.

Lui la strinse muovendo adagio le reni per strisciare il membro fra le sue cosce, sul taglio morbido della sua fica. La sentì irrigidirsi, la mano spasmodicamente serrata sulla verga che cercava di allontanare dal suo sesso.
Tom imprecò dentro di se scivolando in basso per sottrarre la fanciulla da un contatto che sembrava aborrire.
– No Milly no. . . no. . . Disse al suo orecchio per rassicurarla.
Aspettò che si calmasse poi riprese le carezze, non si stupì dell’assenza della peluria del pube, le sue dita si insinuarono nella morbidezza calda di una fica che si meravigliò di trovare così piccola, la esplorò alla cieca riconoscendo fra le spesse labbra, la sporgenza delle labbra sottili, subito capì che qualcosa non andava e quando passò il dito sull’apertura della vagina, ne fu certo.
– Lo vedi Tommy. . . non riesco!
Il sesso della ragazza non mostrava la minima traccia di eccitazione, era asciutto, senza l’umidore che predispone al coito, provò a massaggiare il clitoride, gli rispose un singhiozzo:
– Non posso Tommy, non posso. . .

Il ragazzo allontanò le mani e le accarezzò dolcemente i seni.
– Non importa cara. . . per me é bello anche così, non ti dispiace vero?
– No, no. . . solo che. . .
– Lo so cara, lo so. . .
Non le dispiaceva affatto essere accarezzata, chiuse gli occhi lasciando che le mani la percorressero tutta, che chiuse a coppa sposassero la forma delle sue tettine, che le sue palme titillassero i capezzoli fino a farli ergere, scendessero lungo i suoi fianchi. . .
Senti che la sollevava ponendola sopra di lui per accarezzarla meglio, la schiena sul suo petto, sentì sotto il sedere la durezza del suo membro, chissà perché ora non le faceva paura! Sollevò le ginocchia posando i piedi ai lati delle gambe del ragazzo, aprendole quando sentì le dita di lui sul gonfiore del pube, lasciò che le accarezzasse la fichina provando solo un leggero fastidio quando il dito cercò ancora l’umidore della vagina.
– Tommy . . . é inutile. . . Disse sconsolata.
– Non importa, a me piace toccarti. . . sei così bella!

Sentì che muoveva il ventre timidamente, ondulò adagio il sedere finché il pene trovo posto fra le sue chiappette dischiuse.
– Va bene così? Milly cominciò a strusciare languidamente il culetto su e giù sul membro. Capi che il movimento faceva piacere al ragazzo perché sospirò al suo orecchio:
– Così Milly. . .
Continuò mentre lui le toccava dolcemente le tettine. Le carezze del ragazzo cominciavano a piacergli e . . . anche il calore del pene sotto il suo sedere cominciava a piacergli. Insensibilmente si spostò in su ondulando finché sentì il glande nella depressione dell’ano, allora si fermò incredula per la sua audacia.
‘ Cosa st0 facendo?’ Si chiese sorpresa.
Ma subito trovò una giustificazione dicendosi che stava solo gratificando l’amico per la sua disponibilità, i sospiri che emetteva al suo orecchio dicevano che ci riusciva. Riprese a muovere il bacino facendo oscillare la verga che sentiva rigida. Sembrò a Milly che anche lui ondulasse e puntando i piedi spingesse contro il suo buchino la cappella calda mentre ora le sue mani percorrevano il suo corpo tutto, dai seni, giù giù congiungendosi alla biforcazione delle sue cosce.

Sospirò, ora le dita che seguivano le labbra della fichina non le davano più fastidio e quando le sentì premere sulla crestolina, provò il bisogno di allargare maggiormente le gambe. Lo fece puntellando i piedi e spingendo il culetto contro la verga.
– Oh Milly. . . Milly. . .
Anche Milly sospirava, le dita erano scese nella valle del suo sesso fino all’apertura della vagina, quando le sentì tuffarsi nel suo grembo gemette spingendo più forte:
– Mhhh! ! !
Spinse ancora e ancora sollevando il ventre, strisciando la schiena sul petto del ragazzo, picchiando l’ano contro il glande nel tentativo vano di introdursele in corpo.
– Aspetta! Disse infine.
Tom si fermò col fiato sospeso, sentì la pressione del culetto diminuire mentre lei con la mano spostava la sua verga, vide il gesto che fece nel portare le dita dell’altra mano alla bocca per prelevare un po di saliva e bagnare con questa la punta del glande, lo rifece ancora e questa volta bagnò il solco delle chiappette e la rosellina dell’ano poi con un lungo sospiro puntò il membro contro il buchino bagnato.

