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Trio

io lei e il mio amico

By 8 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

rano ormai due anni che io e Claudia stavamo insieme. Lei era la tipica ragazza mediterranea, altezza media, tette grosse (una quarta abbondante) con un fisico esile. Vestiva sempre in maniera da passare inosservata con maglie larghe. Il nostro rapporto era normale, uscita il fine settimana, cena, amore in macchina e poi a casa. Il sesso non era un granché, non voleva mai farsi vedere nuda, sebbene avesse un gran fisico, a causa di quel seno esagerato che la metteva a disagio.
Da qualche tempo avevamo iniziato a girare con un’altra coppia, lui Luca e lei Carla, nostri coetanei (circa 20 anni) i quali erano molto più disinibiti soprattutto la sua Lei sia nel vestire che nel sesso. Eravamo diventati molto affiatati ed il sabato sera lo passavamo in qualche birreria a chiacchierare. Durante il tragitto verso casa però Claudia iniziò a masturbarmi in auto mentre eravamo seduti dietro, tutte le volte che eravamo con loro. A me venne il sospetto che fosse intrigata dalla situazione, anche perché non lo faceva mai mentre eravamo in auto con altri amici.
Intanto io e Luca che eravamo molto in confidenza facevamo molti apprezzamenti sulle nostre ragazze visto che Claudia aveva due bellissime tettone, mentre Carla aveva un culo perfetto ed una terza di reggiseno.
Arrivata l’estate Claudia si fece accompagnare da Carla a fare shopping e con il suo ausilio comprò cose più scollate e carine. Carla era un altro tipo di ragazza, molto aperta, infatti i genitori facevano gli scambi di coppia e lo scoprì intorno ai 18 anni. Occhi da cerbiatta ma con un aria molto intrigante, io l’avrei sempre scopata volentieri.
Invitati ad un compleanno di un amico comune Claudia si vestì in maniera provocante, gonna nera con lo spacco e maglietta scollata. Si sedette su un divano di fronte a me e Luca.
Alla fine della festa ci salutammo e appena in intimità sulla mia autovettura Claudia mi disse:’Luca questa sera mi ha fissato sempre in mezzo alle gambe’ ed io le risposi ‘che porco la prossima volta lo faccio anch’io con Carla’ ma lei subito’non &egrave la prima volta, gli cade sempre l’occhio sul seno, lo noto spesso’ io ribattei:’ allora non ti dispiace che ti guardi’ . Nel frattempo le avevo tirato fuori una tettona dal reggiseno e con l’altra mano le stavo facendo un ditalino, lei me lo prese in mano e cominciò a farmi una gustosissima sega. Venimmo insieme dopo poco contemporaneamente senza scopare con io che le dicevo ‘ti piacerebbe se ci vedesse scopare’ e lei’siiiiiii”
Con l’aria dell’estate Luca e Carla si lasciarono e per noi fu un dispiacere, cosicché lui iniziò a girare con noi due.
Tutti i fine settimana eravamo insieme, io vedevo i suoi occhi cadere nella scollatura generosa.
Iniziò a far parte integrante dei nostri rapporti attraverso racconti continui in cui le mi confessava che le sarebbe piaciuto che lui la prendesse alla pecorina, magari di nascosto mentre noi eravamo in un’altra stanza a festeggiare il compleanno.
Nel frattempo io e lui quando eravamo soli scherzavamo e fantasticavamo spesso. Lui mi diceva’che tettone ha Claudia? Peccato non potergliele vedere’.
Io pensavo solo di scherzare, ma una sera mentre eravamo in un locale molto affollato Claudia era fra me e lui voltata verso di lui, mi accorsi che lui parlandole con la scusa di avere il bicchiere in mano continuava a toccarle il seno con il dorso della mano. A me venne subito duro e approfittando della confusione cominciai a spingerla verso di lui. Vedevo il seno destro gonfiarsi verso l’alto e il dorso della sua mano appoggiato che non si tirava indietro. Fra me pensavo’non può non accorgersi della sua mano’. A fine serata appena soli in auto mentre aveva il mio uccello in mano le chiesi’non ti sei accorta che Luca ti ha toccato le tette con il dorso della mano?’ e lei’si lo fa sempre’ dopo poco venni copiosamente, ma mi rimase duro, la girai e mentre la scopavo lei mi diceva’gli sarà venuto sicuramente duro quell’uccellone, si starà tirando una sega’. Già perché lui era famoso per avere un uccello enorme e infatti io potevo confermare avendoglielo visto in palestra.
Una sera usciti dalla palestra, girando in macchina senza una meta io e Luca iniziammo nuovamente a scherzare su quelle tettone della mia ragazza, con lui che mi diceva ‘la metterei sopra di me e la farei ballare’ io gli confidai tutto quello che io e lei ci dicevamo e lui sempre più eccitato mi diceva’chissà che spagnola mi farebbe’.
Il sabato sera successivo trascorse prima con una cena in un agriturismo e poi in giro per locali, i discorsi si facevano sempre più piccanti, scesi dall’auto nel tragitto verso un bar lui l’abbracciò ed io vedevo che con la mano che le cingeva la vita andava a toccare la parte bassa del seno, era chjaro da come si alzava la sua tettone gonfiandosi verso l’alto e verso l’interno. Io ce l’avevo nuovamente duro.
I discorsi si protrassero per sei mesi, fino alla primavera successiva, quando una sera passai a prenderla e mi accorsi che aveva una maglia di velo scuro completamente trasparente con sotto un reggiseno di pizzo nero. Le ordinai di mettersi qualcosa sopra e lei salì in casa mettendosi una specie di golfino. Dopodiché passammo a prendere il nostro amico Luca. Il ristorante distava circa quindici chilometri e nel tragitto lei mi disse ‘racconta un po’ a Luca come sei retrogrado, cosa mi hai detto della maglia, sei proprio esagerato’. Avevo capito dove voleva arrivare’.gli spiegai così il motivo della mia gelosia e lui mi disse’vediamo un po’ questa maglia’. Fermai l’auto in una piazzola accesi la luce all’interno dell’abitacolo e ci girammo. Claudia con lentezza e orgoglio aprì il golfino’.Luca disse ‘effettivamente sono proprio enormi e fanno uno strano effetto, anche perché non ti ho mai visto così, la riga fra le due tette &egrave lunghissima, però non si vede nulla” (avvicinò la mano e con l’indice sfiorò il seno). Dopo un minuto di ammirazione lei si ricoprì e andammo a cena. Per tutta la sera non facemmo altro che scherzare sul suo seno, con lei che sembrava imbarazzata, ma allo stesso tempo soddisfatta.
Il sabato successivo uscimmo e lei aveva un golfino con un reggiseno sempre di colore nero nuovo di zecca. Mentre ci recavamo in un altro ristorante Luca disse:’perché non mi fai vedere com’&egrave il reggiseno di stasera, d’altronde &egrave come stare con il costume’ dopo qualche insistenza lei disse ‘ok, ferma pure la macchina’ Io accostai immediatamente e accesa nuovamente la luce la vidi aprirsi il golfino e proiettata in avanti dire ‘guarda, non c’&egrave niente di male’ notai nel frattempo che a lui era diventato duro.
Gli scherzi andavano avanti e la nostra complicità cresceva, Luca però conobbe un’altra ragazza e prenotammo le ferie.
Non scherzavamo più non avendo confidenza con lei. Una sera mentre eravamo in ferie in Calabria lui decise di uscire con la ragazza, mentre noi di rimanere in bungalow perché Claudica era stanca e voleva dormire. Gli dissi’vai con lei in auto , fai finta di dimenticare qualcosa così mentre rientri io la spoglio e tu la puoi vedere nuda’. Lui così fece verso le 22.30 dopo una mezz’ora che erano usciti lo sentii tornare, aprì la porta e vide Claudia dormire a pancia in giù con il perizoma. Io avevo un’eccitazione pazzesca, non ero sicuro che lei dormisse perché ci eravamo fatti delle coccole fino a cinque minuti prima. Gli feci un cenno e lui si avvicinò e cominciò a toccarle il culo, lei ebbe un sussulto, lui continuò toccandole l’interno coscia mentre lei alzò il fianco. Allora io le afferrai una tettona e vidi lui chiaramente sfiorarLe la figa con l’indice, lei cominciò a muovere il bacino su e giù- Ad un tratto sentimmo ‘Luca?’lui si allontanò e noi rimanemmo lì, lei immobile ed io con il cazzo durissimo.
Continua’.
La storia &egrave vera.
Se volete lasciare commenti se vi piace o consigli scrivete a mandymay@libero.it Dopo quella notte io non riuscii a dormire e nemmeno Luca. Claudia non disse nulla, più nulla, non fece alcun riferimento e io nemmeno.
A ottobre Luca si lasciò nuovamente con quella ragazza e ricominciò a girare con noi con grande felicità di Claudia. Iniziammo il vecchio tram tram, anche perché lui era sempre presente nelle nostre fantasie sessuali che divenivano sempre più spinte con lei che mi raccontava che lui se l’era scopata in macchina ecc.ecc.
Io trovai un lavoro il sabato per avere qualche soldino in più , mentre Luca che era ricco ed il padre aveva una serie di negozi il sabato lo passava a far visite ai negozi. Un giorno disse a Claudia:’Vuoi venire con me a fare il giro dei negozi?’ Lei accettò all’istante. Il sabato si presentò con tacco, minigonna e maglia scollata che lasciava intravedere il reggiseno di pizzo. Alla sera a cena lei mi raccontò con entusiasmo i giri fatti in presenza di Luca. Appena rimasti soli lei cominciò a raccontarmi che lui appena partiti aveva cominciato a guardarla e lei aveva visto chiaramente che il suo enorme uccello era diventato duro. Lui le aveva appoggiato una mano sulla coscia e lei lo aveva lasciato fare, dopodiché lui le aveva chiesto di accompagnarlo in ufficio e una volta dentro lui l’aveva buttata sulla scrivania e aveva tirato fuori l’uccello, lei quindi aveva dovuto prenderglielo in mano ed iniziare a segarlo, dopodiché avevano fatto una bella scopata con lui sotto a ciucciarle i capezzoli. Aveva capito che la cosa mi eccitava e mentre la svestivo vedevo i suoi capezzoli duri, le tettone uscire dal reggiseno e la figa completamente bagnata. Mi fece un pompino incredibile mentre io le chiedevo com’era stato scopare con un uccello così enorme. Dopodiché una volta girata venne anche lei urlando’si scopatemi, quel porco, sfondami, sfondatemi’. Mi disse quindi che era stata tutta una fantasia e che non avrebbe voluto mai metterla in pratica. Il giorno successivo avvicinai Luca che mi disse che non era successo nulla, ma lui l’aveva guardata sempre con fare interessato, anche perché facemmo un patto: l’avremmo scopata insieme se ne fosse capitata l’occasione.
Il sabato successivo uscimmo e cominciammo a frequentare un disco-pub. Per la prima volta Claudia bevve un coca-bacardi che le diede subito alla testa. Luca cominciò a strusciare il dorso della mano con la scusa del bicchiere e dopo una decina di minuti si fece più ambizioso, mentre lei parlava con un’amica si avvicinò da dietro e l’abbracciò forte. All’uscita siccome lei diceva di essere un po’ ubriaca lui la prese sotto braccio e mentre lei stava per scivolare lui l’afferrò mettendole una mano sulla tetta e disse’scusa non volevo’ lei rideva. Mentre saliva in auto(macchina a due porte) piegandosi in avanti lui l’afferrò per i fianchi e spinse l’uccello contro il suo culo, dicendole ‘sbrigati’. Saliti in auto lui chiese di vedere il reggiseno sotto la maglia con la scusa che era un po’ che non lo faceva. Lei candidamente disse ‘va bene’, come se non le avesse mai fatto e si aprì nuovamente la maglia, aveva un reggiseno di pizzo grigio, le tettone fecero un leggero sobbalzo, si poteva vedere sotto il pizzo parte del capezzolo di colore rosso. Vedevo lo sguardo di Luca Bramoso su quel seno, era incollato. Lei si sdraiò indietro e rimase ferma. Io misi in moto e partii; vedevo nello specchietto il dondolio del seno trattenuto a stento dalla stoffa, intanto lui aveva iniziato a accarezzarle le cosce, senza che lei dicesse nulla.
