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Trio

Racconto 5 – Gloria e Marco, Un’altra prima volta

By 21 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

RACCONTO 5 ‘ Gloria e Marco, un’altra prima volta.

Sono passate poche settimane dalla crociera. Gloria e Marco hanno parlato molto di quanto successo. I fatti accaduti, nel modo in cui sono avvenuti, hanno segnato una svolta nel comportamento di Gloria. Per la prima volta lei si &egrave sentita padrona della situazione. Per la prima volta non &egrave stata solo un oggetto, consenziente ma passivo, ma bensì parte attiva. In buona parte per l’imperizia dell’uomo incontrato, lei ha dovuto decidere, prendere l’iniziativa, guidarlo con i gesti e le parole. E’ stata un’esperienza diversa, caratterizzata anche dall’assenza di Marco (però entrambi sono d’accordo sul fatto che lui dovrà essere sempre presente in futuro). Gloria ha apprezzato alcuni lati di essa, ma ha anche sentito la mancanza di un uomo vero, di mani che la sapessero toccare, sicure e capaci.
L’esperienza fatta &egrave servita a capire meglio ciò che cercano.
Durante gli stessi discorsi, sono anche tornati ad immaginare il prossimo passo. L’esperienza in crociera, per quanto diversa ed illuminante, non ha appagato nessuno dei due, così che si sentono pronti ad un ulteriore incontro.

M- Allora, cosa vogliamo fare adesso? Mi sembra che tu ora sia molto più sicura di te.
G- E’ vero, amore. Mi rendo conto che questa esperienza mi ha insegnato molto. In un certo senso Carlo mi ha aiutato a crescere.
M- Vuoi continuare sulla stessa strada delle esperienze precedenti?
G- Cio&egrave?
M- Cio&egrave, selezioniamo un uomo, una situazione, stabiliamo dei limiti e via così.
G- Si, la traccia, più o meno, &egrave questa, ma mi sentirei pronta anche a qualcosa di nuovo o che vada oltre a quanto già fatto.
M- Ok, ma oltre quanto? Sino ad ora i limiti che avevamo stabilito hanno permesso che ti spogliassero, ti toccassero e ti accarezzassero. Sono stati liberi di usare le loro mani e la bocca con poche limitazioni. Andare oltre, lo sai, significherebbe pensare alla penetrazione reale oppure ad un tuo ruolo decisamente più attivo.
G- Lo, so, detto così mi blocca un attimo, ma ci ho pensato a lungo. Quello che mi da fastidio non &egrave il fatto che un uomo entri dentro di me, ma il fatto che mi trovi il suo viso di fronte. Io vorrei separare il fatto meccanico della penetrazione ( o se preferisci dello scopare) dal far l’amore. Io vorrei essere penetrata (non dico scopata perché non mi piace), ma non vorrei fare l’amore. Per quello ho te. Vorrei sentire le sensazioni di un uomo dentro di me, ma senza avere il suo viso davanti, non voglio scambi emotivi con lui, solo fisici.
M- E’ chiarissimo e sono d’accordo con te. Da parte mia non ci sono problemi, quello che voglio in esclusiva &egrave la tua testa. Incominciamo a pensare a come fare. Ovviamente il fatto che tu non voglia avere il suo viso di fronte al tuo mentre ti prende &egrave solo un problema di posizioni, quello a cui dobbiamo pensare &egrave la situazione in cui ciò potrebbe avvenire.
G- Ok, dai comincia tu, sei più bravo. A me piace intervenire dopo.
M- Ma, direi che potremmo prendere in considerazione due situazioni differenti: l’atto della penetrazione come culmine di una serie di attività preparatorie, oppure l’atto fine a se stesso.
G- Spiegati meglio.
M- E’ semplice. Lui ti incontra, ti spoglia, ti accarezza più o meno come ha fatto l’uomo dei primi incontri ed alla fine ti prende oppure lui si limita alla penetrazione. Vale a dire non ci sono preliminari, lui arriva, entra dentro di te, ti’..scopa e poi se ne va’.
G- Non riesco ad immaginarmi la seconda situazione. Se ci hai pensato deve esserci qualcosa che la giustifica, prova a descrivermela.
