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Trio

La fantasia diventa realtà

By 23 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono nervoso, le mani tremano e ho un nodo allo stomaco.
Non so da dove iniziare questo racconto che, per come si svolge e per la trama, potrebbe sembrare frutto della mia fantasia ma è solo la semplice ed elettrizzante realtà.
Io, il monitor che illumina la stanza buia ed il fumo della sigaretta appena spenta.
Cerco su google…”Racconti erotici”, devo confessare, devo raccontare quello che non riuscirei a raccontare nemmeno ad uno psicologo d’oltreoceano…il risultato è questo sito ed inizio a raccontarvi tutto da quando…

L’INIZIO

…circa 15 anni fa vidi una videocassetta di un amico; all’epoca avevo circa 20 anni, fidanzato con una ragazza (che poi lasciai dopo un anno) e tanta voglia di divertirmi nelle vene.
Questa videocassetta, ovviamente porno, riguardava il mondo dell’Interracial, ovvero i rapporti sessuali fra uomini neri superdotati e donne bianche.
Il titolo non lo riporto ma posso dirvi che uno degli attori era Mandingo, più di 30 centimetri di cazzo duro e resistente.
A guardare quel film rimasi scioccato dalle dimensioni di quel pene, ma tutto finì la sera stessa, tutto svanì fino a quel maledettissimo giorno.

I FANTASMI DEL PASSATO

Sono passati 10 anni da quel giorno..quel giorno che, inconsapevolmente, era destinato a cambiare la mia vita.
Dopo diverse relazioni sentimentali, avventure erotiche e ragazzate, incontrai finalmente la donna che avrei portato all’altare: Claudia (nome di fantasia), la stessa donna che avrebbe scosso il mio equilibrio, che avrebbe fatto a pezzi il mio cuore.
Cosa centrano la videocassetta porno e Claudia? Adesso ve lo spiego.
Decidemmo di sposarci dopo 2 anni di fidanzamento, 2 anni bellissimi, intensi, indimenticabili.
Stavo vivendo un sogno e volevo a tutti i costi che durasse per sempre.
Lei alta, bionda con capelli ricci e lunghi, fisico perfetto, occhi verdi, pelle liscia e sempre profumata…una ragazza che ispirava purezza.
Dopo le nozze e la luna di miele (brutta e stancante) finalmente ci recammo nel nostro nido d’amore, la casa dei nostri sogni.
Nulla di che, un semplice appartamento nella periferia di Roma, ma bello perchè era stato scelto tutto da noi.
Vi erano tantissimi cartoni da disfare, tanto da lavorare, e proprio mentre disfavo cartoni e mettevo a posto alcuni oggetti che appartenevano al mio mondo personale ecco che comparve lei…la videocassetta.
Me ne ero completamente dimenticato; la riposi in un luogo sicuro e lontano dagli occhi di Claudia.
La sera stessa la rividi.
E la notte…

LA FANTASIA PRENDE CORPO

Ero nel letto, lei dormiva dolcemente con la testa sul mio petto, ma io non riuscivo a prendere sonno.
Quell’attore nel film si scopava una ragazza che somigliava tantissimo a Claudia, e poco prima di addormentarmi immaginai proprio lei mentre si impalava su quel cazzo di marmo tanto lungo da non poter entrare completamente.
I giorni passarono felici, lei era sempre dolce e quando facevamo l’amore era come farlo con un angelo; non pensavo quasi più a quel film.
Un pomeriggio rientro prima dal lavoro, ero stanco, nervoso e con mille pensieri che mi giravano per la testa.
Avevo sentito una storia in ufficio, un pettegolezzo fra due mie colleghe: una loro conoscente aveva lasciato il marito per un uomo di colore.
CAvolo! Jung direbbe che questo è il classico esempio di sincronicità…una coincidenza che ti cambia qualcosa nella vita.
Mentre guidavo per rientrare a casa, mentre salivo l’ascensore, mentre mi cambiavo sfilandomi la cravatta non facevo altro che pensare a quella scena, a Claudia mentre saltava sul nero.
Dovevo mettere fine a sti pensieri, ma non vi riuscivo.
Lessi alcuni racconti, alcune esperienze su internet ed i pareri erano contrastanti. Decisi di testa mia.
Feci in modo che Claudia trovasse quella videocassetta mentre io ero al lavoro. E vi riuscii.
Al mio rientro a casa la vidi scura in volto, con tono freddo mi disse “non sapevo che avessi bisogno di quelle zozzerie per eccitarti”, “che, non ti piaccio più?”. La mia reazione fu pronta, mi ero preparato a questa eventualità: “amore di cosa parli?” e lei imbestialita “non far finta di non saperlo! Quella cassetta porno” e la indicò, fuoriusciva dal videoregistratore, con l’etichetta bianca strappata ed un segno con pennarello rosso tipo codice segreto.
Le dissi la verità, cioè che l’avevo trovata fra i miei vecchi oggetti.
Quella notte facemmo l’amore, e anche le altre notti…per un mese ogni sera, ma di quella cassetta nessun cenno.

