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Trio

Le perversioni di Ely

By 31 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Elisabetta era li. In ginocchio, nuda, nella piccola sala della casa dei gemelli conosciuti due sere prima al bar. Due ragazzi con la fissazione della musica. Una chiacchiera di troppo, una birra mischiata a qualche altro cocktail. Qualche bacio, fugaci carezze. L’evoluzione del rapporto a tre era stato molto rapido. Stava aspettando che quei due si svegliassero dallo sgomento. Forse ancora non credevano di avere realmente trovato qualcuna disposta a scopare con entrambi.
-volete restare li senza farmi niente brutti porci?
Sorrise maliziosamente lei
-devo dedurre che abbiate dei cazzi minuscoli eh?
Fu Bruno il primo a prendere l’iniziativa. Guardò il gemello e vincendo l’imbarazzo si avvicinò ad Elisabetta. La giovane non ebbe le stesse esitazioni dei ragazzi. Quando il giovane le fu a tirò lo agguantò dalle natiche e lo tirò a se, ingoiando quasi famelicamente il pene parzialmente eretto del ragazzo. Una fame, quella, che smosse anche Angelo.
Mestamente il secondo giovane si diresse alle spalle della giovane. Si piegò e divaricò parzialmente le gambe della giovane. Questo gli permise di avere una visione più ampia della fica di lei, giù umidiccia. Un sorrisetto d’intesa al fratello Bruno e poi, senza esitazione, affondò la lingua. Elisabetta emise un mugolio, ma non cessò di leccare e succhiare avidamente Bruno.
I tre rimasero a lungo in quella posizione. La lingua di Angelo esplorava avidamente le parenti ormai grondanti umori della fica di Elisabetta, per contro la ragazza non aveva accennato minimamente a rallentare il proprio succhiare ai danni di Bruno.
Improvvisamente, però, smise. Si volse, poggiò la mano sinistra alla nuca di Angelo spingendoselo con forza verso la fica
-lecca bastardo! I più di più!
Si lagnava energicamente
-e te? Che vuoi fare stare a guardare?
Provocava Bruno. Lui non si tirò indietro. Si sedette al suolo. Si avvicinò e morse uno dei capezzoli di Elisabetta, lo tirò un poco. Per qualche attimo si divertì a martoriare quel singolo seno, mentre, con la mano, tastava la consistenza dell’altro.
La giovane ra nel centro, gemeva di godimento ed incitava i due ad insistere. Avida e forse anche eccitata la giovane si staccò, si stese sulla schiena e divaricò le gambe mostrando ai due i propri orifizi.
-che dite? Facciamo uno per ogni cazzo?
-allora servirebbe un altro cazzo per tapparti quella bocca da puttana!
-uhmmm magari in futuro…
Bruno diede un colpetto con la manciana al fratello
-prenditi la fica che ti piace, io le prendo il culo
Angelo annuì.
Bruno afferrò Elisabetta, la sollevò quasi di peso. Lei fu docile e mansueta nel farsi maneggiare. Anzi, fu così disponibile che indirizzò lei il cazzo del giovane verso il proprio buchetto . Si fece impalare urlando come se fosse una sirena d’allarme. Lui la stantuffò delicatamente, poi, quando ebbe certa la situazione, trattenendola per le cosce richiamò il fratello
-oh si, oh si dai entra, entra anche te!
Incalzò lei. Angelo, che dei gemelli era il più timido. Vide il proprio cazzo ergersi come mai prima e quasi posseduto si lanciò sui due. Penetrò la figa grondante umori con vemenza e stantuffò da subito con energia inatteza. Elisabetta gli poggiò le braccia sulle spalle.
Cominciò ad urlare, ad inveire e a sollevarsi il seno affinché Angelo e Bruno potessero morderlo, succhiarlo, leccarlo. Era così eccitata che urlando non si era nemmeno accorta di essere venuta una prima volta.
-scoppio scoppio!
Gridò Angelo. Fu rapidissimo ad uscire e a spruzzare il proprio seme contro la giovane, invece, Bruno, da dietro, fu ben diverso nell’approccio
-Io ti vengo nel culo troia! Lo vuoi nel culo si?
-si lo voglio! Lo voglio!
Non seguirono altri commenti. Bruno esplose due o tre fiotti di caldo sperma nel culo della giovane, poi, senza delicatezza, smise di sostenerla ed Elisabetta cadde a terra. Le usciva dello sperma dal buchetto del culo e dalla figa continuavano a grondare umori. Si mise sulla schiena, guaròd i due. Bruno ed Angelo le si avvicinarono ai fianchi della testa invitandola a ripulire i loro cazzi. E lei, indomita, non si fece pregare…

Fine primo capitolo.
Come al solito per commenti ed osservazioni scrivetemi a : zedkiel.blanchard@hotmail.it

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