M- Ovviamente non la vedo come una semplice e brutale azione, fine a se stessa. Va preparata. Ma la vedo come la possibilità, per te, di sperimentare l’atto senza avere il minimo scambio emozionale con l’uomo. Al limite potreste anche non vedervi in volto l’un l’altro. I preliminari sarebbe nostri, sia fisici che, più importanti, psicologici. Lo studio e la preparazione dei dettagli, la ricerca del luogo, dell’ambiente, delle posizioni, della teatralità dell’evento. Dovremo scrivere una specie di copione immaginario che preveda i passi, le parole. Insomma una specie di commedia che ci veda autori ed interpreti. Già il pensarci mi sta facendo eccitare.
G- Si, riesco a seguirti anche se non riesco ancora a vedere quello che mi dici. Comunque mi stuzzica. Andiamo avanti.
M- Vediamo’..diamo per scontato di aver già individuato il soggetto. Potrebbe essere in casa nostra od in un ambiente esterno, magari un bell’albergo. Tu ed io lo aspetteremo in camera, tu ti farai trovare nella posizione che avremo deciso, lui entrando ti troverà già pronta, dovrà solo avvicinarsi ed entrare dentro di te, ma saremo noi, anzi io (tu dovrai restare in silenzio) a dare gli ordini e scandire la sua azione””. No, no, capisco che detto così sembra tutto freddo e poco invitante, ma comincio a vedere la situazione e mi intriga molto.
Aspetta, dunque, direi un albergo, prendiamo 2 camere, comunicanti. Lui dovrà arrivare ad una certa ora, troverà una busta ad aspettarlo. Nella busta ci sarà la chiave della camera attigua alla nostra. La porta di comunicazione tra le due camere sarà accostata, non chiusa. In camera troverà un foglio con le istruzioni da seguire. Dovrà farsi una doccia, spogliarsi ed all’ora fissata, aprirà la porta ed entrerà nella nostra camera.
Prova ad immaginare la scena. Lui apre la porta, luci soffuse, di fronte a lui c’&egrave il letto matrimoniale (questo ben illuminato). Sopra al letto ci sarai tu, nuda ed offerta. La posizione potrebbe essere sdraiata sulla schiena (magari bendata?) oppure carponi sul letto, le gambe aperte, offrendo a lui il sedere e la vista delle tue parti più intime pronte per accoglierlo. Lui dovrà muoversi e fare quello che gli sarà detto. Ovviamente gli dirò di fare quello che avremo deciso prima insieme. Prova ora a lavorare di fantasia e riempi le lacune della descrizione. Cosa dici?
”””..
G- Dico che comincio ad immaginare la scena, ma credo che tu la stia vedendo molto più ricca di particolari. Devi parlarmene nei dettagli, poi ci arriverò anch’io. Comunque capisco quello che voi dire, qui i preliminari saranno sostituiti dalla stesura del copione, molto cerebrale, ma mi piace. L’atto in se, sarà solo la conclusione fisica.
M- E’ così. Andiamo avanti?
G- Direi di si.
””””””””””
Pochi giorni dopo”
M- Sai, ho pensato molto alla cosa e sono sempre più convinto che ci piacerà lavorarci sopra. Inoltre, questa volta, vorrei starti più vicino, non vorrei stare seduto ed osservare la scena dall’esterno, vorrei starci dentro alla scena.
G- (ridendo) cosa vuoi dire?
M- Voglio dire che mi piacerebbe tenerti nelle mie braccia mentre lui ti prende e si muove dentro di te. Vorrei che tu guardi me mentre lui ti scopa, che tu faccia l’amore con me anche se non sarò io ad essere fisicamente dentro di te.
G- Interessante, mi piace questa idea, mi stai eccitando.
M- Ok, senti un po”..
Passarono settimane a discutere e pianificare quel momento, in genere la sera o nei momenti liberi e più rilassati del week end, diventò un gioco, proprio quello che intendeva Marco quando incominciò a pensarci.
Furono molti i momenti in cui, presi dalla loro immaginazione, finivano per far l’amore, eccitati dalle immagini da loro stessi evocate.
La loro commedia prendeva forma ed i dettagli, poco a poco, trovavano il loro posto. Dopo circa un mese, passato ad immaginare situazioni, a modificarle, ad aggiungere particolari, sino a trovare quelle a loro più gradite, erano pronti.
