Skip to main content
Trio

Una serata speciale

By 21 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

SERATA

Primavera 1980, una grande città del nord Italia.
Silvia e Franco sono felicemente sposati da una decina d’anni ma dalla loro
unione non sono nati figli: il fatto però non ha intaccato minimamente i
loro rapporti che sono ottimi anche sotto il profilo dell’intesa sessuale.
Mantenendo fede al patto stabilito sin dall’epoca del fidanzamento, i due
piccioncini – ormai cresciutelli perché hanno tagliato, sia pur da poco, il
traguardo degli ‘anta’ – non hanno mai voluto che alcun segreto intaccasse
l’armonia della loro unione.
Quindi ogni avvenimento, al limite ogni pensiero dell’uno sono sempre
patrimonio anche dell’altro.
Silvia e Franco si sono conosciuti non ancora ventenni e si sono piaciuti
quasi immediatamente.
Economicamente non hanno problemi, o meglio non ne hanno mai avuti prima.
Recentemente é subentrato un problema: da quando Silvia ha convinto Franco ad
intraprendere una attività autonoma, le finanze hanno iniziato a
‘piangere’ ed ora i due sono alla disperata ricerca di un Istituto Bancario
che conceda loro un sostanzioso prestito.
In più, come spesso accade in questi casi, sono subentrati problemi con il
fisco…..
Franco é preso dall’operatività dell’azienda, per cui a Silvia tocca il
compito diciamo di ‘public relation’ ed é quindi Lei a vagare da una banca
all’altra, da un ufficio all’altro, per tentare di tamponare le falle.
D’altronde, Silvia é il tipo giusto per svolgere queste funzioni: educata ma
decisa, colta quanto basta, ha dalla sua anche un fisico non disprezzabile.
Non é bella nel senso canonico del termine, però ha un suo fascino
particolare, é come si suol dire ‘un tipo’: né eccessivamente magra né
grassa, ha un bel seno, piuttosto pronunciato e ancora ben sodo, ed uno
sguardo che a volte sembra stregare l’interlocutore e che é difficile
definire : un misto tra l’arrogante, il malizioso, il languido….
Anche il culetto é assolutamente apprezzabile, mentre la parte che di lei é
meno attraente sono le gambe, che, pur proporzionate adeguatamente, non
sono diritte come la perfezione imporrebbe.
Va anche detto che Silvia – da sempre – ama sedurre, essere corteggiata,
essere desiderata…
Si. Certo, tutte le donne in genere amano tutto questo, però Silvia ha una
caratteristica tutta sua che la distingue e la rende un po’ canaglia : prova
un enorme piacere nel constatare il desiderio del maschio ma la massima
soddisfazione le viene, perfidamente, nel negarsi, nel non concretizzare
Franco, che ovviamente la conosce a fondo e sa per esperienza quanto questo
aspetto sia radicato nella moglie, non dubita delle parole della donna
quando lei gli racconta delle avances che spesso altri uomini le fanno…..
Ovviamente la donna si comporta con spontaneità anche quando il suo Franco é
presente.
Quando, per esempio al mare, Franco é defilato e Silvia viene scambiata per
‘single’ , le attenzioni particolarmente calorose non mancano mai….. e la
donna non si fa scrupolo di assumere atteggiamenti abbastanza disinibiti,
favoriti dall’ indossare costumini piuttosto ridotti per poi eclissarsi
oppure evidenziare la presenza del marito…..
Una sera Silvia rincasa tardissimo e, come varca la soglia
dell’appartamento, si getta tra le braccia di Franco e, con un entusiasmo
davvero incontenibile,
annuncia trionfante:
” ce l’ho fatta.. ce l’ho fatta… siamo a buon punto !”
Franco, ben felice, chiede qualche dettaglio….
” i problemi col fisco sono in sostanza risolti….. ho incontrato un
tizio, un certo Rossi, che può aiutarci e mi ha assicurato che lo farà…
per questo ho fatto tardi…. ”
” Cos’hai fatto, birichina… ? ” gli fa in tono scherzoso Franco
” Niente di particolare, mi conosci, però sono riuscita a farlo andar su di
giri e soprattutto a fargli credere che mi é simpatico….. ”
” Più precisamente, com’ é andata, dai, racconta ? ”
Senza rispondere direttamente, Silvia apre la valigetta 24 ore da cui trae,
brandendolo, il reggiseno…..
