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Francesca: racconto n.328

By 22 Giugno 2022No Comments

328 – L’arrivo di Lina

Era da molto che non avevo un rapporto sessuale con una donna.
Stefano sapeva molto bene della mia bisessualità, con lui Francesca ne aveva parlato fin dall’inizio della loro storia ma nei primi tempi non erano scesi nei particolari. Però un giorno le ha chiesto di raccontargli qualcosa di più. Lui voleva sapere delle esperienze, delle sensazioni che lei provava e come si svolgeva tecnicamente un rapporto lesbo.
Ciò che è parso strano alla ragazza è stato l’interesse notevole di Stefano all’argomento, lui lo giustificava come una conoscenza maggiore per fare degli scatti fotografici artistici.
I particolari di un simile rapporto sessuale Francesca li ha descritti a cena quando era un po’ brilla e quindi si è sciolta nel raccontare anche i dettagli più scabrosi. Nel raccontargli alcune delle esperienze che lei aveva avuto si è accorta che non solo io si era eccitata ma lo era anche lui dimenticando che per molti uomini il sogno erotico più ricorrente è il poter fare sesso con due lesbiche oppure spiarle durante un rapporto.
Poiché erano i primi tempi, lei era indecisa e desiderava conoscere meglio Stefano non pensando che a lui, che era già il suo uomo, potesse passare in mente un desiderio del genere proprio a lei che di sesso lesbico non era certo una principiante.
Di parlare di sesso tra donne è stato lui, con grande sorpresa di lei, quando le ha chiesto di poter assistere ad un rapporto lesbico con un’altra donna diversa da Manù la quale si scopava da tempo quell’uomo in segreto e non frequentemente.
In pratica Stefano aveva due donne, una era Francesca con cui conviveva, l’altra era Manù che sporadicamente si accoppiava con lui soprattutto quando Francesca era da qualche trans a farsi scopare. Anche a Manù aveva espresso il desiderio di vedere due lesbiche fare sesso, ma lei gli aveva risposto che lo avrebbe fatto solo se lui avesse partecipato come terza persona perché lei si riteneva bisessuale.
A Francesca è però venuto il colpo di genio. Si è ricordata di una telefonata fatta due mesi prima con Lina, l’amica di sua madre, la quale le aveva espresso il desiderio di vederla volendole raccontare di persona qualcosa di privatissimo. Francesca in quell’occasione le aveva detto che avrebbe fatto un viaggio apposta per andarla a trovare ma quel viaggio non c’è mai stato. Ora si presentava l’occasione di invitare Lina a venire da lei. Francesca sapeva che Lina aveva un debole per lei che l’aveva sedotta qualche anno prima aprendole una finestra sul vivere il sesso in modo piacevole e soddisfacente nonché portandola a fare sesso per piacere e non per dovere.
Di una visita della donna ne ha parlato con Stefano e lui ha avuto sul momento dei dubbi a causa della differenza di età essendo Lina una donna più che matura ma Francesca l’ha subito rassicurato ma non convinto comunque è riuscita a strappargli il permesso di ospitarla.
“Ciao, sono Francesca. Come stai?”
“Oh, ciao, tesoro! Sto bene e tu?”
La telefonata tra Francesca e Lina è iniziata così ed è proseguita con grande cordialità concludendosi con l’invito di cui Lina è rimasta entusiasta.
“Allora ti verrò a prendere all’aeroporto. A presto. Un bacio, tesoro mio!” ha concluso Francesca.
