1. giorno
Passò una settimana senza avere più notizie di Yoko. Una sera mi arrivò un messaggio da parte sua. Non ero sicuro di volerlo leggere e aspettai un po’ prima di aprilo.
Il Messaggio:
Caro Marco,
Per me è arrivato il momento di lasciare l’Italia. Torno nel mio paese. Non mi va di lasciarti cosi. Ti devo una spiegazione.
Mi stavo innamorando di te e ho deciso di darci un taglio in vista della mia eminente partenza. Non immaginino quando questo mi faccia male, ma credo che sia la cosa giusta per entrambi. Tu mi hai insegnato molte cose. Spero che anche io sia riuscita a sia riuscita a lasciarti qualcosa di me. È stata un’esperienza fantastica e la porterò sempre nel mio cuore.
Con affetto Yoko.
Era il colpo di grazia. Risposi al messaggio con un semplice Addio.
Mi sentivo triste, ma forse era meglio così. Chi ci vuole andare in Giappone dissi a me stesso.
Di nuovo un messaggio.
Marco, ti propongo un ultimo scambio culturale. Niente sentimenti, niente effusioni ne romanticismo. Solo passione selvaggia.
Ero curioso. Di cosa parli, le scrissi.
Messaggio: Perversione totale. Italia vs. Giappone.
Non credevo a ciò che stavo leggendo. Non ero sicuro di volerlo d’avvero. So che rivedere Yoko sarebbe stato devastante per me. Non ero sicuro di riuscire a gestire la cosa. Forse era meglio lasciar stare. Ma la voglia di rivederla prese il sopravento e decisi di accettare la sfida.
Le comunicai che ci stavo. Mi rispose che era contenta e che mi avrebbe aggiornato al più presto. Devo organizzare delle cose, scrisse. Aspettai impaziente sue notizie che arrivarono il giorno dopo.
Messaggio: Ciao Marco. Abbiamo tutti il weekend. Lucia si occuperà di Filippo (leggi Spin off Lucia e Filippo). Preparati al meglio. Ti voglio in forma. Baci Yoko.
Lei rispose che
Avevo un paio di giorni e mi preparai al meglio. Decisi per una alimentazione leggera e ricca vitamine, un po’ di allenamento fisico, qualche integratore e una accurata cura del corpo. Sembrava mi stessi preparando per una gara del sesso. Non sapevo cosa mi aspettasse. Morivo dalla curiosità e non stavo nella pelle. I giorni mi sembrava non finissero mai. Per l’occasione andai in un sexy shop e presi diversi articoli. Non ne avevo mai usati prima, ma per l’occasiono potevano tornare utili.
Il venerdì mi arrivò un messaggio. Questa sera alle diciannove da me. Lucia verrà a casa tua. Prepara il tuo amico.
Informai Filppo che sta sera aveva un appuntamento con Lucia, la ragazza di cui gli avevo parlato. Era eccitato e spaventato allo stesso tempo. Cercai di tranquillizzarlo e li diedi qualche dritta sul come vestirsi e comportarsi. Nonostante tutto lo lascia nel panico e mi avviai verso casa di Yoko. Lo ammetto, anche io ero piuttosto nervoso. Avevo fantasticato a lungo su cosa avremmo fatto. Proprio sotto casa sua mi arrivo un messaggio. Le prime 24 ore sei mio, poi cambio.
