Skip to main content
Trio

La vichinga

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, per chi non mi conosce sono Roberto, non mi ritengo un guardone, un po’ voyeur, sì però, ma fa più chic.

Per le vacanze pasquali mi trovo ad Ibiza insieme con alcuni amici, alloggiati in una pensione nel vicolo del porto, un vicolo stretto con vecchie case di pescatori, abbiamo fatto tardi la sera precedente, quindi non seguo i miei amici in spiaggia, ma rimango in camera, tanto più che il tempo non &egrave molto bello e l’isola abbastanza deserta.

Rimango a poltrire nel letto fino a tardi, poi vado a farmi una doccia, m’infilo l’accappatoio e mi dirigo verso il terrazzino, spira una leggera brezza per questo resto affacciato dietro i vetri.

Nella finestra di fronte noto che nella stanza una donna seduta su una poltrona, sta leggendo.

E’ una tipa abbastanza matura sui 45 più o meno, alta, tedesca, forse, dai capelli color platino e la carnagione chiara.

E’ il caso di spiarla? Sento subito una certa curiosità nei suoi confronti.

Sta leggendo un grosso libro, cerco invano di leggere il titolo senza riuscirci, indossa anche lei un accappatoio,

scende dalla sua gamba accavallata lasciando scoprire la lunga coscia lattea, non si muove, ma il fatto di spiarla a sua insaputa mi eccita enormemente: la guardo chiedendomi che tipo di donna può essere, immagino il suo corpo nudo, il suo modo di scopare, di prenderlo in bocca, &egrave una specie di stupro virtuale, che mi dà una sensazione molto intensa, tante &egrave che mi diventa barzotto.

La donna si alza, si dirige alla finestra e si ferma, davanti a me.

La saluto con un cenno della testa, lei ricambia il mio saluto con la mano, restiamo non so per quanto lì immobili a guardarci e a scambiarsi sorrisi.

Poi per un attimo scompare, sto per ritirarmi anch’io, quando riappare, la vedo passarsi la mano sopra al seno, accarezzandolo per poi scendere e slacciarsi l’accappatoio che allarga, vedo il suo corpo in tutta la sua bellezza, la carnagione chiara, come la folta peluria che sovrastava il suo sesso, le grosse tette dai bruni capezzoli che oscillano.

Si appoggia al vetro, schiacciandovi i seni, tira fuori la lingua e lecca il vetro, al che anch’io apro l’accappatoio per liberarmi e preso in mano l’uccello comincio a masturbarmi lentamente.

Lei quindi s’inginocchia e incolla le labbra aperte al vetro, inizia a mimare un pompino, rotea la testa, lasciando una scia di saliva sulla finestra, mi divora con lo sguardo, aumento la masturbazione, lei si alza e sfilandosi l’accappatoio inizia a strusciarsi sul vetro, girandosi e allargandosi le chiappe, quanto avrei voluto penetrarla e godere insieme con questa vichinga.

In seguito si avvicina la poltrona alla finestra, si siede con le gambe aperte appoggiate sui braccioli e inizia a masturbarsi senza lasciarmi con gli occhi, si penetra con le dita per poi titillarsi il clitoride, la lingua fuori mentre con l’altra mano si tormenta i capezzoli.

Intanto mi meno sempre più velocemente, scuotendomi il cazzo più in fretta, poi vedo i suoi reni arcuarsi e sollevarsi dalla poltrona, la testa rovesciata indietro, mi eccito tanto che sborro urlando:

‘SI, MI HAI FATTO GODERE, TEDESCONA, SI AAH”

Schizzo lo sperma sul vetro che cola lentamente, riapro gli occhi giusto in tempo per vedere la vichinga che mi lancia un bacio, per poi sparire dietro la tenda.

Mi vesto ed esco, giro un po’ per il porto, poi annoiato rientro, i ragazzi ancora non sono tornati, il primo impulso &egrave guardare la finestra, ma &egrave buia, avvicino un sedia e spostando la tenda mi accomodo, accendo una Malboro , poi mi appisolo.

