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Trio

Il negozio di ciclista

By 24 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Stavo tornando a casa, dopo le lezioni del pomeriggio quando, improvvisamente, mi scoppiò la gomma anteriore della bicicletta.
Ci fu un gran botto e per puro caso non persi l’equilibrio e caddi.
Ora ero veramente nei guai, senza la bici ci avrei messo un sacco di tempo a tornare a casa e poi, con questo caldo, spingere la bicicletta sarebbe stato ancora più faticoso.
Comunque non mi persi d’animo ed iniziai a camminare tenendo la ruota un pochino sollevata da terra.
Stavo sudando le classiche sette camice!!
Per fortuna mi ero vestita in modo molto leggero, in verità fin troppo visto che a scuola i ragazzi ed anche qualche professore avevano indugiato un po’ troppo nel guardarmi, magari in controluce.
Sono una bella ragazza, 1,70, bionda, con gli occhi azzurri e con un fisico da modella e quel giorno indossavo una gonnellina plissettata molto leggera e molto corta, con un ridottissimo perizoma, una canotta con le spalline strette che metteva in risalto il seno, non molto prosperoso in realtà, una seconda, ma alto e sodo coi capezzoli perennemente duri ed ovviamente senza reggiseno.
Infine un paio di sandali bianchi col tacco che effettivamente non erano molto adatti ad andare in bicicletta figuratevi se poi dovevo spingerla.
La canotta si stava rapidamente inzuppando di sudore e le gocce scendevano nel solco dei seni.
Svoltai l’angolo e vidi l’insegna di un negozio di biciclette, fino ad allora non lo avevo mai notato ma mi andava giusto a fagiolo.
La porta era aperta e così, trascinandomi la bicicletta, entrai.
‘Permesso?……..buongiorno!!’ dissi alzando un po’ la voce.
Dal retro fece capolino la testa di un ragazzo di colore.
‘Ciao’..desideri!!’ mi disse
‘Ciao”ho bucato’.potresti darmi una mano!!’
‘Ma certo”.aspetta che ti aiuto!!’ si avvicinò e potei constatare che era veramente molto carino su 20 anni alto e muscoloso ma senza esagerazione, non mi sono mai piaciuti i tipi palestrati.
‘Mi chiamo Pamela e tu!!’
‘Luca”.mio padre &egrave un mago’..vedrai che la ripara in un attimo!!’
‘Tuo padre?…….speravo che la riparassi tu’.Luca!’ dissi facendo la civetta.
‘Veramente non”’.ma proviamo”sai io non me ne intendo molto”.sono qui perché mio padre &egrave andato a prendere alcune biciclette’.ma sarà qui a momenti!!’
Comunque mise la bicicletta su un treppiedi e cominciò a trafficare per togliere la ruota.
Per fortuna arrivò il padre perché, se aspettavo lui, ero li ancora oggi!!
Ma con mia grande sorpresa scoprii che il padre era bianco, per quello parlava così bene in italiano, era italiano!!
Il padre era anch’egli un bell’uomo alto e somigliante a Luca a dispetto della diversità del colore della pelle.
‘Papà!……Pamela ha bucato la gomma”’la puoi riparare?!’
‘Si certo”ci vorranno dieci minuti!!’
‘Aspetterò in compagnia di Luca”’..mi daresti qualche cosa da bere?’ dissi poi rivolta al giovanotto.
‘Si certo”.cosa preferisci’..acqua”una coca o un’aranciata!?’
‘Vada per la coca grazie”.e tu non prendi nulla?!’
‘Prenderò anche io una coca!!’
Mi fece accomodare su un alto sgabello e si sedette di fronte ma su una sedia, un pochino più in basso rispetto a me.
Lo aveva sicuramente fatto apposta per guardarmi da sotto in su ed io non lo delusi continuando ad accavallare e scavallare le gambe così che la gonnellina, già corta, risalisse fino all’inguine e potesse avere la visione della mia fighetta, appena velata del perizoma che ormai era zuppo, un po’ per la sudata ed un po’ per i miei umori che cominciavano a scendere.