TI PIACEREBBE SE…

Una notte mentre lo facevamo lei sembrava più eccitata del solito. E’ sempre stata molto pudica anche se con me ha sempre avuto pochi tabù (purtroppo il culo è uno di quelli), ma quella sera sembrava particolarmente porcellina.
Mi diceva che mi aveva desiderato molto durante il giorno e gli stavano venendo le sue cose e quindi era particolarmente eccitata.
Mentre ero su di lei che la sbattevo forte, delle parole mi uscirono dalla bocca così involontariamente che lasciarono stupito anche me: “ti piacerebbe che un nero te lo mettesse in bocca adesso?”, lei mentre ansimava per i violenti colpi di cazzo che le davo mi disse “Siiii…”, le venni dentro e sentivo il mio cazzo grosso più che mai (18 cm. non mi sono mai lamentato)..anche lei venne in quel momento…e fu un traguardo perchè lei viene veramente poche volte, anche se mi assicura che le piace ugualmente.
Mentre eravamo stesi sul letto a scambiarci coccole lei mi volle fare una domanda, ma poi cambiò idea e rimase muta ad arricciarmi i capelli.
Il giorno seguente la mia curiosità mi stava mangiando il fegato, le mandai un messaggio, era più forte di me [ma veramente te lo faresti mettere in bocca da un nero?]…la risposta fu ovvia e scontata [NO!].
Quella risposta mi fece sentire strano, ero in uno stato fra il rasserenato ed il deluso. Non sapevo se quella risposta mi faceva piacere oppure no, e soprattutto non sapevo se lei diceva la verità o mentiva per mostrare sempre la solita purezza che la contraddistingueva.
Passarono giorni, settimane, mesi e 2 anni.
In questo periodo le cose fra noi andavano sempre bene, eravamo sempre più affiatati ed anche sessualmente lei iniziava ad essere meno timida (il culo no! quello me lo scordo).
La fantasia del nero dentro di me cresceva a dismisura e ne volevo capire il perchè…ero gay? Cornuto?
Nessuna delle due! Amo la figa sopra ogni altra cosa ed il pensiero che un uomo possa solo guardare la mia Claudia mi manda in bestia…se si trattasse di un uomo bianco… per un uomo nero, con un cazzo veramente grosso, beh farei un eccezione.
Decisi di parlarne con lei.
Inizialmente si sentii offesa da ciò, pensava non l’amassi, che la volevo usare come una puttana, ma l’assicurai di tutto e lei mi rispose che aveva capito le mie intenzioni ma non se ne parlava minimamente di fare una cosa simile, al massimo mi concedeva di parlarne mentre facevamo sesso o di vedere un film porno insieme.
Presi la palla al balzo! Rispolverai quella maledetta cassetta (che oramai mi aveva colpito quasi quanto la videocassetta del film “The Ring”) e iniziammo la visione poco dopo averla bagnata bene con i preliminari, in modo da riscaldarla bene.
Mentre la scopavo a pecorina lei guardava il film, ed i miei commenti si facevano sempre più pesanti finchè, in coincidenza con la famosa scena, le chiesi “ti piacerebbe stare al posto di quella lì?” e lei mi rispose in un modo che faceva trasparire tutto il suo stato d’animo in quel momento “MAGARI!”.
La sera nel letto non parlammo della faccenda ma lei prima di dormire mi chiese “ma quello ce l’ha davvero così grosso il cazzo? o è finto?” con quella domanda mi fece bollire il sangue nelle vene. Le risposi di si e lei con aria mista fra stupore e desiderio mi rispose “ammazza!”.
Approfittai del momento e gli chiesi nuovamente se l’avrebbe fatto con un nero.
La sua risposta mi mandò al manicomio, mi sentii le vene in testa che pulsavano. Forse perchè non me l’aspettavo o forse perchè nera stata data in un momento normale, non di eccitazione…”Boh! Non saprei”…cavolo!!! non aveva detto no, certo non era un si ma nemmeno un no.
Anche in lei forse stava crescendo qualche piccolo desiderio.

