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Trio

Mia sorella Giuseppina 12.

By 10 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia sorella Giuseppina 12

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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CAPITOLO 12

Una volta raggiunta casa, Tonino continua a duplicare le riprese fatte durante il giorno e a selezionare le parti migliori per metterlo nel film che stava realizzando. I filmati della giornata poi, erano fantastici. Il cazzo enorme del titolare del negozio che scopa la piccola figa era una vista indimenticabile. Quando si è infilato a letto era passata l’una e si è addormentato pensando al programma per domani.

Alle 8 la sveglia ha suonato e, acceso il computer, ha scritto una nuova mail per Giuseppina.
Poche parole:
‘Appuntamento al supermercato all’1.00. Dovrai indossare’.’

Inviata la mail è entrato nel sito del supermercato ed ha incominciato a vedere fra i negozi qualche articolo che attirasse la sua attenzione. Poi ha visto una minigonna ragionevolmente corta. Il meglio lo dava la cerniera lampo che si apriva lungo lo spacco posteriore fino alla cintura. Il pensiero di vederla con quella mini lo eccitava. Ha continuato a cercare qualcosa da abbinare per la parte superiore e ha visto che c’era una specie di TOP che faceva al caso suo.
Visto che le scarpe con i tacchi a spillo erano nere, ha pensato che la gonna potesse andare bene rossa e il pezzo di sopra bianco. Il prezzo non era poi elevato. 70′ fra tutte e due i capi. Stava spendendo un sacco di soldi per lei e non erano infiniti. Doveva trovare un modo per recuperare quelli che stava spendendo se voleva trovare ancora nuovi giochi da farle fare a Giuseppina.

,,,,,

Quando ha acceso il computer non poteva credere ai suoi occhi. Le aveva scritto oltre l’orario e il luogo dell’appuntamento, che doveva andare in giro per casa’

Presa dal panico si sentiva in affanno e senza fiato. Le girava pure la testa. Incredula rilegge:
‘Dovrai indossare solamente la parte superiore del pigiama con cui hai dormito. Non dovrai avere altri indumenti oltre alla giacca. Dovrai fare i mestieri di casa indossando solo quello. Prima di prepararti ad uscire dovrai fare la doccia lasciando la porta del bagno aperta. Ti asciugherai e andrai in camera dove dovrai stare sdraiata sul letto, nuda per 20 minuti. Se ti masturberai lo riterrò un regalo. Posso venire a controllare a qualsiasi ora che voglio, portando una certa videocassetta.’

Non sapeva se urlare o farsi prendere dal panico e svenire.

Dopo molto, si è alzata dalla sedia e con passo incerto, è andata in bagno. Fatte le operazioni di rito, si è seduta sul letto e ha guardato il monitor ancora acceso del computer.
Possibile che il SIG. X la controllasse anche a casa? Non ne sarebbe rimasta sorpresa, a quanto ne sapeva poteva essere il suo vicino. Non poteva correre rischi.
Cercava di respirare lentamente per riprendersi. Infine si è spogliata dei pantaloni del pigiama. Si è osservata allo specchio e anche tirando i lembi, questi terminavano appena al di sotto del suo cavallo. Si è voltata ed era incredula. Si potevano vedere benissimo la parte inferiore delle chiappe e non sapeva più come fare. Se si chinava in avanti per coprire il pube, scopriva il sedere, se invece copriva il posteriore, poteva vedere benissimo le labbra della figa.

Seduta sul letto sconvolta, si è appoggiata disperata con le mani fra i capelli e i gomiti sulle ginocchia. Poco dopo ha potuto notare la sua patatina e incuriosita si è messa a osservarla più attentamente. Aperte le gambe, ha controllato dapprima le valve e poi, il poco interno che ha potuto vedere. A parte il rossore evidente, le sembrava tutto normale. Sfiorandosi il clitoride, lo ha trovato sensibile e ha tremato ripresasi dall’emozione, un mezzo sorriso le è comparso sulla faccia. Immediatamente il pensiero è tornato alla sera precedente. Ha stretto le gambe fortemente e ha cercato di trattenere le lacrime.

Messasi in piedi, si è fatta coraggio e si è avviata verso la cucina. Fortunatamente non vi erano i suoi genitori, mentre suo fratello era seduto a tavola, intento a consumare la colazione. Si sentiva rossa in viso per come lui l’aveva squadrata. Sperava che la giacca del pigiama non si fosse aperta mentre camminava e si è chinata leggermente in avanti con l’intento di coprirsi ulteriormente.

Michele, quasi si è soffocato mentre ingoiava i cereali. Attraverso lo spacco dei due lembi della giacca ha potuto intravedere benissimo le piccole labbra depilate e il pensiero è corso al messaggio di Tonino. Pensava di essere preparato ma alla prova dei fatti è stata più piacevole del previsto. Sorridente, si è ricordato che toccava a lei inoltre, a pulire la casa e il bagno.

Si sentiva a disagio muoversi sotto lo sguardo attento e vigile di suo fratello. Finito di fare colazione, si è messa a lavare le stoviglie nel lavello. Aveva atteso più del solito in attesa che lui si alzasse per andare a vedere la televisione o in camera ad ascoltare la radio come al suo solito e invece, si è messo a massaggiare con il cellulare.