La ricerca della persona da coinvolgere fu assai meno complicata, le precedenti esperienze avevano insegnato loro come muoversi. Marco incontrò 2 uomini. Il prescelto fu un giovane, piuttosto prestante e di bell’aspetto. Fu quello che da subito mostrò una certa predisposizione per le situazioni insolite e cerebrali.
Guardò delle foto di Gloria ed accettò le loro richieste, gli fu detto che sarebbe stato contattato entro 2 settimane.
Avevano deciso per un albergo in riviera. Il sabato successivo partirono per passare un fine settimana al mare e, dopo una breve ricerca, trovarono il luogo adatto.
Era un bell’albergo composto da due edifici, l’ingresso ed i vari servizi erano ubicati nella costruzione più grande; l’edificio più piccolo invece, che si raggiungeva attraversando il giardino, si affacciava direttamente sul mare e sulla spiaggia privata. Qui erano situate le camere più belle, tutte con vista sull’orizzonte.
Le vacanze estive erano terminate da poco, chiesero 2 camere comunicanti nell’edificio più piccolo e, dopo averle visitate e trovate di loro gusto, le prenotarono, ognuno a proprio nome, per il fine settimana di 15 giorni dopo.
Dopo qualche giorno Marco telefonò all’uomo prescelto, gli diede il nome e l’indirizzo dell’hotel e gli disse di presentarsi, alle 15 del sabato pomeriggio che avevano deciso, alla reception; avrebbe trovato una busta, per lui, con le istruzioni da seguire.
I giorni passavano veloci, più si avvicinava la data prescelta, più aumentava la loro tensione, un misto di eccitazione, di complicità e nervosismo, una specie di ebbrezza, peraltro piacevole, che li avvicinava e li faceva giocare di continuo.
Il sabato mattina si alzarono resto, avevano preparato con cura i bagagli la sera prima, li avevano fatti insieme, scegliendo con cura l’abbigliamento di Gloria (anche se lei non ne avrebbe avuto realmente bisogno), faceva parte del gioco, era eccitante scegliere la biancheria intima più bella e provocante, magari chiedere a Gloria di provarla ed aiutarla in questa personale sfilata.
Partirono in auto e, ben prima del mezzogiorno erano arrivati. Si sistemarono in hotel, uscirono subito per uno spuntino e poi ritornarono in camera per prepararsi e rilassarsi.
La camera era ampia e luminosa, il grande letto matrimoniale era appoggiato ad una parete, di fronte aveva la porta che metteva in comunicazione con l’altra camera prenotata, su di un lato si apriva la terrazza, affacciata sul mare.
Innanzitutto Marco aprì la porta di comunicazione tra le due camere, poi prese la chiave di quella destinata all’ingresso del loro ospite, la mise in una busta insieme ad un foglio (sulla busta era scritto il nome dell’uomo) e scese alla reception.
M- Mi scusi, aspettiamo un amico. Dovrebbe arrivare verso le 15,00. Potreste consegnargli questa busta, per favore? E’ a suo nome.
Attese la conferma e poi tornò in camera. Gloria stava appendendo i loro vestiti nell’armadio.
Marco prese da una borsa i fogli con le istruzioni per l’uomo che stavano aspettando, li mise in un’altra busta, andò nella camera attigua e la lasciò sul letto.
Tornando nella propria camera accostò la porta di comunicazione in modo che sembrasse chiusa. Sistemò una sedia vicina ai piedi del letto, da un lato, e vi appoggiò sopra dei preservativi ed un flacone di lubrificante.
Si avvicinò poi alla finestra e sistemò le persiane in modo che la camera fosse illuminata da una luce filtrata, non forte e diretta. La porta di comunicazione era in penombra, più luminosa la zona del letto.
Mancava poco più di un’ora alle 15,00. Gloria si stava spogliando per fare la doccia, Marco si spogliò a sua volta e la raggiunse in bagno. Parlarono poco, le loro mani parlarono per loro, fecero l’amore lentamente, a lungo.
Arrivarono le 15,00. Erano entrambi seduti sul divano della loro camera, abbracciati, quando squillò il cellulare di Marco, era l’uomo che, come convenuto, annunciava di essere di fronte all’hotel.
