Entrai in bagno e chiusi la porta a chiave. Mi guardai allo specchio e non riconoscevo più la Adèle che sono sempre stata. Nel giro di poco più di due ore mi ero trasformata in una schiava incapace di resistere alle sevizie di un porco sconosciuto fino a poche ore prima. Continuavo a ripetermi, ma cosa è successo? Come è potuto succedere? Non ho mai trasgredito una sola volta in vita mia e ora mi ritrovo piena di piscio e sperma e….mi rendo conto che mi piace! Si, mi piace da morire. Mi accarezzavo i seni appiccisosi di urina e mi succhiavo le dita sempre guardandomi allo specchio, poi scesi la mano sulla mia fica zuppa di umori. Iniziai a masturbarmi senza pensare a niente. L’unica cosa che volevo era essere sua, anima e corpo.
-“ ti ho detto di lavarti, non di farti bella. Muoviti che non ho finito con te” mi intimido’ bussando alla porta
-“ si mon maitre, vado subito”
Mi infilai in doccia e cercai di rilassarmi e ritornare in me ma il getto sulla mia fica fece esattamente l’effetto contrario. Aprii le grandi labbra e indirizzai l’acqua sul mio clitoride gonfio.
Cominciai a gemere chiudendo gli occhi e mi vennero in testa delle immagini che fino a prima non avrei mai potuto immaginare. Vedevo mia figlia intenta a prepararsi per uscire, poi lui che entrava in bagno. Le ordinava di inginocchiarsi e tirargli fuori l’uccello ancora moscio. Lei eseguiva. Come sue madre. Come nei video che guaradavamo.
Gemetti ancora più forte e pronunciai ad alta voce “pisciagli in bocca a quella puttanella mon maitre poi rimpigli l’utero con il tuo cazzone”
Stavo immaginando mia figlia che godeva come una cagna mentre quel grosso cazzo gli slabbrava la sua fichetta depilata…..
“si cosi, scopatela per bene sul lavandino, guarda come gli piace alla troia, è come sua madre e saremo per sempre tue…..oddio siiiii vengo……….aaaaaaahhhhhhhh siamo le tue cagne siiiiiiiiiii”.
Continuai ad ansimare per qualche secondo mantenendo il getto sulla mia fica aperta, ero in estasi e allos tesso tempo incapace di capire il pechè di quei pensieri scabrosi su mia figlia.
Mi asciugai velocemente e mi pressai per eseuire gli ordini del mio padrone.
Era seduto sul divano intento a finire una chiamata “si, come le ho detto ho ricevuto un’offerta di una signora che è pronta a pagare anche di più rispetto a quello che chiedevo quindi l’appartamento è andato. Arrivederci”.
Ero felice. Finalemente avevo trovato una sistemazione per lei ma forse non era quello che desideravo di più in quel momento.
Restai nuda davanti a lui aspettando che mi dicesse qualcosa ma rimase a fissare il telefono scrollando lo schermo con il pollice. Dei secondi interminabili nei quali sorrideva senza che potessi capire il perché. Ma non mi ci volle molto per scoprirlo.
Mi guardo’ e giro’ lo schermo varso di me. Sbiancai di colpo quando vidi l’immagine impressa.
-“niente male tua figlia. Proprio una bella fica, non vedo l’ora di conoscerla”.
Era una foto di quest’estate presa durante le vacanze. Era in piedi su uno scoglio con un mini bikini molto fine. Si vedevano molto bene le sue forme e soprattutto i capezzoli che quasi bucavano la parte alta del costume.
-“ brutto bastardo lei non la devi toccare, hai capito? Faro’ tutto quello che vuoi ma lei non dovrà sapere mai niente, altrimenti…. ”.
Non si scompose più di tanto e sempre con il suo sorriso sarcastico rivolse il telefono verso di lui. Apri’ un’altra applicazione e lo rivolse nuovamente verso di me.
-“altrimenti cosa troia….ti sei forse dimenticata che ho messo delle telecamere dotate di microfono dappertutto? Vuoi forse che facciamo sapere a tua figlia che ti masturbi immaginandola a pecora sul lavandino mentre me la sbatto e le piscio in bocca?”.
Si mise una mano nei pantaloni e tiro’ fuori il cazzo già duro e inizio’ a segarsi lentamente riguardando la foto.
Non dissi niente. Ero incapace di ribellarmi e abbassai di nuovo lo sguardo in direzione della sua verga.
