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Trio

Patti e promesse – Due amici speciali

By 19 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

1/ Autostrada

Con il tuo amico si &egrave instaurato un rapporto di trasgressione, oltre alla confidenza e all’assenza di segreti che già c’erano tra voi.
Avete fatto un patto: vi siete promessi di esaudire l’uno le voglie più strane e insolite dell’altro. Insomma, desideri mai realizzati, situazione strane, prestazioni al limite della decenza, perversioni inconfessate’ Di tutto: tra di voi non ci sono limiti ormai da tempo.
E’ già successo un paio di volte. La prima, lui ti ha chiesto di esaudire un suo desiderio ‘itinerante’.
Appuntamento sotto casa, alle sei di un pomeriggio primaverile. Passa a prenderti, ti ha chiesto soltanto di non indossare intimo.
Imbocca l’autostrada. Percorrete un centinaio di chilometri parlando di mille cose, come al vostro solito. Discorsi normali intervallati dalle solite battute, dalle solite allusioni, dai soliti doppi sensi, dai soliti complimenti. Si complimenta con te per come ti si reggono le tette anche senza reggiseno: d’altronde l’hai sempre detto che hanno un ottimo aspetto, per essere le tette di una quarantenne navigata’
Dopo un po’, il discorso cade sulle tue mitiche prestazioni orali. Eccola, la sua stravaganza, il suo desiderio insolito: farselo succhiare mentre &egrave al volante. Non &egrave la prima volta che fai una cosa del genere, tuttavia l’idea ti stuzzica parecchio.
Allunghi la mano sinistra sui suoi pantaloni e lo trovi già parecchio duro ed eccitato. Glielo liberi velocemente tirandolo fuori con una mano. Abbassi la testa, infilandola tra il volante e il suo corpo. Ce l’hai a pochi centimetri dalla tua bocca. Prima, prosegui un piacevole giochino con la mano, andando su e giù e tenendogli di tanto in tanto la sommità dell’uccello tra pollice e indice.
Poi va giù. Lo senti entrare tra le tue labbra, scivolarti lungo il palato. Hai lasciato la tua bocca non del tutto spalancata, per fargli sentire il più possibile l’attrito con le tue labbra, come se stesse entrando tra le tue gambe.
Conosci a menadito i tempi e i ritmi di un uomo, ti basta sentire le pulsazioni dell’uccello mentre lo tieni in bocca per capire come procede il tuo pompino.
Glielo fai con intensità, soltanto a tratti vai giù lentamente. Il resto delle volte la tua bocca sale e scende velocemente, ingoiando quell’uccello caldo fin dove ti &egrave possibile, fin dove la tua bocca riesce ad accoglierlo.
Arriva, nel giro di qualche minuto. Raccogli con la bocca tutta la sua crema, più per la situazione che per un tuo piacere: lo hai fatto molte altre volte con gusto e piacere decisamente maggiori, stavolta intuisci che sollevare la testa sarebbe un disastro, soprattutto per lui.
Pulisci tutto per bene, la tua lingua sa bene dove andare a scovare anche l’ultima goccia. Il tragitto prosegue, con il tuo amico continui a chiacchierare del più e del meno. Inevitabilmente, dopo quello che &egrave successo, il discorso cade anche sulla tua bravura. Sei stata molto brava, a detta sua, anche se la cosa &egrave stata veloce e poco approfondita. Vi inoltrate in una conversazione senza pudori su come va fatto, su cosa si prova a sentirselo tutto in bocca, sul sapore che ha prima-durante-e-dopo, su cosa si prova a farselo succhiare’
Tra cento metri c’&egrave un grande autogrill. Avete bisogno di sgranchire le gambe, prendere un caff&egrave, passare alla toilette, prima di invertire la marcia e tornare verso casa. C’&egrave un gran bel tramonto, e sta quasi per farsi buio.
Scendete dall’auto, entrate nel bar, prendete il vostro caff&egrave. Poi, tappa alla toilette. Quella riservata alle donne &egrave deserta, fai in un attimo. Esci e aspetto il tuo amico sulla soglia del wc degli uomini. Quel posto ti ha sempre stranamente incuriosita, sebbene entrarci sia stato ben lungi dai tuoi pensieri. Resti sulla porta, come per una piccola trasgressione segreta, e giri lo sguardo all’interno. Sul fondo, scorgi il tuo amico in piedi, di fronte ai wc a muro. E’ al centro di altri due uomini. Parlottano, anche se non riesci a distinguerne le parole. Noti però distintamente che, mentre dialogano, tutti e tre si guardano ripetutamente a vicenda ciò che tengono tra le mani, come se fosse quello (o meglio, ‘quelli’) l’oggetto della loro conversazione.
