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Ste & Nora – Circles

By 11 Agosto 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Con un occhio allo schermo e la cornetta incastrata tra spalla e collo, fingendo di ascoltare l’interlocutore che sproloquia sui disservizi veri o presunti per la terza volta quella mattina, nota lo schermo del cellulare accendersi.
Suonerie mute, vibro disattivato, ma ormai &egrave in simbiosi, con quell’intruglio di tecnologia e radiazioni che gli permette di aprire ed accedere ad altri mondi.
Un sorriso sul viso scazzato. Sono le foto.
‘Brava, piccola. Anche stamattina hai fatto i compiti’
Taglia corto la telefonata e prende su il cellulare.
Nora 09:15 ‘Mi hanno confermato il giorno libero per domani’ Me ne andrò alla casa al mare di mia zia, ho bisogno di staccare, magari riusciamo a sentirci un po di più’
‘ Cazzo, povera piccola’ La vita &egrave già di suo una puttana, se il lavoro la complica’ ‘
Le dita già volano sulla tastiera. ‘ San Patrick dammi la coincidenza giusta con la Ryan’ C’&egrave!! ‘
Ste 09:15 ‘Ottima idea’ Sola al mare, sole e relax’ Ti chiamo domattina e ci mettiamo d’accordo, skypiamo anche un po’ ‘

Che caldo terribile, un fine maggio davvero devastante, come non se ne sentivano da tempo; umidità insopportabile e il ritmo a lavoro non ne vuole sapere di rallentare.
Nora &egrave alle prese con i suoi report, mancano dieci minuti alla fine del suo turno, vede con la coda dell’occhio avvicinarsi il capo, piccolo uomo davvero viscido &egrave insopportabile. Si ferma alla sua postazione. Nora continua a battere le dita sulla tastiera ma gira il volto e lo guarda, dritto in faccia ‘ Non provarci maledetto stronzo, me l’hai già approvata quella giornata! ‘
‘Nora, per domani’ Ho fatto un errore, mi devi davvero scusare, siamo sotto dimens’ ‘
Nora si alza in piedi e lo guarda negli occhi, lo vorrebbe folgorare con lo sguardo! Lui sembra farsi più piccolo davanti a lei, si zittisce.
La voce di Nora &egrave calma e piatta ‘Mario, ho chiesto questa misera giornata da tre settimane, me l’hai approvata solo questa mattina’ . Non prenderla sul personale ma non me ne frega un cazzo se siamo sottodimensionati. Domani io non ci sarò. Ho confermato impegni improrogabili.’
‘Certo’ Ci mancherebbe” Mario si allontana velocemente e Nora riprende il suo lavoro.

Nora 16:54 ‘Ste non ci crederai, mi mancano cinque minuti per uscire da lavoro e quell’inetto del mio capo voleva annullarmi la giornata libera per domani!’
Ste 16:54 ‘Scherzi?!’ Dimmi che sei libera domani”
Nora 16:55 ‘Ma tranquillo &egrave tornato sui suoi passi’ Norina tua gli ha dato una lezione di voce grossa’
Ste 16:55 ‘Ahahaha, vorrei proprio sentirti fare la voce grossa’
Nora 16:55 ‘Domani ti faccio vedere che faccia gli ho fatto’ Mi porto il portatile al villino, ho intenzione di tenerti su Skype per molte e molte e molte ore’ ‘

Ste 22:43 ‘Dolce notte, tesoro’ Ti addormenti sul mio petto?’
Lo schermo bagnato dai guanti insaponati, tra una padella e una pentola trova il tempo di una coccola prima che lei scivoli tra le braccia di Morfeo. ‘Azz. Anche no’. Deve riuscire a intercettarla’
Ste 22:44 ‘A che ora pensi di svegliarti domani?’
Mentalmente pensa alle cose ancora da fare prima di scivolare a letto. Solo bagaglio a mano, tanto partirà il giorno dopo e probabilmente i vestiti non serviranno a molto, sogghigna tra sé.
Nora 22:44 ‘Non tardi’ ma tu scrivi, ti rispondo quando mi sveglio’ O come al solito sarò io a darti il buongiorno’
&egrave a un bivio. O dirle il suo progetto, o dover noleggiare un auto. O peggio, prendere un taxi.
Toglie i guanti, googla, una lampadina si &egrave accesa.
Ste 22:45 ‘Ok tes’ Notte’

Poche ore di sonno ed già &egrave in statale. La stanchezza &egrave tanta, ma la gioia di rivederla anche. Check in al volo, si siede e prende il suo nook, posizionando il bagaglio a mano. Ci aveva anche pensato, a portarsi qualche giochino, ma preferisce improvvisare.
L’aereo già rolla.
Ste 06:12 ‘Batteria scarica, lo chiudo per due ore’ ‘
Flight mode on.

Nora si stiracchia nel letto poggiando il cell sul comodino. ‘ Oggi Ste ha risposto subito al mio buongiorno all’alba, cazzo sono le 6.15! Povero, spero di non averlo svegliato’ Mmmmhhh’ Chissà come sarà vestito? O svestito’-
Nora allunga la mano verso il comodino, l’altra va verso il pube. Prende dal cassetto il vibratore nero e lo accende. La mano affonda subito fra gli slip, infila due dita dentro, &egrave umida e calda. Appoggia il vibratore sul clitoride e comincia a massaggiare piano. Le dita entrano ed escono con un ritmo lento e ipnotico. Sente l’urgenza di buttare il vibratore, le sue dita sono più calde ed &egrave più facile ricordare quelle di lui. Il ritmo aumenta, Nora inarca la schiena e spinge la sua figa contro quelle dita che vorrebbe fossero quelle del suo Ste ‘ oh, quanto mi manchi’ ‘
Stringe forte un capezzolo, sente un brivido pervadere le viscere, le gambe si serrano in automatico ‘Oh Ste!’ Si lascia andare gemendo e chiamandolo.

Giornata splendida, non tira un filo di vento il mare &egrave una tavola piatta. Nora apre la porta del villino e si lancia dentro. Collega veloce il notebook. Sente la suoneria di Ste dal cell ‘ Ah eccoti finalmente! Che ricarica lunga’-
‘Tes che fai? Sei già arrivata?’
‘In questo momento, sto collegando pc, mi sei mancato tanto’ Non sprechiamo neanche un momento di questa giornata’ ‘
‘No tesoro, la vivremo tutta, insieme’
Il tizio del noleggio lo sta chiamando a gran voce, lui gli fa segno di aspettare e si volta, coprendo lo smartphone, per paura lei senta le voci e riconoscendo il dialetto si insospettisca.
‘So che tu non credi alla proiezione astrale tes, ma mi farai qualche foto? Per farmi vedere il posto? Anzi, dammi l’indirizzo, intanto me lo guardo su Google Earth così riesco a visualizzarti lì’ ‘
Lei sorride a sentirlo parlare di un’altra delle sue stramberie e meccanicamente glielo da, mentre armeggia col computer e controlla la connessione.
‘Ho portato anche un po di toys, non sapevo quali, ti mando la foto anche di quelli.’
Il ghigno sulla sua faccia &egrave ampio, ma si trattiene.
‘Bene’ dammi un’ora e skypiamo tes, ok? Intanto fammi qualche foto, scaldati un po’ ma aspettami, per venire’
‘Ehm’ veramente, stamattina mi mancavi molto e”
La sua risata &egrave sincera. ‘Bello! Avresti dovuto dirmelo però, no? Ci sentiamo dopo, devo scappare”
Inserisce l’indirizzo sul navigatore prima di dimenticarselo e lancia la ricerca sul satellite.
Carta di credito. Casco. Sguardo malinconico alla Triumph cromata, stile inglese. Monta sul Quad. ‘ Magari le 4 ruote le danno più sicurezza’- pensa tra sé. Da gas e parte, imboccando la mulattiera che gli hanno consigliato e lasciando che il navigatore impazzisca a trovare alternative plausibili.

Nora si toglie il kaftano multicolore e rimane in costume, fa già caldissimo, apre gli stipiti delle finestre e vede il sole sopra il mare. ‘ Magari potrei farmi un tuffetto rinfrescante’- Prepara la borsa gialla con la grande margherita fatta di conchiglie bianche: telo mare, protezione, una bottiglietta di acqua, non serve altro. ‘ Ah! il cell! Se Ste mi cerca’ ma caspita come &egrave sfuggente oggi, prima due ore di ricarica, adesso sparisce per un’ora, lo vorrei sempre connesso mannaggia! ‘ Prima di uscire si guarda allo specchio appeso vicino alla porta. Lo sguardo &egrave un po’ triste, espressione malinconica sulle labbra, le manca il suo Ste, vorrebbe averlo con s&egrave qui e ora, abbracciarlo, toccarlo, stringerlo e invece deve accontentarsi di una videocall su skype. E chissà quanto riusciranno a starci, lui sembra davvero impegnatissimo oggi’
‘NORA! BASTA LAGNE!!’ dice risoluta alla sé stessa allo specchio, chiude gli occhi, scuote la testa e i riccioli neri come a liberarsi di quei pensieri negativi e quando si riguarda allo specchio eccolo là, il suo sorriso &egrave di nuovo al suo posto ‘ Positive mind! Un venerdì senza dover andare a lavoro e tanto tempo per stare con il tuo Ste! ‘ Inforca gli occhiali da sole ed esce.
Dopo un’oretta sulla spiaggia passata prendendo il sole e scattando foto del panorama e dei dettagli più apparentemente inutili per il suo Ste, Nora sente la necessità di bagnarsi, suo malgrado. In tanti conoscono la sua ritrosia verso il mare. Si alza e va verso le onde leggere, la temperatura dell’acqua &egrave perfetta, rinfrescante ma non gelida, Nora si immerge piano come suo solito, ogni volta &egrave come la prima con il mare, deve prendere un po’ di confidenza con l’elemento, quella distesa davanti a lei le da una sensazione insopportabile di vastità e profondità e la intimorisce. Quando l’acqua le arriva alla vita prende il coraggio, unisce le mani e si immerge del tutto, arriva al fondo e risale subito. ‘ Bene, andata’ ‘ Ritorna in fretta sulla solida spiaggia. Avvicinandosi al suo telo sente dalla borsa il cellulare che squilla, la suoneria &egrave quella di Ste. Infila le cuffiette che son già attaccate al jack e swype per rispndere.
‘Ciao!! Ti sei liberato finalmente?!’
‘Nora, tesoro, ma’ dove sei?’ ‘
‘Sono al villino, te l’ho detto Ste’ ma, perch&egrave hai questa strana voce? Che succede?’
‘No, niente’ giornata un po” strana. Ma le foto le hai fatte? Sei davanti al portatile?’
‘No’ qui faceva caldo, sono in spiaggia ma ci metto un attimo a tornare se vuoi’ ‘
‘No vabb&egrave ‘ stai lì intanto, tranquilla’ e dimmi’ che c’hai addosso? solo un costumino e bagnato?’
L’abbassamento di tono nella voce quasi la fa arrossire, mentre piega la testa e si guarda.
‘Si vabb&egrave’ ma sono sola in spiaggia’ non &egrave ancora stagione, non c’&egrave nessuno’ ‘
‘Tutta sola con me al tel, mezza nuda e’ bagnata’ .suona familiare, no?’ sta sorridendo, ma la sua voce &egrave diventata quasi dura, asciutta, anche se il tono &egrave ancora basso, volutamente sulla frequenza che più e capace di penetrarla.
Le dà il tempo di arrossire, poi continua.
‘Quanto lontana sei, dal villino? Sei al paese?’
‘No Ste’ sono andata dall’altro lato’ ma sono pochi minuti, davvero’ mi alzo e vado’ ‘
‘Non ti ho detto di alzarti’ il tono &egrave freddo, duro, mentre il pollice sfiora la leva del gas e individua in che direzione &egrave andata.
‘Anzi, proprio NON ti alzi. Sai cosa fai ora? Mentre io vado ad appartarmi, ti guardi intorno e mi descrivi quello che vedi, alternandolo con quello che stai facendo al tuo corpo’ voglio la porca, tes.’
Sente il gonfiore tra le sue cosce farsi evidente, l’eccitazione gli arriva al cervello.
‘Ma’ qui? il villino &egrave qua dietro’ ‘
‘Hai detto sei sola, no? Pensavo fossi mia’ la MIA troia. Forse sbagliavo”
L’attimo di silenzio fa male a lui quanto a lei, ma oggi vuole di più. PER lei, non solo DA lei.
Prima che abbia il tempo di dire qualcosa ricomincia.
‘Ma sono sicuro di non sbagliarmi’ chiamiamola col suo nome: masturbazione in pubblico, tesoro. Per una porca non &egrave troppo e io lo so che lo sei’ E poi lo sai, se sei con me non &egrave semplice masturbazione. Quindi infila due dita negli slip mentre ti dico cosa farai’ ‘
Lei obbedisce, quasi ipnotizzata, ancora sconvolta all’idea, guardandosi attorno e vedendo che non c’&egrave anima viva, almeno fino alla linea di arbusti.
‘Ora ti sfiori, come la porca che sei, quando vuole far saltare su un cazzo per poi giocarci. Io starò in silenzio, hai 10 minuti: descrivi il panorama, descrivi cosa fanno le mani, parlami del mare, dimmi come ti stai eccitando’ avanti così, tutto chiaro, tes?’
Le sue dita non hanno smesso di sfiorare il clitoride, senza quasi se ne accorgesse.
‘Sì’ sì Ste, come tu vuoi”
‘Dillo, cosa sei’ ‘
Lei sorride, eccitata ‘La tua porca’ la tua troia ”
‘Brava tes, &egrave proprio questo a fare la differenza, quel LA TUA. Ora inizia, fammi eccitare che lo sai fare così bene”
Silenzia il microfono al volo, infila il casco sistemando l’auricolare e accende.
Ignaro dello sguardo incazzato per la polvere che alza la sua sgommata, infila il sentiero parallelo alla spiaggia, vibrante di gioia e passione, mentre quella voce flautata gli accarezza l’anima e gli fa tendere i pantaloni.
Sono questi i momenti che le fanno adorare il suo Ste’ si sente eccitata e vuole riuscire ad eccitarlo, come le ha chiesto. Si butta il kaftano fra le gambe, per coprire la sua mano infilata nello slip e continua a toccarsi, come lui le ha chiesto.
‘Sono nella spiaggetta adiacente al campeggio, dietro di me una radura fra gli arbusti usata come parcheggio e c’&egrave un chiosco’ Oh, ci sono i proprietari Ste, mi potrebbero vedere” Il cuore le salta in gola, non aveva considerato il Gabbiano, il chioschetto bar della spiaggia, aperto praticamente sempre. Si sistema un po’ meglio in modo da dare le spalle e non essere notata dai due ragazzi che sono seduti a uno dei tavolini.
‘Sto guardando il mare, &egrave molto calmo oggi’ Accarezzo il clitoride con la mano destra, le gambe piegate e aperte, adesso infilo due dita dentro’ ah’ sono molto umida Ste, la tua voce mi ha fatto bagnare all’istante. Assaggio le dita’ mmhhh sono molto salate, sono sicura ti piacerebbe il mio sapore mischiato con l’acqua del mare’ Infilo di nuovo le dita, più a fondo, e con il palmo della mano faccio pressione sul clitoride e sfrego piano’ Oh’ Ste’ mmm’ .’ Il respiro si fa affannoso e la sua mano lavora sempre più veloce. Si ferma di scatto e si volta verso il chiosco e il parcheggio. Una macchina parcheggia e scendono due ragazze e una anziana signora. ‘Ste’ sono arrivate delle persone, io ‘ non so se riesco, spero non si sistemino troppo vicine a me’ . ‘ Le tre trovano posto a diversi metri da Nora, la guardano di sfuggita e cominciano a sistemarsi con ombrellone e sedie sdraio. La signora punta Nora e comincia a camminare verso di lei. ‘ Cazzo dai, ma che vuoi da me?’ ‘
‘Signorina buongiorno! Ma, si ricorda di me?’ Le urla venendole incontro. Nora toglie velocissima la mano dalle mutandine e fa cenno alla signora che &egrave al telefono. ‘Ah mi scusi mi scusi, non avevo visto’ Torno dopo, torno dopo’ .’ Le dice facendole cenno con la mano di stare tranquilla.
‘Cazzo Ste’ una signora, mi ha interrotto, non so chi cazzo sia ma davvero mi ha spento del tutto’ perdonami, non riesco ad andare avanti. Accidenti, forse non &egrave stata una così buona idea venire qui’ Torno al villino? Posso tornare Ste? Mi senti?’ Le domande scemano in un tono discendente.
Si ferma, spegne il motore, troppo rumoroso, lo tradirebbe. Sblocca l’audio tenendo il microfono dell’auricolare quasi chiuso in pugno per coprire i rumori.
‘Dimmelo tu. Se vuoi fallire, smetti pure. Forse non sei poi così porca, o così MIA’
Prima che lei risponda ha già messo il mute ed &egrave ripartito. Posteggia dietro il chiosco, la vede. ‘ Guarda il mare’ fissalo’ non guardarti attorno e ricomincia’ dai tes’ ‘
Sente un fiotto di sangue salirle al volto. Le sue parole sono dure e vanno a segno. Non vuole deluderlo, l’ultima cosa che vuole &egrave sentire di averlo deluso.
‘Va bene, rimango Ste’ ‘ Si sistema meglio che può, si sdraia sul telo, si posiziona sul fianco sinistro, proteggendosi dalla vista delle persone alle sue spalle. La mano destra torna dentro lo slip, si meraviglia a sentirsi ancora così eccitata.
‘Ste, ho rimesso la mano dentro lo slip, infilo le dita dentro la figa” La sua voce trema e vacilla, combattuta tra la vergogna dell’esporsi e la voglia di non doversi vergognare per averlo deluso.
‘Quanto ti vorrei qui con me ora Ste, vorrei fosse la tua mano, vorrei ci fossero le tue braccia a cingermi’ mmm’ oooh’ Ste, oh Ste’ Ho voglia del tuo cazzo’.’ Il pensiero di averlo là a fianco le fa dimenticare tutto il resto, il chiosco, il caldo, la vecchia impicciona, chiude gli occhi ed &egrave con lui. La guarda negli occhi e quello le basta per sentirsi al sicuro, per sentirsi desiderata.
‘Oohh’ Ste mmhh’ La mano entra ed esce veloce, Nora non riesce a trattenere un gemito, non le interessa più di niente, le basta che il suo Ste la senta, la senta godere per lui.