” Beh, glie ne ho fatto vedere un pezzettino…. ” dice Silvia col suo fare
ora falsamente ingenuo, e prosegue
” No, niente, quando ho visto che il Rossi era sulla strada buona, mi sono
rifugiata in bagno e mi sono tolta il reggiseno, poi sono rientrata e mi
sono seduta accanto a lui attorno al tavolo dell’ufficio, facendo in modo
che potesse sbirciare….. ma non può aver visto molto, penso che non abbia
scorto neppure i capezzoli….. di sicuro era turbato perché si agitava più
del normale…. peccato ma non sono riuscita a vedere se era eccitato
davvero…. mi sarebbe piaciuto se……”
La interrompe Franco
” si, lo so bene, mia porcellona, so quanto ti piace farli venir duri !”
Poi la chiacchierata assume toni più concreti e, mentre i due cenano,
lei espone tutti i dettagli tecnici dell’operazione che va delineandosi.
Silvia ha così modo e maniera di mettere al corrente il marito del fatto che
questo signor Rossi ha conoscenze dappertutto ed é in grado di aiutarli
anche per i problemi bancari……
Si tratta insomma di una persona ‘da non lasciarsi scappare’: su questo i
due piccioncini concordano pienamente.
A letto i due proseguono a discutere sull’argomento, fino al momento in cui
lui esterna il suo dubbio
” ma tu pensi di riuscire a fartelo amico… si, insomma, di corromperlo…
senza alcuna ricompensa… ? ”
” io penso proprio di si…. sai che io riesco sempre a… farla franca ”
” si, lo so, é vero, però….. questa volta la posta é troppo alta…. io
non so se lui….. ”
Pensando a ciò che la moglie potrebbe esser costretta a concedere, Franco
non può fare a meno di eccitarsi, di eccitarsi notevolmente:
accostandosi ed aderendo alle terga della moglie, le fa sentire tutta la
potenza dell’erezione, al punto che lei, ridendo, commenta
” brutto porco… stai pensando che io….. con lui….. e ti viene duro
come da mesi non accadeva ! ti eccita l’idea, é , ammettilo ! ”
” ebbene si, é vero, se ci penso…… guarda, basta che pensi alla cosa
più… semplice…. si, che so, alle tue mani su di lui…..che… zac… mi
si rizza da matti !”
Silvia rincara la dose
” beh, certo che se conoscesse la mia arte da ‘mani di fata’……… ”
” caso mai gli faccio sapere io quanto sei brava a masturbare….. e tutto
grazie a me che ti ho dato modo di allenarti alla grande ! ” azzarda
scherzoso lui
” non dire cretinate…. ! però a pensarci bene é vero che mi sono allenata
con te… bricconcello….a te é sempre piaciuto fartelo fare….. e poi ti
sei subito accorto che a me piaceva un sacco poterlo accarezzare,
vezzeggiare…. sentirlo crescere in mano e poi….vederlo zampillare….”
” ma scusa, proprio non ti andrebbe di farlo a qualcun altro ? ”
insiste Franco, ormai preso dalla libidine
” Sai che mi piace farlo a te….. agli altri…ma… non saprei….forse
….. si, magari, ma é quasi impossibile…. vorrei riuscire a
farli….ehm… fare… solo guardandoli…. o sfiorandoli appena…. ”
Malgrado a sua volta illanguidita ed eccitata, come sempre Silvia evita di
pronunciare parole troppo volgari…. tipo “sborrare” o “cazzo” o “sega”…
eppure é potenzialmente una piccola troia…. chissà, forse l’educazione la
inibisce…. in ogni caso il significato é chiaro e l’eccitazione che prende
Franco é tanta !
” se il dottor Rossi si accontentasse di una sega…… potresti fare una
eccezione per lui… ? ” chiede Franco mentre stanno prendendo a fare
l’amore.
” si amore….. si…… ” tronca la ‘conversazione’ Silvia, che sta ormai
assaporando l’andirivieni di lui nel suo ventre….
Nei giorni a seguire, Silvia ha ulteriori contatti con questo personaggio,
del quale si cominciano ad avere maggiori notizie : ha sessantadue anni, é
sposato con figli ma la convivenza con la moglie pare essere ormai solo
‘per la forma’, é una persona molto distinta, affabile, educata….