Il giorno previsto Lina ha viaggiato in aeroplano ed è atterrata senza difficoltà emozionata per il suo primo viaggio in aeroplano. Francesca l’ha subito individuata quando la sua amica è comparsa alle porte scorrevoli degli arrivi. Francesca per l’occasione ha indossato un abito lungo in georgette leggera plissé con pizzo Valenciennes a disegno floreale dalle linee ampie sostenuto in vita da una cintura tessuta abbinata. È un abito molto bello per le occasioni speciali o per incontrare persone altrettanto speciali. Quel vestito non ha maniche ed è bicolore con balza al fondo realizzata in pizzo Valenciennes con motivi floreali, non ha forme definite perché ha linea ampia, scollo a V profondo che si chiude nella vita tra le pieghe, è molto smanicato per far capire che sotto non c’è il reggiseno. Nella parte posteriore c’è la zip che si muove con una preziosa impugnatura, la parte inferiore del vestito è plissettata. Per essere slanciata, Francesca ha indossato dei sandali con tacchi da 10 centimetri con cui si trova molto a suo agio ed ha completato il suo look con orecchini lunghi pendenti luccicanti abbastanza scenografici. Al braccio ed alle mani nessun accessorio se non lo smartphone.
Lina è apparsa con una gonna blu decisamente al di sopra del ginocchio ed una camicetta gialla inserita sotto la gonna sostenuta in vita da una cintura larga di color tortora. Ai piedi scarpe di colore abbinato alla cintura con tacco da 7 centimetri. In viso un trucco leggero che lasciava trasparire la sua felicità di essere libera dall’ambiente di paese ed anche lontana da Mario suo marito. Il taglio dei capelli decisamente sbarazzino le dava un aspetto di donna giovanile con molti anni in meno a quelli che in realtà aveva.
Le due donne si sono abbracciate e guardate negli occhi scambiandosi complimenti per l’aspetto reciproco di buon gusto ed eleganza e poi con il trolley sono andate a prendere un taxi.
Appena arrivate a casa, come ogni buona padrona di casa fa, ha offerto la colazione ed ha proposto di andare in giro per la città ma Lina ha chiesto di distendersi essendosi levata nelle prime ore del mattino per poter affrontare il viaggio.
Francesca l’ha pregata di usare il grande letto dove la notte prima aveva dormito con Stefano. La sua intenzione era di fare sesso con Lina fin da subito. La notte prima si era sgrillettata pensando ed immaginando quel momento.
Lina dopo essersi levata la camicetta è rimasta con solo il reggiseno peraltro molto leggero e di gran marca, non certo quelli molto demodé indossati anni prima quando Francesca l’ha sedotta e per la prima volta si era mostrata nuda.
“Allora, bella mia raccontami!” ha chiesto Lina dando un casto bacio sulle labbra a Francesca, quel bacio significava che la donna non aveva dimenticato la ragazza e che presto avrebbe fatto sesso con lei ed poi ha aggiunto “Com’è che non stai più con Alberto? Eppure era un grande amore e facevi sesso con soddisfazione, mi pare, vero?”
“Tutto è successo ad una festa dove ho conosciuto un uomo che mi ha subito affascinato. Abbiamo cominciato a frequentarci, ma proprio allora anche un mio collega dello studio legale ha cominciato a farmi la corte. Con lui all’inizio parlavamo soltanto, ma io ho sempre avuto la sensazione particolare che tra noi ci fosse qualcosa di più. Lui era sposato e aveva già due figli e sua moglie era incinta del terzo figlio.
Mi sono sentita attratta da lui fin da quando era venuto ed aveva cominciato a lavorare nello studio associato. Quell’uomo è un ragazzo perché è più giovane di me e, credimi, è decisamente un bono pazzesco. Con lui tutte le altre facevano il filo ed era sempre un piacere intrattenersi con lui e così ho scoperto che avevamo gli stessi gusti, quindi posso garantirti che eravamo molto in sintonia. Rapidamente le nostre conversazioni sono diventate sempre più confidenziali e quando mi è capitato di sfiorargli il braccio ho sentito che fra noi c’era un qualcosa, come una sensazione particolare, che ci piaceva e mi ha fatto capire che c’era anche un’intesa fisica. Ho pensato che fosse una mia immaginazione, invece ha cominciato a cercarmi sempre più spesso e a raccontarmi i suoi fatti privati tra cui l’essere insoddisfatto del suo matrimonio poiché la sua donna, da quando l’aveva messa incinta, non le aveva più dato n* figa né culo e neanche fatto pompini.
