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ARRIVANO I NONNI
Come era nell’aria, i nonni vennero a passare una settimana a Milano. Erano giovanili, intorno ai sessant’anni, ancora giovani, pieni di interessi e stavano bene economicamente, facevano viaggi per divertirsi. Portarono parecchi regali ai nipoti e una collana di giada a Ada, uguale a Enza, un servizio da scrivania ai figli Pino e Lucio. I fratelli non dissero nulla della diatriba che aveva interrotto la frequentazione fra le due famiglie, si limitarono a comunicare che Enza, con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico, aveva molti compiti da correggere. Lucio pur abitando a Varese, si faceva vedere spesso. Era un politico con orari flessibili e una macchina con autista a disposizione. I primi giorni furono tranquilli, poi si ruppe il ghiaccio e i nonni cominciarono a fare domande sull’andamento della casa, Pino aveva un appartamento molto grande e aveva potuto ospitarli, mettendo a disposizione la grande camera degli ospiti. Anna cercava di essere attenta e prudente, andava a scuola e studiava. Purtroppo aveva preso il liceo classico, un indirizzo troppo difficile per lei, in latino e greco, non riusciva a prendere facilmente una sufficienza. Avvenne il disastro per una versione di latino, venuta dopo il tre che l’aveva fatta punire dalla zia Enza, un due addirittura, aveva consegnata in bianco e doveva portare la firma dei genitori, avvisati di questo votaccio, con una nota sul diario. Non sapeva chi poteva essere il più clemente, ma la nonna impicciona andò a frugare nel suo zaino e trovò la comunicazione della professoressa. “Brava – disse la nonna – mica è da tutti prendere due a una versione” Anna diventò rossa, prese lo zaino con i suoi libri e si rifugiò in camera sua. A pranzo, i genitori erano a un pranzo di lavoro, Ada aiutava il marito nei suoi importanti impegni. Erano a tavola Anna, nonni e fratelli, la nonna disse la notizia, voltandosi verso Anna:” che dici un due, vogliamo festeggiarlo?” Il nonno volle sapere di cosa si trattava e la nonna disse del voto preso da Anna. I fratelli dissero che non sapeva nulla, nel pomeriggio davano alla sorella un aiuto nei compiti, ma dissero pure che non poteva passarla liscia, un due era bocciatura sicura e Anna stava due anni indietro, meritava una punizione e non potevano aspettare i genitori che sarebbero rientrati tardissimo. Il nonno disse alla moglie:” Tu hai saputo del voto, a te tocca pensare a una punizione” Anna sentì un brivido, inutile girarci intorno, si sapeva che sarebbe stata sculacciata come una bambina piccola. Bisognava vedere quando e dove. Disse con voce tremante: “ Nonna come mi punirai?” La donna la guardò dall’alto dei suoi bei vestiti firmati e dei suoi gioielli: “ Come quando eri piccola, sculacciate sul tuo bel culetto completamente nudo” Anna aggiunse .”Abbiamo finito di mangiare, se vuoi andiamo in camera mia e mi punisci. Me lo merito” I nonni si misero a ridere: “ In camera tua? Senza che nessuno ci veda? Non ci pensare neppure, avrai la tua razione qui, davanti ai tuoi fratelli e ringrazia che non chiamiamo qualche estraneo, un amico, una vicina, un parente. “Ce la vedremo fra noi.” disse i tuoi fratelli e tuo nonno, che mi aiuteranno” Anna aveva il viso porpora.” Ma io sono grande non puoi farlo, magari sui vestiti…” Tutti risero, per prima i fratelli che da parecchio non vedevano il bel culetto di Anna e il nonno che era uno sporcaccione. Si alzò da tavola e tornò con uno strano arnese, una frusta, costituita da un manico di legno più o meno lungo attaccato a una striscia a serpentina fatta di cuoio intrecciato. Se la mise vicino sul tavolo ancora apparecchiato. I fratelli cominciarono a ridere e il nonno disse: “ Questo è sempre lo stesso, pure vostra madre lo ha provato, belle scudisciate sul culo nudo, presente lo zio Lucio che si divertiva un mondo e la teneva ferma con la pancia in giù. Il nonno continuò rivolto ai nipoti, le donne vanno punite con questo. E continuò:” Ha avuto il coraggio di raccontarvelo? sdraiata sul divano, con le mutande completamente tolte a prendere dieci scudisciate.” La nonna intervenne” Ora pensiamo a Anna. Il nonno ridendo continuò.” Con l’aiuto di Lucio, abbiamo messa Ada sulle mie gambe e l’ ho sculacciata a culo nudo, guardandola attentamente nelle parti più intime, Le donne vanno punite sul culo nudo, ma devono stare a pancia in sotto, angolo retto, con la fica esposta agli occhi dei presenti. Ora pensiamo a Anna. Che dici moglie come puniamo questa somara?” La nonna rispose:” Come hai fatto qualche anno fa al parco perché aveva detto una parolaccia. Ti ricordi?” Il nonno subito rispose: ”Certo, eravamo in un prato erano le quattro c’era luce e lei non si è accorta che ero alle sue spalle, ha detto una parolaccia grave. L’ho presa, era un fuscello allora, l’ho messa a angolo retto, e tu le hai tirato su la gonna, poi io le ho tolto del tutto le mutande, lasciandola nuda davanti a un capannello di gente” La nonna rideva e aggiunse. “ il bello era che la gente come solito vedeva un gruppo di persone, si avvicinava, saranno diventati una trentina fra uomini, donne e ragazzini, amici di Anna. E lei col culetto nudo a prendere