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Trio

Cena a casa di Giovanni

By 13 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo da tempo una storia con il mio principale.. Nulla a che fare con sentimenti da romanzo o attrazione irresistibile.. La classica tresca tra il ‘capo’ e la sua segretaria. Sono una ragazza attraente, sensuale per natura.. Formosa e mediterranea, amo il mio corpo, e ancor di più mi piace metterlo in mostra. Gli sguardi degli uomini hanno un effetto incredibile su di me.. Mi eccita sentirmi osservata, spogliata con gli occhi, e spesso mi trovo a desiderare ardentemente di concedermi a chi mi scruta con tanta libidine negli occhi.. Con Giovanni era andata proprio così. Lui era un cinquantenne belloccio, un po’ appesantito, ma ancora piacente e mi aveva assunta, sì per le mie qualità di segretaria, ma, ci avrei giurato, anche grazie alla profonda scollatura con la quale mi ero presentata al colloquio. Non aveva mai staccato gli occhi dal mio decolleté, mentre io, compiaciuta, gli parlavo delle mie precedenti esperienze lavorative. Dopo una settimana di prova avevo ottenuto un contratto a tempo indeterminato, e dopo un’altra settimana mi ero ritrovata la sua mano sul sedere, mentre fotocopiavo un documento.. Quella mattina indossavo un tailleur molto aderente, e lo spacco della gonna arrivava quasi all’inizio delle natiche.
‘Scusami Angela, lo so che non dovrei, ma sembra tu faccia di tutto per provocarmi..’
‘E se così fosse?’
‘Saresti una gran porcellina.. E ti meriteresti una punizione..’
Mi aveva alzato la gonna fin sui fianchi, scoprendo il mio sedere per nulla celato dal minuscolo perizoma che indossavo… aveva cominciato a sculacciarmi e a palpare le mie cosce, spingendomi contro la fotocopiatrice, fino ad arrivare con le mani al mio sesso, già completamente fradicio di umori.. Ero eccitatissima da quella situazione, e quando si era sbottonato i pantaloni e mi aveva penetrata lo avevo assecondato, gemendo forte per eccitarlo ancora di più.. Eravamo venuti insieme dopo pochi minuti, troppo presi dalla situazione per resistere di più..
Da quella mattina era successo molte altre volte, sempre in ufficio, e quelle pause hot mentre lavoravo non mi dispiacevano affatto.
Un giorno, però, Giovanni mi aveva fatto trovare un biglietto con un invito a cena a casa sua. Precisava di indossare qualcosa di molto sexy.. Così, uscita dall’ufficio, corsi a casa a prepararmi. Feci un lungo bagno, poi raggiunsi la mia stanza. Mi liberai dell’accappatoio e mi guardai nello specchio. Ero così sensuale.. I seni grandi e sodi, la vita stretta, la striscia di peli fra le gambe, che portava dritta alle labbra grandi e gonfie del mio sesso.. Mi girai per ammirare anche il mio sedere, sodo e rotondo.. Abbronzato, tranne per quello strettissimo segno lasciato dal tanga.. Non potei resistere, e presi ad accarezzare la mia fighetta, già bagnata per quella vista e per il pensiero di quella serata in cui avrei goduto così tanto.. Ormai io e Giovanni avevamo una buonissima intesa sessuale.. Nessuna inibizione, ci lasciavamo completamente andare, e conoscendomi così bene sapeva come farmi arrivare al culmine.
Quella sera sarei stata irresistibile. Decisi di indossare il mio completo intimo più sexy: coulottes e reggiseno neri, in pizzo trasparente, che non lasciavano nulla all’immaginazione. Scelsi poi un tubino rosso, aderentissimo, lungo al ginocchio e scollato a balconcino, che esaltava divinamente il mio seno. Completai il tutto con un paio di sandali neri, con il tacco a spillo, ed un velo di rossetto in tinta con il vestito. Uscii di casa e in macchina mi avviai all’indirizzo di Giovanni. Giunta alla villetta con il numero da lui indicato, suonai il campanello e attesi sulla soglia..
‘Ciao, tu devi essere Angela! Io sono Alessandra, la moglie di Giovanni. Sono contenta che abbia deciso di farci incontrare, finalmente. Accomodati..’
Ero esterrefatta.. Mi aspettavo di vedere Giovanni, ed invece davanti a me era comparsa una splendida cinquantenne, con i capelli rosso fuoco, ed un corpo ancora invidiabile, fasciato da un abito nero molto elegante..

