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Trio

E’ difficile lasciarsi

By 31 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono stato fidanzato con Giovanna sin dai tempi della scuola superiore, ma dopo molti anni di fidanzamento quando lei aveva 33 anni, noi ci eravamo estraniati l’uno dall’altra. Stavamo ancora abbastanza bene insieme ma ci eravamo disinnamorati d’uno dell’altra e lo avevamo capito da diverso tempo.

Giovanna &egrave una ragazza molto attraente, capelli biondi, un corpo snello e una terza di seno per il quale io nutrivo una forte attrazione. Dopo tutti questi anni, ancora mi veniva duro soltanto a guardarla.

Noi non volevamo ammettere che la nostra relazione era giunta al termine, ma dopo un periodo piuttosto aspro decidemmo che era giunto il momento di lasciarsi dopo tutto questo tempo trascorso insieme.

Sfortunatamente non era così semplice raccogliere le proprie cose e andare via. Giovanna ed io avevamo appena firmato assieme un contratto di affitto di tre anni per un grosso appartamento dove vivevamo, perché ci era stato offerto un ottimo contratto.

Nessuno di noi due aveva risparmiato abbastanza denaro per poter pagare il corrispettivo all’altro e poi pagare l’affitto di un altro appartamento, così ci accordammo rapidamente che anche se ci eravamo separati avremmo continuato a vivere sotto lo stesso tetto fino a che non fosse terminato il contratto di affitto.

Giovanna insistette nel volersi tenere la camera da letto, dal momento che l’aveva decorata personalmente e metà della sua roba era là dentro.

L’altra stanza del nostro appartamento era più piccola e non era abbastanza grande da poter contenere un letto di medie dimensioni dal momento che avevamo sistemato in quella stanza anche il mio computer. A malincuore fui costretto a dormire nel divano letto del salotto.

Dal momento che dovevamo dividere quell’appartamento per altri tre anni, discutemmo della possibilità di cosa sarebbe avvenuto se uno di noi avesse conosciuto qualcun altro. Concordammo che ciascuno di noi poteva riportare a casa qualcuno per trascorrerci la notte insieme, sempreché fossimo discreti e rispettosi dell’altro nel fare questo.

Ammetto che mi ci volle un po’ di tempo per abituarmi a tutto questo e gli inizi furono difficili, non essendo più fidanzati, ma vivendo ancora sotto lo stesso tetto. Giovanna d’altro canto sembrava adattarsi molto più velocemente e facilmente di me a questa nuova condizione.

Si godeva di nuovo la sua libertà e usciva sempre per andare a ballare, nei pub o alle feste organizzate dagli amici, senza mai chiedermi nulla o invitarmi ad andare con lei. Si godeva il suo nuovo status di single e tornava abbastanza spesso a casa completamente ubriaca nelle prime ore del mattino.

In fondo alla mia mente io provavo ancora dei forti sentimenti nei confronti di Giovanna e io invece stavo trascorrendo un momento difficile perché non stavo approfittando affatto della mia condizione di single come invece stava facendo lei. Io invece ero occupato soltanto con il mio lavoro.

Le settimane passarono ma Giovanna non aveva ancora riportato a casa nessuno e non aveva neppure mai trascorso la notte fuori di casa così io avevo almeno la consolazione di sapere che non aveva un’altra. Pensai che forse evitava di riportare a casa qualcuno perché non voleva farmi stare male.

Tuttavia stavo per scoprire a mie spese che mi ero completamente sbagliato riguardo a questa ultima considerazione.

Un giorno alle prime ore di un Sabato mattina sentii alcuni sussurri e risolini alla porta. Ero già andato a dormire da diverso tempo sul divano letto e quando buttai l’occhio sull’orologio vidi che erano le due del mattino.

Sapevo che c’era Giovanna sulla porta. Stava armeggiando con le chiavi provando ad aprire la porta. Quando alla fine la porta si spalancò capii perché fosse così complicato aprire la porta.