Nel corso di questi incontri di lavoro, Silvia, per mantenere vivo
l’interesse dell’uomo nei suoi confronti, non lesina le occhiatine un po’
equivoche, gli atteggiamenti da gattina, le battutine salaci…. senza
peraltro concedere nulla se non qualche visione un po’ ardita…. molto
spesso
favorita da un abbigliamento atto allo scopo, quale la camicetta scollata
(senza reggiseno, ormai una costante) e la gonna molto corta (sopra alle
mutandine ridottissime, in pratica un tanga)
Tra Silvia e Franco, comunque, non si fa più cenno alla eventualità di
ricompensare l’uomo… in natura, tuttavia, dopo che anche Franco ha avuto
l’occasione di incontrare questo distinto signore, si é fatta strada l’idea
che un invito a cena potrebbe cementare questa ‘ preziosa’ amicizia.
L’invito é rivolto ed accettato con entusiasmo, l’appuntamento é davanti
all’ufficio del dottor Rossi, per le 19.00 di un giorno feriale.
Franco raggiunge il punto dell’appuntamento qualche minuti prima di Silvia,
la quale arriva con la sua ‘coupé’, parcheggia, e si avvia a sua volta sino
a raggiungere il marito proprio quando anche il loro ospite esce dal
portone.
Dopo i convenevoli di rito, Franco si pone alla guida della macchina quando
Silvia, con indifferenza, lo avverte che il sedile anteriore destro (quello
del passeggero) ha lo schienale inutilizzabile…
” mi ero dimenticata di dirtelo, ma il sedile anteriore destro é
inutilizzabile perché lo schienale non regge più, per cui se qualcuno vi si
siede va subito a gambe all’aria…… domani devo portarla dal
carrozziere… ”
Ciò detto, Silvia si accomoda sul lato sinistro del sedile posteriore,
dietro a Franco, mentre naturalmente il dottor Rossi si sistema accanto a
lei, sulla destra.
Franco, intuendo che la faccenda del sedile sia una invenzione di Silvia,
immagina che la donna abbia in mente qualcosa di particolare e allora, prima
ancora di partire, orienta lo specchietto retrovisore interno in modo tale
da non perdersi….. gli eventuali sviluppi….
L’abbigliamento scelto da Silvia, se pure elegante, é grosso modo quello
consueto : una camicetta scollatissima (sotto però ha un reggiseno
costituito da due coppe che sorreggono le tette dalla parte inferiore,
lasciandole nude nella parte superiore, appena sopra i capezzoli) ed una
gonna piuttosto corta, indossata sopra ad un paio di mutandine minuscole e
quasi trasparenti.
La prima parte del viaggio trascorre normalmente, poi Silvia comincia la sua
sceneggiata: fingendo di doversi avvicinare alle orecchie del marito che
guida per farsi capire meglio e coprire i rumori del traffico, fa in modo
che, grazie alla abbondante scollatura, il Rossi possa vederle una buona
porzione di tette….
Ma Silvia non si accontenta : con fare disinvolto, prende anche a posare le
mani sulla coscia sinistra dell’uomo, che ben presto tradisce una certa
emozione con qualche colpetto di tosse… chissà……forse qualcosa in lui
comincia a destarsi !
Alternando movimenti del busto che, opportunamente gestiti lasciano
intravedere quasi interamente i bei seni ballonzolanti (ancora sodi
malgrado i 40 anni suonati), e posizioni ‘distratte’ delle mani, si giunge a
destinazione.
La cena si svolge tranquillamente, con abbondanti libagioni annaffiate da
buon vino rosso : solo Franco, che dovrà guidare sulla via del ritorno,
evita di bere alcolici, mentre il dottor Rossi e Silvia non si trattengono
e, quando si alzano dal tavolo, appaiono forse un po’ troppo allegri…..
Poiché il prezioso ospite accetta di salire a bere un drink in casa dei
coniugi, il tragitto dal ristorante all’abitazione di Silvia e Franco (oltre
10 km) si preannuncia assai… movimentato….
Silvia comincia a far la birichina già nel momento di salire in macchina: é
la prima a salire (e fin qui niente da dire) solo che la posizione che
assume sul sedile, con le gambe abbastanza dischiuse ed orientate verso il
lato da cui deve salire il dottor Rossi, é tale per cui l’uomo può
ampiamente godersi lo spettacolo delle gambe, delle cosce e anche delle
mutandine….. (forse non di più, ma solo perché la luce nell’abitacolo é
scarsa….)
Appena partiti, Silvia esprime il desiderio di ascoltare barzellette e il
dottor Rossi volentieri si presta : é un abile narratore e, pur evitando
quelle troppo ‘spinte’, suscita l’ilarità dei due compagni di viaggio.
