Skip to main content
Trio

Tania – Il tirocinio

By 30 Aprile 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano le sette, Tania si era alzata presto, quella mattina aveva un appuntamento importante,, anche se era ancora una studentessa forse aveva trovato uno studio legale che le avrebbe permesso di fare pratica, quindi si sarebbe avvantaggiata negli studi.
Aprì l’armadio guardando con cura tutti i vestiti appesi, sapeva che la prima impressione era importante, quindi voleva dare la migliore immagine di se, scartò i vestiti che metteva per andare in facoltà tutti i giorni, troppo informali, in fondo all’armadio c’era un tailleur grigio che aveva comprato tempo prima e che non indossava mai, lo prese e lo studiò era perfetto, elegante ma non impegnativo, una maglietta bianca con un leggero ricamo sul colletto si adattava perfettamente all’abito.
Prese dal cassetto della biancheria un paio di calze nere velate, non amava i collant, adesso che aveva preparato tutto poteva andare a fare la doccia.
La doccia aveva levato gli ultimi residui di sonno, adesso si sentiva piena di energia, mentre si asciugava si guardò allo specchio, il suo corpo si rifletteva nello splendore dei suoi vent’anni, i seni terza misura pieni e sodi venivano fatti risaltare dalla vita stretta che si allargava sui fianchi disegnando un culetto a mandolino alto e sodo, l’abbronzatura estiva le dava un leggero tocco esotico, che veniva accentuato dal suo caschetto di capelli neri che metteva in risalto il suo collo, anche se non era altissima le sue gambe erano ben modellate su due caviglie sottili, asciugò le ultime gocce d’acqua sul suo corpo e iniziò a vestirsi.
Un paio di slip neri ricamati andarono a coprire il suo sesso, un reggiseno coordinato coprì i suoi seni, prese le calze e le indossò sistemando con cura il bordo ricamato, indossò la maglietta, la gonna andò a fasciare il suo culetto sottolineandone la rotondità, le arrivava appena sopra il ginocchio lasciando libere le sue gambe, il taglio della giacca sembrava fatto apposta per sottolineare la sua vita sottile,un paio di scarpe con il tacco non eccessivamente alto completò la sua mise.
Quando finì di vestirsi si guardò allo specchio, l’immagine che vedeva era elegante e professionale, contenta del risultato ottenuto si avviò.
Sull’autobus che la portava all’appuntamento la sua figura calamitava gli sguardi di tutti gli uomini, un leggero imbarazzo la pervase, finalmente arrivò a destinazione, la targa all’ingresso diceva ‘Studio legale Saba e figlio’, Tania fece un grande respiro per darsi coraggio ed entrò.
l’ufficio era grande, all’entrata oltre a due divanetti per il pubblico c’era una scrivania a cui era seduta la segretaria dello studio, Tania la osservò prima di avvicinarsi, era una donna di circa trentacinque anni, cappelli lunghi neri, un fisico abbastanza asciutto, il viso era simpatico, si avvicinò;
-Mi scusi, ho un appuntamento con l’avvocato…-, la donna non le fece finire la frase,
-Ma certo, lei deve essere la signorina Tania, si accomodi, l’avvocato la stava aspettando-, il tono della donna era efficiente e cordiale, si alzò e la fece entrare nell’ufficio dell’avvocato, l’uomo che la attendeva dietro la scrivania aveva tra i 50 e i 60 anni, il fisico appesantito e lo sguardo da pescecane,
-Prego si accomodi-, Tania si sedette, nel sedersi l’orlo della gonna si sollevo arrivando quasi al bordo delle calze, lo sguardo dell’uomo continuava a posarsi insistente sull’orlo della sua gonna, la cosa dava a Tania fastidio, ma si trattenne. L’incontro era importante per lei;
-Vedrà che si troverà bene con noi, quello che apprenderà le servirà sicuramente in futuro…_
mentre l’avvocato parlava era entrato un altro uomo, sui trentanni, che si posizionò accanto all’avvocato senza dire una parola;
-…Le presento mio figlio Guido, che lavora con me, mi scusi ma dobbiamo parlare di una causa che abbiamo in corso, Carla le spiegherà tutto-
Tania capì di essere stata congedata,si alzò con sollievo e uscì, mentre usciva lo sguardo dei due uomini era incollato al suo culetto che ondeggiava mentre camminava, se ne accorse e la cosa la fece arrossire.
