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Orgia

Milos Bay – I parte

By 17 Aprile 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Non era un argomento facile da tirar fuori, soprattutto a causa dei mille e più timori di Elena. Ma la possibilità di organizzare una vacanza un po’ diversa dal solito, più intrigante e perversa, mi prendeva troppo. E infatti alla fine avevo tirato fuori il discorso con lei. Per addolcire la pillola avevo deciso di partire da un punto di partenza, ossia dal suo interesse, e piacere, per il naturismo. L’anno prima avevamo preso il sole al mare, in diverse occasioni, del tutto nudi e la cosa non l’aveva infastidita per nulla, anzi. Ora volevo andare un po’ oltre.

‘Amore che ne dici di una vacanza un po diversa, magari proprio naturista?’
‘Si, non mi dispiacerebbe, &egrave piacevole star nudi. Hai in mente qualche posto?’
‘Ancora no, pensavo però a qualche casa immersa nel verde per soli nudisti e per altro. Sai, a me non dispiacerebbe fare del sesso anche con altri.’

Era dubbiosa all’idea. Eppure con grande sorpresa mi aveva risposto che se fosse capitata l’occasione, senza cercarla spudoratamente, avrebbe accettato. Ma niente scambio. Un argomento che invece trovavo quanto meno da approfondire. Non mi sarebbe dispiaciuta l’idea di provare qualcosa di forte con Elena. Da quando stavamo assieme nel sesso aveva imparato un mare di giochini. Non si era fatta molti problemi nell’imparare il sesso orale e quello anale, inoltre la sua splendida quarta di seno era in grado di catturare molto bene la mia attenzione. Una ragazza tutta curve.
Con l’intento di rendere la vacanza il più piccante possibile, decisi così di prenotare in un residence trovato su internet, Milos Bay, Grecia. Belle villette indipendenti, grandi, vista mare, ognuna con una piccola piscina privata, spiaggia nudista privata. Un piccolo paradiso in terra. Dovendo viaggiare in moto lo spazio era poco, per cui avevo personalmente scelto tutti i suoi capi d’abbigliamento da portare con noi. Inutile dirlo, canottierine micro, minigonne, tacchi altissimi, un solo reggiseno e un solo costume, giusto per rompere il ghiaccio.

Milos Bay era ancor più bella di quanto pensassi. Un sogno. E poi la libertà che cercavo. Ogni casa aveva il suo piccolo giardinetto con piccola piscina. Le persone delle altre case potevano tranquillamente girare nude o vestite, senza il minimo obbligo. Elena sembrava incuriosita dall’ambiente e decisamente curiosa di visitare la zona. Erano già le 6 del pomeriggio ma il sole scaldava il nostro corpo a passeggio tra le villette verso il mare. Io in bermuda, Elena in topless, uno spettacolo da cui molti non staccavano gli occhi. Il villaggio aveva anche una piscina idromassaggio da 12 posti, un bar e una piccola farmacia. Per cena un salto nella cittadina vicina. Elena era vestita di nulla o quasi, una canottierina a righe orizzontali con la schiena interamente nuda, un paio di jeans al ginocchio e dei sandali con tacco e zeppa trasparente, un mio regalo per la vacanza. Quei 14 centimetri la slanciavano da morire.
Al mattino, dopo ben 10 giorni di astinenza, decisi di resistere ancora un po, sapendo che per il termine della giornata qualcosa sarebbe sicuramente accaduto e che quindi avrei svuotato le mie palle gonfie suo seno. In spiaggia c’erano diverse coppie un po’ in là con l’età, decisamente poco attraenti, e persino coppie con figli. Elena ed io avevamo giusto un pareo per coprire le nostre parti più intime, entrambe completamente lisce così come avevamo imparato ad apprezzare nelle sessioni di sesso orale. I suoi grossi seni svettavano nonostante il peso, i capezzoli dritti per l’aria fresca del mare, lo sguardo di tanti poggiato su di lei.

Con il passare delle giornate arrivarono in spiaggia altre coppie, alcune decisamente belle, altre esibizioniste, alcune volgari. Il campionario era valido. In particolare ci stuzzicava una coppia abbastanza vicina a noi. La lei era mora, capelli nerissimi e ricci, con due belle tette e misure generose. Nuda. Lui era magrissimo, quasi trasparente ma indubbiamente dotato. Nudo. Era una bella battaglia tra le nostre ragazze a colpi di tette. Ma forse la spuntava Elena. Intanto nella mia testa, a giudicare dalla reazione del mio cazzo, quella coppia doveva aver colpito la mia immaginazione. Entrammo in area, io soprattutto per calmare i bollenti spiriti. Una nuotata un po’ più a largo, i soliti stupidi giochetti con l’acqua, qualche strusciamento tra di noi. Le tette di Elena a mo di boa di salvataggio, la mia testa immersa tra le sue cosce a sentire con la punta della lingua il sale. Le sue mani sul mio cazzo, mi accarezzano le palle, il sedere e iniziano a stimolare l’ano, sa bene quanto mi piaccia essere toccato li e talvolta persino penetrato.
Una scena che evidentemente dalla spiaggia non era difficile intuire. Al nostro ritorno la coppietta si era avvicinata ai nostri teli, inevitabili a quel punto le presentazioni e le quattro chiacchiere di rito. Monica era una bella ragazza, dal viso dolce ma che non si faceva certo problemi a stare nuda e a mostrare tutte le sue grazie. Marco era davvero dotato, un cazzo lungo ma non largo, una spada. Una coppia simpatica che abitava un paio di villini sopra il nostro, ragazzi della nostra stessa età di Verona. Anche loro erano li per una vacanza più libera, più intrigante. Ormai in spiaggia, lunga quasi un kilometro, erano rimaste giusto una decina di persone. Si stava benissimo. Si era creato un buon feeling tra di noi e ormai si parlava liberamente di tutto, di sesso in particolare. Elena aveva notato l’abbondanza di Marco ma eccitandomi aveva dimostrato che anche io non ero mal messo, specie in larghezza. Tra le nostre ragazze era nata una competizione a colpi di tette.

L’appuntamento era per le 20 davanti alla loro casa. Poi in moto ci saremmo avviati verso il paese per cenare. Stava per iniziare una serata interessante che al tempo stesso preoccupava ed eccitava sia me che Elena. Avevamo messo dei limiti allo svolgimento della serata, ma eravamo certi che il tutto si sarebbe deciso all’ultimo momento. Continua’

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