La richiesta di Silvia ha però probabilmente un suo scopo ben preciso, nel
senso che la donna prende a pretesto la naturale reazione alle barzellette,
si sbellica dalle risa e come in preda ad euforia, prende a dar manate
all’uomo: naturalmente, le mani di lei finiscono sempre per raggiungere un
punto ben preciso, le gambe e le cosce…..
Quando la macchina affronta velocemente una stretta curva, Silvia approfitta
dello sbandamento del corpo, che accentua volutamente, e, come per
trattenersi, appoggia una sua mano proprio sui genitali dell’uomo,
trattenendola in loco quel tanto da consentirle di accertare il grado di
eccitamento raggiunto dalla… preda…
Lo sente abbastanza turgido, ma l’esperienza le dice che il massimo non é
ancora raggiunto…. comunque, ridacchiando divertita (un pò per l’ultima
barzelletta, un pò per ciò che la sua mano ha sentito….), toglie la mano
dal punto più delicato ma continua a posarla distrattamente lungo la
coscia…..
Giunti a destinazione e saliti in casa, il dottor Rossi si accomoda, assieme
a Franco, su un divano, mentre Silvia prende posto sulla poltrona posta di
fronte e non si fa scrupoli nel continuare a mostrare le sue grazie più
nascoste con posizioni scomposte ma atte allo scopo.
Il dottor Rossi si agita, non riesce star fermo, si impappina nel
parlare….
Franco si assenta un momento, col pretesto di dare un’occhiata al cane
(rinchiuso in un locale attiguo) e Silvia ne approfitta per andarsi a sedere
vicino all’ospite e riprendere a stuzzicarlo :ora una mano di lei sta
letteralmente accarezzando una coscia, dapprima all’esterno e poi
all’interno, a pochi millimetri dalla…. verga !
Insistendo nella carezza (abilmente mascherata da semplice gesto dovuto
all’enfasi della conversazione) ed aggiungendo una posizione del busto
fortemente inclinata (che rischia di far debordare i seni dal reggiseno)
Silvia riesce a portare il dottor Rossi sull’orlo del collasso il quale,
intorpidito nei riflessi, finisce col versare parte del contenuto del
bicchiere che ha in mano sui suoi stessi pantaloni.
L’occasione viene immediatamente sfruttata da Silvia, la quale, premurosa,
si offre per porre riparo al danno, si reca in cucina e ritorna con una
sorta di straccetto imbevuto d’acqua, che prende immediatamente a passare
sulla stoffa inzuppata di cognac.
La macchia é proprio lì, il cognac é schizzato sui pantaloni, tra la coscia
destra e la patta per cui, inevitabilmente, Silvia ‘deve’ strofinare le
parti bagnate e presto il gonfiore, che già si delineava in corrispondenza
dei genitali dell’uomo, aumenta di volume quasi a vista d’occhio.
Imperterrita, Silvia passa, ripassa ed insiste, incurante dei molti ” no,
basta, grazie, no ” che l’uomo, con voce via via più rauca, pronuncia.
Quando poi la perfida Silvia abbandona la zona della coscia e prende ad
occuparsi della parte di macchia che é proprio sopra il sesso dell’uomo, lui
ha come un sussulto che si propaga in tutto il corpo…. e allora Silvia,
immaginando che l’uomo sia vicino alla dirittura d’arrivo, vi si sofferma
qualche secondo ancora, poi sposta la mano leggermente di lato e infine,
constatato che l’uomo non sembra quetarsi, la ritrae.
La conversazione riprende normalmente ma dopo pochi minuti il dottor Rossi
chiede di potersi ritirare in bagno per cui Silvia e Franco rimangono soli
nel salone.
Franco coglie al volo l’occasione per stuzzicare la moglie
“Silvia, perché non approfitti della serata favorevole per levarti quel
famoso capriccio ? ” le dice a bruciapelo
Silvia finge di non capire
” quale capriccio… ? ”
” dai, non fare l’ingenua…. sai benissimo cosa intendo dire…. ne
abbiamo parlato che non é molto….. avevi detto che… se la situazione lo
avesse richiesto avresti potuto…… ricompensare il dottor Rossi….
magari facendogli una bella sega… !”
