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Claudia, Luciano, Alessandro e Luca si erano conosciuti all’asilo, avevano fatto tutte le scuole insieme, abitavano in un quartiere di una città del nord.
Al liceo li avevano definiti così i loro compagni, due banchi giravano le coppie ma sempre e soltanto loro, studiavano insieme, facevano gli stessi sport qualche ragazzo e ragazza che immancabilmente venivano triturati dagli altri tre.
Erano anche tifosi della stessa squadra di calcio che seguivano anche in trasferta appena possibile, prima con i bus organizzati poi in auto, ovviamente loro 4 da soli.
Poi, improvvisamente, l’università li separò. Quattro città diverse, Claudia al DAMS a Bologna, Luciano a Roma all’ISEF, Alessandro a Venezia a studiare lingue orientali e Luca a Milano al politecnico ad ingegneria.
Tornavano alla loro città ma non si incontravano; pur abitando nello stesso quartiere si ignoravano quando si incrociavano e tutti quelli che li conoscevano erano stupiti da questa rottura. Qualcuno anche fra i loro parenti aveva provato a chiedere cosa fosse successo ma nulla, nessuna risposta e se si insisteva si veniva anche presi a male parole.
Li riunì la passione per la squadra di calcio, una finale di coppa all’estero li vide nel settore riservato ai tifosi della loro squadra. Grandi baci ed abbracci come se il tempo non fosse passato. Chi conosceva la loro storia si stupì ma tacque.
Tutti e quattro avevano deciso di recarsi nella capitale che ospitava la finale il giorno prima, si ritrovarono nello stesso albergo.
Dopo la fine della partita culminata con la vittoria della loro squadra, andarono in giro per la città insieme agli altri tifosi a festeggiare Le libagioni furono abbondanti così come la birra, si ritrovarono senza nemmeno accorgersene nudi nella stanza di Claudia che, inginocchiata davanti ai tre maschi, li spompinava a turno segando gli altri due. Questo fino a che Alessandro, il meno dotato dei tre in termini di uccello, si infilò sotto di lei ed iniziò a leccarla strappandole i primi gemiti. Luca e Luciano intanto si erano avvicinati, i loro cazzi erano entrambi di buone dimensioni, superiori ai 20cm di lunghezza e Claudia li aveva fatti intostare bene strofinando le cappelle una sull’altra mentre le leccava e succhiava.
Ale, col cazzo dritto ci dava dentro e Claudia decise di cominciare dal suo uccello. Senza smettere un attimo di succhiare fece capire all’amico di cambiare posizione cosa che Ale fece subito ruotando di 180°, Claudia si calò sopra di lui ed inglobò il pene del ragazzo senza sforzo alcuno.
Dopo un paio di minuti Luciano, il cui uccello era leggermente più stretto di quello di Luca, si mise dietro di lei, le sputò sul buco del culo, ci infilò un dito e continuando ad insalivare iniziò ad allargarlo. Il buco era molto elastico ed in breve le dita diventarono tre a sollecitare le terminazioni nervose dell’ano. Claudia non diede segno di fastidio alcuno e Luciano appoggiò la cappella e con un colpo solo la infilò. Solo allora Claudia diede segno di accorgersi della presenza dell’uccello. Fece uno scatto di reni verso l’alto ed inglobò un pezzo di cazzo di Luciano perdendo però la minchia di Ale che scivolò fuori dato che non era lunghissima.
“Mettilo dentro tutto” ansimò Claudia, Luciano non si fece pregare e con due colpi le sue palle raggiunsero le chiappe di Claudia. Solo allora la ragazza si calò di nuovo su Ale. I due cazzi erano dentro di lei che iniziò a guidare la danza ed i due ragazzi iniziarono ad assecondarne i movimenti.
Quando tutto fu sincronizzato e stabilizzato Luca, che si era goduto lo spettacolo da dietro vedendo i buchi di Claudia che si aprivano per ospitare gli uccelli, si riportò davanti alla sua bocca, le tappò il naso e quando lei spalancò la bocca ci infilò quanto più cazzo poté liberandole al contempo le narici per consentirle di respirare. Per un attimo Claudia sembrò soffocare poi si riprese ed il ritmo inglobò anche il terzo cazzo.