‘Grazie Ste’ riesci sempre a portarmi un po’ oltre, anche quando penso di non averne la forza. Grazie’ Gli sussurra mentre si stende sulla schiena e sposta il kaftano.

‘ E brava la mia Nora.. se non fosse stata per la telefonata in corso, era difficile capire cosa stava succedendo’ tranne per il tremito finale’ ‘ Si guarda intorno, nessuno sembra aver notato niente.
‘Sei stupenda, bravissima’ Ora voglio che chiudi gli occhi. Chiusi. E mi dici cosa senti’ cosa percepisci’ con tutti i tuoi sensi”
Esclude il microfono, inizia a correre. Taglia in diagonale, per non arrivare troppo vicino.
‘Mmm’ sono ancora bagnata, sento la mia figa umida come piace a te, c’&egrave un po’ di vento, ma l’aria &egrave calda’ si sentono le onde, sono molto vicino al mare’ ‘
Con passi a metà tra il ninja e il nativo d’America &egrave ormai a meno di 2 metri , tra lei e il mare. Copre con la mano voce e telefono, riaccendendo il microfono. Sussurra appena.
‘Tieni gli occhi chiusi’ strizzati un seno’ zitta e fallo’ e poi infilati due dita dentro’ profonde’ NON OSARE APRIRE GLI OCCHI, voglio vedere quanto sai obbedire’ ‘
Nora trasalisce nel momento in cui il suo tono si fa così perentorio, ma obbedisce’ esitante, con un pensiero alla vecchia impicciona. Una mano strizza il seno, l’altra &egrave dentro lo slip, le dita entrano
‘Ora apri gli occhi, Nora’ ‘
Il sole &egrave alto e caldo sopra il mare. Nora solleva appena la schiena, fatica ad abituare lo sguardo alla luce. Vede l’acqua riflettere i raggi del sole. Davanti a lei una figura maschile in controluce a circa due metri sembra stia aspettando qualcosa da lei, istintivamente toglie la mano dallo slip. Cerca di focalizzare lo sguardo sul volto ma il sole accecante non le permette di distinguere i lineamenti. Si porta la mano sopra la fronte a proteggere gli occhi. Il volto piano piano affiora. Nora lascia cadere il telefono sul telo, toglie le cuffiette. Si alza in piedi e fa due passi titubanti verso quella figura silenziosa davanti a lei. Più si avvicina e più sente il cuore batterle forte nel petto. ‘ Non può essere’. non può essere’- Adesso &egrave vicina abbastanza, vede quel volto, lo riconosce. Si copre il viso con le mani sopraffatta dall’emozione e dalla sorpresa. Sente le sue braccia avvolgerla.
‘Tesoro’ sono io, sono qui. Guardami’ Nora solleva lo sguardo verso il suo Ste, il suo viso &egrave bagnato di lacrime di gioia, un sorriso enorme le illumina lo sguardo.
‘Ciao Ste!’ &egrave l’unica cosa che riesce a dirgli prima di baciarlo.
‘Tes, ti ho lasciato senza parole? Mi sembra una situazione familiare’ Le dice ridendo e asciugandole il volto. ‘Mi sembra di essere in una delle nostre chiamate Skype dove parlo solo io per riempire tutti i tuoi lunghi e imbarazzati silenzi’ Le prende il volto fra le mani e la guarda negli occhi. Lei continua a sorridergli beata.
‘Che bella sorpresa Ste’ Una sorpresa incredibile! E tu sai quanto mi piacciono le sorprese’ Mi hai lasciata davvero senza parole. Avrei mille domande da farti’ .’
‘Fammele Tes’ .’
‘Ma sono tutte domande senza importanza. La cosa più importante ora &egrave che io e te ci chiudiamo nel villino’ Perché non vedo l’ora di sentirti addosso Ste”
Lui si china e recupera il cell e le poche cose di Nora, prende la sua borsa e si rialza. Prende Nora per mano e si incammina con lei verso lo spiazzo del parcheggio. ‘Quanto ci vuole a tornare al villino?’
‘Cinque minuti di macchina, sta lassù nella montagna’ E gli mostra la montagna incasellata di villette che assomiglia tanto ad un alveare. Arrivano alla macchina.
‘Allora ti seguo con il quad?’
‘Con il che??’
‘Con quello Tes”
‘Ah, che carino Ste! Quello non sembra far paura come le due ruote che ti piacciono tanto”
Si fermano vicino alla macchina. Lui la stringe forte a s&egrave e la bacia, lentamente. I loro corpi sono stretti, Nora si stacca un attimo da lui per dirgli con un sorriso birichino
‘Ti sento già pronto Ste’ .’
‘Beh, non &egrave stato facile guidare con la tua voce e il tuo orgasmo nell’auricolare, piccola’ Anzi, avevo proprio voglia di farti fare il bis, perch&egrave so che non sei una che si ferma al primo’
‘Quando mai mi sono fermata al primo?’ Gli dice sorridendo.
‘Già’ E pensavo anche che questo splendido posto meriterebbe un bel pompino’ no?’
Lo sguardo di Nora si fa serio e l’espressione sorridente lascia spazio a sincera preoccupazione.
‘Stai tranquilla Tes’ Lo rimandiamo a quando ci sarà meno pubblico. Dai, corriamo a questo villino che non vedo l’ora di averti nuda tutta per me’ Mentre lei si volta le assesta una sonora pacca sulla natica. Lei gli sorride e salta in macchina.

La segue, senza tallonarla troppo, preoccupato che l’eccitazione e il nervosismo la rendano incauta alla guida.
Sente tutta l’eccitazione pulsargli tra le gambe, ma cerca di non pensarci, non vuole rovinarsi il divertimento dopo. Lei mette la freccia, si ferma. Lui si guarda intorno, sembra tutto deserto, ma posteggia sulla via comunque, incastrando il casco sotto la sella.
Lei &egrave intenta a recuperare la borsa e chissà cos’altro, quasi affannata, le sorride, le toglie di mano alcune cose.
‘Apri la porta e infiliamoci nella tana del Bianconiglio, Alice”
Dal sorriso capisce che anche a lei il verbo ‘infilare’ ha fatto venire in mente altro, ma non lo dice, trova le chiavi e apre.
Lui entra, chiude delicatamente la porta dietro di se e prima di rendersene conto si trova premuto contro, mentre lei lo bacia. Ridendo apre le labbra, e il loro bacio diventa un moulinex di lingue.
Uno schiocco sulle labbra per porre fine all’istante, ma lei ricomincia.
Gliene stampa un altro, ridendo le dice ‘Basta ora, dai’ dammi un secondo’
Sorride al broncio sul suo viso, si guarda intorno appoggiando il trolley in ingresso e guardandola malizioso le dice ‘Mi sa che tra il mio aereo e la tua spiaggia ci serve una doccia’ &egrave grande abbastanza?’
‘La doccia &egrave grande sì’ ci stiamo Ste’ ci stiamo entrambi’ .’ gli dice togliendogli la maglietta. Veloci le sue mani vanno ai pantaloni, sbottonano la cinghia e i bottoni. Si inginocchia per liberarlo dai jeans mentre lui si scalza velocemente le scarpe. Nora lo guarda, &egrave in ginocchio davanti a lui. Gli accarezza le gambe e arriva al suo cazzo. Sfiora la sottile stoffa che lo ricopre.
Le sue mani si avvicinano ai capelli glieli sfiora. ‘ Oh Nora’ mia dolce Nora ‘ Sorride dolcemente a quegli occhi che fingendosi timorosi si alzano verso di lui, luccicanti di voglia.
‘Forza tes, vediamo se sei porca solo col tuo corpo o se ti sai dare da fare anche sul mio”
Lei sfrega il volto contro il suo cazzo, ne segue il profilo con le labbra attraverso la stoffa. Con le mani lo accarezza e sente la tensione arrivare al massimo.
‘Posso liberarlo Ste? Mi sembra che non ne possa più di stare rinchiuso’ E io ho bisogno di salutarlo come si deve, dopo tanto tempo”
La sua voce lo riporta a questa dimensione, riapre gli occhi, abbassa il viso verso di lei.
‘&egrave tuo, tes’ ho bisogno che ti prendi cura di me’ placa la mia sete di te”
La sua mano le accarezza la guancia mentre parla, quando vede il luccichio nei suoi occhi e come si prepara a tuffarsi, le stringe i capelli, senza tirare, ma afferrandola saldamente.
Nora sente la presa salda, riconosce il suo Ste, ora più che mai sa che &egrave là con lei, &egrave vero. Abbassa lo slip e libera il suo cazzo. Lo accarezza, &egrave come se lo vedesse per la prima volta. La mano lo avvolge, lo stringe gentilmente. Lo avvicina alla bocca e lo lecca con delicatezza’ Non sperava più di poterlo avere di nuovo per sé. La lingua segue le curve del glande. Lo studia lentamente, lo bagna e infila in bocca quella cappella lucida. Sente Ste mugolare. Alza lo sguardo e non vede i suoi occhi. Si ferma un attimo e quell’attimo basta per attirare la sua attenzione. Allora felice riprende’ guardandolo negli occhi.
&egrave in estasi, forse troppo, ma non riesce a controllarsi. Lei &egrave lì, &egrave sua, lo accoglie.
Cerca di riprendersi, ma quando apre gli occhi trova i suoi, vi legge tutta la sua dedizione e la sente riprendere con nuovo vigore.
‘Scusa tes, ma ho veramente bisogno che mi porti oltre, ORA’ non era così che l’avevo immaginato ma ti prego’ fammi venire”
La sua voce, il suo corpo, tutto di lui &egrave a portata di mano, Nora &egrave in uno stato di pura esaltazione. Riprende a succhiare il cazzo del suo Ste. Poggia le sue mani dietro le sue cosce e spinge leggermente verso di sé’ un piccolo suggerimento, un gesto impercettibile. Ma lui coglie immediatamente e asseconda la sua voglia. Le sue grandi mani la tengono delicatamente per i capelli e comincia a scoparle la bocca, lentamente. Lei sta ferma e accoglie il suo cazzo che entra sempre di più nella sua bocca. Sente di essere vicinissima’ Geme’
Esce un po’, non vuole spingerglielo in gola, vuole sentire le sue labbra intorno al glande. ‘Stringi un po’ le sussurra.
Si prende il suo tempo, affondando lento mentre lei obbediente socchiude le labbra.
‘Dai porca, infilati due dita dentro, lo so che ne hai bisogno”
Sorride, ma &egrave più un ghigno, a vederla obbedire solerte, morde le labbra, ma ormai &egrave troppo.
‘Accoglimi’ tesoro”
Si inarca, mentre la mano dai capelli scivola dietro al suo collo stringendo appena e lascia esplodere tutta la sua passione tra le labbra socchiuse della regina dei suoi sogni proibiti.
Nora sente i fiotti caldi schizzarle dentro la bocca, li accoglie e inghiottisce avidamente. Si tiene ai polsi di Ste e viene, l’orgasmo &egrave forte e la fa tremare di piacere. Lui si inginocchia di fronte a lei, con lei. La abbraccia, la stringe, le bacia il volto e la bocca. Il suo calore la pervade.
‘Tesoro mio, quanto, troppo tempo’ Mi sei mancata così tanto’
‘Anche tu’ Gli risponde con un filo di voce, ricambiando i suoi baci.