Fatte alcune foto, le ha inviate a Tonino. Lei piegata in avanti, lasciava vedere perfettamente il taglio della figa e il sedere. Ogni tanto cercava di ricomporsi ma come si chinava lo spettacolo era garantito. Anche la visione posta di fronte, lo spacco fra i lembi della giacca del pigiama lasciavano vedere buona parte del seno.

Presa la scopa in mano, ha cercato di spazzare terra non dando mai le spalle a suo fratello. Le dava fastidio che lui la guardasse in quel modo. Era certa di dare spettacolo e voleva urlare. Farlo andare via. Differentemente dagli altri giorni, suo fratello era sempre attorno a lei per guardarla e spiarla in ogni movimento che faceva. Lo sfregamento dei seni sul tessuto del pigiama le dava fastidio. Sapeva di avere i capezzoli duri e piegandosi in avanti, favoriva e accentuava le emozioni che riceveva facendoli restare turgidi.

Il suono del campanello della porta la distrae e guarda suo fratello perplessa. Lui resta immobile seduto in cucina e non si scompone. ‘Mmmbé! Non vai?’ Chiede avendo il cuore che batte a mille.

‘Tocca a te oggi. Quindi vai tu.’ Guardandola cupo in volto.

Le mani stringono il manico della scopa strettamente e il mento trema. è in preda ad una crisi di nervi e non sa cosa fare. Non ha idea di come muoversi.

‘VAI AD APRIRE LA PORTA. MUOVITI !’ Le urla suo fratello.

Sobbalza e con il cuore in tumulto, si avvia verso l’ingresso. Non sapeva proprio chi fosse e sperava di non vedere comparire Tonino. Aperta la porta è entrato un amico di suo fratello e fatti i saluti di rito si reca da lui in cucina. Di vista li conosceva tutti i suoi amici e avendo un estraneo quella mattina in casa le dava enormemente fastidio. Stretti i denti ha finito di pulire la cucina e ha iniziato con il passare l’aspirapolvere in sala.

Ogni tanto lo squillo della porta la interrompeva e anche se voleva far finta di non aver sentito il campanello, la voce di suo fratello tuonava per la casa.
‘VAI AD APRIRE LA PORTA. MUOVITI !’

Si aspettava di vedersi comparire Tonino e invece erano gli amici di suo fratello, che come la vedevano, ammutolivano estasiati. Non si sentiva per niente a suo agio. Sapeva di avere tutti gli occhi addosso dei ragazzi anche quando non li vedeva. Mai si era comportata in quel modo e ora si vergognava all’inverosimile. Sperava in cuor suo di finire presto le faccende di casa, ma c’era sempre qualcuno nelle vicinanze che la costringeva a camminare e muoversi con attenzione. Prima di poter lavare il bagno, erano già 5 gli amici di suo fratello in casa. Come di consueto si è fatta la doccia e giusto come ha chiuso il getto ha sentito suonare al campanello della porta d’ingresso.

Con la porta aperta, ha potuto sentire che i ragazzi parlavano di una videocassetta e il sangue le si è gelato nelle vene. Non ha fatto fatica a sentire le loro conversazioni e sentendoli parlare di donne aveva intuito che non la riguardasse, che non era quella videocassetta. Con un sospiro di sollievo si è infilata in camera, ha impostato la sveglia a 20 minuti e indossate le cuffie si è sdraiata sul letto rilassandosi e quasi addormentandosi. Suonata la sveglia si è alzata per vestirsi. Non aveva neanche visto gli amici di suo fratello mentre la spiavano e farsi le seghe sulla porta della camera.

***
Impaziente all’1.00, lui era già lì, sul luogo dell’appuntamento che l’aspettava e lei è arrivata con cinque minuti di ritardo. L’ha presa per mano e l’ha guidata all’interno direttamente al negozio che aveva visitato su internet. Gli sono bastati pochi minuti per trovare gli indumenti che aveva visto tramite il sito internet. Trovata la taglia e scelti i colori, li consegna a Giuseppina per provarli nel camerino.

Visto che non aveva avuto indicazioni particolari, lei era arrivata all’appuntamento con i jeans. Sapeva che in ogni caso avrebbe dovuto cambiarsi, una volta che lo avrebbe incontrato.

Giuseppina si è cambiata ed era felice della novità. Rimirandosi allo specchio, ha notato che la mini era un poco più lunga di quella rossa di pelle. Uscita, l’ha fatta girare su se stessa ed era compiaciuto del risultato. Le ha dato da indossare le scarpe col tacco alto e l’ha fatta tornare dentro al camerino per togliersi il reggiseno e le mutande.