Uscite dalle toilette e dall’autogrill. L’auto &egrave parcheggiata sul retro, area riservata. Entrate in macchina, e il tuo amico senza troppe attese si apre i pantaloni e lo tira nuovamente fuori.
In qualunque altro momento un gesto così ti avrebbe infastidita: tutto ha un tempo, occorrono modi adeguati. Tuttavia, forse per l’atmosfera di quel pomeriggio stravagante, improvvisamente ti senti pervasa da un trasporto indescrivibile e, soprattutto, inatteso e incomprensibile.
Scendi rapidamente, e stavolta decidi di farglielo condito di ogni raffinatezza. Glielo lecchi a lungo, dalla base alla sommità, insisti con la punta della lingua sul solco che divide la sua cappella dalla copertura che &egrave appena appena scivolata in giù, poi lo ingoi per un paio di volte e riprendi a leccarlo lentamente. Hai la bocca bagnata, e questo ti ha sempre eccitata molto: hai sempre pensato che il sesso non può essere totalmente pulito e asettico.
Per un momento alzi lo sguardo, e noti che il tuo amico sta guardando fuori. Ti giri, e riconosci i due uomini che prima erano alla toilette. Sono a pochi centimetri da voi, accanto al tuo finestrino aperto, stanno guardando la scena mozzafiato di cui sei protagonista. E, soprattutto, hanno ben in vista i loro uccelli, impugnandoli saldamente di fronte a voi due. Intuisci che quella &egrave la seconda parte della fantasia che il tuo amico intende realizzare.
Torni dritta sul tuo sedile. Hai voglia di sorprenderlo, stavolta. Apri la portiera, scendi dalla macchina solo con le gambe, restando al tuo posto. I due si avvicinano sicuri: avranno vissuto altre volte una situazione del genere, almeno così pare dai loro movimenti decisi. Saranno camionisti, o forse agenti di commercio, o forse turisti. Non puoi saperlo. Neanche il tempo di chiedertelo, e ti ritrovi con un uccello poggiato tra le labbra e con l’altro nella tua mano. Chi l’avrebbe mai lontanamente immaginato che saresti arrivata addirittura a fare sesso selvaggio con uomini sconosciuti in un autogrill’???
Ti senti eccitata, e con grande abilità accompagni entrambi a un passo dall’orgasmo. Ne hai da fare per parecchio, sono maschi che durano a lungo. Ma hai tutta l’intenzione di condurre tu il gioco, visto che sei tu quella che si sta dedicando al piacere di tutti e tre. Interrompi quei capolavori orali, ti giri di schiena e ti inginocchi sul sedile, rivolta nuovamente verso il tuo amico. Glielo riprendi in bocca con passione, quasi con avidità, come se ci tenessi a completare un discorso lasciato a metà.
Da dietro, uno dei due alza immediatamente il vestito leggere che hai scelto per quel viaggio insolito. Non indossi intimo, la strada &egrave libera. Intenta a succhiarlo con dedizione, attendi da un istante all’altro che uno dei due ti entri dentro, ansiosa di provare anche tu tutto il piacere possibile.
La realtà &egrave diversa dalle tue attese, almeno in parte. Senza tanti scrupoli, uno dei due ti s’infila con forza nell’ingresso posteriore. Così, all’improvviso. Senti che, mentre uno entra, l’altro collabora tenendoti con le mani il sedere ben aperto e dilatato. La tua mente elabora un senso di dolore e di fastidio, che invece non arriva.
Avverti, invece, una sensazione di dilatazione, forse merito di chi ti allarga il più possibile i glutei mentre l’altro ti affonda dentro.
La situazione &egrave molto forte, così come forte &egrave il modo in cui i due ti stanno prendendo il sedere. Ma stavolta &egrave proprio questo che ti eccita: i colori forti, le tinte decise, niente chiaroscuri, niente sottigliezze, niente delicatezza fuori luogo. Sei una donna che si sta divertendo con tre uomini, due dei quali perfetti sconosciuti ma abilissimi compagni di sesso.
Ti vengono dentro, a giudicare da ciò che senti scorrere fuori alla fine di tutto. Anche tu acceleri il tuo ritmo, e in pochi secondi per la seconda volta il tuo amico affida alla tua bocca la sua crema.
Finisce tutto alla svelta, così come &egrave iniziato. Il tuo amico rimette in moto mentre neanche hai il tempo di vedere gli altri due cosa fanno. Tornate a casa, nel silenzio quasi totale, accompagnati soltanto da una riposante stazione di musica d’atmosfera. Una volta a destinazione, sale da te, preparate insieme un boccone, stavolta condito dalle vostre consuete, interminabili chiacchiere. Per un attimo, mentre lui &egrave di là che ti aspetta per cenare, la tua mente ritorna a ciò che &egrave successo, forse perché in quell’istante senti il tuo sedere ancora dilatato e sfibrato. Piacevolmente aperto, e non vedevi l’ora. 2/ Madrenatura

