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Trio

Il padrone di casa (short story)

By 30 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Frank aveva ereditato da una vecchia zia defunta un bell’appartamento in centro.
Non avendone necessità immediata pensò fosse un ottima soluzione affittarlo in nero ad una giovane coppia di sposi.
Lui si chiamava Simone e faceva l’operaio, lei Chiara ed era casalinga.
Bella ragazza, bionda occhi azzurri bel visino angelico ogni fien del mese accoglieva Frank con i soldi dell’affitto sempre sorridente e con delle minigonne paurose che volta dopo volta suscitavano in Frank fantasie sempre più morbose.
Una volta addirittura Chiara gli aprì la porta con la camicetta mezza sbottonata e siccome sotto non aveva reggiseno le sue tette belle piene fecero una fugace apparizione sgusciando fuori coi capezzoli dritti e duri mentre gli passava i soldi.
Frank strabuzzò gli occhi e pensò fosse un pallido invito a provarci così col cazzo già duro nei pantaloni fece un accenno a strusciarsi alla donna.
Lei però appena sentì il bozzo strofinarle la coscia si tirò indietro.
‘Ma che le succede signor Frank guardi che io sono felicemente sposata’.
Lui non fece commenti, prese i soldi e uscì in fretta coll’uccello durissimo.
Appena salito in macchina non resistette alla tentazione, con ancora ben chiara in testa l’immagine di Chiara con le tette mezze fuori si sparò una sega fantastica.
Il mese successivo ci andò più cauto. Anche se Chiara gli aprì la porta con una mini rosso acceso, calze a rete da gran vacca e tacchi a spillo da 12 centimetri lui fece finta di nulla.
Lei capì che lui non ci provava e così, guarda caso trovò il modo di chinarsi più volte fingendo di cercare i soldi nei cassetti. Ogni volta si chinava e le sue chiappe ben tornite sgusciavano fuori da sotto la minigonna mostrando un perizomino rosso così striminzito che sarebbe bastato un solo dito per scansarlo e farsi spazio per montarla per benino alla pecora.
Ma ormai Frank aveva capito il giochetto. La troietta ci provava gusto a far rizzare il cazzo agli uomini per poi scansarsi all’ultimo momento e lasciarli li col cazzo duro a farsi le seghe.
Così finse indifferenza anche se appena uscito dalla casa entrò nel primo bar che trovò sulla strada e occupato il bagno si sparò una sega galattica pensando a quel culetto d’oro.
Frank, pur di non dare soddisfazione alla donna pensò persino di mandare un emissario ad incassare i soldi al posto suo. Non era giusto che quella porca ogni volta gli solleticasse il cazzo lasciandolo poi a segarsi miseramente.

