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OrgiaRacconti TransTrio

NOTTE DI SESSO PER CARLO&DINO

By 23 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Dino e Carlo arrivarono sotto casa di Ale dopo le quattro del pomeriggio. Carlo aveva le mani occupate dal pacco di birre e Dino stava telefonando per farsi aprire. ‘Ma tu sei sicuro che questa si fa scopare da noi due assieme?’
‘Oh quanto rompi Zio! Ti dico di sì, non &egrave la prima volta. &egrave una vera zoccola, le piace il cazzo te lo assicuro!’ fece Dino mentre il rumore della porta annunciava loro che Ale aveva aperto e potevano salire. L’ascensore era rotto e si fecero le sei rampe a piedi. Carlo arrivò su ansimante, Dino invece fece un gran sorriso e andò incontro ad Ale che attendeva dentro l’appartamento: ‘Siete arrivati, finalmente..salve…io sono Ale ‘ fece a Carlo porgendo una mano a mezz’aria – …tu sei?’
‘Carlo…’ Dino abbracciò Ale con calore. Lei fece accomodare i giovani nel salotto, davanti alla tv. Carlo guardò la donna. Era rotondetta, con un culo passabile e un bel paio di tette che già stuzzicavano la sua fantasia. Di faccia dimostrava i quarantanove anni che Dino le aveva detto avere, forse anche di più ma aveva occhi color verde chiaro, vispi e dei bei capelli neri come la notte con una sorta di caschetto. ‘Abbiamo portato da bere…’ disse Dino. ‘Allora stappiamo!’ disse lei e aprì le bottiglie ai due, poi a sé, quindi andò a sedersi in mezzo ai due sul divano. Carlo la scrutò meglio, nel complesso era una donna formosetta ma carina, il volto esprimeva simpatia, ma il corpo lo attizzava di più. Aveva qualcosa di sexy che lo attirava. Ale indossava una camicetta color vinaccia con piccoli puntini neri e gialli e una gonna piuttosto corta. Profumava di figa. Questo fu quello che percepì Carlo mentre lei si sistemava bene fra i due e cambiava canale alla tv. Per un po’ stettero a bere birra senza parlare molto se non di quello che passava la tv. Poi Ale mise una gamba su quelle di Dino e una mano fra i capelli di Carlo: ‘Hai dei bei capelli , Carlino, quanti anni hai?’ chiese continuando a passare la mani sui capelli di quello, mentre Dino le toccava le cosce. ‘Ventitré’ ‘Hai anche un bel faccino , sei fidanzato?’ ‘Diciamo che mi vedo con una..ecco…’ ‘E tu stai sempre con quella gallinella del quartiere di cui mi parlavi?’ chiese a Dino che aveva affondato le dita sotto la gonna della donna e sfiorava le mutandine di lei.
‘Sì, stiamo ancora assieme’
‘Quella &egrave una smorfiosetta…’
‘Sarà..’ rispose Dino spingendo la sua mano sotto le mutande di Ale. Carlo sorrideva e Ale gli mise una mano sulla faccia e lo scosse divertita. Quindi si getto sulle gambe di Carlo con tutto il busto e disse:
‘Baciami, Carlino..’ lui non se lo fece ripetere e si gettò sulla bocca della donna con un lungo appassionato bacio. Lei rimase sorpresa e si infiammò. Aprì le gambe che teneva ancora su quelle di Dino che affondò la mano nella figa calda e già eccitata di lei.
‘…senti com’&egrave calda la figa di questa bambinella cattiva…’ disse Dino.
Ale si staccò dalla bocca di Carlo e disse: ‘Sono cattiva’.voglio essere punita col cazzo di due maschiacci come voi’.’