” non ho mai detto questa parola …. ” protesta lei
” ma il senso era quello….. ”
Silvia ora arrossisce, tenta di opporsi
” no, non me la sento….. io… no… dicevo così…. soprattutto per
eccitare te.. tu sei bello matto….. in astratto mi piacerebbe….. ma tra
il dire e il fare….. e poi, scusa, non ti basta quanto ho fatto sinora ?
non hai visto che l’ho quasi masturbato poco fa ? anche lui deve
accontentarsi…. ”
” non mentire a te stessa, Silvia, si vede lontano un miglio che l’idea ti
attizza……. pensa… pensaci bene…. vuoi mettere guardarlo, toccarlo,
vedertelo crescere in mano….. magari vederlo schizzare….. altro che una
breve toccata sui pantaloni…. ! e poi tu sei talmente abile con le tue manine
che se le assaggia finisce che anche lui, come me, non ne potrà più fare a
meno…..e lo avremo nostro alleato per sempre….. !!”
” ma… se tu vuoi…. se a te sembra che io…. se ti piace…. forse
potrei…. ma non so se avrò l’ardire di farglielo…. di metterglielo…. a
nudo… ”
” fai come ti viene… secondo l’ispirazione del momento…. ”
” e tu ? ” chiede Silvia
” io…. a me piacerebbe assistere…. potrei fingere di assentarmi per
portare il cane a fare pipi giù in strada e nascondermi invece dietro la
porta socchiusa…. ”
” allora d’accordo, proviamo….. ” Silvia ha ormai capitolato !
In quello stesso istante, il dottor Rossi, ricompostosi, rientra nel
salone, e Franco annuncia la necessità di portare il cane a sporcare,
abbandonando subito dopo il salone (ma in realtà nascondendosi dietro la
porta socchiusa).
Appena Franco lascia il salone, Silvia va a sedersi sul divano, accanto
all’uomo, e comincia a strofinarsi a lui, a fare la gattina : lui é
imbarazzato, teme che il marito ancora non sia uscito, al momento subisce
queste attenzioni senza reagire. ma é solo un attimo, ora allunga le mani
sui seni di lei. che prende ad accarezzare con ingordigia….
Silvia ‘ci sta’, si lascia fare, anzi, come previsto pone le sue mani sul
sesso dell’uomo, sopra i calzoni, e comincia a palparlo vistosamente, con
determinazione, mentre lui,ancora temendo il ritorno del marito, si
impossessa delle mani di Silvia per impedirle di proseguire…..
” No, questo no…. già prima mi hai quasi….. te ne sei accorta, vero…
? togli le mani di li… tuo marito……”
Imperterrita, Silvia continua: lui rimane immobile qualche momento, con il
capo all’indietro, combattuto tra il desiderio di continuare a bearsi del
contatto con le splendide manine della donna e quello di scacciarle
decisamente, ma alla fine si arrende alla passione e non solo non si sottrae
ma addirittura spinge il bacino leggermente verso l’alto, così da obbligare
il suo uccello ad andare incontro alle mani benefattrici.
” Ah, com’é bello, Silvia… non immaginavo…. non avrei mai pensato che
fossi così…. viziosa…. ” aggiunge deglutendo più volte la saliva e
tentando di riprendere ad occuparsi delle tette di lei….
Poi però l’uomo si rende conto che la situazione &egrave davvero pericolosa,
che il marito potrebbe sorprenderli, e allora riesce a dominare l’istinto
e di interrompere le pur estasianti manovre
” no, cara, non adesso…. tuo marito… ” biascica, a fatica, lui.
Silvia (che, anche per via dell’età, é abituata a rivolgersi all’uomo con il
però…. mi deve promettere che non mi chiede nulla di più di quello che ho
intenzione di darle… o meglio di farle….si…perché se sta buono e
tranquillo io…. le faccio un bel… lavoretto…. da mani di fata…..si..
ha capito bene… proprio così….ehm… una bella… come si dice ?.. sega
? si, una bella sega, ma non voglio assolutamente andare oltre !”
Franco é fuori di se per l’eccitazione ed é preda di una erezione pazzesca :
é anche per aver sentito pronunciare da Silvia la fatidica parola ‘sega’, e
per di più rivolta ad un altro uomo…. senza contare che, questa volta,
molto probabilmente alla parola…. sarebbero seguiti i fatti !!
Il dottor Rossi annuisce e sussurra appena ” si… si.. certo… si.. si ”
Silvia va avanti: la sua mano destra si allunga nuovamente sino ad
appoggiarsi viziosamente sulla protuberanza pulsante che tiene sollevata la
stoffa dei pantaloni
Mi sto rendendo conto che da questo momento non é più possibile inter
rompere il “morboso “gioco” : tutti e tre siamo ormai troppo coinvolti.