M- E’ arrivato.
G- Ok, io sono pronta, devo solo togliere l’accappatoio.
M- No, non ancora, aspettiamo che entri in camera.
L’uomo entrò nella hall dell’albergo, si diresse alla reception, disse il suo nome- Ci dovrebbe essere un messaggio per me. Ritirò la busta, si scostò dal bancone e l’aprì.
All’interno trovò la chiave ed un messaggio che gli diceva di recarsi in camera, avrebbe trovato ulteriori istruzioni.
Marco e Gloria incominciavano a sentirsi nervosi, l’attesa anche se breve, faceva sentire il suo effetto.
Udirono la porta della camera attigua aprirsi e poi richiudersi, Gloria ebbe un sussulto.
M- A certe cose non ci si abitua. Disse scherzando.
G- No, credo che non mi ci abituerò mai, sono nervosissima.
L’uomo guardò la camera, vide subito la busta sul letto. Si chinò e la raccolse, la aprì, dentro un foglio che diceva: Ben arrivato, noi siamo nella camera accanto. Si prepari con calma, si spogli, faccia una doccia. Rimanga nudo, quando sarà pronto bussi alla porta di comunicazione con la nostra camera ed attenda istruzioni.
Marco e Gloria sentirono l’acqua della doccia scorrere nella camera vicino, dopo una decina di minuti il rumore si spense.
M- Vieni amore, &egrave ora di prepararci.
Marco si alzò e, presa Gloria per mano, si diresse verso il letto. L’aiutò a togliere l’accappatoio ed a sua volta rimase nudo. Gloria si mise in ginocchio sul bordo del letto dando la schiena alla porta di comunicazione. Allargò le ginocchia e poi si chinò verso Marco che si era disteso sotto di lei. Appoggiò le mani ai lati del torace di lui e si chinò ancora per baciarlo. Lui, ricambiando il bacio, incominciò ad accarezzarle i seni che pendevano vicino al suo viso.
Si sentì bussare, Gloria interruppe il bacio ed ebbe una contrazione, Marco l’abbracciò.
M- Sei pronta?
G- Si. Ti amo.
M- Anch’io.
M (all’uomo oltre la porta)- Apra la porta, venga avanti e si fermi.
La porta si apre piano, l’uomo avanza di due passi e si ferma. E’ alto, un bel fisico, circa 35 anni. E’ nudo. Davanti al suo sguardo, a pochi metri davanti a lui, c’&egrave un grande letto, sopra una donna, nuda, china su un uomo anch’esso nudo.
Della donna ha solo la visione posteriore, &egrave inginocchiata sul letto, china in avanti, le mani appoggiate ai fianchi dell’uomo che le sta sotto. Le gambe aperte lasciano chiaramente vedere l’apertura del sesso e l’orifizio anale.
La camera &egrave silenziosa e tranquilla, la donna immobile, come in attesa.
Per quanto può vedere si tratta di una bella donna, gambe magre e slanciate, fianchi stretti, pelle abbronzata. La schiena e le spalle ben modellate.
M- Si avvicini piano, per favore.
Gloria &egrave come preda di un sogno, ascolta le parole di Marco, ma nella sua testa le anticipa, seguendo il copione che avevano scritto insieme.
Sa che l’uomo &egrave dietro di lei, che la sta guardano, aperta ed offerta. Sente che si avvicina, sente crescere la tensione in attesa del contatto con le sue mani.
L’uomo avanza piano, come gli avevano chiesto, la situazione lo intriga, il corpo della donna così esibito ed offerto incomincia ad eccitarlo. Si ferma ad un passo da lei. Attende il prossimo comando.
M- Inginocchiati e guardala.
L’uomo appoggia le ginocchia per terra, il suo viso &egrave ora all’altezza del sesso di Gloria. Lo vede chiaramente, di fronte a se, vicinissimo. L’eccitazione dell’uomo comincia ad essere evidente. Il suo pene si irrigidisce, comincia a gonfiarsi ed a tendersi in avanti.
M- Appoggia le mani sulle sue caviglie.
Le mani dell’uomo si appoggiano sulle caviglie di Gloria, che sporgono dal letto, quasi ai lati delle sue spalle.