Luca aveva acceso il mio desiderio e la presenza del padre non aveva fatto che aumentare la mia innata perversione.
Ero giovane ma già con le idee molto chiare in fatto di sesso, se qualcuno mi piaceva me lo portavo a letto!!
E Luca e suo padre mi piacevano entrambi!!
Era una occasione più unica che rara e non me la sarei lasciata sfuggire.
‘Uff che caldo’.non trovi anche tu?’ dissi allargando le gambe mentre la gonna si arrotolava sulla pancia.
‘S’si”molto caldo”.e tu non fai che farlo aumentare!’ rispose il bel Luca avvicinandosi.
Si trovò così con la testa tra le mie gambe a pochi centimetri dalla mia fighetta ormai fradicia.
‘C’&egrave solo un modo per ridurre il calore”!’ e spalancai ancora di più le cosce avvicinando il bacino alla sua bocca.
L’invito era più che palese e un secondo dopo sentivo la sua lingua che leccava le mie mutandine e poi le sue dita che le scostavano mettendo a nudo la mia passerotta fremente.
‘Mmmmhhhh”..bravoooo’..siiiii!!’
Avevo innescato la miccia e nulla avrebbe potuto spegnerla a meno che suo padre fosse intervenuto a separarci.
Fortunatamente avevo visto giusto ed il padre intervenne, ma non per dividerci.
‘Ragazzi!!…..sarò meglio chiudere la porta!!’ disse mentre si avvicinava con la patta già aperta.
Luca intanto mi aveva già tolto la gonnellina ed il perizoma, ormai inutile, ed aveva affondato la lingua nella fighetta fradicia.
‘Mmmmhhh’che fighetta”.sei un brodo!!’ commentò Luca
Il padre avvicinandosi mi aveva tolto la canotta, lasciandomi completamente nuda seduta sullo sgabello a gambe larghe, tuffandosi con la lingua sui miei capezzolini rosa.
Iniziai a mugolare come una gatta in calore ma non restai inattiva.
Con una mano afferrai saldamente la mazza del padre ed iniziai a masturbarlo scappellandolo completamente complimentandomi con me stessa per l’ottima scelta.
L’uomo infatti aveva tra le gambe un bel cazzone, non eccessivamente lungo ma sicuramente molto largo tanto che, nonostante le mie lunghe dita non riuscivo a circondarlo completamente.
Se tanto mi da tanto, pensai, Luca non dovrebbe essere da meno.
Nel frattempo l’orgasmo cominciava a montare e, dopo poche leccate di figa ed altrettante succhiate di capezzoli, esplose in tutta la sua potenza.
Cominciai a tremare e se non mi avessero sorretto sarei caduta dallo sgabello mentre urlavo il mio godimento.
‘Aaaahhhhhh’.siii’..cazzzo’godoooooo!!’
Luca continuò a leccarmi il clito e gli riempii la bocca ed il viso del mio nettare spruzzato quasi fossi un uomo.
Calmati gli spasimi del piacere scesi dalla mia sedia e mi accucciai tra i due uomini.
‘Voglio succhiarvi anche l’anima!!’ esclamai mentre slacciavo i jeans a Luca ed estraevo il suo cazzone nero che non deluse le mie aspettative.
Più lungo di quello del padre ne acquisiva la grossezza per cui mi ritrovai a leccare due grosse cappelle ed altrettanti bastoni di carne pulsante.
‘Mmmhh’slurp’.lecc’succc’lecc’.slurp!!’ leccavo e succhiavo diligentemente, emettendo grugniti e gemiti da vera pornostar mentre i due commentavano la mia performance.
‘Brava’.siiii’..dai succhia tutto’cosiiii’.fino alle palle’.cazzo che bocca da pompini”che linguetta..siiii!!’