Dino rise e Carlo lo imitò: ‘Te lo avevo detto che era una vera porcellona Ale’.e non sai quanto le piace il cazzo…’ disse Dino iniziando a infilare dentro fuori il dito nella figa bagnata di Ale. Lei riprese la faccia di Carlo e tornò a baciarlo. Andarono avanti così per un poco con Ale che si faceva baciare e toccare dai due distesa sulle gambe dei giovani e quelli che ci davano sotto. Poi Dino prese le gambe della donna e le aprì meglio, tolse le mutandine e iniziò a leccarle la figa mentre l’amico si alzava, toglieva ad Ale camicia e rggipetto ‘ due grosse tette di donna esplosero fuori, erano gonfie, calde, lisce, morbide e sensuali ‘ e si posizionò sopra di Ale stando fuori dal divano. Dino le leccava la figa con gran risucchi e slappate, Carlo piegato sopra di lei le leccava le tette gonfie e calde. I due giovani si prodigarono a infuocare la donna, uno con la lingua che affondava nella figa, l’altro con la bocca baciando a lungo le tette gonfie di Ale. Lei eccitata godeva e mandava mormorii di approvazione: ”.ohhh…sìììì’…ohh…umhhhh…’ e poi brevi sussulti di piacere intenso: ‘AHHHHHhhhhh SSSSììììììììììì cazzzzzoooooo’ intanto il pene di Carlo si era drizzato ed era poprio all’altezza della bocca di Ale che, da troia consumata, prese prima a leccare le palle del giovane poi, mentre Dino aveva preso ad alternare alla lingua il dito nella figa di lei, a mordicchiarle. Carlo godeva e leccava le tettone di Ale. Lei quindi ne aveva presa una in bocca e la succhiava. Carlo, con un testicolo nella bocca della donna lanciò un grido di piacere. Allora Ale prese in mano il cazzo del giovane e fece: ‘TE lo voglio mangiare!’ ed iniziò a fare un pompino a quello che si era buttato verso il sesso di Ale. Così in due leccavano la figa di lei mentre Ale faceva un magistrale pompino a Carlo. Ingoiava tutto il cazzo del giovane e poi usciva fuori. Lo riprendeva in bocca, lo succhiava, lo ingoiava e poi lo lasciava fuori con Carlo che mandava brividi di piacere a destra e a manca. Dino afferrò le gambe della donna e le spinse in fuori. Carlo allora si accomodò sul divano in modo che il suo cazzo dritto fosse ad altezza della bocca di Ale: LECCAMELO TROIA! Urlò e lei non se lo fece ripetere due volte, si prese il cazzone del giovane in bocca e se lo pappò tutto. Dino intanto si era drizzato in piedi. Prese da bere, si spogliò del tutto e andò dalla parte opposta dell’amico. Si masturbò un poco mentre i due ci davano sotto. Ale e la sua bocca che ingoiava l’uccello di Carlo e quello che godeva nello spingerlo fin dentro la gola della troia.
Quindi anche Dino propose il cazzo alla donna e lei si mise a giocare con entrambi. Li teneva con le mani e dava colpi di lingua sulla cappella di ognuno alternandosi. Poi li segava un poco sentendo i brividi dei due giovani sul divano con lei. Leccava le cappelle, le ingoiava un poco eccitando i due giovanotti e poi tornava a segarli, ridendo. Carlo vedeva le tette gonfie di Ale sobbalzare e la cosa lo eccitava, Dino si godeva i tocchi della mano di lei sul cazzo.
Giocarono così ancora, quindi Ale prese a spompinare per bene i due cazzi. Passava da un uccello all’altro sbocchinando e succhiando. I due godevano come pazzi, la lingua di Ale correva sulle loro aste e poi la bocca calda ingoiava cappella e il resto con fame vorace, i due erano presi dall’eccitazione e dal gioco.
Ale si palleggiava i due uccelli giovani nella sua bocca. Succhiava uno e poi ingoiava l’altro dando gioia ad entrambi.
‘Che bei cazzoni’ho per me’!!’ fece Ale fermandosi e indicando il letto alle loro spalle.
Il trio si trasferì sul letto e si buttò in un’ orgia di cazzi come voleva Ale.
Dino la prese da dietro impalando il suo lungo e sottile cazzo nella figa, mentre Carlo si mise in ginocchio per farsi continuare il bocchino dalla donna. Lei era nuda di schiena e si beccava il cazzo di Dino nella fregna. Con la bocca serviva un gran lavoro all’amico e i colpi che riceveva dal corpo di Dino che sbatteva col suo la eccitavano.
Le cose si fecero serie, Ale leccava il cazzo di Carlo e intanto si beccava una gran scopata da Dino.
Letto rovente.