‘Doccia, tes, così poi ci buttiamo sul letto per qualche ora’ ‘ si alza, sorridente, pronto ad allungare una manata su quel bel culo non appena lei, istintivamente, si volta per spogliarsi.
‘Come ti permetti di nasconderti ai miei occhi?’ Il tono duro la fa sobbalzare più dello schiaffo, si volta, ma trova un volto sorridente che già la rassicura.
‘Scusami’ . scusa’ abbassa gli occhi, ma sorride, e continua a spogliarsi davanti a lui.
‘Ferma così!’ Lei sa che significa: bloccarsi. All’istante. E rimane congelata, le mani dietro alla schiena cercando il gancetto. Lui le gira intorno, le sposta le braccia, e sente il suo cazzo morbido appoggiarsi al culo, mentre lui glielo allarga appena, senza neanche toglierle gli slip.
Lui si appoggia contro, aderisce a lei, e chiude le mani a coppa intorno al seno, strizzandolo sotto quel reggiseno che non ha fatto in tempo a togliere, mentre succhia avidamente la pelle del suo collo. Ma poi lo sente staccarsi e un fragoroso schiaffo sul culo quasi le strappa un urlo, oltre a lasciarle un segno ‘ E questo &egrave ancora niente, tes’ ‘ gongola tra sé.
‘In doccia, dai! Portiamoci quello sgabellino, cosi mi siedo sotto il getto. Mi lavi tu?’
Nora prende lo sgabello e gli fa strada, massaggiandosi leggermente la natica che le brucia da morire. ‘ Avevo dimenticato che ha la mano pesante il mio Ste ‘ E i ricordi le fanno quasi arrossire anche il viso.
‘Beh, &egrave davvero grande questa doccia tesoro” Ste &egrave nudo, Nora si sveste velocemente dei due pezzi di costume che aveva ancora addosso. Lui la osserva mentre si spoglia, registra mentalmente ogni pezzo del suo corpo. Nora sistema lo sgabello dentro la doccia e apre l’acqua verificando con la mano la temperatura. Fa cenno con al suo Ste che può accomodarsi. Lui si siede e il getto di acqua lo ricopre. Nora si posiziona dietro di lui e comincia a lavargli i capelli, entrambi sentono di non aver bisogno di parlare, si sente solo lo scroscio dell’acqua. Gli insapona la schiena e il petto, abbracciandolo, la schiuma scivola per tutto il suo corpo. Ste le afferra entrambe le braccia e si volta a guardarla. Nora risponde al suo sguardo con preoccupazione. ‘ No ti prego’ non il gioco del getto di acqua in faccia, quello no’ ‘ Ma Ste la guarda pacifico e desideroso. Si alza, la fa appoggiare al muro e lascia che il getto di acqua la colpisca sul petto. La insapona con cura, le lava i capelli. Stacca la doccetta dal supporto.
‘Tesoro, stai tranquilla’ voglio solo risciacquarti per bene’ Le sorride rassicurante. Passa il getto di acqua su tutto il suo corpo. Si sofferma sul pube e inizia a indirizzare il getto verso la sua figa.
‘Apri bene, con le mani’ le dice con tono basso e ruvido. Lei obbedisce. Adesso il getto irrora la figa aperta di Nora, le labbra, il clitoride, una pioggia tiepida, un massaggio multiplo e costante le stimola le parti più sensibili. Ste le afferra piano i capelli e la costringe a tirare indietro la testa perché la possa guardare bene negli occhi, avvicina di più la doccetta, il getto si fa più potente Nora comincia ad ansimare, il piacere &egrave sempre più insostenibile ‘Fammi vedere come gode la mia porca’ Fammelo vedere Nora’ Voglio vedere e sentire la mia porca che gode’ Le sue parole, il suo sguardo sono la goccia in più che la fa tracimare. Geme forte e tenta di chiudere gli occhi ma il suo Ste stringe la presa
‘Guardami!’ trema tutto il suo corpo e viene guardandolo negli occhi, come lui vuole. Ste lascia cadere la doccetta e va a stringerla.
‘Questo &egrave stato forte, eh tes? Hai fatto fatica a tenere gli occhi aperti” le sussurra nell’orecchio
‘Sì, davvero forte’ .’
‘E lo sappiamo io e te che dopo uno così forte’ . ‘
‘Basta niente’ che arrivi il successivo’ altrettanto forte’ Nora completa la frase fra gli ansimi.
Ste le morde leggermente il collo mentre le stringe i seni e le tormenta i capezzoli già duri. Le morde i seni e piano piano si inginocchia davanti a lei.
‘Apri le gambe’ Lei obbedisce. Le sue mani le afferrano le cosce nello stesso istante in cui la sua bocca si apre sulla sua figa. Nora non riesce a trattenere un urlo, di sorpresa e di piacere. Infila le mani fra i suoi capelli bagnati, a trattenere la sua testa proprio là dove si trova, ma sa che il suo Ste non si sposterà facilmente dalla sua figa. Sente la sua lingua tormentarle il clitoride, le labbra di lui succhiano le labbra di lei, la lingua si infila dentro la figa, come un assetato Non si stacca da lei, vuole berla tutta, vuole bere la sua troia fino all’ultima goccia. Guarda in alto, non trova gli occhi della sua Nora e con la bocca nella sua figa ringhia ferocemente. Lei rivolge immediatamente il suo sguardo a lui, sa che deve mantenere sempre gli occhi nei suoi, ma il piacere &egrave troppo grande deve fare uno sforzo enorme per non perdere il controllo. Lo guarda mentre le divora la figa
‘Oh Ste’ oh’ oh Ste mmmmhhh’ Urla, ormai Nora urla e non trattiene più gli spasmi di questo orgasmo e spinge la sua figa contro la sua bocca che insaziabile continua a leccarla e a succhiarla.

Appena la sente collassare, aspira avido il suo nettare, spostando di poco la testa, le sorride con gli occhi prima di chiuderli per ubriacarsi di quel sapore, inebriarsi del suo odore e del suo abbandono. Labbra appena appoggiate alla carne morbida, la sua lingua che lenta percorre lieve, asciuga e accarezza senza stuzzicare, per lasciare che si riprenda. Si alza e la stringe forte a sé, le sue braccia la accolgono, la avvolgono. Mani dietro la schiena ad accarezzare la pelle bagnata
‘Stai tremando’ usciamo da qui’
La precede, avvolgendola in un asciugamano soffice, abbracciandola ancora.
‘Grazie tes’ le bisbiglia ‘Grazie di esistere’
Si asciuga veloce, guardandola con un sorriso stampato in faccia
‘Devo indossare qualcosa in particolare, Ste? hai portato qualche’ .attrezzo?’
‘Puoi indossare solo una cosa ” Non sopporta la lunghezza che sta raggiungendo quel silenzio.
‘Cosa?’ gli chiede.
‘Me!’
Nora scoppia a ridere e lo abbraccia poi si allontana
‘Andiamo a stenderci un po’ che dici?’ &egrave già sulla porta e gli tende la mano. Ste rimane fermo, pensieroso.
‘Un rasoio e della schiuma da barba?’ Chiede guardandosi in giro. Nora lo guarda perplessa.
‘Ma’ stai già pensando alla barba di domattina? La tua barba &egrave perfetta Ste’
‘Non &egrave per me tesoro’ hai bisogno di una sistemata, capisco che non aspettassi ospiti ma sei alquanto’ pungente, te lo posso assicurare’ Nora diventa paonazza
‘Ah’ sì certo’ in effetti avrei dovuto verificare stamattina ma’ sono partita molto presto’ contavo di farlo più tard’ .’
‘Tes’ tranquilla, non voleva essere un rimprovero’ con un sorriso corre a tranquillizzarla, le accarezza le braccia.
‘In quel mobiletto vicino al lavandino, dovrebbe esserci tutto, ci metto un attimo” Lui la ferma.
‘No tes, voglio pensarci io’ Afferra una piccola bacinella e la riempie per metà di acqua tiepida
‘Metti due asciugamani sul letto e stenditi sopra, lascia le gambe fuori dal letto. Io sto arrivando’ Prende un piccolo asciugamano e lo imbeve di acqua tiepida, lo strizza per bene, recupera la schiuma da barba e il rasoio e si dirige dalla sua Nora.

La trova sul letto, come richiesto. Appoggia la bacinella per terra e si inginocchia fra le sue gambe. Bagna l’inguine, il pube e le labbra con un po’ di acqua. Prende una noce di schiuma da barba e la insapona per bene. Comincia a passare il rasoio, lo ripulisce ad ogni passata con l’acqua tiepida. Piano piano libera tutto il pube dalla schiuma. Con delicatezza tiene tese le grandi labbra e comincia a passare il rasoio per rimuovere la schiuma.
‘Che bello Ste, nessuno mi aveva mai’ .’
‘Shhhh non adesso tes’ si ferma e la guarda serio ‘Sto facendo un lavoro molto delicato. Fra un po’ parliamo, va bene?’ Lei gli fa cenno di sì con la testa.
Ripassa per bene il rasoio lungo l’inguine. Scosta le grandi labbra e con molta attenzione passa la lama a rimuovere le ultime tracce di schiuma. Ora ha rimosso tutta la schiuma. Prende il piccolo asciugamano umido e tampona tutta la zona per rimuovere ogni residuo, la asciuga per bene con un asciugamano pulito, alla fine accarezza la pelle asciutta e liscia. Rimane un attimo ad ammirare con orgoglio quella bellissima figa. Si avvicina e lascia un bacio delicato sul monte di Venere.
‘Ecco tesoro, ora sei perfetta’
‘Grazie Ste! Servizio impeccabile!’ Gli dice sorridendo, appoggiandosi sui gomiti si sistema più su, in mezzo al letto.
Lui si infila fra le sue gambe e si appoggia sul suo seno. Le mani di lei corrono subito ad accarezzargli i capelli e la nuca.

‘Casa’ bisbiglia affondando la testa tra i suoi seni accoglienti. Socchiude gli occhi, abbandonandosi al lento cullare del ritmico alzarsi del suo petto.
‘Mi sei mancata’, bisbiglia. Volutamente le sue labbra sono a contatto con il suo capezzolo, ogni parola corrisponde ad aria soffiata e labbra che sfiorano.
La guarda da lì, dal suo seno, vede negli occhi la stessa luce che probabilmente hanno i suoi.
Inizia a succhiare, lento, si sposta un po’ per far aderire alla gamba il suo cazzo, che piano inizia a svegliarsi.
La sente mugugnare, un suono a metà tra ‘non smettere’ e ‘basta ti prego’, ma la sua mente &egrave già occupata ad allontanare l’eccesso di tenerezza che potrebbe risucchiarli e finge di non sentirla.
Passa all’altro capezzolo mentre infila una mano tra i loro corpi per spalancarle le gambe e si inginocchia tra le sue cosce.
Aspira avidamente i capezzoli, alternando, guardandoli arrossarsi. Una sua mano rincorre quelle di Nora, la guida al suo cazzo, e lei capisce al volo, ed &egrave pronta a essere di nuovo la sua porca. Stringe il cazzo tra quelle dita sottili, lo guida verso la sua fessura ben lisciata, e inizia a masturbarsi, passandolo sul clitoride, sentendolo pulsare e crescere, mentre lei inizia a bagnarsi.
Sente una mano di lui armeggiare, ma sa che non deve smettere e prima che sia riuscita a domandarsi cosa vuole fare, sente un dito infilarsi nella figa, uscire, e scivolare dritto dentro al suo culo, facendola sobbalzare.
‘Chiedi’ le dice. La voce &egrave dura, l’ordine &egrave secco. Spinge la sua mano per penetrarle a fondo il culo, vuole farla sentire presa. Tiene gli occhi su quei capezzoli ormai rossi e duri, volutamente.
Trattiene un gemito a sentirlo spingere così forte, riconosce il tono, sa non ci sono i suoi occhi a cercarla ora.
Le prime volte la lasciava sgomenta, questo suo cambio repentino, lo trovava quasi umiliante, ma ora ha imparato ad apprezzare, a desiderare questi momenti.
‘Usami, Ste’ fammi essere la tua troia ancora una volta’ ‘ le piace, sentirlo pulsare di riflesso tra le sue dita, morde le labbra a sentire il dito muoversi a fondo, più veloce.
‘Scopami’ usami’ voglio il tuo cazzo’ ti prego’ dammi il tuo cazzo’ ‘
Il ghigno che ha sul viso dimostra solo in parte, quanto lui sia consapevole dell’effetto che averla portata a parlare così ha sul piacere che le farà provare.
‘Voltati, a quattro zampe’ continua a parlare e forse lo meriterai’ ‘
Le da uno schiaffo al culo mentre si volta. Questi sono i momenti in cui vorrebbe sdoppiarsi e scoparle la bocca mentre la chiava da dietro’
Le spinge la testa giù, lei obbediente si accascia sul cuscino, culo e figa in alto, esposti.
Un altro colpo sull’altra natica, e subito dopo due dita entrano nella sua figa arrivando in fondo in un unico movimento. Sorride a vederla sobbalzare per il dolore misto al brivido del piacere.
Un’altra manata, e le dita si iniziano a muovere.
‘Lo sai che ti voglio più bagnata’ masturbati, porca, renditi accettabile per il mio cazzo”
Non gli serve guardare dita che volano al clitoride, ormai la conosce, si alza e appoggia il suo cazzo gonfio, per tutta la sua lunghezza, tra figa e culo strusciandosi così, certo che lei ne sente il gonfiore.
Lei spinge leggermente il bacino contro di lui per sentirlo meglio. Si muove lentamente su e giù, le mani di lui le allargano le natiche per farlo aderire meglio. Continua a masturbarsi per lui, perché la sua figa possa accoglierlo al meglio.
‘Che brava troia che sei’ guardati, sei quasi perfetta’ Lui la osserva mentre si dona a lui, si struscia vogliosa contro il suo cazzo. Decide di darle quello che merita. Il suo cazzo entra in un solo colpo nella sua figa. Nora si solleva di scatto, sorpresa da quel colpo improvviso e profondo. Lui la trattiene per le anche con le sue mani, non le permette di muoversi. ‘Stai ferma!’ Lei obbedisce, lo sente pulsare dentro o forse &egrave la sua figa che pulsa’ non riesce più a distinguere. Lentamente esce da lei, Nora sente la pressione del suo cazzo abbandonarla per un attimo e poi di nuovo dentro con un colpo secco, le mani la trattengono con presa salda. Nora si sente posseduta, catturata dalle sue mani e penetrata a fondo, il respiro le viene meno, la testa gira, riesce a malapena a sostenersi con le braccia sotto quelle spinte. Sente il ritmo aumentare, le spinte profonde, sembra che Ste le voglia far sentire la forza con la quale la desiderava da tempo.
‘Oh ‘ Steee!!!’ Nora geme e viene, si accascia esausta sul letto ma il suo Ste non smette di scoparla, il ritmo &egrave sostenuto ma le da il modo di riprendersi mentre la guarda tremare per il forte orgasmo. Si avvicina a lei, la stringe e le sibila le parole nell’orecchio.
‘Che bello vederti godere tes’ .’ Le toglie il cazzo dalla figa umida. Infila un braccio sotto il bacino e la tira su e indietro, le ginocchia piegate sotto di le. Nora &egrave completamente abbandonata, la potenza dell’orgasmo l’ha svuotata di ogni energia.
‘Povero il mio tesoro, sei esausta, oggi ti sto proprio facendo fare gli straordinari” Ste la guarda con tenerezza, ma la voglia &egrave ancora tanta, accarezza il culo di Nora con una mano mentre con l’altra prepara il suo cazzo. Affonda due dita nel culo di Nora che geme appena. ‘Un ultimo sforzo tes’ voglio svuotarmi dentro il tuo culo” Le dita entrano ed escono con facilità. Ste appoggia la punta del suo cazzo e spinge appena, sente cedere immediatamente. Nora spinge leggermente indietro il bacino per accoglierlo e aiutarlo nella penetrazione. Entra per metà e lo tira fuori per poi rientrare lento quasi fino alla base. Sente Nora gemere di piacere.
‘La mia porca adora essere scopata così, lo so” Ora il suo cazzo &egrave tutto dentro il suo culo e comincia a scoparla lentamente, la tira a sé afferrandola ai fianchi, chiude gli occhi e lascia andare la testa all’indietro
‘Oh tesoro’ il tuo culo’ &egrave bellissimo scoparlo’ ‘ Non riesce più a contenere il ritmo, la scopa sempre più forte, colpi violenti e veloci, la sente gemere e fra i gemiti percepisce poche parole
‘Riempimi’ sono tua’ . vieni tesoro mio’ .’ Ste geme e le viene dentro e si abbandona addosso a lei, la abbraccia, la accarezza
‘Mmmhhh’ la mia Nora’ .’
Rotola sul fianco, esausto.
‘Vieni qui’ sul mio petto, tes’ ‘
Lei si accoccola, sorridente e restano così, persi nella dolce sensazione di una ritrovata intimità.