A Tom non sembrava vero eppure la ragazza riprese i suoi movimenti ma questa volta lo fece sollevando alto il ventre puntando la schiena contro il suo petto e spingendo con tutte le forze, lamentandosi nel sentirsi allargare ad ogni suo sforzo.
Il ragazzo esultò, un fiotto caldo aveva bagnato il dito che lentamente muoveva nella giovane vagina, lo spostò lungo tutta la fica rendendo le carni scivolose, attardandosi a massaggiare la sporgenza del clitoride. Ora Milly si lamentava dolcemente continuando a spingersi contro il membro finché emise un gridolino di sorpresa.
Tom sentì un calore particolare su parte del glande, la ragazza respirava forte ma continuava a muoversi con gridolini di eccitazione mista a dolore sentendo l’orifizio del suo culetto allargarsi attorno all’asta sulla quale lentamente si infilzava.
Per il ragazzo era una situazione nuova, sconvolgente; le sue dita si muovevano in una fica fremente bagnata dalle secrezioni che continuava a spalmare sull’intero sesso rendendo le carni scivolose. Ora la ragazza sussultava ad ogni sfioramento del suo clitoride Tom incurante dei suoi fremiti massaggiava il caro grilletto provocando nell’amica un’eccitazione tale che con scatti repentini si spingeva contro il membro facendolo entrare lentamente.

‘ Mhhh. . . sta entrando . . . sta entrando!’ Pensò la ragazza sorpresa.
Solo qualche tempo prima sarebbe inorridita al pensiero ma ora si sentiva singolarmente eccitata, le dita che lui muoveva nella sua fichina le procuravano un piacere che aumentava con l’allargarsi dello sfintere attorno al membro. Non smise di spingersi ondulando, gemendo, strisciando il culetto sul ventre del ragazzo finché non riuscì più ad avanzare, allora capi che il suo membro era tutto dentro.
Si fermò ansimando. Tom accarezzò dolcemente la piccola fica gustando il calore nel quale il pene era immerso. Non disse nulla, era questo uno dei pregi che piaceva tanto alle ragazze, sapeva capirle nei momenti delicati rendendo accettabili quegli atti per i quali altrimenti si sarebbero vergognate e poi, non vi era nulla da dire se non assaporare insieme l’intimità che entrambi avevano contribuito a creare.
Milly si calmò lentamente, le mani di Tom risalirono il corpo liscio fermandosi sulle tettine, sentì le mani della ragazza che dolcemente le prendevano spostandole nuovamente fra le sue cosce aperte, sospirando non appena riprese a massaggiare il suo clitoride, il sollevarsi del bacino accompagnò il lamento della fanciulla, Tom mosse adagio le reni. . .

Milly non riusciva a trattenere i lamenti, era osceno come il cazzo si muoveva dentro di lei! Capiva che il ragazzo cercava di essere delicato ma quello che sentiva scorrere la eccitava enormemente e poi, le dita nella sua fica. . .
Non pot&egrave impedirsi di ondulare nuovamente come se il movimento che il ragazzo imprimeva alle reni non fosse sufficiente a placare la sua voglia.
Ora sì che lo sentiva tutto il suo cazzo! Ben presto trovarono la giusta sintonia, il ragazzo spingeva sulle reni mentre lei scivolava ondulando, fremendo per le sensazioni che le dava la carezza della verga che l’allargava scomparendo nel suo culetto; anche i testicoli picchiando contro le sue chiappette contribuivano al suo piacere, e quando si ritirava. . . Anche allora jl gonfiore delle vene dilatate sollecitavano le pareti dell’ano titillandolo in modo talmente sconvolgente che. . .
– Oh Tommy, Tommy. . .
– Si . . . si cara . . .
Erano le prime parole che pronunciavano da quando era iniziato l’atto. Milly si sentì sollevata, anche lui provava piacere, poteva lasciarsi andare senza vergognarsi, le sembrò che i suoi movimenti si facessero più rapidi, si, più violenti, ma era così bello sentire come scorreva nelle sue interiora!