Si, perché ovviamente anch’io sono tremendamente su di giri : é la prima
volta che vedo mia moglie alle prese col sesso di un altro uomo, sesso che
per il momento &egrave ancora coperto dai pantaloni ma che immagino (spero ?)
verrà presto messo alla luce.
” Oh, signor Rossi, com’é ……….. com’ é duro….. é bello sentirlo così, sapere che
&egrave così per me… ” sono le parole che Silvia, ormai incapace di dominarsi, mormora
quasi balbettando.
Lui appare stravolto da questa frase e riesce solo a mormorare flebil-
mente ” Oh, Silvia…oh… si…é vero ! é duro grazie a te …… !!
é tutto per te………oh….mi pare di sognare….” Poi l’uomo si
lascia sfuggire un mugolio di estatico piacere avvertendo le mani di lei
che percorrono pian piano l’intero bastone, sempre peraltro al di sopra
dei calzoni………
“Mi pare anche piuttosto grosso e lungo !” insiste lei, forse anche per eccitare
ulteriormente me che, di nascosto, assisto alla torrida scenetta.
” Si… si…. vuoi vederlo ? ” azzarda lui, ulteriormente eccitato
” No, no….preferisco lasciar lavorare la fantasia…” é la risposta di Silvia
Ma lui insiste ” però…. se continui così…… poi mi…. insomma… hai capito…
mi sporco tutto…… dai….. io dico che é meglio tirarlo fuori…..”
Io spero che il semplice “ragionamento” dell’uomo la convinca in modo da poter
assaporare tutta la libidine che di certo mi deriverebbe dalla visione di un uccello
di un altro maschio tra le mani della mia dolce metà, pelle contro pelle.
Il solo pensarci mi manda in visibilio, ma &egrave questione di un attimo perché subito
Silvia taglia corto e addirittura interrompe le carezze e sbotta
” o così o niente !”
” Va bene, come vuoi tu ” si arrende immediatamente lui
sconvolto all’idea che la donna abbandoni quelle morbose e piacevolissime carezze.
Anch’io temo che, contrariata, Claudia mandi all’aria tutto ma per fortuna non é così :
l’uomo rimane immobile per alcuni istanti mentre le mani di Claudia riprendono quasi
subito ad operare con una lentezza esasperante. L’uomo però gioca un’ultima carta.
“potresti almeno aprirmi i pantaloni e fare la… insomma, quel che vuoi fare…. senza
avere di mezzo la stoffa dei calzoni….”
“E va bene, ma non più di questo….” Si arrende Silvia.
I pantaloni sono di quelli un pò all’antica, con i bottoni anziché la
cerniera, per cui l’operazione di apertura richiede un certo tempo, con
un contatto prolungato…..
Silvia induce il primo bottone a fuoriuscire dall’asola e ripete l’operazione
affinché i due successivi non costituiscano impedimento all’easudimento di
quello che ormai é anche un suo evidente incontenibile desiderio.
Ormai siamo all’ultimo bottone !
Liberato anche questo, l’uomo si attiva per aprire del tutto la patta e far si che
tutta la zona dei genitali sia ben accessibile alle mani della donna.
Naturalmente l’erezione &egrave giunta al massimo livello e le mutande
la contengono a stento.
Le mani di Silvia riprendono subito ad operare, accarezzando, frizionando e
massaggiando molto lentamente e dolcemente i genitali una, dieci, venti, cento
volte, sempre agendo al di sopra del sottile tessuto delle mutande
L’uomo é ormai letteralmente alla mercé di mia moglie, la quale a sua volta &egrave talmente
presa dalla situazione che, senza accorgersene, d’istinto, aumenta il ritmo delle
carezze e finisce col compiere un qualche movimento che provoca ciò che &egrave ben facile
immaginare: il pene dell’uomo sguscia dalle mutande e, come un diavoletto a molla che
esce dalla scatola, balza all’esterno, mostrandosi nella sua interezza
Silvia abbandona il campo, ritrae le mani e rimane, quasi impietrita, a fissarlo
con occhi spiritati: appare davvero emozionata e questo conferma la sincerità
della donna che ha sempre sostenuto col marito di non aver mai amoreggiato
con altri maschi !
