Skip to main content
Racconti Trans

LA MIA SECONDA FORMAZIONE EROTICA-PARTE 1

By 16 Giugno 2024No Comments

Questa è la prima parte della mia seconda formazione erotica.

Tutto cominciò alcuni anni fa quando ero studente universitario fuori sede. Per la prima volta lontano dalla mia cittadina di provincia, ero in una grande città e tutto mi sembrava bello ed eccitante. Certo studiavo, ma cercavo anche di godermi i vantaggi della mia gioventù, comprese molte avventure con belle ragazze che venivano da tutta Italia e dal mondo.
Avevo 21 anni e una sera di primavera mi trovo ad una festa a casa di colleghi di studio. Gironzolo tra gli ospiti con un cocktail in mano sperando di trovare una ragazza da portare a letto visto che era qualche settimana che, preso dagli studi, non battevo chiodo. Ecco che vengo attirato da una tipa, mora, alta, bel viso e bel davanzale. E’ vestita con un tubino scuro fino a metà cosce, scarpe rosse col tacco e borsetta bianca. La noto anche perchè, oltre ad essere indiscutibilmente bella, ad occhio ha qualche anno in più della media dei ragazzi presenti e non l’ho mai vista negli ambienti universitari. Incuriosito le lancio qualche sguardo da lontano al quale lei risponde subito e dopo qualche minuto ci stiamo già presentando.
– “Mi chiamo Gianni, piacere”
– “Sono Monya con la Y, piacere”
– “Bel nome. Non ti ho mai vista da queste parti. Sei nuova di qua?”
– “Abito in questa città, ma Ho conosciuto delle nuove amiche che mi hanno portata qui per fare nuove conoscenze…”
Mentre andiamo avanti a chiacchierare piacevolmente, non posso fare a meno di notare la sua pelle ambrata, le sue belle forme e la sua bocca carnosa incorniciata da un bel rossetto brillante rosso chiaro. Dalla scollatura discreta si intravedono due belle tette sode che, ad occhio e croce, non sembrano naturali.
Tra di noi c’è già una bella intesa e noto che mi sorride e soprattutto abbassa lo sguardo ogni volta che la fisso: ormai ho imparato che è un segno inequivocabile che le piaccio. Cerco di approfittarne subito:
– “Vuoi fare un giro del giardino? Lo conosco bene, perchè ci sono stato diverse volte…”
– “Sì, mi farebbe piacere”
Mentre continuiamo a chiacchierare, accenno qualche piccolo contatto fisico sul braccia e sulle spalle che Monya accetta senza dire nulla. Tra una battutina e l’altra sempre più spinta la nostra intesa va sempre meglio e penso che sia ormai fatta. La porto in un punto nascosto del giardino dietro una siepe alta e ci sediamo. Dopo qualche altro sguardo intenso finalmente ci baciamo: un bacio lungo, inteso, profondo con le lingue che s’intrecciano senza mai fermarsi. Le accarezzo dolcemente la pelle morbida e soda del collo e della spalla e Monya risponde appoggiando la mano sul mio petto e la fa scivolare lentamente sulla pancia e per poi sfiorarmi il pacco col dorso. Niente di che perchè sono ormai abituato alle ragazze intraprendenti, ma comunque penso subito “E’ fatta!”. Monya stacca le labbra, mi sorride e stavolta mi accerezza il cazzo attaverso i pantaloni in modo più deciso.
– “Che bello duro che l’hai già”
– “E’ tutto merito tuo, bellezza”
Sorride di nuovo mordicchiando le labbra. Deve avere una voglia matta…
Con gesto deciso Monya mi slaccia cintura e cerniera e mi tira fuori il cazzo già bello duro. Sorride compiaciuta e senza tanti preamboli si abbassa e se lo prende in bocca.
Non mi ritengo un Dongiovanni, ma ho avuto diverse esperienze con ragazze della mia età, più grandi e più giovani, ma credetemi che nessuna mi ha mai fatto un pompino così bello. Lo fa scivolare con sapienza tra il palato e la lingua, lo succhia con una passione che non ho mai visto. Va avanti così alternando movimenti lenti e veloci, ingoiandolo fino in fondo alla gola per poi mordicchiarlo leggermente. Giuro che non ho mai incpntrato una a cui piacesse il cazzo così tanto. Chiudo gli occhi e mi assaporo già la scopata che mi aspetta se saprò goicarmi bene le mie carte. Perdo completamente il senso del tempo, ma questo trattamento dura da almeno 10 minuti quando Monya si stacca dal mio cazzo e mi fissa negli occhi.
Le ricanmbio lo sguardo e noto che ha qualcosa di speciale: è magnetica, profonda, ha una personalità e una femminilità decisa che non ho mai visto in nessuna.
Allungo la mano a palparle il seno: effettivamente è rifatto, ma per me non è un problema. La bacio con tutta la passione che posso, appoggio la mano sulla coscia. Inaspettatamente lei mi blocca la mano, si stacca dalle mie labbra e, appoggiando una mano sulla mia nuca, mi dice dritto negli occhi:
– “Hai capito chi sono, vero?”
Stavolta la sua voce è un po’ più roca e profonda di prima e il suo sguardo ha qualcosa di più duro.
Prima di rispondere, la osservo di nuovo per qualche secondo: le sue mani più grandi del normale, lo sguardo a momenti un po’ duro, il seno rifatto, la voce cambiata…Che non sia una trans?