Aveva passato le mani sotto il suo culetto e mantenendola sollevata la penetrava con scatti repentini delle reni mentre il suo cazzo affondava, si ritirava, affondava ancora. . .
Per la prima volta Milly si sentì veramente posseduta, dominata, era quello che aveva sempre desiderato solo che non era così che pensava di ricevere il suo membro. Come se lui avesse letto nei suoi pensieri, estrasse il pene dalle sue natiche, Milly ebbe un attimo di smarrimento quando senti il glande sull’ingresso del suo grembo, gridò spaventata:
– No Tommy no. . . nooo. . .
Ma già stava entrando! Sentì le pareti della vagina allargarsi al passaggio del pene, poi il piacere che provò quando l’asta di carne accarezzò le labbra eccitate della fichina le fece dimenticare tutto il resto.
– Tommy no. . . no. . . Supplicò ancora.
Lui mosse le reni, prima molto lentamente scivolando nel suo ventre come in una guaina, Milly era talmente bagnata che gustò sin dall’inizio il massaggio che riceveva la sua vagina. Anche per Tom era molto piacevole, aveva passato anche l’altra mano sotto il suo sedere e la manteneva sollevata stringendo le chiappette ancora separate mentre spingeva il dito nell’ano rimasto aperto.

Milly dimenticò subito i suoi timori e cominciò a gemere per il piacere che le dava il turgore che la riempiva, per le sensazioni che provava nel sentire il glande urtare contro il suo utero, il dito che scorrendo nel suo culo le toglieva ogni residuo di resistenza. . . Prese ad incoraggiare il ragazzo con parole che non poteva controllare.
Tom accelerò i suoi movimenti felice di udire il gradimento dell’amica e quando questa prese ad ondulare abbandonò il culetto e facendo risalire le mani lungo il corpicino imprigionò i capezzoli fra le dita torturandoli dolcemente.
Alla ragazza non sembrava vero, era il suo cazzo quello che si muoveva nel suo grembo, era il suo cazzo che cercava spingendosi contro la verga, ondulando con movimenti che all’aumentare del piacere si facevano sempre più scomposti.
– Milly amore. . . riesci. . . dimmi, riesci? Si sentì sussurrare all’orecchio.
Certo che ci riusciva, non resistette al desiderio di portare le mani fra le cosce. Cielo com’era bagnata la sua fica e come si allargava al passaggio del membro! Le sue dita accarezzarono l’asta dura prima che scomparisse nella sua passerina: oh come le piaceva! Era questo il piacere che aveva sempre sognato e ora che lo stava provando si accorse con rammarico che presto sarebbe finito.
– Oh amore ancora. . . ancora. . .

Ma già le contrazioni del suo orgasmo stringevano il membro come a trattenerlo, una fitta, una fitta ancora e. . .
– Ahhh amore. . . adesso. . . adesso. . . cosi. . . cosi. . . ahhhhh! ! !
Il godimento la sorprese all’improvviso, si immobilizzò col bacino sollevato, le dita a sentir scivolare la verga che lui ora cacciava nella fica con movimenti che alla ragazza parvero dolcissimi e che la portarono alle più alte vette del piacere. Si lamentò lungamente con voce da bambina poi lentamente si adagiò sul ragazzo, esausta ma felice.
Tom sentì le contrazioni serrare il membro ancora a lungo, anche se non aveva goduto era pago di essere riuscito a dar piacere alla ragazza. Baciò le orecchie piccole, la sua nuca mentre Milly lentamente si riprendeva.
Il sentirsi dilatata dal membro che ancora aveva in lei fece capire alla ragazza che la voglia di Tommy era rimasta intatta.
La soddisfazione di non avere da temere conseguenze per l’atto che aveva appena compiuto fece posto al rammarico. Rotolò di fianco, ebbe un fremito sentendo il pene uscire dal suo corpo, abbracciò l’amico guardando per la prima volta il membro col quale aveva goduto e. . . fu contenta di non averlo visto prima.