Carla, la segretaria, era una persona molto simpatica, di una vitalità travolgente, le spiegò cosa avrebbe dovuto fare, come Tania immaginava il praticantato si trasformava in manovalanza a basso costo per lo studio, capire come funzionava il tutto sarebbe dipeso da lei.
Le giornate di Tania iniziarono a dividersi tra l’università e lo studio legale, ormai vedeva il suo ragazzo, Salvo, solo la sera, i suoi compiti la facevano stare molto a contatto con la segretaria, Carla, da cui stava imparando molto più che dagli avvocati, inoltre era una persona con cui era piacevole trascorrere il tempo, da Carla aveva saputo che anche il figlio dell’avvocato era sposato.
Tania continuava ad andare in studio con dei tailleur che disegnavano la sua figura rendendola molto sexy, la cosa non era sfuggita, ai due uomini dello studio, che non perdevano occasione per osservarla con sguardo lubrico.
Dopo circa un mese si era perfettamente inserita nello studio, aveva legato moltissimo con Carla con cui era diventata molto amica, non si trovava bene con i due titolari, L’avvocato approfittava di ogni occasione per fare la mano morta, il figlio aveva già cercato di invitarla in qualche locale anche se era sposato.
Una venerdì sera erano rimasti solo Carla e Tania, stavano per andare via, Tania stava spettando Salvo per andare in un locale lì vicino quando usciva, ormai avevano spento i computer e chiuso tutto quando rientrò l’avvocato Guido, aveva dimenticato alcuni documenti che doveva esaminare durante il fine settimana;
-Carla mi deve stampare la pratica Rosi, la devo studiare durante il fine settimana, Tania mi dia una mano a recuperare gli altri documenti che sono nel mio ufficio-, e si diresse verso il suo ufficio, Carla e Tania si guardarono in faccia, poi si diedero una mossa, prima finivano e prima se ne andavano.
Tania entrò nell’ufficio, l’avvocato stava già mettendo assieme il fascicolo che doveva portare via, si avvicinò al tavolo cominciando a cercare i documenti e mettendoli da parte, aveva appena finito di mettere i fogli nel raccoglitore, era chinata sul tavolo e stava chiudendo il raccoglitore, sentì la mano dell’avvocato toccarle la coscia proprio all’orlo dalla gonna, si girò di scatto;
-Cosa sta facendo? Tolga la mano…-
La mano dell’uomo si insinuò ancora più in alto andando a raggiungere l’orlo delle calze, Tania si trovava stretta tra l’uomo e la scrivania senza potersi muovere, tentò ancora di dire qualcosa ma la bocca dell’uomo si incollò alla sua infilando prepotentemente la sua lingua dentro la sua bocca, senza sapere cosa stava facendo Tania iniziò a succhiare quella lingua estranea, incoraggiato l’uomo alzò ancora di più la sua gonna scoprendo le sue mutandine.
Dovendo uscire Tania aveva indossato un paio di slip ricamati, e aveva fermato le sue calze con un reggicalze rosso che faceva risaltare le sue calze nere, sempre tenendo impegnata la sua bocca la mano dell’uomo scostò di lato le sue mutandine facendo passare le sue dita sull’apertura del suo sesso, con sorpresa di Tania si stava bagnando per l’eccitazione, un dito malandrino scivolò dentro di lei facendola sussultare, adesso la sua eccitazione stava salendo, si appoggiò alla scrivania allargando le gambe per sentire meglio il dito che entrava dentro di lei, la sua lingua inizia a muoversi intrecciandosi con quella che aveva nella bocca.
L’uomo si stacco da lei e slacciò i pantaloni tirando fuori il suo cazzo mezzo duro, la sue mani si appoggiarono sulle spalle di Tania facendola inginocchiare davanti a lui, Tania rimase a guardare quel cazzo a pochi cm dalla sua bocca, le mani dell’uomo accostarono il suo viso al cazzo, lei docilmente aprì la bocca facendolo entrare, sentiva il cazzo pulsare nella sua bocca mentre aumentava il suo volume, l’uomo iniziò a muovere il bacino facendoglielo scorrere tra le labbra, Tania passiva lo lasciava fare.