-“che c’è puttana, non dici più niente? Non alzi più la voce? Questa sera ceneremo qui tutti e tre. Gli racconterai tutto quello che è successo e vedrai che vi faro’ una bella sorpresa se riuscirai a essere convincente”.
Ero pietrificata e non avevo scelta se non quella di dire tutta la verità. Avrei potuto perdere tutto o al contrario, vivere una nuova vita. Forse quella che avevo sempre voluto.
Mi misi in ginocchio, ai suoi piedi. Gli abbassai completamente i pantaloni e comnciai a segarlo guardandolo negli occhi
-“gli raccontero’ tutto mon maitre. Saprà ogni cosa di quello che è successo oggi pomeriggio e ti prometto che non avrà altra scelta se non quella di accettare di essere sottomessa. Saremo tue, due cagne a tua completa disposizione”.
Abbassai la testa e cominciai a leccargli i coglioni di nuovo gonfi di sperma. Lentamente passai la lingua sulla sua lunga verga fino alla cappella e iniziai a succhiarlo, gemendo come una cagna. Mise una mano sulla nuca e spinse forte per ingoiare quella stupenda mazza fino ai coglioni.
Mi blocco’ la testa per qualche secondo….non riuscivo più a respirare ma volevo che che quel momento non finisse mai, poi tirandomi per i capelli mi fece risalire.
Ansimavo e sbavavo “ti prego, maitre, soffocami ancora”, lui mi tiro’ ancora più su la testa e mi sputo’ in faccia…poi mi mollo’ un ceffone. Un altro. E un altro ancora.
Piangevo dal dolore ma non mi bastava “Più forte, ti prego!”,
Mi fece girare e mi mise a novanta gradi sul divano. Allargai instintivamente le cosce e mi toccai la fica completamente aperta “scopami lurido bastardo, scopami fino a farmi male, non resisto più!”. Punto’ il cazzo sulla mia fessura e entro’ di colpo.
Eranno anni che non venivo scopata e urlai con tutta la voce che avevo in gola “oddio siiiiiiiii sfondami adesso, non ti fermare!!!!”. Mi scopo’ con foga accompagnando i colpi di cazzo a dei sonori ceffoni sul culo….venni non so quante volte mentre mi toccavo il clitoride e lui mi sfondava da dietro.
-“godi troia che tra poco sfondero’ la sorca dell’altra sgualdrina”
A quelle parole ebbi un orgasmo che mi fece perdere i sensi. Mi ripresi dopo non quanto tempo con la fica colava di sperma ma lui non era più nella stanza.
Mi rialzai e andai in bagno per pulirmi e rimettemi a posto senza sapere cosa avrei dovuto fare e soprattutto come avrei potuto raccontare il tutto a mia figlia.
Mi rivestii e mi diedi una sistemata davanti allo specchio, il mio sguardo non era più quello i prima, ero cambiata, la mia vita è stata stravolta in un attimo ma ero pronta ad accettare tutto pur di rivivere quei momenti. Anche di vedere mia figlia sottomoessa al mio, nostro, maitre.
La porta di casa si apri’. Sul momento ebbi un sussilto per paura che un estraneo o chissa chi volesse entrare ma subito vidi il mio maitre entrare.
-“togliti i vestiti e mettiti questi”. Disse sogghignando “devi essere elegante per questa sera”.
Un perizoma nero trasparente, scarpe nere a tacco alto, reggicalze, una gonnellina in cuoio e una camicia in raso sempre nera.
-“credo di non aver scelta, giusto?”
-“Esatto. Ora chiamala e gli dirai di venire per le sette in punto. L’accoglierai alla porta vestita cosi dopodiché verrai a sederti accanto a me sul divano.
Devi sapere una cosa, dell’appartamento non mi interessa nulla, dirigo un’azienda di 300 persone e sono ricco. Molto ricco….e questo è il mio piano per voi due”.
Si accese una sigaretta e continuo’
-“La casa sarà vostra e sia tu che lei, verreste a lavorare nella mia azienda. Tu come segretaria e lei come responsabile della comunicazione, una volta finiti gli studi.
Il patto lo conosci, sarete mie e non dovrete mai e ripeto mai rifiutare ogni mia decisione.
Sarai tu stessa a dirglielo”.
-“dimenticavo, un amico fidato è riuscito a trovare i numeri di telefono di tuo marito e quello di tuo figlio. Se rifiutate, avranno immediatamente i video di oggi pomeriggio. E’ tutto nelle tue mani”.