‘Forse dovremmo alzarci’ ‘ la sua voce lo ridesta. ‘ Azz, mi sono appisolato ‘
‘Certo’ come no. Anzi, ho anche fame’ ‘ guarda l’orologio ‘beh, sono le 13.10 ti credo!’
‘Io però’ non ho fatto spesa ancora’ ho solo un po’ di verdura’ ‘ lo guarda consapevole che lui la verdura non la può soffrire.
‘No no’ andiamo a mangiare un boccone in centro, ci beviamo una cosa’ che ne dici? Quasi come una coppia normale” Il sorriso di lei &egrave una risposta sufficiente, si alza nudo per andare a lavarsi.
‘E poi così provi il quad’ ‘ dice distrattamente, evitando accuratamente di voltarsi.
&egrave sicura che lui ci abbia messo impegno ad andare piano’ quasi sicura. Ma nonostante la stabilità offerta dalle 4 ruote, la sensazione di non avere una carrozzeria attorno e il casco le hanno comunque fatto paura’ poco male, lui ha sorriso quando si &egrave avvinghiata e la sua battuta sul ‘doppio airbag posteriore’ ha fatto sorridere entrambi.
‘Dove andiamo, tes? Dimmelo tu’ che conosci il posto’ magari evitiamo quelli dove ti potrebbero riconoscere’
Lei riflette un po’, tutto sommato grata che lui ci abbia pensato, non viene spesso qui, ma molti la conoscono e non vuole che girino voci su di lei ‘ chissà chi era la vecchia di questa mattina ‘
‘Gira qui’ vai avanti’ c’&egrave un posto sulla scogliera’ piccolo, ma carino’ lassù, lo vedi?’
Lui guarda nello specchietto e prende la strada sterrata’ ‘Tieniti, tes’, dice un momento prima di dare gas.

Il patio in legno &egrave stupendo, una vista mozzafiato, il tavolo &egrave sul retro, abbastanza isolato in un angolo, controlla se gli sono arrivate le risposte ai messaggi e quando lei arriva, bellissima, le dice ‘Ora vado io’ ordini tu? Se non &egrave verdura per me va bene’ e una birra, grande chiara’ dopo lo sforzo fisico, ci vuole’ Sorride malizioso, entra nel locale.
Lei si guarda intorno, la brezza &egrave piacevole, rende la temperatura perfetta. Studia un po’ lo scarno menù, sperando che abbia interpretato bene la parola Mangiare qualcosa e che lui non si aspettasse un ristorante. La figura che di colpo entra nel suo campo visivo la coglie di soprassalto.
Alza gli occhi: giovane avrà 10 anni meno di lei, abbronzato, camicia aperta, ray ban in mano e alto’ molto alto.
‘Scusi ma’ ‘
‘Tranquilla, Nora. Ci vuole un attimo ma lasciami parlare’
Il tono fermo e sentirsi chiamare per nome da uno sconosciuto la zittiscono di colpo. Sente l’ansia crescerle dentro, mentre guarda la porta sperando di vedere Ste tornare.
‘Occhi a me, Nora. Sarò breve’ Io non ho niente contro chi va in giro per il mondo a scopare, sono molto aperto e non credo nella fedeltà’ ma’ voglio la mia parte’ visto sei stata così poco furba da scegliere un posto dove ti conoscono.’
Mentre le parla sta sbloccando il cellulare, prima di riuscire a parlare si trova a fissare foto di se stessa in spiaggia.
‘Ma’ come?”
‘Ovviamente non col telefono, sono un paparazzo, ero in vacanza ma con gli arnesi del mestiere’ mi piace fotografare uccelli quando sono in vacanza’ e che trovo oggi? Una passera’ ho un bel teleobiettivo, vero?’
Lei &egrave incredula, fissa una serie inequivocabile di scatti che mostrano la sua masturbazione in spiaggia’ cuffiette all’orecchio’
‘Passiamo alle cose belle? Faccio veloce, non ti voglio annoiare’ ‘
Geme, nel vedere se stessa inarcata a bocca aperta, e subito dopo con un cazzo che le &egrave familiare piantato nel culo.
‘Allora, porca, ti piace farti chiamare così vero? E’ stato un gioco da ragazzi, neanche avete tirato le tende. Sul mercato tu e lui non valete niente e io sono in vacanza. Voglio solo divertirmi. Io sarò in quel capanno di legno dove tengono gli attrezzi, dietro me, lo vedi? Non sono molto paziente. Ti do una decina di minuti per decidere se la SD con gli scatti vale mezz’ora con me lì’ o se la tua vita quando sei a casa non vale la pena. TI divertirai, vedrai’ ho visto come sei fatta’ Ho visto cosa ti piace”
Alza gli occhi ma lui si &egrave già voltato per andare via. Passa vicino alla porta nel momento in cui Ste sbuca fuori, e vede il suo sorriso diventare stupore e ansia quando la trova con gli occhi umidi e spaventati.

‘Tesoro, che succede?’ Ste &egrave seriamente preoccupato. Nora non riesce a spiegarsi, non sa come spiegargli quanto ha appreso da quell’uomo. Non sa se vuole raccontarglielo. Piano piano però riesce a fare mente locale, si calma e i pensieri sono meno caotici.
‘Ste’ devo risolvere una cosa. Dopo te ne parlerò nei dettagli. Adesso mi devo spostare solo per qualche minuto’
‘Tesoro, niente segreti, niente bugie’ &egrave la regola di base, lo sai. Inoltre mi stai davvero preoccupando”
‘Lo so, sto solo posticipando un momento. Dammi solo qualche minuto, va bene?’
‘Va bene’ Ste ha uno sguardo contrariato, non le piace questo comportamento così misterioso.
Nora si alza e va verso il capanno. Apre la porta. Sa che Ste la sta guardando ma non vuole voltarsi.
‘Ah! sei stata molto veloce, molto meno di dieci minuti, forse il tuo amico là non ti ha soddisfatto per bene stamattina’ ‘
‘Senta, ho pensato che potrei fare una chiamata ai carabinieri per capire se le foto che lei mi ha fatto mentre ero in un appartamento privato rappresentano un illecito o meno”
‘Oh-ooohh’ la gattina tira fuori le unghie?? Comunque possiamo darci de tu” Il sorriso del giovane &egrave un po’ tirato, sembra aver accusato il colpo e soprattutto si &egrave reso conto che Nora ora &egrave molto più tranquilla di qualche minuto fa.
‘In realtà non credo lo farò’ Non penso sarà necessario, vero?’
‘Beh’ ti ho proposto un patto’ ‘
‘Un patto? direi più un ricatto’ Chiamiamo le cose con il loro nome’
‘Quanto sei precisina’
‘Facciamo così, mi dai ora quella SD’ Nora tende la mano, sicura. Il giovane la guarda incredulo
‘Davvero? E finisce tutto qui?’
‘Non ho detto questo, ma mi serve che tu mi dia, ora, quella SD. Poi possiamo continuare a parlare. Potrei comunque farti una controproposta” Il tono di Nora &egrave volutamente sornione e vellutato. La sua mano &egrave ancora tesa verso di lui. Con sguardo a metà fra il divertito e l’incredulo il ragazzo poggia la SD sulla manina di Nora. Le dita si serrano e la SD finisce nella tasca dei pantaloni di Nora.
‘Mi devo chiaramente fidare che siano tutte qui e che tu non ne abbia altre copie, giusto?’
‘Eh già”
‘Va bene. Ora tornerò al mio tavolo. Non farò menzione del tuo tentativo di ricatto. Consumerò il mio pranzo con il mio amico. Gli parlerò di te come di una vecchia conoscenza. Se ti va bene, potrai raggiungerci dopopranzo, l’indirizzo credo tu lo conosca già. Io non farò niente con te, da sola. Sono abbastanza sicura che io e il mio amico troveremo il modo di inserirti in una delle nostre’ ehm’ sessioni”
Il giovane la osserva con curiosità.
‘Sei più porca di quanto immaginassi. Ma se il tuo tipo si scazzasse e non volesse saperne?’ Nora in effetti non ha pensato alla possibilità che Ste si possa rifiutare.
‘Beh’ in quel caso, che penso sia remoto, vedremo che fare. Intanto diamoci appuntamento per le 16.30, va bene?’
‘Va benissimo! Sono proprio curioso di vedere come si evolverà questa storia. A dopo.’ La saluta con un grande sorriso, apre la porta ed esce.
Nora esce subito dopo di lui e vede quello che non avrebbe voluto vedere, il suo Ste che la guarda con sguardo severo subito dopo aver distolto lo sguardo dal giovane che se ne va dal patio.
Si siede al tavolo con un sorriso imbarazzato. ‘Sì, ti devo spiegare qualcosa’
‘Già’ e spero sia qualcosa di plausibile e accettabile Nora. Perché non mi &egrave piaciuto per niente quello che ho visto.’ Il tono di Ste le fa gelare il sangue. Arriva il cameriere con i diversi antipasti di mare e terra ordinati da Nora.
‘Spero ti piaccia quello che ho scelto’ Io ho una fame” gli sorride Nora con vocina sottile e vezzosa.
‘Nora non mi piace quando cerchi di cambiare discorso. Voglio una spiegazione!’ Ste scandisce le parole e appoggia la mano sul tavolo. Fissa Nora con sguardo duro e accigliato.
‘Il ragazzo che hai visto &egrave un vecchio conoscente, abitante del luogo’ Non ci vediamo da tempo e mi ha chiesto di seguirlo in quel capanno per’ per” Nora inizia a balbettare, non si &egrave preparata nessuna storia plausibile.
‘Nora’ Finiscila” Ste visibilmente spazientito si avvicina con tutto il corpo a lei e le soffia in faccia ‘Voglio la verità, non mi dire cazzate, hai capito?! La VERITà NORA!’ I suoi occhi la trapassano, non sono gli occhi del suo Ste, non li hai mai visti tanto scuri e irati. Nora tira un respiro profondo.
‘Mi ha avvicinata prima, quando tu eri in bagno. &egrave un paparazzo di professione, mi ha fatto delle foto in spiaggia mentre mi stavo masturbando. Ci ha seguiti fino al villino e ci ha fatto altre foto. Me le ha fatte vedere dal cellulare. Mi ha chiesto di andare con lui nel capanno e in cambio mi avrebbe dato le foto’
Ste ascolta con attenzione, lo sguardo &egrave sempre duro ‘Ci sei rimasta troppo poco in quel capanno, cosa vi siete detti?’
‘Mi sono fatta dare la SD Ste. Guarda!’ Nora gli mostra la SD con un pizzico di orgoglio negli occhi.
Ste la guarda con sconsolata rassegnazione ‘Ma davvero sei così ingenua da credere che non abbia delle copie? Se vuole rovinarti, se vuole rovinarci, non si sarebbe portato dietro l’unica copia di quelle foto. E poi per cosa te le avrebbe date? Cosa gli hai offerto in cambio? O gli hai fatto la voce grossa, Nora?’ Ora il tono &egrave spietatamente sarcastico. Nora comincia a vacillare.
‘Gli ho detto di avvicinarsi più tardi al villino’ pensavo a’ ‘
‘A cosa? A cosa pensavi Nora?’ La incalza e si avvicina ancora di più a lei.
Nora inghiottisce la saliva’ si sente in trappola ‘Gli ho proposto una threesome Ste’

Ste la guarda e non parla. Il suo silenzio la stordisce, forse più della reazione rude che non si sarebbe mai aspettata da lui.
Lui sblocca il cellulare, messaggia. Nora guarda i piatti ‘ E intanto’ ancora non si mangia’- ma in realtà l’appetito &egrave ben che passato.
Lei &egrave in silenzio, sguardo basso, mani sul grembo, inconsciamente ha assunto la posa da slave che attende il castigo, per quanto il luogo e la sedia lo permettano. Lo vede sogghignare, non capisce’ ma evita di cercare il suo sguardo.
‘Perché hai preso l’iniziativa senza parlarmene? Questo voglio sapere. E non sto entrando nel merito dell’iniziativa, di quello parliamo dopo’.
Il suo tono &egrave gelido, secco ma controllato, il volume &egrave tale che solo loro possano udire la conversazione e lui si atteggia come se le stesse chiedendo se le piace il cibo.
‘Io’ &egrave successo tutto così’ non sapevo come’ non’ ‘
‘TU, ancora una volta, hai fatto di testa tua. Da sola. E allora IO che ci sto a fare qui?’
Il colpo va a segno, come un dardo rovente che si pianta nella sua carne, la sua confusione cresce e le fa venir voglia di piangere e scappare.
‘Bene. allora pranziamo e poi mi dirai cos’altro devo fare’mia Padrona!’
Il sarcasmo &egrave peggio di un pugno, lei si ricorda di aver letto da qualche parte.
‘Senti, a me lo scoglio non fa impazzire, ti spiace se mi spazzolo prosciutto e formaggi?’
Il tono ora &egrave quasi giocoso, non sembra possibile, ma lei ormai &egrave avvezza ai repentini cambi d’umore. Pensava fosse bipolare, all’inizio, poi lui le ha spiegato che ne ha trecentoquarantasette di personalità! ‘ ma tanto ho deciso comunque di scoparmele tutte le tue personalità’ e ormai sono a buon punto ‘
‘Quindi, sentiamo, dovrei fare sesso con te e con questo estraneo perché hai avuto questo lampo di genio per toglierti dai guai’ Chi ti dice che io ne abbia voglia?’ Nora addenta un pezzo di polpo e lo guarda pensierosa.
‘Se n’&egrave parlato in passato’ Non mi sembravi contrario a priori, anzi’
‘Beh, una cosa &egrave parlarne, un’altra &egrave trovarsi di punto in bianco davanti alla situazione, organizzata da altri per di più” Nora abbassa la testa ‘ Cazzo Nora, &egrave stata proprio una pessima idea ‘
‘Ma no dai’ sto scherzando’ scusa, tes. In fondo &egrave anche colpa mia’ in spiaggia mi stavi solo obbedendo, ti ho forzato anche un po’ la mano’ e come amanti siamo stati decisamente ingenui’ neanche abbiamo tirato le tende’ ‘
‘E quindi? che si fa Ste? Gli ho dato appuntamento al villino alle 16:30”
‘Intanto diamo fondo a questi piatti allora’ avremo bisogno di energia, mi sa’ ‘ le strizza l’occhio nascosto dietro la sua birra.

Nora e Ste escono dal locale. Nora si sente rinfrancata, aveva proprio bisogno di mangiare qualcosa e il suo Ste &egrave riuscito comunque a farla ridere, nonostante il pasticcio che ha combinato.
‘Ma Ste’ questo Quad’ dopo mangiato, non mi farà male, posso camminare un po’ eh’ così per digerire, se taglio da quella stradina arrivo subitissimo!’
‘Smettila tes, salta su!’ le intima Ste, cercando di nascondere il suo sorriso divertito.
In pochi minuti sono di nuovo al villino. Sono le 15:50, Nora guarda nervosa l’orologio. Si siedono sul divano. Nora si stringe a lui, cerca di farsi piccola mentre si accoccola al suo fianco.
‘Sono un po’ preoccupata, non &egrave stata proprio una buona idea, vero?’ Nora lo guarda con un po’ di apprensione negli occhi, si tormenta le mani. Ste le risponde serio. ‘Non lo so tesoro. Hai voluto fare tutto da sola, te l’ho detto’ Se ne avessi parlato subito con me avremmo deciso insieme, per il meglio.’ Le prende una mano e se la porta alla bocca, la bacia piano. ‘Diciamo che questa persona’ Non sai chi sia. Potrebbe essere un pazzo, non puoi scendere a compromessi con una persona che non conosci Nora, lo sai. La sicurezza prima di tutto, La sicurezza &egrave fondamentale, te l’ho sempre detto, hai esperienze passate che te lo devono ricordare.’ Le carezza la guancia passandole il pollice nel piccolo solco della cicatrice sul labbro superiore. Nora ha un sussulto ripensando a come se l’&egrave fatta.
‘&egrave vero’ sono stata davvero incauta.’ Lo sguardo di Nora si fa più preoccupato.
‘E però, possiamo dire che questa volta ti &egrave andata proprio bene’ Sei caduta, &egrave vero, ma sei caduta sul morbido tes’ Il cambiamento di tono la sbalordisce. Alza gli occhi e lo vede sorridere. Suonano alla porta. Nora scatta in piedi.
‘Oddio, &egrave già lui! &egrave troppo presto!’
‘Vai ad aprire su” Ste la incoraggia con un sorriso.