Anche Franco, di nascosto, non può evitare di soffermare lo sguardo su ciò
che Silvia ha messo a nudo: é una verga di medie dimensioni, scura,
tumefatta, incredibilmente tesa. La punta sguainata vibra, lanciando
silenziosi ma inequivocabili richiami: esagerando un pò, si direbbe che…
incute rispetto !!
L’uomo però teme che lei si interrompa e le sussurra “non mi lascerai così…”
Lei non risponde e lascia trascorrere così alcuni attimi di silenziosa immobilità,
poi, guidata dalla passione di cui é ormai preda, si decide a sfiorarlo.
Un tocco leggero, quasi inconsistente, che tuttavia ha il potere di
comunicare anche a Franco una ridda di emozioni una più forte del’altra.
” Oh… che bello….. così duro… e morbido…. ”
Ormai Silvia é incapace di dominare anche la parola….. e prosegue,
perversamente
” é bellissimo vederlo così…. e sapere che é così per merito mio……”
” Oh, si…Silvia … ma fatti vedere anche tu… dai.. ”
Lei da subito soddisfazione a questa richiesta sollevando la gonna e
mettendo così in bella mostra le gambe, le cosce ed anche il basso ventre
appena velato dal minislip da cui fuoriescono ciuffetti di peli…….
Per dar agio all’ uomo di continuare a bearsi della stupenda visione sino
alla fine, la donna arrotola la gonna in vita in modo tale che non possa
abbassarsi poi, anche per non stropicciare troppo l’indumento, decide di
toglierla e rimane nuda dalla cintola in giù, ma sempre indossando il
minislip….
L’uomo é tutto preso dall’ammirare queste nudità, la visione del triangolo
del pube attraverso la sottile stoffa del minislip e dei peli che ne
debordano lo sconvolge ulteriormente al punto che non si accorge che la
donna si accinge a rimettere in azione le mani…..
Ora l’uomo si lascia sfuggire un mugolìo di estatico piacere avvertendo le
mani di lei che hanno preso a percorrere pian piano, lentissime, l’intero
bastone….
Ma Silvia usa anche le parole per eccitare lui, eccitare se stessa e,
chissà, eccitare Franco…. per cui guarda fissa prima l’uccello poi il
proprietario e commenta
” Mi pare anche ben grosso e lungo…. molto più di quello di mio
marito….e mi sembra anche più duro di prima…….
sono brava con le mani éhhh ?! ”
Inorgoglito e lusingato, l’uomo é sempre più stordito….
Le mani adesso hanno raggiunto i testicoli che, prima, vengono
letteralmente estratti dai calzoni e poi, una volta all’esterno, premuti
dolcemente e fatti rotolare sotto i polpastrelli.
Il Rossi rimane immobile alcuni istanti, consentendo a Silvia di ritentare
la meravigliosa carezza due, tre, quattro volte: é letteralmente alla mercé
della donna, segue i movimenti anche con il bacino…
Quando la mano della donna, pur senza abbandonare il contatto con l’uccello
sempre più turgido, si ferma (probabilmente per evitare una conclusione
troppo rapida) Franco decide di uscire allo scoperto, anche per godersi il
meglio dello spettacolo da distanza ravvicinata….
Non da neppure il tempo al Rossi di tentare una qualsiasi reazione e subito
rassicura
” Non si preoccupi…..continuate pure… io non ho nulla in contrario,
sempreché tutto si esaurisca in questo giochino….. ”
Ormai fuso, l’uomo non risponde neppure e rimane in trepidante attesa che
Silvia riprenda il …. lavoro interrotto, anzi, si spinge in avanti sulla
poltrona aprendo leggermente le gambe per consentire alla donna una maggiore
accessibilità ai genitali.
Infatti Silvia riprende il massaggio lungo l’asta, andando su e giù ed
esercitando una certa pressione: il movimento della mano stretta a pugno
accelera e lui prende ad ansimare, mentre gli occhi di lei ora brillano di
pura lussuria.
Anche Franco é eccitato a dismisura e, pur non avendo l’ardire di tirarselo
fuori e masturbarsi, tiene una mano in tasca e si sta toccando…..
Silvia e Franco stanno ora guardando, si direbbe avidamente, l’uccello
dell’uomo andare e venire tra le dita della donna…..
La mano della donna tocca, strofina, pizzica, accarezza il membro rigido
alternando momenti di forza ad altri di grande dolcezza e l’uomo é in
esatasi : quelle dita tanto abili lo manipolano alla perfezione, senza
tregua, incessantemente…. ora scivolano lente su quel sesso fremente,
tirando al massimo la pelle del prepuzio verso il basso, ora passano sotto i
testicoli…..