Lei succhiava, Dino la spingeva da dietro. Dentro e fuori, il cazzo che usciva e rientrava preciso nella figa sempre più bagnata e lubrificata della donna che a sua volta si mangiava il cazzo di Carlo.
*
Andarono avanti in quel threesome come se fossero vecchi amanti, come se scopassero da una vita. Ale era nel mezzo ai due giovani, da una parte la sua bocca era ricolma del cazzo di uno, dall’altra nella sua figa andava avanti ed indietro il cazzo dell’altro.
Poi Dino fece voltare la donna e la mise con la schiena contro il materasso.
‘Adesso te lo ficco nel culo! Lo vuoi nel culo il mio uccello, vecchia bagascia?’
‘Certo!! che lo voglio, sbattimelo dentro, baby!’ rispose quella. Così Dino si sistemò in modo che la donna fosse al bordo del letto, le sollevò le gambe e se le mise sul petto con i piedi che lo fermavano aggrappati, prese bene la mira e le schiaffò il cazzo nel culo.
‘Ah! Gridò quella ma subito Dino spinse bene il suo affare e prese a dare dei colpi ben assestati per farsi spazio.
‘Ha un culo aperto come quello di un finocchio! Senti qui come entra bene’.!’
mentre l’amico inculava la donna, Carlo si spinse verso il corpo di Ale, lei anche se presa dall’essere sodomizzata da Dino, non voleva rinunciare al sapore del cazzo e infatti allungò le mani sul sesso di Carlo ed iniziò a leccargli di nuovo le palle, cosa che il giovane gradì molto.
Intanto Dino aveva preso ritmo e la facilità con la quale il suo uccello entrava e usciva dal culo di Ale lo attizzava molto. Prese a dare gran colpi sbattendosi la donna che urlava di dolere e piacere quando non aveva in bocca una palla di Carlo. Quest’ultimo si era messo a giocare con la figa di lei, mentre Dino la inculava, Carlo le toccava le grandi labbra della figa che era bagnatissima, così l’orgia prese ancora più spessore, Ale era in mezzo ai due, affondava la bocca nello scroto di Carlo che le toccava la figa facendole raggiungere in breve l’orgasmo perché Dino le stava sfondando il culo scopandosela.
Carlo godeva di quel gioco erotico con le sue palle, la lingua di lei che leccava e poi la bocca che gli ingoiava le palle una alla volta lo stava facendo impazzire.
Ale inculata dura da Dino gioiva di giocare con le palle del giovane amante mentre questi la toccava sul sesso con ardore.
Venne più volte gridando di un piacere intenso: ‘Ahhhhhhhhhh, Sìììììììììììììììììììììììììììììì, cazzzzzzzzzzzzo……………..Sììììììììììììììììììììì’
Anche Dino infiammato dalla lussuria dell’amante e vedendola sobbalzare di libidine, assestò altri due e tre colpi di cazzo nel culo sfondato di Ale e poi le venne dentro, riempendo il preservativo e godendo come un pazzo:
‘Merdddddaaaaaaaaaaaaaa, sssììììììììììììììì vengoooOOOOOOOO’..!!’ urlò.
Quando si staccò dalla donna, questa ancora infoiata di passione rivolse tutta l’attenzione al cazzo di Carlo, lo prese in bocca e lo spompinò con forza, toccando le palle di quello. Anche Carlo venne nella bocca della donna.
*
Dopo che si ebbero ripresi un poco, Ale condusse i due amanti a fare una doccia. Li insaponò, giocò con il loro cazzo e la spugna, quindi pulì i loro corpi con l’acqua calda. Poi fu la volta di lei. Lasciò che i due giocassero con la schiuma e le sue tette, la insaponarono tutta e la pulirono, giocherellarono con la sua vagina, infilando dita e bagnoschiuma, le pulirono la schiena e poi l’asciugarono indugiando a lungo con le sue grosse tette.
*
Tornarono in salotto a finire le birre e quando ebbero scolato l’ultima Carlo pensò che era giunta l’ora di andare.
‘E mi lasciate così? Senza i vostri cazzoni?’ chiese Ale strizzando il sesso dei due.
Dino sorrise e poi propose: ‘E’ ancora presto, perché non andiamo a bere qualcosa in collina? Conosco un posticino molto carino dove staremo bene.’