Nora va alla porta, il cuore le scoppia in gola. Apre e trova il giovane dall’altra parte. Alle sue spalle sente la voce di Ste che l’ha raggiunta.
‘Ciao Marco, vieni avanti. Nora la conosci già, vero?’ Nora assiste alla scena con la bocca spalancata.
‘Ciao Ste! Piacere Nora, non te la prendere con me, l’idea &egrave stata tutta sua’ Le porge la mano sorridendo. Nora stringe la sua mano in automatico, non riesce a dire niente.
Ste la guarda sorridendo nervosamente, attende una sua reazione che tarda ad arrivare ‘Tesoro, non prenderla così dai, adesso ti spiego tutto”
Nora &egrave incredula, passa con gli occhi da un Ste che borbotta qualcosa sull’averla voluta mettere alla prova, lasciando che alla fine fosse lei a decidere di realizzare questo vecchio argomento di discussione e il nuovo arrivato che la sta guardando tra il divertito e il deliziato, scrutando le sue forme senza alcun pudore.
Decide di reagire, si volta verso Marco e lo tira a se, baciandolo per un lungo istante quasi avvinghiandosi a lui per poi godersi la faccia di Ste quando si stacca e si volta verso di lui.
‘Poi parleremo meglio della modalità con cui mi hai fatto arrivare a questo punto’ ma intanto siamo in ballo’ Balliamo, no?’ dice maliziosa, giocando con i bottoni dei pantaloni di Marco, conscia di provocare reazioni contrastanti nel suo Ste.

Nora comincia ad accarezzare la patta del giovane, sempre lanciando uno sguardo di tanto in tanto a Ste.
‘Beh Marco, quindi avete voluto farmi prendere un bello spavento”
‘In realtà ha organizzato tutto lui’ si schernisce il ragazzo guardando sorridendo la manina di Nora.
‘Certo però tu sei complice’ Quanti anni hai?’
‘Ne ho appena compiuti ventotto’

‘Ah, sei proprio giovane e’ alto!’ Nora inizia a sbottonargli la camicia.
‘Quanto sei alto?’
‘193 cm cara’
‘Mmmm’ Sono proprio taaanti cm’ e che belle spalle larghe” dice Nora con fare civettuolo togliendogli la camicia e accarezzandogli il petto e le spalle.
Nora guarda il giovane, &egrave proprio carino. Lui le sfila la canotta e scopre con stupore che Nora &egrave senza reggiseno. Comincia a strizzare i capezzoli. Si avvicina alla sua bocca’
‘Non siamo qui per fare i romantici’ Niente baci, amico mio’ Ste si &egrave avvicinato, &egrave dietro Nora. La sua voce &egrave seria ma Nora dentro sé non può non sorridere di soddisfazione.
Ste le sussurra all’orecchio ‘Continua così tesoro, ignora le mie mani”
Nora ha sbottonato i pantaloni del giovane, infila la mano e tira fuori il suo cazzo già abbastanza turgido. Ste infila una mano nei pantaloni di Nora, cerca la sua figa, due dita trovano il clitoride e iniziano a tormentarlo dolcemente. L’altra mano si chiude sul collo di lei, senza stringere quasi come un collare, le bacia il collo e le sussurra all’orecchio
‘Giusto per ricordarti che sei la MIA porca, anche quando fai la porca con altri”
Nora sente Ste dietro sé, sente il suo cazzo che si appoggia e chiede attenzioni. Con una mano inizia a masturbare il cazzo del giovane, con l’altra va dietro a liberare quello del suo Ste. Li tiene entrambi e li masturba, era da tanto che sognava di poter fare questo, due uomini, uno dei quali il suo Ste, che la scopano e che la usano. Ste continua a baciarle il collo, il giovane le tormenta i capezzoli, i loro due cazzi sono ormai turgidi, pronti. Nora si inginocchia davanti a loro e li guarda sorridente continuando a masturbarli. Ste non può non notare la sua contentezza
‘Tesoro, un sogno che si avvera eh?’
Nora inizia a baciare a turno i due cazzi che ha davanti, li lecca felice, sente ancora quella mano sul collo, leggera, ma presente e ferma. Inizia a succhiare il cazzo di Ste, succhia la cappella e ci gioca con la lingua, poi passa al cazzo di Marco, lo tiene in mano e succhia la punta con movimenti veloci. Il giovane sembra gradire molto, la testa buttata indietro in estasi. Nora spinge a fondo nella sua gola il cazzo del giovane e lo sente gemere forte. Torna su quello di Ste, lo lecca dalla base e una volta arrivata alla punta lo infila tutto in bocca, Ste non le toglie gli occhi dai suoi neanche per un istante.
‘Vieni, mettiti sul divano, a quattro zampe.’ Nora obbedisce, Ste si mette davanti a lei, una gamba piegata sul divano e una dritta fuori.
‘Amico, ti lascio libero di scoparla come ti pare, ma la bocca &egrave mia’ Marco non risponde neanche, fa un gesto con il pollice in su e si china a leccare il culo e la figa di Nora che sono là a sua disposizione. Ste, infila il cazzo nella bocca di Nora con un colpo secco che quasi la fa trasalire e comincia a scoparla lentamente. ‘ Oh’ così’ così mi piace’ &egrave fantastico tutto questo! ‘ Nora si lascia usare, si abbandona completamente perché i suoi due amanti possano trarre il maggior piacere dal suo corpo. Il giovane intanto inizia a scoparle la figa. I suoi colpi secchi spingono Nora verso il cazzo di Ste che ha smesso di scoparla, sfrutta passivamente i colpi del compare perché il suo cazzo scenda nella gola di Nora senza che lui si muova. Nora geme &egrave in preda agli spasmi di un orgasmo fortissimo, Ste toglie il cazzo dalla sua bocca e la lascia urlare, le piace sentirla godere. Si china per guardala in faccia, le prende il volto fra le mani
‘Che brava porca che sei’ la mia porca, Nora, sei la mia porca!’ Marco dietro si ferma per spostare il cazzo dalla figa al culo, entra lentamente, la tira a sé per i fianchi e ficca dentro tutto il suo cazzo facendola gemere di nuovo. Comincia a pompare forte, Ste rimette il suo cazzo nella bocca di Nora.
‘Guardati Nora, come nella più frequente delle tue fantasie di porca’ Un cazzo in culo e uno in bocca’ Due cazzi che ti usano come una troia’ guardati, cazzo!’ Bastano le sue parole per farla venire di nuovo. Il giovane dietro &egrave sul punto di venire
‘Ti vengo dentro il culo’ cazzo!!’ Ste la incita
‘Scopa quel cazzo Nora’ fallo venire, fatti riempire il culo, troia, dai!’ Nora obbedisce e comincia a scopare il giovane, forte, con colpi secchi e violenti lo sente venirle dentro e gemere di piacere
‘Cazzo’ fantastico” Ste intanto ha tolto il cazzo dalla bocca di Nora, si sta masturbando ‘Avvicinati, avvicinati’ porca, quanto sei porca’ ti voglio venire in faccia’ .’ Nora si accuccia paziente davanti al suo cazzo, la bocca aperta e la lingua in fuori, un paio di colpi ed ecco che i fiotti caldi del suo sperma le colpiscono il viso, qualcuno arriva dentro la bocca, fra i capelli e sente il suo Ste godere, gemere e sospirare.

‘Mmmm’ bel lavoro di squadra’ ora però’ pulisci per bene’ Ste avvicina il cazzo alle sue labbra, e lei inizia a pulirlo, coglie appena un gesto della sua mano, e subito sente Marco accucciarsi e leccarle la figa gocciolante.
Ste le tira bruscamente i capelli, lei &egrave costretta ad alzare la testa e si ritrova la sua lingua in bocca, vorace. Sente la mano arrivarle alle tette che ballonzolano e stringere rudi, &egrave il momento di essere la sua inerte bambola di carne, posseduta, usata e le piace saperlo’ le loro lingue danzano veloci, ma anche quella di Marco non &egrave da meno, nonostante la giornata impegnativa, Nora sente già salire un brivido.
Ma Ste fa scendere l’intensità, trasforma il turbinare di lingue in un bacio, e la mano scivola sulla sua pelle, arrivando ad accarezzarle il viso, si stacca con un bacio sonoro, e le dice
‘Mi sa ci vuole un’altra doccia’ ‘
Come per un tacito accordo, Marco si stacca da Nora e recupera i suoi vestiti. Lei si alza, sorride a Ste e gli dice civettuola
‘Ti aspetto di là’ Ciao Marco, grazie’ ‘ e si allontana, conscia dello sguardo di entrambi sul suo culo.

Ste si infila nella doccia, Nora &egrave già dentro da qualche minuto.
‘Hey! che fine avevi fatto?’ gli chiede sorridendo.
‘Stavo salutando Marco’
‘Mmmm’ &egrave stato proprio un pensiero carino organizzare questa cosa Ste’ sapendo da quanto la sognavo. Oggi mi vuoi proprio far scoppiare il cuore per le troppe sorprese!’ Lui la bacia sul sorriso. Comincia a stringerla in maniera inequivocabile. Nora si stacca appena e lo guarda seria.
‘Ste’ non staremo esagerando? ci troveranno morti uno dentro l’altra!’
‘Forse hai ragione’ Finiamo questa doccia e riposiamo un po’. Ci serve davvero’

La sensazione di quella pelle morbida contro la sua, per non parlare delle curve sensuali, &egrave stupenda. Il leggero lenzuolo che li copre crea una sensazione di protezione e intimità. Stesi sul fianco, uno di fronte all’altra. Nora posa una mano sul suo petto. Lui posa la sua sui suoi fianchi e la avvicina a sé, la stringe. Scivolano nel sonno, esausti e felici ma soprattutto, insieme.

Nora apre gli occhi e vede il suo Ste addormentato, sorride ‘ Che bel risveglio, dovrebbe essere sempre così! Guarda come dorme beato’ devo averlo fatto stancare parecchio oggi- Guarda l’ora, le 18:40. Hanno dormito un po’. Si alza dal letto lentamente per non svegliarlo. Si mette addosso un vestito lungo. Va in soggiorno e si siede sul divano. Intorno c’&egrave silenzio e tranquillità, il sole sta calando. All’improvviso sente un tonfo provenire dal giardino. Si alza di scatto e va alla finestra. Vede una figura a terra, fra le siepi, sembra una donna. Esce in giardino e si avvicina alla donna mentre questa si sta sollevando e la guarda. ‘Ah Sabrina!! prima sei scappata dalla spiaggia, non ho potuto salutarti!!’ Nora rimane di sasso ‘ Cazzo! ma &egrave una persecuzione questa donna?! ‘ ma la aiuta a sollevarsi.
‘Signora’ davvero, credo che io e lei non ci conosciamo proprio’ Cerca di mantenere un tono cortese.
‘Ma mi scusi, cosa ci fa qui?’ La donna sembra non ascoltarla.
‘Ma sì, sei Sabrina, no?’
‘No, non &egrave il mio nome’ mi sta confondendo. Mi dica, dove sono le ragazze che erano con lei stamattina?’
‘Ma sì, sei Sabrina! Sei lei! Come fai a non riconoscermi?? Pensavo di averti perduta”
‘Signora’ lei ha una ferita alla testa’ venga dentro che le metto del ghiaccio’
Nora entra dentro casa tenendo la donna per un braccio, giusto in tempo per vedere Ste completamente nudo che fa capolino dalla porta della camera da letto, appena le vede si copre come può e nasconde la parte più intima del suo corpo dietro lo stipite della porta ‘Tesoro’ abbiamo ospiti?’ le chiede un po’ in imbarazzo.
‘Oh Ste, questa signora &egrave in stato confusionale, &egrave caduta qua fuori e si &egrave ferita’ Dobbiamo portarla alla stazione dei Carabinieri in paese. O alla guardia medica, non so’ .’
‘Ok, mi vesto e arrivo tes”
‘Sabrina!! chi &egrave quell’uomo? Non &egrave tuo marito!! Non pensavo fossi una sgualdrina!! Che vergogna! Ma non pensi alle tue figlie, che esempio vuoi dare?!!’
‘Signora, non sono Sabrina, non ho figli e non sono sposata’ Adesso stia tranquilla qui, si distenda e metta questo ghiaccio sulla ferita’
Nora si allontana dalla donna per cercare il cellulare.
‘Quindi mi nascondi una doppia vita tes?’ Le chiede Ste shignazzando mentre si avvicina abbottonandosi i pantaloni.
‘Marito, figli’ Sabrina? Bel nome eh, quasi meglio del tuo. Però sempre queste R in mezzo!! SabRRRina” Le dice sorridendo e arrotando quella R. Nora sta guardando verso la donna, &egrave sovrappensiero e sembra non sentirlo.
‘Tesoro’ tutto ok?’
‘Oh, scusami’ ma questa donna mi mette un po’ di ansia. Portiamola subito alla caserma, magari le ragazze di stamattina la stanno cercando.’
‘Va bene, però magari &egrave meglio se ti metti mutandine e reggiseno’ questo abito &egrave parecchio trasparente tes’ Nora si guarda e lancia un gridolino di sorpresa.
‘Corro a cambiarmi!’

Nora, Ste e la signora sono davanti a un carabiniere che ha appena contattato una delle nipoti della signora. Avevano già ricevuto denuncia di scomparsa.
‘Bene, saranno qui a brevissimo, sono proprio qui vicino, stavano battendo la zona vicino alla vostra abitazione, strano che non le abbiate viste’
Dopo qualche minuto arrivano le due giovani
‘Nonna! Oddio che spavento ci hai fatto prendere’
‘Oh state tranquille, c’era Sabrina con me’ la vedete’
Le ragazze guardano entrambe Nora con occhi sbarrati. Nora &egrave sempre più in imbarazzo.
‘Io le ho detto che non mi chiamo così’ Mi sta confondendo con un’altra persona’
‘Nonna’ adesso andiamo dal dottore, hai battuto la testa. Questa signorina non &egrave Sabrina”
Una delle giovani si avvicina a Nora e Ste
‘Ha l’Alzheimer. Non in forma grave, ma questa mattina dopo averla vista in spiaggia continuava a dire che aveva visto sua figlia Sabrina, nostra madre, che &egrave morta molti anni fa’ in effetti lei le assomiglia molto. Ci scusi per il disagio e grazie ancora per averla accudita’ La giovane stringe le mani a Nora e si allontana per aiutare la sorella.

‘Che storia tes” Ste la stringe a sé mentre camminano verso la macchina.
‘Già, povera donna, che pena’ Siamo vicini alla spiaggia, quella grande. Ti va se facciamo una passeggiata prima di cena? Così ci scrolliamo di dosso questa storia un po’ triste’ Ho anche dei teli in macchina, magari ci possiamo stendere un po’.’
‘Certo che sì tesoro’ andiamo!’