(continua)..

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Cercai di fare finta di nulla: non sapevo proprio che cosa aspettarmi da quella donna, a prima vista così amichevole, ma soprattutto non capivo perché Giovanni mi aveva messo in una situazione del genere.. Entrai, e mi sedetti un po’ intimidita sul divano che la donna mi aveva indicato. Lei mi chiese un attimo di pazienza e sparì al di là di una porta a scorrimento, che separava il soggiorno da un corridoio.. Mi guardai attorno. La stanza era molto elegante e lussuosa, ambiente perfetto per una coppia come Giovanni e la moglie. Le luci erano soffuse e al centro della stanza troneggiava un tavolo rotondo, apparecchiato per tre persone. L’argenteria ed i cristalli brillavano, e tutto era disposto con classe. Qualcuno si era dato da fare per accogliermi..
Ero sempre più stranita, ma seduta comodamente su quel morbido sofà cominciavo a rilassarmi ed incuriosirmi.. In fondo Giovanni mi conosceva bene, non avrebbe mai fatto qualcosa che a me non fosse gradito.

Dopo pochi minuti sentii la porta aprirsi e mi voltai. Comparvero Giovanni ed Alessandra e sorridenti mi raggiunsero. Lui mi salutò in modo disinvolto, mi baciò la mano da perfetto gentiluomo e si complimentò per il mio vestito, poi mi guidò ad una delle sedie e la scostò dal tavolo per farmi sedere. Intanto la moglie si era avviata verso un’altra porta, dalla quale intravidi la cucina..
‘Non mi asettavo ci fosse anche tua moglie..’
‘Ti dispiace? Voleva conoscerti..’
‘Non capisco perché tu faccia finta di non capire..’
‘Non capire che cosa?’

In quel momento riapparve Alessandra e la nostra conversazione fu interrotta. Non ero riuscita a carpire qualcosa in più riguardo alla serata e le risposte del mio amante mi avevano un po’ innervosita. Feci comunque buon viso a cattivo gioco e, dopo aver brindato, cominciai a bere il vino con cui Alessandra mi aveva riempito il bicchiere: era buonissimo. Un bianco fresco, leggermente frizzante e fruttato. Anche in questo avevano avuto un ottimo gusto. Notai che c’erano un paio di bottiglie uguali a quella che avevamo sul tavolo su un carrellino poco distante e prevedei che avremmo continuato su quella linea per tutta la cena.
Alessandra era molto simpatica e chiacchierava del più e del meno.. Di nuovo finii per sentirmi a mio agio e dimenticare la tensione, partecipando allegramente alla conversazione con i due coniugi. In men che non si dica terminammo la prima bottiglia di vino e Alessandra decise che era ora di cominciare a cenare. Si avviò di nuovo alla cucina ed io colsi l’occasione per tornare all’attacco con Giovanni..
‘Nel biglietto lasciavi intendere che la serata sarebbe stata diversa..’
‘Non tutto &egrave come sembra, piccola Angela..’
Allungò una mano e mi prese un seno, individuando sotto la stoffa del vestito il capezzolo e pizzicandolo tra due dita.. Quel semplice gesto mi eccitò da impazzire e sentii un brivido scendere fino al ventre.. Allargai automaticamente le gambe e Giovanni ne approfittò per insinuarvi all’interno una mano, andando a massaggiare il clitoride da sopra la gonna..
‘Ti ricordo che tua moglie &egrave di là..’
‘Sta’ tranquilla e goditi la serata, piccola.. Ancora un po’ di vino..?’
‘Mmh.. Farò come dici.. Sì, grazie..’
Giovanni mi riempì il bicchiere, intanto Alessandra era arrivata e mi servì un’insalata di mare che si rivelò essere deliziosa. Mangiavamo di gusto, parlando e continuando a innaffiare il pesce con quel vino favoloso..