Lui ha ritenuto che lo quella donna lo trascurasse anche sotto altri punti di vista e desse il suo amore solo sui due figli. Mi ha dato da pensare che quella donna fosse il tipo per la quale fosse importante essere la moglie di un avvocato in carriera e che non le importasse che lui la tradisse, altrimenti per quale motivo lui faceva il filo a me?
Quello è stato l’inizio di un periodo.
Anche io ho pensato che Alberto non mi desse più di tanto. Lo vedevo distratto e non sentivo più le sensazioni iniziali che mi hanno portato a stare con lui. Inoltre lui era andato a fare un lavoro importante in un’altra città ed è rientrato dopo oltre 7-8 mesi e durante quel periodo scarse telefonate. Al rientro lui era cambiato e da lì ho capito che con Alberto forse era finito tutto.
Quell’altro giovanissimo collega, invece, mi ha raccontato sempre più particolari del ménage con la moglie e dei due suoi figli. Diceva di non sentirsi amato da sua moglie e di avere la sensazione di non essere importante per lei. In effetti gli mancava la tenerezza e l’affetto di due innamorati. Quella donna era stata la sua prima ragazza e poi sua moglie. Ho pensato che semplicemente fossero troppo giovani quando si sono sposati. Gli ho anche presentato l’idea che il terzo figlio non fosse suo ma frutto di un’altra relazione ovviamente extra coniugale.
Comunque facevo in modo di toccargli la mano o il braccio sempre più spesso, mi sembrava di essere tornata al liceo quando ho sedotto il Angelo, l’insegnante di matematica, lo facevo sempre nei momenti in cui non ci vedeva nessuno e si vedeva che a lui faceva piacere.
Mia cara Lina, ho avuto tanti dubbi e sono stata combattuta a lungo.
Certamente un’avventura con un uomo sposato non era quello che avevo sognato, oltretutto stavo con Alberto però non potevo fare a meno di sentirmi sempre più attratta da quell’avvocato però sono riuscita ad allontanarmi da lui per qualche mese poi ho preso una decisione invitandolo a uscire con me. Quel giorno sua moglie è rimasta a casa poiché era a sole quattro settimane dal parto.
Non appena l’ho visto ho avuto un colpo perché ho capito che nella nostra amicizia c’era stato un progresso. Lui è stato splendido e la serata è stata splendida. Eravamo molto felici ed allegri, di sicuro il vino ha contribuito al nostro buon umore. lui faceva di tutto per stare attaccato a me e ad un certo punto ha preso la mia mano incrociando le mie dita con le sue facendomi dimenticare tutto il resto e poco dopo mi ha baciata.
Me l’aspettavo ma forse non ci speravo. Quando le mie labbra hanno toccato le sue mi è sembrato tornare indietro di qualche anno. Il bacio è stato intenso ed esigente e mi ha dato conferma che provava per me quello che io provavo per lui.
Debbo confessarti che abbiamo passato il resto della serata avvinghiati l’uno all’altra fino a notte fonda.
Io volevo di più ed anche lui lo voleva ma una telefonata della moglie ha rotto la magia di quel lungo meraviglioso momento quindi ci siamo salutati con un bacio e ci siamo dati appuntamento all’indomani in studio.
Prima di lasciarmi ha scritto un messaggio alla moglie per rassicurarla dicendo che stava tornando a casa.
Poi mi ha detto che era innamorato di me.
Due giorni dopo mi ha detto che non ce la faceva più a resistere e che voleva stare con me e si ha inventato la scusa con la moglie che aveva un problema col computer e che quindi avrebbe dovuto trattenersi in studio fino a tardi, in realtà è venuto a casa mia dove prima abbiamo semplicemente chiacchierato sul divano sorseggiando un limoncello ma in realtà sapevamo entrambi quello che stava per succedere. Lui si è rivelato un timidone come pochi ma io percepivo la sua carica erotica. Per farla breve ti dico che volevo farmi scopare da lui, lì, immediatamente senza pormi tanti problemi ed ho iniziato ad accarezzarlo, prima sulle mani e sul viso, poi ho passato le mie dita su altre parti del suo corpo. Lui con un gemito di piacere ha cominciato ad accarezzarmi anche lui e così abbiamo scopato e fatto sesso per molte ore”
Francesca nel suo raccontare ha avuto un attimo di pausa, che Lina ha rispettato, per ricordare quelle ore poi ha ripreso.