Solo una ragazza navigata poteva guardare quel cazzo senza provare timore, Milly ricordando il piacere che aveva saputo darle riuscì a non distogliere gli occhi. Lo trovò osceno ma anche terribilmente bello, più grosso di quanto aveva immaginato dalla descrizione che ne aveva fatto l’amica e certamente più lungo. Ma Bianca non aveva detto quanto fosse gonfia la cappella, dell’arco che descriveva l’asta, delle asperità che la facevano somigliare ad un bastone nodoso.
Non udì neppure il bussare alla porta, quando l’amica fece capolino dall’uscio socchiuso Milly sobbalzò e allontanandosi dal ragazzo si mise a sedere.
– Potevate rispondere, ho bussato sapete?
Bianca era apparsa, Milly riuscì a sostenere lo sguardo dell’amica, una strana contentezza era entrata in lei: aveva fatto all’amore, era capace di suscitare il desiderio di un uomo! Se l’aveva fatto una volta poteva farlo ancora, era come tutte le altre! Guardò l’amica e sorrise.
– Bianca,ci sono riuscita. . . Solo che. . .
Lo sguardo dell’amica si spostò sul ragazzo poi sul suo pene, si chinò su di lei e baciandola sulla guancia disse al suo orecchio:
– Lo sò Milly, lo so. . .

Fece il giro del letto e avvicinatosi al ragazzo si piegò sorridente sul suo viso:
– Ero sicura che saresti riuscito, per questo te l’ho chiesto.
Milly scese dal letto, sapeva che ora Bianca voleva fare all’amore, ne avevano parlato prima dell’arrivo di Tom, malgrado i due le chiedessero di rimanere, Milly uscì promettendo che sarebbe ritornata subito. Si sentiva a disagio, voleva lasciarli soli per pudore e anche per la punta di gelosia che sentiva verso l’amica perché adesso Tommy era anche suo. Era combattuta fra il desiderio di vedere il ragazzo in azione con Bianca e il timore che potesse fare dei confronti.
– Ritorna Milly, ti prego!
La voce di Tom la raggiunse nel corridoio, Milly entrò in bagno e si lavò con cura fra le gambe. Si sentiva stranamente esultante, si accarezzò la fichina pensando al ragazzo: le aveva chiesto anche lui di raggiungerli ma non osava farlo, non ancora! Indugiò davanti allo specchio, lui aveva accarezzato le sue tettine, le piacevano. . . Se le accarezzò anche lei lentamente sposandone la forma con le palme delle mani, non ebbe neanche bisogno di pizzicarsi i capezzoli tanto erano tesi.
Si accorse che le era venuto ancora voglia, prima quando aspettava che Tom la raggiungesse non ne aveva affatto, aveva atteso il ragazzo come si aspetta una medicina della cui efficacia si é dubbiosi, ma ora. . . Sussultò, le voci di Bianca e Tom le giunsero attutite ma singolarmente nitide, poi i sospiri dell’amica. . .

Arrossì capendo che Bianca non era apparsa per caso, aveva udito tutto, aprì la porta e lentamente ripercorse il corridoio fino alla camera da letto, non si ricordava di aver lasciato l’uscio socchiuso. . .
– Entra Milly, entra. . .
Attraverso la fessura della porta vide il sorriso dell’amica, entrò. Il vestito che prima portava era a terra e lei nuda cavalcioni del ragazzo disteso si muoveva molleggiando ritmicamente come una cavallerizza con le mani di lui sui fianchi che ne accompagnavano i movimenti.
Sorrideva ancora Bianca ma il suo sorriso dolcemente sofferente e le guance arrossate dicevano del piacere che stava provando. Tom le sorrise e con un gesto della mano la invitò accanto a se. Facendo il giro del letto passò dietro l’amica, vide il membro apparire nella curva delle natiche, sotto il sedere che si sollevava e si abbassava. Per un istante pensò che anche lei avesse voluto prenderlo nelle natiche poi mentre l’amica sollevava il bacino e si chinava sul ragazzo vide l’ano bruno e sotto la vulva aperta sul membro.
Salì sul letto vicino alla coppia in amore, Bianca cercò la sua mano, anche Tom le diede la sua da stringere; sorrise ai due, dunque non era un’estranea se la volevano vicina in un momento cosi intimo!