IL GIOCATTOLO

Dovevo metterla alla prova ma con cautela, senza commettere passi falsi altrimenti avrei ottenuto una reazione contraria.
Il tutto doveva essere graduale; pensai ad un fallo in gomma.
Andai nel sexy shop più lontano da casa mia, dall’altra parte di Roma…avevo paura che qualcuno mi riconoscesse.
Entrai e mi guardai intorno imbarazzato, guardai la commessa (una signora per nulla piacevole e con l’aria da segretaria vecchia ed isterica).
Esordii con il classico “Salve!”… “dobbiamo fare uno scherzo ad un’amica e gli altri hanno mandato me a comprarlo, scusi ma sono imbarazzato” lei guardandomi con sufficienza mi disse che non dovevo preoccuparmi bla bla bla.
“Cerco un fallo in gomma di quelli realistici, preferibilmente nero e di grosse dimensioni” lei me ne mostrò alcuni finchè vidi quello che faceva al caso mio.
Lungo 25 cm e largo quasi quanto una bottiglia da 33cl…cavolo sembrava vero! aveva anche i peletti finti :D
“Ascolti ma se la mia amica lo dovesse usare ci sono complicazioni? forse potrebbe fare male?” e la stronza mi rispose “ma guardi che se sua moglie lo usa non succede nulla…se poi lo usa lei si lubrifichi bene che potrebbe fare male” arrossii, pagai e me ne scappai.
Quella notte lo facemmo e mentre era a pecorina le dissi che c’era una sorpresa per lei.. “promettimi di non incazzarti” e lei annuì.
andai a prendere il coso che avevo nascosto e lo mostrai a lei.
Lei mi sorrise e disse “vabbè dai..proviamolo”
le chiesi di prenderlo in bocca, lei fù inizialmente titubante ma solo perchè puzzava di lattice ma poi….vidi finalmente la sua bocca aprirsi completamente per prendere quella cappella nera. Si era solo un cazzo in gomma ma l’immagine fu così eccitante che venni subito.
Ma volevo andare oltre…volevo vederlo nella sua figa morbida e bagnata, quella bella fighetta che, sotto mia richiesta, era depilata solo sotto, con un rettangolino di peli sopra…come le pornostar.
Mi venne subito duro, continuai a scoparla mentre lei lo leccava, lo metteva in bocca e se lo passava sui capezzoli.
Aveva preso confidenza con l’attrezzo.
La misi a pecorina e gli infilai quel cazzo grosso, nero, splendido!
Si reggeva sulle braccia ma quando glielo infilai le sue braccia cedettero e finì con la testa sul cuscino, ansimante.
Vedevo il coso che si bagnava: gli piaceva!
I suoi umori avevano bagnato tutto il cazzo ed in quel momento, preso da eccitazione, lo tolsi ed infilai il mio cazzo.
Mentre le montavo gli chiesi “vuoi il mio o quel coso?”…e lei non se lo fece ripetere “metti quello dai!”.
Mi uscì spontaneamente “Sei una puttana!” e lei “siii…sono la tua troia!”.
Continuammo ad usarlo per molto tempo.
Un bel giorno mentre ero al lavoro accadde un qualcosa di inaspettato. Un video messaggio inviato da Claudia.
Nulla di strano pensai, me ne invia sempre: frasi d’amore, baci, tenerezze.
Invece mi sbagliavo.
Aprii il messaggio come di solito facevo, non curandomi se qualcuno potesse guardarmi, in fondo non c’era nulla di male.
Lei seduta sulla poltrona, con le game divaricate appoggiate sui braccioli; calze nere autoreggenti, scarpe nere col tacco ed in mano quel cazzo di gomma che entrava ed usciva dalla sua figa perfetta e bagnata.
Diventai paonazzo e nascosi chiusi subito il telefono.
Andai in bagno per vederlo meglio e nel guardare lei che si contorceva sul divano mentre spingeva il più possibile quell’affare nero mi masturbai.
Il messaggio si concludeva con un “ti aspetto a casa”.