”.ma’..non &egrave tardi invece?’ chiese Carlo.
‘Dai non fare il rompiscatole, carino’..vieni con coi e non te ne pentirai’.’ fece Ale.
Scesero le scale e Dino prese la macchina. Carlo aprì la portiera alla donna che si accomodò dietro e poi fece per allontarsi.
‘Sali dietro con me!’ disse Ale strizzandogli l’occhio.
‘E mi lasciate da solo a fare il tassista?’ sbottò Dino.
‘Farete a turno’.dopo guiderà Carlo’..’
così partirono e non appena lasciarono la città inoltrandosi per le colline, Ale sbottonò i jeans di Carlo e si mise in bocca il suo cazzo che la mano calda ed esperta di Ale aveva già stimolato toccandogli le palle a lungo durante il tragitto.
Dino rideva vedendo dietro l’amico che stava con le braccia allargate lungo tutto il sedile mentre Ale glielo succhiava da vera troia.
Carlo venne proprio mentre entravano nel parcheggio del bar-ristoro.
Sedettero ai tavolini fuori ridendo e scherzando con altre birre e patatine fritte. Rimasero circa un’ora, poi Dino fece: ‘Andiamo’…adesso &egrave il mio turno’di stare dietro e voglio lo stesso trattamento che ha ricevuto l’amico qua’.’
‘Lo avrai! Voglio il tuo cazzo!’ fece Ale e i due uomini presero a ridere
‘Te lo avevo detto che &egrave proprio una a cui piace il cazzo da impazzire! Vero che ti piace?’
‘Il cazzo &egrave la cosa migliore al mondo! Lo amo!’ disse Ale già un poco ubriaca.
Anche i due lo erano, ma Dino riuscì a farselo venire durissimo mentre Carlo guidava piano per le vie della colline deserte. Ale si buttò sul cazzone di Dino e lo ingoiò arrapata. Con bei colpi di lingua, con risucchi e sbocchinate lo fece venire a fontana nonostante fosse già venuto prima, raccolse la sborra calda dell’amante e la ingoiò.
Dopo il secondo pompino in auto ad Ale era venuta fame e anche ai due così si fermarono in un posticino a mangiare una pizza. Si scolarono anche tre birre e una bottiglia di vino così quando uscirono erano tutti e tre piuttosto brilli.
Dino si rimise alla guida e tornò verso la città, ma a metà strada si fermò per pisciare.
‘Anche io’…’ fece Carlo e si affiancò all’amico che si era inoltrato appena nel boschetto. Furono raggiunti da Ale che si chinò in mezzo a loro e pisciò assieme agli uomini. Scoppiarono a ridere come pazzi tutti e tre e quando ebbero finito Ale provò a tastare i due cazzi già che erano fuori dalle mutande.
”..umh’..niente’..siete stanchi, ragazzi?’ chiese dopo i due uccelli erano rimasti inermi al tocco della mani di quella.
‘Beh, siamo già venuti due volte…e poi l’alcool’.ma tu non ti stanchi mai del cazzo?’ chiese Carlo.
‘Mai. Ne voglio ancora!’ disse quella.
Dino si riabbottonò e la fissò: ‘Ci penso io a te! Andiamo!’ ripresero l’automobile, sgommarono via e dopo che Dino e Carlo ebbero preso due caff&egrave per essere più reattivi, Dino fece: ‘Allora il mio piano &egrave questo: andiamo fino a M., il posto lo conosco io, cerchiamo due bei cazzoni per questa troia qua e finiamo la serata in bellezza!’
‘Vuoi andare a trans?’ fece Carlo.
‘Sì. E scommetto che a lei va l’idea’.ti vanno due bei cazzoni di trans?’
‘Certo! Ho voglia di cazzo, sempre, io””!’
‘Ma &egrave tardi, ci vogliono almeno 50 minuti per essere a M.non possiamo rimandare ad un’altra volta?’ chiese Carlo.
‘No. Mi va questa cosa. E a te va Ale? Ci pensi due cazzoni tutti per te!……………”’
‘Lo voglio, anzi li voglio!!
e così partirono.