Bianca continuava a muoversi su e giù, su e giù lamentandosi ad ogni calare del bacino, Tom aveva chiuso gli occhi, dopo un po li riaprì fissandola. Forse fu quello sguardo o fu il profumo particolare che colpì le sue narici a fugare le sue inibizioni; Milly sospirando si chinò sul viso di lui offrendogli la bocca in un bacio che subito divenne lascivo. Attirò in se la lingua che si insinuava, la succhiò voluttuosamente poi offrì la sua.
Quando sollevò il viso, il profumo della fica di Bianca si era fatto più forte, l’amica gemeva senza nascondere il piacere che provava, anche Tom sospirava, voltando appena il capo Milly poteva vedere l’asta di carne scomparire nel gonfiore liscio accompagnato da un rumore bagnato che fece venir voglia alla ragazza di accarezzarsi fra le gambe per dare sollievo alla fichina.
– Vieni Milly. . . La invitò lui leccandole l’orecchio.
– Si Milly. . . vieni anche tu! Disse l’amica.
Bianca tese entrambe le mani, Milly si aggrappò ad esse per salire in ginocchio sul letto. Nei suoi occhi vide una luce particolare, un’espressione di dolce sofferenza illuminava il suo viso facendole socchiudere le labbra in un sorriso dolcissimo, sentì che Tom sollevava il suo ginocchio ponendolo dall’altro lato del suo capo.

– Milly cara. . . hai una fica bellissima!
Stranamente il complimento non la shoccò ma solo allora si rese conto di avere le ginocchia divaricate sopra il viso del ragazzo, davanti a se Bianca continuava ad andare su e giù; sentì che lasciava le sue mani per posare le braccia sul suo collo appoggiandosi a lei, gli occhi spalancati nei suoi, le labbra socchiuse, lamentandosi leggermente.
Poi sentì contro il petto lo strusciare dei suoi seni i cui fremiti si trasmettevano alle sue tettine. Chiuse gli occhi, labbra avide sposarono le sue, con un sospiro ricevette la lingua che si spingeva nella sua bocca, l’aspirò, la succhiò. . . Alla pressione delle mani che il ragazzo aveva posato sui suoi fianchi fletté le ginocchia. . .
Emise un grido di spavento nella bocca dell’amica sentendo la lingua calda che Tom aveva spinto fra le sue chiappette, cercò di sottrarsi ma lui la teneva ferma proseguendo il suo omaggio, allora spostò all’indietro il bacino. . . Dopo qualche istante sospirò nella bocca che non aveva lasciato di baciare la sua e divaricando maggiormente le ginocchia abbandonò il sesso alla bocca del ragazzo.

‘Oh cosa sto facendo!’ Si chiese vergognandosi, vide la smorfia di piacere dell’amica, Bianca sembrava non vederla, con espressione sognante continuava a cavalcare il membro che aveva in corpo inseguendo un piacere che si avvicinava sempre più. Al gemito che Milly emise nel sentirsi leccata nel punto più sensibile, si scosse e quasi con fierezza si lasciò andare all’indietro sostenendosi sulle braccia per mostrare all’amica il cazzo conficcato fra le sue cosce.
‘Oh é. . . bello. . . bello. . .’ Disse dentro di se la ragazza che non riusciva a staccare gli occhi dalla fica dilatata, dalle labbra strette come avvinghiate alla verga che continuava a ricevere nel ventre. Vide il membro bagnato dagli umori amorosi che alla base della verga formavano una sorta di schiuma.
Anche lei sospirava per la lingua che andava nella sua fica, a tratti sentiva che prendeva in bocca le sue labbra intime, le suggeva. Si sorprese a ondulare languidamente spostando avanti e indietro il bacino per dargliela tutta la fichina e quando nel suo movimento offriva le chiappette aperte si fermava per dar modo alla calda lingua di stuzzicare la sua rosellina.
Smise di vergognarsi vedendo il sorriso sofferente dell’altra. Con un gemito spostò il bacino per dare alla bocca ingorda il suo clitoride, si lamentò nel sentire le labbra che lo imprigionavano, lo succhiavano. Un fiotto caldo colò nella bocca del ragazzo, Milly sentì che lo lambiva, che immergeva la lingua nell’apertura della sua vagina, la muoveva.

Stava godendo, anche Bianca godeva strisciando le natiche sulle cosce del ragazzo avanti e indietro sforzandosi di prenderlo tutto il cazzo che Milly vedeva apparire e scomparire nel suo grembo, nel ventre teso. Vedeva come i seni ballonzolavano al suo muoversi, ne fu attirata e chinandosi in avanti prese ad inseguirli con la bocca ansante.
– Oh si. . . si. . . Esclamò l’altra sentendosi incappucciare una punta.
Era duro, lungo il capezzolo che ora Milly suggeva e appena la tenera protuberanza le sfuggì, inseguì l’altra con la bocca avida.
Anche questa le sfuggì, Bianca si era lasciata andare all’indietro, Milly la trattenne alla vita mentre la sua bocca scendeva lungo l’addome, il ventre. . . Avrebbe voluto proseguire, calare la bocca lungo il pube rasato, lambire il clitoride che si ergeva nudo, leccare la fica in movimento insieme al membro che ingoiava, ma per farlo avrebbe dovuto spostarsi all’indietro sfuggendo alla lingua che la sollazzava oltre ogni dire e che la stava portando all’apice del piacere. Lo avrebbe fatto ma non ne ebbe il tempo.
Sotto la sua bocca sentì i muscoli del ventre che stava baciando tendersi, riconobbe i fremiti che in Bianca preannunciano l’orgasmo; aiutò l’amica a tirarsi su, vide il suo sguardo disperato. . .