LA RIVELAZIONE

Erano passati circa tre mesi da quando comprai il dildo, ma da circa 5 giorni lei non voleva usarlo più.
Gli chiesi il perchè e lei mi rispose con un perentorio “mi ha scocciato”.
Non volevo che finisse così. Ero in procinto di chiederle il passo definitivo, di provare uno vero fatto di vene, corpi cavernosi, pelle e sangue.
Una sera insistetti ma lei si rifiutò dicendomi “preferisco il tuo. Quel coso è freddo…è di gomma”.
Mi si accese una lampadina in testa.
Mi fermai dallo scoparla, ero in ginocchio sul letto e misi le mani ai fianchi guardandola con aria di chi sta parlando di una cosa seria.
“Claudia, fra noi oramai c’è intimità, complicità. Siamo una coppia felice e ci amiamo”, “e con ciò?” mi interruppe lei.
“Claudia che ne dici se proviamo con un nero vero?”, “Giacomo lo sai che sono timida, non credo riuscirei a farlo”.
CAzzo! non era un no…dovevo insistere ma senza opprimerla.
“Magari possiamo provare prima con un bocchino..allora? Che ne pensi?”…mi guardava fisso negli occhi, come se volesse capire chi fossi veramente. Poi scrollò le spalle, sospirò e disse con voce serena “si ma solo un bocchino, niente penetrazione. E poi ci devi essere anche tu, non voglio che mi lasci da sola con un estraneo”.
IL SOGNO SI STAVA REALIZZANDO!
Si ma dove trovarlo? Quello che prima sembrava scontato e semplice stava diventando una cosa difficilissima.
Per strada? un vu cumbrà? non se ne parla nemmeno! Forse hanno malattie e poi come lo avvicino?
Su internet? Ho provato ma ho solo trovato molti depravati.
Trovato! Un viaggio in Kenya…con la speranza di non incontrare qualche persona conosciuta.

IL VIAGGIO

Non mi dilungherò sulle bellezze del paese, so che non vi interessa.
Vi parlerò direttamente della partita a calcio.
Voi mi chiederete: “ma che ci frega della partita!”…invece è importante per la mia storia.
Nel villaggio dove alloggiavamo si organizzavano spesso partire di calcio fra gli ospiti della struttura e personale locale.
Quella era la mia occasione…non tanto la partita, sono una frana a calcio, quanto lo spogliatoio.
Lì potevo vedere le dimensioni.
In quei giorni, comunque, con Claudia si era riparlato della mia fantasia e lei aveva capito già da molto il perchè di quella meta turistica.
Mi aveva assecondato, era disposta anche lei ad andare avanti.
Lei aveva notato un bel ragazzo, con un fisico atletico ed un viso piacevole.
Lui era il mio obiettivo, dovevo notarlo sotto la doccia.
Ero così disinteressato alla partita che a malapena ricordo il risultato…non facevo altro che guardare le lancette dell’orologio.
Finalmente la partita finì e tutti sotto la doccia.
Ci spogliamo tutti e notai, con notevole stupore, che il mito dell’uomo nero non è sempre veritiero, e che quel ragazzo che Claudia aveva notato non era nulla di che.
Ma quando andai sotto la doccia (una grande doccia con 10 bocchetti d’acqua) notai uno di loro di spalle che si insaponava.
Era magrissimo, di viso bruttarello con una dentatura sporgente e degli occhi che quasi saltavano dalle orbite, ma girato di schiena potevo notare il suo cazzo che dondolava, fuoriuscendo dalla sagoma.
Cercando di essere il più naturale possibile abbassai lo sguardo una volta che lui si girò.
Non credevo ai miei occhi…in tv è una cosa, ma guardare dal vivo un cazzo così grosso e lungo è un’altra.
L’avevo trovato!
A cena ne parlai con Claudia, gli indicai il tipo e lei con una smorfia mi disse “bruttino…ma ce l’ha grosso? e scoppiò a ridere.
A lei non interessava, voleva solo accontentarmi. E questo sinceramente mi deluse un pò.
Non volevo che lei lo facesse solo per accontentare me, mi sarebbe piaciuto che lei desiderasse la cosa.
Quella sera pianificammo il tutto.
“solo un bocchino e nulla più. E se mentre lo stiamo facendo voglio smettere ti prego di non insistere” disse Claudia in un modo simile a quello usato da una mamma che sta dando disposizioni al figlio.
Il mattino seguente avvicinai Tumaini (il ragazzo di colore) e con non poco imbarazzo gli spiegai il tutto.
Mi guardava con quel volto impassibile, come del dipendente che ascolta le istruzioni del proprio capo.
Mi disse che non c’era alcun problema, che avrebbe fatto quello che chiedevo io.
Tumaini era un tipo tranquillo, un gran lavoratore. Lo vedevo raramente parlare con qualcuno.
Questo suo lato del carattere mi aveva tranquillizzato. Se avessi avuto a che fare con un tipo arrogante, presuntuoso del tipo “io uomo nero ho il cazzo grosso tu uomo bianco ce l’hai piccolo” non so come sarebbe andata a finire.