Quando mi sveglio la stanza &egrave ancora buia, poi vedo accendersi la luce, ed entrare la vichinga con un uomo, dal fisico asciutto e la carnagione scura, un gitano penso fra me, si toglie il giubbotto di pelle lasciando vedere le spalle e i bicipiti sviluppati, spengo la luce, non voglio che mi vedono, si baciano, la troia, l’ha portato apposta per scopare davanti a me penso.

Lei gli appoggia la mano sulla patta, lo libera dell’arnese per poi inginocchiarsi, lo tira fuori e inizia a succhiarlo,

come avrei voluto essere al suo posto, dopo lei si siede sulla poltrona, allarga le cosce per prenderlo, lui la infila, io vedo solo le caviglie di lei che abbracciano la schiena di lui che va su e giù riempiendola tutta.

Vederla scopare con un altro mi eccita moltissimo, allo stesso tempo mi amareggia non essere li, sono senza fiato con il cazzo in tiro e attento a non perdermi un solo dettaglio della loro scopata.

Inizio a menarmelo, poi vedo lei avvicinarsi davanti alla finestra, si mette a quattro zampe, mentre lui da dietro la incula, guardo il suo volto che si contrae di piacere e urlo:

‘NO’NO’IO’SI.. COSII.. SI..’

Perché volevo essere io, volevo essere li al posto di quello uomo, volevo per me quel giunonico corpo, poi vedo che lui si contrae, lei inarca la schiena come aveva già fatto la mattina con me, appoggia le labbra al vetro tirando fuori la lingua e gode:

‘SI &egrave MIA, GODE PENSANDO A ME, OH.. PER ME ..OH.. SI..’

E insieme a lei godo, innaffiando ancora il vetro in direzione della sua bocca aperta.

Non sono un guardone, un voyeur forse si, ma fa più chic.

Sono a cena con i compagni di questa vacanza ad Ibiza, l’avventura d’oggi con la vichinga mi ha turbato, prima mentre passeggiavamo per le vie del porto mi giravo continuamente, in ogni bionda prosperosa la vedevo, quanto avrei voluto possedere quel corpo, con quella pelle bianca, quella peluria dorata, perdermi negli anfratti della sua carne, e godere insieme con lei.

Finita la cena usciamo per deriderci al Chiuchibio un piccolo localino di fronte al porto, non sono molto loquace, la mia mente ancora naviga, ci sediamo e ordiniamo da bere, dopo 3 o 4 giri di bevute gli amici propongono di fare un’incursione in disco, non ne ho proprio voglia cosi come Mario, decidiamo quindi di terminare la serata li.

Sono circa le 5 del mattino, quando pieni d’alcool rientriamo verso casa, girato l’angolo che porta alla nostra pensione,

la vedo , &egrave certamente lei, sta camminando a circa 20 metri da noi, Mario mi sgomita, indossa dei pantaloni di pelle neri e una camicia bianca, fischio per attirare la sua attenzione, lei si gira e si ferma:

‘ASPETTAMI QUI, NON TI AVVICINARE’

Impongo a Mario, lui mi guarda interdetto e annuisce con il capo, la raggiungo sorridente, e mi presento:
‘BUONASERA, MI CHIAMO ROBERTO, COMPLIMENTI DA VICINO SEI ANCORA PIù BELLA’

Non &egrave solo un complimento, i suoi occhi chiari brillano alla luce dei lampioni, la sua pelle diafana fa da contrasto, &egrave sicuramente più giovane di quanto pensavo:

‘CIAO, IO SONO ESTER, ANCHE TU NON SEI MALE VISTO DA VICINO’

Mi sussurra con un italiano incerto, incamminandosi, avevo ragione &egrave tedesca, mi spiega che &egrave di Monaco ed &egrave in vacanza con due amiche, ma avendo deciso in ritardo la vacanza abita da sola nell’appartamento di fronte alla nostra pensione, mentre le amiche alloggiano in albergo dall’altra parte dell’isola.