Tornata dentro, ha tolto gli indumenti intimi senza neppure spogliarsi e indossate le scarpe, è uscita mettendo i suoi vecchi vestiti nel sacchetto che le aveva passato.
Pagato il tutto alla cassa, sono usciti nella galleria e dopo pochi passi si sono seduti. Non c’era molta gente intorno e così Tonino, le ha messo il rossetto sulle labbra. Solo un filo, ma quel tanto che basta da lucidarle di un rosso acceso. L’ha fatta alzare e camminare un paio di volte avanti e indietro. Ogni volta che si voltava di spalle, lui le sollevava leggermente la cerniera lampo posteriore.

Giuseppina era cosciente della manovra che aveva fatto, ma sapeva che ogni protesta era inutile. Sperava che non avesse esagerato. Riflessa su una vetrina si è guardata e il risultato le è sufficientemente piaciuto, fatto salvo il rossetto troppo eccessivo. Con la cerniera leggermente aperta camminava anche meglio. Insieme hanno guardato molte vetrine sempre a braccetto o con un braccio di lui attorno alla vita. Era ancora insicura sui tacchi ed era grata della sua premura e sicurezza che le infondeva. Ogni tanto faceva un passo falso e il piede andava per conto suo. Per forza di cose, lei era costretta ad aggrapparsi a lui. Diretti alle scale mobili, la mano che la stringeva all’anca scende a palparle il sedere.

Il gesto aveva uno scopo preciso. Stava aspettando di salire sulle scale mobili perché sapeva del suo passo incerto e visto che si muoveva lentamente poteva agire con calma. Ha aspettato il momento in cui la sua attenzione fosse concentrata nel saltino per accedere sugli scalini. Prontamente le sue dita, afferrata la cerniera lampo della minigonna l’hanno tirata aprendola.

Sulle scale ha fatto un passo dietro a lei per controllare il risultato. Altri due centimetri di spacco si era aperto. Non voleva che lei fosse a conoscenza delle sue manovre e si muoveva con calma. Desiderava che si rilassasse e comportasse in modo naturale. Lo spacco ora raggiungeva appena il bordo inferiore delle natiche. Una volta saliti in cima, è rimasto indietro per vedere l’effetto che faceva guardandola camminare. Sorride, tutto stava andando in modo perfetto.

‘Ancora un po’ è si potrà vedere che non porta le mutande’ ‘Pensava compiaciuto.-

Hanno continuato a camminare lungo le vetrine senza che lei si insospettisse. Sembravano una coppia come tante. Lo spacco non era eccessivo ma se la si guardava con attenzione, si poteva capire che non portava nulla sotto la minigonna. Finito di girare tutte le gallerie, si sono infine diretti all’uscita verso il parcheggio.
Nei pressi della scala mobile, per discendere al livello inferiore, Tonino ha continuato a lavorare lungo la cerniera. Come ha fatto nuovamente il saltino lui ha tirato un altro poco.

Ora, se prima s’intravedevano le sue chiappe, adesso si poteva vedere apertamente anche parte del taglio del sedere. Diretti verso l’uscita lui le è sempre rimasto accanto ma nel parcheggio l’ha fatta camminare da sola fino alla macchina.

La cerniera lasciava intravedere l’intera chiappa mentre camminava. Se fosse successo dentro al supermercato, la sicurezza li avrebbe certamente fermati. Guardandosi attorno, ha notato qualche faccia attenta allo sculettamento di Giuseppina ed era certo che li avessero seguiti dal centro commerciale.

Una volta saliti in macchina e partiti, il passo successivo era la spiaggia. Oggi era sabato e avevano un appuntamento con dei ragazzi. La volta scorsa avevano avuto un pompino e oggi sperava di dargli qualcosa di più. Senza distogliere lo sguardo dalla strada, ha raggiunto lo zaino ed ha estratto il mini bikini posandoglielo sulle ginocchia.

Ubbidiente, ben sapeva cosa doveva fare e senza dire una parola, si è spogliata e cambiata. Arrivati al parcheggio non c’era nessuno e fermata la macchina le ha fatto mettere gli occhiali scuri.

Sapeva che per un’ora non avrebbe più visto nulla ma almeno questa volta ha aspettato che fossero scesi dalla macchina prima di farglieli indossare. Guardatasi attorno un ultima volta, ha visto che il posto era deserto e non vedeva nessuna auto a parte la loro.

Afferrato lo zaino, ha guidato Giuseppina lungo le scale e giù verso gli scogli. Il posto era sempre lo stesso delle altre volte. Steso il telo a terra, ha fatto sdraiare Giuseppina posizionandola con i piedi rivolti al parcheggio. Accesa la radio ha installato il treppiede e la telecamera. Come un rito consolidato successivamente, ha iniziato a spalmarle la lozione solare e in meno di dieci minuti il suo corpo nudo è perfettamente oliato.
Questa volta le ha fatto aprire le gambe a squadra, in modo che il sole colpisse direttamente la fica esponendo il pube depilato a chiunque fosse giunto al parcheggio.

Ormai niente di tutto ciò era una novità per Giuseppina che lascia fare a Tonino ciò che vuole senza la minima resistenza. Godendosi più che può il massaggio ripensa all’ultima volta che l’ha portata in spiaggia, arrossendo al pensiero di quanto l’ha fatta godere quella volta.