Iniziai a sudare e mi avviai su per le scale. Suonai il campanello. La porta si aprì. La vidi difronte a me. Era sexy, provocante. Aveva un completo semi trasparente che faceva vedere le sue grazie ed era truccata con colori accesi. Io rimasi a fissarla. Poi lei disse, entra. Mi avvicinai per darle un bacio e mi arrivo uno schiaffo forte in faccia. Chi ti da il permesso di toccarmi disse lei alzando la voce. Era diversa. Non l’avevo mai vista cosi prima. Ma io….Bum altro schiaffo. Fai silenzio ora. Da ora in poi ti rivolgi a me solo con padrona, chiaro!!. Annui con la testa. Bum, arrivò una ginocchiata nelle palle che mi fece piegare in due. Cosa devi dire….Si padrona borbottai da basso. Bene, ora leccami le scarpe. Non ero preparato a questo. Comunque iniziai a fare come mi ordino lei. Era cosi diversa da come la conoscevo. Poi mi prese per i capelli e mi trascinò a quattro zampe verso il bagno. Tirati su. Ora spogliati, piscia e poi lavati. Userai solo acqua fredda. Ero scioccato e anche un po’ intimorito, ma allo stesso tempo eccitato. Avevo il cazzo duro. Lei disse sbrigati. Io la guardai e dissi, Padrona non posso pisciare col cazzo duro. Fai in modo che si ammosci e poi pisci chiaro. Hai cinque minuti da ora per fare tutto, altrimenti te ne farò pentire. L’unico modo era di farmi una sega. Mi sedetti sul wc e iniziai a segarmi sotto il suo sguardo attento. Ci missi un po’ per venire. Non era abituato a farmi le seghe in compagnia. Quando venni schizzai un po’ da per tutto. Lei mi diede una sberla sulla nuca e disse ora pulisci subito o te lo faccio leccare. Subito presi della carta e pulì tutto. Lei mi fece tic tac. Sapevo che dovevo sbrigarmi e andai subito sotto la doccia. L’acqua era gelata ma sopportabile per via del caldo. Poi mi ricordai che non avevo pisciato. Decisi di farla sotto la doccia con la speranza che le non si accorgesse. Quando fini vidi che non c’era l’asciugamano Chiesi padrona dove posso asciugarmi. Lei non rispose e fece cenno di seguirla. Ero bagnato e infreddolito. Arrivammo in salotto e mi ordinò di piegarmi sopra al tavolo da pranzo. Mi mise un guinzaglio al collo l’altra estremità dall’altra parte del tavolo. Mi costringeva a stare piegato quasi a novanta. Poi passo dietro e mi lego le mani dietro la schiena. Con modi molto lenti scese giù e mi fece allargare le gambe. Legò entrambe le caviglie a una gamba del tavolo. Ero completamente sotto il suo controllo e la cosa mi spaventava non poco. Si avvicino al mio orecchio e disse. Da ora in poi puoi venire solo se te lo ordino io, chiaro. Non risposi subito e da dietro mi arrivò una manata sulle palle che erano esposte dato alle gambe divaricate e il busto piegato in avanti. Sentivo dolore ma trovai la forza per dire, si padrona. Molto bene disse lei. Mi accorsi di avere il cazzo durissimo. Se ne accorse anche lei. Fece scivolare una mano da sotto e lo afferrò. Poi si avvicino al mio orecchio e mi disse, ora mungiamo il toro e vediamo quando latte riesce a produrre. Ti ricordo che se vieni la pagherai cara. Iniziò a segarmi con movimenti lenti e poi sempre più velocemente. Stavo sudando e cercavo di elaborare strategie per non venire. Lei era molto abbile e continuo per un po’ con quella pratica. Stavo quasi per venire sul tavolo quando si fermo. Non ci provare a venire sul tavolo mi disse e lasciò la presa. Tirai un sospiro in quel momento e dissi solo grazie. Subito mi arrivò una seconda manata alle palle e che mi fece piegare ancora di più. Grazie padrona. Vedi che impari, disse lei. Si allontano da me mentre ero ancora dolorante. Non riuscivo a vedere dove fosse ma sentivo che stava prendendo qualcosa. Ne approfittai per prendere fiato. Quando tornò da me appoggiò sul tavolo proprio difronte a me una bottiglietta di tee, quelle da mezzo litro con la bocca larga. Io osservavo l’oggetto non capendo a cosa servisse. Fu lei a spiegarmi la sua utilità. Caro il mio torello, questa la riempiamo tutta, non è vero. Sgranai gli occhi. Come avrei potuto. Era mezzo litro. Avevo lo sguardo fisso sulla bottiglia e non risposi. Terza manata alle palle che mi fece emettere un grido e mi accasciai sul tavolo. Ero ancora sofferente e col fiatone, ma dissi si padrona. Ero piegato in due. Lei scivolò sotto il tavolo e con sé la bottiglietta. Non mi ero ripreso che sentì la sua lingua leccarmi tutta la cappella. E di colpo prese a succhiarlo come non ci fosse un domani. Dolore misto a piacere. Si staccò dal mio cazzo e con la bocca andò in cerca delle mie palle. Una alla volta le metteva in bocca come fossero delle olive. Con la mano era tornata a segarmi velocemente. Era fantastico quasi mistico. Dal mio godere si accorse che stavo per venire. Prese la bottiglia e la infilò sul mio cazzo, mentre con la bocca continuava a leccarmi le palle. Esplosi in un modo tale che pensai veramente di averla riempita.
