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Trio

iniziazione al plurale seconda parte

By 25 Dicembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Iniziazione al plurale (parte seconda)

Mia moglie ha scritto la sua versione dei fatti. Le cose sono andate diversamente. Lei &egrave veramente come si &egrave descritta. Alta, slanciata, belle tette, il culo tondo con fianchi belli larghi e accoglienti. Il nostro rapporto era effettivamente ormai stanco. L’avevo conosciuta vergine e dopo i suoi primi entusiasmi per il sesso i nostri accoppiamenti erano pervenuti ad un andamento fisso di routine. Per ravvivare la vita coniugale, ed anche perché ero curioso di capire se lei fosse così fredda per natura o tenesse invece tutta la sua sessualità compressa, le proposi un giorno, mentre indifferente mi cavalcava, di farsi scopare da un altro uomo (ma mi eccitava pure l’idea di vederla scomporsi davanti ad un cazzo pù grosso del mio). Lei finse di schermirsi. Vosì come fingeva di non volere altre storie ogni volta che concretamente le proponevo qualcuno contattato attraverso internet. Tutto falso. Appena le dicevo che c’era un uomo interessato a lei, dopo aver finto di niente, la vedevo eccitata, nervosa, sgradevole, sino a quando non mi decidevo a scoparla. Decisi quindi di contattare attraverso il web un uomo, un giovane menager, deciso, pulito, con casa a propria disposizione e molto ben dotato da raggiungere in vacanza. Ci demmo intesa di incontrarci nella piccola città dove villeggiava. Io scesi con mia moglie in albergo. Appena giunti gli telefonai, lo raggiunsi a casa, e convenimmo di vederci in serata lumgo il corso della cittadina: se mia moglie gli fosse piaciuta vedendola con me ‘ ma ero certo di questo ‘ si sarebbe avvicinato. A tentare la puttana che ormai ritenevo fosse viva in mia moglie, feci in modo che uscisse nuda sotto un suo abitino di cotone. Quando uscimmo e lui si avvicinò a noi mia moglie non era nei panni. Fingeva indiffrenza e invece già lo mangiava con gli occhi: credo proprio avesse capito che era il prescelto, o comunque che se lo sarebbe scopato volentieri. A bella posta non glielo presentai. Ma alla fine ci dirigemmo a casa sua. Mia moglie non era nella pelle. Lo seguiva lasciandomi dietro. Le sollevai appena la gonna e lei fece di tutto per mostrargli il culo che sapeva essere molto attraente. Quando entrammo in casa il nostro amico era già molto eccitato per l’atteggiamento sfrontato tenuto da lei. Non aveva neppure accennato a spogliarsi che mia moglie si era già liberata del vestito per offrirsi a coscie aperte alla sua vista. Lui fu costretto così a togliersi gli indumenti in fretta mostrando un cazzo molto grosso, non proprio trenta ma sicuramente superiore a venti centimetri, già pronto. Mentre io le accarezzavo il culo la vidi dimenarsi, allontanarsi da me, per gettarsi sul suo corpo. Non avevamo neppure iniziato a toccarci e lei era così eccitata che lo prese tutto dentro. Mi pareva impossibile. Il mio cazzo, era certo piccolo, la metà del suo, e pure, quando scopavamo, sentivo la sua fica stretta. Ora un coso così grosso la penetrava tutta con grande facilità. Mia moglie ansimava. Quasi gridava. Cominciò ad essere volgare, sboccata, oltre la sequela di ‘si, si, si” iniziò a parlare mentre il cazzo di lui era totalmente scomparso nella sua pancia: ‘Che gran cazzo’ diceva, ‘dammene ancora’ e, rivolta a me ‘altro che il tuo, questo si che &egrave un vero cazzo’. Lui venne con grandi rantoli e già mentre le sgusciava di sotto lei rivolse la sua bocca a me prendendomi a s&egrave per mantenere forse la forte eccitazione che l’aveva presa. L’udivo succhiare affannata, sbuffare con il mio cazzo interamente in bocca come non l’avevo mai veduto. Ma era lui che voleva. Quando tornò gli si rivolse sollevando il culo e tenendomi sempre in bocca. Si staccò quindi da me ed esplicitamente disse ‘mettimelo dietro’. Lui non se lo fece ripetere. Per incanto comparve nella sua mano una crema bianca. Cominciò a spalmarla tra le natiche. Lei aggrappata a me si muoveva come una furiosa onda del mare. Da dove ero intuivo che le dita di lui cominciavano a farsi strada nell’ano. Mi sembrava impossibile che potesse riuscire: a me non era stato possibile. Ma ecco che le si pone dietro. Lei sembrava una vacca bianca, con quel culo alzato e le mani a tenere le natiche spalancate. Lo vidi spingere ed entrare mentre lei si contraeva solo per un attimo per poi premere i fianchi verso di lui continuano ad ondeggiare. Le venimmo dentro quasi insieme. Nel bagno il novo amico mi confessò di non aver mai visto una donna tanto forsennata ed affamata di sesso. Al ritorno ci volle di nuovo prendendoci in bocca. Poi mi diede la fica e la vidi succhiare il suo cazzo come non mai. Gli leccava le palle, la cappella, se lo faceva scendere sino in gola, lo cacciava fuori dalle labbra per tenerlo tra le mammelle fino a che lo vidi venire in una smorfia, quasi che lei gli suggesse ogni energia. Quando lei andò a lavarsi eravamo sfiniti. Ci sedemmo sul divano. Mi addormentai avendo negli occhi il cazzo poderoso che mia moglie si era sciroppato consapevole del tutto del suo essere una puttana naturale a lungo repressa. Dopo quella volta ce ne furono altre. In discoteca rimorchiava i ragazzi più giovani. Non aveva ritegno a fare un pompino ad un uomo appena conosciuto. Al ritorno in città mi ha incitato a trovarle altri uomini. Lei volle essere accompagnata un giorno su una strada extraurbana per giocare a fare la puttana. Organizzò tutto, anche la tanica d’acqua per lavarsi dopo gli amplessi ed i preservativi. La dava per poco, perché nessuno le rifiutasse il cazzo: dieci euro. Non so quanti pompini e scopate fece. Offriva anche il culo. Ed alla fine della serata aveva raccolto quasi duecento euro, pur non essendosi fatta pagare da qualcuno. Perché non la lascio? Perché &egrave una bella fica, perch&egrave le voglio bene e stando con lei la proteggo, faccio in modo che non finisca male. Perché mi piace che scopi gli altri per poi eccitata farsi scopare da me. Siamo fatti l’uno per l’altro.

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