Alice mi ha fatto impazzire dalla prima volta che l’ho vista. É stata una delle mie prime clienti e, col passare degli anni, fra di noi è nata una certa confidenza che ci ha portato a vederci, qualche volta, al di fuori del lavoro. Spesso però mi offrivo di portarle la spesa a casa e con questa scusa potevo passare del tempo con lei.
Fisicamente é pazzesca. Molto alta, gambe che non finiscono più, capelli lisci chiari lunghi fino a metà schiena, occhi azzurri, culo abbondante ma all’apparenza sodo, tette direi una terza, ma sopratutto mani curatissime, dita lunghe e affusolate e smalto sempre impeccabile. Ciò che però mi faceva bollire il sangue di lei erano i piedi. Tutte le volte che passavo da lei per una consegna, lei era scalza e il mio sguardo non poteva non soffermarsi su quei piedi perfetti sempre smaltati e su quelle dita lunghe. Uscivo da casa sua sempre eccitatissimo e sono sicuro che lei lo abbia notato, i pantaloncini corti non sono proprio il massimo per celare un’erezione…
Le nostre conversazioni avvenivano quasi sempre su WhatsApp, dopotutto sia lei che io siamo sposati e vederci era sempre rischioso. Col tempo mi sono lasciato andare a complimenti piuttosto evidenti, che lei raccoglieva con garbo e ironia sottolineando la sua condizione coniugale, ma allo stesso tempo lasciandomi intendere una insoddisfazione sopratutto sessuale della sua vita di coppia. A questo va aggiunta una manciata di foto che ci siamo spediti e non vi nascondo che un paio di sue foto al mare mi hanno regalato seghe meravigliose.. Nonostante questo però, fra noi c’era stato al massimo qualche abbraccio e un paio di baci sulle guance.senza considerare il fatto che ogni volta che passavo da lei, c’era suo figlio in casa. Niente di più. Fino a quel pomeriggio che resterà per sempre nei miei ricordi.
L’estate era iniziata da poco e la città bruciava già sotto al sole. È giorno di consegna e ci organizziamo per il pomeriggio. Un paio d’ore prima dell’orario prestabilito, mi invia una foto scattata sul balcone, nella quale si vedevano solo i suoi piedi. Nudi. Con uno smalto rosso fiammante. Accompagnata da un “ti aspetto” che mi manda in orbita all’istante.
Volo da lei, salgo le scale di corsa e mi ritrovo col cazzo durissimo ad aspettare che apra la porta. Eccola, finalmente. Mi apre con un gran sorriso, mi abbraccia e mi invita ad entrare. É magnifica e trasuda sensualità ad ogni passo. Indossa un paio di pantaloni leggeri, una camicia di lino bianca che noto ha lasciato un po’ sbottonata e, come sempre, è scalza. I pantaloni sono leggermente corti e lasciano scoperta la caviglia. Lo smalto rosso risplende sulle sue unghie e mi fa bollire il sangue nelle vene. Ci accomodiamo sugli sgabelli della cucina e mi offre da bere aggiungendo “oggi sono a casa da sola, mio figlio è in gita…”
Chiacchieriamo tranquillamente per un po’ e non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Sono eccitato da morire e quel suo piede nudo che lei lascia dondolare con sapienza mi regala un’erezione clamorosa. Che non provo nemmeno a nascondere.
Si alza per sistemare la spesa e nel farlo si china davanti a me per raccogliere la borsa lasciandomi piena visuale della scollatura della camicia. Come avevo fantasticato mille volte, noto con piacere che non indossa reggiseno e le sue tette sono esattamente come le avevo immaginate. Belle, sode, con un capezzolo morbido che spero di lì a poco di poter baciare. Finito di sistemare la spesa si risiede sullo sgabello dopo averlo avvicinato al mio e mi fissa con un sorriso che è un misto di malizia e pudore mordicchiando la cannuccia. Inizio a sentire il cuore che pompa e le vene del cazzo gonfie come non mai. Il dondolio del suo piede è ipnotico e quando lo vedo avvicinarsi al mio polpaccio e accarezzarlo con maestria non sto più nella pelle. La fisso negli occhi allargando le gambe e lasciando campo libero al suo piede che lentamente percorre la mia gamba fermandosi sulla mia coscia. “ti piace il mio smalto? L’ho messo poco fa…però mi fanno male i piedi, ieri sono stata tutto il giorno in piedi e adesso li sento doloranti”
“ti farebbe bene un bel massaggio ai piedi” dico io di istinto
“eh, vallo a dire a mio marito…ieri sera li ho poggiati sulle sue gambe, proprio come ho fatto con te adesso e non mi ha filato di striscio”