– Milly. . . sto venendo! Ah. . . adesso. . . adesso. . . ah. . . ahh. . . ahhh!
Bianca si buttò contro di lei come un’affamata, prese a muoversi in modo scomposto soffocando i rantoli di piacere nella sua bocca, frugandola con lingua avida che spingeva perché la suggesse, Milly bevve i suoi rantoli insieme alla sua saliva finché l’amica si quietò.
Ora era lei a gemere, la lingua che sentiva nella fichina la stava portando all’orgasmo, serrò le cosce sul viso del ragazzo; no, non voleva venire nella sua bocca! Bianca si sciolse dall’abbraccio e sollevandosi lasciò uscire il pene, scese dal letto poi scrutò il suo viso accaldato.
– E’ stato bellissimo! Tu. . . hai goduto?
– No. . . non ancora. . . Confessò la ragazza arrossendo.
– Neanche lui. . . Indicò la verga bagnata, con gesto eloquente prese la sua mano posandola sul membro e prima di uscire disse:
– Ora tocca a te. . .
Milly lo sentì scivoloso nella mano che lo stringeva, la contrazione che percepì appena trascinò la pelle la fece fremere di desiderio. Cedette alla pressione delle mani sulle sue cosce e si lamentò:
La lingua aveva ripreso a danzare nel suo sesso, nella sua fica in fiamme, le mani furono sulle sue natiche, risalirono lungo la sua schiena, sulle sue spalle, la spinsero a chinarsi mentre udì la voce fra le sue cosce dire:

– Ti prego Milly, prendilo. . .
Capì quello che voleva il ragazzo ma non provò repulsione, il membro era contro le sue labbra, le aprì, la cappella gonfia le fece spalancare la bocca, la calò lentamente ritrovando il sapore del sesso di Bianca.
Una strana esultanza entrò in lei:’gli sto facendo un bocchino!’ pensò sorpresa. Strusciò la vulva sulla bocca che ‘la mangiava’ muovendo avanti e indietro il bacino, la sua bocca risalì, scese nuovamente le labbra solleticate dalle vene gonfie del cazzo che stava ingoiando, le mani alla base della verga ne tesero la pelle, prese i suoi testicoli, ne palpò le palle, udì i sospiri dell’amico che la lambiva soavemente.
Gemette con la bocca piena, no, non era sconcio quello che stava facendo se a Tommy procurava tanto piacere. La sua bocca andava sù e giù, provò a succhiarlo stringendo le labbra sotto il glande, fu felice di udirlo rantolare, la lingua che la sollazzava la ricompensava ampiamente, continuò a succhiarlo ogni volta che risaliva il cazzo duro.
Fu sorpresa del sapore salato che sentì in bocca, la sollevò. Cielo com’era bello quel cazzo, una goccia ambrata stava colando dal meato, vi passò la lingua poi leccò tutto il glande, leccò la verga fin giù, lambì l’interno delle cosce aperte, i testicoli incurante dei peli che solleticavano le sue labbra poi calò nuovamente la bocca sforzandosi di prenderlo tutto quel cazzo, percepì l’urto del glande contro il fondo della gola. . .

