Skip to main content
Trio

Maddy e Alfredo 6

By 29 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Non so quando esattamente sprofondai nel sonno. Mi trovavo sdraiato con la faccia sulle lenzuola nell’estremità inferiore del lettone matrimoniale attorno a cui si era scatenata l’orgia. Ebbi un sonno agitato interrotto più volte dal vociare proveniente dalla spiaggia vicina, il più delle volte senza nemmeno la forza e la voglia di riaprire gli occhi.
Ad un certo punto il sole mi picchiò addosso attraverso uno spiraglio della finestra, per evitarlo girai lo sguardo dove si trovava Maddy perpendicolarmente a me; restava a pancia in giù nella posizione in cui l’aveva lasciata Squalo a cosce aperte. Il mio campo visivo puntava casualmente proprio tra le sue gambe in cui vidi molto chiaramente, agevolato dal raggio di luce, la carne gonfia e tumefatta in corrispondenza della vulva e dell’ano. Entrambi i pertugi evidenziavano un’apertura aldilà della norma: in quello posteriore si era formato una sorta di cratere verso l’interno da cui sgorgavano rivoli di sperma ormai seccata, quello davanti era fradicio di liquidi maschili e femminili con le grosse labbra schiuse, rigonfie ed arrossate. Per non considerare il forte odore di sesso e di maschio che la pelle della mia neo sposina emanava.
Le avevano reso la prima notte di nozze semplicemente indelebile !
Con questi pensieri ripiombai un’altra volta nel sonno. Ma questa volta avevo la sensazione di aver dormito molto più a lungo, perch&egrave risvegliatomi mi sentivo più ritemprato ed in forze. Il rumore dell’acqua della doccia mi fece capire che Maddy si era alzata un attimo prima del mio nuovo risveglio. La luce del sole illuminava ora ogni angolo della stanza d’albergo e mi costrinsi a vedere l’ora; erano le 16 e trenta del pomeriggio ! Dall’ultima volta che avevo controllato l’orario, poco prima che la combriccola ci lasciasse, erano trascorse nove ore e mezza !
Ecco perch&egrave mi sentivo meglio …
‘Come ti senti ?’
chiesi a Maddy appena fuori dalla doccia mentre si asciugava i capelli platinati.
‘Mmm .. Come pensi che stia ?’
rispose pensierosa e svogliata.
Dai pochi passi che fece andando verso la finestra per cercare di cambiare l’aria di sesso ancora pressante mi accorsi della stupidità della mia domanda; camminava claudicante toccandosi una volta il ventre ed una le natiche.
‘Dobbiamo andare in farmacia prima di sera …’
aggiunse con la fronte corrucciata e rosicchiandosi le unghie delle mani con i denti in segno di grossa preoccupazione.
‘Preferisci andarci subito … ?’
proposi lasciando il mio interrogativo sospeso nell’aria.
‘No ! ‘
rispose secca e convinta.
‘Sicuramente loro staranno gironzolando in spiaggia …’
aggiunse dando corpo ai suoi timori inespressi. Non aveva tutti i torti, se fossero stati davvero lì potevano pensare di sollazzarsi ancora con lei ormai eletta a troia del gruppo.
E se fosse successo i suoi buchi non avrebbero retto ad una nottata come quella trascorsa costringendoci ad aiuti medici da evitare.
‘Pensi .. Pensi di poter esserci .. Rimasta ?’
fui costretto a domandarle ancora pur immaginando la sua risposta.
‘…. La possibilità c’&egrave, Freddy …’
mi confermò a bassa voce evitando di guardarmi negli occhi.
‘Non … Doveva succedere che … mi venisse dentro .. In questo periodo.
Lo ha voluto fare di proposito !’
‘Stai tranquilla … Appena usciamo andiamo dritti in farmacia e si risolverà tutto !’
la consolai avvicinandomi ed abbracciandola da dietro pur consapevole che la ‘pillola del giorno dopo’ non aveva ugualmente un’efficacia garantita del cento per cento.
Ci mettemmo a guardare un po’ di tv per cercare di distrarci ed evitando di fare parola su quanto poteva essere cambiato il nostro rapporto di coppia ad un solo giorno dal matrimonio.
La priorità spettava alla possibile gravidanza indesiderata adesso.
Gli indimenticabili lati della nostra sessualità emersi durante l’ultima notte dovevano essere affrontati in seguito.
Pur con la sensazione che difficilmente saremmo tornati quelli di prima. Erano quasi le 20 ormai e avevamo passato le ore tra tv ed una cenetta frugale con gli avanzi della sera precedente.
‘Comincio a prepararmi …’
disse Maddy dandomi un veloce bacetto sulla guancia e dirigendosi verso il bagno.