Non me lo faccio ripetere una seconda volta e ribatto con “beh, a me i tuoi piedi piacciono parecchio e dedicherei a loro e a te le attenzioni che meritate” mentre appoggio dolcemente entrambe le mani sul collo del suo piede. Lei si allunga sullo sgabello, reclina la testa indietro e chiude gli occhi. É fatta mi dico. Inizio a massaggiarle le piante e il collo del piede con dolcezza, salendo delicatamente sul polpaccio fino all’incavo del ginocchio. Ha una pelle morbidissima, di seta, e profuma di gelsomino. Sono rapito totalmente e la osservo godersi il massaggio. Sembra apprezzare, lo deduco dal suo mordersi le labbra a occhi chiusi e dalle sue mani che stringono i bordi dello sgabello. Voglio farla godere il più possibile
“però, sei davvero bravo. Hai delle mani magiche, sento già i benefici di questo massaggio e mi sta anche venendo un po’ caldo. Continua, ti prego. Non fermarti”
La guardavo sospirare ad occhi chiusi, le labbra leggermente arricciate raccontavano del piacere che stava vivendo e, quando con una mano ha preso ad accarezzarsi il collo, ho sciolto ogni indugio. Le sue dita lunghe e perfette lambivano quel collo di porcellana facendosi largo fra i capelli, il collo della camicia sembrava essere una prima tappa, la meta era la scollatura. La mano scivola su quella pelle che bramavo alla follia sino ad intrufolarsi spensierata fra i suoi seni, le dita accarezzavano quei capelli di miele e il suo respiro cresceva sospinto dal battito del cuore che sentivo accelerare carezza dopo carezza. Le mie mani percorrevano sapienti quei piedi fatati, massaggiando e carezzando ogni centimetro su fino ai polpacci, lisci come seta. Mi sporgo in avanti portando le mie labbra a contatto delle sue dita iniziando una danza erotica di lingua e labbra sulla pianta, sul collo e su tutte le dita. Lecco, bacio e succhio con voluttà mente la sento gemere e contorcersi sullo sgabello. É mia. Lo sento. La mia erezione è al massimo splendore, sono totalmente immerso in quel momento di estremo erotismo.
La vedo slacciare i bottoni dei pantaloni e far scivolare una mano fra le cosce. Inizia a toccarsi e l’aria si riempie dell’odore della sua figa che immagino fradicia di umori.
La sento godere e contrarsi fino allo spasmo finale sancito da un “wooow, mi hai fatto godere come mai ho goduto nella mia vita. Tocca a me adesso”
Mi è addosso in un lampo, le sue mani corrono sui bottoni dei mie jeans che stanno x esplodere ed in un baleno il mio cazzo svetta orgoglioso dai boxer. Mi toglie tutto, resto nudo davanti a lei che si spoglia completamente. Si risiede sullo sgabello con la figa in bella mostra. Le labbra gocciolano di umori, con le mani sì tortura un capezzolo e con entrambi i piedi cinge il mio cazzo iniziando un incredibile footjob.
Stringe entrambe le piante dei piedi attorno al cazzo muovendosi con grazia e sapienza. Mi sega e si masturba senza scollarmi gli occhi di dosso. Stacca per un attimo le mani dalle sua grandi labbra e cosparge il mio cazzo dei suoi umori, riprendendo il footjob senza sosta. Le sue dita smaltate arrivano fino alla punta del glande e lo stringono delicatamente. Sono sul punto di esplodere, lei se ne accorge e intensifica il ritmo, sia del footjob che della sua masturbazione. Il mio cazzo è durissimo, la pelle tesa allo spasimo, non riesco a trattenere le scosse che pervadono tutto il mio corpo. In un lampo scende dallo sgabello, si inginocchia davanti a me e me lo prende tutto in bocca. Non fa quasi in tempo a chiudere le labbra che un enorme getto di sborra calda le riempie la bocca, mi stringe le palle con una mano e con l’altra mi infila un dito nel culo. Sborro come un fiume in piena godendomi quella bocca incredibile e quel magnifico dito che stimola la mia prostata.
Tre, quattro, cinque schizzi le riempiono la bocca. Lo prende tutto, si stacca per un secondo solo per mostrarmi la lingua piena di sborra e ingoia il nettare. La faccio alzare e la bacio con foga,e nostre lingue si cercano, esplorano e mescolano umori e sapori dell’orgasmo.
Sfiniti ci sdraiamo sugli sgabelli, guardandoci con ardore e incredulità.
Mi riporta a terra dicendo che fra poco tornerà suo figlio, ma aggiungendo “non credere che finisca qui, ti aspetto la settimana prossima…”
Spero che oltre a peculiari li trovi anche piacevoli. Per quanto riguarda, sia Cali che Silente le anticipo che avranno…
Interessante. Mi piace come hai caratterizzato la MacGrannitt. Inoltre trovo molto bello che tu abbia voluto sfruttare il personaggio di…
sarebbe bello se Gianna continuasse a rimanere incinta di suo nonno portando alla luce una bella e numerosa famiglia. Come…
Sono d'accordo. Ninfadora ha potenzialità enormi. Prossimamente vedrò di dedicarle un altro racconto.
ci sono altri episodi ?