La bocca fra le sue cosce si fece famelica, la lingua ora la lambiva freneticamente, Milly prese ad andare su e giù spompinandolo con ingordigia come se il piacere che saliva in lei dipendesse da come ingoiava quel cazzo stupendo.
Si mosse tutta porgendo la fica alla lingua avida che batteva nelle sue carni, offrendo il clitoride ai morsi amorosi, sottraendolo appena le sollecitazioni che riceveva si facevano irresistibili per sentire la calda appendice tuffarsi nella sua vagina, non si vergognava più sentendosi lambire fra le chiappette, stuzzicare il buchino con la punta. . . .
Ora delirava Milly agitandosi tutta sfregando le tettine sul ventre del ragazzo, gemendo per i capezzoli che sentiva dolenti, per il piacere che saliva dal suo ventre, le fitte che cominciavano a susseguirsi le fecero serrare le cosce sul suo viso, lui le mantenne aperte a forza, leccandola in modo irresistibile, spronandola a calare la bocca sul suo cazzo, le mani ad inseguire le labbra trascinandone la pelle, malmenando il membro ormai agli stremi. Si sentì venire, strinse ancora inutilmente le cosce, poi si lasciò andare facendosi pesante:
In pieno orgasmo mosse velocemente la bocca su e giù succhiando voracemente, il ragazzo urlò nella sua fica, Milly sentì la cappella gonfiarsi. . .

Il getto che colpì la sua gola la sorprese, rantolò ma continuò a far andare la bocca vinta dal piacere che aveva raggiunto il culmine. Un altro getto, Milly si fermò e le labbra strette alla base del glande lo succhiò voracemente gemendo come una bambina.
Lo sperma gorgogliò nella sua bocca riempiendola. Si sollevò appena dandogli il clitoride da suggere, mosse ancora le labbra sulla verga che sobbalzando scaricava ancora il suo piacere poi con un ultimo grido si abbatté sfinita.
Mai aveva goduto in modo così travolgente, sollevò il bacino sottraendosi alla lingua che ancora la lambiva, sentì che Tom muovendo il capo baciava l’interno delle sue cosce.
– Milly. . . é stato bellissimo!
Non rispose, il glande ancora in bocca, accarezzò con le dita l’asta di carne poi sentendo che stava perdendo la sua rigidità la liberò del tutto. Lo sperma aveva un sapore particolare che non le dispiacque, per un istante si chiese cosa facevano le altre ragazze in simili frangenti poi lo trangugiò.
– Anche per me é stato bello sai? Rispose finalmente.
Il membro che accarezzava le fece tanta tenerezza, lo prese ancora in bocca.
– Sei tanto cara Milly! Disse Tom scostando delicatamente il suo capo.

La ragazza si girò accoccolandosi contro il suo petto, lui depose un casto bacio sulle sue labbra, lei sorrise percependo il profumo del piacere che aveva bevuto fra le sue cosce portò la mano al pene ormai molle.
– Mi é piaciuto baciartelo, lo rifarei ancora sai?
La voce di Bianca proveniente dalla cucina la fece sussultare:
– Allora piccioncini, avete finito?
Si alzarono e raggiunsero l’amica. Milly con una punta di rammarico vide che già si era rivestita, sopra il tavolo troneggiava una teiera fumante con accanto le tartine spalmate di burro e marmellata. Mentre si servivano Tom pose la domanda:
– Franca, perché ti sei vestita? Io ho ancora voglia e anche Milly. . .
Bianca arrossì. Neanche immaginavano quanto desiderio avesse lei, avrebbe volentieri approfittato dell’opportunità di godere di quel ragazzo la cui forza amatoria sembrava rinnovarsi al più piccolo stimolo ma era per Milly.
– Non vi basta? Milly ha solo diciannove anni, credo che sia abbastanza per oggi!

Guardò l’amica e sorrise dentro di se per il broncio che atteggiava le sue labbra in una smorfia infantile, indovinava il corpicino pronto a rinnovare il piacere che aveva provato con Tommy, la vedeva pronta a ricominciare, per questo aggiunse:
– Domani ci porti al cinema vero? Dopo avremo tutto il tempo che vogliamo ma oggi dobbiamo fare le compere per la settimana!
Presero il t&egrave in silenzio poi mentre Milly era in bagno chiese:
– Cosa gli hai fatto, non la riconosco più. Il ragazzo sorrise.
– Un gentiluomo non dice mai quello che fa con una dama! Scherzò.
Bianca arrossì, se l’era meritata quella risposta. L’amica ritornò vestita per uscire, quando anche Tom si alzò per andare a rivestirsi le ragazze videro che il suo pene era quasi rigido, si scambiarono un’occhiata.
– Non é niente male vero? Osservò Milly, entrambe risero di cuore.
Scesero insieme salutando il ragazzo sul portone con un bacio come si fa fra amici e si allontanarono in direzioni opposte.
”””””..

La mia intenzione sarebbe quella di proseguire il racconto ma questo dipenderà dal gradimento dei lettori.
Roca

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