Terminammo la prima portata e Alessandra si alzò per andare a prendere la seconda. Dovette reggersi alla sedia: il vino aveva fatto effetto! Così Giovanni si offrì di accompagnarla e ridendo si avviarono in cucina. Li seguii con lo sguardo e rimasi seduta ad osservarli scherzare sorseggiando il mio vino.. Giovanni ad un certo punto le cinse la vita con le braccia e la baciò appassionatamente. Sorrisi. Non ero gelosa, non amavo Giovanni, e se la cena era un modo per farmi arrabbiare non ci sarebbe riuscito. Ma poi accadde qualcosa che mi lasciò stupita.. Dopo il bacio il mio amante spinse la moglie contro il frigo e cominciò a toccarla.. Dal posto in cui ero seduta li vedevo benissimo, e loro sembravano non curarsi del fatto che la porta fosse aperta. Giovanni palpava avidamente il seno della moglie, insinuava il viso nella sua scollatura, e lei stringeva la testa del marito gemendo di piacere.. Ad un certo punto iniziò a toccarle il sedere, tirando su il vestito fin sui fianchi.. Alessandra aveva delle belle cosce, abbastanza piene, con un accenno di cellulite, ma ancora molto toniche.. Si lasciava toccare dappertutto.. Le natiche, le gambe, il sesso, ed era eccitatissima.. Cominciai ad avere caldo, e a sfiorare il mio corpo con le mani.. Quella scena mi stava mandando su di giri.. Intanto Giovanni aveva spinto sua moglie verso il tavolo, e l’aveva fatta piegare a pancia in giù.. Armeggiava con i suoi pantaloni, e in men che non si dica tirò fuori il suo sesso, già duro e grosso.. Dovetti reprimere un gemito e la voglia di leccarlo che mi pervadeva ogni volta che lo vedevo.. Però non potei fare a meno di tirare su la mia gonna e introdurre una mano sotto le mutandine, cominciando a masturbarmi.. In cucina, Giovanni scopava la moglie con colpi forti, stringendo i seni tra le mani e lei quasi urlava di piacere.. Ad un certo punto aumentò la velocità e lei esplose gridando e muovendosi.. Immaginai che fosse venuta, e poco dopo lui la seguì rantolando.. Ebbi un fantastico orgasmo anche io, e mi ricomposi in fretta, mentre loro facevano altrettanto ridendo in cucina.
Quando tornarono, sorridenti, portando un’enorme orata arrosto ed un’insalata, ricambiai il sorriso e mi apprestai ad assaggiare il secondo piatto della serata. Ormai avevo capito come sarebbe andata, e non vedevo l’ora che la cena finisse..

(continua)

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..E infatti non durò più molto a lungo. Finito di mangiare il pesce, Giovanni si alzò, ed andò a prendere qualcosa in cucina.. Un dessert, immaginai. Alessandra fece lo stesso ondeggiando un po’ a causa del vino e si sedette sul divano..
‘Vieni, Angela, accomodati qui, che si sta meglio..’
‘Allora, mi dicevi che ti piace lavorare con mio marito..’
‘Si si, lo trovo una persona squisita.. E ci intendiamo bene..’ Risposi sorridendo maliziosa.. Alessandra aveva gli occhi fissi nella mia scollatura, e questo mi faceva sentire sensuale..
‘Credo che per lui sia lo stesso.. Gli piacciono le belle ragazze.. Formose.. Come te..’
Così dicendo mi posò una mano sulla coscia, e sorrise.. poi cominciò a farla scorrere su e giù, dall’anca al ginocchio.. La lasciai fare.. La sensazione di leggerezza data dal vino, e quel tocco, avevano insieme un effetto gradevolissimo.. Mi abbandonai con la schiena contro il divano, semisdraiata.. Vidi che un seno era un po’ fuoriuscito dalla scollatura, un capezzolo spuntava, ma non me ne curai.. Chiusi gli occhi e godetti di quell’attimo..

