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High Utility

Episodio 49

Per contattarmi, critiche, lasciarmi un saluto o richiedere il racconto in PDF, scrivete a william.kasanova@hotmail.com o raggiungetemi su Telegram

Flavia era felice. Sdraiata sul divano del salotto di casa sua, fresca di doccia, con gli abiti della domenica, si godeva quell’emozione che da tempo non accompagnava le sue giornate. Aveva il telefono in mano, ma non avrebbe saputo dire che app era visualizzata sullo schermo perché in quello della sua mente continuavano ad essere proiettati spezzoni della sera e della notte appena trascorse, intervallate dalle emozioni che aveva vissuto mesi prima in montagna, assistendo al lancio di Alessio con il parapendio.
Il pensiero del parapendio, ormai, stava diventando un pensiero fisso, qualcosa che non riusciva più a togliersi dalla mente. Ne aveva anche accennato a Sam, dopo che Alessio era uscito di casa, sostenendo che il suo amante lo praticava, e la madre, ancora nuda, l’aveva guardata con uno sguardo che sembrava chiederle se fossero davvero tutti impazziti.
Fu qualcosa di paragonabile ad un fastidio fisico essere interrotta dal cinguettio emesso dallo smartphone quando la risposta comparve sul piccolo monitor.

Alena
Una vera delusione.

La ragazza ebbe bisogno di un istante per riallineare la propria mente alla realtà, poi rilesse la domanda che aveva spedito un attimo prima alla sua compagna di orge: “com’è andata alle Dolomiti?”. Il fatto che quella che considerava la sua migliore amica l’avesse abbandonata la sera precedente per andare con Jago in un albergo, il Cadore, alle pendici delle montagne che tutto il mondo invidiava, per sedurre il ragazzo e spassarsela con i soldi che il padre gli elargiva l’aveva stizzita, almeno finché il destino le aveva fatto incontrare Alessio in pizzeria e fatto comprendere che quello che provava per lui non era solo una profonda amicizia ma qualcosa di ben più dolce.
Nonostante ciò, lo scoprire che Alena non se la fosse goduta quanto lei le dava comunque una punta di maligna soddisfazione.

Alena
Jago non ha nemmeno voluto portarmi al Cadore. Ci siamo fermati a casa sua e mi ha portata a letto. Ci siamo stati per due ore. Due ore di noia, non hai idea di quanto sia scarso come amante! Credevo che durante le orge non si impegnasse molto, ma anche in situazioni più intime non è che sia esattamente questo campione del sesso.
Speravo di passare la domenica a spassarmela in montagna come racconta Gala nella sua pagina Instagram, e assaggiare qualche piatto locale, ma questa mattina sono già a casa mia ad annoiarmi.

Flavia
Mi spiace

La ragazza era ben conscia di mentire, ma troppo felice per comportarsi villanamente.

Alena
Tu come hai passato la sera? Un po’ mi sento in colpa ad averti scaricata ed essere andata a divertirmi per i fatti miei.

Flavia
A, non preoccuparti me la sono cavata

Alena
Vedrò di farmi perdonare sabato prossimo. Lascerò scegliere a te che pellicola guardare al cinema.

Flavia sorrise, chiedendosi se nel fine settimana successivo avrebbero ancora proiettato “La montagna della morte”. No: decise che quel film sarebbe stato solo di lei e Alessio, e nessun altro. Per quanto sarebbe stato divertente nascondere il volto tra le poppe di Alena durante le scene più cruente, stabilì che l’unico petto che l’avrebbe accolta e protetta sarebbe stato quello dell’amante di quella notte.
Una nuova notifica apparve alla sommità dello schermo. La ragazza fece appena in tempo a leggere il mandante e un’espressione di stupore si dipinse sul suo volto. Giada? Cosa cazzo voleva di nuovo quella stronza? Con un movimento del pollice ormai naturale, abbandonando un attimo lo scambio di battute con Alena, tornò alla schermata con la lista delle conversazioni, pentendosi di non aver ancora bloccato il numero della bionda dopo che l’aveva chiamata la sera precedente. Il nome della ragazza colpevole della rottura del suo fidanzamento con Luca compariva in grassetto: Flavia lo toccò, aprendo la chat.

Giada
Flavia mi serve il tuo aiuto

La ragazza si domandò con che coraggio quella stronza veniva a chiedere una mano proprio a lei. Anzi, la mano gliel’avrebbe data più che volentieri, ma fisicamente e in faccia. Le dita si mossero sulla tastiera a schermo con movimenti a scatto causati dalla rabbia che stava crescendo in lei.

Flavia
Ma si può sapere che cosa vuoi da me? Ma ti rendi conto di cosa mi hai fatto? Con che muso vieni a chiedermi aiuto?

Il programma informò Flavia che la sua interlocutrice stava scrivendo già un istante dopo aver letto il suo messaggio. La risposta giunse subito.

Giada
Senti, la cosa è più penosa di quanto hai idea. Devo trovare un modo per non farmi lasciare da Luca. Non mi dà ascolto, fa quello che vuole.

“Sì,” pensò Flavia, “è come si comportano le persone adulte: fanno quello che gli pare, e suppongo che Luca sia pronto a pagarne le conseguenze, tipo essere lasciato da te”. Ma quel grido di disperazione le fece comunque muovere qualcosa dentro di sé, e non ebbe difficoltà a riconoscere che non era affatto compassione. Le tornò alla mente la discussione della sera precedente, prima di raggiungere la pizzeria, che aveva avuto con la stessa Giada, sempre riguardo lo stato del suo fidanzamento con Luca, che stava prendendo una gran brutta piega, e ricordò benissimo quale fosse, secondo la bionda pettoruta, il problema principale: l’incompatibilità sessuale tra loro due.
Flavia trattenne il sorriso che stava prepotentemente allargandosi sulle sue labbra, come se Giada potesse vederla e comprendere cosa stava per succedere. Rimase un istante fissando lo schermo, cercando di trovare la frase corretta da scrivere, che rendesse impossibile alla bionda non accettare la sua proposta. Questa volta, le dita si mossero con ben più armonia, come quelle di un pianista mentre suonava un brano di musica classica.