La volta successiva tocca a te scegliere la tua candida perversione da realizzare. Ci pensi per giorni, hai voglia di giocarti questa carta nel migliore dei modi, scovando nell’angolo più segreto del tuo istinto un’idea in grado di travolgerti, di lasciarti senza respiro.

Mentre stai tornando a casa, alla fine di una di quelle interminabili giornate in cui il lavoro e le noie quotidiane occupano la maggior parte dei propri pensieri, ecco l’idea, improvvisa e inattesa.

Chiami il tuo amico, gli spieghi di cosa si tratta, gli chiedi di organizzare tutto lui e di farti sapere solo quando e dove.

Appuntamento due giorni dopo, solito orario di fine pomeriggio, comodo per impegni da tenere nel più totale segreto. Il luogo &egrave quel residence che vi ha visti già protagonisti: la discrezione e l’accoglienza vi ha spinti a ritornarci volentieri.

Arrivi, la sua macchina &egrave già parcheggiata all’ingresso del residence. Ce n’&egrave anche un’altra, una sportiva prestigiosa, e immagini facilmente a chi appartenga.

Bussi. Il tuo amico ti apre e ti saluta con una carezza prolungata sulla parte finale della tua schiena. Sa che ti piace, soprattutto perché trovi eccitante sentirti accarezzata i dintorni, le vicinanze di una zona erogena, e non direttamente quella. In altre parole, meglio il bacino che il sedere, meglio i fianchi che il seno, meglio il solco tra le due tette che i capezzoli, meglio le gambe che la passera’ Come preludio, non c’&egrave di meglio.

L’atmosfera &egrave piacevole, accogliente. C’&egrave penombra, un po’ di musica americana in sottofondo, un po’ di rosso del tramonto riesce a insinuarsi attraverso tende e infissi.

In fondo al salotto, elegantemente seduta su una poltrona, c’&egrave Ilaria. La tua fantasia, il tuo sogno proibito, la tua curiosità da provare.

Un trans dall’aspetto spettacolare, una donna di gran fascino e, in fondo, un maschio dalle doti eccezionali. Esattamente ciò che hai chiesto al tuo amico, che evidentemente sapeva già dove cercarlo.

Vi presentate, Ilaria ti stringe la mano e ti dà un bacio delicatissimo sulla guancia. Come un ‘amica, una delle tante che hai.

Ha una gran classe, nulla di volgare e di esagerato traspare dal suo aspetto. Anche la voce &egrave gradevole, un po’ roca e perciò molto sexi, di qualche tono più bassa del solito, ma nulla di più. Non ha inflessioni particolari e, cosa che ti colpisce più di tutte, ha un sorriso luminoso, grandissimo, comunicativo, meraviglioso, contagioso.

Un paio di jeans con qualche strappo sulla coscia e sul sedere, una canotta rosa impreziosita da strass e perline, capelli lunghi castani, un paio di sandali eleganti, tacco alto, sorprendentemente intonati sul resto dell’abbigliamento sportivo.