sculacciate, pregando di graziarla” I fratelli ridevano, non sapevano di questo episodio. Uno di loro chiese .”Che dicevano?” La nonna non si fece pregare: ”Di tutto, – guarda è Anna, col culetto scoperto, apre le natiche e si vede il buchino. E perché non vedi in che è in una posizione che le scopre la cosina? Una signora disse- Strano a quell’età hanno già i peli, invece lei è senza. Meglio aggiunse un uomo, così si vede meglio. La cosina spalancata, rosa, che vergogna” La nonna rideva e i fratelli sghignazzavano. La nonna continuò:” Il giorno dopo, quando sono andata a prenderla era lo zimbello di tutti, le andavano dietro dicendole che avevano visto tutto, e lei piangeva. Ma ora basta, è stata graziata fin troppo, prepariamola. Il nonno chiese ai fratelli, di aiutarla a spogliarla. Si avvicinarono e le tolsero il vestito e il reggiseno. Il nonno disse: “ Le mutande le tolgo io, ma voi tenetela ferma. Anna si muoveva e il nonno, la sculacciò forte sulle natiche: ”Ferma, tanto, in un modo o in un altro facciamo quello che abbiamo deciso. I fratelli la immobilizzarono e il nonno le tolse le mutandine, ultimo indumento: “Ora giratela e aprite le natiche. È tanto che non vedo quel buchino, tanto carino. I fratelli obbedirono, Il nonno guardò nel solco, e disse:” Mi pare che una ragazza di vent’anni, dovrebbe essere più pulita, questo solco è stato lavato di corsa, stamattina, avevi fretta di andare a prendere il tuo due in latino? I fratelli sghignazzarono a vedere quei bei meloncini, non proprio freschi:” Ogni giorno ne sappiamo una di Anna, pure che ha il culetto sporco; Ma non ti vergogni? Il nonno intervenne; “ Poco male, andate e mettetela nella vasca a quattro zampe, ci pensiamo noi a pulirla bene e soprattutto a farla vergognare, la laviamo con le nostre mani. Mettiti comoda” e i fratelli obbedirono, mettendola nella vasca. Piangeva e cercò di scappare. Il nonno la sculacciò sulle natiche, arrivò la nonna e con lo scudiscio, le diede quattro o cinque colpi lasciandole striate rosso fuoco. I fratelli la tenevano ferma, il nonno si inumidì la mano col sapone liquido e chiese ai nipoti di tirare su le chiappe. La insaponò per bene, nel solco del culetto, girando bene sul buco, poi la insaponò sulla fica senza vergogna alcuna strofinava e ogni tanto guardava la fica aperta. La spalancò aprendo le labbra e comparve il clitoride, lungo e duro:” La mia troietta ha la fica bagnata, laviamola meglio, questa porcellina” La nonna si avvicinò e le diede alcuni colpi; “Sporcacciona non sai neppure lavarti, guarda la fica spalancata, si rivolse ai nipoti. Voi che fate, non guardate questo bel fiorellino? I fratelli si chinarono sulla vasca da bagno.” Il suo culetto per noi non è una novità, i nostri genitori la sculacciano sempre a culetto nudo, ma così da vicino non l’avevamo mai vista. Presero il braccio della doccia e la sciacquarono dal sapone, ridendo delle sue nudità. Il più piccolo dei fratelli disse;” Sai che zia Enza l’ha sculacciata a nudo fuori del balcone, dopo aver richiamato l’attenzione dei condomini del piano di sopra? Il nonno si mise a ridere, “Non è nulla, se sarò bocciata vengo a darle una sculacciata a nudo dopo averla portata al cancello, quando tornano tutti da scuola e dal lavoro.” Prese un’ asciugamano e chiese ai nipoti di mettere fuori Anna dalla vasca. L’asciugò soffermandosi sulla fica e sul culo, adesso profumava e lui la guardò nel buco, e chiamò i nipoti per mostrarlo. I ragazzi ridevano e il più piccolo le mise un dito vicino. Lei ebbe paura che si accorgesse, che da lì non era più vergine, si girò di scatto, Il fratello pensò si stesse ribellando e preso lo scudiscio la colpì più di una volta lasciandole lunghe striate rosse. Il nonno chiese ai nipoti di riportarla in salotto e metterla a pancia in giù sul divano. Anna piangeva e lui si avvicinò e diede qualche bacino sulle natiche così maltrattate.” Basta con lo scudiscio. Ognuno prenda una gamba e l’allarghi. I fratelli subito ubbidirono e la nonna si avvicinò aprendo le labbra della fica. Il nonno disse, un fiore di pesco” E rise. Ma al nonno serviva un momento particolare, era un po’ come Lucio. Si sedette su una sedia, fece un segno e i nipoti le misero Anna sulle gambe, nuda, ma fresca e pulita. Lui la sculacciò forte, “Dimmi che studi” Anna con la voce di pianto disse quello che il nonno voleva. Ho pensato, senza coinvolgere nessuno, ho cinque amici, ,ex colleghi di lavoro li faccio venire e ti sculaccio a culo nudo davanti a loro. Sono persone fidate, ma tu non sai che ho un vizio. Lei era a pancia in giù. Lui le mise un dito sulla fessura e l’aprì piano, piano. La fica era spalancata, i miei amici, ti faranno quello che ti sto facendo io adesso. Anna scoppiò a piangere e lui la colpì sulle natiche nude. Oggi fino a quando verranno i tuoi genitori starai nuda, davanti a noi e se vogliamo ti apriamo o lo fai tu, mostrandoci le tue belle cosine. Aspetto la prossima versione, se prendi meno di sei, sai cosa ti aspetta? Anna fece cenno di no, I fratelli erano curiosi: “ Non l’immagini, ti raso i peli della fica, davanti ai miei amici. Tutta la tua cosina rasata, nuda, vedrai che vergogna!

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