Arrivati al parcheggio dove lui aveva la macchina lei si chiuse la maglia e lui scese. Appena soli lei si abbassò e mi tirò fuori l’uccello dicendo’ chissà adesso quante seghe si farà a casa pensando a noi che scopiamo. Stava per scoppiargli nei pantaloni, la sua mano &egrave arrivata ad accarezzarmi quasi fino a toccarmi le mutandine.’ ‘Ti &egrave piaciuto? Sai come ce l’ha grosso?’ le dissi e lei rispose’ immagino enorme, io e le mie amiche abbiamo notato che ha sempre un bozzo nei pantaloni anche quando &egrave normale, chissà come si sarà divertita Carla, una volta mi ha raccontato che lui l’ha scopata sul cofano della macchina” Le abbassai la testa e le misi l’uccello in bocca, dopodiché la girai a pecorina e glielo infilai velocissimo, le sborrai sulla schiena, nel frattempo mi accorsi che eravamo fermi a lato della statale e lei aveva il culo fuori, una macchina accese gli abbaglianti e suonò forte il clacson.
Il sabato successivo lei non andò con lui a fare un giro dei negozi, uscì a fare shopping. Infatti alla sera avevamo una festa di compleanno con altri amici. Passai a prendere Claudia e vidi che aveva una gonna di raso nera, una maglia morbida scura scollata e i soliti tacchi. La serata trascorse normale. Raggiungemmo il disco-pub ma Luca salì su un’altra auto. All’interno lei iniziò a bere subito un coca-bacardi, poi un altro. Era ubriaca e mi disse in un orecchio ‘adesso guarda come si eccita il tuo amico’ iniziò a ballare con lui, senza però esagerare in quanto voleva mantenere un aria di perbenismo con gli altri amici. Ogni tanto lui faceva scivolare una mano furtiva sul culo. Facevo finta di niente ero imbarazzato ed eccitato. Al termine del ballo lei gli disse ‘perché non mi accompagni a bere?’ C’era tantissima gente, soprattutto verso la cassa ed io abbassando lo sguardo vidi lui che aveva l’uccello duro e glielo appoggiava sul culo, mentre lei lo sporgeva indietro. Verso le 2,30 decidemmo di andare a casa, Luca di restare, con noi uscì un’altra coppia con lui Luca era arrivato in auto. Non poteva rimanere quindi abbracciò le ragazze e salutò Claudia. Mentre mi avvicinavo all’auto Claudia mi disse ‘scopami! qui subito!’ e mi mise una mano sull’uccello. Mi vergognavo perché il parcheggio era pieno di auto e avevo paura che qualcuno potesse vederci. Lei continuò’Luca me l’ha fatto sentire sulla schiena, &egrave enorme’. Io le dissi ‘Sali in macchina che ti scopo subito’, ma ad un tratto sentii’Aspettate che vengo con voi’era Luca. Salì sull’auto e Claudia mi disse all’orecchio, uffà adesso non possiamo fare più niente’. Appena sull’auto cominciammo di nuovo a scherzare ma lei era restia. Mentre facevamo un giro per il centro e le chiedevamo di farci vedere le tette con un po’ di insistenza, lei che era brilla si tolse il cappotto, afferrò la maglia per la scollatura e si tirò giù anche il reggiseno, lasciando quelle fantastiche tettone all’aria con quei capezzoloni dritti dicendo’ e adesso sei contento?’ rivolta a Luca. Luca si girò e disse’copriti che siamo in centro’, lei si tirò su la maglia e si lasciò cadere indietro. Percorsi qualche centinaio di metri ed ero indeciso sulla destinazione, Luca mi disse ‘vai in campagna’, cosa che feci. Appena giunti in una stradina Luca chiese di vedere di nuovo le tette e lei lo accontentò, questa volta però lui fece scivolare una mano sopra, lei indietreggiò col busto, ma socchiudendo gli occhi lo lasciò fare. Quindi disse sono troppo ubriaca e si lasciò cadere indietro. Dallo specchietto questa volta vedevo il suo seno, una tettona nel reggiseno e l’altra fuori e poi guardando il volto vidi che si mordeva la labbra. Infatti Luca aveva nuovamente fatto scivolare una mano verso il basso e si era insinuato sotto la gonna, lei aveva spinto il bacino avanti’.la stava sditalinando!. Luca mi disse piano ‘ferma la macchina in un luogo appartato’. Così feci. Aprimmo le portiere e salimmo dietro, il cuore mi batteva all’impazzata, ci sedemmo di fianco a lei che disse ‘però non si scopa’. Lui si avventò sulla tetta destra, non gli stava in due mani, cominciò a leccarle i capezzoli lei inarcò il busto indietro mentre mi afferrava l’uccello, lui continuava a sditalinarla, quindi le prese la mano e se la mise sull’uccellone. Lei fece un verso sommesso e cominciò a segarlo. Mi faceva impressione, vedevo la mano di lei che stringeva forte il suo cazzo e andava su e giù, quella che mi sembrava una santa un po’ frigida i primi tempi era diventata una porca, che sapeva godersi la vita. C’era un odore strano, di sesso. Mi impressionò inoltre vedere che lui inizio anche a slinguarla, le loro lingue erano fuori dalle bocche. Dopo poco cominciammo a venire, lei che avev ain mano i nostri due cazzi cominciò a sentire le pulsazioni e disse solo ‘non mi sporcate’. Non senza difficoltà mi spostai e presi un fazzoletto che diedi a Luca. Lei si sporcò le mani della sborra di tutti e due. Non potevo guardare che aveva le dita sporche della sborra di un altro.. La baciai, mentre Luca lo rimise nei pantaloni. Ci rivestimmo lei guardava verso il basso e nessuno disse una parola per tutto il tragitto verso casa.
Continua”””’.
Appena Luca scese lei si avvicinò a me e disse ‘dimmi che non sono una troia’, mi abbracciò forte. Io ero ancora sconvolto, un misto di sentimento di gelosia e godimento”lei mi disse’non devo più bere’ ma cercai di consolarla continuando’non abbiamo fatto nulla di male, solo una cosa che ci &egrave piaciuta, non ci siamo spinti oltre’. La abbracciai forte e la baciai. Appena giunti sotto casa sua ci abbracciammo di nuovo consci di esserci spinti verso un terreno ignoto. Il giorno successivo non accennammo a nulla, entrambi imbarazzati. Sapevo però che anche a lei questa esperienza l’aveva cambiata.
Feci di tutto per farle sentire il mio affetto e lei sembrò riprendersi dalla paure sul giudizio. Il primo rapporto venne consumato il martedì sera, io non le dissi nulla la baciai, la abbracciai e le tolsi il maglione. Il seno era splendido, grosso. Lo baciai e con le mani scesi verso i pantaloni, lei mi aiutò e se li tolse, dopodiché aprì i miei e cominciò ad accarezzarmi il cazzo. La misi sotto di me e cominciai a penetrarla, passò circa un quarto d’ora e lei avvicinandosi al mio orecchio disse’parla’ io replicai’di cosa, di quello che &egrave successo con Luca?’ lei fece un cenno con la testa ed io le dissi ‘ti &egrave piaciuto vero sentirlo in mano?’ lei ancora una volta fece un cenno positivo con il capo iniziai a dirle altre cose tipo ‘vuoi rifarlo eh? Vuoi farti scopare anche da lui vero?’ dopo poco entrambi avevamo raggiunto il massimo del piacere. Lei prendeva la pillola e non era un problema venirle dentro. A termina mi disse ‘ho solo paura di non poterne più fare a meno di sensazioni così forti, di rovinare tutto fra noi’. Io le dissi’non ti preoccupare, deve essere solo un gioco fra noi per il piacere.
Intanto non avevo sentito ancora Luca ed il mercoledì dopo la palestra andammo a mangiare una pizza, quindi giro in macchina ed iniziammo ad affrontare il discorso. Lui mi disse’sono ancora sconvolto per l’altra sera, mi sono fatto almeno tre seghe pensandoci &egrave un qualcosa che non avrei mai immaginato, si abbiamo fantasticato e giocato, ma non pensavo’ Io replicai’Claudia ha paura che tu la possa giudicare una troia’ ‘ non lo farei mai, lo sai quanto siamo amici’ dopo tre ore di chiacchiere lui lo accompagnai alla sua auto. Avevamo tutti e due l’uccello duro anche se io ero comunque un po’ geloso.
Il sabato uscimmo con altri amici, io chiesi a entrambi di fare finta di nulla per non destare l’attenzione degli altri. Non successe nulla. Per tre settimane sembravamo solo ottimi amici. Erano i primi di dicembre e ci invitarono ad una festa in una discoteca. Passai a prendere Claudia e la vidi, con il cappotto nero lungo, i tacchi e sotto gonna a tubino nera, con sopra una maglietta dorata abbastanza accollata, che le metteva in risalto le tettone facendole sembrare ancora più enormi. Passammo a prendere Luca al solito parcheggio e ci recammo in discoteca. Appena si tolse il cappotto e lo posò presso il guardaroba gli sguardi di molti maschi allupati si posarono su di lei, ero geloso. Una cosa strana. Pochi giorni prima l’avevo vista prendere in mano l’uccello del mio migliore amico e adesso ero geloso. Ballammo poco, incontrammo qualche amico e giunti al banco dissi a Claudia’cosa prendi?’ ‘coca bacardi rispose le sorridendo’ ne bevve tre a breve distanza. Iniziò a parlare con Luca e vidi distintamente che gli afferrò l’avambraccio e se lo portò contro il seno.Vedevo come lui la guardava, mi avvicinai e appoggiai il mio uccello duro al suo culo. La sentii sporgersi indietro. Intanto si fecero le 2 e tutti e tre avevamo bevuto quattro coca-bacardi. Lei era brilla, io leggermente e Luca più di me. Mi offrii di andare a prendere i cappotti e girandomi indietro li vidi scherzare, poi si avvicinò un altro amico che con la solita scusa di altri le sfiorò il seno. Uscendo Luca mi disse, Andrea si &egrave avvicinato e mi ha chiesto ‘ma che tettone ha Claudia?’. Ero di nuovo geloso. La macchina distava circa 300 metri, bisognava fare un tratto buio lungo la strada fra le auto. Cominciammo di nuovo a scherzare prendendola tutti e due a braccetto e dicendole:’ecco i tuoi uomini’ lei rideva, noi cominciammo a stringerci sempre di più. Ad un tratto disse’che freddo!’io mi fermai la abbracciai aprendole il cappotto, Luca la abbracciò anche lui e senti lei avere nuovamente un fremito. Luca disse ‘adesso io ho veramente caldo’ ci avvicinammo all’auto e salimmo. Claudia mi disse ‘accendi subito il riscaldamento! Facciamo un giro così mi scaldo un po” Luca pareva essere molto gentile nei suoi confronti, per niente allupato. Ad un tratto le disse ‘stasera hai fatto impazzire un sacco di uomini, tutti a guardarti’ e lei:’solo per il seno grosso, non per altro’ ‘ Ma figurati disse lui, era bellissima.’ Facendo questo le appoggiò la mano sulla coscia’ Lei disse ‘mi gira la testa’ e si mise a sedere rimanendo dietro in mezzo, con il busto fra noi. Chiacchierammo della serata e arrivati al parcheggio Luca fece per scendere, lo vidi guardare quel seno bramoso. Scese, Claudia alzò il sedile, gli si avvicinò e lui le diede due baci dicendole ‘guarda qui come sei bella altroché solo per il seno grosso’ Lei lo abbracciò e rimasero al freddo per qualche istante. Io dissi:’perché non facciamo ancora un giro?’ Claudia fece per salire dietro Luca scherzando le disse, vengo io a tenerti e la seguì, abbracciandola e dicendo’così ti scaldo’ La portiera del passeggero era aperta e luce dell’abitacolo accesa, nel parcheggio vi erano tre o quattro auto. Ad un tratto girandomi vidi Luca morderle il collo, lei alzò la testa e iniziarono a baciarsi. Le sembrava voler fuggire con la lingua, aveva gli occhi socchiusi, lui era più eccitato e faceva scivolare la mano lungo la coscia. Ero veramente geloso’.chissà perché..era solo un bacio. Chiusi immediatamente lo sportello e partii, loro si staccarono, lei rise mentre aveva gli occhi chiusi, lui mi disse, ‘vai di nuovo in campagna.’ Così feci, potevo vedere nello specchietto lui che la cercava e lei che si ritraeva. Giunti nel luogo appartato lui era quasi tutto addosso a lei che disse’hai le mani dappertutto’, lui cercava di baciarla, ma lei solo ogni tanto tirava fuori la lingua. Disse’non più dell’altra volta.’ Aveva una faccia veramente goduta questa volta, Lui si aprì immediatamente i pantaloni e lei glielo prese nuovamente in mano, timorosa. Stava ferma. Io salii dietro e spostammo i sedili in avanti, lo spazio era veramente poco. Le alzai la maglia e le slacciai il reggiseno, le tettone uscirono fiere con quelle areole larghe ed i capezzoli eccitati. Lei muoveva il busto. Misi una mano in mezzo alle gambe e mi accorsi che aveva le calze autoreggenti. Le alzammo la gonna, ci alternavamo con le mani nella sua figa. Luca continuava a leccare le sue tettone, a palparle, quindi alzò il bacino e fece toccare al suo uccellone una tettona. La scena era fantastica. Lei ad un tratto venne serrando forte le gambe. Luca stava per venire si girò e prese un fazzoletto, cosa che feci anch’io. Lei prima contrasse il volto, poi ridendo emise un ‘ahh’. Rimanemmo per qualche istante svestisti, con un finestrino leggermente abbassato e l’aria fredda che ci costrinse a rivestirci dopo poco.
