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Racconti Erotici

Avevo sedici anni

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo sedici anni e tra le mie gambe era già passato il mare, era passato quel vento sottile che alza le gonne di stoffa leggera ed asciuga le pieghe nude di sesso ancora sgualcite d’amore da quell’ignoto piacere che da rossore infantile s’era fatto bisogno.

Non ricordo quale fu la ragione, quale fu il mio istinto che all’uscita di scuola mi fece montare su una macchina chiara, che, senza sapere verso e direzione, andava senza fermarsi in pineta, ai bordi di quella ferrovia che m’aveva visto per anni giocare, per anni tappare occhi ed orecchie ad ogni passaggio di treno.

Ma il mio cuore batteva curioso ed imprevisto, per come il mio mistero, avvolto di carne infantile, potesse accettare il proprio contrario, nebuloso ed informe nei sogni, nonostante i miei sforzi di dargli un contorno, di dargli dimensioni accettabili alla paura che ogni notte nel letto si faceva reale.

Non gli ho mai chiesto l’età, per il timore che ne avesse più di mio padre non l’ho mai chiamato per nome, perché mai mi sono sentita alla pari, come mai gli ho chiesto quale passato gli avesse riempito tutto quel tempo e quante donne avessero saziato i suoi bisogni e quante, altrettante, l’avessero ridotto a provare piacere dentro il mio sesso impacciato.

Lo accolsi tra gli aghi di pino, tra le mie gambe obbedienti rischiarate di giorno, infornandolo come pane e pizza senza che desiderio addolcisse l’attrito, senza che la luna apparisse d’incanto ad ingrossare i miei seni come maree al tramonto.

Tornai a casa delusa con la sola paura che dai miei occhi potesse trasparire il peccato o il seme di quell’uomo che m’aveva imbrattata la gonna e le gambe che ancora oggi rimangono macchie di sporco che prima o poi dovrò pur lavare.

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