6 parte – romanticismo
Tornando verso casa non parlammo molto. Era caldo e molto umido. L’unico desiderio era di farsi una doccia rinfrescante e di dormire. Prima di arrivare sotto casa sua mi disse Grazie. Grazie di cosa replicai io. Questa sera ho imparato molto. Cosa le chiesi? Le sorrise e disse, più di quel che credi, ma te lo spiego un altro giorno. Ora sono stanca e voglio dormire. La lasciai sotto casa e mi diressi verso casa mia. Nonostante il caldo riuscì a dormire bene. Il giorno dopo non andai all’università. Non c’erano lezioni interessanti e decisi di restare a casa e concentrarmi sulla tesi. Nel pomeriggio mentre mi dibattevo con i libri, mi arrivò un messaggio. Mi vuoi sorprendere questa sera, diceva il messaggio.
Decisi di fare una specie dì picnic.
Organizzai una cesta, una coperta, dei bicchieri a calice, vino bianco e vari stuzzichini.
Risposi, passo da te alle sette in vespa. Abiti leggeri. Sorprendimi anche tu. Di risposta arrivarono solo dei punti interrogativi.
Passai a prendere dei fiori, 3 girasoli esattamente, prima di recarmi da lei. Arrivai puntuale alle sette sotto casa sua. Lei scese, mi diede un bacio sulla guancia e disse, sono pronta. Aveva indosso un vestitino estivo sul giallino con un disegno floreale e delle scarpe da ginnastica bianche. Gli diedi i fiori, ricevendo un paio di occhioni dolci in cambio. Stava veramente bene vestita cosi. Le sorrisi e dissi salta su. Prima di dirigermi verso il luogo che avevo scelto, passai vicino a vari monumenti che con il tramonto assumono un fascino particolare. Da dietro lei mi stringeva e mi disse che Roma era una città meravigliosa. Dopo un breve giro panoramico, lasciammo la città e andammo verso la campagna. C’era una collina dove si potevano osservare le stelle e fare un picnic in tranquillità. Appena arrivammo presi la coperta e la misi per terra. La invitai a togliersi le scarpe e di mettersi comoda. Presi il cestino, mi avvicinai e feci la stessa cosa. Con il cellulare misi un po’ di musica in sottofondo. Aprì la bottiglia di vino. Era tutto bellissimo. Vista da mozzafiato. La luce del giorno che lasciava intravedere le prime stelle e il rumore delle cicale. Le passai il bicchiere di vino e bevemmo un po’. Poi restammo in silenzio ad ammirare tutto quello che ci circondava. Dopo un po’ le chiesi se le piacesse il posto. Con occhi pieni di meraviglia annuì. Le passai qualche stuzzichino che accettò volentieri. Di nuovo disse, grazie di tutto. È veramente magnifico.
Suppongo che non hai mai fatto cose simili, le chiesi. Fece di no con la testa. Le versai altro vino e mi avvicinai a lei. Mi guardava fisso negli occhi e poi la baciai. Restammo a lungo cosi a baciarci.
Poi le presi il bicchiere dalla mano e lo posai sull’erba. La feci stende sulla coperta e mi misi vicino a lei. Continuammo a baciarci e ad accarezzaci. Le accarezzavo il viso e poi piano piano anche tutto il corpo. La sentivo vibrare sotto le mie dita. Mi spostai sopra di lei e iniziai a baciarle il collo. Sembrava gradire molto e mi stringeva forte. Le sfilai le spalline del vestito e scesi lentamente con la bocca in cerca dei suoi seni. Non indossava il reggiseno e fu facile arrivarci. Le sue tette erano belle lisce e sode. Giocavo con i suoi capezzoli che sentivo diventare duri. Li leccavo, succhiavo e mordicchiavo. La sentivo lamentarsi di piacere e continuai per un po’. Poi scesi lentamente verso la pancia e le leccai l’ombelico mentre con le mani stringevo le sue tette. Scesi ancora e alzando un po’ il vestito le baciai le cosce. Dall’esterno verso l’interno. Mi muovevo piano anche se avevo un gran voglia di scoparla subito. Piano piano mi avvicinai con la bocca alla sua fica.
Ecco la sorpresa. Non indossava le mutandine e non c’era l’ombra di un pelo. Con la lingua passai subito sul solco e mi accorsi che era bagnata. Lasciai le tette e con le mai le divaricai le gambe e mi fiondai su quel fiore aperto. Iniziai a leccare da per tutto. Davo dei colpi al clitoride e poi inserivo la lingua dentro la fica. La sentivo godere e ansimare. Mi prese la testa la spinse con forza sulla fica. Non fermati Marco non fermarti. Non mi fermai finché non venne. La sentivo e mi tirava per i capelli. Tornai su e lei mi prese il viso e mi baciò. Disse sai di me. In silenzio continuai a baciarla. Lei scese con le mani e mi apri i pantaloni. Aiutai a sfilarli. Lei mi prese il cazzo in mano e lo porto subito verso la sua fica. Un piccolo colpo ed entrai subito. Iniziai a muovermi dentro di lei che assecondava i miei movimenti. Iniziò a godere di nuovo. Mi sussurrava all’orecchio di continuare. Sono tua, fammi impazzire. Aumentai il ritmo ma mi calmai subito. Stavo per esplodere. Lei se ne accorse e disse di continuare e che saremmo venuti insieme. Ripresi a darci dentro e dopo pochi attimi venimmo insieme. Mi conficcò le unghie nella schiena e per il dolore spinsi più forte e le grido di piacere. Restammo così per un bel po’ finché non sentì colare il mio seme fuori.
Orami era notte e decidemmo di rientrare. La lascai sotto casa e andai verso casa. Arrivato a casa andai sotto la doccia. Mentre scendeva l’acqua pensai a quando era accaduto. Mi venne voglia di Yoko e mi feci una sega pensando a lei.
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?