Era di nuovo successo, la cosa sarebbe ancora cresciuta?
Continua””’.
Questa volta, dopo esserci rivestiti, Luca salì al mio fianco e ripartimmo. Claudia, seduta dietro disse solo’sono troppo ubriaca’. Forse cercava di essere una scusa.
Salutammo Luca che scese veloce e raggiunse l’auto. Claudia si sedette al mio fianco e io mi avviai verso la sua abitazione. Avevo ancora un certo tremolio, dovuto alla tensione, ma la scena era ormai nella mia mente. Le infilai una mano in mezzo alle gambe, sulle cosce morbide, lei avvicinò la testa alla mia spalla. Arrivati sotto il suo condominio presi un uovo ed irrefrenabile impulso di scoparla, svoltai nel parcheggio, tirai giù in fretta il suo sedile, alzai la gonna ed incominciai a scoparla. Lei era ancora eccitata io le dissi’ sei una porca, ho visto come ti &egrave piaciuto prenderlo in mano a Luca’ ‘E’ piaciuto più a te!’ mi disse lei con un sorriso, aggiungendo ‘sai da quanto tempo voleva farlo, chissà come ha goduto’ continuammo fino a venire tutti e due.
Il giorno successivo però prevalse un sentimento di gelosia. Decisi di non frequentare Luca per qualche tempo. Era difficile, in quanto ci sentivamo spesso e ci vedevamo almeno due volte alla settimana in palestra. Lui mi diceva’cazzo come ho goduto, mi sono fatto ancora delle seghe a pensare a Claudia, dubito possa mai succedere, ma mi piacerebbe vederla una volta a casa mia e scoparla, avere quelle tettone in faccia mentre glielo metto dentro. Sai che non credevo fossero così grosse, una non ci stà in due mani’
Intanto il mio rapporto con lei era normalissimo agli occhi di tutti, sembrava sempre una santa, molto tranquilla e pudica. Il week-end successivo Luca andò via con suo padre e noi uscimmo con delle altre coppie. Era molto ben vestita, vedevo gli sguardi degli altri maschi, ma tutti sapevano della sua nota serietà, come del fatto che ero stato io a sverginarla e oltre ai pensieri, difficilmente facevano altre battute. Appena soli, dopo un po’ che scopavamo cominciai a raccontare di aver visto altri uomini guardarla e che sicuramente avranno pensato a scoparla, ma lei mi disse che non le faceva piacere. Solo il discorso di Luca era ammesso. ‘quel porco una volta mi ha preso da dietro in bagno, mi ha scopato mentre io ero appoggiata al lavandino e voi tutti eravate nell’altra stanza a cenare’ mi diceva durante le scopate. Ormai veniva solo in quel modo.
Luca mi disse che si sarebbe dovuto allontanare per circa tre mesi fino all’anno nuovo per motivi di lavoro del padre, sarebbe dovuto andare in Francia. Durante quei tre mesi noi scopammo benissimo. Frequentammo altre coppie con cui festeggiammo il capodanno. Claudia non bevve nulla alle feste, scherzava ma non dava troppa confidenza.
Nel frattempo seppi anche che a fine marzo sarei dovuto partire militare, dopo la mia carriera universitaria non molto fortunata.
Ai primi di marzo, all’arrivo di Luca, con le altre quattro coppie di amici decidemmo di vederci per salutare il suo arrivo. A cena ci recammo in un agriturismo. Insieme a Luca vi era un altro ragazzo da solo, Fabio, un altro mio carissimo amico. A tavola Claudia si sedette vicino alle altre ragazze e Luca vicino a noi maschi. Avevo notato che per l’occasione Claudia aveva nuovamente messo la gonna a tubino e una maglia che lasciava intravedere la scollatura. Ci recammo al solito disco-pub, sulla mia auto salirono Luca, ma purtroppo anche Fabio. Quindi non si fece alcun discorso particolare. Mi ero accorto comunque che tutti e due fissavano Claudia in mezzo alle tette e la cosa mi eccitava.
All’interno del locale, sempre molto affollato, Claudia consumò un coca-bacardi alla velocità della luce. Il copione fu lo stesso, lei bevevo e rideva, poi disse di voler andare in bagno e Luca si offrì di accompagnarla. Rimasero da soli pochi istanti, questo mi bloccò e me lo fece diventare durissimo. Immaginavo di tutto, che lui la potesse palpare in un angolo. Lei era brilla, ne aveva bevuti già tre. Fabio la avvicinò e si strusciò un po’ contro, ma lei lo liquidò velocemente. Luca bevve abbastanza anche lui. Rimanemmo nel locale quasi fino alla chiusura, a parlare, scherzare e ridere. Vi era solo un’altra coppia insieme a noi tre oltre all’inseparabile Fabio. All’uscita Luca si mise in mezzo alle due ragazze e le abbracciò, fece finta di toccare il culo ad entrambe, ma io sapevo benissimo che alla mia fidanzata lo stava toccando veramente. Lo capivo dalla sua espressione. Ci avvicinammo all’auto solo noi tre, già pregustavo quello che stava per succedere, Luca prese a braccetto Claudia , poi la strinse, baciandole il collo da davanti. Io arrivati da dietro, le alzai il cappotto e glielo appoggiai da dietro. Lei fece scivolare una mano sull’uccello di Luca e una dietro sul mio. Ci disse ‘piano, piano’ eravamo tutti e tre ubriachi. Saliti in auto, Claudia si tolse subito il cappotto. Noi già ci pregustavamo quello che poteva succedere, Luca si sedette dietro e lei al mio fianco. Luca le disse di girarsi e la slinguò, non pensavamo che qualcuno potesse vederci perché eravamo troppo eccitati. Girai il volto e vidi lei con la bocca aperta e la lingua fuori che girava veloce con quella di lui, aveva gli occhi chiusi. La propria donna lì così faceva uno strano effetto. Lui le infilò una mano nella scollatura e cominciò a palpare la tettona piena, schiacciandola forte e con l’altra le tirò su la gonna. Lei mi toccò l’uccello. Dopo circa cinque minuti suonò il telefonino di Luca, era Fabio che aveva bisogno di Luca perché era rimasto in panne con la macchina. Lo accompagnai ad aiutarlo. Claudia scese, salutò Fabio e poi risalì al mio fianco. Non ci rimase che fare una bella scopata fantasticando su di lui. Il giorno successivo sentii Luca che mi racconto ciò che gli aveva detto Fabio. ‘Ha un corpo pazzesco Claudia, delle tettone esagerate, appena scesa dall’auto aveva la gonna un po’ su e la maglia scollatissima, che fate le orgie? Peccato che &egrave così seria, altrimenti si che ti andrebbe bene.’ Io e Luca cii dilungammo su ciò che sarebbe potuto succedere, Prendemmo anche una decisione: avremmo chiamato Claudia ‘mammella’, cosa che derivava dal fatto che sul lavoro un dipendente di lui dopo una solita visita a un negozio gli aveva detto ‘te la scopi tu quella mammellona?’.
Il week-end successivo eravamo invitati in montagna a casa di amici. C’era anche Carla l’ex-fidanzata di Luca con il nuovo ragazzo. Siccome i posti erano pochi e le altre coppie erano egoiste pensarono di farci uno sgarbo facendoci sistemare in una stanza dove vi era un letto matrimoniale ed un lettino. Si trattava di una grossa baita. Cercammo di non dimostrare nulla della nostra intesa a nessuno, ma siccome erano tutte coppie e Luca era l’unico single tra l’altro mio migliore amico, anche per questo motivo decisero che avrebbe dormito con noi. Pensavano di farci uno sgarbo. Una volta all’interno della stanza non dicemmo nulla. Sistemammo le valigie, poi Claudia si girò di schiena per cambiarsi la maglia mentre noi eravamo seduti sul letto matrimoniale. Questo gesto rese noi due eccitatissimi. A cena Claudia però mi fece promettere che non sarebbe successo nulla, in quanto se fosse nato qualche sospetto lei sarebbe stata rovinata. Avevamo un piccolo bagno nella stanza, l’unica cosa positiva, rispetto agli altri che ne avevano uno in comune. La sera trascorse divisi fra uomini e donne in un ristorante. Claudia aveva un vestito nero scollato e degli stivali neri. Ricordo che ci furono parecchi brindisi, dopodiché verso l’una rientrammo a casa. Appena rientrati decidemmo con gli altri di ritrovarci dopo dieci minuti in sala a chiacchierare in pigiama. Andammo in camera a cambiarci, mentre Claudia era in bagno a fare una doccia dissi a Luca’svitiamo una gamba della tua brandina, così stasera avrai la scusa di venire nel nostro letto, altrimenti lei &egrave troppo imbarazzata con così tanti amici in giro.’ Così facemmo. Dopodiché noi due come adolescenti ci piegammo a spiarla dalla serratura. Uscì dalla doccia, si asciugò poi cominciò a mettersi una crema sul seno, vidi Luca che aveva il cazzo fuori e si masturbava. Claudia poi si mise un reggiseno nero e il perizoma. Uscì indossando un pigiama rosa tipo da uomo, senza nulla di particolare, le tettone ballavano sotto la giacca scollatissima. Noi eravamo sul letto matrimoniale in boxer,Luca con le gambe aperte. La vidi guardare in direzione di quell’uccello enorme ancora un po’ eccitato, poi fece finta di niente. Nella sala ci sedemmo, le altre ragazze erano anche chi in pigiama e che in vestaglia, ma in fatto di tettone nessuna poteva battere Claudia. Marco, tirò fuori la coca e il bacardi e facemmo tutti due giri. Quest’ultimo poi mi disse ‘ti &egrave andata male stasera, Luca dorme con voi’. Verso le 2,50 decidemmo tutti di andare a dormire.