Tonino, buon conoscitore del posto, sapeva che in una bella giornata come questa qualcuno poteva arrivare da un momento all’altro. Ha sistemato la video camera in modo che potesse riprendere Giuseppina e il muro del parcheggio, e si è sdraiato pure lui al suo fianco a prendere un poco di sole.

Continuava a tenere d’occhio il parcheggio, con la musica alta non avrebbe potuto sentire nessun rumore e stava pensando di mettersi nudo pure lui. Poco dopo, come immaginava, è arrivata una macchina.

Sono uscite due coppie di mezza età. Lui li ha filmati, mentre scendevano dall’automobile e si avviavano al muro per guardare il panorama ed hanno immediatamente notato Giuseppina, completamente nuda a non più di 20 metri da loro.

Tramite l’obbiettivo della video camera, ha visto come chiacchieravano animatamente fra di loro indicandola. Lui li aveva zoomato sulle loro facce per vedere le espressioni che facevano.
Una nuova idea l’ha illuminato. Avvicinatosi a Giuseppina le ha sollevato la testa in modo che potessero vederle la faccia. Poi chinatosi all’orecchio le ha detto:
‘Sto per toglierti gli occhiali scuri. Se vedo che sposti la testa o apri gli occhi, torniamo immediatamente indietro e spedisco il nastro ai tuoi genitori.’

Ha rimosso gli occhiali lentamente e ha visto come li stringeva fortemente dovuto anche al riverbero del sole. L’unica cosa che poteva nasconderle la sua faccia, è stata tolta. Le ha girato la testa prima verso il mare, poi verso la pineta interna dove c’era anche il parcheggio. Tornato indietro ha continuato a registrare ogni particolare. Senza occhiali la si poteva riconoscere perfettamente nella sua totale nudità. Chiunque l’avesse vista non poteva avere dubbi sulla sua identità. Continuando a registrare, si è soffermato molto di più alla reazione delle due coppie.

Erano presi a guardarla sbigottiti. I signori avevano larghi sorrisi, le signore erano più perplesse. Dopo alcuni minuti erano ancora nella medesima situazione di stallo. Tonino ha deciso che poteva dargli un piccolo spettacolo. Si avvicina a Giuseppina e le dice:
‘Fra un minuto, guida la tua mano destra, lungo il taglio della figa. Devi massaggiarla lentamente con ampi movimenti circolari. Ogni 20 secondi devi inserire un dito all’interno per poi tornare a masturbarti le labbra della figa e il clitoride. Aspetta un minuto e poi incomincia. Non voglio che apri gli occhi!’

Tornato alla video camera ha ripreso a registrare. Voleva che la gente pensasse che fosse lei a decidere cosa e quando fare.
Come le era stato ordinato, ha contato mentalmente sessanta secondi prima di agire. Giuseppina si è portata la mano sulla figa lucida di crema ed ha cominciato a far passare il dito medio lungo il solco centrale fra le sue piccole labbra.

Questo ha fatto attirare l’attenzione delle due coppie che ora osservavano la scena ammutoliti. Ha inserito il dito dentro a lei e successivamente ha fatto grandi massaggi attorno alle labbra della figa per poi tornare ad affondare il dito in lei. Tonino è passato a riprendere gli spettatori e ha pensato che le due signore stessero per svenire. Avevano uno sguardo realmente sorpreso e sconcertato. Le facce degli uomini non erano completamente differenti, anzi, i loro sorrisi andavano da un orecchio all’altro.

Giuseppina ha continuato a masturbarsi minuto dopo minuto, al punto che ora era prossima ad esplodere.

Erano passati più di 5 minuti da quando aveva incominciato a masturbarsi e ora la conosceva bene. I suoi piccoli sussulti e mugolii erano per lui un chiaro segnale. Non le aveva detto di godere ma oramai era vicinissima. Ha zoommato appena un attimo prima che le sue anche incominciassero a fremere. Tutto il corpo tremava, mentre registrava anche l’espressione del suo viso. Le dita si muovevano sempre più freneticamente, mentre l’orgasmo era esploso in lei.

Tonino allarga il campo della ripresa per vedere cosa facevano le due coppie, Giuseppina, nel pieno del suo godimento, ha alzato il sedere da terra e ha infilato due dita nella vagina ormai fradicia.

I gemiti sempre più forti hanno sovrastato la musica. La figa è esplosa con dentro le sue dita in un orgasmo selvaggio. Il sedere era sollevato da terra, mentre la testa si muoveva da lato a lato.
Il tutto è durato un lungo attimo di puro godimento.

Le due coppie non potevano sapere che i suoi occhi erano chiusi e che lei non sapesse della loro presenza. Erano sbigottiti e increduli per un atto del genere.

Infine, lei ha ritirato le dita e il bacino si è disteso a terra sul telo. Ora era spossata, sfinita. Si sentiva senza forze e senza fiato. Era piacevolmente sorpresa per questo orgasmo selvaggio. Percepiva un senso di piacevole rilassamento e di appagamento di ogni suo senso di essere donna.