Presentazioni, convenevoli e chiacchiere occupano solo pochi minuti del vostro tempo. Seduti tutti e tre sul divano, trovate ben presto il modo di passare al vero scopo di quell’incontro.

Il modo, in verità, lo trova il tuo amico. In mezzo a voi altre, comincia a descrivere all’una i pregi e le particolarità dell’altra. A Ilaria racconta della tua passione per il sesso orale, del tuo orgoglio per l’aspetto delle tue tette, dei tuoi vecchi pudori più o meno superati, delle vostre conversazioni a luci rosse’ A te descrive Ilaria come una persona eccezionale, dalle grandi capacità amatorie, completamente dedita al proprio partner quando &egrave a letto, ma anche un’ottima conversatrice, un’amica straordinaria con cui &egrave piacevole andarsene in giro a fare shopping, un’amante del lusso e del piacere in ogni forma’

Mentre parla, il tuo amico disinvoltamente scopre ad entrambe i seni. Quello di Ilaria rasenta la perfezione, se non fosse per la certezza che si tratta di un seno rifatto. Il tuo amico ti dice che lei &egrave stata in Brasile, preferisce andare sul sicuro quando si tratta del suo corpo.

Ti parla della morbidezza, della naturalità, della piacevolezza del seno di Ilaria. E ti dice che puoi toccarlo, almeno per curiosità.

La curiosità &egrave donna, si sa. Anche la curiosità di vedere cosa ci sia di diverso tra le sue tette e le tue, cosa ci sia ad attrarre gli uomini verso quelle rifatte e non solo verso quelle naturali.

Sono due tette molto grandi, forse una sesta misura, o forse più. Il paradiso di ogni uomo. Con il dorso della mano ne sfiori un capezzolo, e lo trovi molto duro. Poi le prendi una tetta nel palmo della mano, mentre con le punte delle dita prosegui a massaggiarne il capezzolo. Non ci avresti scommesso neanche un soldo, ma stai accarezzando il seno di un’altra e non ti provoca disturbo: forse perché sai che non &egrave una donna, in fondo. Chissà.

Ilaria ti sorride, durante quei secondi. Ritorni al tuo posto, chiudi gli occhi e lasci andare la tua schiena sul divano. Senti due mani decise massaggiarti le tette, toccarti le aureole, stropicciarti i capezzoli. Potrebbero essere del tuo amico come di Ilaria, e non ti va di aprire gli occhi per vedere a chi appartengono.

Apri un po’ le gambe, per stare più comoda e per fare spazio a loro due. Ti sfilano i pantaloni, poi il perizoma. Uno dei due continua ad occuparsi delle tue tette. Ora te le sta leccando, proprio come piace a te: senza fretta, con la massima dedizione, bagnandotele continuamente e facendoti vibrare i capezzoli ad ogni passaggio della lingua o delle dita. L’altro si &egrave immerso tra le tue gambe, e la sua lingua &egrave già entrata dentro di te, dopo essersi presa abbondantemente cura del tuo clitoride.

Ti fanno girare. Su quel divano hai già sperimentato quella posizione: in ginocchio sul cuscino della seduta, gomiti poggiati sul morbido schienale, gambe spalancate, schiena inarcata, testa in giù e occhi ancora rigorosamente chiusi.

Ti entrano dentro. Senti un uccello dalle dimensioni ragguardevoli farsi strada nella tua passera grondante di umori. Non sai dire chi ci sia dietro di te. Intuisci solo che si alterneranno nel farlo.

Raggiungi l’orgasmo, e la tua passera &egrave un fiume. Se ne accorgono, e uno dei due si premura di raccogliere il tuo miele con la bocca, ripulendoti con cura ogni centimetro della tua pelle.

Senti che anche stavolta, per fortuna, hai abbandonato gran parte delle tue inibizioni. Ti salta in mente un’idea di quelle al limite dell’estremo, ma hai troppa voglia di vederla realizzata per rinunciarvi.

Scendi dal divano. Al tuo amico e ad Ilaria spieghi il tuo nuovo desiderio: far provare a lui quello che solitamente provate voi donne. Un’inversione di ruoli, eccitante forse più di qualunque altra cosa, in quel momento.

