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Trio

Trapanata dal Dentista

By 5 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo deciso di cambiare dentista già da un paio d’anni, ma la mia pigrizia e abitudinarietà mi aveva fatto rimandare la decisione per troppo tempo.
Così, la scorsa primavera, finalmente mi decisi a cercarne uno nuovo. Mi avevano parlato bene di un giovane dentista che lavorava in centro città. Alcuni colleghi di lavoro cerano andati e avevano avuto davvero un prezzo di favore.
Così decisi di prendere appuntamento per una visita di controllo.
Quando arrivai nella sala d’attesa notai che c’erano altri tre uomini in attesa della visita, e uno di essi era proprio uno dei miei colleghi di lavoro.
Iniziammo a chiacchierare per rompere un po’ l’attesa finché non arrivò il mio turno.
Davanti allo studio c’era una segretaria molto giovane, e a mio parere vestita in modo molto poco professionale. Pensai che probabilmente il dentista non era sposato.. e se fosse stato sposato sicuramente non era proprio un uomo fedelissimo’ La segretaria aveva tutt’altro che l’aria di una santerella.
Entrai nello studio sorridendo per le idee che mi erano passate per la testa.
Il dentista era effettivamente un ragazzo giovane, come me lo avevano descritto, e non portava alcun anello al dito. Mi sentii molto pettegola a pensare a queste cose.
Mi fece sedere sul lettino dello studio e abbassò piano piano lo schienale fino a farmi mettere completamente sdraiata.
Entrò nella stanza anche un altro ragazzo, più o meno della sua stessa età.. Potevano avere 25 anni il giovane e 30 anni il dentista vedendoli. Mo lo presentò come il suo assistente.
Quel giorno di aprile era una giornata calda in città, e al mattino avevo indossato una gonna di un tessuto primaverile. Sul lettino incrociai le gambe per paura che quei due potessero allungare l’occhio.. Dopo aver visto la segretaria non potevano che venirmi certi dubbi!
Ero sdraiata, con la bocca aperta e il dentista che osservava attentamente i miei denti. Sembrava tutto apposto. Sentii nuovamente la porta in fondo allo studio aprirsi.
Con la coda dell’occhio vidi un uomo di mezza età entrare.
Iniziavo a sentirmi un po’ in imbarazzo. Ero sdraiata su un lettino con tre uomini intorno che mi osservavano.
L’uomo che era appena entrato era il tecnico del laboratorio, o così mi fu presentato.
Si fermò a chiacchierare nella stanza, con mio disappunto.
‘Abbiamo una ragazza nello studio? ‘ disse sorridendo.
Io mi chiesi cosa ci fosse di strano, e guardando l’ora sull’orologio a muro pensai che doveva quasi essere finita la visita.
‘E’ parecchio tempo che non c’e’ una ragazza in questo studio sai? ‘ disse il tecnico.
Io con lo specchietto e un altro attrezzo odontoiatrico in bocca non potevo neppure partecipare al dialogo.
‘Pensa ‘ disse ridendo ‘ che una volta una ragazza ci accusò di violenza sessuale. E da allora tu sei la prima che viene qui. Abbiamo anche dovuto abbassare i prezzi per superare queste voci’
A quel punto non sapevo se pensare che quel tecnico fosse un completo imbecille o se preoccuparmi. Ma il dentista continuava il suo lavoro come niente fosse.
‘Qui c’e’ una piccola carie ‘ disse il dentista ‘ te la tolgo subito così non diventa più grossa’
Prese il trapano e iniziò a lavorare.
‘Certo che tu sei anche una bella ragazza ‘ continuò il tecnico, rendendomi semra più nervosa.
Appena terminò quest’ultima frase sentii una mano posarsi sulle mie gambe nude.
Cercai di sollevare la testa per guardare chi fosse ma sia il dentista che l’assistente mi tenevano ferma per le spalle.
Non potevo neppure urlare con il trapano in bocca acceso, ed ebbi la netta sensazione che il dentista sorridesse sotto la mascherina semitrasparente.
Sentii la mano che scorreva su e giù sulla mia gamba. Faceva pressione per spostare la gamba che era incrociata all’altra.
Cercai di nuovo di alzarmi, di protestare.. Ma era impossibile.
‘Su facciamo un controllo da brava ‘ disse il tecnico.
‘Forse dovresti ascoltarlo ‘ disse il dentista facendomi sentire più forte il rumore del trapano.
Sentii il mio cuore accelerare, avevo davvero paura adesso.
Il tecnico mi divaricò a forza le due gambe facendo pressione con entrambe le mani.