Dalla luce del corridoio mi accorsi che c’era anche un uomo insieme a lei. Lui era piegato su di lei, mentre le baciava il collo e le palpava il sedere.

Lei le sussurrò di fare piano e lo condusse nella nostra camera da letto. Erano indubbiamente ubriachi entrambi e sbattevano ovunque mentre attraversavano il salotto.

Quando entrarono nella stanza da letto, erano troppo persi nel piacere e nel desiderio reciproco che si sono dimenticati di chiudere la porta della stanza.

Dalla posizione in cui mi trovavo potevo vederli l’uno che spogliava l’altro lentamente, palpandosi l’uno con l’altra mentre iniziavano alcuni giochi preliminari. Quello che io stavo guardando di fronte a me era esattamente quello che era stata la nostra vita amorosa all’inizio quando cominciavamo ad uscire insieme ma che con il passare degli anni quella scintilla era andata perduta.

Non potevo ancora alleviare il dolore, ma sentivo sofferenza, tristezza e gelosia a guardare quest’uomo giocare con la mia ex fidanzata.

L’uomo aveva circa trent’anni e sembrava facesse molto sport perché era piuttosto alto e ben fatto. Era appena riuscito a slacciare il reggiseno di Giovanna e i suoi seni balzarono fuori scoperti per lui.

Lei a quel punto aveva addosso la sola striminzita cintura di cuoio per il suo sconosciuto. Allo stesso modo anche lui era quasi completamente nudo con addosso i soli boxer.

Mentre lui le accarezzava il seno, e le succhiava i capezzoli, lei lentamente allungava una mano dentro ai suoi boxer e iniziò a masturbarlo piano piano. Molto tempo prima che si stendessero nel letto, lui aveva già cominciato a tirarla per la cintola ed aveva iniziato a sditalinarle la fica.

Non potevo credere che stavo veramente guardando Giovanna che veniva sditalinata da uno sconosciuto. Io ancora la sentivo nel mio cuore come se fosse la mia fidanzata. Ero rimasto deluso nel pensare che forse ci stavamo solo prendendo una pausa di riflessione nella nostra relazione, tuttavia con quello che stavo vedendo svolgersi di fronte a me avevo capito di essermi sbagliato.

Giovanna era ripartita veramente e non aveva rimpianti.

Il tizio poi si tirò su nel letto e offrì il suo cazzo alla bocca di Giovanna. All’inizio lei continuò a masturbarlo dalla posizione in cui si trovava, ma lui iniziò a spingere il suo grosso cazzo verso la sua faccia e lei alla fine cedette e iniziò a spompinarlo.

Dalla mia posizione potevo vedere molto bene Giovanna che gli succhiava il suo enorme cazzo mentre lui gli infilava un dito dentro alla sua fica. In quel momento realizzai di avere una impetuosa erezione nel guardare quello che stava accadendo. Ero arrabbiato e geloso ma il mio cazzo era duro come il marmo. Ero veramente confuso relativamente a questo mia sensazione.

Alla fine il momento della verità arrivò. Li guardavo scambiarsi la posizione. Lo sconosciuto adesso era sotto di lei e la mia ex fidanzata si era messa a cavalcioni sopra di lui e si stava sistemando il cazzo nella giusta posizione per essere penetrata.

Fu solo allora che mi accorsi che lui non stava indossando alcun preservativo e nemmeno lei stava cercando di infilarglielo.

Che cosa diavolo stava succedendo? Durante i cinque anni della nostra relazione avevamo sempre usato il preservativo. Giovanna lo voleva assolutamente e non mi aveva mai permesso di scoparla senza. Persino quando prendeva la pillola lei insisteva ancora che io indossassi il preservativo per sicurezza. Ora era pronta a farsi scopare da uno sconosciuto completamente protetta.

