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Trio

Mammella i massaggi e la notte

By 11 Marzo 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Non le importava cosa faceva Mauro, era importante Roberto, la situazione, l’intrigo. Era lì solo per lui, lo voleva e basta, voleva essere sua. La mano di Mauro toccava, ma era un tocco tutto sommato piacevole, non troppo invadente, sapeva essere delicato ‘se si diverte così’ penso ‘tanto tocca solo’. Lei era lì, la gonna alzata fino alle coscie, le mani dei due uomini che la esploravano e per la prima volta si sentì fiera di quel seno enorme e di come lo toccavano e guardavano. Però non le bastava, voleva sentire il cazzo di Roberto, si abbassò e Roberto le spinse la testa in basso, in un attimo fù in bocca e lei cominciò a succhiare, con la lingua lo accarezzava, poi lo succhiava di nuovo, lo stringeva nella mano, voleva sentirsi riempita, adorava la decisione dell’uomo e il suo contatto. Sentiva le mani, una dietro la testa e l’altra che le strizzava le tette. Per prenderlo meglio, si girò con un ginocchio sul divano, bastò poco per sentire le mani di Mauro toccare il culo e alzare la gonna, in un attimo sentì la lingua correrre lungo le cosce e poi iniziò a leccare il suo sesso. Fu improvvisò e non riusciì a pensare ad altro di quanto fosse bello ‘mio dio’ continuava a pensare. Sentì Roberto alzarsi in piedi e prenderla, lei cercava di baciarlo, ma lui la fece girare e con il suo cazzo entrò dentro di lei, che non pot&egrave che gemere e quasi urlare di piacere. Si sentiva piena, si sentiva venire ad ogni colpo, le mani di lui correvano dai fianchi al seno, lo stringeva, incrociò lo sguardo di Mauro e lei con gli occhi socchiusi non potà&egrave che sorridergli, era troppo felice ed eccitata. Mauro avvicinò il cazzo alla mano di lei che come meccanicamente lei lo prese sognando che fosse quello di Roberto, anche se si rese conto subito che era decisamente più grosso, anzi molto grosso. Faceva scorrere la mano lungo l’asta, poi ogni tanto la stringeva, sentire Roberto dentro la sconvolgeva, era bellissimo, non aveva mai desiderato più di così nessuno. ‘Quanto sei porca, come ti piace’ disse lui e lei si eccitò. Poi lui si girò e andò a sedersi sul divano, la fece sedere in braccio al contrario e ricominciò a scoparla, Mauro si masturbava da solo seduto a fianco. Lei non avrebbe mai smesso, urlava, si dimenava, Roberto, la tirò più a sé per prendere meglio il seno e disse’che tette giganti che hai troia’ in effetti sballonzolavano in modo osceno sotto i colpi di lui, ma lei trovava che tutto quello che diceva lui la faceva eccitare. Lui staccò di nuovo e le disse di prenderlo di nuovo in bocca, lei ubbidì e si mise a pecorina davanti al divano, mentre lui godeva seduto tranquillo. Poco dopo sentì le mani di Mauro sui fianchi e la punta della sua grossa cappella che stava per entrare, cercò di dire di no ma ‘prendilo, vedrai come ti piace’ disse Roberto. Appena lo sentì entrare smise di prenderlo in bocca e tenendolo in mano cominciò a sospirare, era molto grosso, grande, non aveva mai provato una cosa così. Veniva e non riusciva a smettere, Mauro era deciso e forte nei colpi, si sentiva la pancia sconquassata, ricominciò a prenderlo in bocca e a mugolare ‘glo, glo’ faceva il rumore del cazzo di Roberto nella sua bocca. ‘Falla scopare di nuovo a me’ disse lui, la mise a missionario ‘voglio vedere bene queste due minnone’ e lo spinse dentro, lei lo guardava negli occhi e lo trovava bellissimo, non si accorse nemmeno del cazzone di Mauro che si era avvicinato alla sua bocca,non pot&egrave fare a meno di leccarlo. La mano di Mauro le strizzava forte le tettone. Roberto si staccò e le venne sulla pancia, sulle tette, a lei piaceva il suo liquido caldo. Mentre si baciava con Roberto, Mauro la fece mettere su un fianco e cominciò a scoparla da dietro, stringe forte forte il seno, lei urlava, non riusciva a stare zitta, poco dopo venne anche lui, Era sconvolta, si lasciò andare stremata. Le veniva da ridere, non riusciva a stare zitta. Dopo una decina di minuti decise di rivestirsi per tornare in camera, cominciava a vergognarsi, sebbene i due ragazzi fossero gentili e simpatici.
Era molto brilla e le sembrava di non riuscire a stare bene in piedi. Si rivestì alla bene meglio, i due ragazzi si offrirono di accompagnarla. La presero ognuno a braccetto, prima dell’ascensore la misero in mezzo tipo sandwich e la baciarono, toccandola ovunque, lei ormai si sentiva loro. !’Ragazzi per piacere!’ era il direttore, non si erano accorti, lei era lì in mezzo a loro con la gonna un po’ alzata e la maglia pure, con una tettona mezza fuori.
Andarono in ascensore ma non riuscivano a staccarsi, invece di raggiungere il piano terzo finirono al piano della sala massaggi. Mauro tirò di nuovo fuori il suo cazzone e la spinse in un angolo, le alzò la gonna e la prese alla pecorina rimanendo in piedi. Roberto guardava. Dopo poco Mauro venne. Si ricomposero e stavolta giunsero al piano giusto, lei si infilò in camera in fretta dopo un breve saluto, Sara dormiva, si sdraiò sul letto e non ebbe nemmeno la forza di rivestirsi.

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