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Trio

Crisi creativa

By 12 Dicembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Il cursore stava lampeggiando già da qualche minuto, Naty fissava lo schermo, era preda di un blocco creativo, sapeva quello che voleva scrivere, ma non trovava le parole per iniziare, rilesse quello che aveva scritto, le sembrava buono, in fin dei conti era una affermata scrittrice di racconti erotici, i suoi libri erano conosciuti tra gli appassionati del genere, aveva sempre saputo creare situazioni intriganti, e personaggi sensuali, ma allora perché proprio quel racconto le riusciva difficile da scrivere?
Era ferma all’inizio di una scena di sesso di gruppo, era una situazione che l’aveva sempre intrigata, ma che non aveva mai provato, al contrario delle sue eroine le era sempre mancata l’occasione, si chiese se lei ne avrebbe approfittato di una simile occasione, si alzò e andò in cucina, un the freddo l’avrebbe aiutata a pensare, mentre beveva il the si ritrovò a pensare alla situazione che doveva descrivere, forse doveva prima sperimentarla, il pensiero la divertì, certo che provare prima quello che scriveva sarebbe stato sicuramente piacevole, in questo modo avrebbe saputo descrivere meglio le sensazioni che si provavano.
Accantonò il pensiero, e si rimise davanti alla tastiera, provò a scrivere qualche frase, ma non era convinta, quindi la cancellò, stranamente il pensiero di provare prima le situazioni che descriveva continuava a ritornarle nella testa, di solito questi pensieri, anche se divertenti, li dimenticava quasi subito.
Basta! Inutile insistere, meglio uscire a fare due passi, le sarebbero serviti a schiarirsi le idee, guardò dalla finestra per controllare il tempo fuori, era una bella giornata, aprì l’armadio per vestirsi, voleva vestirsi leggera, prese una minigonna nera che metteva in risalto le sue lunghe gambe, indugiò un attimo a pensare se indossare il reggiseno o no, poi decise di no, il suo seno sodo stava su da solo, il topo nero che indossò la fasciò come una seconda pelle, indugiò a guardare i suoi capezzoli che tendevano il tessuto, indossò un paio di sandali aperti con il tacco alto, si guardò allo specchio, il suo corpo si rifletteva sinuoso, a trent’anni aveva un fisico invidiabile, Il suo corpo si allargava all’altezza del suo seno stringendosi alla vita per riallargarsi sui fianchi in una curva sensuale, lasciò i capelli lunghi sciolti sulle spalle, e uscì.
Per strada camminava piano, fermandosi a guardare le vetrine dei negozi, cominciava a rilassarsi, era sicuramente di questo che aveva bisogno, mentre camminava si accorse che i suoi pensieri andavano ancora alla scena che doveva descrivere, e ogni volta lei si vedeva protagonista della scena, la cosa le dava un vago senso di fastidio, ma anche un senso di eccitazione.
Immersa nei suoi pensieri non vide che stava andando addosso a una persona, se ne accorse quando ci finì addosso;
-Mi scusi ero distratta-
-Non fa niente signorina, non è successo niente. Ma … Tu sei Naty-
lei guardò l’uomo a cui era finita addosso, altezza media, fisico regolare, un viso carino, ma non le sembrava una faccia conosciuta, anche se lui sembrava conoscerla;
-Mi scusi, ci conosciamo?-
-Ma dai, non dirmi che non ti ricordi di me, sono Franco-, Naty lo guardò con uno sguardo interrogativo, il nome non le diceva niente, il suo sguardo interrogativo doveva essere evidente, perché l’uomo si affrettò ad aggiungere particolari;
-Franco, ultimo anno delle superiori… l’ultimo banco…, io ti passavo i compiti di matematica, e tu mi aiutavi con quelli di italiano…-
Adesso aveva inquadrato di chi trattava, l’immagine che la sua mente richiamò era completamente diversa dall’uomo che aveva davanti, il diciottenne brufoloso che lei ricordava non aveva niente a che fare con l’uomo che parlava, lei restò a guardarlo senza dire niente per un lungo istante, poi più per cortesia, che perché avesse voglia di fare conversazione gli rivolse qualche frase di circostanza;
-Adesso mi ricordo, ma sei cambiato tantissimo, cosa fai da queste parti?-