Non dissi nulla e iniziai a spogliarmi davanti a lui. Presi da terra i vestiti che mi aveva portato e li indossai. Senza proferire parola iniziai a truccarmi. Mascara, ombretto e rossetto il tutto non accentuato. Mi sentivo una puttana.
Andai a prendere il telefono dalla borsetta e tornai da lui. Cercai nella rubrica il numero di mia figlia e nello stesso tempo portai la mano sul suo pacco.
Rispose subito.
-“ bonjour ma chérie, ho una buona notizia da darti…ho forse trovato un appartamento che fa al caso nostro. Sono nell’alloggio proprio adesso e sto ancora discutendo con il proprietario su alcune questioni”.
Nel frattempo che parlavo con Elena, mi inginocchiai e gli tirai fuori l’uccello. Nonostante mi avesse scopato poco prima, non ci mise niente a ridiventare duro come il marmo. Gielo presi subito in bocca e lo succhiai come un’affamata mentre mia figlia parlava e mi tempestava di domande.
“-mamma ma ci sei? Ma che stai facendo scusa?”
-“niente chérie, stavo bevendo un bicchiere d’acqua che il signore mi ha gentilmente offerto. Ascolta, vieni a questo indirizzo alle 7 in punto. Niente ritardi e vedi di farmi fare bella figura. Niente jogging o vestiti largi ma un bel vestitino, dobbiamo essere carine per ottenere quello che vogliamo”
-“Ok maman, sei stata grande! Sono super eccitata!”
Leccando la cappella gonfia e ammirando quel pezzo di carne risposi”
-“anche io lo sono. E molto.”
Misi una mano nel perizoma e mi carezzai la fica mentre mi segavo in bocca il cazzo del mio padrone. Come se fosse stata la cosa più natutale del mondo, avevo accettato quella nuova vocazione di essere sottomessa a quell’uomo e anzi, non vedevo l’ora di poter parlare a mia figlia per farla diventare una giovane troia.
-“ sei stata brava e adesso vedi di non fare scherzi. Da stasera voglio che siate di mia proprietà….ho in mente molte sorprese per voi due. Adesso togliti dale palle, se mi svuoti ancora i coglioni poi non ne avro’ più per l’atra troietta”.
Mi spinse via rimettendosi il cazzo nei pantaloni e dalla tasca tiro’ fuori una banconota da 50 euro dicendo “vai a fare la spesa e prepara la cena. Andrai al piccolo supermercato di fronte e vestita come sei adesso. Nell’armadio c’è un gioiellino che dovrai indossare prima di uscire, io ora vado e tornero’ tra un paio d’ore.”.
Rimasi interdetta davanti all’uscio ma l’idea di anadare a fare compere vestita in quel modo mi intrigava. Corsi subito verso l’armadio per vedere questo famoso gioiellino e avevo già una mezza idea di cosa si trattasse. Apro ed era li in bella mostra. Un plug in acciaio con il bottoncino rosa e un lubrificante. Non avevo mai avuto rapporti anali ma era capitato a volte di infilarmi un dito nel buchetto quando mi masturbavo e devo dire che la cosa non mi dispiaceva affatto.
Ero ancora a un livello di eccittazione massima e dopo aver guardato il mio nuovo bijoux, lo feci scivolare nel perizoma. Il freddo del metallo sul clitoride mi diede un brivido lungo la schiena e immediatamente iniziai a masturbarmi nuda davanti allo specchio dell’armadio. Mi guardavo e mi sentivo troia. Mi sgrillettavo sempre più velocemente e ripetendo ad alta voce “sei una lurida puttana Adèle…vero? Si che lo sei, guardati come godi come una cagna al solo pensiero di essere una troia sottomessa a quel porco” mi infilai il plug in fica e con l’altra mano continuavo a toccarmi il clitoride, l’eccitazione era al massimo e mi lasciai trasportare dai miei demoni tentatori….chiusi gli occhi e immaginai Elena a pecorina sul letto mentre si faceva scopare in bocca dal nostro padrone e io che mi avvicinavo da dietro ammirando le sue fessure umide…immaginai cominciare a lubrificargli l’ano passando la mia lingua per poi scendere sulle grandi labbra….lei si giro’ per guardarmi e mi disse “uhmmm maman, si leccami la fica e preparami il culo che mi voglio far sfondare come una cagna….”
Quei pensieri mi fecero orgasmare in modo spaventoso “siiiiiiii amore mio sei una gran puttana come tua madre e ti farai inculare e riempire l’intestino di sborra bollente che tua madre raccoglierà in bocca”, si….volevo veramente quello che immaginavo e l’avrei ottenuto.
Stupendo
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…