Siamo ormai al portone della pensione, adesso m’invita in camera, penso fra me tutto eccitato:

‘VOLETE SALIRE DA ME A BERE QUALCOSA, TU E IL TUO AMICO?’domanda.

Rimango bloccato, balbetto qualcosa, poi mi riprendo:

‘VOLENTIERI, TI RINGRAZIO’

Chiamo Mario che si sta avvicinando, gli spiego la situazione, ma che me la voglio fare io, e quindi dopo bevuto lui se ne deve andare.

Mi da dello stronzo, ma poi da buon amico acconsente, saliamo su, l’appartamento &egrave un monolocale, ci accomodiamo sul divano letto mentre Ester ci versa due whisky, parliamo un po’ del più e del meno, ridendo fra noi, poi Mario come d’accordo fa:

‘SCUSATE, MA HO PROPRIO SONNO, VADO A LETTO’

”NOTTE, MARIO A DOMANI’faccio io accompagnandolo alla porta.

‘NO, ASPETTA’ E’ Ester che si avvicina a lui e buttandogli le braccia al collo lo bacia in bocca.

No cazzo, questo &egrave troppo, penso con gli occhi sgranati dopo essersi fatta il gitano adesso anche Mario, e io niente?Invece si stacca da Mario e sorridente togliendomi il bicchiere di mano bacia anche me.

Stacca da labbra da me e sempre abbracciandomi posa la mano sulla patta dei jeans di Mario, e prende ad accarezzargli il cazzo, lui guardandomi sorride, io gli strizzo l’occhio, stasera la imbottiamo di nerchia penso fra me.

Ci avviciniamo al divano, Mario si siede mentre io ed Ester rimaniamo in piedi a baciarsi, intanto gli sgancio la camicetta mentre Mario si occupa dai pantaloni, rimane con il solo perizoma indosso, le grosse tette svettano nell’aria, prendo a leccarne una Mario mi segue, stiamo entrambi poppando le grosse zinne d’Ester, lei con le mani ci accarezza i capelli, poi chiede:

‘GIU’, PIU’ GIU”

Spingendoci, in basso, in perfetta armonia Mario s’inginocchia davanti e io dietro, insieme gli sfiliamo il perizoma,

allargo le sode chiappe d’Ester per leccargli il buco del culo, davanti Mario si sta operando a fare altrettanto

alla sua fica. Poi mi alzo e prendendola per i capelli ordino:

‘ADESSO TOCCA A TE’

Ester ubbidiente si abbassa, e mi libera dalla morsa dei jeans, Mario lesto fa altrettanto, ora siamo in piedi, due amici con una vacca tedesca che passa la lingua a turno sui nostri cazzi, prima ne inforna uno, mentre l’altro lo serra fra le mani, poi l’altro, in un’alternanza continua, poi li frega insieme, sento il calore dell’uccello di Mario, prova a prenderli in bocca entrambi, non ci riesce quindi si arrende implorandoci:

‘SCOPATEMI, VI PREGO, NON RESISTO’

Mi siedo sul divano, ed Ester come un cagnolino fa con la sua pappa si butta sul mio uccello, Mario si mette dietro a lei e la prende a pecorina, gli accarezzo i capelli mentre lei sbava e succhia il mio cazzo, poi alzo la testa e vedo Mario, il mio compagno di banco delle medie, che stantuffa la tedescona e sorrido, ha gli occhi vitrei, &egrave in pieno godimento, le sue azioni si fanno più costanti, finché viene.

‘AHH’SI. PRENDI.. PRENDI.. TROIONA.’.

Lei s’incolla ancor di più alla mia nerchia, grufolando e biascicando parole incomprensibili in tedesco.