Quando li riaprii, Giovanni e Alessandra si stavano baciando e lei continuava ad accarezzarmi. Lui mi guardò, sorrise, e mi chiese se stavo bene..
‘Benissimo..’ Dissi tirandomi su.. Lui si inginocchiò davanti a me e cominciò a baciarmi sul collo.. Poi sulle labbra, stringendo i miei seni, e facendomi gemere..
‘Ti piace che Ale ci guardi?’
Mi voltai verso di lei.. Sorrideva..
‘Si.. Da morire..’ Giovanni mi aiutò ad alzarmi in piedi e mi sfilò il vestito.. Poi si sedette sul divano con la moglie e mi chiese di restare ferma..
‘Hai visto tesoro? E’ bellissima..’
‘Si, caro..’ Alessandra si protese verso di me e mi abbassò le mutandine.. Cominciò a toccare il mio sesso, a penetrarlo con le dita, a leccarlo.. Mi piaceva da morire.. Vedevo la sua testa dall’alto, e le ginocchia mi tremavano per il piacere, ma volevo rimanere così. Intanto Giovanni si era spostato dietro di me e da in piedi mi toccava i seni e il sedere, muovendo veloce le mani.. Mi leccava il collo..
‘Cosa ne dici, piccola? Sei ancora delusa?’
‘N.. no.. E’ bellissimo..’
Giovanni mi sganciò il reggiseno e lo gettò sul divano, liberando i miei seni..
‘Hai delle tette fantastiche, Angela.. Da qui sono splendide..’ Disse Alessandra, allungando le mani e stringendole.. Poi si sedette sul divano e mi fece segno di salire a cavalcioni su di lei.. Le arrotolai il vestito sui fianchi, per non macchiarlo dei miei umori già abbondanti, mi sfilai del tutto le mutandine, e mi sedetti, poggiando il mio sesso sul suo.. Il contatto con la stoffa calda del suo perizoma fu da brivido.. Cominciai a muovermi, mentre lei mi stritolava i capezzoli e mi baciava dappertutto.. Poi le abbassai il vestito e le tolsi il reggiseno, rivelando un seno poco meno grande del mio, ma con due enormi capezzoli scuri che mi eccitarono tantissimo.. Presi a stringerli e leccarli, mentre lei faceva lo stesso con me.. Ci baciammo ripetutamente, toccandoci e leccandoci.. Ad un certo punto, mentre mi succhiava avidamente un capezzolo infilò un dito nel mio buchino e iniziò a masturbarmi lì.. Durò pochi secondi, perché esplosi in un orgasmo stupendo, muovendomi sul suo clitoride e facendola godere con me..

Solo dopo, esauste, ci accorgemmo che Giovanni era sparito..

(continua)

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Alessandra mi disse di stare tranquilla, che di sicuro sarebbe tornato di lì a poco. Poi mi chiese di farla godere ancora. Così mi inginocchiai tra le sue gambe e le sfilai il perizoma, inzuppato dei suoi umori e dei miei.. Tuffai il viso tra le sue cosce e cominciai a leccarla e succhiarla avidamente. Aveva un sesso bellissimo, completamente depilato, con due labbra enormi, arrossato dallo sfregamento con il mio.. Presi in bocca il clitoride già gonfio e duro.. mordicchiandolo le strappai fortissimi gemiti di piacere, e la vidi aprire ancora di più le gambe, mostrandomi finalmente per intero la sua bella passera.. Era larghissima, tutta bagnata e calda.. Non potei resistere e ripresi a leccarla, questa volta più lentamente, percorrendo tutto il solco.. Intanto strigevo i suoi seni tra le mani, torturando i capezzoli appuntiti come chiodi.. Fu in quel momento che vidi il bagliore di un flash. Mi voltai.. A un passo da noi, Giovanni teneva in mano una macchina fotografica e ci guardava compiaciuto..

‘Continua, piccola.. voglio ricordare questa serata..’
Sorrisi, ancora più eccitata all’idea che poi avrei potuto rivedere tutto in foto.. Mi voltai verso Alessandra e le baciai i seni.. Succhiai ogni capezzolo con forza, massaggiando le grandi mammelle, poi passai a baciarle il collo e le labbra, insinuando la lingua nella sua bocca.. Intanto Giovanni scattava e girava attorno a noi. Avevo allargato le gambe e proteso il sedere in fuori, in modo da mostrarmi meglio.. L’ebbrezza del vino e la situazione mi facevano sentire estremamente eccitata, vogliosa di godere ed esibirmi.. Alessandra mi fece mettere in ginocchio sul divano e appoggiare le mani in avanti. Poi si spostò dietro di me e cominciò ad infilare le dita nella mia fighetta e nel buchino.. Mi masturbava divinamente.. chiusi gli occhi e cominciai a muovermi avanti e indietro sulla sua mano, mentre Giovanni riprendeva la scena da vicino, con scatti veloci e ripetuti.. Ad un certo punto Alessandra si sporse verso il tavolo e prese la bottiglia di vino, piena ancora per un terzo.. Cominciò a versare il contenuto tra le mie natiche, e a leccare il liquido che colava sulla passerina.. Fu una sensazione incredibile.. Il vino fresco, frizzante, mi regalava brividi di piacere, che la sua lingua andava ad amplificare.. Immaginavo il mio sedere, il mio sesso, bagnati di vino, saliva e umori, protesi verso l’alto, illuminati da quella luce soffusa.. Pensavo al viso di Alessandra che li sovrastava, che li possedeva.. Era fantastico.

