La luce del mattino entrava a onde lente dalla finestra della camera. Francesco era sveglio da un’ora, Giulia dormiva accanto a lui nel sua pigiama di seta bianco e leggero che lasciava intravedere le sue forme. La osservava pieno di amore e venerazione, addormentata sembrava così innocente…la vecchia Giulia fedele. La memoria della notte precedente si era riaccesa in lui in contemporanea al risveglio, come un pensiero fisso e torbido. Rimase qualche secondo a fissare il soffitto bianco, in silenzio.
Non c’era più niente da immaginare.
Era successo e lui c’era.
L’aveva visto. L’aveva vissuto.
Si alzò, lavandosi la faccia con l’acqua fredda del lavandino mentre ripassava le scene di lei che accoglieva Daniele tra le gambe, spalancandosi a lui, inglobandolo.
«Buongiorno amore… dormito bene?»
La voce di Giulia, lo fece trasalire risvegliandolo dalle sue elucubrazioni.
Appena sveglia, scalza, con i capelli da una notte di sesso era bellissima. Il suo sguardo era imbarazzato, il suo linguaggio del corpo era colpevole. L’aveva salutato con un filo di voce con lo sguardo basso rivolto ai piedi.
Il suo atteggiamento in parte rinfrancò Francesco, era stato lui a spingerla a tradirlo, ma ad essere onesto la facilità con cui era accaduto e la sua complicità con Daniele lo avevano in parte infastidito. La verità era che nonostante il suo desiderio non la credeva capace di tradirlo.
Le sollevò il viso con un dito sotto il mento, la fissò per un istante negli occhi.
Quei bellissimi occhi verdi che l’avevano stregato e che chissà quanti cuori avevano spezzato, quegli occhi che ora erano lucidi come se stessero galleggiando su un mare di lacrime trattenute. E la baciò.
Fu un bacio lento, senza lingua. Un bacio di amore, di riconnessione. Un bacio di sfogo dei pensieri.
«Ciao amore. Ho dormito molto bene grazie»
Francesco le rispose accompagnando le sue parole con un sorriso dolce e rassicurante.
«Amore…io ti amo veramente più di ogni cosa al mondo. Permettimi di togliere l’elefante dalla stanza»
Continuò, mentre Giulia spalancava impercettibilmente gli occhi perdendo colore al volto. Era mai possibile che sapesse cosa era successo? Aveva veramente fatto un casino…e adesso lo avrebbe perso.
Mentre la diga delle lacrime stava per dirompersi, Francesco intervenne a sedare i suoi pensieri
«Ieri sera vi ho visti a te e Daniele. Va tutto bene amore, sono felice che ti abbia reso felice…in realtà ti devo confessare che lo speravo…sono mesi che sogno che tu venga presa da qualcuno che non sono io. Questi giorni ho visto che la vostra complicità aumentava sempre di più. Qualche sera fa ti ho anche sentita alzarti dal letto e andare in cucina e ho sentito che lui ti ha raggiunta»
Mentre parlava osservava il volto di lei alla ricerca di qualche reazione alla sua confessione, era terrorizzato di perderla ma ormai il dado era tratto e non si poteva far altro che giocarsi tutta la posta. Il volto di lei tuttavia sembrava di pietra, ascoltava impassibile, negli occhi non c’era più traccia delle lacrime che fino a qualche momento prima minacciavano di straripare e rigarle il volto. Gli occhi ora erano vigili, attenti, lo stava studiando e stava saggiando minuziosamente le sue parole.
«…ieri sera poi eravate scatenati, già dalla cena pensavo che vi sareste saltati addosso sul tavolo del ristorante. Per questo quando siamo tornati a casa, ho finto una stanchezza improvvisa e con la scusa di piombare a letto mi sono nascosto in corridoio ad osservare. Volevo lasciarvi soli e volevo dare la possibilità alla tensione accumulata in questi giorni di risolversi senza ostacoli.»
Lei rimase in piedi, muta a osservarlo. Le mani strette in pugno tradivano una rabbia che stava montando, ma il suo volto era indagatore e non accusatorio.
«…perdonami amore…so cosa può sembrare, ma io non voglio che il meglio per te. Voglio la tua massima felicità, la tua massima libertà e il tuo massimo piacere. Non volevo ingannarti, volevo solo non essere l’ostacolo tra te e il tuo desiderio. Ti amo e non voglio perderti. Ti prego, perdonami»
Giulia lo zittì con un gesto della mano.
«Quindi mi stai dicendo che godi nel vedermi scopare con qualcun altro?»
La domanda lo colpì come un pugno allo stomaco. La saliva in bocca gli si era prosciugata come dopo una notte di bevute. Fece un cenno di assenso con il capo mentre mormorava un si quasi strozzato.
«Non ci credo….questa è solo una scusa per poter scopare in giro con altre ragazze»
«No amore. Te lo giuro. Il mio piacere è legato al tuo, non desidero nessun’altra donna. Io voglio solo te e il tuo piacere»
Piano piano si stava rimpossessando del coraggio venuto meno.
«Capisco…e Daniele cosa centra in tutto questo? Eravate d’accordo fin dall’inizio?»
Francesco smentì anche quell’accusa dicendo che era tutto stato un caso e che lui si era limitato solamente a non interferire nell’evoluzione sempre più erotica della situazione.
