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Trio

Incontro al self-service

By 23 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Incontro al self-service.

Un saluto a tutti gli appassionati di ‘iomilu’, sono Alessandro ed anche io leggo sempre i racconti pubblicati su questo sito perché nel mio ego l’eros occupa una parte molto impor-tante. Ho quasi 50 anni e nonostante che non sia per niente bello: visto che ho una discre-ta pancetta e sono anche abbastanza villoso e maschio, anche se molto alto, ho sempre avuto molte donne nella mia vita. Con gli anni ho capito che tutto questo successo con il sesso femminile lo devo al mio carattere aperto che è un mix di dolcezza e di fantasia ero-tica, nonché ad un attributo maschile che piace alla partner per il piacevole senso di riem-pimento che provoca, per la cappella molto pronunciata e grossa, senza dare fastidio o dolori per la sua lunghezza visto che rientra nella norma.
Nei miei quasi 50 anni, il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di fare sesso con due donne ma fino a poco tempo fa tutto ciò era rimasto solo un sogno.
Quello che mi appresto a raccontarvi è un episodio che mi ha colpito tantissimo sia per il fatto che pur non essendo un uomo bellissimo ho incontrato due donne meravigliose, sia per il sogno che si è realizzato e sia perché ho scoperto ancora una volta di più quanto può essere calda, disinibita, porca e stupenda una donna quando finalmente si lascia an-dare e sa essere finalmente se stessa.

Mi trovavo come al solito al self service nella pausa pranzo e, mentre cercavo di decidere cosa prendere, notai due ragazze sui 20/25 anni che entrarono nel locale.
Una era rossa di capelli che incorniciavano un visino con 2 occhi verdi, non molto alta, ma con una 5a piena di seno ed un culo molto pronunciato.
L’altra era mora con occhi scuri, seno piccolo, gambe lunghissime, ben tornite ed un sede-re a mandolino molto eccitante.
Entrambe erano decisamente carine, non passavano inosservate, vestite con tailleur molto scollati e gonna sopra il ginocchio, con uno spacco molto accentuato. Il tutto esaltato da scarpe con tacco alto. Dal look ricercato e conturbante indossato sembravano due hostess o promoter.
Si avvicinarono ridendo tra di loro e fui colpito dal profumo molto sensuale che emanavano i loro corpi.
La rossa si girò verso di me e con un sorriso notevolmente ammaliante mi disse che erano inesperte di quel self service e volevano alcuni consigli da me su cosa prendere o su co-me si dovevano comportare. Al che risposi con il mio miglior sorriso ed esaudii la loro cu-riosità.
Dopo di che me ne andai al tavolo pensando ancora alle due ragazze incontrate poco pri-ma ed ai loro sguardi molto sfrontati. Mentre stavo mangiando sentii una voce dietro che disse: ‘Possiamo sederci accanto a lei? Disturbiamo?’ Erano le due ragazze di prima che mi guardavano ancora sorridenti, maliziose e speranzose.
– ‘No no non disturbate affatto, prego!’ ‘ dissi io piacevolmente sorpreso dagli sviluppi che stava prendendo la situazione.
Così iniziammo a parlare e scherzare del più e del meno. Il nostro pranzo si prolungò per tutta la durata della nostra pausa lavorativa. Notavo talvolta che entrambe si guardavano scambiandosi occhiate ammiccanti, dimostrando una notevole complicità ed amicizia.
Quando ci alzammo per andarcene Lucilla, la rossa, mi disse che era stata una piacevole conversazione e che erano state molto bene entrambe. Replicai che la cosa era stata re-ciproca ed anzi devo dire che tutta la situazione mi aveva messo una notevole eccitazione che non passò inosservata a Lucilla e Martina, così si chiamava l’amica bruna.
Azzardai a dire che mi sarebbe dispiaciuto moltissimo non poter più incontrare di nuovo due ragazze così piacevoli ed a quel punto, Lucilla, mi chiese, con un sorriso intrigante, il numero del mio cellulare dicendo che nella vita non bisogna mai dire mai e che il destino magari va un po’ aiutato.