LA FANTASIA DIVENTA REALTA’

Tutto era pronto. Tumaini aveva le chiavi della capanna: sarebbe dovuto entrare quando avrei acceso la luce della stanza (ovviamente non aveva il cellulare).
Claudia era nervosa, impacciata. “Giacomo dimmi che mi ami” mi chiese con visibile preoccupazione.
“Claudia guarda che se non vuoi non si fa nulla, non voglio forzarti, sei la donna della mia vita”.
Mentre le dicevo quelle parole la accarezzavo dolcemente le guance e lei si sciolse.
LA biaciai sul collo dolcemente e con le mani pian piano le sfilavo il pareo colorato che aveva usato quel giorno.
Era profumata, lo è sempre stata.
I suoi riccioli dorati le scendevano sul piccolo ma grazioso seno, ed i capezzoli si facevano sempre più turgidi.
Sentivo la sua lingua dietro il mio orecchio sinistro, poi sul lobo e sul collo.
La mia mano scendeva a frugare nelle sue intimità…era fradicia.
Dopo quel piccolo ciuffetto color miele c’era il suo clitoride duro, e sotto di esso le grandi labbra depilate erano larghe e bagnate.
Con il dito medio cerco il suo punto G, mentre lei con la mano dolcemente mi sfiora il cazzo che pulsa sotto le mutande.
Mi mette seduto sul divano ed in ginocchio davanti a me inizia a fare quello che gli riesce benissimo: una pompa spettacolare.
Non è mai riuscita a prenderlo tutto in bocca, ma con le sue labbra e la sua lingua riesce a farmi toccare il paradiso.
“Lo voglio dentro”, e dopo aver detto questo mi balza sopra ed inizia a muovere il bacino in una danza frenetica.
Sento i suoi umori colare sulle mie palle. Con la bocca gli ciuccio le tette e con le mani gli palpo il sedere e schiaffeggiandolo di tanto in tanto (la cosa gli piace da morire).
Dopo un pò vuole che la prendo da dietro e così faccio…le braccia sue sul divano, in ginocchio per terra ed io la inforco da dietro in una violenta pecorina.
Per dare più spinta faccio pressione sulle sue spalle oppure gli raccolgo tutta la sua chioma con una mano e gli tiro dolcemente i capelli in modo da farle alzare la testa e poterla leccare sul collo.
A quel punto gli chiedo “Lo faccio entrare?”, “Si dai!”
Parte il gesto, dopo pochi secondi entra lui.
Indossava una specie di gonnellino, degli infradito di paglia ed una t-shirt verde.
Rimane alibito a vedere la scena.
Continuo a sbattere claudia…la tensione sale, i battiti accelerano. Lui si avvicina e….SBAM! caccia da quel gonnellino un cazzone enorme. (poi misurato in 30,5 cm).
Lei sgrana un pò gli occhi socchiudendoli poi in una smorfia di piacere dovuta ai miei colpi.
Lui si siede sul divano davanti a lei ed inizia quello che avevo da tantissimo tempo aspettato.
Con una mano gli reggeva il palo e con le labbra gli leccava la cappella.
Era così grosso che Claudia doveva spalancare la bocca per prenderlo, e comunque prendeva la cappella e poco più.
Tumaini era eccitatissimo ma sempre composto. Aveva ben compreso qual’era il suo ruolo.
Il suo cazzo era diventato durissimo e Claudia se lo stava gustando in tutti i modi.
Se lo sbatteva sulla lingua, lo leccava dall’alto in basso, lo infilava dentro la bocca vogliosa e se lo passava (come spesso fa) sui capezzoli.