Tutto quello che potevo fare era guardare come lei si allineava quel grosso cazzo sulla sua fica e cominciava ad affondare lentamente so di lui. Potevo vedere quell’asta sparire per la sua intera lunghezza dentro di lei. Sentì anche lei ansimare fragorosamente quando si impalò completamente su di lui.

Lei cominciò a cavalcarlo su e giù lentamente, tenendo il ritmo mentre lui la scopava.

Dopo qualche minuto avevano un ritmo considerevole e stavano scopando in maniera selvaggia e furiosa. Giovanna lo stava cavalcando mentre lui la afferrava e giocava coi i suoi capezzoli.

Lui cominciò anche a sculacciarla nelle natiche in modo molto forte e ogni volta che io sentivo quello schiaffo era come una pugnalata nel cuore per me, perché Giovanna stava godendo ad alta voce come se lei lo adorasse.

Poi l’uomo rigirò la mia ex fidanzata e la fece stendere sulla schiena e iniziò ad allineare nuovamente il suo cazzo con la sua fica che adesso era ben lubrificata. Lui le spalancò le gambe e iniziò a ficcare con forza il suo cazzo dentro e fuori alla passera della mia ex ragazza.

Quando iniziò a pompare il suo cazzo sempre più forte e sempre più velocemente dentro di lei, potevo sentire la voce di lei che lo incoraggiava a farlo ancora più forte.

‘Si, si, scopami, scopami più forte! Non ti fermare!’ Urlò lei.

Era da un po’ di tempo che non la sentivo parlare a quel modo durante l’atto sessuale. Nei primi tempi della nostra relazione lei era solita parlare in quel modo durante l’atto sessuale, ma io non l’avevo più sentita da più di due anni.

Giovanna poi gemette fragorosamente e ansimò. Potevo dire con sicurezza che aveva appena avuto un orgasmo.

Il suo nuovo amante non era lontano dal venire e gli urlò: ‘Sto per venire piccola!’

Io rimasi scioccato nel sentire la sua risposta.

‘Si, si, riempimi, amore!’

Che cosa stava accadendo? Lei gli stava permettendo di sborrarle dentro? Durante i cinque anni della nostra relazione con Giovanna non mi era mai stato permesso di sborrarle dentro, e non l’avevo mai scopata senza il preservativo, nemmeno una volta. Adesso, lei era con un completo sconosciuto che probabilmente aveva appena incontrato e gli stava permettendo di farlo!

Lui lo ficcò con forza dentro alla sua fica altre due o tre volte, poi grugnì ad alta voce, annunciando che aveva appena eiaculato dentro alla fica della mia ex ragazza.

Poi si coccolarono e si sussurrarono cose dolci per qualche minuto poi si addormentarono insieme completamente nudi.

Io mi ero venuto da solo dentro alle mie mutande senza nemmeno rendermi conto. Prima che mi andassi a ripulire comunque io mi avvicinai in punta di piedi alla stanza da letto e arrivai sino a Giovanna per poterle dare una occhiata più da vicino.

Come volevasi dimostrare era vero, lui aveva sborrato direttamente dentro alla sua fica e potevo vedere il suo sperma che stava ancora sgocciolando fuori dalla sua fica e accumularsi nel letto.

Erano quasi le quattro e così mi ripulì velocemente e tornai a dormire.

La mattina seguente fui svegliato dalle loro voci che provenivano dalla cucina. Sembrava che si fossero fatti la doccia insieme e stavano indossando i ‘nostri’ accappatoi. Questo fottuto bastardo stava indossando il mio accappatoio.

Giovanna mi prese in giro quando mi vide alzarmi dal divano, dicendo: ‘Buongiorno dormiglione, finalmente ti sei svegliato.’

Poi mi presentò il suo nuovo uomo, Michele, ed io ebbi immediatamente una avversione per le sue maniere confidenziali, quasi arroganti. Mi chiese scusa per aver usato il mio accappatoio ma io gli diedi solo una occhiataccia non conoscendolo affatto.