Ma il meglio doveva ancora venire.. Finito il vino, la moglie di Giovanni prese a masturbarmi sfregando la bottiglia sul mio clitoride.. La sensazione era così intensa che i brividi scossero il mio corpo, facendomi tremare più volte.. Poi infilò il collo di vetro nella mia vagina, e prese a muoverlo dentro e fuori rapidamente.. Usava quell’oggetto duro e freddo come fosse stato un fallo, e in pochi minuti raggiunsi un orgasmo violentissimo.. Mi accasciai sulla schiena tra i cuscini del divano, esausta, e guardai in direzione di Giovanni, che continuava a fotografare il mio corpo pervaso di piacere.. Poi mise la macchina fotografica in mano alla moglie e mi si avvicinò.
‘Faglielo succhiare.. Non ha ancora avuto il piacere del tuo cazzo, stasera, amore..’
‘Lo vuoi, Angie? O sei già soddisfatta?’
Quelle parole mi risvegliarono dal torpore.. Pensai al membro duro e vigoroso di Giovanni, a come l’avevo visto un paio d’ore prima penetrare Alessandra, e la voglia crebbe a dismisura..
‘Si.. Fammelo leccare..’

Mi era sempre piaciuto il sesso orale, specialmente con Giovanni, perché aveva un sesso dritto, lungo, che diveniva sempre durissimo nella mia bocca.. Lui adorava farselo succhiare, e i suoi gemiti mi incoraggiavano a succhiare sempre più forte, fino a fare esplodere un fiotto di sperma nella mia bocca.. Quella sera però fu addirittura migliore del solito.. Stavo seduta sul divano, mentre lui da in piedi, lo spingeva con forza nella mia bocca.. Mi arrivava in gola, e mi sentivo quasi soffocare, ma non volevo smettere.. Alessandra scattava, e io mi sentivo così porca ed eccitante, che avrei continuato per tutta la notte.. Lo tirai fuori dalla bocca e cominciai a leccarlo lentamente, dal basso alla punta, succhiando con forza solo la cappella, per poi tornare giù.. leccai anche le palle, lo masturbai con le mani, e poi lo riinfilai in bocca, pompando sempre più veloce..

‘Fermati Angie.. Mi fai impazzire così..’ Giovanni si allontanò gemendo dalla mia bocca e si sedette sul divano.. Mi face segno di salire a cavalcioni su di lui, ma non mi sedetti.. Facendo forza con le gambe, restai con il sedere sospeso, e mi impalai sul suo cazzo, cominciando un favoloso smorzacandela, in modo che Alessandra potesse fotografare il membro di Giovanni che entrava ed usciva dalla mia fighetta.. Lui mi teneva per i seni, ed io mi reggevo sulle sue spalle.. Sincronizzammo i nostri ritmi, e presto fummo in grado di muoverci insieme, godendo da impazzire in quella posizione.. Ad ogni entrata del cazzo del mio amante sentivo il mio sesso allargarsi a dismisura, ed una fitta di dolore quando penetrava fino in fondo.. Ma mi abituai in fretta a quella piccola sofferenza, che si perse nell’immenso godimento che mi dava cavalcare quel membro durissimo.. Sentii arrivare l’orgasmo dopo qualche minuto, e lo urlai forte.. Volevo che Giovanni venisse insieme a me e così fu.. Proprio nel momento del massimo piacere, sentii il suo piacere invadere le mie viscere e colare fuori, lungo le cosce.. Per la seconda volta caddi esausta sul divano, sorridendo ai flash che immortalavano il mio sesso grondante di sperma..

(continua)

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