-Lavoro assieme a Sandro, te lo ricordi Sandro?-
Eccome se si ricordava di Sandro, era il sogno di tutte le ragazze dell’ultimo anno, ma lui andava dietro a una sua compagna e non si era mai accorto di lei,
-Cosa fate assieme?-, adesso la curiosità era genuina
-Abbiamo aperto assieme uno studio di grafica qui vicino, anzi perché non vieni che ti faccio vedere. Anche a Sandro farà piacere vederti-
”Ne dubito”, pensò lei, comunque si mise a seguire Franco, non fecero molta strada, si fermarono davanti a una vetrina piena di cartelli, tanto che non si vedeva l’interno, e Franco la fece entrare, L’arredamento era spartano, oltre a due tavoli da disegnatori c’era un divanetto e due scrivanie , di cui una colma di carte, a uno dei tavoli c’era un uomo, lei lo riconobbe subito, il tempo aveva migliorato il Sandro che lei ricordava, i tratti regolari del viso da adolescente avevano lasciato il posto al viso di un uomo, La maturità gli aveva dato un aria più affascinante, il fisico si era irrobustito senza appesantirsi, pensò che con una camicia aperta sul torace sarebbe stato un prototipo da play boy estivo, lui alzò la testa dal tavolo dove stava disegnando, quando la vide gli occhi si illuminarono;
-Ma tu sei Naty- lei fù lusingata dal fatto che lui si ricordasse ancore il suo nome, e che l’avesse riconosciuta, istintivamente porto indietro le spalle sporgendo il suo seno , e mettendolo in mostra;
-Non credevo che ti ricordassi di me-, La voce di Naty si era fatta più calda il suo fare più civettuolo, Sandro si era alzato e era andato verso di lei per salutarlo, lui la baciò sulle guance, lei senti un calore salirle dentro, le sembrava di essere ritornata a scuola, solo che adesso non aveva nessuna rivale;
-Come va Naty, ti trovo benissimo, se possibile sei diventata ancora più bella-, il tono della voce era sincero, questo la fece inorgoglire,
-Anche tu stai benissimo, comunque a scuola non sembravi accorgerti che io esistevo-
-Veramente eri tu che non mi vedevi neanche-, disse lui, in tono difensivo
-Ma come ti era venuta in mente una cosa del genere?-
-Me lo aveva detto Marisa, ti ricordi di lei?-
Certo che la ricordava, era stata lei a dirgli che a Sandro non interessava, evidentemente stava lavorando per eliminare la concorrenza ”Che stronza”, pensò
-Prendi qualcosa- , Franco aveva aperto un piccolo frigo che avevano nello studio;
-Un analcolico se cè-
Franco prese tre bitter dal frigo e li versò, poi porse il bicchiere agli altri due amici, Naty si era seduta sul divano che c’era nello studio, i due uomini erano seduti di fronte a lei, mentre beveva ne approfittava per guardarli meglio, Sandro era proprio un bell’uomo, ma anche Franco non era male, se fosse stata sola con Sandro ci avrebbe provato, le era sempre rimasta la voglia di essere posseduta da lui, ma la presenza di Franco la inibiva.
Franco e Sandro seduti davanti a lei facevano indugiare i loro sguardi sul suo corpo, la minigonna che indossava faceva vedere una generosa porzione delle sue gambe, il suo seno sotto il top tendeva il tessuto e i suoi capezzoli erano disegnati perfettamente, l’ombelico scoperto sembrava stare lì per indicare dove guardare, la loro immaginazione vedeva il suo corpo nudo adagiato sul divano, i loro occhi brillavano a quella immagine.
I bicchieri erano ormai vuoti, i tre stettero per alcuni lunghi istanti a fissarsi negli occhi, poi si mossero a posare i bicchieri.
-Cosa state facendo?- Naty si alzò andando verso il tavolo dove poco prima stava disegnando Sandro, si chinò a guardare cosa stesse facendo, Sandro si avvicinò dietro di lei cominciando a illustrare il lavoro che stava facendo, Franco si era messo accanto a lei guardando anche lui i disegni, mentre sentiva la spiegazione, lei si spostò a indicare un articolare;
-Cosa rappresenta?-
Sandro si spostò per vedere, nello spostarsi si era appoggiato a Naty, il suo bacino era a contato con il suo culo, sentiva il solco delle sue natiche, l’odore della sua pelle gli riempiva le narici, il suo cazzo ebbe un guizzo, impossibile che lei non se ne accorgesse.
