Skip to main content
Trio

Il Faro

By 31 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Il Faro.

Ciao a tutti i lettori , Mi chiamo Laura, questa piccola storia inizia quando nella mia vita si presentò con prepotenza un ragazzo più giovane di me.
Ivan , infatti, al tempo aveva trent’anni ed io 40!
Non sono una modella ma certo le mie forme non passano mai inosservate, sono una ex ballerina di salsa e questo ballo mi ha graziata di un bel fisico; certo bocca carnosa e tette notevoli e sode me le ha donate madre natura, ma il mio bel culo che molti adorano farsi l’ho allenato negli anni con la danza latina americana.
Ivan era un giovane professionista, intelligente e terribilmente sexy parlava e si muoveva come se stesse sempre provocando una qualche tipo di reazione.
L’ho conobbi in occasione di un corso di specializzazione in diritto bancario che si teneva vicino alla mia città; subito si rivelò una gran feeling, era una persona molto piacevole.
Ciò che più mi stupiva era che mentre parlava di cose serie o scherzose la mia figa si bagnava in modo ingovernabile e regolarmente dovevo trovare il modo poi di sfogare l’orgasmo, magari in bagno infilandomi due dita dentro. Quel ragazzo mi eccitava da pazzi devo ammetterlo. Però quante paure’e se non gli fossi piaciuta? Se mi avesse trovata troppo grande?
Comunque il corso professionale procedeva al pari della nostra amicizia.
Un venerdì, dopo la fine del corso mi chiese se gradissi prendere una pizza in un locale un po’ fuori città sul mare, io, tra l’altro affamata, mi trovai d’accordo.
La cena fu decisamente simpatica risi e parlai moltissimo di tutto. I suoi occhi scuri e pungenti mi stavano travolgendo.
Si fece quasi mezzanotte e decidemmo di rientrare, io però gradivo ancora la sua compagnia. Così mentre eravamo di strada, scorgendo in lontananza il cicalio luminoso della luce del faro di S’ Marco, gli chiesi se mai l’avesse visitato. Lui mi disse di no ma che l’avrebbe sempre voluto, ma poi come spesso accade in questi casi tutto rimase sempre un semplice proposito.
Gli proposi, quindi, di avvicinarci, a meno che non avesse fretta di rientrare.
Lui, come risposta, prese la deviazione per il molo del faro e dopo cinque minuti si parcheggiò nei dintorni della grande torre luminosa che dall’alto ci illuminava ora si ora no con una luce calda color ocra.
Intorno a noi ma non troppo vicino vi erano altre auto con coppie decisamente intente a scopare o qualche guardone che si godeva gli spettacoli offerti dalle ragazze che salivano e scendevano a smorza candela sul pene di qualche fortunato sconosciuto o qualche altra messa a quattro zampe, veniva sbattuta da dietro con passione.
Per un attimo pensai che forse sarebbe stato meglio andarsene, e che probabilmente lui non gradiva quello spettacolo.
Per qualche minuto rimanemmo anche noi spettatori non paganti di immagini sensuali e spinte offerte ai nostri occhi; ad un tratto però lui esordì ‘ho sempre trovato stimolante ed eccitante guardare gli altri farlo’ e dicendo questo mi prese una mano e se la portò decisa sul pacco che mi rivelava un cazzo duro e notevole, probabilmente sofferente in quell’angusto spazio.
Io, da subito, rimasi felicemente incredula , ma ancor di più mentre sentivo risalire l’altra mano sotto la mia gonna lungo lo spacco e andare sicura e ferma al mio monte di venere. Prese ad accarezzarmi con pressione sapiente la figa, già fradicia per le immagini spinte e vere che potevano vedere i mie occhi, poi, sentii chiaramente le sue dita dentro che pizzicavano il mio clitoride e’ cavolo mi arrivò un orgasmo inaspettato.
Quindi senza chiedermi il permesso mi disse ‘spogliati’. Lo feci.
Mi spogliai con calma guardandolo negli occhi e quando fui solo con il minuscolo tanga mi disse ‘ora mettiti a quattro zampe cosicché da fuori possano ammirare il tuo bel culo’ ‘ io ubbidii.
Quindi, lui si sbottonò i pantaloni come se svolgesse la carta di un regalo da offrirmi e mi disse ‘ora succhia tutto’; io avvicinai il mio viso a quel bellissimo cazzo giovane e mi dissi tra me e me ‘sono propria una troia!’, quindi cominciai a leccargli il glande rosa e gonfio e come un a pesca.
Dopo un attimo senti la sua mano dietro la mia testa che mi forzava dolcemente ed inesorabilmente a prenderlo tutto fino a far scomparire la cappella dentro la mia bocca.