Non sono ancora venuto, cosi come lei, Mario si stacca, le prendo il viso fra le mani e la bacio in bocca, si avvicina, sale su di me e impala il mio cazzo nella sua caverna inondata di sperma del mio amico, gli bacio le zinne, alza i piedi e

si pianta sul mio cazzo va su e giù, io l’aiuto appoggiando le mani ai suoi fianchi, Mario intanto &egrave in disparte e ci guarda, &egrave troppo piena, non c’&egrave resistenza, la sua fica sembra una colata di lava, &egrave come infilarlo nell’olio allora la giro,

lei si accomoda e continuo a pestarla nel mortaio, poi prega:

‘AHH. SI STO VENENDO.. GODO’

Riferendosi a Mario implora:

‘SI. GODO ..DAMMI IL TUO CAZZO A SUCCHIARE.. DAI TI PREGO’

Mario non si fa pregare infila l’uccello fra le sue labbra, lei lo abbranca, sembra una belva con un pezzo di carne, lo inforna e lo succhia avidamente, io a quella vista non resisto e scarico possenti zampilli di sperma dentro la sua fica:
‘AHH.. SI ..TIENI .. TIENI. FINALMENTE.. TIENI’

Poi Ester si alza, ma &egrave cosi piena di sperma che gli cola fra le gambe, corre in bagno, sento lo scrosciare della doccia, mi alzo e raggiungo anch’io il bagno, mi siedo sul bid&egrave e mi lavo.

Ester intanto esce dalla doccia, asciugandosi sorridente mi fa:

‘FAI PRESTO TI ASPETTO DI LA”

Finito, esco dal bagno subito sostituito da Mario. Ester &egrave accasciata sul divano con una gamba sul bracciolo, ancora completamente nuda, mi avvicino

e prendo ad accarezzarla, sul collo per scendere alle sue magnifiche tette, le premo, pizzico i capezzoli, accarezzo il grembo, per poi sfiorare i suoi peli pubici, mi trastullo un po’ , dopo lei sussurra:

‘LECCAMELA, TI PREGO, FAMMI SENTIRE LA TUA LINGUA’

Come un cucciolo ubbidiente mi inginocchio e prendo a succhiarla, dirigendomi subito sul suo clitoride già tumido e carnoso, lecco e risucchio il suo succo che esce copioso, con le mani lei si dilata le labbra per aprirsi di più ai miei baci

mugolando di piacere:
‘MMHH..SI’OH.. SEI BRAVO’CONTINUA.. SI’

Mario intanto &egrave uscito dal bagno, si avvicina a noi e sbatacchia l’uccello nel bel viso di Ester, lei non si fa pregare lo cinge fra le mani per poi serrarlo in bocca, lo ciuccia, lecca l’asta come si fa con un gelato, il risucchio si fa più forte.

Mi alzo, giro Ester e inizio a esaminargli il buco del culo con la lingua, poi vi inserisco un dito, lo giro nel suo intimo,

la sua apertura si contrae per poi dilatarsi, bagno di saliva l’uccello abbassando i fianchi di Ester e penetro nel suo orifizio.

Adesso sono seduto sul divano con Ester sopra impalata dietro dalla mia verga, non riesco ad alzarla per i fianchi, ma lei da brava asseconda i miei colpi, si disamora del cazzo di Mario, ma solo per pregarlo:

‘DAI VIENI SCOPAMI, RIEMPITEMI TUTTA DI CAZZO’

Mario si fa davanti, prende le caviglie di Ester e la penetra dolcemente, io a quel punto mi fermo &egrave Mario che fa l’andatura, sento lo sfregamento attraverso il sottile stato di pelle del cazzo del mio amico poi lei chiede:
‘NO.. OH.. FERMI.. MI MUOVO IO, VI VOGLIO SENTIRE IO’

Noi ubbidiamo, lei allora si appoggia con le mani alle spalle di Mario e inizia a galoppare, sono tutto teso, anche Mario non resiste, mentre Ester piena com’&egrave &egrave in estasi urla e gode emette mugolii e frasi gutturali sconnesse e:
‘SI ..VENGO.. GODO.. GODO SI RIEMPITEMI SI COSI’

Quindi in perfetta armonia io e Mario ci stacchiamo da lei e in piedi la sommergiamo di possenti fiotti di sperma che lei riceve a bocca aperta riempiendogli il suo bel viso.

Poi dicono che i nordici sono freddi.

Leave a Reply