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Trio

Primo orgasmo

By 27 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

A 19 anni ero l’unica ragazza del mio giro ancora vergine. Non mi sentivo particolarmente bella né interessante per un ragazzo anche se le mie amiche mi dicevano che avevo delle gambe stupende e che ero molto carina. Forse era anche il mio carattere che teneva lontano i maschietti. Una sera in discoteca conobbi un ragazzo molto carino. Mentre ballavamo gli dissi che mi sarebbe piaciuto se lui fosse stato il mio primo uomo. Ero tesa quando lui a casa sua mi alzò la gonna e mi sfilò le mutandine. Non se ne accorse nemmeno. Si sfilò i pantaloni, vidi quella cosa dura tra le sue gambe, volevo toccarla, sentirla, lo volevo. Mi infilò il cazzo tra le cosce, sentii solo male, e l’unica cosa che mi rimase fu il dolore, la vergogna e la paura per un mese di essere rimasta incinta.
A 32 anni conobbi Franco. Mi corteggiava, era gentile, bello, piaceva a tutte le mie amiche. Una in particolare, Anna, già sposata, se lo filava alla grande, camicetta sempre aperta sulle sue gran tette, mini al limite, tacchi alti e aria di quello che faccio io non lo fa nessuno. Ero sempre diffidente ma lo volevo. Una solo volta non mi bastava, volevo l’amore, volevo scoprire il sesso, volevo lui.
Lui poi rideva, chiacchierava, scherzava, faceva l’asino un po’ con tutte e tutti, poi mi accompagnava a casa mi baciava sulle guancie e mi lasciava sola fantasticare e ad accarezzarmi da sola. Un giorno Anna mi invitò a cena, era senza il marito, ‘viene anche Franco’ mi disse, ‘sa che ci sei tu’. Era estate. Mi misi solo un vestitino verde, sandali da modella col tacco alto. Nulla di nulla sotto. Lui era in jeans e camicia bianca, lei era sulla porta ad aprirmi con le labbra troppo rosse ed una minigonna da urlo. Sentivo la gelosia mordermi. Con un calice di spumante in mano e Anna che si aggiustava il reggiseno sotto la camicetta suonò il telefono. Ci vediamo più tardi disse la mia amica, vi lascio la casa libera, strizzò l’occhio a Franco e sparì. Restammo a guardarci mentre sentivo uno strano languore tra le cosce. Poi Franco si mise a ridere, e si spogliò. Nudo. Guardavo il suo bel corpo, le sue spalle larghe, il suo cazzo. Mi venne vicino, mi baciò, prese la mia mano e e la appoggiò lì dove volevo. Mentre lo toccavo sentivo la sua lingua sul collo, le sue mani che mi alzavano il vestito, la sua erezione improvvisa quando si accorse che non avevo le mutande. Tenevo quel pezzo di carne dura tra le mani, con le mie unghie laccate, volevo lui, il suo membro, ero eccitata. Mi sfilò il vestito, mi spinse gentilmente in ginocchio davanti al suo cazzo duro. Mi sentivo una porno star, tacchi alti e null’altro. E la fica che mi colava. Mi accarezzò la nuca guardandomi, poi mi trovai con il suo glande in bocca, era la prima volta, non sapevo come fare. Quando aprii la bocca lui me lo spinse dentro, comincia a leccarlo, ‘tira fuori la lingua’ mi dissi, lui mi guardò ancora e me lo infilò fino in gola. Morivo dal piacere. Un cazzo bello, duro, grosso, tutto per me. Mi scopava la bocca alla grande, lo sentivo in gola, avevo paura che me lo infilasse tutto. Mi masturbavo mentre con l’altra mano gli toccavo il culo e lo tiravo verso di me. Lui mi teneva le mani sul collo e tra i capelli, dandomi il ritmo e muovendo il bacino per farmelo sentire di più. Poi mi alzò, mi baciò, succhiò la mia lingua, mentre le mie mani restavano sul suo cazzo e sulle sue palle. ‘Voglio scoparti’ disse, ‘fallo’ dissi. Non mi allargò nemmeno le gambe, le avevo aperte come una troia, mi strinse le caviglie, mi guardò la fica, mi infilò il cazzo e mi trovai in paradiso. ‘E’ bagnatissima e stretta, te la godo’ e mi infilò il cazzo di brutto