Lo spettacolo era finito, le ha rimesso gli occhiali e l’ha coperta con il bikini senza allacciarlo. Ha camminato per alcuni metri verso le coppie per poi fermarsi ad osservarle rimanendo dritto in piedi e con le braccia incrociate sul petto. Loro hanno percepito il messaggio e si sono allontanati. Dopo altri 5 minuti in cui sono rimasti nel parcheggio sono infine partiti per una nuova destinazione lasciandoli finalmente soli.

Tonino avrebbe voluto essere una mosca per sentire cosa si stessero dicendo. Tornato da lei, ha preso i lembi del bikini e l’ha rimosso. Giuseppina è tornata nuda. Constatata la bellissima giornata e in quel luogo di pace, lui si toglie i pantaloncini e si sdraia al suo fianco nudo, con gli occhiali scuri come unico accessorio. è restato a controllare il parcheggio di tanto in tanto sollevando la testa e per oltre trenta minuti non ha visto nessuno.

Stava premeditando di mettere via tutto per non mangiarsi il pomeriggio, quando sono arrivate due macchine. Sperava che fossero chi stava aspettando. Non poteva vedere bene cosa stesse accadendo nel parcheggio ma dopo un secondo ha riconosciuto tre di loro. Si stavano avvicinando alla balaustra, seguiti da altri due ragazzi che non aveva mai visto. Questi erano i ragazzi dell’ultimo fine settimana a cui Tonino aveva permesso che Giuseppina gli succhiasse il cazzo. Chiudeva il gruppo Michele.

Rivestitosi e afferrata la macchina da presa, si è sollevato e gli è andato incontro. Erano ancora lontani per vedere bene Giuseppina anche se camminavano a passo veloce.

Come si sono salutati nel parcheggio, la prima cosa che i ragazzi hanno chiesto è:
‘Lei, la ragazza, è ancora qui?’ Quasi all’unisono e in ansia.

Tonino gli ha sorriso e risposto:
‘Sì!’

Gli ha spiegato le regole del gioco e quello che voleva che facessero.
”Tre ragazzi per volta e sempre in silenzio. Chi guarda deve rimanere in silenzio e immobile.’ Continuava a ripetere.

‘L’unica cosa che chiedo, è che chi si dispone alla testa, deve mettere le sue mani alla nuca e darle un ritmo veloce lungo il cazzo. Non dovete spostare il corpo. Deve essere lei a muoversi. Mi raccomando, la massima forza come se fosse una scopata. Più profondo spingete il vostro cazzo nella sua bocca e meglio è. Chi le sta dietro è doppiamente fortunato. Mi raccomando il totale silenzio. Come allargo le sue gambe, chi si metterà dietro, dovrà inginocchiarsi lentamente e guidare il cazzo nella figa. Lei pensa che sia un vibratore che le entra in figa posto su un treppiede. Lascerò che lei constati che sia il vibratore veramente e poi lo sostituirò con il cazzo vero. Mi raccomando, chi sta dietro non si deve muovere, parlare o toccarla. Lui dovrà lasciare che sia lei e il suo corpo a muoversi. Domande?’

‘Dobbiamo di nuovo riempire la ciotola?’ Chiede timidamente un ragazzo.

‘No, venitele dentro senza problemi.’ Risponde tranquillamente mentre questi sono sempre più stupiti ed entusiasti.

Avviati sul muretto, come l’hanno vista i due nuovi ragazzi sono rimasti con la bocca aperta.
Tonino gli ha ricordato nuovamente che non era permesso alcun suono. Anche se lo stereo era acceso non voleva che lei se ne accorgesse.

Il piano era che due ragazzi per volta si mettessero uno avanti e l’altro dietro con lei nel mezzo. Avrebbero avuto Giuseppina sulle ginocchia e sulle mani, quindi, gli potevano mettere in bocca il cazzo e farglielo succhiare oltre che scoparla.

‘Mi raccomando. ‘Ribadisce.- Le uniche mani che possono toccare la ragazza, sono quelle poste attorno alla sua testa per dare il movimento e la velocità che desiderate. L’altro non deve muoversi per nessun motivo.’

Dopo che tutti hanno compreso i loro ruoli, sono scesi sugli scogli fermandosi a pochi passi da lei.
Tonino si è avvicinato alla sua testa e le ha detto:
‘Girati, mettiti in ginocchio e con le mani a terra.’

In breve lei ha ubbidito e tutti hanno potuto bearsi della visione perfetta e ravvicinata delle sue rosse labbrine. Più per un effetto d’automatismo e di reale eccitamento erotico, si sono portati una mano sui loro cazzi e hanno incominciato a toccarselo.

Tonino ha posizionato il treppiede con il vibratore che aveva bloccato su una gamba. Glielo ha fatto toccare e per tranquillizzarla le ha detto:
‘Con questo ora ti scoperai facendotelo arrivare più in fondo che puoi.’

Lei lo ha toccato e manipolato per alcuni istanti. Umiliata per le parole e per il modo come glielo ha detto ed ha capito subito cosa era nella sua mano e cosa voleva che facesse.

Come lei ha divaricato le gambe, Tonino ha fatto segno al primo ragazzo di calarsi il costume da bagno e di avvicinarsi.