La gonna, aprendo le gambe, mi salì fino quasi in vita scoprendo un piccolo perizoma di pizzo che appena nascondeva i peli della fica.
L’uomo infilò le sue dita tra le mie gambe, sollevandomi completamente la gonna che era ormai poco più che una cintura intorno alla vita e con un dito si insinuò sotto il mio perizoma.
Cercai di richiudere le gambe ma me le aprì di nuovo con forza facendomi quasi male.
‘Adesso facciamo una bella visita di controllo ‘ disse di nuovo ridendo il tecnico.
Il dentista abbassò ancora il lettino, mi sentivo quasi leggermente a testa in giù.
L’uomo iniziò a giocare con la mia fichetta, osservandola, compiaciuto.
Il ragazzo, l’assistente, fece un segno di complicità con il dentista e iniziò a sbottonarmi la camicetta.
Avevo indossato una camicia scura apposta per non mettermi il reggiseno quel mattino. E i tre uomini nella stanza sembrarono apprezzare molto la cosa.
Sentii subito due mani avvinghiarsi sulle mie coppe. Una mano non faceva altro che scorrere dai miei capezzoli, lungo tutto il ventre passando sotto la gonna fino alla mia fica.
Stufi di avere sempre quel minimo ostacolo della gonna, mi sfilarono via anche quella lasciandomi completamente nuda.
Il dentista, tenendo sempre in mano il trapano, con l’altra mano accese il vivavoce con la segretaria.
‘Samantha questa ragazza ha un lavoro un po’ lungo, puoi chiedere agli altri signori di tornare enl primo pomeriggio?’
La segretaria confermò e andò a riferire agli altri della sala d’attesa. Poi tornò al vivavoce.
‘Sono andati via, Dottore. Torneranno in pomeriggio’
Il dentista chiuse il vivavoce e torno a occuparsi di me.
Il tecnico avvicinò la sua faccia alla mia fica.. Aveva gli occhi pieni di voglie ed eccitazione. Iniziò a leccarmela con ingordigia.
Il giovane assistente, iniziò invece a giocare con i miei seni e i miei capezzoli, succhiandoli e spuntandoci sopra.
Pensai che se anche il dentista si fosse distratto per leccarmi o baciarmi avrei potuto cogliere l’occasione per scappare. Ma purtroppo mi era andata male anche su quello. Si sfilò dai pantaloni un cazzo lungo e duro, con la cappella già umida di eccitazione e me la punto dritta sulle labbra. Iniziò a premere per farsi spompinare, e io lo presi in bocca.
Iniziai a succhiare quella cappella dura ed eccitata, e gli altri due ancora più eccitati continuarono a leccarmi e spuntarmi addosso.
La mia fica iniziava ad essere bagnata ed eccitata. E il tecnico decise che era giunto anche per lui il momento di liberare il suo pene dai pantaloni.
Lo tirò fuori e me lo portò alle mani. Si fece masturbare per qualche minuto prima di tornare tra le mie gambe.
Punto il cazzo tra le mi piccole labbra e con un colpo secco mi penetrò, iniziando a stantuffarmi eccitato come un animale.
Anche il ragazzo decise che voleva la sua parte di trattamento.
Mi ritrovai così con il cazzo del dentista in bocca e quello dell’assistente tra le mani.. Ogni tanto si scambiavano le parti schiaffeggiandomi in viso e infilandomi tra le labbra un po’ uno e un po’ l’altro.
Il tecnico, forse per l’età più avanzata, fu il primo a venire, nel giro di pochi minuti.. riempiendomi la fica di sperma..
Pensai che forse era finita, ma ovviamente non era così.
Si fece dare il cambio con l’assistente. Il quale.. mi fece girare a pancia sotto.
Sentii le sue mani aprirmi la chiappe e il suo pene duro puntare dritto verso il mio buchino dietro.
Mi penetrò d’un colpo facendomi sentire un bruciore forte, ma appena iniziò a stantuffarmi il male passò.
Avevo di nuovo due cazzi in bocca, uno da pulire e l’altro da spompinare. Il terzo nel culo.
Continuarono così per un tempo che mi parve infinito.
Improvvisamente sentii uno schizzo caldo coprirmi il volto. E poco dopo uno schizzo caldo e denso mi riempì completamente il culo, fuoriuscendo lungo il solco.
Era finita pensai.
I tre si misero davanti a me, tirandomi per i capelli. Sentivo le tre cappelle odoranti di sborra alternarsi sul mio viso e sulle mie labbra.
Continuarono così finch&egrave non furono perfettamente puliti.
Poi sentii un getto d’acqua fresca tutto addosso e passarono alcuni minuti a pulirmi completamente mentre io ero li, ferma.. dolorante e sconvolta.



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—-> L’antro di Giada

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