Scesero dalle colline e presero la statale che portava in città, quando raggiunsero la tangenziale la percorsero fino all’uscita di T., quindi imboccarono il viale XX. Era già notte, durante il viaggio avevano ancora riso e scherzato, ma Ale era eccitata all’idea di essere scopata da due trans e Carlo, dopo l’iniziale titubanza, aveva ritenuto l’idea molto forte.
Dino, da esperto del luogo, prese subito in mano la situazione. Lasciò perdere le prime prostitute del viale e si diresse verso i luoghi che conosceva meglio, quelli attorno ai due distributori di benzina. Trovarono una trans di nome D.e l’amica J., ma Dino che le conosceva bene pensò che non facessero al caso loro. ‘Marias e Jubbia ci sono stasera?’ chiese a D.
‘Sono appena andate con un cliente’.ma torneranno presto.’ rispose la trans.
‘Bene allora aspettiamo’ disse Dino.
‘Ma non possiamo cercarne altre?’ chiese Carlo.
‘No, loro sono quelle che fanno al caso nostro. Hanno due cazzi enormi! E alla nostra comune amica qui piacciono i cazzi grossi, vero?’
‘Puoi scommetterci!’
così andarono ad un chioschetto di hot-dog e bibite che c’era in fondo al viale. Dino parcheggiò e si mise a salutare i pochi avventori e il padrone del chiosco. ‘Ti conoscono tutti qua’.devi essere uno che passa spesso da queste parti’.’ disse Ale.
‘Come no! Qui trovi tutto: vita, gente vera e grossi cazzi!’ rispose Dino rivolto ad un trans che beveva una coca assieme ad un ragazzone di colore.
‘Eh Dino passa più tempo qui che a casa’.’ fece quella.
Anche il ragazzone salutò Dino, mentre la trans rideva di cuore.
Bevvero coca e rum e fecero due chiacchiere con puttane e clienti.
‘Ma le tue amiche trans si faranno vedere?’ chiese Ale preoccupata dopo più di mezz’ora che erano lì. ‘Certo, stai tanquilla’.che stasera vedrai che cazzo possono avere anche le donne!’ disse Dino alzando il tono della voce perché lo sentissero tutti e un coro di risate e fischi accolse la battuta.
Infatti dopo qualche minuto una grossa automobile scura si fermò al chioschetto e dopo che ne scesero due figure femminili alte, l’auto ripartì nella notte. Dino si alzò in piedi ed esclamò: ‘Finalmente! Le Vere Regine della notte! Care aspettavamo proprio voi!’ e si lanciò a salutare le due figure che avanzavano su grossi tacchi. Erano due trans di colore, alte, gambe solide, ma slanciate, portavano gonne molto corte e due pellicciotte sintetiche, sotto due top rossi e gialli. Una era più alta, portava i capelli molto corti, aveva un volto dai tratti pronunciati, labbra carnose color rosso acceso, due enormi orecchini a cerchio e quando vide Dino sorrise con dei denti bianchissimi. ‘Ciao cuoricino! Ci cercavi?’ ‘Sì, splendore! – e abbracciò la trans che dava almeno dieci centimetri a Dino che pure era un ragazzotto piuttosto alto ‘ ho una proposta da farvi!’ disse e poi andò dall’altra trans che era leggermente più bassa dell’amica, anche lei in tacchi alti però, portava una parrucca bionda e aveva più seno. Anche lei era scura di pelle, ma più ambrata, grosse labbra dipinte di viola e occhi chiari. I due si abbracciarono: ‘Ciao Jubbia cara! Come stai? E come sta il tuo grosso cazzone?’
‘Io bene, ma lui meno…siamo stati con un cliente che usava i denti’.sapessi che strazio’.se non sai fare i pompini non farli dico io’.giusto?’
‘Giusto bellezza! Allora sentite Regine della notte’.ecco la proposta: sono con un mio amico, Carlo…e una amica’..ecco’..lei ama proprio il cazzo!e mi sono detto perché non farle assaggiare il cazzone di Marias e quello di Jubbia?’
‘Che percellone che sei! Ma ti adoro!’ fece Marias
Dino presentò i due alle trans e poi disse: ‘Dove andiamo? Avete un posto tranquillo dove fare qualche maialata?’