Ste si toglie le scarpe appena arrivano alla sabbia e le prende la mano, incrociando le dita, tenendo nell’altra le scarpe. La vasta spiaggia &egrave completamente deserta, il sole ormai sta tramontando. Nora lancia i teli in un punto a caso e segue il suo Ste.
Si avvia puntando dritto al mare, guidato dal ritmico gorgoglio della risacca.
‘Lo sai che l’acqua’ ‘ inizia lei, quando sono ormai sul bagnasciuga, lui scuote la testa, divertito, senza dire niente e avanza fintanto che i piedi vengono bagnati dalle onde ma al contempo allunga il braccio, lasciandola così all’asciutto. Si ferma e la guarda
‘Tesoro, sei sicura di non voler entrare con me? Non abbiamo mai fatto un bagno in mare insieme’ Sarebbe un peccato sprecare questa bella occasione. Senti che bella l’acqua” Ste usa il tono più seducente che riesce a recuperare. Nora lo guarda. Guarda il mare, &egrave calmo e la temperatura &egrave davvero gradevole.
‘Ma’ non hai il costume sotto’ Io sì, ma tu?’
‘Certo che ce l’ho!’ Ste sorride raggiante.
‘Allora tes? Ti ho convinta?’ Ste sta già togliendo la maglietta e sbottonando i pantaloni, lancia tutto in direzione dei teli. Nora si toglie l’abito dalle spalline e lo lascia a terra insieme ai sandali. Ste &egrave di nuovo con i piedi nell’acqua si gira verso Nora e le tende la mano sorridente.
‘Vieni tesoro, con me non puoi avere paura”
Nora gli prende la mano e si lascia guidare.
La guida lentamente, senza fretta, l’acqua &egrave fresca, li accoglie, camminano insieme, lentamente, fino a quando l’acqua &egrave quasi alla vita.
Si volta, la abbraccia, la bacia, dolcemente. Lei risponde al bacio, gli butta le braccia intorno al collo.
Senza staccare le labbra le dice
‘Ti fidi di me?’ e già vede un guizzo di panico in quegli occhi profondi. Si lascia cadere di lato, trascinandola giù mentre si dibatte.
Ride, tirandola su, lei &egrave imbronciata ma inizia a schizzarlo, e giocano un po’. Poi si avvinghia a lei immobilizzandola e di nuovo la bacia.
‘Stiamo qui, tocchi e lo sai. Ma se poggi i piedi significa che non hai fiducia in me. &egrave alto tradimento”
Lei si fa seria a sentire la sua voce che cambia. Lui &egrave inginocchiato in acqua ora, la fa distendere in modo che la lombare poggi sulla sua coscia.
‘Ora rilassati. Sei in un metro d’acqua e sei con me.’
Una mano tra le sue scapole, l’altra appena sotto il bacino, la sorregge.
‘Brava’ a stella, braccia e gambe aperte. Abbandona la testa all’indietro, come se offrissi il collo ai miei baci, brava”
Senza fretta, le parla pacatamente, sorreggendola, fino a che sente il suo corpo rilassarsi.
La mano si sposta dalle scapole al collo, assolutamente inutile come supporto, una vera e propria piuma di Dumbo.
‘Testa indietro’ brava, carica pure il peso sulla mia mano’ te lo ricordi che sei in acqua bassa, vero? E comunque la mia coscia &egrave sotto di te, ma voglio essere fiero di te, non solo di come scopi’ anche con gli altri”
Il suo ghigno deve sentirsi nella voce, perché lei accenna un sorriso e apre appena gli occhi cercandolo.
‘Rilassati’ brava’ la mano che ti tiene la testa resta lì, male che vada ti troverai seduta sul fondo, l’unica cosa di cui preoccuparti &egrave di deludermi”
La culla dolcemente, quasi in circolo, lasciando che l’acqua che la cinge la faccia rilassare e sentire accolta e poi sposta piano la mano da sotto di lei, la riporta a contatto, la sposta di nuovo, la accarezza, la toglie del tutto’
La mano dietro al collo la trascina appena, tenendola in movimento.
‘Apri gli occhi tes’ sei bravissima”
La guarda sorridendo, orgoglioso.
‘Sei stata stupenda’ ‘ Lei sorride, lui toglie il sostegno sotto il collo, quando se ne accorge, lei si agita e subito la prende di peso.
‘Visto? se non ci pensi funziona’ ‘ Si alza in piedi, tenendola tra le braccia, e si avvia verso la riva.

Arrivati sulla spiaggia raggiungono i teli e si asciugano, Nora stende il suo a terra e va a recuperare il vestito e i sandali lasciati vicino al bagnasciuga. Quando torna trova Ste steso, occhi chiusi, le mani dietro la testa e un sorriso sulle labbra. Rimane qualche secondo a guardarlo, per memorizzare il momento. Nora si guarda in giro, non c’&egrave nessuno sulla spiaggia o all’orizzonte. Ste apre un occhio e la guarda incuriosito.
‘A cosa stai pensando tesoro?’
Nora lo guarda sorridendo mentre si accomoda al suo fianco e gli si butta fra le braccia. ‘Mah’ non c’&egrave proprio nessuno in giro sai’ A meno che non ci sia qualche paparazzo in vacanza in fondo, fra gli arbusti” Ste ride di gusto.
‘Non credo’ mi sa che siamo proprio soli soletti su questa grande spiaggia”
‘Già’ vuoi tornare al villino?’ le chiede lei ostentando un tono indifferente.
Lui chiude gli occhi sorridendo, la lascia sul fianco con un punto di domanda sul viso dopo la domanda maliziosa.
Senza aprire gli occhi le bisbiglia una sola parola: ‘Succhiamelo’ consapevole del fatto che la volgarità e il dare per scontato che lei &egrave sua, la eccitano all’istante.
Nora si sposta verso il suo cazzo, abbassa lo slip quel tanto per liberarlo e prenderlo in bocca. Le sue mani sono sulla sua nuca e la spingono giù.
Nora inizia a succhiare lentamente la sua cappella, la accoglie fra le labbra semichiuse, la sente crescere e inturgidirsi, la sua lingua ne disegna il profilo e stuzzica il buchino. Con la mano destra lo masturba piano. Le piace succhiarglielo, forse &egrave la cosa che le piace di più fare e che più le era mancata in tutto questo tempo, lo sente gemere piano e questi gemiti non fanno che aumentare la sua eccitazione. L’altra mano si infila nello slip a cercare la sua figa che trova bagnata, colante. Inizia a succhiare più a fondo, la sua bocca segue il ritmo delle sue dita sul suo clitoride. Alza lo sguardo, la sta guardando. Con una mano le prende le gambe, le tira a s&egrave di lato, la fa stendere su un fianco a fianco a s&egrave, lasciandole continuare il suo lavoro lento e profondo con la bocca sul suo cazzo. Le apre le gambe e due dita entrano nella sua figa.
‘Continua a toccarti, io ti sfondo la figa’ sfondo la figa della MIA porca’ La voce &egrave roca, Nora lo sente ansimare, continua a succhiare il suo cazzo, sente le sue dita entrarle dentro la figa, non riesce a trattenere un movimento leggero del bacino su quelle dita mentre continua a sfiorarsi lenta. Si stacca dal suo cazzo, lo guarda mentre &egrave intento a riempirle la figa con le dita.
‘Ste’ ho voglia di scoparti’ posso?’ Lui si ferma e la guarda.
‘Non devi chiedere, porca’ sali su!’ Nora si solleva e si siede sul suo cazzo, lo sente entrare dentro in un colpo, le sue mani la tengono per i fianchi. Inizia a muoversi sul suo cazzo, Ste si spinge dentro di lei seguendo il suo ritmo, Nora lo sente entrare dentro, sente il suo pube sbattere contro il clitoride ritmicamente, si abbandona al piacere gemendo forte ‘Oh Ste’ ooohh’ ‘ Lui si solleva e la abbraccia forte, la tiene ferma contro di s&egrave per sentire la sua figa che si contrae attorno al suo cazzo.
‘Muoviti ancora, Nora’ muoviti su di me’ Lei riprende a muoversi su e giù su di lui, si abbraccia a lui, le braccia attorno al suo collo, le unghie sulle sue spalle. Butta la testa indietro e gli offre la gola, lui la morde piano mentre la stringe e sé e la sente danzare sul suo cazzo.
‘Oh tesoro’ voglio venirti in bocca’ scendi, mettiti in ginocchio’ sto per venire” Ordini ringhiati. Nora esegue, si accuccia in ginocchio, lo sguardo &egrave verso di lui, la bocca aperta in attesa, Ste si alza in piedi, una mano le prende i capelli per tirarle la testa indietro, l’altra guida il suo cazzo sulle sue labbra, gli ultimi colpi di mano ed ecco, gli schizzi caldi le arrivano sulle labbra, sulla lingua, lei lo accoglie felice, soddisfatta e amorevole. Ingoia il suo seme caldo. Ste continua a guardarla, le lascia il cazzo fra le labbra perché possa pulirlo e leccarlo, mentre la stretta fra i capelli diventa una carezza delicata e piena di tenerezza.
‘Sei stupenda’ ‘ la voce &egrave sognante, impastata dall’intensità dell’orgasmo appena provato, gli occhi pieni di quell’immagine passionale e tenera insieme, lei sorride continuando a pulirlo, quasi ingorda.
Lui si abbassa, la bacia sulle labbra, si ridistende e si batte sul petto ‘Vieni qui’

Guarda le stelle ormai alte, sfiora con la mano la schiena liscia, pago, felice, le bacia la fronte, deliziato.
‘Qua finisce che mi addormento’ la avverte.
‘A che ora devi ripartire, domani’? La voce di lei e la domanda a bruciapelo lo riportano bruscamente alla realtà.
‘Ho l’aereo alle 16:15, tes’ non potevo prendere altri giorni’
‘Non importa’ mi hai già regalato tanto, questa sorpresa mi ci voleva proprio ed &egrave arrivata inaspettata del tutto” Nora si stringe a lui, cerca di farsi piccola fra le sue braccia.
‘Magari la prossima volta vengo io a trovare te’ chi lo sa?’ Gli dice con un occhiolino
‘Sarebbe bellissimo tes’ ma’ chissà” Le accarezza il viso malinconico
‘Ste”
‘Dimmi tesoro”
‘La finiamo per addormentarci davvero qui. Forza e coraggio, alziamoci e torniamo al villino! Dobbiamo rifocillarci per bene!’ Si solleva e si riveste veloce. Ste sembra contrariato, protesta.
‘Ma non possiamo farci portare una pizza e una birra qui in spiaggia??’ Le chiede con tono lamentoso. Nora &egrave in piedi, lo guarda divertita, i pugni sui fianchi.
‘Se non ti alzi dovrò approfittarmi di te, e rischiamo che ti lascio qui più morto che vivo viste le volte che ti ho fatto venire oggi!’ Ste la guarda sinceramente spaventato
‘Ok’ mi alzo!’ Si riveste e si incammina con la sua Nora verso la macchina, cingendole le spalle e stringendola a sé.
‘Sai che pizza e birra non &egrave una cattiva idea Ste?’ Nora sta guidando, parla quasi fra sé e parcheggia vicino alla pizzeria d’asporto.
‘Tu cosa vuoi?’ Tira il freno a mano e si volta verso Ste perché non sente risposte e lo vede addormentato sul sedile.
‘Oh cavolo, il mio tesoro &egrave stanchissimo’ Va bene, tu mi aspetti qui allora, faccio io, speriamo di azzeccare qualcosa che ti piaccia’ Sorride, gli lascia un bacio leggero sullo zigomo ed esce.
Nora &egrave in piedi di fronte al listino delle pizze ‘ mmm’ niente pesce’ niente verdure’ ahi Ste, quanti limiti! Speriamo gli vada bene una diavola’ magari non gli piace il piccante’ uff-
‘Hey!! guarda chi si rivede!! NORA!!’ Nora si volta di scatto.
‘Oh’ Claudia’ ciao! Incredibile trovarti qui” Lascia due baci poco convinti sulle guance della sua ex migliore amica.
‘Incredibile? Lo sai che ci vivo dieci mesi all’anno qui! Ti presento la mia ragazza, Laura, forse non vi siete mai conosciute’ Nora stringe la mano ossuta di una ragazza lunga ed esile, di vitalità vicina allo zero, vitalità evidenziata anche dalla debolissima stretta di mano.
‘Certo che ti trovo bene No’ guarda che bel visino disteso che hai, sei rilassatissima, sembri appena uscita da una giornata di sesso sfrenato AHAHHHAAH!!’ Nora aveva dimenticato quanto può essere fastidiosa e rumorosa la risata di Caludia, risponde con un sorriso tirato.
‘Se solo non ti conoscessi abbastanza bene da sapere che sei una specie di suora mancata, vero Nora?!! Cosa mi racconti di bello?’ Nora non ha voglia di fare conversazione, cerca di tagliare corto come può.
‘Ma’ sono qui solo fino a domani. Adesso prendo due’ una’ due pizze e torno a casa di mia zia’ ‘ Accidenti, cazzo, merda! non ho voglia di parlarle di Ste’ non mi va’ cazzo, ma non posso’ lo vedrà quando salgo in macchina ‘ Il disagio comincia a montare e Nora sa che se c’&egrave una cosa che Claudia sa fiutare e stanare &egrave il disagio nelle persone’ e quanto le piace sguazzarci!
‘Ma mi stai nascondendo qualcosa No’??’ Le chiede con tono malizioso.
‘Ma no’ Sono qui con un’ amico, &egrave in macchina che mi aspetta’ Claudia si volta verso la macchina con occhi stralunati
‘Non mi dire che hai trovato qualcuno che ti si scopa No’?! Non ci posso credere!! Ahahahah!! Voglio proprio sapere chi &egrave questo fortunato uomo!’
‘&egrave un amico’ smettila’ non sei divertente’ Nora taglia di netto il discorso, entra nel locale seguita dalle due donne e ordina due pizze e due birre ‘ Cazzo, non ci sono altre pizzerie in paese, dovrò attendere con la simpaticissima e il suo scheletrino personale’ che palle, cazzo! Merda! Merda! MERDAAA! ‘
‘Gliele preparo subito signorina!’ ‘ Ah, meno male, almeno questa piccola fortuna, cazzo!-
‘Non c’&egrave bisogno di fare il muso’ Stavo scherzando dai” La voce di Claudia scende di qualche tono e diventa più vellutata. Nora conosce quel tono, sa che &egrave il preludio ai suoi interrogatori morbosi, ma ormai &egrave lontana anni luce da quei momenti in cui era quasi soggiogata dalla sua personalità così invadente.
Nora fissa il forno e il fuoco dentro di esso, scoppiettante e luminoso, passerebbe ore a guardare un fuoco che arde, ci si perderebbe proprio dentro quelle sfumature di rosso e giallo e bianco.
‘Non sto facendo il muso, solo che non mi va di parlarne in generale e soprattutto non mi va di parlarne con TE e qui’ Non ci vediamo da quanto? Dieci anni? Non puoi pretendere certe confidenze, visto anche il modo come ci siamo lasciate dieci anni fa. E inoltre in tutti questi anni credi davvero che io sia rimasta la stessa? Mi auguro che anche tu abbia avuto modo di cambiare e migliorarti’ anche se a primo acchito non posso proprio dire di vederti molto diversa da come ti ho lasciata’ Nora sente di aver colpito un punto vivo, vede Claudia cambiare espressione e farsi seria.
‘Beh, certo che si cambia Nora, hai ragione’ Scusami, non volevo farti innervosire’ Nora la guarda con sospetto, sa quanto può essere manipolatrice, ma non vuole neanche giudicarla frettolosamente ‘ Forse anche lei &egrave cambiata’ lo spero almeno ‘
‘&egrave il tuo fidanzato quello in macchina Nora?’ Nora la guarda, le sembra di scorgere una sana curiosità nei suoi occhi, niente di morboso.
‘No’ &egrave un amico, non ci vediamo spesso’ non di persona’ Aspetta di vedere una reazione, un cambio di espressione, ma con suo stupore non vede arrivare niente.
‘Capisco. Non voglio estorcerti informazioni che non vuoi darmi spontaneamente Nora”
‘Signorina le sue pizze sono pronte!’ Nora balza alla cassa come avesse trovato la via d’uscita da un labirinto.
‘Beh, Claudia, mi ha fatto piacere rivederti” Le suona falsissima come frase, ma non riesce a mettere insieme niente di carino da dirle. Stringe di nuovo la manina ossuta dello scheletrino muto.
‘Anche a me Nora, magari riusciamo a rivederci ogni tanto, anche con i vecchi amici? Sono in contatto con molti di loro’ Se ti va, ti lascio il mio numero?’
‘Ah, ok’ dammi pure il numero, magari’ non so”

