Skip to main content
Trio

Un aiuto inaspettato

By 26 Gennaio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Alex ho 19 anni e frequento l’università, divido un micro appartamento con mia sorella Lucia di 1 anno più grande di me, frequentiamo tutti e due la facoltà di economia.
Quella mattina ero con il mio amico Luca, che ci piangevamo addosso, era un periodo che con le ragazze andava malissimo, inoltre ci eravamo fissati tutti e due con Clelia, un amica di mia sorella con un carattere impossibile che non ci calcolava neanche con i numeri negativi.
Mentre rimuginavamo mia sorella uscì dalla sua stanza con indosso solo una camicia che a malapena le copriva il culo, lasciando intravedere gli slip, premetto che ha un bel fisico è in un altro momento sarebbe stato un bello spettacolo.
Lucia, non potresti coprirti un po di più non vedi che c’è Luca –
Sto aspettando Leo, a lui piace quando mi vesto cosi. E poi non sono mica un brutto spettacolo. State ancora pensando a Clelia? –
Per completare la mattinata ci mancava solo questo, il ragazzo di mia sorella era la persona più indisponente che conoscevo, aveva 30 anni, lavorava e si era iscritto all’università solo per tenersi impegnato, a completare il quadro era pure in regola con gli esami. Non avevamo mai legato, e quando gli dicevo che era insopportabile mi rispondeva serafico che tanto non doveva sposarmi.
Quando arrivò, inizio subito a peggiorami la giornata.
Ciao giovane, come mai quest’aria da funerale? Un altro due di picche? –
Non dovi parlargli così -, Lucia prese le mie difese, – tutti e due si sono fissati con Clelia, ma lei non gli lascia speranze. –
Odiavo quando mia sorella metteva in piazza i fatti miei, ma ormai era fatto, emisi un grugnito come a confermare la cosa, e mi chiusi nel mio mutismo.
A proposito di Clelia, lò incontrata e mi ha detto che stava venendo qui per riportarti gli appunti. Dovrebbe essere qui a minuti. –
Perfetto Clelia sarebbe arrivata e Leo si sarebbe esibito nei suoi commenti al vetriolo, rovinando per sempre ogni mia speranza.
Bussarono alla porta, mia sorella andò ad aprire e apparse Clelia, aveva un aria fortemente contrariata, salutò Lucia, e senza neanche accorgersi di noi, iniziò a sfogarsi con lei.
Ho incontrato quella cretina Di Giovanna, mi ha fatto imbestialire con quei suoi commenti sul mio esame sbagliato. –
Giovanna era una ragazza della facoltà, un fisico da maggiorata con un cervello ancora incartato, se l’erano passati quasi tutti all’università, io e Luca rientravamo nel numero di quelli che non erano stati calcolati.
Ma guarda che combinazione. Stavamo proprio parlando di Giovanna -. Questa uscita da parte di Leo ci fece girare per guardarlo con aria interrogativa, ma chi l’aveva mai nominato quella cretina.
Si, Alex e Luca ci stavano dicendo che ieri hanno avuto un grande incontro con lei. –
Immagino che conversazione hanno avuto – , Clelia sembrava abbastanza furiosa.
Be, non è che hanno parlato molto, hanno avuto un incontro molto ravvicinato, e molto intimo -. Ormai Leo stava partendo per la tangente, non capivo dove volesse andare a parare.
Da quella vacca non ci si può aspettare altro, e sempre pronta ad allargare le cosce.-
Sei ingiusta Clelia. Giovanna è una ragazza disinibita che vive liberamente la sua sessualità, ed io la ammiro per questo. Se tu sei sessualmente repressa non è colpa sua -. Sembrava di assistere ad una partita a tennis verbale, Leo attaccava e Clelia ribatteva, solo non mi era chiaro cosa volesse ottenere.
Se io volessi potrei farmi tutti gli uomini che voglio, non ho che l’imbarazzo della scelta. –
Si ha parole siamo tutti bravi, ma sono i fatti che contano. –
Cos’è, vuoi venire a letto con me per vedere? – Clelia ormai era furiosa, credo che lo volesse sbranare….
Lungi da me una simile cosa, inoltre io non sono mai stato con Giovanna, quindi non potrei dare un giudizio obbiettivo. Ma qui ci sono due persone che potrebbero dare un giudizio obbiettivo –
Tre paia di occhi si spostarono su di me e Luca, adesso era chiaro dove voleva andare a parare.
Leo si giro a fissare con uno sguardo strafottente Clelia.
Hic Rodi, Hic Salta. Clelia , se non sei solo chiacchiere adesso e il momento di dimostrare quello che dici. –