Flavia
Ho ripensato a quanto hai detto ieri, durante la telefonata, e devo darti ragione quando dici che abbiamo rovinato Luca con il sesso violento. Adesso non è contento se non ne può fare in continuazione, e io l’ho lasciato proprio perché non ce la facevo più a farmi sbattere come voleva lui. E se non ce la facevamo io e mia madre, come puoi tu che sei così una pappamolle a letto?

Questa volta la risposta chiese qualche istante in più per comparire sullo schermo. Probabilmente, Giada si era sentita indignata nell’essere considerata una verginella, o stava cercando di comprendere se ci fosse stato un qualche tranello nel messaggio. In ogni caso, sembrò non trovarne, e ci cadde con tutti e due i piedi.

Giada
Quindi, cosa dovrei fare, secondo te, ninfomane che non sei altro?

Flavia
Nulla. Sei fregata. Spero che tu riesca a trovare un altro bello come lui, che si accontenti di scoparti come fanno tutti, ma Luca è fuori dalla tua portata.
Al limite, puoi sempre guardarti il tuo disegnino che mi dicevano stia guadagnando valore a tutto spiano.

Per un attimo si chiese se avesse fatto bene ad accennare all’NFT che Giada aveva usato per pagare Sofia per il suo aiuto nel sedurre Luca. Forse sarebbe stato meglio aggiungere anche qualcosa che le permettesse di spingere Giada nella direzione che voleva lei.

Flavia
So che parecchie ragazze lo stanno puntando, adesso che inizia a girare voce che la vostra storia stia arrivando al capolinea, e un paio mi hanno chiesto consiglio e io gliel’ho dato.

Flavia non seppe perché, ma immaginò Giada adirata, che scriveva convulsamente la risposta successiva.

Giada
Quale consiglio?

Flavia
Indovina?

E, per aiutarla a comprendere cosa intendesse, aggiunse una riga di emoticon
🧔‍♂️👨‍🦰💦👩‍🦰💦👨‍🦱👨‍🦲
“Nel caso tu abbia bisogno di un disegno per capire…”
La risposta che giunse, dopo quasi un minuto, ben meno rabbiosa di quanto si fosse aspettata, fece sorgere nella rossa il dubbio che la cosa stesse andando per Giada ben peggio di quanto credesse.

Giada
Voglio parteciparci anch’io, e prima di loro.

Se fosse stata intenta a bere qualcosa, Flavia l’avrebbe sputato e si sarebbe strozzata quando comparirono sullo schermo quelle parole. Dovette rileggerle due volte per essere sicura che non si fosse sbagliata. Le ci volle un attimo per riuscire a crederci, ma meno di un istante per cogliere l’occasione.

Flavia
Tipo oggi?

Giada
Sì.
Per favore.

Flavia pensò fosse uno dei momenti più piacevoli della sua vita, con quella stronza che non solo finiva nella sua trappola, ma glielo chiedeva anche con educazione. Un’esclamazione di soddisfazione le sfuggì dalle labbra, facendo voltare sua madre che stava lavando la tazza della colazione. La ragazza le sorrise, sorniona, poi tornò al telefonino: abbandonò la chat con Giada ed entrò in quella che aveva con Vittorio: ebbero uno scambio veloce di messaggi.

Vittorio
E perché non dovrei chiamare le ragazze? Vuoi fare tutto tu, troietta?

Flavia
Ho una sorpresa che vi piacerà!

Vittorio
Non mi sono mai piaciute le sorprese

Flavia
Va bene. È una mia amica che vuole scoprire com’è un’orgia, e pensavo che voi quattro potreste farglielo vedere. Ovviamente, mi aspetto che non vi facciate troppi problemi a sbattervela per bene. Trattamento completo, diciamo.

Il ragazzo diede dimostrazione delle sue capacità dialettiche con un paio di emoticon che lasciavano poco spazio al dubbio che la cosa era ben accetta.
Un attimo dopo aver stabilito gli ultimi particolari, Flavia tornò alla chat con la bionda, incapace di nascondere la soddisfazione e, dovette ammetterlo, anche un po’ di eccitazione sessuale. Quasi fosse priva di volontà, Giada accettò la proposta di Flavia di raggiungere i capannoni appena oltre il bar “Il Griso” per essere istruita alla pratica del sesso rude.
Chiuse la chat, Flavia si alzò dal divano, corse in camera per cambiarsi e, quando tornò in salotto, salutò Sam. Lei la squadrò.
– Spero tu non stia andando a iscriverti a paracadutismo – disse Sam, con una smorfia che lasciava intendere il terrore dell’idea della figlia sospesa ad una vela in balia delle correnti d’alta quota.
Flavia sorrise. – Sto andando ad un’orgia – ribatté, divertita.
Si accorse che non aveva mai visto la madre così sollevata all’idea che stesse per farsi sbattere da quattro uomini. Evidentemente, per la donna il parapendio era ben peggio del degradante sesso di gruppo che aveva sempre biasimato. Flavia pensò, mentre chiudeva la porta dietro di sé, che convincere Giada a essere scopata in un modo che la faceva inorridire si sarebbe dimostrato più facile che far accettare a sua madre la sua volontà di imparare a volare.

Continua…

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