‘Come no!? Andiamo alla vecchia fabbrica! Li staremo tranquilli’
Marias si sedette davanti per indicare la strada a Dino, Jubbia invece si mise in mezzo fra Carlo e Ale. Partirono, durante il tragitto Marias mise le mani sul pacco di Dino. ‘Lascia perdere…la nostra amica qua ci ha prosciugato tutte le forze…siamo venuti già due volte…e non ce la facciamo più’.lei invece ne vuole ancora’.’ ‘Capisco. E lo avrà, vero Jubbia cara?’
‘Come no! Ho voglio proprio di scopare, dopo che quello stronzo di prima si &egrave rivelato una pena’, voleva provare con due come noi,ma poi non sapeva da che parte rifarsi e appena gli ho sfoderato il cazzo si &egrave impaurito’, poverino’, non ne aveva mai visti come il mio”
‘Sentirai due bei cazzi caldi stasera mia cara’ concluse Marias schioccando le labbrone.
‘Non vedo l’ora’.’ disse Ale eccitata.
Le due trans condussero Ale e i due giovani in una zona di edifici abbandonati, svoltarono in una srada senza uscita e Jubbia indicò una piccola rampa di cemento invasa dalle erbacce. ‘Sali lì sopra e lascia accesi i fari’ fece Marias. Dino eseguì e si ritrovarono in uno spazio di cemento sporco e umido. I cinque scesero e Jubbia condusse Ale sopra il cofano dell’auto. ‘Eccola qui la mangiacazzi’.!’
‘Sì, porcellina, a lei piace tanto il cazzo duro’..’ disse Marias calandosi prima la gonna e poi le mutandine.
‘E questo &egrave di tuo gradimento?’
Da sotto la pelliccetta fece capolino un cazzo lungo e scuro.
Dino e Carlo risero di gusto.
‘Certo che mi piace, bello lungo’.’ disse Ale.
‘Bene, perché non lo prendi in bocca?’ e si mise in modo che la donna dal cofano potesse spompinare la trans. Ale si mise subito a lavoro e con due belle leccate alle palle fece intuire alla tipa la sua eccitazione, quindi con la lingua risalì l’asta del cazzo che si stava indurendo, quindi ingoiò la cappella e prese a ciucciare. Dette modo alle sue abilità di succhiacazzi di farsi notare. Marias le prese la testa e la tenne sul cazzo in modo che Ale soffocasse. Poi la fece respirare
‘uhhhhhhhhhhhhhhfiuuuuuuuuuuuuuuuuu che serpente!’ disse la donna.
‘TI piace il cazzo della mia amica?’ fece Jubba e anche lei si tolse mutandine e sfoderò un cazzone già mezzo dritto che era sui venti centimetri e bello grosso di dimesioni.
‘Cazzo che nerchia!’ sbottò Carlo.
Ale si era rituffata sul cazzo di Marias, sbocchinandolo a dovere, con la mano della trans che gli dava il ritmo.
‘Le piace veramente il cazzo a questa baldracca!’ di Jubba e mise in mano il tarallone nero alla donna. Lei mentre ci dava di bocca alla trans iniziò a segare Jubba. Il cazzo di questa si fece grosso veramente e allora lei prese la faccia di Ale e le disse: ‘Succhiamelo troia!’ la donna non se lo fece ripetere due volte e si buttò sul palo di carne della trans. Lo prese in bocca e lo baciò, lo leccò e spinse la lingua lungo l’asta e sulle palle. Poi riprese la cappella in bocca e la succhiò.
‘Come ci sa fare la signora qua’.’ disse Marias.
Dino e l’amico ridevano, Carlo si era sbottonato la patta dei jeans e si toccava l’uccello. ‘Ehi Carlo, ti piace vedere Ale che viene abusata dalle nostre amiche’.’
‘Puoi scommetterci!’
Tutti risero. Anche Dino si sbottò anche lui la patta e tirò fuori l’uccello.
Ale succhiava le trans, i due ragazzotti si avvicinarono al terzetto perverso e Marias toccò il cazzo di Carlo.
‘Come me lo succhia la troia qua’..’ fece Jubba.
*
Così, nell’ombra della fabbrica abbandonata, con la sola luce dei fari dell’auto di Dino, iniziò una piccola orgia che aveva al centro Ale e la sua voglia di cazzo.
Infatti la donna leccava e succhiava i cazzi delle trans e si pregustava a prenderli in culo e nella figa.