Dopo essere andati in bagno uno per volta, Luca, che era l’ultimo, spense la luce e si avvicinò alla brandina, ma appena si appoggiò andò giù come un salame. Claudia, si girò e cominciò a ridere a crepapelle. Luca ci chiese di mettersi nel nostro letto, io acconsentii e lei ridendo disse ‘si vieni pure’. Spegnemmo la luce, io avevo già chiuso la porta a chiave. L’eccitazione, la paura e la tensione si respiravano forte. Lei sorrideva ancora, era girata verso di me, quando diventò improvvisamente silenziosa. La abbracciai e la baciai. Il suo bacio era passionale, le accarezzavo le tettone, lei mi cinse con una gamba il fianco. Abbassai la mano e mi accorsi che Luca le era attaccato dietro, con le mani le aveva abbassato i pantaloni e le metteva un indice nella figa mentre le stava leccando il collo. Lei era un lago. Incrociai il suo indice con il mio, lasciammo le mani attaccate, lui spinse l’uccellone contro il culo. Lei si girò a pancia in su, cominciammo a sfilarle la giacca del pigiama con lei che diceva ‘piano, facciamo piano, solo come le atre volte’ Luca schiacciò le tette e si mise la faccia in mezzo iniziando a ciucciarle i capezzoli. Io mi abbassai e cominciai a leccarle la figa. Sentivo chiaramente la sua mano che andava su e giù per il cazzone di lui; l’atra mi stringeva i capelli. Sentivo anche che stavano slinguando come forsennati. Ad un tratto lei si alzò si girò verso di me e lo prese in bocca con forza andando su e giù velocemente. Il cazzone però continuava a tenerlo saldo nella mano destra. Io venni, girandomi verso il comodino e sporcando la maglia del suo pigiama. A questo punto Luca la prese, le tirò via il reggiseno che non aveva ancora tolto, la tirò verso di sé e la mise a cavalcioni sopra di lui, ma lei disse’no, scopare no, no’. Intanto lo strofinava sulla figa, tenendolo con due mani e non riusciva a stare zitta, ansimava, mentre Luca le schiacciava le tettone. Lei avvicinò la testa e si baciarono, tirarono fuori tutte le lingue senza che le loro labbra si toccassero. Lui le abbassò la testa e cercò di farselo prendere in bocca, ma lei non voleva. La sua figa con quell’arnese di quelle dimensioni contro diceva il contrario. Eravamo in penombra, sentivo lei ansimare. Io ce l’avevo di nuovo duro ma ero impietrito. Guardai lei che si abbassò e lo mise in mezzo alle mammellone e cominciò anche a segarlo. Passai dietro e cominciai a leccarle la figa. Lei stava impazzendo. Lui si tirò su, la girò e disse ‘adesso basta’. Io mi spostai. Lui la mise a missionario e glielo appoggiò alla figa. Lei disse ‘ no , ti prego, no, no, no ti prego, no, no, noo’ e lui ‘no lo strofino solo un po’. Non ti preoccupare, se vuoi non lo metto dentro’ il tono però stava cambiando ‘no, nooo, piano e enorme, ti prego piano, piano, uff, uff, piano, oh si, si! &egrave enorme’ Lui aveva iniziato a pomparla, lei soffiava forte. Mi ritrovavo lì in piedi con l’uccello in mano a guardarli scopare. Le tettone di lei ballavano senza contegno su e giù, vedevo le mani di lei che stringevano il suo culo che andava veloce spingendo avanti e indietro. Ad un tratto lui si staccò si sedette contro la spalliera del letto e la fece salire in braccio iniziando a scoparla e a farla saltare, mentre le ciucciava le tettone ballonzolanti. Io per farla smettere di ansimare forte le misi una mano in bocca, poi la baciai. Lei si staccò ed iniziò a dire ‘si scopami porco, sfondami, godoo. Ah si, si, siiii’ e venne, nel frattempo lui le disse ‘ si troia, sei una porca, l’ho sempre saputo!’ ‘ si la vostra porca!.’ Lei lo abbracciò forte, scese togliendosi quel palo dalla figa, lui prese la teste e glielo mise in bocca. Dopo poco venne, sporcandole anche un po’ i capelli, io la girai, la buttai sul letto e cominciai a scoparla, venni dopo tre o quattro colpi. Ci lasciammo andare distrutti sul letto. Lei con un braccio si coprì le tette. Rise e ci tocco tutti e due gli uccelli. La stringemmo tutti e due. Dopo poco ci rivestimmo. Ma durò poco, appena l’uccello di Luca si rimise in funzione cominciarono nuovamente a slinguare, lei si vedeva che aveva voglia, lo prese di nuovo in bocca, poi lui la fece girare la prese alla pecorina. Mi disse ‘dai mettiglielo in bocca, che ci volevo io a farti capire come le piace, l’hai sempre scopata in maniera troppo gentile’ Lei lo pregava di fare piano per non sfondarla. Io glielo misi in bocca ma venni dopo poco. Lui le afferrò le mammellone da dietro, poi la fece scendere, e la fece salire a cavalcioni con la schiena verso di lui. Cominciò a farla andare su e giù . lei fece per tenersi il seno, ma lui imperativo disse’lasciale libere ste tettone che mi piacciono’. Lei faceva degli urletti. Io ce l’avevo di nuovo duro. Lei venne di nuovo. Luca la fece sdraiare sul letto e le venne sulle tettone. Lei prese un fazzoletto e si pulì. Luca disse ‘metto giù la brandina così domani mattina sarà tutto tranquillo. Mi avvicinai alla porta e la riaprii.
Claudia andò in bagno a fare la doccia, Luca la seguii e chiuse la porta, io cominciai a spiare dalla serratura. Vidi lei nuda che gli disse ‘basta, non ce la faccio più’ Lui però tutto nudo entrò nella doccia con lei, glielo mise in mano e cominciò a farsi fare una sega, chiuse la porticina e potevo solo vedere dai vetri smerigliati cosa stava succedendo. Lei era piegata che glielo succhiava nuovamente. Finita la doccia uscirono, lei si mise l’accappatoio ma compresi che non avevano finito di scopare, Lui la portò vicino al lavandino, davanti a un grande specchio, la fece piegare e cominciò a scoparla. Lei aveva la bocca aperta, stringeva gli occhi , le tettone saltavano a non finire, lui la pompava forte. Io aprii la porta con il cazzo in mano, lei non ebbe neanche la forza di sorridermi. Lei fece per urlare, mentre veniva, ma lui le tappò la bocca e tolto il cazzone le venne sulla schiena. Avevano finalmente finito ed erro venuto anch’io. A letto Claudia mi abbracciò forte e mi baciò dicendomi che mi amava tanto. Forse avremmo preferito però che Luca dormisse in un’altra stanza.
Al mattino Carla ed il fidanzato vennero a svegliarci, appena aperta la porta vidi che lei fece uno sguardo malizioso, infatti Claudia aveva la maglia del pigiama abbottonata sbagliata e le usciva una tettona, mentre Luca alzatosi in piedi aveva i boxer al contrario.
Continua’..
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Il fidanzato di Carla era un po’ coglione, credo che ammirò quello che aveva visto, ma nulla più; temevo più la malizia di lei, chissà se aveva dubitato qualcosa. Fatto sta che fra Luca, Claudia e me tutto sembrava normale, addirittura Claudia con il giorno non si cambiò davanti a noi e i discorsi non fecero un minino cenno a quanto successo la notte prima. Anzi io cercai di studiare le altre persone, ma nessuno sembrava dubitare nulla. La domenica trascorse fra il pranzo ed una breve passeggiata. Io stesso ero combattuto, adesso la presenza di Luca la trovavo pesante. Alla partenza per il ritorno in città Luca decise di tornare in macchina con noi. Dovevamo percorrere circa 250 chilometri. I nostri discorsi all’inizio riguardarono solo la bellezza della casa di Luigi, il nostro amico, poi cominciarono a focalizzarsi sui segreti di ogni coppia, di come Claudia sapeva i pettegolezzi delle donne e soprattutto se qualcuna avesse tradito. Luca ci raccontò che Cristina, la fidanzata di Paolo (alta 170 cm,occhi chiari, capelli castani e con un culo strepitoso) lo aveva tradito con un cliente dell’ufficio in cui lei lavorava, scopandoselo spesso nel retro, perché dalla vetrina qualcuno si sarebbe potuto accorgere di qualche movimento. Intanto mi accorsi che si era aperto un bottone alla camicetta nera di Claudia e lasciava intravede il reggiseno fino al fiocchetto. Non dissi nulla, volevo capire se era intenzionale o meno. Infatti Claudia, da sobria, manteneva un altro comportamento, sembrava normalissima. Luca seduto al mio fianco sembrò all’inizio non farci caso. All’autogrill Claudia si mise la giacca e andò in bagno, io dissi a Luca guardandolo in faccia, ‘hai visto, le si &egrave aperta la camicetta e non se ne &egrave accorta’. Nel dire ciò mi accorsi che mi venne immediatamente duro, Luca mi disse, ‘ho cercato di non farci caso, ma &egrave impossibile.’ Lei tornò da noi, la giacca era aperta ed io mi ero dimenticato di dirglielo, con gioia dei passanti; due ragazzi in auto rallentarono e urlarono qualcosa, lei allora si coprì. Tornati a casa riprendemmo le nostre vite. Claudia trovò un impiego in un’agenzia di assicurazioni la cui titolare era una donna di circa 45 anni. Non vedemmo Luca per circa un mese, in quanto era in Francia dove suo padre aveva aperto dei negozi in Costa Azzurra. A settembre sarei dovuto partire militare, (non a marzo come indicato per errore nel precedente racconto) e colsi l’occasione per cazzeggiare e lavorare saltuariamente. Un week-end io e Claudia andammo a Firenze a metà aprile, facemmo delle scopate pazzesche, sempre pensando a ciò che era successo in montagna. Capivo che ciò che la intrigava di più era l’aspetto segreto, il fatto che nessuno sapesse. Cercai di condire i miei racconti inserendo altre persone, ma lei non ne voleva sapere. Incominciammo a frequentare soprattutto altre due coppie, Cristina e Paolo e Giorgia e Gianni. Con loro pianificammo le ferie in Sardegna. Prenotò con noi anche Luca. Non uscimmo più con lui fino quasi alla partenza. Io infatti volevo tornare alla normalità e volevo un po’ staccare, nei approfittai per frequentarlo meno con delle scuse. Claudia mi diceva:’sei proprio cattivo, lui &egrave così tuo amico’ di fronte agli altri amici. Ma qualcuno giustamente diceva’io fossi in lui andrei solo da qualche parte, altro che con tre coppie’ ‘ma poverino, i suoi amici siamo noi e poi con Carla &egrave stato sfortunato’ meno male che sapevo io cosa intendeva quella porca. Aveva due facce opposte, una da bravissima e serissima ragazza, anche un po’ ingenua e l’altra da porca, con molte malizie. Dissi a Luca che non volevo che nessuno sospettasse nulla e apprezzai che lui non si lasciò mai andare. Parlammo molto e fantasticammo, ma io in verità ero molto combattuto. Ero però eccitatissimo e gli dissi’ se proprio ti capita, anche se non ci sono io scopatela’ ‘sei sicuro?, magari lei non vuole’ ‘fallo’ gli dissi ‘provaci, l’importante &egrave che poi mi racconti tutto, stai tranquillo che se in giro non ci saranno pericoli non ti dirà di no’.