Nora sistema le pizze nel portabagagli e lo chiude con una forza eccessiva. Si siede sul sedile e vede Ste che, svegliato di soprassalto dal rumore, la guarda con espressione sorpresa
‘Tesoro’ mi sono addormentato?’
Non gli risponde e mette in moto.
‘Che c’&egrave? ‘ la guarda, preoccupato. Sarà anche rimbambito dal brusco risveglio ma lei &egrave palesemente fuori fase, anche se la vede lottare per controllarsi.
‘No’ niente”
‘Non ci provare neppure, tes’ la voce &egrave sorridente, ma il tono &egrave fermo.
‘Sei palesemente fuori di te, quindi, prenditela calma, respira a fondo finché arriviamo a casa, e poi mi racconti tutto’.
Si preoccupa un po’ vedendo l’auto imbarcarsi nelle curve che portano al villino, ma si sforza di non aggrapparsi alla maniglia. Nella sua testa formula varie ipotesi su cosa possa averla trasformata in quei pochi minuti in cui si &egrave appisolato.
Per smorzare la tensione, appena arrivati in casa, apre i cartoni delle pizze.
‘Che hai preso di buono? Mmm’ hanno un profumo”
Nora sta palesemente sforzandosi di sembrare calma, ma c’&egrave qualcosa in lei che non lo convince, e non ha intenzione di lasciarle far finta sia tutto ok, vuole sentire che c’&egrave e tentare di risolverla. Insieme.
‘Non sapevo cosa prenderti Ste’ stavi dormendo, non volevo proprio svegliarti e i tuoi gusti li conosco così poco. Non ho preso verdure perché so che proprio non ti piacciono, anche se in questa pizzeria fanno una pizza melanzane e parmigiano spettacolare; non ho preso mare perché mi hai detto oggi a pranzo che non ti va, non sapevo se intendessi anche i frutti di mare quindi non ho voluto rischiare. Spero ti vada bene una diavola, salame piccante, non so davvero se il piccante lo mangi o meno non ne abbiamo mai parlato. Altrimenti possiamo fare cambio c’&egrave la mia margherita, la margherita, la pizza per eccellenza dai non ci credo che non ti piace! Per me non &egrave un problema, lo sai che mangio di tutto! Poi per la birra avevano solo quella locale, ma ti &egrave piaciuta a pranzo &egrave la stessa solo che a pranzo ce l’hanno data alla spina, questa &egrave in bottiglia, forse ha un leggero retrogusto amarognolo ma non &egrave male’
Nora parla a raffica mentre sta sistemando le posate e i bicchieri sulla tavola, le capita quando si sforza di sembrare tranquilla ma dentro ha una tempesta di emozioni da governare. Cerca di non guardare Ste, parla e si muove rivolgendo forzatamente lo sguardo altrove. Ste &egrave appoggiato alla cucina a gas, la osserva paziente, attende che finisca il suo monologo sulle pizze e sulle birre, le si avvicina da dietro e le prende le braccia. La sente irrigidirsi. Una reazione che non si aspettava davvero. La accarezza e le lascia un bacio leggero fra collo e spalle. La sente rilassarsi un poco.
‘Adesso mi vuoi dire cosa hai?’ Glielo sussurra quasi all’orecchio mentre la abbraccia piano e continua ad accarezzarla.
Nora si lascia coccolare, sente la tempesta dentro placarsi piano, il calore dell’abbraccio di Ste si irradia fino a dentro, nel profondo. Le parole le escono lievi, senza sforzo
‘Ho incontrato una vecchia amica in pizzeria, anzi, era proprio la mia migliore amica. Parliamo di tanti anni fa Ste, un periodo lontano, un’altra Nora proprio. Sono cambiata tantissimo da allora’ Ste continua ad accarezzarla e a lasciarle lievi baci sul collo mentre lei parla sottovoce.
‘Mi ha un po’ infastidito ripensare a quel periodo, per certi versi &egrave stato un bellissimo periodo, cazzo, i vent’anni Ste, che leggerezza, che spensieratezza. Ma anche tante cose che vorresti dimenticare, che fai volentieri a meno di riportare alla mente” Si rigira fra le braccia di Ste, per guardarlo negli occhi. Lui la guarda e le sorride, un silenzioso invito a continuare.
‘Io mi fidavo completamente di lei, ormai lo sai bene come sono fatta, mi fido facilmente delle persone ma lei la conoscevo da tanto, eravamo affiatatissime, sempre insieme e quasi in simbiosi, la nostra amicizia per me era qualcosa di sacro e inviolabile. Le confessai di avere una cotta per un ragazzo del nostro gruppo di amicizie e sapevo per certo che anche lui nutriva un interesse per me. Qualche giorno dopo venne a dirmi che ci aveva trombato per vedere come era, e mi disse che non era il tipo per me, troppo focoso ed esigente’ che me lo avrebbe trovato lei quello giusto’ Ste alza un sopracciglio con espressione stupita.
‘Già, fu allora che capii che voleva controllare tutto ciò che mi riguardava. Mi resi conto che fino ad allora ero stata la sua bambolina personale, mi diceva come vestirmi, come comportarmi, chi frequentare e chi no. Mi manipolava in continuazione e solo quando me ne resi conto sentii quanto la cosa fosse malata e morbosa. Mi ricordo che non volli vederla più, le urlai le cose peggiori e da allora iniziai a fare davvero quello che volevo, forse ebbi una reazione eccessiva.’ Nora abbassa lo sguardo e la voce
‘Mi scopai quel ragazzo che mi piaceva, divenne il mio ragazzo e poi convivente per tanti anni, ma poi quando stavo con lui mi scopai anche molti altri del nostro gruppo di amicizie’ e di altri gruppi di amicizie, e sconosciuti dopo che ci lasciammo senza mai fermarmi con nessuno, non volevo più relazioni fino a’ Simone almeno. Insomma, quel litigio fu l’inizio di quel periodo di libertinaggio sfrenato che ti raccontai quando ci siamo conosciuti.’
‘Quel periodo che ti ha portato a rischiare tanto, Nora?’ Le chiede Ste sollevandole il viso e costringendola a guardarlo. Il pollice torna a sfiorare piano la cicatrice sul labbro superiore di Nora.
‘Gia’ proprio quello’
‘Ma quel periodo ormai &egrave superato e risolto, non &egrave vero Nora?’
‘Sì Ste’ mi ha solo innervosito ripensare a lei e a quei momenti. Nessun ripensamento’ Glielo dice con un sorriso sincero sulle labbra. E con quelle labbra gli stampa un bacio sulle sue, cercando di concludere il discorso.
‘Allora, ti piace o no questa diavola, che nel frattempo sarà diventata una diavola di ghiaccio?!’
‘Beh’ conosco tanti modi per riscaldarla’ e non parlo solo del forno, anche se iniziamo da quello’ o c’&egrave il microonde? prepari tu, io torno subito?’
Le schiocca un bacio sulle labbra, stringendola, a lungo, fino a che la sente rilassarsi.
Si alza e va dritto verso il bagno, lasciandola incuriosita e dandole al contempo modo di riprendersi dalle emozioni.
Trova molto presto quello che cercava; bagna l’asciugamano ospite e si porta dietro quello grande, posizionandolo sul divano, vicino al bracciolo. Poi la raggiunge in cucina.
Si siedono e mangiano, Nora evita di fare domande su quell’asciugamano e lui finge di non notare gli sguardi di lei che cercano di vedere se c’&egrave altro li vicino.
‘Buona questa birra’ le dice per distrarla, sapendo di aver dato il via a una conversazione sulle tipicità locali, sorridendo al fervore con cui lei ne parla. Continua a riempirle il bicchiere, e a incitarla a mangiare, anche se lui visibilmente rallenta e lei se ne accorge.
‘Ma, non ti piace?’ fa lei preoccupata
‘No no, &egrave ottima tes’ solo che l’altra metà voglio mangiartela addosso’ Il tono della voce &egrave cambiato e lo sguardo intenso dritto negli occhi provoca eco strane e conosciute dentro lei, che si sente arrossire.
‘Oh’ ‘
‘Già’ quindi finisci la tua, che poi ti faccio scoprire qualcosa di nuovo.’
Tenta di chiacchierare un po’, ma lei &egrave concentrata ora, finisce diligentemente di mangiare guardandolo ogni tanto da sotto in su.
Lui intanto fa a pezzettini quello che rimane della sua, avendo cura di mangiarsi il salame piccante con la crosta, e butta giù una sorsata di birra mettendola a scaldare di nuovo.
Lei ha finito,lo guarda’ lui le da la mano, la fa alzare, la bacia mettendole una mano dietro alla schiena, inizia a muoversi lento come ballando.
‘Era buona tes? ora ti spogli’ completamente’ l’asciugamano che hai visto &egrave per te, non vorrei lasciare tracce di pomodoro in giro’ ti piazzi seduta con la schiena tra bracciolo e schienale’ una gamba piegata, appoggiata allo schienale, l’altra la lasci cadere’ non distenderti troppo, hai appena mangiato’ ‘
Arrossisce, nonostante tutto ciò che già c’&egrave stato, ancora conserva una sorta di pudore. Va al divano, si spoglia, si mette come richiesto.
‘Collega il cell alla tv, tes e metti su un porno’ uno dei tuoi” le dice dalla cucina, mentre tasta la pizza per accertarsi non sia troppo calda e tira fuori dal frigo un’altra birra ghiacciata.
Lei arrossisce, guarda inconsciamente le tende per vedere se sono chiuse, e questo le riporta in mente il presunto paparazzo e il piacevole intermezzo che ne &egrave seguito.
Lui arriva. Appoggia tutto sul tavolino, la guarda negli occhi e con voce ferma le dice ‘Ora buona e zitta. Sarai un manichino, per un po”’
La sistema, allargandole le gambe in modo osceno, lei arrossisce ancora. Uno schiaffo, pur trattenuto, le esplode sull’interno coscia. &egrave stata esitante nell’assecondare la mano che le muove la gamba, quello schiaffo la riporta subito alla concentrazione necessaria. Mantiene gli arti fermi ma senza irrigidirli.
Si ritrova comoda, tutto sommato, spalancata, offerta.
Leggermente reclinata, lui le fa appoggiare la testa contro il braccio, sopra lo schienale, voltandogliela appena in modo che veda le immagini sullo schermo.
‘Mmm, hai scelto un’altra orgia di cazzi’ pare che ti sia piaciuta, quindi , la sorpresa di ieri’ ‘
Lei lo conosce abbastanza da sapere che deve restare ferma, bambola di porcellana.
‘Brava tes’ così devi restare’ ‘ Prende la birra dal tavolino, la piazza tra le sue cosce, lei sobbalza involontariamente sentendo il vetro freddo contro la sua figa, ma subito si riprende, conscia del suo sguardo di disappunto. Così riesce a trattenersi, quando il piatto caldo trova posto sulla sua coscia, vicino al ginocchio.
Il ghigno di soddisfazione sul viso di Ste la fa quasi sorridere, ma finge di restare impassibile, anche se la situazione e lo scorrere di immagini sullo schermo inizia a fare effetto ‘ Se non fosse per questa bottiglia gelata’ ‘
Lui segue il suo sguardo.
‘Mmm, tu lo succhi meglio di quella’ però scommetto ti piacerebbe, sentirtela leccare da una bionda così mentre me lo succhi’ ‘
Quasi senza farci caso prende un quadratino della pizza e glielo appoggia vicino all’ombelico ‘ un tepore piacevole’ ‘ sente poi i capelli di lui sfiorare i seni mentre si china e il suo respiro sulla pelle e nell’ombelico.
Labbra che si dischiudono, deliberata lentezza nel richiuderle, la lingua sfiora la pelle ed eccolo lì, sorridente vicino al suo viso mentre mastica’ lei accenna appena un sorriso, lui la bacia sulle labbra e torna a seminare pezzetti caldi sulla sua pelle: l’incavo del gomito, i seni, i fianchi, le cosce.
Lo sente percorrere la strada da uno all’altro usando la punta della lingua per tracciare umidi percorsi sulla sua pelle, rabbrividisce quando passa accanto al clitoride e ai capezzoli senza sfiorare .
Sente i suoi denti, sulla coscia, difficile non saltare su’ si trattiene’ le mangia letteralmente quel boccone addosso.
Quando si alza, la vede con gli occhi spalancati con un ghigno diabolico sulle labbra.
‘Dai, pausa’ ‘ dice prendendo la birra. Lei sente di avere ormai la figa inerte, congelata.
‘Bevi un sorso’ ‘ Lei alza la testa, prende la bottiglia con il braccio che fortunatamente (un caso?) lui già ha pulito, e obbedisce anche se già sente la testa leggera.
‘Brava, ora prendine un altro ma non deglutirlo, devi dare da bere a me” Lei si blocca con la bottiglia sulle labbra, prende una sorsata, la sposta e aspetta le sue labbra contro le proprie ma sente la lingua che quasi dolcemente percorre le sue labbra, la fossetta sopra piccoli morsi sulle guance, quasi a vedere se resiste.
Poi di colpo arriva la lingua di lui, prepotente, si accorge sta aspirando la birra e si perde in un bacio confuso e selvaggio, quasi senza accorgersi del dito che senza preavviso si &egrave piantato profondamente nella sua figa fredda. Si stacca dalle sue labbra.
‘Torna in posizione’ ‘ Lui si siede accanto, apparentemente concentrandosi sul porno, lasciandola ancora una volta stupita per il brusco cambio di atteggiamento. Lo vede armeggiare con gli short, l’unica cosa che si &egrave tenuto addosso. Inizia a sfiorarsi il pacco da sopra i boxer, sempre con gli occhi fissi allo schermo ma un suo dito arriva alle labbra di lei, spinge, lei lo accoglie, lo succhia avidamente, vuole fargli sentire che c’&egrave, che &egrave li per lui.
‘Lecca’, dice secco, sguardo a un altro porno, la Nora’s playlist &egrave lunga’
Si ritrova il dito bagnato dalla sua stessa saliva dentro prima di accorgersene, l’effetto del freddo &egrave lento a svanire i suoi occhi passano dallo schermo alle dita con cui lui stuzzica un pacco crescente.
Poi all’improvviso lui si volta, e ricomincia a leccare, a succhiare a mangiare’
Nora cerca di trattenersi ‘ devo stare ferma, devo stare ferma mancano pochi pezzetti disseminati sul mio corpo ‘ Ste punta un pezzo proprio sul suo seno, comincia a leccare con la punta della lingua dall’addome, percorre il sotto seno, passa sul capezzolo turgido e si sofferma, lo succhia piano, lo tiene fra i denti e lo stimola con la lingua. Nora deve mordersi piano il labbro per trattenersi. Ste nota il suo sforzo e insiste, più forte sul capezzolo. Poi d’improvviso si butta sul pezzetto di pizza, mordendo anche la pelle del suo seno.
Scende più giù a recuperare l’ultimo pezzo rimasto, quello sul suo pube, proprio in prossimità della sua fessura
‘Guarda la TV, non guardare me!’ le intima fissandola da sopra la sua figa. Nora rivolge lo sguardo alla TV, tre uomini afroamericani si stanno accanendo contro una donna bionda e minuta, tutti i suoi buchi sono impegnati e lei geme come una disperata, una disperata di piacere. Nora fissa il cazzo più grande dei tre che le entra tutto nel culo. &egrave affascinata dalla forza con cui l’uomo la penetra e dalla facilità con la quale quel piccolo buco accoglie quell’abominio. Sente il respiro accelerare. Ste la osserva, si rende conto che l’eccitazione sta salendo, vede la sua figa bagnata, umida. Apre la bocca sopra il suo pube, la lingua si allunga e si spalma a ricoprirle tutta la fessura, lecca lentamente, recupera i suoi umori, sente il sapore di lei espandersi in bocca.
‘Fanculo questa pizza!’ Prende l’ultimo pezzo e lo getta via. Riprende a leccare, da grandi colpi di lingua lenti sulla sua figa aperta, pennellate umide sulla sua fessura umida. La sente gemere e fremere, non si ferma perché la sua sete non si placa anzi, più la lecca e più cresce la voglia di leccarla e berla.
Avvicina un dito, lo infila appena nell’antro umido, sposta la lingua sul clitoride da lato a lato, con la punta’
Infila il dito, fino in fondo, gli fa fare cerchi per dilatarla poi lo sfila, e la lingua cambia bruscamente, inizia a percorrerla dal basso all’alto, premendo, insistendo sul clitoride’ vorace, feroce’ domina il ritmo, accelerando progressivamente con deliberata maligna lentezza.
La sente scuotersi, quasi implorare ma ancora la tiene in bilico, vuole farle assaporare ogni tensione dei suoi muscoli, ogni spasmo.
Preme il viso contro la sua figa e fa scivolare la lingua dentro per un momento, poi torna a leccare il clitoride e la accoglie.
Lei viene, contraendo le gambe attorno alla sua testa e lui &egrave pronto, beve, lecca’ la lascia esplodere per poi sfiorare appena e raccogliere quel nettare.
‘Tutto bene, tesoro?’ le chiede sogghignando. Alla sua risposta le sbatte due dita dentro, senza complimenti, fino alla nocca e inizia a leccare di nuovo il clitoride.
‘Dammi’ un’ momento’ ‘ geme lei, ancora vibrante.
‘Zitta e dammi da bere, porca!’ Voraci lappate sul clitoride mentre le dita la sfondano e già il suo corpo si scuote di nuovo.
Stavolta spalanca le labbra e le fa aderire al suo pube, e la lascia venire così, sobbalzando contro al suo viso.