Al contatto Gloria ha un fremito, avverte la presenza dell’uomo tra le sue gambe, ne sente il respiro, Marco le sussurra quello che sta vedendo, dell’eccitazione dell’uomo che cresce. Gloria sente la tensione aumentare, l’eccitazione comincia a farsi strada dentro di lei.
L’uomo comincia ad accarezzare piano i polpacci e le caviglie di Gloria, muove le mani lentamente, avanti ed indietro.
Marco lo lascia fare per un po’, poi dice- Adesso accarezzale le cosce.
L’uomo obbedisce, le sue mani risalgono le gambe di Gloria, assaporano la morbidezza della sua pelle. Si impossessano delle sue cosce, le circondano, le percorrono all’interno, risalendo sino a sfiorare il sesso, poi scendono e passano ad accarezzarle sui lati e poi ancora all’interno.
La donna subisce con piacere queste carezze, comincia a rilassarsi sotto i tocchi di queste mani esperte. La sua mente le rimanda l’immagine di sé, carponi, china ed aperta, offerta alla vista di uno sconosciuto, esplorata dalle sue mani. La sua eccitazione cresce. Marco lascia che l’uomo l’accarezzi a lungo.
M- Ora, appoggia le mani sul sedere, toccalo.
Le mani reagiscono prontamente, senza staccarsi dal corpo di lei si muovono spostandosi sul sedere della donna. Ognuna su una natica, ne sentono la rotondità, le sfiorano in leggere carezze, si spostano sui fianchi, poi tornano sulle natiche con una presa più decisa, lentamente le aprono e rivelano ancora di più il solco di separazione e l’orifizio anale. Un pollice scorre al suo interno, si sofferma sul buchino, ne sente l’increspatura, si appoggia al centro e ne saggia la resistenza spingendo lentamente come per penetrarla. Gloria si contrae leggermente, l’uomo lo sente e si ferma. Riprende le carezze, le mani risalgono la schiena della donna, percorrendola al centro, si allargano poi sui fianchi e scendono sino a lato dei seni. Nel far questo l’uomo si allunga in avanti e la sua bocca si appoggia sul sesso di Gloria, baciandolo piano con le labbra. Le mani scendono carezzevoli sino alle anche, scivolano sulla pancia, la palpano piano, stuzzicando l’ombelico, da li tornano alle natiche e poi ancora su, sulla schiena. Un messaggio piacevole, carezzevole. Ad ogni passaggio le mani dell’uomo dalle scapole scendono sui fianchi avvicinandosi sempre di più ai seni di Gloria che pendono verso il torace di Marco e, nello stesso momento, la sua bocca bacia le labbra della vulva di lei.. Gloria comincia a sentire l’effetto delle carezze. Sente le labbra dell’uomo sulle sue labbra, un bacio leggero, superficiale, ma &egrave sufficiente a farle percepire il calore della suo fiato. La donna ha gli occhi chiusi, sta assaporando questo massaggio lento e ripetitivo, Marco la guarda, non interviene per non turbare il piacere di lei, vuole che si rilassi, che goda delle carezze, che il suo corpo si carichi e si prepari a ricevere l’uomo dentro di sé. In questo modo, dolce e carezzevole, l’uomo riesce a sciogliere le tensioni che Gloria sentiva sino a poco prima, la sta portando ad abbandonarsi.
Ora le mani dell’uomo hanno raggiunto i seni di Gloria, li afferrano piano sentendo nei palmi la pienezza delle mammelle che, in quella posizione, riempiono completamente la sua presa ed aumentano il piacere del contatto. Le dita giocano con i capezzoli e le aureole. Così allungato in avanti, l’uomo non stacca la bocca dal sesso della donna ma, continuando il bacio, socchiude le labbra ed appoggia la lingua sulle altre labbra che ha di fronte.
Gloria ha un forte sospiro e chinandosi verso Marco gli sussurra- Mi piace da impazzire, baciami, amore.
Marco solleva la testa e la bacia prendendole il viso tra le mani.
La lingua dell’uomo percorre lento l’apertura della vulva, le sue mani non lasciano i seni continuando ad accarezzarli.
Gloria respira profondamente e geme.