“Lina mia, lui è stato fantastico, avresti dovuto vederlo! Era così eccitato, così pieno di passione! È tornato a casa sua solo nelle prime ore del mattino.
Dopo quella notte non ho avuto più dubbi su di lui. Non avevo altri amori e mi è venuto semplice stare con lui anche se ciò significava avere una relazione segreta ed essere la sua amante ma ciò mi stava bene perché potevo avere altre esperienze con uomini e donne senza avere vincoli con qualcuno.
Certo che avrei voluto conoscere la moglie e magari lesbicare con lei”

Lina ha ascoltato Francesca con attenzione e l’ha accarezzata infilandole le mani nelle ampie aperture del vestito sotto le ascelle per arrivare alle tette con lo scopo evidente di palparle e stringere fra le dita i capezzoli.
Se la prima volta, anni prima era stata Francesca, ora è Lina a chiederle senza parlare di fare sesso.
I capezzoli di Francesca si sono induriti e la fighetta si è inumidita pensando già a quando avrebbe potuto gustare la figa della sua amante.
In quei momenti Francesca ogni tanto ammutoliva e lo è anche ora a causa della crescente eccitazione ma Lina, diventata in questi ultimi anni esperta di sesso, ha voluto rallentare la corsa verso un loro probabile accoppiamento lesbico ed allora le ha chiesto che fine avessero fatto le sue voglie lesbiche. Francesca ha risposto così.

“Non avrei mai pensato di provare un’esperienza sessuale lesbo anche perché ero soddisfatta di lui.
Tutto è cambiato quando sono andata nella mia nuova casa ed è stato lì che ho conosciuto Rebecca che al tempo aveva 25 anni con cui da subito si è stabilito un piacevole rapporto di confidenza ed amicizia.
Le prime settimane siamo state bene insieme, siamo uscite spesso e ci siamo godute anche qualche momento di divertimento ed all’improvviso ho sentito che c’era qualcosa di più che mi legava a lei anche perché la confidenza è diventata notevole e tra di noi non c’era più alcuna timidezza o riservatezza.
E così una sera Rebecca è andata sotto la doccia mentre io ero stesa sul divano a guardare la tv. Lei è uscita dal bagno totalmente nuda per poi andare in camera sua mostrandomi, anche per pochi istanti, quel suo magnifico corpo in qualche parte decorato da dei tatuaggi. Per me è stata un flash incredibile, da quel momento non ho fatto altro che pensare e ripensare a quel suo corpo provocante ed eccitante.
Non sono riuscita a fare a meno di pensarci anche nei giorni successivi e, non so se sia stata una coincidenza oppure una mia mania, ho visto che lei più volte da me si faceva vedere nuda.
Finalmente Rebecca si è accorta dei miei sguardi pieni di voglia e così ha deciso di venire nella mia camera solamente con una t-shirt con la scusa di farmi una domanda. Era una scusa per esibirsi con la figa in bella vista ed io con piacere sono caduta nel tranello.
Io ero a letto ed avevo le mani tra le cosce. Lei senza dire una parola si è infilata sotto le lenzuola al mio fianco, si è levata la t-shirt ed io ho levato il lenzuolo per vederla completamente nuda e lasciarmi prendere dal suo corpo decisamente affascinante che mi ha fatto eccitare tantissimo. Subito dopo, non è stato bisogno di chiedere, abbiamo iniziato a baciarci con passione e mi sono lasciata andare ad un forte desiderio di lasciarci travolgere dal piacere che è sempre bello vivere.