Le carezze al pene ed ai testicoli si alternano con leggeri tocchi delle
unghie….poi, abbandonata completamente l’asta, la donna si sofferma con le
dita a compiere lievi cerchi sul glande…..
Ora le dita di lei si chiudono nuovamente attorno al membro, lo imprigionano
e gli impongono un nuovo ciclo di carezze, muovendosi su e giù…. lente….
lentissime…. esasperanti….su e giù…… su….. giù ……una breve
pausa… su
Ogni tanto Silvia varia la tecnica: a carezze delicate e soavi, quasi uno
sfioramento, alterna colpi grossi e secchi, ritmati in rapidissima
successione….
Certo, farsi toccare in quel modo da Silvia é una esperienza che non si
dimentica tanto in fretta…. e Franco ne sa qualcosa…..
Ad un certo punto Silvia accelera di colpo la cadenza, il prepuzio va e
viene sul glande scarlatto che sembra pronto all’esplosione, il respiro
dell’uomo, già affannoso, si trasforma in una serie di gemiti…….
Ormai le espertissime e sensibilissime dita di Silvia ‘avvertono’ che sta
per salire lungo la colonna di carne l’onda prorompente dello sperma per cui
accelera ulteriormente i movimenti, mentre l’uomo rovescia indietro la testa
e socchiude gli occhi : i suoi lineamenti sono ora contratti…..
” Oh… Silvia… cara…. oh.. oh.. no..noo….si.. si…. siii !
E lei, ormai a sua volta partita per la tangente e non più in grado di
misurare le parole
” e allora dai… vieni…. dammi il seme in mano….su… sento che stai
per arrivare…. voglio vederlo spruzzare dall’uccello….. é il primo che
vedo…..venire….ma si…. sborrare che non sia quello di Franco, daaaiii
!”
L’uomo ora riapre gli occhi e abbassa lo sguardo: sa che Silvia sta per
assistere allo spettacolo dello sperma che schizza dal meato e questa
consapevolezza, questo sapersi ‘guardato’ negli istanti del supremo
godimento lo porta al limite della sopportazione…poi lui non può evitare
di indirizzare lo sguardo tra le gambe nude della donna, la dove, invitante
ma velata, risiede la fonte di tutti i piaceri, la fica….
Silvia ora sente la carne dell’uccello tendersi ulteriormente, la sente
palpitare sotto le mani, é pervasa da un morboso godimento: le piace
decidere del piacere di lui, la eccita l’idea che la sborrata dipende da
lei, dal suo comportamento, dal suo mostrarglisi, dalle sue azioni, dalle
sue carezze…
Ci siamo, il momento tanto atteso é giunto: una, due carezze e poi, nel
palmo semichiuso, il glande ha un sussulto e schizza diversi flotti tiepidi
di crema bianca che la mano non riesce a trattenere completamente; il
liquido trabocca, invischiando le mani di Silvia, il divano e gli stessi
pantaloni dell’uomo…..
Nell’ istante Silvia ha avvertito che una sorta di corrente sta
attraversando il cazzo in tutta la sua lunghezza, ha l’orgasmo più strano di
tutta la sua vita: gode senza essere toccata e senza toccarsi, solo grazie
alla consapevolezza che lui sta esplodendo grazie a lei !!!
Il godimento del Rossi dura parecchi secondi: le ultime fuoruscite di sperma
dal pene avvengono quando ormai le mani di Silvia hanno abbandonato, forse
un pò precipitosamente, i suoi genitali….. ed é davvero una scena
morbosamente eccitante l’osservare questa eruzione liquida che avviene
spontaneamente, senza ormai alcun aiuto esterno..! E pensare che lui ha più
di sessant’anni…..
E Franco ? é ancora lì, in piedi, vestito di tutto punto, con il sesso che
gli duole da tanto é duro ! eccitato come mai prima gli era capitato
d’essere, é annientato, incapace di agire….. al punto che Silvia, la dolce
mogliettina, si rende conto di questo suo stato e, ancora una volta, da
sfoggio della sua attitudine per la masturbazione, gli si fa vicina ed una
sua mano va ad accarezzarlo tra le gambe: non c’é bisogno d’altro ! Franco
barcolla, si contrae e infine si sborra nelle mutande mentre lei continua
nella palpazione sino a quando la mano le si inzuppa dal seme che,
abbondante, ha trapassato i tessuti….

Leave a Reply