Il ragazzo non si è fatto pregare ed è rimasto nudo velocemente. Ha fatto un passo in avanti e ora si ergeva sopra a lei con il cazzo dritto e duro.

Lui sorride nel dover infilare il cazzo in un buco di una lastra. Era così duro che avrebbe potuto farlo lui quel foro.

Tonino lo aiuta ad inginocchiarsi e a posizionarsi con la lastra di plexiglass, in modo che la cappella del suo uccello sfiori le labbra della figa. Mentre lui si tiene il cazzo, Tonino mette le mani sulle anche di Giuseppina e la guida indietro sul cazzo del ragazzo.

Lei stessa s’impala adagiandosi all’indietro e sente come il cazzo slitta dentro di lei riempiendola tutto d’un colpo e lasciandola senza fiato. Era così bagnata ed unta, che il cazzo non ha avuto difficoltà ad entrare per oltre la metà, esattamente come si aspettava Tonino.

Rialzatosi ha camminato intorno alla testa di lei ed ha fatto segno all’altro ragazzo di avvicinarsi e di togliersi i bermuda. Lui prontamente e rumorosamente si inginocchia di fronte a lei. Ancora non poteva credere alla fortuna che gli stava per accadere ed era impaziente di sentire quelle meravigliose labbra stringersi attorno alla cappella. Tonino si ricorda di lui. è il ragazzo più timido del gruppo, quello che la volta scorsa aveva osato meno e oggi sembrava intenzionato a rifarsi.

Ora c’era una ragazza ubbidiente e due stalloni completamente nudi pronti per essere filmati. Tonino ha posizionato e sistemato meglio il ragazzo davanti alla bocca di Giuseppina e le ha fatto utilizzare le sue mani per guidarsi il cazzo in bocca.

Come lei ha sentito premere qualcosa alle labbra sapeva già cosa fare e ha aperto la bocca in modo che il cazzo entrasse.

Mentre l’ha tirata in avanti contro di lui facendo scorrere il cazzo lungo le sue labbra, il cazzo nella figa stava uscendo lentamente. Il ragazzo davanti, ha spinto con forza Giuseppina all’indietro e il cazzo del suo amico è entrato nuovamente dentro la figa. Si è fermato quando la cappella del suo cazzo ha raggiunto le labbra quindi, l’ha nuovamente tirata in avanti e il suo cazzo è sprofondato nella bocca.
Tonino era soddisfatto. Il ritmo era dato e tutto andava secondo i suoi piani. Ripresa la telecamera, ha filmato da molti angoli questa duplice scopata.

Passata la videocamera a Michele, lui ha contemplato come Giuseppina stesse scopando con questi sconosciuti. Il ragazzo alla testa stava tirandola fortemente esattamente come gli era stato chiesto. Si poteva dire che Giuseppina stesse lottando per far entrare tutto il cazzo nella sua bocca. Entrambi i cazzi dei ragazzi sparivano alternativamente in lei tranne che l’ultimo centimetro.

Il ragazzo nella sua figa ha stretto forte i suoi occhi per spalancarli all’improvviso e guardare in basso verso il cazzo. Aveva incominciato a pompare il carico delle palle nella figa calda di Giuseppina e si vedeva il piacere dalle smorfie del suo viso. Ogni volta che la figa tornava indietro verso di lui, per un gesto riflesso spingeva il bacino in avanti.

Passato qualche tempo, Tonino ha fatto fermare il ragazzo in testa e gli ha fatto segno di far uscire il cazzo dalla bocca. L’ha fatto alzare e lo ha guidato dietro al sedere di Giuseppina. Poi si è chinato e l’ha spostata in avanti in modo da far uscire il cazzo che era appena venuto in lei.

Tutti hanno osservato come un filo di sperma bianco fuoriuscisse dalla sua figa stretta.

Liberato il cazzo, può finalmente sedersi accasciandosi seduto a terra con un’espressione di appagamento. Lo fa alzare e mette al suo posto in ginocchio il ragazzo che prima era in testa. Poi, indicato verso un terzo ragazzo, gli ha gesticolato di avvicinarsi. Questi, compreso il suo compito, si è tolto il costume velocemente e nudo si è avvicinato al gruppo.
‘Mi sono fermato solo perché il treppiede stava per cadere. Lo rimetto a posto e riprendiamo.’ Dice rivolgendosi a Giuseppina.

Nel mentre, Tonino ha impugnato con delicatezza il cazzo del ragazzo in ginocchio e lo ha guidato verso la figa. Era la prima volta che faceva un atto del genere e si sentiva a disagio. Non voleva che pensasse che fosse un gay e lo ha aiutato il fatto che fosse uno sconosciuto e non un amico. Tuttavia nessuno sembrava badarci molto attirati com’erano da Giuseppina.

Rapidamente ha guidato indietro il suo sedere e lei era sempre più convinta di scopare veramente il vibratore. Sentendolo entrare, si morde il labbro inferiore mentre trattiene il respiro. Si sentiva tutta un fremito.
Dopo che circa la metà del cazzo l’ha penetrata, si è nuovamente avviato davanti a Giuseppina ed ha fatto segno al ragazzo di inginocchiarsi e di tirarla per la nuca in modo che la bocca potesse lavorargli sul cazzo.