Era passata quasi una settimana quando il mio cellulare squillò, mostrando un numero che non conoscevo e quando risposi sentii una voce che riconobbi subito, era Lucilla. Dopo qualche battuta e brevi convenevoli, mi disse che lei e Martina, visto la notevole eccitazio-ne che mi avevano provocato al self service, avevano ripensato molto a quella situazione ed avevano fatto una scommessa: ‘Siccome abbiamo visto che solo la nostra presenza è riuscita a turbarti, non dire di no perché sia io che la mia amica abbiamo notato il pacco gonfio nei tuoi pantaloni, e siccome abbiamo visto che i tuoi occhi erano fissi nella mia scollatura e sulle cosce e sul culo di Martina, abbiamo capito che devi essere un bel por-cellino e dallo sguardo molto sveglio devi essere anche estremamente fantasioso. Cre-diamo proprio che sai come far godere una donna. Ma con due chissà come te la cavere-sti? Ed in più, quanto pensi di resistere?? Accetti la sfida?’
Ricordo che rimasi perplesso e non credevo alle mie orecchie!
Martina subentrò nel discorso e disse che loro due erano state lasciate da poco dai loro ri-spettivi ragazzi (molto stronzi e vigliacchi) e a questo punto volevano solo divertirsi ‘ Dal nostro precedente incontro, avevano capito che con la mia panciotta, con i miei peli e la mia mezza età dovevo essere un gran maiale vissuto con cui lasciarsi andare per godere senza problemi e senza paura di essere giudicate. Inoltre si erano eccitate più volte pen-sando anche a come doveva essere il mio cazzo ed a come sapessi usarlo. Avevano an-che pensato che si sentivano più sicure se venivano insieme all’eventuale incontro, tanto tra di loro non c’erano segreti e anzi, da tempo, avevano fantasticato di un incontro di ses-so che le avrebbe viste protagoniste insieme ad un altro uomo da lavorarsi ben bene.
Ovviamente accettai con entusiasmo la proposta e fissammo per vederci dopo due giorni.
Quando arrivò il grande giorno ero notevolmente eccitato, tanto che la notte prima non ero riuscito a chiudere occhio ed ero stato costretto a segarmi per placare la voglia pazzesca che avevo.
Quando suonai a casa di Martina fui accolto da entrambe che indossavano solo delle ve-staglie molto molto sexy che nascondevano pochissimo dei loro corpi. Si intravedeva be-nissimo che indossavano solo dei ridottissimi perizomi ed avevano i seni liberi.
Mi fecero accomodare sul divano e mi offrirono qualcosa da bere, nel servirlo Lucilla si piegò verso di me e mi mostrò completamente le sue tettone grosse e sode, mentre Marti-na si mise accanto a me iniziando a carezzare le mie gambe risalendo lentamente verso l’inguine.
Mentre bevevo Lucilla mi mise la lingua in bocca e volle che le passassi il liquore dalla mia bocca alla sua.
Da questo capii che si prospettava una giornata ricca di soddisfazioni e che avrei potuto e dovuto sbizzarrirmi con tutte le porcate che mi venivano in mente.
Entrambe iniziarono a spogliarmi mentre mi leccavano ogni punto del mio corpo che man mano veniva scoperto.
La mia pancia le eccitò notevolmente, tanto che ci giocarono a lungo con leccate e mor-setti, anche perché capirono che era un punto per me molto sensibile.
Le mie mani esploravano ovunque quei corpi giovani e sodi, titillavano capezzoli, si insi-nuavano nei perizomi già bagnati fradici, toccando fiche e buchi di culo già frementi di vo-glia, la mia bocca baciava e leccava senza tregua.
La stanza si stava riempiendo di odore di sesso.
Quando fui completamente nudo, entrambe si buttarono sul mio cazzo oramai duro come il marmo ed iniziarono a leccarmi con voracità il glande, l’asta le palle e mentre facevano tutto ciò si slinguavano pure a vicenda.
– ‘Mmmmm Alessandro che cazzo che hai! Ho sempre desiderato una cappella così gros-sa e con il bordo così in evidenza come il tuo!!!’ ‘ disse Lucilla.