Ero stremato e avevo il fiatone. In quella posizione non era facile riprendersi. Lei uscì da sotto il tavolo con la bottiglietta in mano. La appoggiò davanti ai miei occhi e disse. Non male, ma manca ancora molto. Io era cotto dopo quel trattamento. Dissi solo. Padrona per favore acqua. Lei disse, l’acqua te la devi meritare. Stacco il guinzaglio che mi teneva piegato, anche se le mani e gambe erano ancora immobilizzati. Salì sul tavolo e si spogliò nuda davanti a me. Il suo corpo luccicava come se si fosse spalata dell’olio. Si sedette davanti a me e aprì le gambe. Prima fai il tuo dovere e vedi di farlo bene e poi forse avrai l’acqua, disse con aria di che ha il potere. Fui costretto a piegarmi di nuovo, ma ne ero felice. La sua fica mi inebriava la mente. Iniziai a leccarla da per tutto. Usavo la lingua sul clitoride e glie la infilavo dentro fin dove riuscivo. La sentivo godere e alzando un po’ lo sguardo vidi che si stringeva il seno e i capezzoli. Ad un certo punto si tiro indietro e disse, niente male ma voglio godere. Si girò e si posizionò a pecora davanti a me. Continua mi ordino. Iniziai a baciarle il sedere e poi mi feci strada verso il centro. Le stuzzicai il buchino con la lingua e poi presi a leccarlo. Lei si era infilato due dita nella fica e godeva. Dopo poco la sentì gridare di piacere e si accasciò sul tavolo e io insieme a lei. Avevo la faccia sul suo sedere. Restammo cosi per un po’. Era tutto fantastico e lei era fantastica. Quando lei si alzò, io restai ancora un po’ piegato. Vedevo l’orologio che segnava mezza notte. Erano passate già diverse ore senza rendermene conto. Yoko andò in cucina tornò con dell’acqua. Prima di darmela disse. Ti piace il mio culo vero. So che lo vuoi, ma non ancora. Poi con gli occhi indicò la bottiglia di plastica. Pensando che volevo il suo culo avevo di nuovo il cazzo duro. Lei si avvicinò a me e mi fece bere dalla bottiglia, avendo ancora le mani bloccate.
Posò l’acqua e spari dalla mia vista. Torno con un foulard e mi bendò gli occhi. Io restai immobile senza dire una parola. All’improvviso sentì la sua mano afferrarmi le palle. Era diverso da prima. Era viscida, direi bagnata. Iniziò un massaggio lento e pian piano si spostava verse il mio cazzo duro. Era una sensazione come quando usi un doccia schiuma al mentolo solo che era molto scivoloso. Sentivo dei brividi, ma lei continuo col il suo massaggio. Mi sembrava di perdere sensibilità nelle parti intime, ma allo stesso tempo una grande pulsazione. Sentivo il glande gonfiarsi, quasi ad esplodere. Dopo qualche istante non sentivo più la sua mano. Mi accorsi che si posizionò dietro di me. Iniziò a toccarmi il sedere. La stessa sensazione di umidiccio la sentì intorno al mio buchetto. Serrai le chiappe. Il tentativo fu invano con una lieve pressione mi infilo un dito dentro. Poi due. Mi arrivò una scossa di piacere al cervello. Fu il mio primo massaggio alla prostata. L’altra mano aveva ripreso a masturbarmi l’uccello. Mi sentivo in trance. Iniziai a godere come mai prima. Non so quando durò, ma andò avanti per un po’. Mi strofinava la capella sempre più velocemente e aumentò la pressione dietro. Stavo per esplodere e gridai dio mio vengo. Lei mollo la presa e afferrò la bottiglia infilandola sul mio cazzo. Esplosi. Fu un orgasmo devastante. Sembrava che stessi pisciando da quanto sperma usciva. Facevo fatica a stare ritto sulle gambe. Sentivo che stavo per cadere. Ero distrutto, svuotato e appagato. Lei mi slego le mani e disse appoggiati al tavolo. Cosi feci. Poi mi slegò le caviglie. Avevo gli arti addormentati. Lei afferrò una sedia e mi fece sedere. Stavo per levarmi la benda, ma disse di aspettare. Ero abbandonato sulla sedia senza forze. Sei si sedette su di me e mi bacio profondamente. Poi pian piano scivolò giù e prese a pulirmi il cazzo con la bocca. Ogni piccolo contatto mi faceva tremare. Quando finì mi fece levare la benda. Mi guardava sorridente. Sei stato bravo e spero ti sia piaciuto. Poi mi mostrò la bottiglia. Il livello era molto più di quello che credevo. Per oggi può bastare disse. Io feci un cenno con la testa. Vado a preparare qualcosa da mangiare. Ti serviranno forze per domani. Ma chi pensava al domani. Mangiammo e andammo a dormire quando era quasi l’alba. Una sola domanda mi rimbombava nella testa. Chi era quella ragazza? Chi era Yoko……
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?