I nostri baci sono stati lunghi e lei mi ha accarezzato le parti intime e tra un bacio e l’altro sono riuscita a spogliarmi ed è stato così che ci siamo ritrovate completamente nude a baciarci e toccarci su tutto il corpo, figa compresa”

Raccontando i particolari del suo primo incontro con Rebecca, Francesca stava dando a Lina, indirettamente, indicazioni su cosa fare e che cosa le sarebbe piaciuto che facesse in quel momento ed ha proseguito nel racconto.

Io ho ripreso a girare per casa nuda e così ha fatto anche lei e con il tono più rassicurante che potessi avere le ho spiegato “Guarda che certe volte sono gelosa come un fidanzato e sempre come un fidanzato sono attratto in modo pazzesco dal tuo fisico. Forse sarà anche sbagliato per gli altri ma non per me”
Rebecca guardandomi negli occhi mi ha confessato una cosa a cui non avrei mai creduto “È da un po’ di tempo che sono attratta da te ma pensavo che tu non ricambiassi le mie attenzioni così ho voluto giocare anche quest’ultima carta prima di perdere tutte le speranze. Proprio a causa di questa mia attrazione nei tuoi confronti, poiché non sono più vergine, ho cercato di ingelosirti scopando con dei maschi ma non facendo di tutto”
Non potevo crederci.
Rebecca con quel fisico che ora vedevo anche io, era sempre attorniata da bellissimi ragazzi non aveva mai avuto rapporti orali.
A quelle parole mi sono avvicinata per baciarla sulla testa ma dopo il primo bacio sulla bocca ho avuto un momento di sbandamento e Rebecca mi ha assecondato. È stato così che ci siamo date il primo bacio con le nostre lingue intrecciate a lungo appassionatamente.
Nel frattempo ho iniziato ad accarezzare quelle gambe che per tanto tempo sono state solo l’oggetto di un mio desiderio fino a quel momento proibito, salendo sempre più su ho avuto accesso al suo sedere e l’ho potuto così toccare liberamente e non solo, le ho anche toccato le tette sode nonché quel cespuglietto di peli che incorniciava una figa da favola.
In uno dei rari momenti in cui le nostre bocche si sono staccate, ed hanno terminato la serie infinita di baci, Rebecca mi ha confidato che forse non se la sarebbe sentita di fare “tutto in una sola sera”. L’ho rassicurata dicendole di lasciar fare a me e che mi sarebbe stata libera di fermarmi quando avesse voluto.
Ho così avuto il piacere di finalmente apprezzare le sue parti intime senza dover andare a spiarla. La sua figa odorava di un misto di profumi assai arrapanti, era un incrocio tra un fresco e delicato profumo primaverile e l’aspro odore degli umori che, evidentemente, in preda all’eccitazione la figa aveva già iniziato a produrre lubrificando l’interno della figa.
Non ho voluto gettarmi a capofitto tra le sue cosce ed allora sono partita dal collo, ho proseguito su i suoi capezzoli che sporgevano per oltre un centimetro. Rebecca mugolava mentre li leccavo e li mordicchiavo tenendoli uno alla volta tra la lingua e gli incisivi superiori.
Credimi Lina, lei era in preda ad una eccitazione irrefrenabile che io non facevo niente per sminuire.
Sono scesa poi al suo ventre piatto come una tavola e quando sono arrivata a lambire i radi peli pubici sul monte di venere, l’ha fatta mettere a pancia in giu.
La sua posizione mi ha messo davanti agli occhi uno dei più bei culi che avessi mai visto, di una rotondità perfetta, sodo, bianco come il latte con un meraviglioso solco scuro a tagliarlo nel mezzo ed ero desiderosa e cosciente che prima o poi anche quello sarebbe stato mio, come tutto il resto del corpo, e che l’avrei leccata a mio piacimento.
Aveva un sapore fantastico e il leggero ondulare del bacino col quale assecondava le mie leccate mi eccitava ancora di più. Stavo baciando e passando la lingua nel solco delle natiche ed allargandole con le mani sono arrivata fino al buco del culo forzandolo leggermente con la lingua. Il suo ansimare rendeva bene l’idea del grado di eccitazione che lei aveva raggiunto.