In vacanza la situazione era calma. Doveva essere una situazione di relax. Appena soli però io e Luca parlavamo di come ci sarebbe piaciuto di nuovo scopare in tre e veniva durissimo a tutti e due, non capitava però nessuna occasione in cui potevamo rimanere da soli. Il quarto giorno decidemmo tutti e sette di fare una gita con auto dai pastori sardi, su una montagna, organizzata dal villaggio, Claudia aveva un paio di pantaloncini ed una maglietta bianca, con dei bottoni davanti, sotto cui si poteva ammirare il pesante seno. Ci sedemmo su delle panchine in mezzo al prato, vicino ad altri tavoli dove ci saranno state almeno 250 persone. L’atmosfera era divertentissima, il vino cannonau scorreva a fiumi. Dopo circa un ora eravamo tutti ubriachi. Cristina era seduta di fianco a me e mi disse nell’orecchio, vuoi che ti spalmo una pesca addosso e poi te la lecco. Istintivamente guardai il suo fidanzato che era come tramortito contro un albero. Prese un frutto lo mangiò guardandomi come se stesse facendo un pompino. Claudia rideva, ma cominciò a prendersela con Giorgia, l’altra tettona del gruppo. Io ci avevo già fatto più di un pensiero. Il suo fidanzato era andato a vedere gli asinelli barcollando ed era seduto vicino al recinto. Allontanai Claudia e la feci sedere vicino ad un edificio. Nei pressi vi era un pastore sardo che faceva camminare una signora. Tornai al tavolo e approfittando dell’atmosfera toccai il culo a Cristina che rise. Ad un tratto vidi Claudia camminare abbracciata al pastore, dissi a Luca:’via un po’ a vedere cosa succede’. Io ne approfittavo seduto fra Cristina e Giorgia. Alla prima toccavo il culo ,mentre la seconda in un attacco di caldo si tolse la maglietta rimanendo in costume con quelle belle tettone. Ne approfittai per sfiorarle. Intanto Luca si era avvicinato al pastore che gli disse di andare pure tranquillo che lui la faceva camminare perché era troppo ubriaca. Ne approfittava però per toccarla dappertutto, Claudia aveva già tutti i bottoni della maglietta aperta. Luca però la prese sotto bracciò e lo ringraziò. Li vidi andare verso il bagno e li seguii. Gli dissi a Luca, ti aiuto anch’io a portarla in bagno. Il bagno era una struttura grezza, si vedevano le teste e le gambe delle persone e c’erano più o meno sei o sette persone in fila. Quando toccò a noi entrammo, Claudia si abbassò verso il gabinetto, ma ridendo toccò l’uccello a Luca, lui lo tirò fuori già bello dritto. Lei iniziò a masturbarlo avidamente, non potevamo stare dentro molto, vi erano delle persone fuori. Luca se lo rimise dentro e prima di uscire ne approfittò per dare ancora due palpate. Appena fuori Luca prese sotto braccio Claudia e la portò verso un boschetto. C’era però gente dapperttutto, in fondo però nessuno ci conosceva. Vidi Luca metterla la lingua in bocca, poi toglierla la maglia e farla riamenre solo in reggiseno. Sentivo Cristina che mi chiamava e la raggiunsi, barcollando mi abbracciò , il suo ragazzo era però a meno di cento metri ed io la feci sedere per terra. Nel frattempo tornai verso il boschetto, dove vidi due ragazzi in piedi che dicevano’cazzo hai visto quella coppia’ Infatti Luca e Claudia erano avvinghiati in mezzo agli alberi, con lei in braccio a lui.Tornarono dopo pochi minuti perché troppo disturbati. Luca mi disse che non era riuscito a fare molto, l’aveva toccata e lei si stava scatenando, ma c’erano troppi sguardi indiscreti. Durante il viaggio di ritorno Luca salì con noi e Claudia dietro con lui, telefonai agli amici e gli dissi di andare avanti, perché noi ci saremmo fermati a far fare la pipì a Claudia. Durante il ritorno Claudia avvinghiò l’uccello di Luca e gli fece un pompino-spagnola assurdo. Appena partiti Claudia si tolse la maglia dopo circa centro metri e scomparve attaccata a quel cazzone. Per quanto ce l’avevo duro non riuscivo a guidare. Sentivo la bocca di lei andare su e giù e vedevo nello specchietto lui che le teneva la testa, Dopo un po’ lei si rialzò , lui le abbassò le coppe del reggiseno e continuò a leccarle le tette, mentre lei continuava a segarlo. Luca allora le tirò giù i pantaloncini e le mise due dita nella figa. Io ero imbarazzato, fermai l’auto a lato della strada, ma non erano i nostri posti e non sapevo come fare. Luca mi disse stai di guardia, e sentii che cominciò a penetrarla dai versi che faceva lei ‘ah mi sfondi, &egrave enorme, hai un cazzo enorme! Scopami tutta, &egrave bellissimo’ Guardai dentro l’auto e vidi lui sopra di lei che la pompava con gusto, mentre le sue tette ballavano, lei aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta, erano sudatissimi. Lo fecero per qualche minuto e poi vennero, io mi girai e per poco non venni anch’io nei pantaloni. Si rivestirono e tornammo a casa. Claudia andò subito a letto anche se erano solo le sette dicendo che non stava bene. Noi rimanemmo sul balcone. Eravamo solo io e Luca, perché quasi tutti dormivano. Claudia era sola in stanza, sul letto in perizoma e reggiseno, con la porta aperta. Mi accorsi che Paolo con la scusa di passare avanti e indietro guardava dentro , per cui mi alzai e chiusi la porta. La vacanza proseguì senza altre novità, ogni tanto Luca le dava una palpatina veloce. La penultima sera io e Claudia rientrammo prima dal mar,e con la scusa che volevamo iniziare a lavarci. Mentre Claudia faceva la doccia arrivò anche Luca che disse: ‘abbiamo poco tempo perché gli altri stanno arrivando, sono andati al supermercato a fare la spesa’ In un attimo si mise nudo e mi disse’se arrivano fammi un cenno’. Lo sentii entrare in bagno, lei disse ‘Andrea?’ ma ben vide che non ero io, la sentii dire,’ no che poi arrivano gli altri’Lui prima disse’Andrea ha raggiunto gli altri al supermercato, l’ho incontrato per la strada, quindi la prese nuda e la slinguò, poi sentii degli urletti, la stava già penetrando, erano sotto la doccia perché sentivo l’acqua, mi avviciani e aprii la porta, lui la teneva in braccio e lei saltava, non aveva la forza di parlare. Mi recai in tutta fretta al supermercato e tornai con gli altri facendo finta di niente. Lei era in camera che si vestiva e non mi disse nulla di ciò che era successo. Solo alla notte mentre scopavano piano mi raccontò sottovoce tutto, quasi all’orgasmo mi disse ‘si, mi piace quel porco mi vuol sempre scopare, ce l’ha sempre duro, grosso, adesso scopami tu, fammi godere’.
Il viaggio di ritorno dalle ferie fu tranquillo, noi dormivamo in una cabina con Paolo e Cristina. Erano due letti a castello, loro dormivano di sotto in quello a lato e noi sopra dall’altra parte. Di sicuro Claudia era più disinibita, infatti alla sera mentre eravamo tutti e quattro coricati lei sedette sul letto e si cambiò la maglia del pigiama. Paolo vide il profilo del seno e so che non lo lasciò indifferente. Era la vendetta di Claudia per Cristina che mi aveva fatto delle avances.
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Le vacanze erano finite con mio immenso dispiacere. Infatti stava per arrivare il servizio militare ed io mi sarei dovuto allontanare, lasciando sola Mammella. Mancavano quattro week-end. Il primo lo passammo soli, mentre il secondo era diverso, in quanto dovevamo ritrovarci con gli amici a guardare le foto del mare. Luca mi passò a prendere a casa, facemmo un giro, prendemmo un caff&egrave e poi ci avviammo verso casa di Claudia. La vedemmo scendere e costatammo che si stava facendo sempre più bella, la pelle scura, i capelli neri ricci, i tacchi ed una gonna a fiorellini leggera, con sopra un top chiuso con un cordino, abbastanza accollato. Si sedette dietro, si respirava ormai sempre un’aria incredibilmente eccitata.
Guardammo le fotografie con gli amici in un pub e verso mezzanotte ci salutammo. Non avevamo voglia di andare a dormire e incominciammo a girare in auto con la Mercedes di Luca, quei classici giri senza meta. I discorsi erano molto intimi. Notai che Luca aveva appoggiato il braccio sul bracciolo e lei si era sporta in avanti, appoggiandovi le sue tettone. Era un chiaro richiamo. Luca non poteva non essersene accorto, ma faceva finta di nulla per cui lei si sporse ancora più in avanti. Decidemmo di andare a bere qualcosa in un’altra città, quindi ci fermammo in un locale e bevemmo due coca-havana fra una chiacchiera e l’altra. Poi raggiungemmo l’auto, Luca disse a Claudia, vuoi provare a guidare quest’auto, andiamo in una zona isolata. Io mi sedetti dietro, Luca a fianco a fare l’istruttore e lei al posto di guida. Si era tirata un po’ su la gonna, si vedeva benissimo. Io e Luca ci eravamo scambiati uno sguardo d’intesa, non avremmo cercato di fare niente, o meglio, ben poco, per vedere fin dove si spingeva lei. Luca la lasciò guidare, poi fece finta di farle vedere come funzionava il vetro e appoggiò il braccio al suo seno. Io però non ce la facevo più. Eravamo al confine di una zona industriale, verso i campi. Le dissi ferma l’auto che provo io a guidare. Mentre scendeva la fermai e cominciai a baciarla, le misi una mano in mezzo alle gambe e l’appoggia contro l’auto. Luca da dentro osservava la scena, cercavo di spogliarla, ma il posto non la metteva a suo agio. Luca salì dietro con lei, iniziarono a baciarsi, poi li vidi staccarsi. Lei gli stava facendo chiaramente una sega. Appena entrati in autostrada, Luca cominciò a spogliarla, lei aveva il top aperto e le tette fuori, la gonna tutta su, mentre Luca la leccava dappertutto. Volevo fermarmi ma era troppo pericoloso. Raggiungemmo quindi il capannone di Luca. Salii dietro e mi unii a loro. Dopo circa cinque minuti sentimmo un clacson e vedemmo l’auto del guardiano. Luca scese e gli disse di stare tranquillo che era lì con un’amica. Risalito in macchina mi disse: &egrave meglio se ci rivestiamo, se no arriva qualcun altro. Erano ormai le tre e Claudia disse ‘No basta devo andare a casa, altrimenti mia madre mi ammazza!’ A malincuore e con il cazzo duro la riaccompagnammo a casa. Il giorno successivo (domenica) ci recammo a casa di Luca a prendere il sole, tanto i suoi genitori erano in ferie. Nella grande villa con piscina erano presenti altre tre coppie. La giornata passò tranquilla, carne alla brace, giochi in piscina eccecc. Proprio durante uno di questi giochi il costume di Claudia si spostò facendo uscire l’aureola ed il capezzolo, Cristina la richiamò dicendo’ti &egrave uscita una tetta!’ Tutti i maschi osservarono quel bene di Dio’. Verso le 19.00 le ragazze fecero la doccia nello spogliatoio della villa di Luca che aveva un vetro smerigliato. Una si avvicinò con il culo al vetro era Cristina e Paolo le disse di allontanarsi’.Verso le 19.30 si allontanarono tutti, Paolo e Cristina, poi fu la volta di Andrea e Giorgia che si offrirono di rimanere ad aiutare, ma noi li convincemmo ad allontanarsi, Rimanevano solo Fabio e Luisa, la sua nuova compagna, ma anche lui si allontanò perché voleva andare a casa a scopare. Claudia cominciò a rimettere a posto, facendo la spola tra il giardino e la cucina, Aveva un prendisole a fiorellini, senza reggiseno. Io e Luca andammo a fare la doccia, entrambi avevamo voglia di scoparla. Lei però sembrava un po’ distante’.Finita la doccia la chiamai e lei si avvicinò con due asciugamani’Luca si avvicinò nudo alla porta e aprì con quel suo cazzone ben in evidenza, a Claudia cadde subito lo sguardo, arrossì e si allontanò. Rivestiti cominciammo ad aiutarla. Avevamo quasi finito, Caludia era in cucina che lavava i piatti, Luca le si avvicinò con il cazzo in tiro che non riusciva a stare nei pantaloncini e glielo appoggiò sul culo, stringendola forte e baciandola sul collo,. Lei tirò indietro la testa, chiuse l’acqua e tirò fuori la lingua. Io spostai la tendina della cucina e li guardai. Lui con forza le abbasso le spalline del vestito facendo uscire quelle due stupende e grosse mammellone che tanti desideravano. Lei si girò iniziando a baciarlo e ad ansimare. Lui la prese per mano e la portò in camera sua. Lei si tirò su il vestito con l’altra. Io mi avvicinai e mentre camminava le alzai il vestito cominciando a palparle il culo. Vicini al letto ci spogliammo subito, lei era eccitatissima ed agitatissima, volle mettersi sotto le lenzuola anche se faceva caldo. Io iniziai subito a slinguarla, mentre lei si mise a pancia in su. Prese tutti e due i cazzi in mano, noi la accarezzavamo dappertutto e sembrava stesse per venire tanto era bagnata’..Luca si vedeva che aveva il cazzone che gli stava esplodendo, si mise in ginocchio e le aprì le gambe..lei diceva:’piano, piano che &egrave enorme’piano, se no mi fai male..appena lui glielo infilò lei gli mise le mani sul culo, ‘sii, si &egrave enorme, &egrave grosso, siiii’ diceva godendo e ansimando. Io le misi il cazzo in bocca e lei sembrava staccarmelo ‘E’ bellissimo’ ripeteva. Luca era più volgare ‘godi porca ti piace questo bel cazzone eh? Ho visto come lo guardi’ ‘si, mi piace’ diceva lei fra una succhiata e l’altra del mio cazzo. Luca la prese e la mise in braccio iniziando a scoparla forte, io venni miseramente, mentre lui mi diceva ‘mi soffoca con queste tettone’. Lei era splendida, magra con quelle tettone alla Donatella Damiani che saltavano su e giù. Dopo poco a me tornò duro, Luca la girò e la mise a pecorina, lei si teneva alla spalliera del letto, urlava di piacere ‘uff uff, godo, si scopami cazzone’ poi lui la riprese in braccio e dopo poco lei venne urlando’si sfondami, si sfondami agh che bello, si porci’. Lui la fece sdraiare sul letto e le venne sulle tette. Eravamo tutti e tre distrutti. Dopo poco riniziammo e la scopai anch’io alla pecorina, mentre Luca le afferrò i capelli e glielo mise in bocca. Dopo una doccia ci sedemmo in cucina e mangiammo un piatto di pasta. Al termine della cena Luca mentre lei si alzava si avvicinò ed iniziò a baciarla, le tirò su il vestito e le abbassò il perizoma, la spinse sul divano lo tirò fuori e iniziò a scopala con foga. Io mi avvicinai e iniziai a toccarle le tette. Poi Luca volle tornare sul letto ed iniziarono una 69, dopo qualche minuto si fece sostituire da me e lui si sedette sulla sedia con il cazzone in mano a masturbarsi. Lei non l’avevo mai vista così porca. Lui la chiamò, lei si alzò e andò a sedersi in mezzo alle sue gambe, iniziando a succhiarlo. Io da dietro le leccavo la figa. Venimmo quasi tutti e tre in contemporanea. Era la prima volata da sobri’.