Deglutisco rumorosamente: che faccio adesso? Cerco di sostenere il suo sguardo, ma dentro di me c’è panico puro. Se le dico di no, faccio la figura dell’idiota, se dico di sì che cosa devo fare? Insomma, non mica gay io! Decido di rischiare:
– “Certo che l’ho capito, che ti credevi?”
Sorride e mi spinge delicatamente la mano a risalire le cosce. In quei pochi secondi penso a mille cose che potete solo immaginare. Quando le sfioro con le punta delle dita il cazzo attraverso il tessuto delle mutandine, provo un brivido freddo: è la prima volta che tocco quello di un altro. Non che non ci abbia mai fatto qualche fantasia erotica, ma farlo dal vero è tuttta un’altra cosa!
Monya con gli occhi mi incoraggia ad andare oltre. CHe posso fare se non seguirla e sperare che tutto finisca al più presto? Spero disperatamente che qualcuno ci interrompa, ma nessuno nelle vicinanze!
Entro nelle mutandine e le afferro il cazzo. Confesso che non l’ho mai fatto, ma mi viene tutto abbastanza naturale. Monya si tira sù il tubino per scoprire completamente le gambe: stavolta non ho scuse e devo masturbarla. Prima lentamente poi ci prendo confidenza e vado un po’ piu rapido: in fondo non è così male.
– “Sei bravo…” sussura chiudendo gli occhi. Trattengo il respiro mentre osservo il suo cazzo tutto depilato crescermi nella mano. Sono letteralmente rapido: è bello. leggermente curvo, un po’ pià largo del mio e soprattutto durissimo. Non mi chiedo più che cosa succederà, anche perchè ci pensa Monya: mi fa inginocchiare a terra tra le sue gambe e mi spinge dolcemente la nuca verso il suo cazzo.
Adesso sono proprio nel panico: che faccio? La situazione è assurda, ma non voglio nemmeno fare una figuraccia, allora cerco di mettere in pratica quello che vedo nei porno su Internet.
Lo scappello del tutto e dò dei colpetti di lingua attorno alla cappella, poi lo lecco dal basso in alto tanto per prenderci confidenza e sperare che qualcosa o qualcuno ci interrompa, ma i rumori della festa sono lontani e sordi.
Ci pensa Monya a spingermi con decisione il cazzo nella bocca.
– “Dai succhiamelo, caro…”.
E così faccio cercando di darle piacere. Cerco di darci impegno e soprattutto di non farle male coi denti. Capisco che sto prendendo un buon ritmo dai suoi mugolii che crescono un po’ alla volta.
– “Sì continua così, sei bravo…” A quelle parole mi sento quasi orgoglioso, anche se sto succhiando un cazzo duro!
Ormai non mi fermo più, mentre lo succhio e assaporo il suo odore, le tocco le palle e le cosce. Più lei ansima e mi incoraggia, più ci metto ritmo e impegno. Ormai non capisco più niente, non so da quanto tempo stia durando, è come se ci fosse vuoto intorno a noi. Monya ansima sempre di più
– “Dai, ti prego non fermarti!” Non ci penso neppure, ma dopo qualche secondo accade qualcosa che cambierà tutto.
Alcune gocce di liquido escono dal suo buchinpo, nenache il tempo di capire che stia succedendo, che Monya mu afferra con decisione la nuca e mi costringe a ingoiare il suo seme che sborrata dopo sborrata mi entra in gola. Cerco di spingermi via, ma la sua presa è più forte! Ha un sapore forte, amaro, acre, mi invade completamente la gola e faccio una fatica ad ingoiarlo. Devo lottare contro una nausea fortissioma, ma per fortuna non dura molto.
Dopo che Monya si è completamente svuotata, molla la presa sulla mia testa e posso finalmente prendere fiato. Non oso neanche alzare lo sguardo, dopo un paio di minuti ci pensa lei ad alzarmi un po’ il mento
– “Bravo, mi è piaciuto. Anche a te?”
– “Certo…” poi mormoro qualche parola confusa che non ricordo neppure.
Un po’ alla volta ci sistemiamo i vestiti e possiamo finalmemte prendere fiato.
– “Per un attimo ho pensato che tu non sapevi che fossi trans” mi dice.
– “No, figurati, l’ho capito quasi subito”.
Monya sorride e mi dà un bel bacio sulle labbra. Tira fuori dalla borsetta lo specchietto e si ridà una sistamata al viso e ai capelli: una donna perfetta insomma. O quasi.
Dopo un po’ mi chiede di accompagnarla all’auto perchè si era fatto tardi. Spero a questo punto che sia tutto finito, ma prima di salire in auto cu pensa al solito lei:
– “Allora vieni da me domani pomeriggio?”
– “A fare cosa?” domanda stupida, infatti lei ride di cuore
– “Non ti va di continuare quello che abbiamo fatto poco fa? Mi sembra che ti fosse piaciuto…” dice con fare tra il malizioso e l’ironico.
– “Certo, che domande, scusa è che ho un po la testa tra le nuvole”.
Ci scambiamo numeri di telefono e indirizzi, ma in cuor mio penso già a quale scusa inventarmi per domani. Per me era più che sufficiemte.
Torno a casa e riamngo nel letto per ore a pensare a una cosa sola: perchè Monya mi è venuta in bocca e non ha fatto lo stesso con me?
Al solito ci pensa lei: a metà mattina, mentre sono a lezione, mi arriva il suo messaggio: “Allora ti aspetto oggi alle 15 da me”.
Non è un’idea, non una domanda, non una proposta: sembra proprio un ordine.

11
andreamix

Leave a Reply