La farmacia alla fine della spiaggia chiudeva alle 21.
Avevamo tutto il tempo di andarci con calma.
Ma avvenne un’imprevisto bussare alla porta che mi fece trasalire.
Sforzandomi di mantenere una certo controllo e calma andai a vedere chi fosse trovandomi innanzi invece della combriccola dello Squalo, come fortemente temevo, il direttore dell’albergo.
Mi salutò con aria piuttosto gravosa in viso chiedendo di entrare.
‘Ehm .. Mi spiace dover assumermi questo compito .. Ma ci sono pervenute delle segnalazioni che non ci consentono di potervi confermare la camera oltre per il buon nome del nostro albergo !’
Era un tipo mezzo calvo con due grossi baffoni neri sulla cinquantina, dal fisico longilineo e di statura vicino a quella di Maddy.
Finsi di non sapere a cosa stesse alludendo, già immaginando però l’accaduto.
‘Mi dispiace .. Ma devo davvero insistere nel chiedervi di lasciare il nostro albergo stasera stessa ! Purtroppo le segnalazioni negative sulla vostra dubbia moralità sono molto più numerose di quanto sia sostenibile.’
sentenziava irremovibile l’ometto facendomi intendere che il comportamento in spiaggia della mia neo mogliettina non era purtroppo passato inosservato.
E probabilmente nemmeno la presenza di altre quattro persone chiuse in camera con gli sposini.
La tazza di caff&egrave che mi ero versato cominciava a tremolarmi nervosamente di mano non riuscendo ad immaginare una soluzione all’immediato problema che avevo di fronte.
A quell’ora ed in quella stagione rischiavamo di ritrovarci a dormire in macchina.
Eppure lo stronzetto baffuto aveva osservato con malcelato interesse la mia Maddy nella hall ..
In quel mentre lei uscì dal bagno coperta da una mia camicia lasciata a penzoloni che fungeva anche da striminzita minigonna per la parte sotto.
Camminando tranquillamente verso di noi a gambe e piedi nudi. Con una sensualità travolgente rubò la tazza di caff&egrave dalla mia mano dandoci un provocatorio sorso, chiedendo con voce roca e sguardo intrigante che tipo di problemi ci fossero.
Recitava una commedia che mi stava mandando su di giri terribilmente, figurarsi che poteva provare il direttore con una simile visione davanti.
Difatti l’ometto prese a farfugliare parole che inciampavano tra loro esprimendo vistosamente a fatica i concetti da poco riferiti a me.
‘Ohhhh noooo … La prego … Vuol lasciarci in una strada ??’ commentava con fare da civetta lei smuovendo abilmente il seno sotto la camicia per mostrarne una generosa porzione nuda al direttore.
Adesso l’ometto farfugliava ancora più vistosamente di prima deglutendo nervoso, non riuscendo a staccare gli occhi dalle nudità della mia lei.
‘Suvvia .. Sono certa che tra persone adulte si possa sempre raggiungere .. Un accordo …’
lo incalzava arrivando a carezzare il suo braccio voluttuosa e lasciandogli intravvedere persino parte di un capezzolo.
‘Uhm .. Beh .. Si potrebbe .. Un accordo lo si raggiunge sempre’ concluse alla fine il direttore con sguardo arrapato aprendole la camicia per gustarsi appieno le sue tette nude.
Poi si volse brevemente verso la porta d’entrata richiudendosela a chiave alle spalle.
‘Vediamo se sei brava quanto dicono di averti visto fare in acqua !’
commentò abbassandosi la zip ed estraendone un uccello ricurvo ma grosso almeno quanto il mio.
Se, come avevo immaginato, era a conoscenza del precedente pomeriggio in cui Maddy si era comportata come una troia, sapeva altrettanto bene della mia condizione consenziente nel vederla e lasciarglielo fare.
Così diede per scontato il mio assenso osservandola inginocchiarsi e farsi sparire tra le labbra il suo uccello.
La mia venticinquenne biondina prese a sbocchinare con volontà e passione, imponendo al pompino un ritmo sostenuto che sembrava mirare a strappargli l’orgasmo a breve.
‘Mmmmhh .. Che razza di bocca da troia !’
le confermava l’ometto gemendo senza pudori il proprio piacere.
Lei scuoteva la nuca da forsennata non facendo mai calare il ritmo alla succhiata, ma si poteva già intuire che il direttore disponeva di una ottima resistenza.
E intanto si erano già fatte le 20 e quaranta !
Maddy non poteva sapere che ore fossero in quella posizione, ma da come si impegnava intuiva di avere ancora poco tempo disponibile.
E prese a sudare alla fronte per la pressione.