Sono scesa al perineo, quella zona che separa esternamente la figa dal culo, e poiché sapevo per esperienza personale essere piena di terminazioni nervose ho titillato quella zona con la punta della lingua nella speranza che le dessi un piacere indicibile, e così è stato. Rebecca per soffocare le urla di piacere ha tenuto in bocca, mordendolo, il lenzuolo ed ha allargato oscenamente le gambe affinché potessi leccarle meglio le parti intime.
Dopo alcuni minuti nell’avvicinare il naso alla figa ho respirato l’odore degli umori vaginali che aveva preso il sopravvento sugli altri.
L’ho leccata per parecchio tempo con Rebecca sempre in quella posizione che mi ha consentito di penetrarla leggermente tra le grandi labbra con la punta della lingua. Dalla sua figa è colato un mix di saliva ed umori che mi ha fatto impazzire ma non volevo affrettare i tempi, anzi, avevo già deciso che quella sera, a meno che non me l’avesse esplicitamente richiesto lei, non avrei fatto sesso con l’uso di qualche dildo, di cui tu sai, ma mi sarei accontentata di farle provare il sesso.
Quando l’ho vista totalmente presa, ho deciso che fosse il momento di farla arrivare all’orgasmo e l’ho rigirata a pancia in su fiondandomi sul suo clitoride: non ci ho impiegato più di 2 minuti.
Sono stata costretta a tenerla ferma per i fianchi con tutte le mie forze perché si muoveva in modo frenetico conseguenza di sensazioni mai provate prima ed una voglia repressa per tanto tempo che ora esplodeva.
Fortunatamente si è resa conto di non poter strillare forte ed a lungo ed allora ha stretto fra i denti il lenzuolo ed ha affondato il viso nel cuscino. Ho sentito solo una specie di sospiro urlato solo nel momento dell’apice del piacere e poi, dopo vari scuotimenti disarmonici, si è bloccata con gli occhi spalancati e fissi ferma immobile sul letto ed il corpo rigido.
Non ricordavo di aver mai visto una ragazza comportarsi così e per alcuni istanti ho avuto paura che avesse avuto qualcosa, come minimo uno svenimento, ma poi mi sono avvicinata al suo volto per vedere se respirasse e lei è stata pronta, anche se stremata, ad accogliere la mia lingua nella sua bocca per poter assaporare il gusto dei suoi succhi.
“sei stata proprio una bella stronza!” le ho detto e tra di noi c’è stato un bacio più appassionato del primo.
Al termine le ho detto che per quella poteva bastare ma che anche lei avrebbe dovuto fare qualcosa per me. Rebecca ha detto di esserne più che felice di farlo.
Infatti appena ripresa ha dato inizio ad una leccata di figa concentrandosi sul grilletto.
Le ho ordinato di prenderlo in bocca e lei ha ubbidito senza la minima protesta dandomi una lezione di sesso orale.
Mentre mi leccava e titillava il clito l’ho guidata amorevolmente suggerendole cosa fare, dove leccarmi, quando muovere e dove mettere le mani e quando, invece di succhiare e basta, l’ho pregata di bere tutti i miei umori. Rebecca non ha fatto una piega ed ha proseguito il suo lavorio mettendoci tutta la sua buona volontà. Dopo qualche minuto, avvertendola prima, le sono venuta in bocca e non ha fatto cadere neanche una goccia dei miei preziosi umori vaginali.
Ho dovuto ammettere che era stata brava nel leccarmi e succhiarmi.
Prima di dormire ci siamo fatte una doccia insieme e poi ci ci siamo addormentate abbracciate completamente nude”

“Francesca, dimmi una cosa: come ti toccava? Ti ha tenuto per molto tempo la punta della lingua sul grillettino? Tu non hai gridato?”

La risposta alle domande da parte di Francesca è stata la seguente.

“Lei toccava la mia figa in maniera delicatissima e del tutto sensuale facendomi venire una voglia matta di averla e di fare l’amore con lei. Il sesso con Rebecca non è mai stato così bello come quella volta.
Da allora spesso, a casa, ci siamo concesse molti momenti di intimità e passione con sana sensualità.