Più tardi, dopo che Michele se ne andò, Giovanna iniziò a dire che avrei potuto vederlo più spesso perché lei voleva certamente vederlo nuovamente. Il mio cuore affondò proprio quando stavo sperando che forse era stato solo il gioco di una notte.

Non riuscivo a capacitarmi e indagai sulla cosa cercando di fare qualche domanda su di loro. Gli chiesi come si erano incontrati e domande del genere e poi riuscì perfino a farmi sfuggire un commento dicendo che speravo che l’avessero fatto in modo protetto la notte prima, perché in casa non c’era rimasto nessun preservativo.

A quel punto lei potevo semplicemente rispondermi che non erano affari miei ma lei mi rispose perfino che lei in quel periodo prendeva la pillola e che non aveva assolutamente più bisogno di usare il preservativo, e mi desse che era stata fin troppo paranoica in passato riguardo a questa cosa e aveva continuato ad avere questa abitudine chiedendomi di usare il preservativo anche quando non era più necessario. Ma ora che lei stava iniziando una nuova storia con un nuovo uomo, voleva provare il sesso senza protezione per la prima volta in vita sua.

Lei me lo consigliò caldamente dicendomi che si sentiva molto meglio che in nessun altro modo e che avrei dovuto cercarmi una ragazza per provare a farlo senza.

Non potevo credere che stava semplicemente congedando la nostra precedente vita sessuale così facilmente come se niente fosse. La mia auto stima prese un altro pesante colpo.

Durante la settimana successiva le cose non andarono molto meglio. Michele iniziò a farsi vedere nel nostro appartamento varie volte e facevano l’amore ogni giorno e qualche volta anche più volte al giorno. Quando stavo con Giovanna, non avevamo mai fatto sesso così spesso. Adesso lei si era trasformata in una lurida sgualdrina per questo uomo che conosceva a mala pena.

Durante i mesi seguenti la mia gelosia continuò solo a crescere. Giovanna sembrava aver completamente dimenticato il nostro accordo di essere discreti nel rispetto dell’altro. Lei e Michele adesso non si nascondevano neppure più e facevano sesso in maniera sempre più spregiudicata e aperta via via che il tempo passava.

Spesso quando entravo in casa li trovavo a scopare sul divano (che era il mio letto) o nella doccia o nella mia precedente stanza da letto dal momento che loro non si preoccupavano neppure di chiudere la porta.

Quando non li vedevo con i miei occhi, potevo sentire le molle del letto che cigolavano e Giovanna che gemeva a voce alta mentre Michele la scopava per ore e ore fino allo sfinimento.

Io stavo abbastanza male per questa cosa, ma poi un giorno tornando a casa, trovai Giovanna in lacrime. Michele l’aveva lasciata e lei aveva il cuore a pezzi. Lei mi disse che non aveva mai avuto in vita sua un amante come Michele.

Le dissi che avrebbe sempre avuto me a prendersi cura di lei, così lei si asciugò le lacrime e mi ringraziò per essere un così bravo amico. Lei sapeva quali fossero le mie intenzioni e ci baciammo di nuovo come amanti quella notte.

Non tornammo insieme immediatamente, e infatti Giovanna ebbe svariati altri uomini durante la nostra permanenza in quell’appartamento. Lei se li scopò tutti mentre io la guardavo farseli tutti.

Alla fine, quando il contratto di affitto della nostra casa si avvicinava al termine, Giovanna ammise che le piaceva l’avermi sempre intorno. Si scusò per avermi usato semplicemente come una spalla su cui piangere per tutti quegli anni e lei acconsentì nel volermi dare una seconda opportunità.

Alla fine mi permise di scoparla senza il preservativo e io venni immediatamente dentro di lei immaginandomi tutti quegli altri uomini che se l’erano scopata.

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