Mentre i due uomini si facevano toccare, baciare, annusare dalle trans.
Quando i due cazzoni di Jubba e Marias furono belli carichi si infilarono i preservativi e a turno si scoparono Ale. La misero contro il cofano dell’auto e Marias gli ficcò il cazzo lungo nella figa mentre Jubba era salita sul cofano e le aveva rificcato il cazzone in bocca.
La trans prese subito ritmo e scopò la donna con forza. Ale sentiva il cazzo della tipa nella figa e aveva la bocca gonfia del cazzo dell’altra. Mandava mugolii di piacere e i due giovani ridevano divertiti: ‘Ammazza come le piace il cazzo!’
poi Marias lasciò il posto a Jubba che prese la donna, la fece mettere contro il suo sesso di spalle, reggendola per le braccia e poi le schiaffò l’enorme cazzone nella figa.
Marias intanto giocava con i due uomini, Dino si era attaccato alle sue tette piccole e le succhiava avidamente, mentre Carlo toccava timido il cazzo ancora dritto della trans.
Jubba con la forza del suo cazzo trapanava la figa di Ale che godeva come una pazza tenuta dalle braccia di quella trans, urlava di gioia:
‘Ahhhhhhh………………….Sììììììììììììììììììììììì…Sìììììììììììì’
e poi venne in un orgasmo feroce.
Marias intanto aveva ancora Dino attaccato addosso, si baciavano, si leccavano, lui le strizzava le tette, mentre Carlo si era inginocchiato e succhiava un poco il cazzo di quella.
Dopo l’orgasmo di Ale, Jubba uscì dalla sua figa e sbatt&egrave la donna contro il cofano: ‘Stai giù baldracca! Io non sono venuta ancora…e ti sfondo il culo adesso!’ e spinse la schiena di Ale contro il cofano, le sbatt&egrave la nerchia dura sulle natiche, le mollò due sculaccioni forti, poi spinse il cazzo nel culo di lei:
‘Ahiiiiiiiiiiii……….’.&egrave enorme!!’ fece quella
‘Zitta! Troia! Ti inculo adesso!’ e spinse il suo uccello ben dentro, con forza.
Intanto anche Dino si era inginocchiato ai piedi di Marias e aveva preso a succhiare il cazzo di quella, assieme a Carlo. La trans si godeva le lingue giovani dei due e le loro bocche calde di giovanotti.
Jubba fotteva Ale. Lei gridava di dolore, ma quella la teneva giù e la inculava a forza. Dopo l’iniziale dolore Ale sentì bene l’enorme uccello di Jubba nel culo e iniziò a godere come prima: ‘Ahhhhhh’.sììììììììììììììììì”’.fantastico’..che cazzoneeeeeeeeeeeeeeeee!!!’
la trans ci dava sotto e spingeva la sua mazza ben nel culo della donna.
Dino e Carlo si passavano il cazzo di Marias in bocca, finché lei non venne schizzando sulla faccia dei due e per terra.
Jubba invece spingeva ancora, sbatteva la sua verga nel culo di Ale che impazziva di goduria: ‘Ahhhhhhhhhh………..quanto &egrave grosssssoooooooooo!!!!!’ urlava e veniva ancora senza nessun cazzo nella sua figa, solo il piacere di Jubba nel culo, di quel cazzone enorme che la sfondava, Ale godeva a raffica invasa da orgasmi e lussuria sfrenata.
Carlo e Dino si ripulirono ed eccitati andarono dal duo alla macchina, misero i cazzi a disposizione di Ale che era stata spostata da Jubba che l’aveva afferrata bene per i fianchi e se la sbatteva alla luce dei fari. L’impeto della trans era notevole, il culo era profanato con forza, Ale godeva e cercava di leccare i cazzi dei giovani amanti, ma non ci riusciva perché Jubba la prendeva con troppa rabbia.
Così i due si misero a masturbarsi mentre Ale si beccava quella inculata pazzesca e godeva come una pazza squassata da orgasmi.
Carlo e Dino vennero sulla faccia di Ale proprio mentre Jubba sborrava nel preservativo e nel culo della donna.
Poi si abbracciarono, si ricomposero e andarono via felici e appagati per quella folle notte di sesso.

FINE

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