Quando furono al massimo del loro turgore e lucidi della mia saliva mi sollevarono e mi sistemarono a pecorina.
Il padre si mise di fronte offrendomi nuovamente la mazza da succhiare mentre il bel Luca si mise dietro ed iniziò a spennellare la cappella tra le grandi labbra.
‘Cazzo scopami’..che aspetti’.sbattimelo dentro’fottimi!!’ ero infoiata come una cagna e volevo quel cazzo dentro in fretta per acquietare la mia voglia.
Fortunatamente anche Luca non vedeva l’ora di riempirmi col suo cazzone e quindi iniziò a spingerlo dentro la vagina lentamente ma senza mai rallentare finché sentii le sue palle appoggiarsi al perineo.
‘Mmmmhhh’.tutto dentro’siiiiii’.scopami’scopami!!’ gli urlai lasciando un attimo di spompinare il cazzone del padre.
Luca allora cominciò a cavalcarmi spingendo la cappella fino all’utero per poi sfilarlo completamente.
I colpi che mi dava si ripercuotevano sul cazzo del padre che mi riempiva la bocca fino in gola.
Mi sembrava di essere un maialino allo spiedo, ma trattandosi di me avrei detto piuttosto una maiala!!!
Comunque il cazzo di Luca mi riempiva come nessun altro cazzo aveva mai fatto donandomi sensazioni incredibili che sfociarono in breve in un intenso e sconvolgente orgasmo che urlai ai quattro venti.
‘Aaaaahhhhh’..siiii’.godoooooo’.godoooooo!!’
Ma Luca non smise un momento di montarmi e venni di nuovo ancora più intensamente succhiando il cazzo di suo padre in modo a questo punto scomposto.
‘Mmmhhh’..la piccola ha bisogno di cambiare posizione!!’ sentenziò l’uomo sfilandomi il cazzo dalla gola.
A quel punto anche Luca sfilò il cazzo e, mentre suo padre si sdraiava a terra mi condusse verso di lui invitandomi ad impalarmi sul suo cazzone svettante.
Non mi feci pregare e in un attimo me lo infilai nella figa grondante.
Iniziai a cavalcarlo scendendo e risalendo lungo l’asta finché l’uomo mi attirò a se schiacciandomi il seno sul suo petto.
Allora Luca, dopo aver umettato il mio buchino con la saliva, vi appoggiò il cazzo iniziando a spingere il suo cazzo nel mio ano.
Sentii lo sfintere cedere di schianto e la cappella farsi strada nel mio culetto finché ne fui completamente piena.
‘Aaaahhhh”mi rompiiii”..aaaahhh’.pianooo’..pianoo!!’ urlai.
Non ero una gran esperta di sesso anale e comunque i cazzi che erano entrati nel mio culetto non erano minimamente paragonabili a quello di Luca e quindi mi fece un gran male che comunque sopportai stoicamente presagendo il piacere che ne sarebbe poi derivato.
Infatti passato il primo momento, Luca si fermò, lasciando che il mio culo si abituasse alla grossa invasione, e poi iniziò, molto lentamente, ad andare su e giù dentro di me trasformando il dolore in puro piacere, decuplicato dal cazzo di suo padre che mi martellava la fighetta.
In poco tempo ebbi un altro orgasmo che mi fece tremare come una foglia fino al momento in cui i due uomini si lasciarono andare irrorando sia il mio utero che il mio retto col succo dei loro coglioni.
Non avevo mai goduto così tanto in vita mia e rientrai a casa con la bicicletta completamente revisionata la figa ed il culo in fiamme e la certezza che non mi sarei mai più dimenticata di quel negozio di ciclista.

Sono graditi suggerimenti, commenti e critiche fanserver07@gmail.com
E se volete divenire i protagonisti dei miei racconti contattatemi, farò del mio meglio per accontentarvi!!

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