Marco, intuendo le difficoltà che l’uomo sta incontrando a causa della posizione e spinto dall’eccitazione, decide di intervenire. Allunga le mani sotto il corpo della moglie e, raggiunto il sesso, con le dita socchiude le labbra della sua vagina, dicendo all’uomo- Non ti fermare, continua.
Costui, che all’arrivo delle mani di Marco si era arrestato per un attimo, senza capire, avvicina nuovamente la bocca al sesso della donna e spinge la lingua all’interno delle labbra, percorrendo la fenditura per tutta la sua lunghezza.
Gloria ha come un sussulto. Per l’intensità del piacere che prova sente cedere le braccia ed allora si abbassa e poggia il viso sul petto di Marco. Questa nuova posizione fa in modo che le sue anche si sollevino ed offrano, in modo ancora più esposto, il suo sesso, tenuto aperto dal marito, alla bocca dello sconosciuto.
L’uomo ora muove la lingua in modo più agevole, si sofferma sulla clitoride titillandola, poi risale verso l’ano percorrendo tutta la fenditura, da qui torna a scendere ed approfittando dell’aiuto dato da Marco riesce a spingersi più in profondità nella vagina della donna.
Gloria subisce questo doppio massaggio, ai suoi seni ad al suo sesso, in modo estremamente coinvolgente, &egrave eccitatissima ed ormai non riesce più a reprimere i gemiti. Sente il piacere salire, con la bocca cerca Marco e lo bacia.
La lingua dell’uomo si muove ora più veloce, passando dall’apertura della vagina alla clitoride, l’uomo sente il corpo di lei tremare e capisce che &egrave prossima a godere.
Non si ferma ed infatti, poco dopo, la donna ha come un forte sussulto e dice, con la voce rotta dal piacere, – Sto venendo, sto venendo. Com’&egrave forte. Fermatevi, fermatevi.
L’uomo rallenta il movimento della lingua, lo riduce ad un lieve passaggio sulle labbra esterne, contemporaneamente le sue mani si fermano e dai seni scorrono in basso, passano sui fianchi di lei e vanno a posarsi sulle sue caviglie.
Anche Marco abbandona il sesso della donna e le sue braccia vanno a stringere la sua compagna in un abbraccio caldo e rassicurante.
Gloria si sta calmando, ma ancora dei tremiti la scuotono, segno dell’intensità del piacere provato.
Marco lascia che lei si riprenda, l’uomo &egrave fermo, in attesa.
Passa qualche minuto, tutti sono fermi, in silenzio, lasciano che il respiro della donna rallenti, che il suo corpo si rilassi. Quando Marco la sente più tranquilla le dice piano- Sei pronta amore, vuoi andare avanti?
G- Si, sono pronta.
A voce più alta Marco, rivolgendosi all’uomo- Ora si alzi in piedi, indossi un preservativo, sono li sulla sedia vicino a lei.
L’uomo obbedisce, si alza e si allontana un attimo dal corpo di Gloria. Ad operazione compiuta torna presso di lei, in piedi tra le sue gambe, le braccia lungo i fianchi.
M- Riprenda ad accarezzarla.
L’uomo appoggia le mani sul sedere di Gloria e ricomincia ad accarezzarlo come aveva fatto all’inizio. Le sue dita l’allargano, scorrono nella fenditura tra le natiche, scendono sino al sesso della donna, penetrano lente tra le labbra della vagina. Nel far questo il pene dell’uomo, che si era rilassato dopo che lei era venuta, torna ad indurirsi ed in breve raggiunge una completa erezione.
Marco nel frattempo massaggia piano i seni della moglie che, sotto questi tocchi, comincia a sospirare piano.
L’uomo sta masturbando Gloria, molto lentamente, Marco sente il corpo di lei reagire e le chiede- Sei pronta?
La risposta &egrave un si, pianissimo, ma deciso.
Marco all’uomo- Adesso fermati. Lui obbedisce.
Le mani di Marco tornano alla sua vagina e ne dischiudono le labbra.
M- Ora vieni, entra dentro di lei. Molto lentamente.
L’uomo si avvicina a Gloria, con una mano impugna il sue pene e lo dirige verso l’apertura della vagina, tra le labbra tenute aperte da Marco. Porta l’altra mano sul fianco sinistro della donna.