Questi non poteva attendere oltre. Per tutto il tempo che ha assistito alla scopata dei suoi amici ha continuato a toccarsi il cazzo come se dovesse farsi una sega. Al contatto delle sue labbra stava già quasi per godere. Anche il suo amico che ora stava scopando la figa, era sull’orlo di venire e questo ancor prima che venisse fermato precedentemente.

Il ragazzo in testa non ha atteso molto tempo nel spingere e tirare la nuca. Non voleva sprecare tempo e voleva godere in quelle calde labbra. Trascorse solo poche spinte, ha iniziato a grugnire. Quasi all’unisono, entrambi i ragazzi hanno goduto dentro a Giuseppina. Solo qualche attimo prima il ragazzo posizionato dietro a lei ha preceduto la duplice sborrata liberando il suo carico.

Ora Giuseppina era completamente piena, un cazzo le stava sborrando in figa e l’altro in bocca, ma concentrata com’era a non soffocare non se ne è accorta. Contrazioni violente le arrivavano dall’utero facendola impazzire. Ondate di calore si dipanavano da dentro di lei, contagiando tutto il corpo.

‘Non so perché, -pensava Tonino- ma la figa doveva essere molto calda e vorace di sperma.’

Passati gli ultimi spasmi di piacere e con il cazzo ancora duro, Tonino ha fatto alzare in piedi il ragazzo in testa a lei e si è abbassato sussurrando vicino al suo orecchio:
‘Non ingoiare tutto, lascia un po’ di sperma far uscire dalla bocca.’

L’aveva quasi del tutto ingerito, ma la lingua era ancora bianca e la fatta uscire in modo che una piccola parte colasse sul mento. Suo fratello ha continuato a registrare mentre Tonino l’ha fatta spostare in avanti per togliere il cazzo dalla figa.

Ora che i primi tre ragazzi hanno goduto li ha fatti rivestire in silenzio e andare lentamente contro il muro vicino agli altri due.

Ha pulito la bocca di Giuseppina, ma ha lasciato che colasse dalla figa rivoli di appiccicoso sperma bianco.
‘Girati a pancia sopra e distenditi nuovamente per un po’. Fra 15 minuti voglio godere nuovamente nella tua bocca. Dopo potremmo andarcene.’

Stringendo i denti, Giuseppina ha eseguito. è schifata dall’idea di dover di nuovo bere il suo seme, ma allo stesso tempo si sentiva tutta un fuoco. L’orgasmo è stato fermato sul nascere e poteva sentire la figa palpitare dalla voglia.

Michele si è girato e ha inquadrato i ragazzi a parlottare fra di loro e stava continuando a registrare come erano ancora tutti eccitati con i loro rispettivi cazzi in erezione. Anche quelli che avevano appena goduto sembravano pronti a ricominciare.
Torna ad inquadrare nuovamente sua sorella mentre con la mano libera, si aggiusta il cazzo nei pantaloni. Sorride sentendoselo duro e pronto; sa che fra poco toccherà a lui. Lei era lì, a terra, nuda, con le gambe aperte e zoomando alla piccola e stretta figa, si vedeva un filo di sperma bianco che colava sparendo nel solco delle natiche.

Allontanatosi di qualche metro, Tonino ha fatto segno ai due ragazzi del muro di avvicinarsi, e di ripetere quello che hanno fatto i loro compagni. Questa volta nel trio c’era pure suo fratello. Era lui il primo in testa a scopare furiosamente la bocca di sua sorella per poi finire con il goderle in figa appena questa si è liberata. Il tutto, è durato non più di 15 minuti visto l’alto grado di eccitamento. L’ultimo ha goduto in bocca prima ancora che suo fratello si scaricasse in lei.

Dopo tutti quegli orgasmi interrotti è determinata a non lasciarsi sfuggire quello che le sta montando ora. Quando finalmente arriva perde ogni controllo, mugolando e vibrando al contempo il sedere. Suo fratello sentendo le strette contrazioni della figa si è fatto scappare un gemito di piacere assopito dai grugniti del tipo che continuava a riversare sperma nella bocca di Giuseppina.

Mai e poi mai Tonino si sarebbe aspettato una reazione tale da lei. Aveva goduto, orgasmo dopo orgasmo saltando e muovendosi come una puledra impazzita. Perle di sudore luccicavano sul suo corpo nudo. Una spessa schiuma di sperma contornava il cazzo di suo fratello imbrattandogli anche il pube e rivoli ne uscivano dalla bocca lasciata aperta, cercando di respirare.

Placati i sensi di tutti, liberati i cazzi dalla bocca e dalla figa le ha detto nuovamente:
‘Sdraiati che torno subito.’

Non aspettava altro. Le braccia le facevano male e non aveva più forze. Prontamente si allunga gemendo ancora e tremando tutta come una foglia.