Ma il destino a volte è beffardo.
Così qualche mese dopo accadde che Simone, il marito di Chiara, perse di colpo il posto di lavoro sicuro trovandosi a dover ripiegare su piccoli lavori saltuari e un reddito decisamente inferiore.
Questo fece si che da quel momento per poter sopravvivere i due coniugi faticassero non poco a pagare l’affitto.
Così un giorno quando Frank si presentò puntuale all’incasso fu il marito ad aprirgli e a consegnargli però solo la metà dei soldi pattuiti.
‘Mancano 200 euro’ fece notare lui.
‘Si lo so, spero in un futuro migliore ma per ora ho solo questi’.
‘Io però voglio i miei soldi’.
In quel momento si intromise Chiara.
Camicetta nera di seta, minigonna, calze a rete e tacchi a spillo. Pareva una puttana.
‘Noi avremmo una proposta’ ammiccò lei.
‘Che proposta?’ chiese Frank
‘Questa!’ ammiccò la ragazza slacciando di botto la camicetta per farne uscire due belle mele mature.
A Frank venne subito duro.
‘Se ci vieni incontro te le faccio toccare mentre te o seghi’.
Frank senza pensarci due volte aveva già afferrato le tette della bionda palpandole ben bene.
‘Segamelo tu’ le ordinò.
Lei fissò Simone, lui annuì.
Con calma gli sbottonò la patta e tirò fuori il cazzo afferrandolo saldamente.
A Frank venne duro come non mai eccitato da quel tocco caldo. Non c’erano dubbi Chiara sapeva bene come si maneggiava il manico di un uomo.
‘Lurida troietta stavolta non puoi fare la santarellina vero’ sghignazzò lui mentre le strizzava i seni.
Sentì che stava per venire.
‘Forza ora chinati mettilo fra le tette e succhialo’.
Simone impassibile annuì.
‘Ce li togli duecento euro se ti fa venire in bocca?’ chiese.
‘Ma scherzi -scattò Frank- per una spagnola una puttana non ne prende neanche 50’.
‘Ma mia moglie è più brava di una puttana’ gli fece notare Simone’.
‘Vorresti dire che la tua troietta fa delle marchette da 200 euro a botta?’ ridacchiò Frank.
‘Secondo mè si. Tu quanto offriresti. Per un rapporto completo intendo?’.
‘Cioè fottermi la tua Chiara per mezz’oretta?’.
‘Si… Ci togli i duecento euro e andate mezz’ora di la da soli’.
‘No -disse Frank- ho un idea migliore. Restiamo qui in salotto e io mi sbatto tua moglie sul divano mentre tu comodo in poltrona ti godi la scenetta’.
‘Perchè?’ chiese Simone.
‘Perchè voglio sia evidente che è una troia’.
Chiara provò ad obiettare ma Frank le mise una mano in testa tenendola chinata sul suo uccello. ‘Qualcuno ti ha detto di smettere! Succhia vacca, succhia’.
Chiara obbedì.
SI accordarono.
Chiara si spogliò lentamente e sdraitasi sul divano con le sole calze a rete e i tacchi a spillo si preparò ad essere profanata. Frank coll’uccello duro le scivolò sopra e le entrò nella vulva con un unico colpo.
‘Che bella calda’ annuì Frank soddisfatto e iniziò a pompare a tutta forza. Se la chiavò per un po’ tenedosi sui fianchi di lei quindi la fece girare come una cagnolina e tronfio di voglia la profanò montandola come un cane in calore.
Chiara gemeva a tutto spiano. Scopare le piaceva era evidente. Ma ciò che più stupì Frank era Simone se all’inizio era stato solo un osservatore passivo con Frank che lo faceva cornuto e contento ora pareva persino eccitato dalla cosa.
Come se nulla fosse anche lui si era tirato fuori il cazzo e se lo menava a tutto spiano.
‘Simone ma che fai?’ sbottò Chiara.
‘Sborro tesoro non lo vedi’ disse lui come se nulla fosse mentre l’uccello zampillava sperma su tutto il pavimento.
Anche Frank ormai appagato aprì i tubi.
‘Vengo anche io’ annunciò
‘Non in fica ti prego. Non voglio restare incinta’ implorò Chiara.
In effetti con la situazione economica che avevano non era il caso di metter su famiglia.
‘Ok allora te lo faccio dove non resti gravida’ ringhiò Frank e con un sol colpo glielo sfilò dalle grandi labbra vaginali e puntò secco fra le strette chiappette. ‘Apri bene troietta che sennò ti faccio male’ la avvisò e con un unico colpo secco le fece scivolare il cazzo nel culo per una buona metà.
Chiara cacciò un urlo pauroso che in un solo istante ripagò Frank di tutte le umiliazioni subite in passato dalla donna.
‘Ora non mi manderai più a casa a farmi le seghe’ sorrise e tutto soddisfatto le venne in culo con mezzo litro di buona sborra calda.

Concluso il pagamento dell’affitto i tre si salutarono e Frank tornò a casa ma da quel giorno alla fine di ogni mese era puntualissimo ad andare ad incassare l’affitto ridotto più la differenza in natura. Ogni volta con Simone che assisteva e si segava e Chiara che si faceva sbattere fica bocca e culo senza lesinare. In tempo di crisi economica era tutto sommato un sistema piacevole e appagante per far quadrare i conti.

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