L’INASPETTATO

Fino a quel momento non stavo provando gelosia.
Vedevo Tumaini non come un rivale in amore, ma bensì come un oggetto.
Forse perchè la penetrazione la stavo facendo io, oppure perchè lui era stato veramente bravo a non osare di più.
Fino a quel momento però, perchè poi…
Successe l’imprevedibile. “Giacomo posso provarlo dentro? Me lo voglio infilare nella figa” mi disse lei con voce ansimante, una voce che non avevo mai sentito prima.
Mi formicolava la testa, le gambe non mi reggevano, le mani mi tremavano, il cuore batteva all’impazzata.
Annuii con un cenno del capo. Sentivo che le guance erano diventate rosso fuoco.
Lei si arrampicò sul divano, lui aveva infilato già il preservativo (e la cosa dopo mi creò dubbi, lo portava sempre con se? o era sicuro di usarlo?), con una mano manteneva la mazza e con l’altra si dilatava la vagina.
Vidi che se lo infilava piano, era molto grosso per farlo affondare subito.
Scendeva di un centimetro, risaliva per poi riscendere di due..e piano piano guadagnava sempre più.
Finchè la sua figa si era allargata ed aveva preso la forma di quel cazzo enorme.
Il profilattico a malapena tratteneva quel cazzo tanto che sembrava dovesse esplodere, e lasciava scoperta una bella quantità di carne nera.
Adesso il ritmo di Claudia si faceva più veloce e i suoi gemiti più frequenti e forti. Gli era venuta la pelle d’oca sulle chiappe.
Girai in modo da guardare claudia in faccia, mi misi alle spalle del divano.
Il suo collo ed il suo viso erano rossi, la pelle sudata, gli occhi chiusi e la bocca aperta in una smorfia di goduria.
Le sue mani erano appoggiate sulle spalle del ragazzo e da quella posizione vedevo quel rettangolino di peli fare su e giù su quel cazzo semi coperto dal lattice bianco.
Stava per venire, me ne accorgo sempre quando Claudia sta per venire, anche se accade raramente.
Interruppe di ansimare, i suoi mugolii erano cessati, il capo era chinato e la sua fronte toccava quella del nero, si sbatteva con più veemenza e poi…come una esplosione spalancò la bocca, smise di dimenarsi e dalla sua gola uscirono tanti “ahhhh ahhhhh ahhhhh ahhhh”.
Era venuta, i capezzoli erano diventati enormi e durissimi, il collo rosso fuoco, la fronte, la schiena e tutto il resto sudata.
Si alzò freneticamente, lo fece alzare e prese il suo posto. Lei sotto e lui sopra.
Si raccolse le gambe con le braccia fino a far toccare le ginocchia sul petto. Tornai dov’ero prima per vedere da un’altra angolazione.
Mi stavo masturbando inerme..i mei pensieri non esistevano, non riuscivo a pensare a nulla. Ero come paralizzato, incredulo, shockato.
Tumaini perse la sua reverenziale timidezza ed iniziò a sbatterla forte, ma sempre facendo attenzione a non affondare troppo…evidentemente non era la sua prima esperienza.
Volli partecipare, gli volevo mettere il cazzo in bocca.
Mi misi di lato sul divano e mentre lui la sbatteva forte, provai ad infilarglielo in bocca.
Lei stava come in trance, non capiva più nulla, gli appoggiavo il cazzo sulle labbra ma lei non lo raccoglieva.
Quel cazzo la stava facendo impazzire.
Gli parlavo, gli chiedevo “ti piace?” ma lei non rispondeva, aveva sempre la bocca aperta, gli occhi chiusi e ansimava…venne una seconda volta.
Dopo essere venuta la seconda volta uscì dallo stato di trance e si trasformò in una bestia.
Rimase in quella posizione, gambe all’aria e con entrambe le mani prese la testa del ragazzo.
Digrignando i denti come fanno i cani quando sono inferociti gli disse in modo feroce “sbattimiii!!!”.
Non capivo più nulla. Lei non sembrava la donna che avevo sposato, l’angelo timido e gentile.
Adesso i mugolii erano misti a dei piccoli ruggiti…lo guardava fisso negli occhi.
Riprovai a mettergli il cazzo in bocca.. “Si mettimelo in bocca dai!” e prese a succhiarlo con foga e rabbia…gli sborrai in faccia “siii porco…siii…” mi disse dopo.
Oramai era diventata una tigre inarrestabile, ogni freno inibitorio era caduto.
Si alzò e si mise a pecorina sul divano. “dai! mettilo!” disse al nero.
Oramai io ero una figura marginale, i protagonisti erano loro e non si accorgevano minimamente della mia presenza.
Le attenzioni di claudia erano solo per quel cazzo nero.
Stava per venire ancora e questa volta in modo violento. Mise la faccia tra i cuscini del divano e strillò in un urlo soffocato dai cuscini. LE gambe si contraevano e fu colta da degli spasmi. Anche lui a quel punto venne.
Per i tre giorni a seguire io e Claudia non ci rivolgemmo parola.
Tornai a casa a roma e mi sembrava di vivere un incubo.
Chi avevo sposato? La dolce ragazza timida o la tigre affamata di sesso?
Perchè con me veniva raramente e con lui tre volte?
Ero nervoso, non gli parlavo. Sentivo che lei piangeva in bagno ma non andai da lei.
Dopo 2 giorni tornai al lavoro ed al mio ritorno.