Quella fu l’ultima sera, dopodiché io partii militare e andai a circa 160 km da casa. Claudia cambiò lavoro ed iniziò a lavorare in un negozio di Luca, anche perché lei conosceva bene il francese e lui voleva che lei lo accompagnasse in Costa Azzurra.
Vennero a trovarmi una sera, di ritorno da un viaggio di lavoro, in una vicina città. Luca, mentre lei era in bagno disse che non se l’era ancora scopata perché senza di me non gli andava. Io gli dissi’ cazzo guarda com’&egrave vestita, come fai a non avere voglia di scoparla, ha la minigonna, con gli autoreggenti..’ ‘Se vuoi ci provo’ ‘basta che poi me lo racconti”. In effetti così fu, al telefono mi raccontò: ‘L’altra sera dopo che ti abbiamo salutato ho cominciato a scherzare e a metterle una mano sulle gambe. Lei non ha fatto nessuna resistenza, per cui le ho detto che dovevo ancora passare in ufficio a prendere dei documenti. Una volta dentro ho cominciato a farmela, le ho tirato su la gonna e l’ho scopata in tutti i modi, lei ha goduto tantissimo. L’ho fatta sedere sulla scrivania, l’ho messa alla pecorina con le tettone schiacciate sulla scrivania. Le ho fatto anche una foto in topless, poi te la faccio vedere.’ . Spesso si recavano in Costa Azzurra per lavoro ed addirittura dormivano insieme. Frequentavano qualche locale alla moda e poi andavano a casa di lui, senza però voler far vedere agli altri di essere legati.
Continua’.
Dopo circa un mese Claudia comunicò a Luca di non aver più intenzione di viaggiare per stare più vicina alla propria famiglia. Nel frattempo Luca viaggiava anche in Spagna per lavoro e lo vedevamo sempre meno. Noi continuavamo la vita da fidanzati e fra un permesso e l’altro ci vedevamo, ci facevamo una bella scopata e fantasticavamo. Lei mi raccontava di come Luca l’aveva scopata nel bagno di un suo negozio dopo la chiusura e di come lei godeva, messa alla pecorina appoggiata al lavandino. Per cinque mesi la nostre fantasie si concentrarono soprattutto su quegli episodi, frequentavamo altre coppie di amici e a tutti sembrava avessimo un rapporto normalissimo. Una sera Luca mi chiamò e mi disse che sarebbe ritornato la settimana successiva e se ci andava di andare a cena. Così il sabato, puntualmente, verso le ore 20.00 Luca ci passò a prendere nella solita piazza. Claudia era bellissima, i capelli lunghi e neri con un taglio che le stava benissimo, portava una camicia nera chiusa con un cordino dietro il collo, accollata, una gonna corta nera e le scarpe con un tacco altissimo. Si sedette dietro e ci recammo al ristorante. Sul posto ci attendevano Marco e Lisa, una coppia di nostri amici con lui italiano e lei italo-tedesca che abitavano in Germania, ma siccome lui era in trasferta per circa tre mesi in Italia aveva deciso di aggiungersi a noi. Lisa era molto carina, un po’ più alta di Claudia, le gambe lunghe, il culo stupendo messo in risalto da un paio di pantaloni bianchi, gli occhi azzurri, non potemmo fare a meno di guardarla.
Il ristorante era meraviglioso, c’era la piscina con divani bianchi a i bordi dove consumammo l’aperitivo e poi raggiungemmo la terrazza per la cena. Al termine della cena ritornammo sui divani e ci sedemmo per prendere il digestivo. Luca insistette per pagare la cena, andò alla cassa, mentre noi continuammo a chiacchierare. Poi ci avviammo verso il sotterraneo ove vi erano le macchine. Io parlavo con Lisa e Marco e vidi con la coda dell’occhio che Claudia teneva con le due mani il braccio destro di Luca che l’aiutava a scendere vista la discesa. Sapevo che lui avrebbe appoggiato il gomito in mezzo a quelle tettone che ballonzolavano sotto quel tessuto di raso. Arrivati vicino all’auto di Marco ci fermammo per salutarli. Loro salirono in macchina e noi ci avviammo verso il nuovo monovolume di Luca. Claudia avanti, Luca dietro e poi io. Sentii l’auto di Marco allontanarsi, vicino all’auto di Luca era quasi buio, lo vidi avvicinarsi a Claudia e abbracciarla dicendole, ‘quanto tempo che non sentivo questo bel paio di tettone’. Avevamo bevuto giusto da essere allegri, lei rise. Io allora mi avvicinai da dietro e con il cazzo già duro la abbracciai. Luca cominciò subito ad allungare le mani, ma lei rimase immobile. Dopodiché lui aprì il portellone e la fece salire, nel mentre le toccava il culo. Sapevo che lui non aveva avuto nessuna storia ed aveva una fame assurda. Si infilò anche lui dietro, la spinse sul sedile e cominciò a baciarla con forza. Io mi sedetti alla guida e vedevo lei con le gambe leggermente divaricate e lui di traverso. Misi in moto e mi avviai piano piano giù per la collina per la strada sterrata. Dopo circa 200 metri vedendo una piazzola dietro delle piante mi fermai. Luca nel frattempo aveva abbassato i pantaloni ed aveva tirato fuori quel cazzone da far spavento. Smisero di baciarsi e lei si mise a sedere, per sciogliere il cordino dietro al collo, la camicetta si abbassò e svettarono subito le due tettone tenute a forza in un reggiseno di pizzo nero da cui si vedevano i capezzoli. Luca le abbassò di forza le coppe e avvicinò il cazzo facendolo sbattere più volte contro, lei lo prese in mano e lo indirizzo in quel solco godurioso. Poi abbassò la testa e lo prese in bocca. Era diventata proprio troia. Io mi misi a fatica fra i due sedili con il cazzo fuori e lei me lo prese in mano cominciando una sega, poi cominciò ad alternarsi facendo un pompino anche a me. Luca le alzò la gonna e le tolse il perizoma, la fece mettere su un lato ed io avvertii anche sul mio cazzo gli effetti della leccata di figa di lui, infatti lei andava più lenta. Poi smise e Luca la girò, lei gli disse’fai piano, che non sono più abituata’ e lui incominciò a infilarlo dentro ‘ah, aha, piano,piano, uff,uff’ lei non riusciva a parlare ‘si, si mi piace &egrave enorme, si che grosso” la vedevo gemere e contrarsi sotto i colpi di bacino di lui che le mordeva le tettone e poi il collo. ‘si &egrave troppo bello, sfondami, si porci, godo, &egrave grosso, &egrave enorme’ cerco di trattenere il movimento delle tettone con un braccio ma Luca lo tolse. Ripensai per un momento a com’era pudica un tempo. Luca la fece girare e la mise alla pecorina, ricominciando a scoparla. Io glielo misi in bocca, dopo poco venimmo tutti e tre, io sulla sua faccia, mentre Luca sulla schiena. Ci sedemmo abbracciati con lei in mezzo come tre vecchi amici dopo una bevuta.
Dopodiché ci rivestimmo e Luca si mise alla guida, nella discesa Luca vide nello specchietto le luci dell’auto di Marco che allo stop si affiancò e disse’ Lisa aveva dimenticato il golf vicino alla piscina e siamo tornati a prenderlo e voi ancora qua?’ Non sapevamo cosa rispondere e Luca disse ‘ci siamo fatti una canna’. Che risposta era, nessuno dei tre fumava, tantomeno canne, speravo non avesse dubitato nulla.
Nel tragitto di ritorno, circa quaranta minuti la voglia ci prese di nuovo, Luca quindi ci disse che potevamo andare a casa sua in quanto i suoi erano fuori. Appena dentro la villa, Luca spinse Claudia verso il tavolo della cucina e cominciò a baciarle il collo, io feci la stessa cosa da dietro ed a fatica raggiungemmo la camera da letto. Nel giro di poco io e Luca eravamo nudi, mentre lei vestita. La spogliammo poco per volta, Luca le fece togliere la camicetta e sembrava quasi pesare quel paio di chili di tette con le mani, mentre io in basso le tolsi la gonna e cominciai a leccarle la figa. Ci sdraiammo su letto e Luca la fece mettere su un fianco, con lui dietro che cominciò a infilarle il cazzone, lei ansimava e iniziò a farlo molto forte, sapendo che nessuno poteva sentirci. Io mi misi ai piedi del letto piegato sulle gambe e lei me lo prendeva in bocca. Sembrava di essere in un film porno. Poi Luca la fece girare nuovamente alla pecorina e lo spinse da dietro ‘off, uff, &egrave enorme, piano’ diceva lei, ma lui spingeva con forza e lei si abbassò appoggiando i gomiti sul letto con le tettone che muovendosi ondeggiando strisciavano sul lenzuolo. Lui la fece rimettere in alto e le afferrò le tettone schiacciandole forte. Non ci stavano nelle mani e cercavano di uscire da tutte le parti. Dopo poco Luca venne, sborrandole sul culo, sull’interno coscia. Allora io mi misi dietro e cominciai a scoparla con forza e dopo poco lei venne urlando. Allora la feci girare e glielo misi in bocca fino a che non mi fece sborrare. Erano ormai le tre del mattino. Dopo esserci ripresi Luca accompagnò a casa prima Claudia ed io e lui rimanemmo a girare in auto a chiacchierare raccontandoci di come fosse incredibile quello che ci stava succedendo e di come fosse godurioso ed eccitante.