Pian piano l’eccitazione cominciava a farsi strada dentro di lei, la sua lingua iniziava a muoversi piano attorno a quel cazzo che la scopava dentro la bocca, i gemiti dell’uomo si faceva sempre più intensi, la mano di Tania andò a cercare il suo clitoride iniziando a carezzarlo, poteva sentire chiaramente i suoi umori colare dalla sua fica ormai eccitata, l’altra mano andò a stringere il cazzo che aveva nella bocca carezzandolo, la sua lingua prese a muoversi più veloce sull’asta che aveva nella bocca, adesso il piacere le stava crescendo dentro, succhiava e leccava sempre con più foga, la sua mano sul clitoride si muoveva veloce, ancora un po’ e avrebbe avuto un orgasmo,.
Improvvise le mani dell’uomo si posarono sulla sua testa tenendola ferma, uno schizzo caldo le colpì la gola facendola quasi soffocare, altri schizzi seguirono il primo costringendola ad inghiottire il tutto per non soffocare, l’uomo se ne era venuto senza avvertirla, l’uomo continuò a muovere il suo cazzo nella sua bocca facendole pulire tutto, quando ebbe finito si staccò da lei;
-Io devo andarmene-, raccolse i fascicoli che avevano preparato si sistemò e uscì.
Tania rimase con la gonna alzata, le guance rosse per l’eccitazione che non accennava a calare, si sedette sul bordo della scrivania iniziando a muovere frenetica le sue dite sul suo sesso, voleva godere, lo sentiva come un bisogno fisico, iniziò ad ansimare per il piacere.
-Tania possiamo andare?-
Carla era entrata per chiamarla, e la vide seduta sulla scrivania mentre la sua mano si muoveva frenetica sul suo clitoride, Tania rimase impietrita, adesso le sue guance erano rosse per la vergogna, si era fatta trovare a masturbarsi come una ragazzina, tentò di balbettare qualche scusa, ma le parole uscirono dalla sua bocca incoerenti.
Carla si avvicinò a lei, quando furono di fronte la mano di Carla prese la testa di Tania e l’avvicinò alla sua, le loro bocche si unirono, la lingua di Carla forzò dolcemente le labbra di Tania e andando a cercare la sua, la lingua di Tania si avvolse a quella di Carla in un languido bacio, sentì la mano dell’amica andare a sovrapporsi alla sua e carezzare il suo sesso, la vergogna lasciò il posto all’eccitazione, le loro lingue adesso si intrecciavano frenetiche nelle loro bocche.
Carla smise quel bacio e si chinò tra le gambe di Tania, il suo viso era davanti alla sua fica spalancata, si inebriò un attimo del suo profumo, poi iniziò a far passare la sua lingua sulla fessura assaporando i suoi umori, Tania fù percorsa da una scossa che partì da dentro la sua vagina per arrivarle fino al cervello, spinse la testa di Carla sulla sua fica, voleva sentirla più a fondo, la lingua dell’amica iniziò a muoversi con più velocità e dando succhiotti al clitoride, l’eccitazione di Tania trovò finalmente sfogo in un orgasmo liberatorio, il suo corpo iniziò a tremare, la bocca di Carla si riempì dei liquidi della sua vagina, lei muoveva la lingua per raccoglierli tutti, continuò a leccare fino a quando il corpo di Tania non si calmato.
Adesso Carla si era aveva alzato la sua gonna, scostò le sue mutandine e iniziò a carezzarsi il clitoride, fece abbassare Tania davanti a lei mentre continuava a carezzarsi.
Tania posò la lingua per un attimo sulla fica di Carla, non aveva mai avuto esperienze lesbiche, era intimorita, stette un attimo a sentire quel sapore estraneo sulla lingua, poi iniziò a dare piccole leccate sulla fica di Carla, Carla mugolava dal piacere ad ogni suo tocco, sentire i suoi gemiti di piacere la faceva eccitare, iniziò a muovere la sua lingua con più foga, suppliva all’inesperienza con la foga, adesso cominciava a sentire il sapore dei liquidi dell’amica che le bagnavano la lingua, le piaceva il dolce sapore della sua fica.