Finalmente l’ometto dava i primi segni di cedimento prendendo a flettere i muscoli, ma ci riservò una sorpresina che speravamo evitabile sfilando fuori il cazzo turgido dalla sua bocca.
‘Eh no ! Mica crederai di farmi venire così, vero ?!? .. Con quel che pretendete di farmi fare ci vuole molto più di un lavoretto di bocca …’
La mia donna mi rivolse uno sguardo smarrito colta in contropiede e facendomi capire che non si aspettava di doversi concedere a lui.
‘Mettiamoci comodi …’
aggiunse l’ometto tirando Maddy per il braccio verso il letto.
‘Togliteli !’
disse indicandole gli slip sotto la camicia sbottonata.
Poco convinta ma non trovando altre alternative, prese a sfilarseli facendoli passare sotto la coscia fino ai piedi.
‘Ahhh …’
mugugnava libidinosamente il direttore potendo carezzarle il folto pelo cui mirava.
‘A quattro zampe adesso, forza !’
Con le mani prese a scostarle le natiche scrutando da vicino i pertugi strapazzati.
‘Razza di porci ! Ve la siete spassata alla grande stanotte qua dentro, eh ?! Guarda che mazzate che ti sei presa dappertutto ! .. Ti han fatta latrare così forte che ti sentivo dalla mia camera .. Puttana !’
Messa a pecorina e vestita solo di una camicetta totalmente aperta rappresentava una tentazione troppo grande per chiunque, l’eccitato direttore montò sul letto dietro di lei calandosi braghe e mutande sino alle ginocchia per puntare il cazzo in tiro verso le cosce di Maddy.
Esitava strofinando la punta prima verso il basso e poi verso l’alto concludendo;
‘Mi aspettano di sotto tra poco, purtroppo … Per ora posso solo farti la fica .. Ma se rimarrete anche il terzo giorno mi dovrai mollare pure il culo, troietta !’
La mia sposina aveva la faccia di chi gli avrebbe cavato volentieri gli occhi invece di star lì a farsi sbattere passando per la baldracca che lui la definiva.
Ma eravamo con le spalle al muro e si ricacciò le parole amaramente in gola.
L’ometto spinse allora per penetrarle la spacca.
‘Ahhiiaaa …’
gemette per l’affondo subito lei con ancora entrambi i canali doloranti e gonfi oltre ad una chiara mancanza di lubrificazione vaginale.
L’ipocrita direttore, sentendo la ficcata divenire chiaramente presto agevole grazie a tutti i cazzi che nelle ore precedenti l’avevano dilatata chissà quanto, si fece attraversare il viso da un sorrisetto superbo e si mise con ritmo cadenzato a chiavarla.
Con le braccia tese perpendicolari sul materasso a bilanciare i colpi ricevuti, Maddy seguitava a subire la violazione ad opera del libidinoso ometto baffuto godendone suo malgrado.
L’orgasmo del direttore ci colse all’improvviso e dopo essersi goduto per parecchi minuti la fica ora scorrevole della sposa.
Sfilò repentino il cazzo dalla spacca puntando gli schizzi alle natiche ed alla schiena mugugnando compiaciuto.
Avendo a sua volta fretta di tornare alla hall, si ritirò su le braghe degnandomi di un sorrisetto da stronzo.
Anche Maddy si ricomponeva pulendosi alla meglio lo sperma dal culetto con un fazzolettino di carta e togliendosi la camicia imbrattata da altri fiotti.
Rapidamente si fece scivolare addosso un vestitino estivo scollato e dalla corta sottana con i soli slip sotto. Mentre il direttore sfogatosi delle sue voglie scendeva raggiante dalla rampa delle scale, noi due prendevamo di seguito quella parallela giusto per non farci vedere insieme.
Ci restavano ormai pochi minuti prima della chiusura della farmacia e saltare di un altro giorno l’assunzione della pillola, che già di per s&egrave presa singolarmente non garantiva granch&egrave, poteva costarci molto caro.
Prendemmo a camminare a passo spedito facendoci gli ultimi metri in leggera corsetta, la serranda della farmacia stava già abbassando e riuscimmo a servirci per un pelo.
Di comune accordo decidemmo di anticipare la partenza.
A nessuno dei due andava che l’opportunista direttore dell’albergo tornasse il pomeriggio successivo a farsi pure il culo di Maddy.
Ed ora sapevamo per certo di essere additati a vista da buona parte della gente intorno.
Quella notte rappresentò la nostra ultima a Rimini senza ancora avere potuto consumare le nozze da sposini oltretutto.
Il mattino di buon ora ci vide già con i bagagli pronti ed in partenza per la Tunisia nel proseguio del viaggio nuziale.
Ma questa &egrave un’altra storia …………….

Leave a Reply