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l primo sabato che ci rivedemmo eravamo solo noi tre. Claudia aveva una maglia marrone dolcevita ed un paio di jeans, con un paio di stivali. Andammo a bere una birra in un pub, devo dire che cominciavo a essere un po’ geloso della loro confidenza, infatti lei spesso lo prendeva a braccetto e si confidavano molte cose. Verso le 23.30 salimmo sull’auto di Luca e cominciammo a girare senza meta. Lei era seduta e si tolse il giubbotto, la dolcevita le metteva in risalto il seno e Luca fermo ad un semaforo si girò e disse:’ come mai così vestita stasera?’ con un movimento veloce le accarezzò il seno. Lei sorrise, sapevo che si era eccitata, e rispose ‘volevo stare comoda’. Scherzammo di nuovo continuando a girare, fino a che non imboccammo una strada di campagna. Lei non disse nulla, ci fermammo lontani in mezzo ai campi e cominciammo a chiacchierare. Luca disse’ perché non mi fai vedere il seno”, ‘immagina’ rispose lei.’ Ma lui aprì la porta scese e salì dietro sedendosi di fianco a lei. La abbracciò e cominciò a portare verso l’alto la mano che aveva sul fianco, spingendo la tetta verso l’alto. ‘non dici nulla?’ mi disse lei, allora io allungai una mano e le schiacciai l’altra tetta dicendo’posso dire che io posso farlo quanto voglio..’ Luca cominciò a baciarla, le alzò la maglia e sotto aveva un reggiseno bianco. I seni erano grossi, spingevano verso l’alto e si muovevano sotto le continue palpate di lui. Lei allungò una mano in mezzo alle gambe di lui che aveva un’erezione fortissima. Aprì i pantaloni e cominciò a fargli una sega da sopra i boxer. Io mi spogliai in fretta e saltai dietro, cominciando ad accarezzarle le cosce, il culo, poi la tirai a me e la slinguai. Anche io ero eccitatissimo, lei lo prese in mano e io sentivo Luca muoversi dall’altra parte. Lei era lì in mezzo a noi due, solo con il perizoma che ci teneva in mano i cazzi e ci faceva una sega. Era meglio di come avessi sempre sognato, la sua lingua cercava in continuazione le nostre, aveva gli occhi semichiusi e le mani che si agitavano veloci sui nostri cazzi, le tettone erano libere e gonfie, schiacciate una nella mia mano e l’altra in quella di Luca, i capezzoloni erano turgidi’dopo poco non riuscii a resistere e venni copiosamente. Lei allora si girò e Luca la fece abbassare mettendoglielo in bocca. Lei iniziò quindi un gustoso pompino, Luca le teneva i capelli. Poi la fece alzare e cominciò a scoparla. Io nel frattempo ero sceso dall’auto a darmi una sistemata e potevo vedere dal finestrino lei in braccio a lui che la scopava con forza. La scena era eccitante, lei aveva il volto verso l’alto e urlava, le tette ballonzolavano sulla faccia goduta di lui che leccava i capezzoli e spingeva con forza il suo cazzone nella figa di lei. A me tornò subito duro. Lui la fece girare e la mise a pecorina, lui diceva ‘porca tettona, ti sfondo, che pere che hai, prima o poi ti faccio anche il culo, fammi godere troia’ e lei’si, godo, ah, &egrave enorme, che grosso, mi sfondi, si un’orgia, sono una porca’. Aprii lo sportello e in quel momento disse a Luca di togliersi, quindi lo misi da dietro e incominciai a scoparla io. Luca si mise fuori dall’auto con lo sportello aperto e glielo mise in bocca. Quanto godevo, eravamo un po’ scomodi, ma ne valeva la pena. Dopo poco venirono sia Luca che Claudia ed io finii con una sega sulle tette di lei.
La nostra vita si stava stabilizzando, però i rapporti sessuali avvenivano ormai solo in tre, in quanto con Luca ci vedevamo spessissimo.
Nel frattempo erano successe diverse cose fra i nostri amici. Marco era tornato dalla Germania e si era lasciato con Lisa, mettendosi con Carla (ex-ragazza di Luca molto maiala) e nel giro di due mesi erano già andati a convivere. Claudia frequentava Carla spesso poiché lavoravano nella stessa cittadina e pranzavano insieme tutti i giorni.
Una sera decidemmo di andare a trovare Marco e Carla a casa loro, accompagnati da Luca. La serata trascorse allegramente, Carla era la solita esibizionista, indossava un paio di pantaloni attillati e si era piegata almeno tre o quattro volte per mettere in mostra il suo bel culo. Amava giocare con Claudia che vedeva più imbarazzata e spesso le toccava le tettone. Verso mezzanotte ci allontanammo e in ascensore schiacciammo Claudia fra me e Luca e dopo ci facemmo una scopata meravigliosa.
Una sera però Luca mi disse che Marco gli aveva chiesto se ci facessimo qualche ‘giro strano’ in quanto quella volta dopo la cena al ristorante aveva visto il suo monovolume fermo e sapeva che nessuno dei tre fumava, inoltre Carla gli aveva raccontato che in montagna avevamo dormito tutti e tre insieme. Luca aveva negato, ma sapeva che Marco dubitava qualcosa. Questo mi dava fastidio. Cominciammo a frequentarli di più ormai era primavera e Luca un giorno mi chiamò e mi disse:’sono stato a pranzo con Carla e Claudia, avessi visto che cosa &egrave successo, ad un tratto Carla ha infilato le mani nella scollatura di Claudia e giocava con le sue tettone, dicendole che erano morbidissime e molto belle. Io non sapevo cosa fare, mi &egrave venuto subito duro, ma ero in imbarazzo perché eravamo nel dehor di un bar’ io ero esterrefatto. Sapevo che Carla aveva questo vizio di scherzare allungando le mani, ma con Claudia lo faceva spessissimo.
Arrivò di nuovo il momento di organizzare le ferie e decidemmo di andare in Sicilia a casa di Claudia ad agosto. Si aggiungessero anche Marco e Carla.
Luca disse che sarebbe venuto anche lui con noi.
Prima della partenza Claudia, Luca ed io andammo in una città a comprare il costume da bagno per lei. Arrivammo verso le 15.30 davanti al negozio ed attendemmo ancora per qualche minuto l’apertura. Una volta all’interno ci accolse una signora di circa quarant’anni, capelli corti biondi, niente male. Claudia scelse un paio di costumi ed entrò nel camerino. Io e Luca eravamo vicino alla tenda. Dopo qualche istante Claudia disse:’forse &egrave un po’ stretto’ la signora si avvicinò e disse’sembrava avessi meno seno’ e andò a prenderne uno più grande. Claudio provò anche questo e poi disse’questo va meglio. Siccome era entrata un’altra coppia io e Luca aprimmo leggermente la tendina e guardammo all’interno. La signora arrivò da dietro e imbarazzata si avvicinò, sapevo che vedeva la situazione strana. Infatti Claudia scelse il costume e uscì, la spiammo mentre si rimetteva il reggiseno. Era una situazione eccitante. Dopodiché decise su mia insistenza di prenderne un altro. Allora rientrò nel camerino e se lo provò. Io e Luca con la scusa di farle vedere se era un po’ stretto cominciammo a parlarle il seno, con lei che imbarazzatissima cercava di toglierci le mani. Mentre la signora era dall’altra parte del negozio con la coppia, Luca che aveva preso un paio di boxer entrò nel camerino e tirò giù i pantaloni facendo stagliare il suo cazzone verso l’alto, lei non voleva ma lo prese in mano lo stesso. Il tutto non durò più di 10 secondi, ma fù eccitantissimo.
Pagai i costumi di Claudia e ce ne andammo.
Raggiungemmo la Sicilia i primi di agosto. La casa di Claudia era piccolina. Entrando vi era un piccolo ingresso, a destra il bagno, poi una cameretta piccolissima (praticamente uno sgabuzzino con una brandina), poi una camera da letto matrimoniale , quindi la sala con un divano letto e poi un cucinino. Decidemmo di sistemarci nel seguente modo: Luca nella cameretta, Marco e Carla in quella matrimoniale e io e Claudia nella sala sul divano letto. Eravamo un po’ accampati.
Il primo giorno al mare vidi Marco che non staccava gli occhi dal costume rosso di Claudia, in effetti le tette sembravano ancora più grosse, non che Carla avesse molto da invidiare, in quanto aveva un culo da favola ed una terza piena, ma il fisico magro di Claudia, la schiena piccola mettevano in risalto quelle tettone.
Le ferie proseguirono per alcuni giorni in maniera tranquilla, mare, uscite alla sera. Nel frattempo in casa constatavo che Marco con una scusa o con l’altra cercava di passare spesso dove dormivamo noi cercando di vedere Claudia in topless o reggiseno, anche Luca se ne era accorto. Molto spesso mi accorgevo che quando lei si piegava lui si perdeva nella scollatura, comunque tutti i suoi tentativi finora erano stati vani. Carla invece non nascondeva nulla, in casa girava solo con il perizoma, facendo impazzire sia luca che me. Io e Claudia non avevamo rapporti già da cinque giorni, a lei non andava in quanto il nostro divano letto era appoggiato alla camera di Marco e Carla e lei si sentiva in imbarazzo. La settima sera ci recammo a mangiare in un ristorante, ottimo pesce e buon vino bianco. La maggior parte dei clienti se ne erano andati ed eravamo rimasti solo noi in terrazza. Ad un tratto Carla si alzò in piedi e passando dietro a Claudio infilò le mani nella sua scollatura e schiacciandole le tette le fece fare una riga fra i seni che li fece apparire giganteschi. Noi tre maschi eravamo incollati a quella scena. Durò forse meno di un minuto, ma era eccitantissima. Una volta a casa, appena a dormire incominciammo a sentire Marco e Carla scopare, piano piano, ne sentivamo i versi. Io cominciai a fare un ditalino a Claudia e lei una sega a me, venimmo dopo un po’ così. In casa l’eccitazione era altissima. Marco e Luca spesso stavano in sala a guardare la televisione e Claudia girava in reggiseno, la cosa mi eccitava.
La decima sera andammo in un ristorante sul lungomare, bevemmo in abbondanza, tutti tranne Luca che era solo allegro e che faceva da autista. Raggiungemmo una discoteca e ballammo fino verso alle tre. Raggiungemmo casa continuando a scherzare, per tutto il viaggio Carla toccò le tette a Claudia, cercando spesso di abbassarle il vestito. Una volta a casa decidemmo di fare una spaghettata. Claudia e Carla iniziarono a preparare messi gli spaghetti le due ragazze si sedettero sul divano letto e dissero, contate dieci minuti. Carla però iniziò subito a toccare le tettone di Claudia che rideva. Avevano due vestitini leggeri e un po’ scollati. Quello di Claudia era un vestito a fiorellini molto morbido. Claudia si piegò in avanti e Carla la tirò verso di sé, dicendo ‘hai delle tette stupende, fossi un uomo non so cosa ci farei, guarda che faccia che hanno loro, sono molto sode vuoi toccare?’ disse a Marco. Ma fu Luca che si avvicinò e allungò la mano andando a toccare la parte alta del seno, Claudia lo bloccò e allora lui allungò l’altra mano sul seno di Carla che non disse nulla. Soprattutto Marco non disse nulla, vidi Luca nel frattempo appoggiarsi da dietro a Claudia, facendole sentire il suo cazzone. Intanto Carla aveva spingeva così forte la sua mano nella scollatura che il seno di Claudia era quasi tutto fuori e disse ‘amore vieni a sentire che bel seno, dimmi se ti piace più del mio’ Marco si avvicinò e allungò timidamente una mano, Claudia reclinò la testa all’indietro e la mano di Marco si fece più avida. Carla aveva una sorriso da grandissima troia, io mi alzai e spensi la luce, quindi mi avvicinai a Carla e incominciai a toccarle il seno. Nel frattempo Claudia iniziò a baciare Luca, mentre aveva ormai il vestito aperto sul davanti e le tette completamente fuori, toccate baciate e leccate da Marco. Carla si girò e mi mise subito la lingua in bocca, poi mi guidò verso una sedia e si sedette in braccio, mentre ci baciavamo ed io esploravo con la mia mano il suo corpo, le alzai i vestito ed incominciai ad accarezzarle le cosce, poi le tette, mentre lei mi passava una mano dietro la testa. Ad un tratto si piegò e andò a mettersi fra le mie gambe facendomi un pompino. Vedevo Claudia in mezzo a Marco e Luca che la stavano spogliando, mi faceva strano non esserci. Lei era quasi completamente nuda, aveva ancora il reggiseno anche se abbassato, ed il perizoma aveva all’interno la mano di Luca che lavorava. Ora la stava baciando Marco che soppesava nel frattempo una tetta. Gliele schiacciavano forte e lei si contraeva. Vidi Luca farla stendere ed abbassarsi i boxer facendo uscire il cazzo, lei non parlava, appena lui lo spinse dentro lei emise un ‘off’ quasi di sofferenza che passò poi a godimento. Marco era in ginocchio che sembrava non sapesse cosa fare, quindi si avvicinò e prese una tetta in mano, infilandolo poi fra le labbra di lei che con una mano gli accarezzava le palle. Carla si alzò, mi prese per mano e mi portò nell’altra stanza, cominciai a scoparla, lei era una vera furia, ad un tratto giunse Luca si mise a fianco a me e lei disse ‘finalmente di nuovo questo bel cazzone’. Incominciammo a scoparla mettendola sdraiata, lui le aveva messo il cazzo in bocca ed io nella figa. Mi tolsi e Luca prese mi mio posto, andai di là e vidi Claudia con le gambe aperte appoggiate alle spalle di Marco che la scopava con forza, poi lui la fece girare e la mise con la schiena contro di lui, seduta in braccio, ricominciando di nuovo a scoparla con violenza. Lui con la mano destra le prendeva una tettona e la schiacciava. Andai nel frattempo a spegnere la pentola, al mio ritorno erano a 69. Mi eccitava la situazione, ma non ero più contento di vederla così. Raggiunsi nuovamente Carla e venni mentre mi faceva un gustoso pompino. Quindi tornai a vedere Marco che stava di nuovo sopra a Claudia. Lui venne spruzzando sulla pancia e sulle tette, poi si scambiarono un bacio. Dopo poco ci lavammo e andammo tutti a dormire. Il mattino successivo fu un imbarazzo unico. Nessuno riusciva a guardare in faccia l’altro. Alla sera però andammo in spiaggia, Luca si sedette in mezzo a Carla e Claudia e incominciò a toccare i culi. Una volta a casa la cosa di ripet&egrave. Marco prese Claudia con la forza, la fece inginocchiare e glielo mise in bocca, quando si alzò arrivò Carla che iniziò a leccarle le tette. Decisi di scopare di nuovo Carla e andammo soli in camera da letto. Sentivo i versi di Claudia nella sala insultata da Luca ‘ quanto sei porca, prendi sto cazzone’ io e Carla ci alzammo e tornammo a vedere, erano lì che scopavano come ossessi, Carla faceva degli urletti mentre ogni tanto lo prendeva in bocca a Marco, e Luca lo metteva da dietro. Cercò anche di farle il culo, ma era troppo grosso e lei aveva male. I giorni successivi trascorsero in continue orge, con una libertà assoluta.