Clelia lo guardo con uno sguardo gelido, non era abituata ad essere trattata con sufficienza, e sapevo che odiava essere messa alle strette. Io e Luca trattenevamo il fiato, in attesa di vedere come avrebbe reagito, Leo guardava sornione, Lucia si era abbracciata a Leo e spettava di vedere cosa avrebbe fatto Clelia.
Clelia Ci guardò, credevo che ci avrebbe mandato affanculo, invece ci disse:
Venite con me di là, vedremo chi è la repressa. -.
Come due automi la seguimmo in camera da letto, lasciando Leo e Lucia in salotto.
Appena entrati Clelia, iniziò a spogliarsi, rivelandoci finalmente quel corpo che avevamo lungamente sognato, era come scartare i regali di natale, per primi i suoi seni sodi uscirono fuori dal suo reggiseno, io e Luca non ci muovevamo, quasi che un nostro movimento potesse annullare quella magia, la gonna venne lanciata su una sedia, rivelando le sue gambe fasciate da due calze nere, era stupenda.
Cosa fate? Vi siete addormentati? – , visto che non ci muovevamo si avvicino a me e iniziò a slacciarmi pantaloni, ci svegliammo e in pochi istanti eravamo davanti a lei con i nostri cazzi già pronti all’uso.
Però, mica male ? esclamò Clelia prendendoli in mano e iniziando a segarli lentamente, il suo tocco ci fece rabbrividire, e i nostri i cazzi ebbero un guizzo. Lei si abbasso prendendo in bocca il cazzo di Luca iniziando a fargli un pompino, io avvicinai il mio al suo volto, e lei inizio un doppio pompino succhiando alternativamente i due cazzi, continuando cosi per qualche minuto.
La facemmo staccare e la sdraiammo sul letto, ormai eravamo partiti, io mi chinai a leccarle la fica, il suo sapore mi riempi la bocca, la sua fica era già bagnata, Luca le porse il suo cazzo da succhiare e lei lo accolse in bocca.
Le allargai le gambe, mi avvicinai alla sua fica e le strusciai la punta del mio cazzo sulla fessura, lei ebbe un sussulto, ne approfittai per entrarle dentro, la sua fica mi avvolse come un guanto, godetti per qualche istante di quella sensazione e iniziai a pomparla con forza.
Clelia si contorceva sotto i mie colpi e si attaccava al cazzo di Luca succhiandolo con forza, la fottei cosi per circa dieci minuti.
Luca si staccò e la fece girare a quattro zampe, adesso toccava a lui godere della fica di Clelia, si avvicinò da dietro e la penetrò, comincio a cavalcarla con forza, io avevo infilato nella sua bocca il mio cazzo e mi facevo succhiare.
Mentre stavamo in quella posizione Luca le infilò un dito nel culo, Clelia sussultò ma non si sottrasse a quel ditalino, le dita ben presto diventarono due, l’eccitazione del suo corpo era arrivata anche al suo culo.
Luca uscì dalla sua fica e puntò il suo cazzo sul suo buco del culo, Clelia se ne accorse alzò i fianchi per favorire la penetrazione, Luca iniziò a penetrarla lentamente dandole il tempo di abituarsi all’intrusione, da come stringeva la sua bocca intorno al mio cazzo sentivo Clelia godere, i suoi mugolii, contribuivano a d eccitarmi ancora di.
All’improvviso Luca se ne venne scaricando il suo sperma dentro il suo intestino, Clelia lo accolse con un orgasmo che la scosse tutta, lasciò il mio cazzo raccogliendo le gambe ancora scossa dall’orgasmo, Luca le uscì dal culo facendo cadere le ultime gocce di sperma sulle sue natiche.
Io ero rimasto l’unico a non essermene ancora venuto, ripresasi dall’orgasmo Clelia si dedico a me iniziando a farmi un delizioso pompino, sentivo la sua lingua scorrermi su tutta la superficie del cazzo, alternava il lavoro di lingua a grandi succhiate.
Io stavo per venirmene, lei se ne accorse, e per favorire il mio orgasmo prese a passare la lingua sulle mie palle, un primo schizzo la colpì in faccia, lei imboccò il mio cazzo ricevendo gli altri schizzi in gola, e bevendo tutto, quando finii passo la lingua su tutto il mio cazzo ripulendolo bene,m era il miglior pompino che mi avessero mai fatto.
Dopa aver fatto una doccia ed esserci rivestiti ritornammo in salotto, dove Leo e Lucia ci aspettavano, Clelia volse a Leo uno sguardo di sfida dicendogli:
adesso puoi chiedergli chi è la migliore a letto. Lucia scusa, si è fatto tardi e devo andare. Arrivederci ragazzi – .
Andata via guardammo Leo che sorrideva sornione, rimaneva sempre insopportabile, ma dovevo riconoscere che, se voleva, ci sapeva fare.

Inviate un commento per aiutarmi a migliorare la qualità dei racconti a
demos29@libero.it

Leave a Reply