Lei si era accorta dell’effetto che aveva fatto all’uomo, ma non si spostò, il contatto di quel cazzo duro attraverso la stoffa la faceva eccitare, il suo respiro prese a farsi più rapido, non si accorse neanche che l’uomo aveva smesso di parlare, voleva sentire quel contatto.
Franco accanto a lei si accorse di quello che era successo, vide che lei non si muoveva, il suo sguardo vedeva il suo seno alzarsi e abbassassi sempre più velocemente.
L’uomo prese coraggio, le sue dita scostarono piano i suoi capelli e posò le sue labbra sul suo collo, lei ebbe un brivido, ma non fece nulla per farlo smettere, incoraggiato dalla sua reazione, continuò a baciare il suo collo avvicinandosi alle sue labbra, quando fù vicino alle sue labbra stette un attimo in attesa, lei girò piano la testa verso di lui porgendogli labbra, le loro bocche si unirono, lui mordicchiò le sue labbra, lei le schiuse, la lingua di Franco bagnò delicatamente le sue labbra, il cuore di Naty iniziò a battere a velocità folle, la sua eccitazione saliva a ritmi vertiginosi, non credeva che le potesse capitare,.
Dietro di lei Sandro cominciò a muoversi piano contro di lei, strofinandole il suo cazzo duro sul culo, le sue mani si mossero posandosi sui suoi fianchi e cominciando a percorrere la sua pelle, lei sentì le sue mani che entravano sotto il suo top e raggiungevano i suoi seni, le dita di Sandro trovarono i suoi capezzoli iniziando a carezzarli, quel massaggio li fece diventare duri come chiodi, Un sospiro le sfuggì dalla bocca, ma venne soffocato dalla lingua di Franco che era entrata andando a cercare la sua, le loro lingue si intrecciarono nella sua bocca, lei cercava quel corpo estraneo avvolgendolo con la sua lingua e succhiando avidamente, le mani di Franco si erano unite a quelle di Sandro nel carezzare i suoi seni.
Sandro si staccò da lei, abbassandosi dietro di lei, le sue mani fecero scorrere la zip della sua gonna, e la abbassarono piano, facendola scivolare ai suoi piedi, lei alzò le gambe liberandosi di quell’impaccio, le mani di Sandro scostarono le sue mutandine, lei sentì le sue dita carezzare la sua fessura già bagnata, allargò le gambe per sentire meglio le sue mani, l’uomo insinuò il suo viso tra le sue gambe, raggiungendo la sua fica con la lingua, Naty sentì crescere la sua eccitazione, i suoi umori cominciavano a uscire abbondanti, l’uomo leccava tutto con avidità procurandole brividi di piacere, la lingua saettava sul suo clitoride per poi scendere fino a insinuarsi nel suo buchino, ormai si sentiva prossima ad avere un orgasmo, l’azione delle mani di Franco sui suoi seni si univa alle sensazioni che le dava la lingua di Sandro, sentì un grande calore nella vagina, subito dopo dovette tenersi al tavolo per non cadere, l’orgasmo l’aveva travolta, sentiva le sue gambe umide per gli umori che colavano dalla sua fica, la lingua di Sandro non riusciva a raccoglierli tutti.
I due uomini la fecero sdraiare sul divanetto dello studio, il suo top raggiunse la gonna in un angolo, adesso rivelava lo splendore del suo corpo, Sandro aveva tolto i pantaloni mostrandole il suo cazzo già dritto, lo avvicinò alla sua bocca, lei tiro fuori la lingua iniziando a leccarlo golosa, anche Franco si era spogliato, e adesso si chinava tra le sue gambe, voleva sentire il sapore della sua fica, la sua lingua iniziò a scavare irruenta nel solco della sua fica, soffermandosi a succhiare il clitoride, l’eccitazione di Naty invece di calare continuava a crescere, lei si spinse in bocca il cazzo che stava leccando iniziando a succhiarlo con avidità, sentiva la consistenza di quel palo caldo, muoveva la testa cercando di spingerselo fino in gola, la sua lingua cercava di avvolgerlo ogni volta che lo tirava fuori.