Fatti rivestire tutti, li ha allontanati e mentre si avvicinava al primo gruppo, non poteva non notare il bozzo dei loro cazzi in tiro sotto i costumi. Erano tutti che ridevano e sorridevano. Non sapevano del rapporto carnale fra lei e Michele e i cinque amici erano concordi nel ripetere immediatamente la scopata.

‘Chissà, forse la settimana prossima. Provate a venire a vedere se ci siamo.’ Gli risponde Tonino.

Eccitati e sorridenti si sono diretti al parcheggio mentre si battevano le spalle e commentavano il piacere che avevano sperimentato.

Mentre parlava con Michele i ragazzi sono partiti facendo stridere le gomme per poi salutare a sua volta il suo amico e dirigersi nuovamente verso Giuseppina.
Ha ripreso a filmarla nuovamente, soprattutto fra le sue gambe, dove si erano formati grumi di sperma bianco che poi successivamente ha incominciato a pulire.
Guardando l’orologio erano le 4.30. Erano passate più di due ore da quando erano lì.

Ha preso il bikini e ha incominciato a metterglielo quando ha cambiato idea. Riposto tutta l’attrezzatura nello zaino la guarda ancora, sorridendo pienamente soddisfatto per le riprese fatte: ‘Ora puoi toglierti gli occhiali.’

Una volta che ha ripreso la possibilità di vedere, ha notato Tonino che gli allungava la mano per aiutarla ad alzarsi. Aveva veramente bisogno di essere aiutata. Si sentiva le gambe molli e una volta in piedi, queste le tremavano. Si sentiva smarrita e si guardava attorno impaurita che la potessero vedere nuda. Nota il movimento di lui che preso il telo da mare, si avvia verso il parcheggio lasciandola sola. Era attonita ed impaurita. Nuda in mezzo al nulla senza sapere cosa fare. Continuava a guardarsi attorno confusa senza perdere di vista Tonino.

‘Di decidi a venire?’ Le dice.

Lei lo segue, cercando di saltellare con circospezione per non ferirsi i piedi. Lo raggiunge nel parcheggio a passo svelto trattenendosi i seni con entrambe le mani, per non farli ballare troppo. Si vergognava e lo stava odiando. Continuava a voltare la testa in continuazione e a guardarsi attorno per paura di essere vista in quel modo. Poche volte in vita sua era stata completamente nuda e solamente in casa, da sola. Non vuole nemmeno pensare che qualcuno li potesse vedere. Arrossisce vistosamente, mentre pensa al vibratore che la penetrava e al gusto di sperma di Tonino.

‘Rivestiti con gli abiti che ti ho comprato oggi.’ Le ha detto come sono saliti in macchina.

Quando è arrivata a mettere le scarpe coi tacchi alti, non ha potuto non notare il suo sguardo. Doveva veramente odiare quelle scarpe. Si dice fra se intento a guidare.

Mentre viaggiavano, l’aria colpiva le loro pelli regalando un poco di refrigerio. Giuseppina continuava ad asciugare con un fazzoletto di carta quello che lei credeva la sua ciprigna ed aveva messo per scrupolo un altro fazzoletto pulito sul sedile per non macchiarglielo. Ha cercato di pulirsi con un poco di saliva il mento e il collo. Si sentiva tutta la faccia appiccicosa. Aveva come l’impressione di avere indosso ancora lo sperma di lui.

Voleva bere. Si sentiva lo stomaco sottosopra e nelle narici aleggiava ancora l’odore di sperma e di uomo. Stringe le gambe sentendosele ancora umide al pensiero di come ha goduto. Si mette una mano sulla testa e si dice fra se incredula. ‘Solo una cagna può godere come ho fatto oggi.’
Lo guarda intento a guidare nel traffico della tangenziale e non le pare che sia un brutto ragazzo. Il piacere che ha provato oggi supera ogni suo ricordo passato.

Parcheggiato in paese hanno camminato lungo i viali del centro, soffermandosi a parlare con gli amici e a guardare le vetrine dei negozi.
Giuseppina voleva disperatamente bere e aveva paura di parlare. Temeva che qualcuno potesse sentire l’odore di sperma fuoriuscirle dall’alito della bocca. Cercava di nascondersi dagli sguardi di chi la conosceva. Non voleva farsi riconoscere, vestita in quel modo e in compagnia di Tonino. Provava vergogna oltretutto a camminare senza intimo. Non era abituata a stare in quel modo, neppure in casa e ora, le pareva che tutti gli occhi che la scrutavano, sapessero che sotto gli abiti non indossava nulla.

Presa da quei pensieri non poteva sospettare che la cerniera della minigonna fosse stata di nuovo aperta da Tonino e che lo spacco, lasciava intravedere parte dell’intaccatura del sedere.
Si sono fermati al bar del centro a bere un frullato per aspettare che arrivassero le 6.00.
Era tempo di portare Giuseppina al suo progetto serale.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Un particolare grazie a Lisa che ha saputo correggermi con dovizia di particolari..
Grazie a sert, lu, fra, sara e a tutti quelli che hanno voluto esprime le proprie idee e disappunti.
Buon attesa del capitolo successivo..
:-)

Ultima correzione 25-08-2009

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