Mentre gli succhiavo il cazzo come una puttana di strada dentro una macchina, lui mi sfilò per metà il tanghino in modo da poter infilare un dito nella mia fessura bollente e scoparmi con la mano col lo stesso ritmo con cui la mia testa andava su e giù sopra quel meraviglioso palo di carne’
Poi ad un tratto Mi disse ‘Sai che ci stanno guardando tutti? un tipo sui cinquanta è perfino sceso dall’auto e si è seduto sul cofano per guardare meglio il tuo pompino e la tua figa aperta’, io per un attimo tolsi il cazzo dalle mie labbra ma giusto il tempo di accorgermi che la cosa mi eccitava ancora di più, quindi ansimando risposi ‘meglio! Così gode un pò anche lui’.
Succhiavo e succhiavo quel pene duro e grosso come mai avevo fatto prima e capivo tutte mie amiche che mi avevano spiegato quanto fare la troia con uno molto più giovane di te non avesse eguali nel farti sentire bellissima, desiderata e sempre giovane. Era vero! Quanto era vero!
‘Il cinquantino si sta toccando il pacco da sopra i pantaloni” mi disse.
Io non curante gli dissi ‘e chi se ne frega’ scopami adesso, che il tuo dito nella figa non lo sento più, ho bisogno di vero cazzo!’
Lui mi bacio con passione, mentre io lo segavo con violenza, poi mi ordinò di impalarmi da sola dandogli le spalle per poter guardare la faccia dei nostri spettatori .
La cosa mi piacque e subito mi sedetti scendendo con calma sul suo bastone caldo.
Fu come essere squarciata dentro sentivo un corpo estraneo con la punta grossa che sbatteva sul mio utero. Subito mi prese i seni e li strizzo fino a farmi male poi cominciò a farmi andare su e giù con entusiasmo e sopratutto con movimenti ampi e visibili dall’esterno dal parabrezza a tratti illuminato dalle luci del faro.
Ero eccitatissima e urlavo il mio piacere lo incitavo a spingere più a fondo il cazzo e gridavo che se mi avesse scopata sempre in quel modo gli avrei concesso qualsiasi cosa mi avesse chiesto.
Persi il conto degli orgasmi.
Accadde quindi una cosa che in un’altra vita avrei allontanato anche solo come ipotesi, il cinquantino si staccò dal cofano della sua auto e si avvicinò al nostro finestrino. Io rimasi quasi senza fiato senza saper che fare , ma Ivan sotto di me invece mi mise una mano sul seno e una sul collo e mi scopò con colpi violentissimi’ io sconvolta da quella passione, venni ancora urlando proprio davanti a quello sconosciuto signore.
Era fine estate i finestrini della nostra auto erano aperti quindi sentì chiaramente le parole del nostro improvvisato spettatore ‘ti sei trovata proprio una gran puttana da scopare eh?’ Allora Ivan disse ‘ già, piace anche a te vero? E non sai come lo succhia! E’ una pompinara nata” e mentre diceva questo mi dava da succhiare il suo dito medio.
Io non riuscivo a credere a quello che stavo vivendo, certo è che allungai una mano fuori dal finestrino e massaggiai la patta dei calzoni del uomo che si era piazzato proprio lì fuori dal finestrino accanto a me.
Sentì subito un cazzo enorme durissimo; lo sconosciuto mi tocco un seno e lo fece con la maestria di chi ne ha toccati molti. Ebbi subito un moto di eccitazione: due uomini per la prima volta mi stavano toccando’ io con una mano cominciai ad aprire la cerniera dei pantaloni del cinquantino e con l’altra stringevo dolcemente i ciglioni del mio giovane stallone che mi sussurrava frasi tipo ‘e brava la mia troia’ cosi brava, ora prendiglielo in mano e fagli una bella sega’.
Io avevo perso la testa, avevo un cazzo duro nella figa e uno nuovo mi si stava per rappresentare proprio davanti al viso.
Lo sconosciuto prese la decisione e mi aiutò a tirar fuori il suo pene che subito mi sembrò lungo e nodoso. Lo strinsi con le dita e subito lo carezzai. Vidi attraverso il parabrezza che le altre coppie ormai avevano i visi immobili, come ipnotizzati dal mio spettacolo; ebbi un brivido di piacere, da sotto sentii la voce di Ivan: ‘dai Laura fagli sentire come lo succhi’ ed il tipo dal di fuori: ‘sii bocchinara’ dai mettici la tue belle labbra su questo cazzone’, io mi girai verso Ivan e dissi: ‘sei un proprio un porco ma mi piaci così’ e presi il cazzo dello sconosciuto in bocca e cominciai a pomparlo con foga.
Sentii dallo sconosciuto: ‘ehi puttana guarda che devo sborrare!’ ed Ivan :
‘hai visto la santarellina come ha imparato a godere?’ Ed immediatamente con un mio ennesimo orgasmo, due fiotti caldi mi riempirono la figa e la bocca’
Mi sentii come mai prima e desiderosa di ripensare alla mia vita passata ed a quella che avrei voluta per il futuro.

Leave a Reply