LA SCOPERTA

Claudia non c’era, al suo posto una lettera ed una cassetta. la misi nel video registratore.
“Ciao Giacomo, non so cosa dirti. Vado via da mamma per un pò, e ti prego di non cercarmi. Quello che è successo è orribile, non volevo farlo ma sono stata presa da quell’attimo di istinto animalesco e non ho capito più nulla. Poi tu hai reagito malissimo non parlandomi e mi sono sentita sporca. Mi sento una puttana, una merda. Ho sbagliato ad assecondarti, ho sbagliato fin dall’inizio. Scusami ma ho bisogno di stare un pò sola per capire bene quali sbagli ho commesso. Ti amo sempre e mai smetterò”.
A sentire quelle parole provai odio per me stesso…io l’avevo spinta a quello ed io mi ero incazzato della sua normalissima reazione (io cosa avrei fatto se mi fosse capitato di farlo con un figone ancor + dotata di mia moglie? la stessa cosa).
Decisi di andarla a trovare anche se lei aveva detto di no.
Ed ancora Jung si riaffaccia con le sue sinconicità.
Mentre decisi di andare da lei si aprì la porta di casa…era lei.
Corse verso di me piangendo ed abbracciandomi fortissimo. “ti amo! Ti amo”.
Andammo sul letto a fare l’amore…venne 3 volte.

ED ORA?

Adesso quell’esperienza è solo un ricordo, Claudia mi disse che mai e poi mai avrebbe rifatto una cosa simile.
Ma ora Lei è cambiata in meglio dopo quell’esperienza, si è sbloccata, ha orgasmi regolari e frequenti.
Ma il giocattolo continuiamo ad usarlo qualche volta e proprio ieri sera mentre io la guardavo dalla poltrona lei era sul letto che se lo infilava dentro dicendomi “guarda come sono puttana, guarda che moglie troia che hai..ahhhh come godo…che bello il cazzo nero, come ho goduto quel giorno”, ma tutto adesso viene usato come una fantasia erotica che subito svanisce dopo il rapporto.

spero che la storia non vi abbia annoiato, ma avevo bisogno di raccontarla a qualcuno.
Sono fatti realmente accaduti e tutto è andato come descritto…se non ci credete…cazzi vostri!

Giacomo

p.s. il culo ancora no…non lo avrò mai …sigh…

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