La donna trattiene il respiro, &egrave tesissima. Sente il bastone dell’uomo appoggiarsi sul suo sesso, lo sente spingere piano, sente le labbra, umide per il piacere provato, schiudersi sotto la sua pressione ed allargarsi per lasciarlo entrare.
Lo sente farsi largo dentro il suo corpo, scivolare sempre più profondamente in lei.
Le mani di Marco abbandonano il sesso e vanno a circondare le spalle della moglie in un abbraccio appassionato.
Gloria si sente sopraffare da un groviglio di sensazioni molto forti sia fisiche che psicologiche: dal senso di profanazione che non può controllare all’innegabile piacere fisico del sentirsi stimolata da mani esperte, dalla torbida situazione in cui si trova mentre suo marito la stringe al ricordo di lui che la apre per permettere allo sconosciuto di penetrarla.
L’uomo ha raggiunto il punto più profondo, lei sente la tensione sciogliersi ed emette un forte sospiro.
Lui ora appoggia le mani sui suoi fianchi mentre incomincia, molto lentamente, a muoversi dentro di lei.
Ritira piano il suo pene sino ad uscire quasi completamente (la donna sente chiaramente il glande allargare le labbra del suo sesso) e poi, lentamente ma senza soste, torna ad affondare in lei sino alla massima profondità.
Gloria si sente possedere nel senso più completo del termine. Lui la tiene saldamente per i fianchi imponendo al corpo della donna un leggero movimento in sincronia con il membro che la sta scavando. La velocità dell’uomo aumenta leggermente e Gloria sente crescere dentro di se il piacere dato dallo sfregamento del pene sulle mucose della vagina.
Ora l’uomo si sta muovendo in modo deciso, la sua velocità cresce ancora, la donna comincia a gemere e sente l’orgasmo avventarsi su di lei in modo talmente rapido da sorprenderla.
Un urlo soffocato e poi gemiti di piacere, appena attutiti dall’abbraccio di Marco.
L’uomo la sente venire, ma questa volta non si ferma. I suoi affondi spingono il corpo della donna in avanti, tra le braccia del marito che la stringe.
Lei, che in genere ha orgasmi molto intensi, ma di breve durata, non si capacita di come possa continuare a godere con tale intensità, anche se tutto le sembra irreale e confuso, come filtrato dai suoi sensi accecati dal piacere.
Una mano dell’uomo si sposta sul sedere, appoggia le dita alla base della schiena e facendo scorrere la mano verso il basso, percorre con il pollice l’interno del solco sino alla vagina. Dopo aver lubrificato il dito tra le labbra della sesso risale e la penetra lentamente, ma in modo decido, nel retto.
Gloria ha un sussulto, un gemito più forte, ma l’orgasmo non si arresta. Il dito dell’uomo si muove lento, avanti ed indietro, invasivo ed insinuante. Lei si sente come violata, ma ciò accresce la sensazione di proibito che tanta parte ha nel suo piacere.
L’uomo, ora, sente avvicinarsi il suo momento, alcuni affondi profondi poi si arresta e, spingendosi in lei, incomincia a venire, &egrave scosso da un brivido, poi un altro mentre il suo membro si scarica a più riprese dentro il corpo di Gloria.
Dopo una lunga pausa riprende a muoversi, molto lentamente questa volta.
Il suo dito esce dal retto della donna e lo massaggia piano, il suo pene si ferma dentro di lei.
Gloria &egrave china, la guancia appoggiata al petto di Marco che la stringe tra le braccia, geme ancora piano, ma il suo respiro si sta calmando. E’ sudata, stanchissima. Marco passa una mano sulla sua schiena, in una carezza lieve e rassicurante.
L’uomo &egrave fermo, il pene, ancora dentro di lei, sta perdendo l’erezione. Lui si ritira piano, il sesso esce dalla vagina di Gloria. Il suo compito &egrave terminato, lo sa bene, questi erano gli accordi, conosce già le istruzioni.
Tuttavia, prima di lasciarli, si inginocchia tra le gambe della donna e, delicatamente, depone un bacio lieve sulle labbra del suo sesso.
– Grazie, &egrave stato bello. Addio.
Si alza e, voltandosi, si dirige verso la porta che lo porterà nell’altra stanza, in un altro mondo, fuori dalla loro vita.

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