I due ti sembrano colpiti e incuriositi. Sarai tu a guidare la prossima fase del vostro incontro.

Fai sedere il tuo amico accanto a te, e chiedi a Ilaria di sistemarsi in piedi, nuda, davanti a voi due.

Ha proprio un uccello attraente: chi l’ha detto che quella &egrave la parte più brutta di un uomo?? La pelle liscia, una toilette accurata, un ottimo profumo fanno il resto. Glielo lecchi per un po’, soprattutto alla sommità, mentre con la mano glielo tieni dritto accarezzando i testicoli e il resto del solco che conduce verso il suo sedere.

E’ tutto molto liscio, morbido, piacevole, lì sotto. Non avevi mai provato una tale sensazione, con i tuoi molti partner tutti rigorosamente virili e dunque villosi, almeno in quella zona.

Dopo un po’, allontani la tua bocca dall’uccello di Ilaria. Guardi il tuo amico, e con la mano indirizzi verso di lui il capolavoro della vostra nuova amica.

E’ sorpreso, ma forse più per la tua audacia che per ciò che sta per fare. Gli sorridi, e lo vedi aprire le labbra lasciandosi scivolare in bocca la sorpresa di Ilaria.

E’ quanto di più eccitante e peccaminoso tu abbia mai visto. Lo aiuti con la tua bocca, l’uccello entra ed esce in continuazione dalle vostre labbra, e scambiandovelo spesso le vostre lingue si toccano, le vostre labbra si incrociano. State pomiciando con un uccello tra le vostre bocche!

Il tuo amico ti aveva chiesto mille volte cosa provassi nel succhiare un uccello. Eccolo accontentato, ora. Vedere un pompino fatto da un uomo ti lascia senza parole, senza fiato. Non riesci a decifrare quale sia la sensazione più forte tra quelle che stai provando: disapprovazione, senso di peccato, eccitazione, o chissà che altro ancora. Fatto sta che non accenni a ritrarre lo sguardo da quello spettacolo, né a sottrarti al gusto di condividere con il tuo amico quello spuntino così appetitoso.

Ilaria viene all’improvviso. Non credevi che un trans avesse un uccello così grande, così attivo, così perfettamente funzionante. Ne hai sempre avuto un’immagina diversa, forse distorta: una donna con un arnese mal adoperato, poco utile e assai fastidioso. Invece no. In quel corpo così avvenente c’&egrave qualcosa che somiglia al massimo della perfezione: sembianze femminili di grande classe e armonia, unite allo strumento che per una donna &egrave fonte insostituibile di godimento assoluto.

Ilaria viene, e resti a guardare il tuo amico mentre lecca il suo uccello ripulendolo fino alla fine di ogni goccia di crema. E’ esattamente quello che piace a lui, quando &egrave qualcun’altra a succhiarglielo. Ed &egrave per questo motivo che lasci a lui il piacere e l’onere di assaggiare il frutto della sua ‘opera prima’.

Ilaria resta lì, in piedi, ferma, con l’uccello ancora grosso e dritto. Resti a guardare entrambi i tuoi compagni: lei &egrave lì, con le mani tra i capelli e lo sguardo rivolto verso l’alto, inebriata per il trattamento appena ricevuto; lui &egrave seduto sul divano, e chissà quali pensieri gli si stanno affacciando alla mente, dopo la prestazione eccezionale che gli &egrave toccata. Una prestazione che deve essergli piaciuta, a giudicare dallo stato del suo uccello.

Trascorrono secondi che sembrano minuti. Lui appoggiato allo schienale del divano, gambe aperte e mano ad accarezzarsi il suo amichetto volenteroso. Tu al suo fianco, stessa posizione e stessa mano a giocherellare distrattamente con il tuo clitoride. Ilaria di fronte a voi.

Una sorpresa dopo l’altra, quel pomeriggio resterà a lungo nella tua mente. Mentre tu sei ancora lì ad accarezzarti, il tuo amico si alza, o forse &egrave Ilaria a farlo alzare. Le volta le spalle, e si inginocchia: dorso sul cuscino del divano, affianco a te, mani sotto la testa, gambe un po’ aperte.

