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Trio

Il caffettino

By 23 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Fuori un temporale rende insopportabile restare in strada. Prendiamo appuntamento io, te e Valeria per un caffettino nel solito posto segreto.
Arriviamo contemporaneamente. Tutti e tre bagnati dal temporale.
L’ambiente &egrave caldo e accogliente come sempre.
Sei intenta a liberarti di giaccone e quant’altro, le cose che si sono bagnate di più. Guardi il tuo decollete, hai le tette bagnate e i capezzoli che spingono contro la tua maglietta glicine.
Ti volti per vedere se noi altri ce ne siamo accorti. Resti sorpresa: Valeria abbandonata con la lingua conficcata tra le mie labbra!
Non fai a tempo a rendertene conto, io ti allungo una mano. Ci raggiungi e, come se non aspettassi altro, ti accoccoli in ginocchio affianco a me: sia io che Valeria sappiamo che i tuoi pompini sono proverbiali…
Ti vengo in bocca quasi subito, non solo per la tua bravura, mentre Valeria ti accompagna la testa verso di me con una mano.
Hai un po’ della mia cremina sulla guancia. Chiedo a Valeria di aiutarti a pulirtela. Ti tende due dita sul volto, una carezza per raccoglierla, poi se le infila tra le labbra succhiandole.
Ci sediamo già rilassati sul divano, musica lounge in sottofondo, qualche minuto di silenzio interrotto da qualche risatina di te e di Vale.
Valeria &egrave la più timida dei tre, sarà perché ha fatto poche esperienze, sempre fidanzatissima e poi sposatissima. Tu hai potuto assaggiare uomini e situazioni diverse, hai un po’ di scaltrezza e sai muoverti meglio.
La tua amica all’improvviso sorprende tutti: ‘Fatemi fare qualcosa di estremo’. La guardi stupefatta e compiaciuta al tempo stesso, quella richiesta ti sorprende e ti eccita: la Vale pudica che hai sempre conosciuto che vuol lasciarsi andare fino all’inverosimile’
Di sua spontanea volontà si gira mettendosi in ginocchio sul divano, rivolta all’indietro, gomiti poggiati sullo schienale e testa leggermente inclinata all’indietro, ad occhi socchiusi.
Comincio a massaggiarle la passerina, trovandola già parecchio umida. Allunghi timidamente una mano: non hai mai fatto sesso con un’altra donna né mai ti &egrave saltata in mente un’idea simile. Ma stavolta si tratta di una situazione molto intrigante, garbata, e per giunta lei &egrave la tua migliore amica.
Le poggi il pollice sul buchino del sedere e cominci un massaggio circolare, delicato, lento. Lo fai come se quel corpo fosse il tuo, non ti senti lesbica, stai solo provocando piacere a una tua amica come se lo stessi facendo a te stessa.
Raccogli un po’ di muco che cola dalla sua passerina per aiutare il tuo massaggio. Senti che il suo buchetto si allarga facilmente, e ti chiedi se anche Vale la pudica abbia già provato quel tipo di penetrazione alternativa.
Anche la mia mano procede senza sosta. Mi siedo tra le gambe di Vale, ormai spalancatissime, avvicinando la bocca alla mia mano e alla sua passera. Ogni volta che le tocco il clitoride con la lingua Vale ha un sussulto, e con una mano mi tiene la bocca incollata al suo sesso, come a pregarmi di non interrompere quel ‘trattamento’. 2/

Guardo dal basso le tue dita massaggiarle il sedere, entrare e uscire lentamente e più volte dal suo buchetto posteriore. Un massaggio eccitantissimo fatto a un’altra donna, per giunta la tua migliore amica, non l’avresti mai detto.
Ti invito a scambiarci di posto. Io passo dietro a Vale, tu vieni a sederti sotto di lei, sguardo all’insù. Ho una voglia: farle sentire un uccello che le entra indietro, e di tanto in tanto immergerlo nella tua bocca generosa.
Glielo appoggio sul buchetto e continuo il massaggio che le stavi facendo tu. Poi guardo la tua bocca lì sotto, alla sua portata, a un passo dalla sua passerina e dal mio uccello. Lo faccio scivolare tra le tue labbra, e lascio che ti scenda giù in bocca fino alla fine.
Lo succhi, lo ingoi, lo lecchi a lungo, sembri gustarne il sapore come una leccornia prelibata. Poi lo lasci andare, ricordando che il culetto della tua amichetta resta la destinazione originaria.
Comincio a spingerlo dentro, fatica ad entrare. Riesci ad infilare le tue mani per allargare la strada il più possibile, aiutandola a tenere le gambe divaricate e spingendo le sue natiche verso l’esterno. Entro un po’ alla volta, pochi centimetri, poi mi fermo, poi spingo un po’, poi un’altra sosta, poi scivolo lentamente fuori. Ogni volta che esco lo affido nuovamente alla tua bocca, eccitato dal fatto che assaggerai anche il sapore del culetto di Vale, oltre che quello del mio uccello pulsante. La cosa eccita anche te.
Le arrivo dentro, mentre le tengo con una mano i capelli corvini, tirandole un po’ la testa all’indietro. Ti faccio avvicinare, voglio che tu non perda quello spettacolo: il buchetto della tua amica rosso, largo, con un fiotto di crema chiara che emerge appena.
Sto per chiederti ciò che eccita ogni uomo sufficientemente porcello: prenderti la mia crema direttamente da quella tenera cavità appena violata.
Lo fai senza fartelo ripetere, segno che quella scena ti ha eccitata oltremisura. Cominci a leccare bene, un’opera di dedizione e di gran cura, alternando le labbra alla lingua per riuscire a cogliere anche la crema scesa più in giù. E’ buono, ti sorprendi a pensare, tutt’altro rispetto a ciò che si potrebbe immaginare a mente fredda.
Finisci il tuo lavoretto. ‘Adesso tocca a te’ ti dico, e poi aggiungo ‘E tu devi ricambiare la sua carineria’ rivolto a Vale.
Sai bene quale posizione assumere perché il piacere non si trasformi in dolore. Sei già allargata, per fortuna il tuo culetto non &egrave nuovo a certe pratiche. Ti scorro dentro facilmente, scendo fingiù, senti il mio bacino poggiarmi sul tuo sedere. Ti lasci scappare un ‘Mi stai sfondando’, ma il sorriso che hai sul viso mi dà conferma che ti piace molto.
Procedo penetrandoti il sedere con solerzia, scendo dentro veloce, esco lasciandotelo allargato e pulsante, poi rientro, scendo giù e esco di nuovo rapidamente. Sensazione di riempimento e svuotamento, forse &egrave il segreto per godersi pienamente una cosa che altrimenti rischierebbe di essere solo una violazione del proprio corpo.
Non ti vengo dentro, perché a un certo punto Valeria prende in mano l’uccello e comincia a masturbarlo con foga. Vuoi godere anche tu, la tua mano s’infila tra le tue gambe trovando la mia che cerca di far esplodere il tuo clitoride. Dieci dita che s’intrecciano per darti piacere.
Vieni copiosamente mentre io riempio la bocca di Vale, e la tua amichetta deve aver imparato che le cose si portano a compimento fino in fondo, senza trascurare alcun particolare.

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