– ‘Siii hai ragione! Mi sta a fatica dentro la bocca! Sto sbrodolando da morire con questo cazzone in bocca! Non vedo l’ora di prenderlo tutto dentro ovunque!’ ‘ ribadì Martina.
Provavo delle sensazioni fantastiche vedendo e sentendo quelle 2 ragazze stupende e così porche che stavano giocando con il mio cazzo e le mie palle.
– ‘Dai maiale leccate bene il cazzo! Che porche che siete!’ ‘ dissi io.
– ‘Sììì siamo le tue porche e ci eccita da morire essere trattate da vacche e dicci di tutto, siamo tue! Facci di tutto!!!! Siamo due cagne in calore!!!’
Tolsi loro anche quel poco che avevano addosso. Lucilla aveva veramente delle tette da sballo e Martina aveva un ‘lato b’ che non chiedeva altro che essere leccato e penetrato.
Notai con piacere che entrambe le porcelline avevano le loro fiche depilate e Martina ave-va un piercing sulle labbra vaginali.
A quel punto le feci mettere entrambe a pecorina sul divano e mi trovai di fronte ad uno spettacolo fantastico: due ragazze così belle con i loro buchi all’aria, erano veramente da sballo, le fiche depilate che colavano umori e i loro culi erano dei fiorellini tutti da scoprire.
Iniziai a leccare alternativamente fica e culo ad entrambe, leccavo e mettevo la mia lingua dentro quei buchi saporiti e odorosi. Leccavo e succhiavo, tra l’altro adoro leccare il culo e faccio di tutto per mettere la lingua il più dentro possibile.
– ‘Sììì dai! Ancora! Lecca così che sei bravo! Che lingua che haiiii!!!’ ‘ disse Martina!
– ‘Che maiale che sei Alessandro! Avevamo visto giusto io e Martina! Mamma mia come lecchi bene il buco di culo! Sembri un formichiere porco!’
Leccavo il culo e mettevo le dita nelle fiche fradice oppure penetravo l’ano con le dita, mentre loro si baciavano e si leccavano le tette a vicenda.
Poi avvicinai la cappella alla fica aperta di Martina che, con un miagolio di soddisfazione, lo prese tutto dentro ed iniziai a dare colpi poderosi di bacino, cercando comunque di ritar-dare il mio orgasmo. Nel frattempo Lucilla si era messa sotto l’amica e, mentre si mastur-bava con le dita, leccava le mie palle e gli umori che uscivano da Martina.
Dopo un po’ che sbattevo la mora, decisi di cambiare buco ed avvicinai il cazzo allo sfinte-re di Martina, capite le mie intenzioni, mi disse di andarci piano perché non era così rotta dietro da prendere con leggerezza la mia cappellona.
Feci cadere sul buco di culo molta saliva, mentre anche Lucilla lo leccava, lo insalivava e lo apriva con le dita, mettendo anche umori vaginali per lubrificare meglio.
A quel punto il mio cazzo, piano piano, si fece largo nell’ano di Martina allargando l’anello di carne finché non fu tutto dentro il suo intestino.
– ‘Piano Alessandro che mi fai male ma non fermarti ti prego! Sì così dai porco! Continua! Inculami! Sfondami il culo! Fammi sentire il tuo cazzone fino alle tonsille’
I miei colpi si fecero sempre più veloci e possenti.
Ma la cosa che più mi eccitò fu che Lucilla messa sotto, ad un certo punto, tolse il mio cazzo dal culo dell’amica, leccò e ripulì la mia cappella e poi la rimise dietro all’amica. Tut-to ciò lo fece diverse volte. Ad ogni colpo leccava le mie palle, la fica di Martina e tutto ciò che usciva dal suo culo.
Andammo avanti così per un po’ finché non sentii che stavo per venire, a quel punto, Lucil-la tolse il cazzo dal culo e, spompinandomi da gran troia quale era, mi fece venire nella sua gola bevendo avidamente la mia sborra calda.