Difficilmente una delle due è stata in grado di resistere al richiamo del fare sesso perché i nostri afrori sono entrati nei nostri nasi ed io mi sono inebriata del profumo particolare della sua pelle.
Le ho leccato il collo, dopo averle spostato i lunghi capelli sciolti, sono scesa alle tette e sono andata all’ascella sinistra. Lei mi ha guardato ed ha guardato il lavoro della punta della mia lingua che ha proseguito la seduzione scorrendo sull’avambraccio in giù e poi all’insù finendo nuovamente nell’incavo dell’ascella da cui sono partita pe percorrere tutto il suo fianco.
Rebecca ha avuto i brividi e sento le sue prime parole nel dirmi proprio questo così come ora tu, Lina stai facendo con me.
Mi sono fermata e l’ho guardata vedendo nel suo viso uno sguardo famelico e quegli occhi che dicevano “Ti voglio”
Le ho sorriso rispondendo senza parole che ero d’accordo ma ho proseguito a fare il mio lavoro su di lei continuando a stimolarle il fianco. Rebecca si è girata offrendomi il sedere ma sono salita verso al suo collo percorrendo la via delle vertebre. Ho sentito solo il suo respiro affannato e le sue difese abbassarsi sempre di più permettendomi di poterla toccare ovunque. Ne ho approfittato per andare a toccarle la figa prima con le dita di una mano poi anche con l’altra con cui le ho aperto le grandi labbra e poterle titillare il grilletto ben sviluppato e già fuori dalla custodia. Non mi aspettavo che questa manovra la eccitasse tanto. Lei ha inclinato la testa all’indietro arcuando il busto mettendo in avanti le tette con i capezzoli verso l’alto. Erano durissimi e l’areola l’ho vista in rilievo, forse le tette non erano ancora quelle di donna matura.
L’ho sgrillettata e lei ha gradito enormemente agitandosi ma senza mai muoversi per fermare quei miei gesti sulla sua figa che ho anche esplorato nei primi momenti con un dito e poi sono riuscita a metterne tre.
Mi sono portata quelle dita alla bocca così come mi aveva insegnato Mirta e mi sono goduta il suo sapore unico.
Il suo primo orgasmo davanti a me è stato incredibile.
Sono stata dolcissima con lei. Ad orgasmo avvenuto, mi ha detto che non si sarebbe mai dimenticata le sensazioni provate quella sera e le ho risposto che anche per me sarebbe stato così.
Sono stata dolcissima, attenta ad ogni suo respiro, ho capito cosa voleva e come lo voleva.
Le sensazioni sono state tante ma una in particolare che cresceva, cresceva e cresceva ancora. Mi ha detto che ha sentito come un fuoco che la bruciava da dentro.
Rebecca ha tentato di fermarmi perché non capiva cosa le stesse succedendo e io avevo paura che se fosse andata oltre si sarebbe messa a gridare facendosi sentire fuori di casa.
Ora a ben vedere sono stata una sciocca. Lei è la mia donna che quando ho necessità mi aiuta sempre lasciando tutto. È lei che ho amato ed in fondo amo ancora e che mi ama.
Devi sapere, cara Lina, che con lei il sesso lesbo è diventato così magico da poter vivere con serenità e felicità con la mia sexy coinquilina e ne abbiamo provate davvero di tutti i colori”

Lina ha ascoltato attentamente il quasi monologo di Francesca.
A metà del racconto si è levata la gonnellina e poi anche il reggiseno, ha infilato una mano sotto delle mutandine brasiliane di gran classe e Francesca ha notato che si stava sgrillettando.
Alla ragazza non è restato che levarle proprio le mutandine e toccarla ovunque facendola arrapare più del solito mentre le dita giravano e sfregavano freneticamente sul clitoride.
Infine Lina è venuta irrigidendosi, restando a bocca aperta anche lei, per fare dei profondi respiri e, nel momento del massimo piacere dell’orgasmo, ha spinto velocemente il bacino avanti e indietro come se dovesse scopare con qualcuno.

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