“Ale, Luca Scambiatevi, ne voglio uno più grosso in figa” riuscì a dire fra una boccata e l’altra all’uccello più grosso.
I due seguirono il desiderio della donna.
Stavolta far entrare il cazzo in figa fu più difficile. Luciano non si ritirava dalle viscere di Claudia e la bestia di Luca non trovava spazio per entrare oltre la cappella.
“Lo voglio tutto in figa, Luciano non fare lo stronzo ritirati un po’”
Luciano estrasse mezzo uccello dal culo ormai spanato di Claudia e Luca affondò infilando tutto il suo membro nella carne della ragazza.
A quel punto Luciano riprovò ad entrare ma si bloccava a metà. I due cazzi separati da una sottile parete si strofinavano ma Luca faceva solo piccoli movimenti senza lasciare abbastanza spazio all’amico.
Luciano si tirò fuori e si mise davanti a Claudia: “succhiamelo porca” furono le sue parole.
Claudia ci si tuffò a pesce ed iniziò a leccarlo con foga mentre gemeva sotto i colpi di Luca.
Ale nel frattempo si era portato dietro e, vedendo l’ano di Claudia spalancato infilò il suo cazzo che riuscì ad entrare tutto essendo di misura ridotta rispetto a quello di Luciano.
Il terzetto andò avanti per circa 10 minuti con i tre maschi apostrofavano Claudia con parole come mignotta, zoccola pompinara ecc. e lei che di contro li provocava chiedendo loro se era tutto lì quello che sapevano fare.
Il primo a venire fu Luciano che scaricò sul viso dell’amica 4 scariche di sperma.
Poi fu il turno di Alessandro che le riempì il culo con tanta di quella sborra che, continuando a pompare fino a che il suo uccello non iniziò a ritirarsi, fuoriusciva ad ogni pompata.
Claudia nel frattempo aveva avuto due orgasmi ma era ancora infoiata per l’uccello in figa che le provocava sensazioni forti.
Luca sogghignando uscì dalla topa di Claudia, la fece mettere a pecorina e la prese da dietro afferrandola per i fianchi.
“Sei contenta vacca? Quanti anni hai aspettato questo momento?”
Lei rispose fra una botta e l’altra “dai non parlare ma riempimi, riempimi”.
Ma non era finita. Mentre la scopava con impeto Luca le infilò 4 dita nel culo colmo di sborra di Ale e iniziò un avanti ed indietro sincronizzato col suo uccello.
Claudia non capiva più nulla, iniziò un orgasmo che sembrava non avere più fine e sul più bello Luca estrasse le dita e spostò l’uccello nel culo infilandolo in un colpo solo.
Nonostante la lubrificazione abbondante ed il buco già spanato Claudia cacciò un urlo di dolore.
“Ahiii mi fai male mi stai squartando, fai piano” ma non disse di smettere.
Luca si fermò per pochi secondi poi iniziò a pomparla sgrillettandola al contempo.
Claudia sentì salirle di nuovo il calore nel corpo. “Si sfondami tutta non mi siederò per giorni ma ne vale la pena”. Sentiva la cappella di Luca nel culo ingrossarsi. “Riempimi tutta”.
Luca rallentò il ritmo ed iniziò ad eiaculare nel culo dell’amica, sembrava non finire mai.
Quando non ne ebbe più si ritirò ed entrambi crollarono a terra stremati. Gli altri due amici nel frattempo si erano goduti la scena dell’inculata ed avevano gli uccelli di nuovo dritti.
“No ragazzi” sussurrò Claudia, “non ce la faccio adesso, magari ne riparliamo più tardi”.
Luciano ed Ale però erano troppo arrapati, segandosi si avvicinarono a lei e le sborrarono sul viso e fra i capelli il poco sperma che era rimasto loro dalla prima venuta.
Passarono 10 minuti ed i 4 si erano un po’ ripresi.
“A sapere che sarebbe stato così col cavolo che avrei fatto la promessa che avremmo rinviato l’orgia alla prima finale ci coppa della XXXXXXX” disse Claudia e tutti e 4 scoppiarono a ridere.
“Però ora che abbiamo rotto il ghiaccio non aspettiamo un’altra finale, vero?” replicò Alessandro che con le donne non aveva molto successo.

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