A quel punto le due troie iniziarono a lesbicare leccandosi e toccandosi a vicenda, rag-giungendo altri orgasmi da sballo.
Dopo essermi ripreso ed essendomi tornato duro l’uccello per la scena troppo arrapante, dissi a Lucilla se mi prendeva il cazzo tra le sue tettone, cosa che lei fu subìto pronta a fa-re bagnando di saliva l’incavo dei seni e Martina contribuì mettendoci pure gli umori vagi-nali. Mi fece una spagnola da urlo, leccando anche la cappella.
Martina portò dove eravamo la panna spray che spruzzò su tutto il corpo suo e di Lucilla. Io presi il barattolo di panna e mettendo il beccuccio nella fica aperta di Lucilla gliela riem-pii di panna fredda. Lei sobbalzò per il contrasto caldo dell’interno della vagina con il fred-do della panna, ma ciò le fece aumentare ancora di più l’eccitazione.
Poi infilai il cazzo nella fica piena di panna ed stantuffai di brutto, ad ogni colpo si sentiva uno sciacquio osceno, dalla fica usciva panna mista ad umori, che Martina leccava e be-veva avidamente.
Presi una bottiglia vuota che era lì vicino, feci mettere Martina a pecorina e mentre scopa-vo la rossa, infilai la bottiglia nella fica all’altra ragazza, che gradì molto il trattamento, al-ternando la penetrazione nella fica e nel culo.
Martina e Lucilla passavano oramai da un orgasmo all’altro.
Erano possedute dai sensi, si sentivano delle cagne in calore e godevano ancora di più nel sentirsi così!
Infilai il cazzo in culo a Lucilla che aveva lo sfintere molto più largo dell’amica tanto che la cappella fu risucchiata subito dentro.
Intanto tiravo fuori la bottiglia dai buchi di Martina e leccavo con gusto il sapore che c’era sopra.
Con l’avvicinarsi dell’orgasmo tolsi il cazzo dal culo della rossa, glielo misi in mezzo ai seni stupendi e lei prese a spagnolarmi divinamente tanto che venni subito schizzandole sui seni ed in faccia. Martina si buttò a leccare e ripulire la mia sborra sulle tette e sul viso dell’amica ed infine ripulì diligentemente pure il mio cazzo tutto sporco.
– ‘Ragazze siete state stupende! Siete delle porche fantastiche! A questo punto ci vuole una bella doccia! Visto che sono il vostro maiale sudicio che ne dite se mi fate una doc-cia con le vostre fiche troie?’
Loro rimasero appena appena interdette dalla mia strana richiesta ma, guardandosi in vi-so, sorrisero ammiccando e dissero:
– ‘Mmmmm che bello! E’ una cosa che nessun uomo ci ha mai chiesto ma deve essere molto eccitante ed oramai con te vogliamo fare e farti di tutto! Dai maiale vieni con noi che ti laviamo tutto ben bene!!’
Così dicendo mi presero per mano e mi portarono in bagno dove mi fecero mettere nella vasca. Loro si misero in piedi aprendosi le fiche e indirizzando dei potenti getti di urina calda addosso a me sul cazzo mentre io mi segavo, sul petto ed in faccia. A quel punto, eccitato per il trattamento, aprii la bocca e bevvi tutto quel nettare, sborrando ancora.
Dopo aver finito quella doccia molto zozza, Martina e Lucilla leccarono tutto il mio corpo, sporco di piscia e sborra, con molta soddisfazione e godimento.
‘Alessandro ci hai proprio fatte diventare due vacche, porche sudice ed abbiamo scoperto che ci piace da morire esserlo. A questo punto vogliamo esserlo ancora di più e comple-tamente! Vogliamo provare anche noi la doccia del tuo cazzo stupendo! Dai maiale! Piscia su di che siamo molto sudice ed assetate!’
Così vollero provare pure loro quell’esperienza e la mia abbondante pioggia dorata regalò loro l’ennesimo orgasmo.
Ci salutammo riprommettendoci di incontrarci di nuovo per ampliare le nostre esperienze con nuove ed eccitanti idee.

Accetto commenti e consigli: firestorm11@virgilio.it

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