fino alle palle. Capii allora cosa era il piacere, il sesso, mi entrò nella carne, nella figa, nel cervello, non avrei mai smesso. Ebbi anche il mio primo orgasmo non da sola, e il secondo ed il terzo. Pensavo alle macchie che stavo lasciando sul divano della mia amica, ma non volevo che finisse. Franco mi disse ‘sei bella, sei sexi, sei porca’ Mi strinse le tette, cominciò a succhiarmi i capezzoli già duri, mi tolse il cazzo dalla fica e cominciò a leccarla. Piano prima, le labbra, poi il clitoride, gli godetti in faccia, Mi rimise in ginocchio, e cominciai a fare il mio primo bocchino. ‘Sborrami in bocca’ gli mormorai. ‘Non è ancora finita’ disse lui sorridendo. Si sdraiò sul divano e mi sentii come la schiava che adorava il suo padrone, gli succhiava il cazzo ed aspettava il premio. Quando Anna cominciò ad accarezzarmi le tette da dietro spingendo le sue sulla mia schiena e dicendomi ‘sei proprio una troia, una vacca, una gran puttana’ leccandomi il collo con una lingua fantastica capii che per me il sesso iniziava quel giorno lì. Mentre succhiavo lei incominciò a masturbarmi, mi leccò la schiena, piano, sempre più giù. Sapevo dove voleva arrivare, sapevo dove volevo che arrivasse. Mi mordicchiò i glutei, gli allargò con le mani, poi cominciò a leccarmi il buco del culo. Godevo come una troia, mentre Franco mi infilava tutto il cazzo in bocca e mi masturbavo con violenza quasi. Mi sdraiarono sul divano, Anna si mise a cavalcioni con la fica sulla mia bocca. Cominciai a leccarla, era bagnata anche lei, e mi incitava colandomi sulla lingua il suo piacere. Franco mi tirò verso di sé, mi allargò le gambe, strofinò il suo cazzo sulla mia fica, appoggiò la cappella dura sul mio sfintere ormai rilassato. Non feci in tempo a pensare se lo volevo o no. Quando spinse lo lasciai fare, mi trovai quello splendido cazzo anche nel culo, mentre mordevo ormai la fica della mia amica. Che pensò bene di girarsi sfregandomi il culo e la vagina sulla bocca, mentre con una mano mi strizzava un seno ed il capezzolo e con l’altra mi infilava le dita nella fica. Godevo tutta, tremavo. Anna mi sbrodolò in bocca il suo orgasmo, Franco mi tolse il cazzo dal culo. Si sdraiò sul divano e ci guardò divertito. La mia amica cominciò a masturbargli il cazzo, mi baciò, poi mi disse ‘prendilo tu, io so già com’è’. Gli leccai la cappella, allargai le labbra e la bocca e lo presi tutto in bocca. Lo sentivo dentro e tutto sulla lingua. ‘Piano troia’ disse Anna. Riprese tra la mano il cazzo duro e con la cappella ormai viola e con l’altra mano mi respinse giù a spompinare. E mentre succhiavo mi infilò due dita con le sue lunghe unghie rosse nella fica. Ebbi un altro orgasmo. ‘Succhiami porca, fammi godere, ti voglio sborrare in bocca’ mi incitava Franco. Era il mio primo bocchino, volevo vedere come finiva. Anna cominciò a toccarmi il buco del culo con due dita. Mi spostò i capelli, ‘voglio vederti mentre ti gode in bocca’, e spinse su e giù più veloce la mia testa. Poi riprese a masturbare l’uccello di Franco nella mia bocca. Impazzivo di libidine. Lei si avvicinò e mi disse forte in modo che Franco sentisse ‘quando sborra devi ingoiarlo tutto, e continuare a succhiare e leccare, hai capito, puttana?’ e mi infilò fino in fondo le due dita nel culo. Sentii il cazzo diventare più duro, poi mi trovai la bocca piena di sborra, getti forti, caldi, acidi, non smisi di succhiare e di pompare. Il mio primo ingoio, sentivo lo sperma in bocca, in gola, nello stomaco. Per quella sera finì con Franco che godeva nel culo di Anna mentre lei gemendo di piacere mi leccava e mordeva la fica e si faceva leccare poi il buco del culo da cui colava la sborra del primo uomo che mi aveva fatto godere.

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