Ilaria gli si accosta da dietro. Ti guarda, e nota la tua curiosità, oltre alla tua incredulità. A voce bassa ti dice: ‘Aiutami’.

La segui mentre con le mani allarga il sedere del tuo amico, e neanche osi pensare cosa stia per fare. Te lo spiega lei direttamente: ‘Non vogliamo fargli provare anche il resto?’.

Ci stai, d’altronde siete lì proprio per questo: massima trasgressione, tutto ciò che resta sempre fuori dalla vita di tutti i giorni. Ti metti a sedere vicinissima al bacino di lui, e con le mano gli allarghi i glutei il più possibile. Ungi la zona con una dose abbondante degli umori che nel frattempo stanno colando dalla tua passera.

Ilaria punta il suo uccello contro l’ingresso posteriore del tuo amico. Comincia a premere. Sai che prima o poi quel varco che ora ti appare inviolabile comincerà a dilatarsi, lasciano scivolare dentro il nuovo ospite.

Il tuo amico ti ha spiegato mille volte qual &egrave il modo migliore per lasciarsi penetrare da dietro. Dalla teoria alla pratica: distingui con chiarezza i suoi muscoli che si distendono, le sue gambe che si aprono, la sua volontà che si rende disponibile a provarci.

E’ l’esperienza più estrema, impensabile ed eccitante che abbia mai vissuto. Avvicini ancora di più il suo sguardo per non perderti quello spettacolo. Anche perché poterti guardare lì dietro mentre vieni penetrata, renderti conto di ciò che succede in quei pochi istanti, ha destato da sempre la tua curiosità.

Con una mano prendi l’uccello di Ilaria, scostandolo dal sedere del tuo amico. Vuoi che sia lubrificato ancora meglio per la sua prima volta. Lo lecchi con cura, senza fretta, girando la lingua attorno a quel buchetto scuro con andamento concentrico. Lì sotto il tuo amico &egrave ancora sufficientemente liscio e depilato, dal vostro ultimo incontro.

Quando credi che tutto sia pronto, guidi l’uccello di Ilaria nella posizione iniziale. La vostra nuova amica ritorna a premere senza fretta. La circonferenza si allarga lentamente, la cappella comincia ad entrare. E’ uno spettacolo unico, da lasciare davvero senza fiato.

Ne entra metà, poi Ilaria si ferma per un attimo, e poi esce. La sequenza si ripete, ma stavolta l’uccello entra senza intoppi, e fino in fondo. Ilaria glielo lascia dentro per qualche secondo, così che tutta la zona possa abituarsi a quella presenza. Poi comincia ad andare avanti e indietro, o meglio su e giù, lentamente ma con andamento costante.

Ti immedesimi nel tuo amico, ti sembra addirittura di sentire quell’uccello entrare dentro di te. A giudicare dalla sua reazione, quell’esperienza gli sta risultando tutt’altro che sgradita.

Va avanti così, per un bel po’. Oramai il suo sedere &egrave spalancato, Ilaria vi ha accesso senza più alcun problema. Dopo un po’ lei esce, e in un baleno affida il suo trofeo alla tua bocca. Incredibile: succhiarlo appena dopo che &egrave uscito dal sedere di un altro! Fatto sta che l’idea ti piace, oltre a piacerti l’atto in sé, da sempre uno dei tuoi preferiti. Ti viene subito in bocca, mentre il tuo amico &egrave ancora nella stessa posizione, gomiti allargati sul divano e sedere ancora spalancato. Sei eccitatissima. Con la mano vai a frugare tra le tue gambe per trovare anche tu la tua soddisfazione, mentre Ilaria si china verso il tuo amico, facendolo sedere e prendendogli l’uccello tra le mani per farlo esplodere.

Il tuo amico le arriva sulle tette, poi insieme vi premurate di leccargliele per non lasciare residui di crema calda sul suo seno bello ed enorme.

Restate tutti e tre lì, su quel divano e Ilaria sulla sua poltrona, nudi e appagati. Ilaria &egrave davvero bella, un capolavoro unico di madrenatura. Dopo un po’, doccia e caff&egrave. Vi salutate con affetto. Ognuno sale sulla propria auto, e via a casa, a ripensare a quell’incontro indimenticabile.

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