-Non fermarti… continua ti prego…-
I commenti che sentiva la facevano eccitare ancora di più facendole aumentare il ritmo, Franco aveva smesso di leccarla, e si era posizionato in mezzo alle sue gambe, lei sentì il suo cazzo strofinarsi sulla sua fessura prima che entrasse, Franco la penetrò piano, assaporando la sensazione di carezza che gli dava la fica di Naty, la sentiva stringersi morbida attorno alla sua asta, il calore che emanava lo mandava in visibilio, quando entrò fino alla base stette un lungo istante ad assaporare quella sensazione di piacere, poi iniziò a scoparla, dapprima con colpi lenti, poi aumentando sempre di più il ritmo, ad ogni suo affondo Naty si sentiva completamente riempita, la sua fica si bagnava sempre di più, lei sentiva il piacere montarle dentro, inizio a succhiare il cazzo che aveva in bocca con più foga;
-Come sei stretta… non resisto…-
Le parole di Franco unite al cazzo che aveva dentro, le fecero avere un altro orgasmo, si agitò scompostamente in preda al piacere, l’uomo affondò con più forza il suo cazzo nella sua vagina prolungando il suo piacere.
Come se fossero sincronizzati, i due uomini si scambiarono di posto, Franco porse il suo cazzo lucido degli umori della sua vagina a Naty, lei lo inghiottì golosa, iniziò a succhiare avidamente, voleva sentire il sapore di quel cazzo mischiato a quello della sua fica, Sandro penetrò dentro di lei con un colpo secco, la sua vagina lubrificata dai suoi liquidi lo fece entrare senza difficoltà;
-Si dai… prendimi…-
Naty era finalmente posseduta da quel cazzo sognato tempo prima, avvolse la schiena dell’uomo con le sue lunghe gambe, stringendolo a se, voleva sentirlo sempre di più, Franco muoveva il suo bacino scopandola in bocca, lei aveva la sensazione di essere completamente riempita.
Continuarono a scoparla per un tempo che a Naty sembrò infinito, ormai non capiva se il piacere che provava era dato da orgasmi diversi o da un unico lungo orgasmo, sentì Sandro uscire dalla sua vagina, lei lo guardò con uno sguardo deluso;
-Non fermarti… non fermarti…-
Sandro aveva iniziato a massaggiarle il buchino posteriore, usava gli umori della sua vagina per lubrificarlo, lei sentì un dito forzare l’apertura, la sensazione era piacevole, Franco le aveva tolto il suo cazzo dalla bocca e le massaggiava il clitoride, quando sentì il cazzo appoggiarsi al suo buchino ebbe un attimo di paura, ma la sensazione di piacere era maggiore, Sandro spinse forzando l’apertura, per un momento sembrò che non dovesse farcela, poi Naty sentì la punta entrare dentro, si era aspettata di sentire dolore, ma sentiva solo una sensazione di fastidio, le dita di Franco sul suo clitoride la distraevano, il cazzo di Sandro stava guadagnando spazio dentro il suo culo, lei si sentiva come se le spostassero tutti gli organi, finalmente sentì le palle di Sandro toccarle le natiche , si sentiva completamente invasa l’uomo iniziò a muoversi dentro di lei, quando usciva sentiva come se si stesse svuotando, per poi sentirsi nuovamente riempita, franco aveva iniziato a leccarle e succhiarle il clitoride, il calore che le invadeva la vagina la faceva impazzire, ormai non ragionava,
-Ora vi voglio assieme…-
le parole restarono nell’aria, i due uomini si guardarono un istante, poi Sandro uscì dal suo culo, Franco si sedette sul divanetto e la fece salire sul suo cazzo, la sua vagina lo accolse senza nessuna difficoltà, lei iniziò a dimenarsi sopra quel cazzo duro, Sandro la fece chinare in avanti, puntò il suo cazzo verso quel culo che aveva penetrato fino a poco prima, non ebbe bisogno di forzare, il buco si adatto subito a quel copro estraneo, a Naty mancò il fiato, non riusciva a muoversi, era completamente riempita dai due uomini, con difficoltà i due cazzi iniziarono a muoversi dentro di lei, adesso non c’era pieno e vuoto, era sempre piena, i due cazzi si strofinavano dentro di lei, i due ormai avevano trovato il ritmo, la scopavano con forza.
Un liquido caldo le invase l’intestino, Sandro era venuto dentro di lei, lei sentì il suo cazzo ritirarsi da dentro di lei, un orgasmo improvviso la colse facendola dimenare sul cazzo di Franco, schizzi caldi le invasero la vagina, anche lui le era venuto dentro, lei si agitò ancora su di lui in preda agli spasimi dell’orgasmo, quando si calmò si lasciò scivolare di lato ansante.
Rivoli di sperma uscivano da dentro di lei macchiando il divano, mentre ansimava pensò che adesso sapeva cosa scrivere.

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