-Tania ci sei?-
La voce di salvo fece trasalire le due donne, in piedi sulla porta dell’ufficio c’era Salvo, il fidanzato di Tania che guardava la scena sbalordito, l’avvocato andandosene aveva lasciato la porta aperta, e quando lui era arrivato era entrato, le due donne non lo avevano sentito arrivare.
Tania lo guardò incapace di dire una parola, Salvo era sbalordito, ma anche eccitato dalla situazione che aveva interrotto, Fù Carla a prendere in mano la situazione, si avvicinò a Salvo iniziando a carezzarlo, fece cenno a Tania di avvicinarsi, come un automa lei si avvicinò, la mano di Carla era andata a carezzare i pantaloni di salvo sentendo l’erezione attraverso la stoffa, armeggiò con la lampo tirando fuori il cazzo già duro dell’uomo e cominciando a segarlo, guardò Tania sorridendo, il suo sorriso era un chiaro invito.
Tania si inginocchiò davanti a Salvo iniziando a dare piccoli colpi di lingua sul suo cazzo duro, Salvo ebbe un sussulto al sentire il tocco della sua lingua, di solito era restia a fargli un pompino, adesso era docile davanti a lui che gli leccava il cazzo, Carla si era abbassata e osservava Tania che iniziava a far passare la sua lingua sulla superficie di quel cazzo duro, la sua lingua si unì a quella di Tania, adesso le due lingue si rincorrevano sul cazzo duro toccandosi , Tania ormai dominata dall’eccitazione aveva aperto la bocca ingoiando il cazzo duro e iniziando a farselo scorrere le splendide labbra, l’amica aveva fatto calare i pantaloni del ragazzo e adesso stuzzicava le sue palle con la sua lingua.
Quanto durò quel doppio pompino? A salvo parve un tempo interminabile, Carla si alzò e fece appoggiare Tania con le mani sulla scrivania, iniziò a leccare la sua fica da dietro facendo scorrere la sua lingua fino al buchino di Tania e penetrandolo con un dito, quando lo ebbe insalivato per bene prese il cazzo di Salvo e lo puntò sul buchino di Tania, quando lei sentì che premeva per entrare ebbe un attimo di paura, ma la lingua di Carla che si infilò nella sua bocca la fece rilassare, provò un attimo di dolore quando l’asta entrò dentro di lei, poi sentì che scivolava dentro riempendola completamente, Salvo stette un attimo fermo assaporando la sensazione del culo di Tania che si stringeva attorno al suo cazzo, poi iniziò a muoversi dentro di lei, dapprima piano poi con colpi sempre più forti, il dolore aveva lasciato il posto a uno strano piacere, la sua mano andò a toccare il clitoride muovendosi frenetica.
Carla sedette sulla scrivania mettendo la sua fica davanti alla sua bocca, Tania iniziò a leccare e succhiare la fica dell’amica, ormai pensava solo a godere, ad ogni affondo di salvo stringeva le sue labbra attorno al clitoride di Carla strappandole grida di piacere.
Improvvisamente Tania si trovò la bocca piena dei succhi di Carla, lei se ne era venuta sotto i colpi della sua lingua, il sapore dolciastro della fica dell’amica le fece avere un orgasmo improvviso, sarebbe caduta se Salvo non la teneva per i fianchi, si tenne alla scrivania mentre il suo corpo era scosso dai fremiti di quell’orgasmo violento, i suoi spasimi si trasmettevano al cazzo di Salvo, anche lui non resistette, se ne venne scaricandosi dentro il suo culo con lunghi schizzi, quando usci da dentro di lei un rivolo bianco usci dal suo buchetto dilatato fermandosi selle gambe, ormai appagati i tre si ritrovarono ansanti per terra a riprendere fiato.

aiutatemi a migliorare la qualità dei racconti inviate un commento a
demos29@libero.it

Leave a Reply