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Trio

*SENZA PAROLE**

By 9 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments


Caldo afoso, aria irrespirabile, mare piatto, scuro, color melanzana.
Buio e silenzio, denso e umido.
Sto per implorarti:
-Scopami-
ché ‘facciamo l’amore’ non rende l’urgenza cieca del desiderio, quando tu, quasi avessi annusato l’odore della mia voglia, ti sposti a sedere sopra un ammasso di cordami e ti sbottoni i pantaloni.
In un attimo, liberatami degli slip, sono su di te, ti prendo dentro, i fianchi in vorticosa danza, le gambe strette alla tua schiena.
Ti sento talmente vivo e caldo tra le pareti morbide della vagina e la famelica bocca dell’utero da gridare:
-Ti amo, lo giuro… ‘
ma solo con la voce della mente.
Dalla bocca mi esce un grido, quello del piacere velocemente raggiunto, che mi lascia abbandonata su di te, simile a una bambola di pezza.

Mi accarezzi i capelli, ancora rigido ed esigente.
So quello che vuoi.
Cambio posizione, voltandomi e ti prendo dietro, dove entri a fatica.
Cerco di facilitarti, premendo e inarcando la schiena, mentre tu, con una mano mi stringi i seni e con l’altra mi penetri la vagina.
E’ un amplesso animalesco e feroce, il nostro, gemiamo e ringhiamo, un mostro a due teste pronto a mordere.

Apro gli occhi per un attimo, in questo sobbalzar di marionette impazzite, e lo vedo.
Vedo il ragazzo che ci sta guardando da dietro un tendone ripiegato.
Gli sorrido, mentre lo immagino intento a schizzar il seme al cielo notturno, come un bianco fuoco artificiale.

Poi non capisco più nulla stretta a te, su di te, piena di te.
Il resto della notte, ormai poche ore, continua per noi in cabina, fino a quando ti addormenti.
Aspetto di vedere l’alba arrivare sul tuo volto, perché io non posso dormire, qualche cosa me lo impedisce.
Così, senza svegliarti, mi alzo , infilo un vestito direttamente sul corpo nudo ed esco, scalza.

Il ragazzo &egrave lì.
Mi sorride e prende per mano.
Ci sdraiamo sulle tavole del ponte a guardare in silenzio il sole che sale nel cielo, illuminando l’acqua di polvere d’oro.
Numerosi gabbiani stridono sulla scia della barca, volando in cerchio sopra di noi.
Il ragazzo si allunga su di me; lo lascio fare, ma allontano il viso quando vuole baciarmi.
Entra subito, e io, la testa arrovesciata all’indietro, gli occhi al cielo, ho la sensazione di essere un gabbiano: e mi vedo, sguardo d’uccello, godere nel piacere, sapendo, con assoluta certezza, che mai potrò essere diversa da così.

Volare, volare sempre più in alto, in cerchi concentrici, sempre più sù, fino al sole e oltre e…

Il ragazzo parla una strana lingua, gli metto due dita sulla bocca, niente parole, ma capisco che mi sta giurando eterno amore .
Decido di credergli, la sua pelle &egrave così giovane, tenera, dolce e l’alba così toccante…

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