Tornati a casa Claudia un giorno mi chiamò e mi disse che sarebbe stato meglio interrompere la storia, ci lasciammo. Dopo circa due mesi venni sapere che stava con Marco.
Ora sono sposati e vivono in Germania (Francoforte).
La storia &egrave vera e la rileggerò e la correggerò aggiungendo altri dettagli che mi dovessero venire in mente.

Fatemi sapere a mandymay@libero.it Ormai il mio servizio militare era terminato e tornato a casa ripresi la solita vita. Trovai un lavoro come rappresentante nella mia stessa cittadina, mentre Claudia ebbe l’opportunità di andare a lavorare in un’agenzia di viaggi. Luca nel frattempo decise anche lui di rimanere di più a casa andando a lavorare negli uffici della ditta del padre.Con Claudia non sapevamo mai come passare le domeniche, giravamo cazzeggiando fra un paese e l’altro, ma non c’era nulla da fare.
Luca ci invitò ad andare in una piscina molto esclusiva in collina, dove avremmo poi potuto anche cenare. Venni a sapere che aveva invitato anche Carla, che era sola. Pensai che era bello per Claudia avere un’amica. La sera prima al telefono Luca mi disse’Ho invitato Carla, da quando ho visto come toccava le mammellone di Claudia non riesco a fare a meno di pensarci. Magari lo fa di nuovo.’
La domenica successiva verso le 10 arrivammo alla piscina. Era piccola, con delle siepi e due terrazze con i lettini e le sdraio di colore bianco. Eravamo non più di una decina di clienti, fra i quali delle coppie e qualche singolo.
Ci cambiammo in uno spogliatoio che confinava con quello delle donne, abbastanza distante dalla piscina. Dopodiché andammo a sistemarci sui lettini. Claudia aveva un costume rosso che evidenziava e sosteneva bene quelle belle tettone. Carla aveva un costume con triangolo per il reggiseno e la parte di sotto era un perizoma. Fisicamente era proprio figa, che culo a mandolino che aveva e la sua terza meritava abbastanza. Prendemmo tranquillamente il sole chiacchierando e poi andammo a fare il bagno. Scherzammo e ci rilassammo.
A pranzo ci sedemmo sotto una tettoia in una terrazza. Gli altri clienti erano sotto. Carla indossava un pareo, mentre Claudia aveva un prendisole scollato. Le cadde qualche briciola nel solco del seno e Carla si avvicinò e le disse ‘lascia faccio io’ mise una mano in mezzo a quelle grosse tettone. Ridendo fece finta di scherzare e affermò che stava cercando un paio di occhiali. Io e Luca avevamo gli occhi incollati a quella scena. I capezzoli di Claudia diventarono improvvisamente duri, le bloccò il braccio e Carla andò a sedersi in braccio a Luca dicendo: mamma mai che effetto ti abbiamo fatto’. Rimanemmo ancora un po’ seduti a scherzare dopodiché tornammo a sederci sui lettini. Dopo un po’ di relax Claudia disse di avere mal di schiena e Luca si offrì di massaggiarla. Carla era girata e vedevo le mani di Luca che correvano fino a sfiorare il bordo esterno del seno.
Luca aveva un asciugamano sulle gambe, la mano di Claudia andò a infilarsi sotto e strinse il suo cazzo, potevo vedere il movimento lento della sega. Luca tornò però a sedersi, forse stava per venire. Dopo una mezz’oretta andammo a fare il bagno. Giocammo a fare la lotta, gli altri avventori erano immersi nei cazzi loro, comunque poco ci importava. Luca tirava a se Claudia, mentre io con ogni scusa palpavo Carla. Le ragazze uscirono prima dall’acqua, noi eravamo troppo eccitati.
Verso le 18.00 tutti i clienti erano andati via, eravamo rimasti solo noi ad aver prenotato per la cena. Claudia disse di voler andare a fare la doccia e rivestirsi. Luca la seguì. Io e Carla indugiammo ancora un attimo. Mentre stavamo per raggiungere gli spogliatoi suonò il cellulare di Carla e lei si fermò a chiacchierare. Io mi avvicinai alle stanza e cercai di aprire la porta che era chiusa. Luca venne di corsa ad aprirmi, era nudo con il cazzone che svettava duro. Su una panca c’era Claudia con il costume abbassato che lo aspettava per continuare il goloso pompino. Gli dissi che stava arrivando anche Carla. Si erano appena rivestiti che quest’ultima arrivò da dietro e disse rivolta a Claudia’ vieni che ti lavo la schiena, la abbracciò ed andarono a fare la doccia.’ Io ce l’avevo durissimo e Luca mi disse’ certo che stiamo vivendo un’esperienza unica’
Appena pronti, uscimmo ad attendere le ragazze, che come al solito si facevano aspettare.
Quando uscirono ci lasciarono di stucco. Carla aveva un paio di pantaloni attillati che le evidenziavano bene il culo e un top nero. Claudia aveva invece una camicia bianca trasparente aperta davanti con un reggiseno bianco a vista. Non erano solo grosse, enormi!
Prendemmo un aperitivo e poi ci sistemammo al tavolo. Il padrone del locale continuava a mettere lo sguardo nella scollatura di Claudia. Scherzammo e ridemmo molto, eravamo spensierati. Bevemmo ben tre bottiglie di vino bianco. Eravamo alticci. Al termine andammo di nuovo a sederci sulla terrazza per prendere il digestivo. Si trovava sopra gli spogliatoi, dietro il ristorante ed avevamo la pace assoluta. Cominciammo di nuovo a scherzare sul sesso e Carla, andò a sedersi sulla poltrona vicino a Claudia. Cominciò di nuovo a toccarle il seno, facendole dei complimenti. Claudia non sembrava troppo imbarazzata. Ad un tratto le abbassò le coppe del reggiseno facendo fuoriuscire del tutto una tetta e dicendoci’ volete vedere com’&egrave una tetta che non prende il sole?’ io e Luca rimanemmo interdetti. Claudia rideva mentre Carla le diceva ‘cazzo, &egrave il doppio di due mie mani’. Claudia disse di aver fastidio e si portò le mani dietro la schiena slacciandosi del tutto il reggiseno e rimanendo solo con la camicetta bianca trasparente. Il cameriere porto un bottiglia di limoncello con i bicchieri e per poco non sveniva nel vedere tanto ben di dio. In piedi Carla stringeva Claudia abbracciandola da davanti. Luca disse’aspetta che finisco il panino’ e la abbracciò da dietro. Claudia aveva una gonna leggera bianca. Luca spinse il bacino tre o quattro volte in avanti spingendolo contro il suo culo. Carla si tolse e andò a farsi abbracciare da davanti da Luca. Sentì il suo cazzo duro e disse ‘E’ sempre enorme, certo che ti eccitano queste situazioni!’Io mi alzai e andai ad abbracciarla da dietro ‘certo che anche il tuo &egrave bello grosso’ disse Carla. Claudia seduta ci guardava. Decidemmo di andare a casa. Dopo aver pagato io e Luca tornammo dalle ragazze e ci recammo negli spogliatoi a prendere le borse. Luca continuava ad abbracciare Claudia che aveva le tettone al vento e i capezzoloni ben in vista. Eravamo tutti eccitati. Claudia decise di rimettersi il reggiseno. Con aria da troia si tolse la camicetta davanti a tutti noi e rimase solo con la gonna e iniziò a rivestirsi. Carla disse ‘guardate anche un po’ le mie’ e ci fece vedere anche le sue tette.
Ci recammo verso la macchina, Luca abbracciato a Claudia ed io a Carla, ogni tanto facevo scivolare una mano furtiva sul suo culo. Noi eravamo dietro e vedevamo la mano di Luca sul culo di Carla che mi disse: non sei geloso’ ‘no’ le risposi’io sto facendo la stessa cosa’.
Raggiungemmo il monovolume di Luca che mi disse ‘guida tu che sei il più sano’. Le ragazze si sistemarono dietro, Luca ridendo disse adesso vi faccio vedere come voglio morire. Salì dietro e si sdraiò mettendo la faccia dentro la scollatura di Claudia e con l’altra mano toccava Carla. Ridevamo tutti.
Carla disse di voler sedersi davanti perch&egrave pativa la macchina.
Mentre tornavamo a casa sistemai lo specchietto e vidi Claudia con il cazzo in mano di Luca, la sua mano andava su e giù piano. Luca non perdeva tempo ed aveva infilato la sua mano sotto la gonna. Carla disse’fate i bravi là dietro?’ prima che si girasse Claudia aveva già ritratto la mano e Luca rimase lì con il suo cazzo al vento dicendo’ ti ricordi ancora com’era grosso, vuoi salutarlo?’ Carla rise e disse’sei un porco, però &egrave enorme’.’si sta divertendo Claudia’ continuò con fare ammiccante.
Arrivati al paesino di Carla la salutammo e proseguimmo.
Luca un secondo dopo era già addosso a Claudia, con le mani si era già intrufolato sotto la camicetta e stava palpando con forza le tettone. Si abbassò i pantaloni, si risedette sul sedile e prese la testa di lei mettendoglielo in bocca. Io appena trovata una strada di campagna svoltai e fermai il mezzo. Saltai dietro e tirato fuori il mio cazzo cominciai a farmi fare una sega. Luca la fece alzare e girare, con le mani abbassò il perizona e avvicinato il cazzone al suo culo cominciò a stantuffarla con forza. Sentivo il rumore del suo bacino contro il culo di lei che era attaccata a un poggiatesta. Urlava e godeva. Lui venne poco dopo, allora io mi misi al posto suo e continuai a pomparla. Lei godeva e volle girarsi allora glielo misi da davanti facendole saltare bene le tettone. Mi disse aspetta che mi tolgo del tutto il reggiseno, cosa che fece. Mi sorrideva mentre la scopavo con forza. Luca che nel frattempo era sceso dalla macchina risalì e le afferrò una tetta. Nel frattempo gli era tornato duro e dopo essersi messo alla mia sinistra glielo mise in bocca. ‘Prendi porca’ le disse. In effetti era diventata molto porca, le piaceva proprio scopare con tutti e due. Mi sistemai sul sedile e glielo misi da dietro. Luca da davanti continuava a metterglielo in bocca. Lei con una mano lo teneva e con la bocca faceva un su &egrave giù godutissimo. ‘quanto ti piace il cazzo’ le dissi. Lei stava zitta, con quell’arnese in bocca. Mi tolsi e toccò nuovamente a Luca che mungendola con forza se la mise in braccio e le disse ‘soffocami porca con queste due mammellone’ Iniziò un su e giù selvaggio con la lingua di lui che ciucciava i due capezzoloni a ciuccio che saltavano su e giù. Lei venne schiacciandogli la faccia fra quei due mostri di carne. Lui la fece sedere e insieme a me ci facemmo una sega venendo quasi contemporaneamente sulle tettone.
Lei si asciugò con dei fazzolettini e disse’ Carla me l’ha sempre detto che ci si può divertire molto se ci si libera da tutto quello che viene visto come il male del sesso’.

Consigli o altro a mandymay@libero.it

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