Si trovano abbracciati l’uno all’altra sul divano, Nora si &egrave sistemata un po’ meglio, distendendo la schiena e accogliendo il suo Ste, stringendolo a sé con le braccia e con le gambe. Gli occhi socchiusi, in silenzio, senza bisogno di parlare. Lei lascia delle carezze leggere e lente fra i capelli di Ste. Lui fa dei piccoli cerchi leggeri con le dita sul suo capezzolo.
Improvvisamente nel silenzio si sente squillare un telefono. Ste si alza di scatto.
‘&egrave il mio’ dove cazzo l’ho messo?’ Si guarda in giro cercando di capire da dove proviene il suono.
Nora lo guarda un po’ frastornata.
‘Deve essere in cucina, sul mobile’
‘Ah sì” Ste sparisce in cucina e risponde al telefono.
‘Ancora?? Ve l’ho già detto’ non lo voglio, Sky, l’ho rifiutato gratis da Fastweb perché dovrei volerlo comprare?’
Nora sorride ma il semplice squillo del telefono e la razione di Ste l’hanno riportata sulla terra. Anzi, d’istinto si alza e va a dare un’occhiata al suo telefono ma lui già ritorna.
‘Scusa tes’ sai com’&egrave’ ‘ Sembra quasi impacciato, lei non &egrave da meno, con quelle quattro notifiche che attendono di esser lette. Lui intuisce.
‘Fai pure, vado a pulirmi’ ‘
Digita meccanicamente schiacciando invece di sfiorare un touch screen incolpevole, cercando di non pensare al contrasto tra la sensazione di pace di pochi istanti prima, abbracciati, e ora’
Lui arriva, da dietro la avvolge in un abbraccio, sente la sua testa in mezzo alla schiena, viso girato a lato per discrezione, sorride, si lascia stringere, finisce il messaggio e chiude di nuovo lo schermo.
‘La vita &egrave una puttana’ n’est pas?’ Sta sorridendo, ma &egrave una forzatura e lo sanno entrambi.
‘Stai tranquillo’ va tutto bene’ sappiamo già come stanno le cose, no? Godiamoci quel che resta di questa inaspettata fuga dal mondo’ ‘
La adora. Sa quanto le costa fingere, ma che scelta hanno? Le sorride e la stringe, forte. A lungo.
‘Una doccia innocente e poi nanna, che ne dici?’ Mentre continua ad abbracciarla lei gli prende il viso fra le mani, gli sorride e lo guarda dritto negli occhi un po’ più a lungo del dovuto. Lui la bacia senza risponderle.

‘Domattina possiamo fare un salto in spiaggia se ti va, prima di ripartire. Hai preso il quad qui in zona Ste? Magari ti seguo fino al noleggio e poi torni con me in città e ti accompagno all’aeroporto, che te ne pare?’
Nora parla piano, infilata fra le braccia di Ste che la ascolta sovrappensiero.
‘&egrave stata una splendida giornata’ Dovrai lavorare parecchio in futuro per superare una sorpresa come questa, lo sai vero?’ Nora ride, ma Ste non risponde, &egrave serio e corrucciato.
‘Ste’ ti prego, resta qui con me, ora, in questo istante’ non pensare al passato, non guardare al futuro, non pensare ad altro, non facciamoci rovinare questo momento da cose che non possiamo gestire” La voce di Nora &egrave supplichevole. La guarda serio.
‘Non &egrave facile tesoro, lo sai’ Vorrei fosse tutto diverso, ne avrei davvero bisogno e so che ne avresti bisogno anche tu”
‘Basta, davvero’ il tono di Nora &egrave deciso ma dolce, non riesce mai a prendersela con il suo Ste, anche quando si incaponisce nelle sue posizioni o quando si rintana nei suoi pensieri cupi.
‘Nora, lo sai che a breve non mi sarà più possibile farti una sorpresa di questo tipo’ questo &egrave un po’ il colpo di coda della nostra storia. Ho colto il momento, lei &egrave dalla madre per qualche settimana, &egrave andato tutto bene, ma non sarà davvero possibile avere niente di lontanamente simile a oggi’ Dovremo limitarci a on/off online. Non ci rivedremo mai più io e te.’ Ste parla con voce roca, evita lo sguardo di Nora, non crede di riuscire a sostenerlo senza perdere il controllo delle proprie emozioni. Nora si accoccola più vicino, gli posa una mano sul petto, non trova nessuna parola da aggiungere e si lascia pervadere dalla malinconia. Sente di non avere la forza di controbattere a una analisi così lapidaria. Lui la stringe a sé perché percepisce la forza di quella ondata di tristezza che le ha scagliato contro.
Ste si sveglia per primo, alle prime luci dell’alba. Trova Nora rannicchiata in posizione fetale dalla parte opposta del letto, gli dà la schiena, come per difendersi e tenerlo lontano ‘ Piccola mia, mi sa ti ho proprio fatto male ‘ ‘ Si avvicina e la cinge baciandole piano la nuca per non svegliarla. Il suo respiro &egrave leggero. Decide di alzarsi ma socchiude la porta per lasciarla dormire ancora un po’ ‘ Ho bisogno della mia prima dose di caff&egrave’- Si dirige in cucina per cercare la moka e il caff&egrave.
Fruga fra i vari pensili e cassetti, ma di caff&egrave neanche l’odore. Apre il pensile in alto sopra la cucina come ultima speranza. Appena apre le antine viene però sorpreso da una tripletta di coperchi per pentole. Riesce a bloccarne due al volo il terzo si schianta a terra facendo un rumore assordante di ferraglia’ Azz’ e meno male dovevo lasciarla dormire ‘ Si gira verso la porta della camera da letto come se avesse percepito la sua presenza. Vede Nora in piedi che si strofina un occhio e apre a malapena l’altro, i capelli gonfi e arruffati, la maglietta enorme che le arriva a metà coscia e scalza. Le sorride d’istinto perché la sua vista gli mette subito allegria.
‘Tesoro ti giuro’ ci ho provato a non svegliarti, ma sono in astinenza da caffeina, cerca di capirmi”
‘Oh Ste, i miei zii non bevono caff&egrave’ un t&egrave verde non va bene lo stesso?’
” ‘ Ste ora la guarda come se avesse detto la peggior bestialità di questo mondo.
Nora sorride, gli va incontro lenta e lo abbraccia poggiandogli la testa sul petto ‘Scherzavo, lo so che non ti va’ Ci vestiamo e andiamo a fare colazione al bar qui vicino dai’ Resisti!!’

Gli piazzano davanti piattino e bicchierino d’acqua, e già capisce che non sarà un buon caff&egrave. A sto punto spera dipenda dalla miscela e non dall’accumulo di calcare.
La giornata &egrave grigia, il cielo nuvoloso fa da contorno a quei pensieri non detti, il residuo della malinconia di ieri, l’idea di partire. Mescola amarezza e panna con gesti automatici, lenti, senza neanche accorgersene annusa l’odore e toglie qualche altro punto, poi butta giù. Anzi no. ‘ Maledetti dilettanti, tazzina bollente tenuta sopra la macchina in funzione’ ‘ aggiunge latte freddo senza remore ‘ una miscela così fa quasi rimpiangere Nescafé, direbbe il mio amico tostatore ‘ e tracanna. Ne ordina un altro e un croisssant.
‘Tu vuoi qualcosa?’
Lei &egrave affondata nel suo succo, si volta, gli sorride ‘Te, Ste. Non in quel senso, non solo almeno’ ma ‘ voglio dire’ abbiamo ancora poche ore davanti. Non passiamole così’ ne avremo di tempo per le malinconie’
Le sorride, lei così forte, così positiva, sempre e comunque positiva.
‘OK’ deal!’ Le schiocca un bacio sonoro sulla guancia sapendo le rintronerà fino al timpano, e si volta a ringraziare il barista che ha portato il suo intruglio.
‘Quindi che si fa oggi, tes? Dov’&egrave che mi porti? Il tempo non &egrave dalla nostra”
‘Mmmm’ abbiamo quattro mura per ripararci’ e vanno benissimo anche per distrarci no? Peccato, un tuffetto in mare lo avrei fatto volentieri ma non &egrave il caso, si sta sollevando anche il vento, oggi l’acqua non deve essere tanto piacevole’ ‘ Nora gli parla senza guardarlo, tiene il bicchiere con il succo con due mani, i gomiti poggiati sul bancone e guarda lo specchio davanti a s&egrave, controlla le persone sedute nei tavolini dietro a loro. Un flash e la memoria le riporta a galla ricordi che non vuole più affrontare, li ricaccia giù, finisce il succo e si volta sorridente verso Ste.
‘Il tuo bisogno di caff&egrave &egrave stato soddisfatto?’
‘Beh, caffeina ne ho assunto’ certo definirlo caff&egrave &egrave proprio essere ottimisti!’
‘Oh beh’ allora andiamo, che anche io ho dei bisogni vitali da soddisfare” Gli dice strizzandogli un occhiolino e prendendogli la mano per strapparlo via da quel bancone. Ste sorride e si lascia tirare senza opporre resistenza.

Appena entrano in casa lei scompare in camera da letto, lui si dà da fare con lo stereo, piazza su un po’ di reggae e inizia a sorridere di nuovo.
Il cielo coperto sta amplificando la sensazione di caldo, si spoglia distrattamente e rimane in pantaloni, mentre scrolla i social dallo smartphone.
La sente arrivare, più che vederla, e quando alza gli occhi e le vede addosso il baby doll, sente un tremito familiare iniziare a salire. Se la ricorda bene quella notte a Roma e ricorda benissimo quel babydoll’
‘Sei bellissima’ biascica lanciando il cell sul divano.
Si avvicina alla dea sorridente, le labbra si trovano, affondano l’uno nel bacio dell’altra dolcemente, con la focosa tenerezza degli amanti destinati a lasciarsi e la spinge contro lo stipite della porta, scendendo a succhiare la pelle del suo collo, mentre mani avide percorrono la pelle scoperta di cosce a fianchi.
Lei si inarca, si offre, mentre i loro corpi danzano, incontrandosi, strusciandosi, il bacio diventa fuoco liquido che dalle labbra cola fin nel profondo arroventando nell’intimo i loro corpi già caldi.
Le mani di lei vanno a cercare di sbottonare i pantaloni. Lui le afferra con forza i polsi e tira su le braccia; i suoi occhi la penetrano, il suo sguardo le dice che non &egrave il momento di condividere e collaborare, ora deve lasciarsi controllare, ora deve essere la sua bambola, muta e docile. Con una mano continua ad arpionarle i polsi in alto, sopra la sua testa, con l’altra scende piano e leggero a sfiorare il seno, pizzica lievemente i capezzoli già turgidi, scivola sul suo ventre arriva alla sua fessura, due dita allargano piano, lei sussulta appena al tocco del clitoride. Quella sua mano si stacca per un attimo dal suo sesso per andare alla sua bocca, infila due dita si lascia succhiare e leccare e umida torna giù a stimolare il clitoride con lenti cerchi.
All’improvviso nel silenzio della stanza si sente un ronzio elettronico, ritmato. Ste si blocca, tende l’orecchio, il ronzio prosegue, guarda Nora che lo sta osservando, le mani ancora bloccate sopra la testa, in attesa di una sua parola.
‘Devo rispondere tes”
‘Lo so’
Recupera il cellulare dal divano dove lo aveva lanciato poco prima, uno sguardo al nome del chiamante e la sua espressione si fa cupa. Slide e risponde.
‘Ciao, che succede?’ Nora entra in camera da letto, non vuole metterlo a disagio con la sua presenza. Socchiude la porta e si siede mesta sul letto, come se già intuisse l’avvicinarsi della fine di questa giornata. Sente Ste parlare in maniera concitata, senza capire esattamente il senso. Poi silenzio. Un secondo dopo Ste apre la porta, una mano sulla maniglia, l’altra sullo stipite, le braccia in una posizione involontaria di resa, la guarda desolato, si sforza di sembrare sereno mentre le dice ‘Nora, devo raggiungere l’aeroporto il prima possibile’ devo cercare di anticipare il rientro’
‘Capisco’ ma’ che succede? Se posso chiedere”
Lui abbassa la testa e lo sguardo.
‘Pensavo di avere più tempo, Nora’ ma a quanto pare’ manca ancora più di un mese al termine’ ma’ &egrave iniziato il travaglio’ con fatica riesce a completare la frase, non trova la forza di sollevare lo sguardo e guardarla.
Nora si alza, toglie il baby doll e inizia a vestirsi. Ste recupera il trolley e inizia e rimettere dentro le poche cose che aveva lasciato in giro. Le note di Bob Marley risuonano sarcastiche.

No woman, no cry.
Little darling, don’t shed no tears
No woman, no cry.

In un’ora di tragitto Nora raggiunge l’aeroporto. Si sono scambiati pochissime parole lei e Ste. Ha una sensazione di tristezza profonda e un pesante nodo le stringe la gola, cerca di concentrarsi sulla lunga playlist degli Hollywood Undead che gira a volume basso nell’autoradio, canta le canzoni nella sua mente per cercare di zittire i pensieri.
Arrivati all’aeroporto accosta per farlo scendere all’ingresso delle partenze prima di cercare un parcheggio; nel tragitto &egrave riuscito a trovare un posto in lista d’attesa per il volo che partirà in circa quaranta minuti. Ste si volta e si affaccia nell’abitacolo.
‘Nora’ se preferisci, puoi andare e lasciarmi qua’ decidi tu piccola’ non riesce a sostenere il suo sguardo anche se filtrato dagli scuri occhiali da sole.
‘Ah’ non so, vuoi che’ ci salutiamo qui? Così?” il nodo in gola si fa sentire più forte e le parole le escono rotte. Ste allunga una mano a prendere la sua, poggiata sulla leva del cambio.
‘Sì, credo sia meglio non prolungare oltre l’agonia”
Nora distoglie lo sguardo con uno scatto del viso, stringe le labbra in una smorfia. Guarda davanti a sé e ingrana la prima.
‘Nora”
‘Ciao Stefano” lui si scosta dall’auto, rimane un attimo a guardarla. Si volta ed attraversa le porte scorrevoli trainandosi dietro il suo trolley.
Nora lo guarda allontanarsi fino a quando non sparisce fra la gente.
Dalle casse il finale di Circles le si imprime nella testa e nella memoria.

I’ve gone away,
Seen better times in yesterday.
It’s hard to say,
That everything will be okay

Accelera e parte. Il nodo in gola si scioglie lasciando finalmente liberi i singhiozzi e le lacrime.

‘ FINE ‘

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