Finalmente Giulia si rilassò.
«E pensare a quanto mi sentivo in colpa…» disse assorta mentre un sorriso le compariva in volto.
Poi lasciva, fece scivolare una bretella del pigiama e al tempo stesso raggiunse il pacco di Francesco con la mano avvolgendolo con decisione.
«Sai…Daniele ha proprio un bel cazzo…di dimensioni certamente più generose delle tue» disse sorridendo guardandolo negli occhi mentre si avvicinava con le labbra al collo «ma la cosa migliore è la sua indole…è possente, deciso…si prende quello che vuole…»
Francesco era ammutolito. La tensione delle dita di lei attraverso la stoffa delle mutande, il tono della sua voce fermo e dominante, le sue dolcissime labbra, il suo sguardo pieno di lussuria lo rendevano debole.
«…l’altra sera mi sono trattenuta…potevi dirmelo prima…quando sono arrivata in cucina ho sentito i suoi passi dietro e prima che potessi girarmi l’ho sentito che mi abbracciava…il pacco premuto contro il mio sedere…le mani a stringermi in vita…lo volevo, non posso più mentire, volevo prenderlo dentro di me…ma ho resistito perché non ti volevo tradire, non volevo farti del male…l’ho spintonato via giocosamente e abbiamo parlato…»
Le mani di lei erano intanto scivolate dentro le sue mutande, Francesco era durissimo e Giulia sorrise.
«…sai potevo vedere già dal gonfiore delle sue mutande quanto fosse dotato e quanto mi desiderasse…così ho deciso di giocare un po’ innocentemente…ho lentamente fatto risalire il vestito…distrattamente, mi sono chinata più volte verso i suoi occhi lussuriosi che non hanno perso tempo ad indagare nella scollatura della camicetta…poverino alla fine era un animale in gabbia…ma adesso tutto questo non dovrà più essere così»
Mentre parlava aveva preso a masturbarlo e Francesco era quasi in trance con gli occhi socchiusi e il cuore in gola. Poi così come aveva iniziato improvvisamente si fermò lasciandolo sospeso. Lo stava fissando dritta negli occhi e seria in volto.
«Adesso le dinamiche sono cambiate. Dobbiamo stabilire delle regole per quando torneremo a casa, ma intano fino alla fine di questa vacanza scoperò con Daniele ogni volta che ne avrò voglia. Non so ancora se voglio che lui sappia questa cosa, per il momento preferisco fargli credere che ti sto tradendo….il proibito rende tutto più eccitante. Tu in compenso sarai mio complice e dovrai fornirci occasioni per stare insieme…alle volte potrai vedere magari, mentre altre volte dovrai accontentarti dei racconti»
Fece una lunga pausa fissandolo e poi gli riprese il cazzo in mano e lo strinse.
«Siamo d’accordo?»
Lo chiese ferma, decisa e consapevole che in quel momento lo aveva in pugno in tutti i sensi e che in preda all’eccitazione non avrebbe detto di no.
«…si amore…siamo d’accordo…però ti prego finiscimi ora»
Giulia sorrise soddisfatta, gli ultimi giorni sarebbero stati di fuoco.
«Perché non fai da solo?…scopami la mano, fammi vedere quanto ci tieni realmente..»
Il suo sguardo era dominante, la sua voce perentoria…Francesco non potè che obbedire e iniziò a spingere con i fianchi avanti e indietro mimando una brutta copia di un rapporto sessuale
«Ahahahah…poverino devi proprio volerlo. Su dai pompa più forte, scopami…scopa la mia mano come fossi io…ormai questo è tutto quello che avrai in questa vacanza. Solo Daniele potrà entrare dentro di me, tu dovrai usare l’immaginazione e pompare una mano…questa volta è la mia, la prossima volta sarà senza dubbio la tua»
Francesco era in tribolazione, era già sull’orlo dell’orgasmo e si stava impegnando con tutto se stesso per trattenersi.
«Su su dai….più veloce, più forte…pensa a come mi ha scopato ieri sera Daniele. I suoi colpi mi vibravano dentro, li sentivo in tutto il corpo…immaginati di essere lui….immaginati di sentire i miei gemiti all’orecchio…mhmhmm…ah….si così….ah….ah più forte»
Giulia si era messa a gemere come se stesse realmente godendo, Francesco era al limite, diede altri due colpi e venne rantolando. Giulia se ne accorse giusto in tempo per ritrarre la mano e rovinargli l’orgasmo riempiendo il pavimento di seme.
«Bene…bravo tesoro» disse mentre sorrideva «ora pulisci tutto, io scendo a fare colazione che magari Daniele è già in piedi e non vorremo lasciarlo aspettare»
Beffarda gli diede un bacio su una guancia e usci dal bagno lasciandolo così sporco, con i pantaloni calati e incredulo.
Giulia e Francesco – Capitolo 5 – Il confronto
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Sono un po’ perplesso per come hai mandato avanti gli eventi e per il comportamento di Giulia. Avrei preferito un po’ di segreto ancora magari e sinceramente lui che si umilia così velocemente mi sembra troppo
Ciao, complimenti per la storia.
Non ci abbandonare sul piu bello e facci vivere l’evoluzione di questa storia a 3!!
Grazie